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Racconti Gay

IL TEMPORALE

By 18 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono quasi le due del pomeriggio, si muore di caldo e c’è un’afa bestiale. Grosse nuvole nere, gonfie di pioggia, sono in arrivo. Speriamo che non sia il classico temporale estivo, ma faccia un acquazzone. Oggi ci saranno stati almeno 40′ e la città è deserta. Arrivo a casa, scendo la macchina nel garage e abbasso la saracinesca. Quello dei B. è aperto, strano a quest’ora. Mi avvicino. C’è Giorgio che mette ordine, è a torso nudo con i sui vecchissimi pantaloncini e scarpe da tennis. Era il mio idolo. Ricordo ancora Giorgio giovane universitario con la racchetta e quella tenuta nuova, tutto fighetto, andare a giocare a tennis, e io che avevo qualche anno meno di lui, me lo mangiavo con gli occhi e mi distruggevo di seghe pensando a lui che pomiciava con la fidanzata di turno. Era un ragazzo bellissimo ed è un splendido 57enne, con il fisico asciutto, un fascino maschio, adesso ci scoperei correndo lì su due piedi. Mi fermo e lo guardo. Abbronzato, le spalle larghe e i muscoli allungati da anni di piscina, i pettorali e gli addominali definiti, tutti tesi e lucidi di sudore per lo sforzo.
Lo saluto: ‘Hai fatto un patto con il diavolo? Sei in forma perfetta’. Ride i complimenti sul suo fisico gli fanno sempre piacere ‘Che stai combinando, Marisa ti ha messo hai lavori forzati?’
‘Lascia perdere, non butta mai niente e qua dentro a stento entra la macchina’.
Da quarant’anni siamo sempre le stesse famiglie, e se non ci sono più i genitori c’è uno dei figli. Sappiamo tutto di tutti e nulla sfugge. Inizia a diventarmi duro. Marisa ha il turno in ospedale, il figlio al mare da amici ‘. oggi si rischia il tutto per tutto: ‘Almeno lavori, e non stai nascosto, come da ragazzo, nella stanza della caldaia a fare chi sa cosa ‘.. ‘
Sorride, non vuole cogliere’ ‘Sto facendo largo. Per i 18 anni Francesco ha voluto cambiare la moto, adesso è arrivata e non è il caso che la lasci fuori’.
Francesco è il figlio, il ritratto del padre alla sua età. Continuo a fissarlo. Non posso dire che l’avrei spogliato con gli occhi, perché era praticamente nudo di fronte a me. Quello che non vedevo, senza molta fantasia, lo potevo immaginare. I vecchi pantaloncini, lisi e un po’ ristretti, lo modellavano perfettamente. Finalmente piove, si sento i primi tuoni, Giorgio molla tutto, chiude e si avvia verso l’ascensore ‘Saliamo prima che arrivi il temporale’.
Ci avviamo all’ascensore e guardo le sue chiappe alte e sode. Penso con quale piacere mi ci aggrapperei mentre mi ficca quel pistolone nella bocca, almeno una calibro 18 penso. Entriamo preme il quinto, il mio piano. Peccato speravo che meccanicamente premesse il suo per proporgli di aspettarlo mentre fa la doccia ‘. avrei rischiato. Il temporale è arrivato, un fulmine fortissimo scoppia nelle vicinanze, salta la luce. Il vecchio ascensore lo conoscevamo benissimo, quando si bloccava all’altezza di uno sportello bastava spostare una leva vicino alla maniglia e saltare fuori’. anche se in quel momento avrei manovrato con piacere un’altra leva! Il nuovo ascensore è con le porte scorrevoli tutto chiuso, non si vede niente. Ha una batteria di emergenza che mantiene la luce accesa e il citofono interno collegato all’assistenza. In caso di emergenza si sono raccomandati di non fare niente, solo chiamare.
Quindi disciplinatamente io non faccio niente ‘ e neanche lui chiama!
Ci sediamo a terra vicini. Sentivo l’odore della sua pelle sudata, la sua gamba stesa contro la mia, la sua coscia muscolosa mi toccava. Ero di nuovo duro sentivo la cappella tagliata dall’elastico delle mutande. Non ho voluto toccarlo direttamente, ma con una mano ho preso la cintola dei pantaloncini e con l’altra la cerniera.
Mi ha bloccato ‘Che stai facendo” ,adesso mi molla un cazzottone in faccia!
Non voglio fermarmi ‘Quando eri giù alle caldaie con altri ragazzi, sentivo che lo misuravate e il tuo era sempre il più grande’.
Provo a stuzzicare la sua vanità, per questo è peggio di una donna, ‘Ho sempre avuto la curiosità di vedere se è vero’.
Ride, mi libera le mani e lascia che finisca. Non ha le mutande, il cazzo adagiato sul suo ventre piatto aspetta solo che lo prenda. E’ veramente grande’.. lo prendo in mano è compatto, sembra duro anche da moscio. Potrebbe penetrarmi senza difficoltà anche così, glielo stringo delicatamente e lo scappello, iniziando ad andare su e giù lentamente.
Mi lascia fare ‘Perché non sei mai entrato?’
Lo guardo negli occhi tenendolo sempre in mano ‘Eri più grande, poi sentivo i tuoi commenti e mi vergognavo, il mio è piccolo’. Mettendosi in ginocchio ha sceso completamente i pantaloncini ‘Dai confrontiamoli voglio vedere quant’è più piccolo’
Mi sono messo in ginocchio di fronte e lui mi ha abbassato i pantaloni.
Eccolo saltare fuori già duro, altro che curiosità!
Ha sollevato il suo cazzo moscio, l’ha messo sotto e stretto al mio ‘Il tuo è duro ed effettivamente è già più piccolo, dovrei far diventare duro il mio per vedere quant’è più grande”. Stringendoli con la mano ha iniziato ad andare avanti e dietro con il bacino strofinando il cazzo contro il mio. L’ho sentivo diventare duro, premere contro. Ho afferrato le sue palle grosse come due noci con una mano e con l’altra mi sono aggrappato al suo culo. Lui ha messo la mano libera sul solco del mio e con il dito asciutto mi ha forzato il buco. Ho avuto un profondo sospiro di piacere.
‘Ti piace?’ ha chiesto, mentre si strofinava sempre più veloce e io schizzavo sul suo ventre.
L’ascensore è ripartito. Si è tirato indietro, ancora duro, con la mia sborra che scolava verso il cazzo per raccogliersi tra i suoi peli. Senza pulirsi ha tirato su i pantaloncini mentre mi vestivo anch’io. Un bel pezzo gli usciva fuori, si è messo la maglietta che non aveva mai indossato. L’ascensore si è fermato al mio piano, ha sorriso ‘Lo sai che sei l’unico che non è stato con me giù alle caldaie? E non solo per misurarlo”.
Chi sa la faccia che ho fatto perché è scoppiato a ridere ‘Non son mai riuscito a rimorchiarti, mi evitavi come la pesta. Eri dolcissimo, ma così timido e scontroso. Ti ho dedicato delle belle seghe immaginando di stare giù con te’.
Ero sbalordito ‘Tutte le ragazze ti morivano dietro e, come si dice, non ne hai perdonata neanche una’.
Ha riso ‘Se è per questo non ne ho perdonato neanche UNO’.. tranne te!’ ‘ lo immagino lì sotto che si lascia segare o spompinare dai ragazzi e forse altro’
‘Dai, quando non hai niente da fare, se ti fa piacere, sali così parliamo dei vecchi tempi’..’. L’ho ringraziato di TUTTO e sono uscito.
Se Marisa ha fatto oggi il turno di mattina, domani sarà in ospedale di pomeriggio e, a quanto mi ha detto, non ha ferie questa estate ”. Il signorino può stare certo che mi vedrà spesso, a quanto pare sono anche in debito ‘. di un po’ di seghe!
Il giorno dopo sono stato con un’erezione perenne tutta la mattina pensando a Giorgio. In ufficio non mi sono alzato neanche per andare in bagno, non volevo notassero quello stato imbarazzante. Soprattutto che Franca, con cui sono andato a letto un periodo, notando quello stato pensasse che fosse un ritorno di fiamma per lei e tornasse all’attacco. Arrivo a casa, ormai lui sarà solo. Mangio velocemente una cosa e mi ficco sotto la doccia fredda. Spero mi sbollisca subito. Non voglio perdere l’occasione, ma neanche piombargli addosso già arrapato per dargli il gusto di capire che sto morendo dalla voglia. Che stronzo si faceva le seghe pensando a me! L’acqua mi scorre sul corpo, finalmente inizia a smosciarsi. Mi metto con il cazzo sotto il getto e lo scappello per insaponarlo.
Siamo al punto di partenza, e di nuovo duro. Che faccio? Mi sego così arrivo normale o la conservo per schizzarla tutta quando sarò con lui ”.? Capisca pure che sto morendo dalla voglia, d’altra parte è la verità! Esco dalla doccia, mi vesto e salgo da lui.
Apre la porta: ‘Sei venuto!’ ‘. E’ li sulla porta con i mitici pantaloncini a petto nudo, ispira sesso solo a guardarlo. Abbasso lo sguardo alla patta, nessun segno di vita. Nota che soffermo lo sguardo sulla grande macchia secca che inizia a ingiallire.
Ride: ‘Non ti illudere non è tutta roba tua. Ieri quando son rientrato, sentivo l’odore del tuo piacere addosso, li ho toccati bagnati del tuo sperma, e mi son fatto una bella sega come ai vecchi tempi venendoci dentro’. ‘. un bel ‘voglio scoparti”.. naturalmente no! Lui è così, non è diretto, dice e non dice. Anche in seguito ha sempre lasciato a me l’iniziativa, come se lui mi facesse un favore.
Ormai è andata e sto al suo gioco:’Chi ti ha detto che non potrei farne tanta?’ .
Ridacchia, ma capisco che non vuole offendere:’Dai l’ho visto ieri me l’hai schizzata addosso! poi con quel pisellino che ti ritrovi, non puoi farne quanta a me”.
Gli metto una mano sul braccio e lo accarezzo lentamente:’Vuol dire che ci penserai tu a farmi godere ‘ abbondantemente!’.
Mi guarda compiaciuto, allora allungo la mano e lo tocco. Sta diventando duro. Mi inginocchio e inizio a leccarlo e baciarlo attraverso i pantaloncini che sanno di sborra rappresa. Li sbottono lasciandoli scivolare lungo le cosce muscolose che accarezzo, passando all’interno per salire su quei glutei sodi, sempre in ginocchi con gli occhi alzati verso di lui, che mi guarda. E’ un uomo splendido, non dimostra assolutamente i sui anni.
Sta dritto di fronte a me, le gambe leggermente divaricate, le braccia lungo i fianchi e il suo grosso bastone puntato contro di me. L’ho preso con una mano e l’ho ficcato in bocca. Ho leccato e succhiato quella grossa cappella, l’ho preso più che potevo dentro lasciando che la saliva scolasse lungo l’asta fino ai coglioni. Con il respiro più affannato ha iniziato a toglierlo e metterlo. L’affondava quando sentiva rilassati i muscoli della gola per farmelo ingoiare tutto e poi tirarlo indietro, ripetutamente. Il ritmo del suo bacino regolato a quello della mia bocca. E’ bravissimo, non ti forza mai. Ha poggiato le mani sulle mie spalle, accarezzandomi è sceso sul petto e mi ha strinto con forza i capezzoli, procurandomi una scossa che è scesa verso i coglioni per risalire alla punta del cazzo. Ho tirato indietro la testa dando un profondo sospiro di piacere, ma mi sono trattenuto. Non volevo ancora venire e questa volta non volevo farlo prima di lui. Ero ancora vestito, mi premeva nei pantaloni. Mi sono alzato è ho iniziato a spogliarmi. Mi ha portato in camera da letto e ci siamo seduti vicini sul bordo del letto. Sentivo il calore del suo corpo, l’odore della sua pelle mentre mi abbracciava e avvicinava le sue labbra alle mie per baciarmi. Lentamente senza fretta la sua lingua esplorava la mia bocca, succhiava le labbra dolcemente. Le sue mani scorrevano lungo la schiena delicatamente, mentre le mie carezzavano il suo corpo. Giù all’interno delle cosce, per poi risalire, accarezzando gli addominali duri per fermarsi sul petto largo e stringergli i capezzoli. Il mio respiro tornava più regolare, mi stavo rilassando. Ero sempre duro ma non lo sentivo più pronto a schizzare, invece lui era ancora lucido e controllato: “Vedo che va meglio! non voglio che mi giochi un brutto scherzetto come quello di ieri lasciandomi finire da solo…”.
Rido:”Ok colpito! ma se continui così corri il rischio che succeda di nuovo”.
Mi stendo al centro del letto. Si avvicina poggiando il sesso sulla mia gamba, ma evitando di sfiorare il mio. Lo sento premuto contro di me che lo strofina piano, piano, mentre mi accarezza scendendo verso il mio cazzo, senza mai toccarlo. Si sposta sopra tra le mie gambe, puntato sulle ginocchia per non poggiarsi contro di me. Con la testa piegata mi bacia il collo, mi lecca e sbaciucchia. Scende verso il petto si sofferma sui capezzoli per mordicchiarli, leccarli e succhiarli. Di nuovo quella scossa che mi sale verso la punta del cazzo facendomi dare un gemito. Con il respiro che accelera di nuovo, inarco il bacino in cerca del suo sesso mentre le mani scorrono sul suo corpo. Adesso è Giorgio che sospira di piacere. Accarezzandomi intorno al cazzo mi allontana da lui, passando la mano tra le gambe mi accarezza nel solco del culo. Allargo le gambe piegandole verso di me, con le mani apro le chiappe e gli offro il mio buco. Lo lecca e lo riempie di saliva. Prende il cazzo con una mano, lo poggia contro e lo spinge. Sento entrare la cappella, il buco che si dilata e si restringe immediatamente intorno al suo cazzo con una contrazione improvvisa. E’ enorme e ho un gemito di dolore. Si ferma muovendolo leggermente per lasciarmi il tempo di abituarmi a lui. Il piacere inizia a sostituire il dolore e rilasso i muscoli. Lo sente e riprende a entrarmi dentro, mentre io spingo per facilitare la penetrazione, finché non mi riempie tutto di lui. Il respiro affannato, inizia a pomparmi entrando e uscendo con sempre maggiore foga. Con un affondo finale, i muscoli contratti da uno spasmo di piacere, viene dentro di me mentre io mi lascio andare e gli schizzo contro. Giorgio si abbandona su di me, rotola stendendosi al mio fianco e rimaniamo lì a chiacchierare. Sarà sempre così, il massimo che concede sono i fianchi che si sfiorano, il suo braccio sotto il mio collo, la mia mano sulla sua. Con Giorgio continuiamo vederci, quando so che è solo salgo da lui. Non si tira mai indietro ma neanche prende l’iniziativa di cercarmi o dirmi che ha voglia di stare con me: lui si degna di concedersi. Ma quando, come quella prima volta, lo trovo con i vecchi pantaloncini da tennis sporchi di sborra secca della sega che si è fatta il giorno prima, è come se dicesse che mi ha pensato e ha avuto il desiderio di stare con me.
Il figlio è tornato dal mare ed è spesso per casa. Abbiamo meno possibilità di vederci da lui, adora fare sesso nel suo lettone dove scopa con sua moglie. Chiaramente ha precisato che in qui momenti non pensa assolutamente a me, ma l’idea di averci fatto sesso insieme lo eccita da morire. Io invece lo immagino lì che penetra sua moglie pensando alla differenza con il mio culo che lo stringe, con la mia bocca che si fa scopare dal suo cazzone o lo spompina per benino. Mi ha confidato che Marisa non la usa mai, al massimo gli concede qualche timida leccata sempre tesa che non gli schizzi in faccia. L’altro buco invece è tabù. Quindi ci vediamo a casa mia. Naturalmente lo chiamo io ma lui non manca mai.
Adesso poi c’è sempre qualcosa di dolce a portata di mano, anche se nessuno dei due e goloso ‘.. Un sabato sera sono solo a casa, non esco. Il giorno dopo sono a pranzo da amici e devo portare il vitel tonné, mi piace cucinare e farlo mi rilassa. La carne è sul fuoco, la maionese, il tonno, e la pasta di acciughe vicino al frullatore, mancano i capperi per preparare la salsa. Li prendo mentre suonano alla porta. Non aspetto nessuno ‘Chi sarà?” penso a Giorgio, ma non può essere. Hanno un matrimonio, a quell’ora dovrebbero essere già pronti per uscire ‘. poi lui non verrebbe mai di sua iniziativa. Poggio il vasetto sul tavolo e apro. Invece è lui.
La giacca nera, fatta su misura, risalta le spalle larghe e la vita stretta, i pantaloni a tubo gli evidenziano le lunghe gambe, gli occhi neri penetranti potrebbe fare una sfilata di moda e con i suoi quasi 59 anni dare punti a tutti quei ragazzotti efebici.
Lo faccio entrare, poggia il cappotto sulla sedia ‘Marisa è ancora al parrucchiere e devo andare a prenderla. Francesco è andato perché se aspetta la madre non arriviamo neanche per il ‘Si’ e vuol vedere la cugina entrare in chiesa. Io sto per scoppiare non posso presentarmi così’. Apre la giacca e guardo la patta dei pantaloni. E’ proprio chiaro quello che c’è sotto e lo stato in cui si trova!
Scoppio a ridere:’ IL tuo sarto è proprio bravo, ma poveretto deve passare le pene dell’inferno per trovare il modo di sistemare quella bestia che hai tra le gambe, io al suo posto mi sarei arreso. Anche se sei tu che hai alzato bandiera bianca’!’
Mi guarda con due occhi tristi: ‘Ho levato gli slip e messi i boxer sperando che riuscissero a coprirmi. Ho tutta la cappella scoperta e un pezzo di cazzo di fuori e come mi muovo lo strofino e mi eccito”
Lo guardo negli occhi, sembra quasi che lacrimino per l’imbarazzo: ‘Ti prego facciamo qualcosa, se arrivo così in chiesa appena sussurreranno i loro Si, lo voglio ” Si, lo voglio’ MI SBORRO nei pantaloni’.’ Mi sto sganasciando dalle risate all’immagine degli sposini che si sussurrano quei casti voti di amore e fedeltà e lui che ansima come un guardone che gode ad una scena di sesso’ con una macchia bianca che si allarga sul nero dei pantaloni, ho pietà di lui! E quella situazione insolita mi sta già facendo eccitare. Entriamo in cucina spengo il gas e mi inginocchio di fronte a lui. Allargo la giacca, tiro fuori la camicia, sbottono gli ultimi bottoni, perché sia libero quel grosso pacco. lo tiro fuori senza scendere i pantaloni, perche non si sgualcisca il vestito, inizio a leccarlo e lo ficco subito in bocca per succhiarlo. Si muove sui fianchi per aumentare il piacere, ma il respiro è sempre regolare.
Si ferma e lo tira fuori:’Cosi non funzione, ci vuole qualcosa che mi faccia venire subito’.. HO SOLO 10 MINUTI!’ guarda il tavolo: ‘Dai voltati e mettiti a 90”. Lascia scivolare a terra i pantaloni, afferra il barattolo della maionese, lo apre e immerge quel mestolone riempiendolo tutto della salsa gialla!
Mi afferra per il bacino e scivola dentro con un unico colpo, fino in fondo. Sollevo il busto e contraggo i muscoli con un grido ‘.. di piacere! Mi aggrappo alle sue natiche, per tirarmi contro di lui. Le sento contrarsi ad ogni spinta del suo cazzo, dure come il marmo, mentre continua a scorrermi dentro sempre più veloce con il respiro che accelera. Era la prima volta che mi scopava con quella foga, ogni spinta mi provocava una contrazione che lo stringeva nel culo, durissimo e pulsante. Ero eccitato anch’io, a ogni colpo mi sentivo spingere lo sperma verso la punta, finché non è schizzato fuori mentre lui gemendo di piacere mi riempiva del suo liquido caldo. Siamo rimasti cosi, lui con le mani sui mie fianchi che continuava a muoversi dentro, io che gli stringevo il sedere tirandolo a me, finché il respiro non ha iniziato a regolarsi.
Gli ho passato lo strofinaccio che era sul tavolo mentre lo tirava fuori. Ho alzato i pantaloni: ‘Aspetta mi lavo le mani e ti aiuto a spogliare. Così mentre ti fai la doccia vedo se abbiamo combinato danni’.
Sorride: ‘No, non ho tempo devo scappare, rimarrò così sporco del tuo culo’.
Rido mentre mi lavo le mani:’ Stai attento a non pensarci troppo, perché se ti ritorna duro, non sarò lì ad aiutarti”. Gli tiro su i pantaloni e lo sistemo, controllo che non ci siano macchie strane:’Vai a sciacquarti il viso sei paonazzo e attento a non bagnarti!’. Il vestito è a posto e poi in macchina lo sgualcirà di più.
Torna lo accompagno alla porta:’Ricordati questa sera di fare una doccia prima di andare a letto. E’ difficile che Marisa possa credere che ti è caduta la maionese nelle mutante’mentre mangiavi!’. Mi da un bacio veloce e scappa via.
Marmellate, miele non mancano mai, ma la preferita è la nutella, dovrebbero darci un premio fedeltà come maggiori consumatori ‘. Dice che lo eccita da morire la passione che ci metto per ripulirlo tutto e il gusto che provo a levarmi di bocca quel sapore stucchevole’. quando mi riempie con il suo latte caldo! Da quella sera i suoi ‘HO SOLO 10 MINUTI’ sono diventati più frequenti, anche se dobbiamo vederci più tardi anche per fare sesso.
Ormai sono entrato nella sua vita ufficiale, per uscire a fare una passeggiata insieme, andare a mangiare, o al cinema a vedere i film che a Marisa non piacciono. Lei mi invita anche a mangiare, dice per ringraziarmi che glielo levo di torno quando rompe perché ha qualcosa da fare in casa e non può accompagnarlo.
Un sabato mi chiama, Marisa ha il turno di notte, Francesco va in discoteca e rimane a dormire a casa di un amico:’Vuoi venire e rimanere con me questa notte’..’. Rimango a bocca aperta, Giorgio che mi cerca perché vuole stare con me!
E’ un’idea pazzesca: ‘Forse è meglio che scendi tu da me’
‘Se poi chiamano a casa per qualche motivo e non mi trovano?’
Ci sono altre obbiezioni che vorrei fare, ma come posso dirgli di no! Poi per com’è lui avrà valutato bene la situazione: ‘Se non vuoi andare prima a mangiare fuori, ti cucino qualcosa io. Scendo a vedere che c’è’. Ridacchia:’Non ti preoccupare, l’ho detto a Marisa che avevo questa idea di farti rimanere qui per passare una serata solo tra uomini’ ha pensato a tutto lei anche alla crostata per la colazione e ha aggiustato il letto nella mia vecchia camera ‘. ah scendi la nutella quella non c’è..! Per la cena puoi preparare che vuoi, ma a infornare il wurstellone ci penso io’.! Dai sali appena puoi ti aspetto’.
Non deve farlo per molto, quando suono apre subito. E’ lì che aspetta, tranquillo senza alcun segno di eccitazione e io che mi spettavo chi sa cosa! Sembra pronto per una tranquilla cena e due chiacchiere e così è. Alla fine ci mettiamo sul divano e accendiamo la televisione. E’ accanto a me con le lunghe gambe poggiate sul tavolino, steso sul divano la maglietta bianca e leggera lascia immaginare i muscoli del torace, il suo profumo ‘.. io sono duro! Sotto i pantaloni invece vedo il suo pene steso sul lato che non dà alcun segno di vita. Mi giro leggermente e inizio ad accarezzalo sul petto, mentre avvicino il viso al suo collo per annusare il suo odore e leccargli l’orecchio. Prende la mia mano e se la porta tra le gambe, la preme sui coglione per poi muoverla lungo il suo cazzo, premendo con forza, sempre più veloce senza lasciarla. Capisco cosa vuole, lo tiro fuori e inizio a segarlo con energia mentre inizia a diventagli duro.
Tocca il mio che preme nei pantaloni: ‘Penso sia ora di andare’.’, si alza e mi precede in camera da letto. Si spoglia, il cazzo puntato nell’aria, mi guarda mentre lo faccio anch’io: ‘Mettiti sul letto di culo che voglio montarti alla pecorina’. lo vedo gonfio e pulsante e penso che questa sera si voglia lasciare andare, senza controllo e attenzioni, non per dare alcuna dimostrazione ma solo per soddisfare il proprio desiderio. Non è da lui, Il suo ‘HO SOLO DIECI MINUTI’.’ per tutta la notte’.!?!?! certo non mi dispiace, mi metto al centro del letto pronto a essere preso come vuole lui. Giorgio si mette di dietro tra le mie gambe, mi allarga le chiappe e sputa sul buco spalmandola intorno, riempiendomi di saliva si bagna le punte delle dita e le ficca per inumidirmi anche dentro. Con le mani sui mie fianchi mi sfonda il buco arrivando contro l’intestino e inizia prima a muoverlo e poi andare avanti e indietro sempre più velocemente. Ansimante di piacere mi stringe tirandomi a se con forza , mi affonda dentro provocandomi una contrazione per tutto il corpo che mi prende al cervello. Non capisco più niente, mi sta sconquassando il culo” ma io voglio godere così e mi spingo contro di lui! Con una mano mi prendo il cazzo e mi sego, come ho fatto prima cono lui, freneticamente al ritmo dei suoi colpi, mi schizzo di sborra il corpo riempiendomi la mano, mentre lui schiacciandosi contro di me, con un gemito profondo, mi riempie del suo piacere.
Lo tira fuori e ci stendiamo sul letto, ancora affannato mi dice:’Questo è solo un assaggio di quello che ti toccherà questa notte’ ‘
Girandomi sul fianco lo guardo che sorride:’Veramente se continui così non troverai più il buco dove metterlo’.
Ridacchia:’Da come stringevi quando lo tiravo fuori e gemevi non si direbbe che abbia sofferto parecchio e poi ‘.. c’è ancora l’altro buco! ‘.. Sai da come te lo gusti e aspetti che ti venga in bocca ‘.. mi stai facendo venire la curiosità!’.
Anche lui è sul fianco, lo guardo negli occhi e con le punta delle dita raccolgo quel po’ di sperma che non è scolato sul lenzuolo. Lo porto alla bocca e lo raccolgo sulla punta della lingua. Mi avvicino alla sua bocca e ne passo un poco sulle labbra. Lo lecca e tira dentro la lingua, deglutisce per sentire il suo sapore. Lo passo sulle labbra e le avvicino a lui che le lecca e le succhia finché mi penetra con la lingua per cercare e succhiarne le ultime tracce, ingoia la mia saliva con quel che è rimasto del mio piacere. Ci baciamo con passione con le lingue che si cercano ed esplorano le nostre bocche. Mi stacco da lui, stranamente è già eccitato ‘. che il mio sperma abbia dei poteri afrodisiaci! Io invece sono ancora moscio:’ E’ bellissimo succhiarlo facendolo diventare duro in bocca, e visto che questo piacere non me lo puoi dare, vuoi provare tu con il mio?’ . Si sposta con la testa verso il mio cazzo che pende sempre moscio, lo scappella e inizia a leccare, e succhiare per poi prenderlo in bocca. E’ bravissimo ‘. Si sta svegliando! Mi posiziono col viso di fronte al suo e inizio a dedicarmi a quell’animale che ho puntato in faccia con la cappella gonfia e l’asta con le lunghe vene pulsanti. Iniziamo ad adeguare i nostri ritmi, gli sollevo la gamba e passo la mano tra le cosce per accarezzargli il culo, con il medio che gli scorre nel solco. Lo sento gemere allargare le chiappe e mentre esce dalla mia bocca premere contro la mano’. che mi permetta anche di penetrare quel culo marmoreo” premo il dito nel buco’ Giorgio lo contrae e spinge il cazzo in bocca fino in fondo alla gola, con un colpo che per poco non mi fa vomitare, soffocandomi. Ha chiarito subito qual è il suo ruolo, anche se mi sta facendo un pompino, così continuiamo a goderci i nostri cazzi in bocca.
Ormai sento che ha tirato tutta la mia sborra alla punta, mi stacco da lui per avvisarlo che sto per venire, sollevo la testa e mi diventa moscio di un colpo ‘.
‘ Francesco è sulla porta che ci guarda allibito!

Mi metto seduto tirando il lenzuolo tra le gambe. Giorgio è di spalle, dalla mia reazione ha capito che qualcosa non va e si gira sedendo sul letto con una potente erezione d’avanti agli occhi del figlio.
Da quanto tempo sarà lì a guardarci?
Giorgio gli sorride:’Sai stavamo chiacchierando dei nostri tempi, di cose che si facevano da ragazzini, o che sarebbero potute accadere ” c’è venuta la curiosità di provare’.
Finalmente Francesco apre la bocca:’Ma vi stavate spompinando ‘!!!!!!!’
Fortunatamente non è lì da molto, non tanto da vedere suo padre che come uno stallone infoiato mi inchiappetta a 4 zampe mentre gemo come una puttana spingendo il mio culo contro di lui! Sicuramente sarebbe stato un colpo meno duro alla virilità paterna, che trovarlo con il cazzo di un uomo in bocca!
Spero solo che Giorgio si rivesta e porti Francesco in un’altra stanza, dandomi il modo di rivestirmi e uscire da quella casa, per sempre!
Con l’erezione che non accenna a diminuire, si alza e si avvicina:’Dai, non dirmi che tu non l’hai mai fatto, magari quando rimani chiuso per ore nella tua stanza con qualche amico?’, poi mi guarda:’ Andrea lo sai che Francesco ce l’ha più grande del mio? Perché non lo misurate come hai fatto con me ”’!’ con una strizzatina di occhio.
Non ho capito che gli è preso questa sera, ma adesso mi sembrava completamente uscito fuori di cervello. Il vero Giorgio è questo? Il ragazzo che nella stanza della caldaia 40 anni prima non ne ha perdonato neanche uno ‘ tranne me, un porco controllato che aspetta sia io a prendere l’iniziativa di cercarlo per non ammettere i suoi desideri, uno stronzo che, per pararsi il culo, vuole coinvolgere quel ragazzino di 19 anni nei nostri giochi sicuramente per paura che dica tutto alla moglie.
Giorgio ha una personalità dominante e nel momento in cui mi alzo per vestirmi e parlare io con Francesco, lui è già spogliato pronto a fare quello che gli dice il padre mostrandomi l’eccitazione che già aveva” con nulla da invidiare a quella del padre!
Francesco supera il padre di un buon 4-5 cm e anche lì in mezzo alle gambe non è da meno, d’avanti a me vedo Giorgio come era 40 anni prima!
Intanto lui si era avvicinato al figlio e l’ha portato vicino al letto: ‘Dai misuralo ‘ così vedi quant’è più grosso!’.
L’ho preso in mano poggiando il mio, sempre molle, sul cazzo di Francesco e li ho stretti insieme:’ Devo far diventare il mio duro’ dico, ‘ma se con te mi sono vergognato, con Francesco mi sento umiliato’. Ho iniziato a muovere il bacino tirando avanti e dietro segando il mio cazzo insieme a quel palo che stringevo tra le mani. Mi è diventato duro e Francesco chiudendo gli occhi ha iniziato ad ansimare.
Giorgio non ha perduto l’erezione per un solo momento, anzi sembrava che la situazione lo eccitasse di più. Si è avvicinato a Francesco e ha iniziato a parlargli dicendo cosa fare per provare piacere e farlo provare a me. Parlando, mentre aspettava che Francesco agisse, ci ha allontanati mi ha fatto mettere in ginocchio di fronte a Francesco per fargli un pompino, dicendogli come spingerlo in bocca, come lasciare che lo leccassi e succhiassi, come capire, quando rilassavo i muscoli della gola, che ero pronto e riprendere a fottermi la bocca spingendosi fino a farmelo ingoiare.
Mentre il padre parlava, mi sono lasciato andare a gustarmi quel grande cazzo, e con l’altra mano ho preso l’uccello di Giorgio per segarlo. Quando ho sentito Francesco pulsante e pronto a venire, l’ho tirato fuori dalla bocca e ho preso quello del padre. In ginocchio di fronte a quei due corpi uguali, con i loro cazzi nelle mani ho iniziato a lavorali leccando la cappella, succhiando prima uno, poi l’altro. Francesco ansimava, i muscoli tesi dal piacere, mentre Giorgio lo muoveva nella mia mano con il respiro affannato, avevano i cazzi gonfi. Ho preso a segarli più velocemente, con le cappelle puntate contro di me per prendere in viso e in bocca tutto il liquido caldo che stavano schizzando. Giorgio ha preso il figlio per la spalla e si sono inginocchiati vicino a me, con la mano intrecciata a quella di Francesco mi hanno segato finché ho goduto anch’io. Ci siamo stesi sul letto, io tra di loro con il braccio di Giorgio passato sotto al collo e Francesco pancia giù dall’altra lato, siamo rimasti così in silenzio per un poco.
‘Allora vuoi dire qual’era la più buona?’.
Francesco ha il viso girato dall’altra parte:’ Che vuoi che ti dica, la tua ORMAI è un LATTE ACIDULO, quella di tuo figlio ‘ una PANNA DENSA e CALDA’!’
Ride:’ Avrei dovuto fartela assaggiare quando avevo la sua età, in questo caso avresti potuto dare un giudizio più obbiettivo’.
Mi giro verso Francesco, ci sta guardando ha il viso rosso. Allungo il braccio e lo attiro a me, si stende al mio fianco con il braccio sul mio petto:’ Spero solo che Francesco l’abbia fatto perché ne ha avuto voglia e non per sentire te, personalmente me la sono goduta molto e spero altrettanto lui’.
Francesco si stringe a me, poggiando la testa sulla mia spalla e passa la sua gamba sulla mia. Sento il respiro sul collo, il calore del suo corpo e il suo sesso nuovamente duro che mi preme contro la coscia’ beato lui! Lo stringo e guardandolo negli occhi gli passo la mano tra i capelli. Giorgio si è addormentato, noi due siamo ancora svegli abbracciati. La serata è stata per certi aspetti troppo movimentata, forse e meglio finirla così, ma il cazzo duro di Francesco mi sta facendo venire una certa voglia, anche se non è il caso di spingersi oltre.
Mi giro sul fianco di fronte a lui e mettendo le gambe intorno a quelle cosce dure, mi poggio contro:’Che ne dici se riprendiamo dall’inizio dove ci ha interrotti tuo padre’!’.
Ridacchia:’Ok, vediamo chi lo tiene più lungo’ ‘ prende la mia mano e stringiamo insieme i nostri cazzi. Ci seghiamo lentamente, accarezzandoci con l’altra finché non godiamo contemporaneamente .
Da quel giorno Francesco è sempre con noi, anche quando usciamo per andare a un cinema o al ristorante, se non è fuori con gli amici, viene anche lui. Ha capito come funzionano i nostri incontri e, siccome Giorgio non scende più da me, quando sua madre non c’è gironzola per casa aspettando che io salga dal padre. Mi sento in imbarazzo, ma quando siamo soli in casa vedere la sua erezione e come inizia lui a toccarmi ‘ mi ha fatto perdere ogni freno. Ormai siamo andati oltre.
Dalla sera che Francesco ci ha trovati insieme, Giorgio non ha più preso in bocca il mio cazzo e non mi ha mai penetrato, io li spompino o ci seghiamo a vicenda.
Una volta ho provato a prenderli tutti e due in una volta ‘ ma mi stavo slogando la mascella! Ho lasciato perdere e mi limito a gustare quelle verghe gigantesche alternandole in bocca per prendere il loro sperma trattenendolo e poi mischiarlo e ingoiarlo con avidità, sempre che non me lo schizzino prima addosso.
Un pomeriggio sono lì che spompino Francesco e Giorgio per benino, lui è ormai al culmine del piacere pronto a venire, quando si allontana da noi e dice:’Andrea non pensi che sarebbe il caso di far provare a Francesco qualcosa di diverso”?’
Guardo l’uccello di Francesco che punta dritto verso di me, l’idea mi spaventa’ è enorme come minimo 22 cm, però lo vedo eccitatissimo, ansimante di piace che aspetta obbediente la mia risposta.
Non ci penso due volte a provare quell’esperienza:’ Francesco non l’ha mai fatto capire, se lo desidera’ è da un pezzo che muoio dalla voglia di farlo godere anche in culo!’.
Mi stendo al centro del letto piego un po’ le ginocchia e allargo le gambe:’Dai vienimi dentro e fammi godere come un porco’.
Giorgio si mette dietro di me allargando le gambe sul mio viso mi punta contro il cazzo con la cappella rossa e gonfia, mi prende le gambe da dietro le ginocchia tirandole a se. Il bacino leggermente sollevato offre il mio culo al figlio:’Leccagli per benino il buco, all’inizio ti farà schifo ma quando sentirai come lo contrae godendo ‘ vai più veloce e riempilo con quanta più saliva puoi’.
La bocca di Francesco è sul mio culo che mi bacia e lecca. Sento il suo viso tra le chiappe che mi riempie della sua saliva, ho un fremito di piacere che mi fa contrarre i muscoli, apro la bocca dando un profondo sospiro.
Giorgio è pronto e ci affonda dentro il suo cazzo per scoparmela:’Dai Francesco adesso è pronto’.
Senza darmi il modo di leccarlo e succhiarlo continua ad ficcarlo dentro e fuori sempre più velocemente:’Vai figliolo, bagnati anche la punta e appoggiala sul buco’UMMM ‘ SI ‘ SI che BELLO ‘ adesso vedi come ti RIEMPIO la bocca del mio LATTE ‘ ACIDO’ ‘.
Gli occhi di Francesco brillano per l’eccitazione poggia la punta sul buco mentre suo padre continua a scoparmi sempre più veloce, con il respiro affannato continua a dirgli:’ Spingilo dentro ‘ AH SI sii ‘ dopo che lo senti stringere di nuovo dietro la cappella fermati e muovilo lentamente ‘ CHE BELLO ‘ per dargli il tempo ti abituarsi a te ‘ ADESSO ‘ GODOOO”.
Francesco con un colpo secco mi entra ma lo spinge dentro tutto in una volta. Mi sento lacerare e sfondare da quel cazzone enorme e duro ‘ mi contraggo per il dolore, un grido mi sale dalla gola! Cerco di liberare la bocca da Giorgio, ma lui capisce e lo spinge fino in gola soffocandomi perché non lo faccia, magari rovinando quel momento al figlio.
Giorgio continua a entrarmi e uscire in bocca. Lo lascio fare, il cazzo di Francesco mi fa sempre male ma il piacere molto lentamente sostituisce il dolore. Inizio a rilassarmi e a godermi quei due meravigliosi maschi che sono padre e figlio.
Da quel pomeriggio i nostri rapporti sono completi con Giorgio e Francesco che si alternano nel penetrarmi e prendermi nel buco che l’altro lascia libero, riempiendomi di loro e del loro piacere ‘ in abbondanza!
Devo parlare da solo con Francesco perché vorrei capire quello che prova realmente, ma non mi decido. Lui è dominato dalla personalità di Giorgio e farebbe qualsiasi cosa per compiacere il padre e somigliargli, a letto poi si comporta esattamente come lui e io sono completamente perso in questo triangolo in cui mi sembra di scopare sempre con la stessa persona ‘ ma più di trent’anni prima!
Una sera potrei salire da loro, ma non ho voglia di farlo. Ho mangiato un po’ frutta e sono steso sul divano con un bicchiere di latte e un libro. Quando suonano alla porta ho la tentazione di non alzarmi, se poi telefonano dirò che ero sotto la doccia e non ho potuto aprire.
Suonano di nuovo è la voce di Francesco:’ Andrea sono io”. Vado ad aprire, forse è successo qualcosa.
Lui è lì fuori, il casco appeso al braccio e il giubbotto di pelle che gli fascia le larghe spalle, i fianchi stretti e le lunghe gambe è bellissimo.
‘Sono appena tornato, ho visto la luce piccola accesa nel tinello e ho pensato che eri ancora alzato a leggere. Vorrei farti una domanda, ma se rompo dillo sinceramente e ci vediamo un’altra volta’.
Francesco è completamente diverso dai suoi coetanei, lui è un ragazzo timido, mi sembra, sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri e leggo nei suoi bellissimi occhi neri veramente il timore di disturbarmi.
Gli sorrido passandogli la mano sul braccio:’ Figurati, tu non puoi mai disturbare. Vieni, ti farò posto sul divano accanto a me, pronto a rispondere’ ci sediamo.
Guardandomi negli occhi chiede:’Sei gay?’.
Ci penso:’E’ una domanda che non mi son mai fatto, non saprei rispondere. Se vedo un bell’uomo lo riconosco e qualche avventurina l’ho avuta. Ho avuto relazioni più o meno serie con donne e mi piacciono, anche se da quando mi vedo con tuo padre non ne ho più cercate”’
‘Capisco sei bisessuale ‘ papà è gay’.
Mi metto a ridere:’Veramente le etichette non mi piacciono, ho sempre pensato che uno deve vivere il sesso come gli piace anche se nel rispetto degli altri e principalmente senza degenerazioni e abusi, e Giorgio non mi sembra per niente gay!’
‘Perché sei andato a letto con lui?’.
Lo fisso negli occhi e decido di raccontargli tutto, naturalmente purgando la storia di qualche particolare che possa sminuire la figura paterna. Parto GENERICAMENTE dai giochetti che in altri tempi capitava di fare tra ragazzini come misurarlo per vedere chi lo aveva più lungo o segarsi insieme per vedere chi cacciava più sborra, ogni tanto facendolo uno a l’altro; i rapporti sessuali erano più difficili di adesso e forse era un modo per avere i primi contatti fisici e qualcuno poteva andare oltre; gli dico che Giorgio mi era sempre piaciuto ed era il mio idolo; confesso che mi facevo le seghe DA SOLO immaginandolo a pomiciare con la fidanzatina di turno; per arrivare a oggi, IL TEMPORALE e quello che avevo deciso di fare QUASI VIOLENTANDO IL PADRE in ascensore e come avevamo avuto modo di approfondire la nostra amicizia.
Alla fine gli dico la mia ‘TEORIA DEL SESSO E AMICIZIA’:
‘Sai io ho sempre pensato che il sesso è un modo per conoscere meglio una persona, normalmente durante il rapporto uno si lascia andare perdendo i freni inibitori e si comporta più naturalmente. Se con una persona stai bene e hai piacere a starci insieme, perché non fare anche sesso? Il sesso è il massimo dell’intimità e del piacere da condividere con un altro. Dare il proprio corpo all’altro presuppone comunque che ne valga la pena, che ci sia della stima, un’amicizia, dell’affetto o amore e questo per me vale anche se l’altra persona è dello stesso sesso” .
Ha abbassato lo sguardo e pensato a quello che ho detto, quando lo alza chiede:’ Allora con me perché lo fai?’
Quello che ho detto lo penso veramente ma con lui’ bella domanda!
Glielo dico:’ Quando ti ho visto sulla porta mentre mi staccavo da tuo padre, sarei voluto sprofondare sotto terra. Ho sperato che Giorgio ti portasse via per darmi il tempo di vestirmi e uscire da casa vostra, ma quando lui ha parlato in quel modo e ti sei spogliato mostrando la tua erezione, ho pensato che desiderassi provare quell’esperienza. Quando dopo ti sei aggiunto a noi, mi sono convinto che ti piacesse e ho perso il controllo della situazione. Scopi anche come Giorgio e in te rivedo tuo padre giovane! ‘ Non amo la pecorina, ma quando mi monti di dietro e tengo lui in bocca, la mia è una corsa nel tempo con Giorgio ragazzo che mi incula per ritrovarlo oggi uomo maturo nella mia bocca!’.
Sorride:”Almeno sei sincero e dici quello che provi. Sono contento che papà non abbia fatto niente e tu non sia andato via. Non riesco a descriverti quello che ho provato trovandovi nudi a spompinarvi, ero stravolto. Ma quello che mi sconvolgeva di più è che mi eccitavo guardando come te la godevi e pensare se sarei stato capace di farti provare anch’io quel piacere! A me piace stare con te perché mi piace vedere che ti faccio godere’ come ci riesco non mi interessa!’ Sorride mentre si accoccola vicino stringendosi a me.
‘Avevo capito bene la prima sera. Quando ho risposto a tuo padre e ti ho avvicinato, mi hai abbracciato perché ti era piaciuto. Quello che non immaginavo era che il rossore fosse per quei sentimenti contrastanti che provavi e non per le nostre battute sulla tua sborra’!’
Ride:’ Non fare tanti giri di parole sembra che vuoi farti passare per un violentatore! Non ti prendere questo disturbo, semplicemente te la godi e io altrettanto. La verità è che ognuno si sta godendo a proprio modo questa relazione’ mi stringe a se ‘.. adesso dovremmo iniziare a godercela insieme!’
Scoppia a ridere’Poi non è per niente vero che per te siamo uguali, quando ti abbiamo scopato bendato, alternandoci con papà, gemevi con me dentro’ SI’ si CHE BELLO Giorgio ‘ PIU’ DENTRO’ Dai Francesco FAMMI SUCCHIARE il tuo UCCELLONE” aggrappandoti al cazzo di papà, e quando ti scopava lui ‘vai Francesco ”PIU’ VELOCE ‘ Fammi GODERE ‘ si sei PIU’ BRAVO di TUO PADRE’ SI ‘si COSI”’ lui ci ha creduto ma a me non l’hai data a bere ‘ reagivi in modo completamente diverso e TI IMPEGNAVI IN MODO PARTICOLARE A FARMI GODERE quando ero io!’.
Scoppio a ridere anch’io guardando Francesco che si contorce sul divano facendo la caricatura e ricordando quel giorno. Mi sentivo una cagna in calore a comportarmi in quel modo giocandomi quei due grossi cazzi con Giorgio che gongolava all’idea di essere scambiato per figlio.
‘Francesco è impossibile confonderti” gli metto la mano tra le gambe è già duro!
Si strige a me, il suo viso è sul mio collo, il suo respiro è caldo mentre mi passa il naso sulla guancia fino all’orecchio, mi lecca il lobo e mi sussurra:’ Ho voglia di stare con te, ti va questa volta di godertela con FRACESCO’.’
Quella sera per la prima volta sono stato solo con Francesco e con LUI.
Per il ponte Giorgio e Marisa vanno fuori, questa volta lo lasciano solo e l’aspetto per cena. Quando suona alla porta apro e rimango stupito nel vederlo con il borsone.
Entra:’Papà e la mamma sono partiti. Lei mi ha lasciato le sue chiavi da darti nel caso mi servisse qualcosa, ma non ce ne sarà bisogno!’
‘Marisa mi ha chiamato ma vedo che parti anche tu, gliel’hai detto?’
Ride:’No non ho detto niente, fanno il ponte lungo e non ho voglia di rimanere solo in casa, mi trasferisco da te e se hai impegni, cerca di disdirli’ non vorrai certo lasciare anche tu il bimbetto solo e abbandonato’
Sorride:’Per qualche giorno voglio dormire con te, svegliarmi e abbracciarti dandoti il buongiorno, fare colazione insieme, fare la doccia mentre l’altro si rade condividere la vita quotidiana con te’ ti prometto che sarò buonissimo, e non faremo neanche sesso!’
L’idea di avere Francesco per casa non mi dispiace, ma ho qualche dubbio’ specie sull’ultima promessa: ‘Per me non c’è problema, ma se ti chiamano?’
‘Loro lo fanno sempre al cellulare, se dovesse succedere di notte e trovassero spento, non rispondendo a casa, chiamerebbero subito a te. Preparati nell’eventualità dovrai solo essere un bravo attore e dirgli che se poi mi trovi a scopare le spiegazioni le dovranno dare loro a me” ride:’così ti metti in pace anche la coscienza dicendogli in parte la verità ‘ ma non precisare con chi mi hai trovato”.
Lo guardo sconfortato:’E’ inutile sei proprio stronzo!’
Si diverte a prendermi in giro perché sa che la nostra relazione mi imbarazza. Con Francesco usciamo insieme, andiamo al cinema e facciamo qualche passeggiata, ma a mangiare o a prendere qualcosa in un locale non più.
Dove ci conoscono chiedono di Giorgio, in quelli nuovi quando capita che chiedano:’Suo figlio cosa prende…’ mi sento in imbarazzo pensando che me lo porto a letto, se non ci si mette pure lo stronzetto che risponde con un sorriso angelico:’Veramente è PAPA’ che’ LA PRENDE’..!’.
In quei momenti vorrei sprofondare, mi sembra che tutti capiscano quello che facciamo insieme, e lui si diverte del mio imbarazzo. Il fatto che io mi faccia problemi per la nostra relazione è l’unica cosa che in realtà lo infastidisce e non mi perdona.
Sto imparando a conoscerlo meglio, se si fida di te si apre completamente dandoti tutto se stesso senza aspettarsi nulla in cambio. Poi ha un altro grande pregio non nasconde i suoi sentimenti, quando desidera una cosa lo dice!
Per questo ho deciso di lasciargli condurre il rapporto, ma dicendogli comunque le mie necessità. Ho voluto che trovasse sicurezza in se ma confrontandosi e rispettando le mie esigenze e quindi quelle degli altri. Anche a letto lo lascio fare per trattenerlo quando mi fa qualcosa di particolarmente piacevole e seguirlo o fargliele quando le desidera ed è cambiato completamente.
Ma quando fa lo stronzo è proprio stronzo.
Averlo con me per quei 5 giorni mi riempie di gioia e di spavento:’Certamente non posso abbandonarti anch’io”.
Mi abbraccia e mi da un bacio, sulla guancia:’Grazie, metto le robe nell’armadio dello studio e quelle nel bagno sul ripiano sotto il tuo, mi metto comodo e arrivo subito’. Torno in cucina e lui sparisce in camera da letto.
Urla dall’altra stanza:’ Andrea ‘ l’orsacchiotto, il trenino e gli altri giocattoli li lascio qui o li porto nello studio ‘.’
Rido:’Lascia tutto dove vuoi, l’importante e che ti porti appresso il bazooka!’ Lo sento dietro di me, mi giro è completamente nudo!
E’ inutile anche quando faccio una battuta non me la lascia passare:’ Devo dire che ti sei messo veramente comodo’.
Stranamente non è eccitato, ma vederlo così che mi gira in torno anche se manterrà le sue promesse ‘ dovrò vedere se sarò capace io a fargliele mantenere!
‘Dovresti farlo anche tu’.
Mi giro e aggiusto tavola:’Lascia perdere, non sono certo uno spettacolo piacevole”
Viene dietro e si poggia a me abbracciandomi: ‘Non penso che ti possa vergognare, il tuo corpo ormai lo conosco ‘ anche profondamente! Adoro la tua pancia morbida, sei comodissimo quando mi ci sdraio. Poi voglio vedere quando ti diventa duro mentre io sono sempre moscio ‘ come ti ho promesso’.
Descrivere Francesco è impossibile, bisogna solo vederlo e vederlo così’ la statua di un dio greco!
Al contrario di quelle è anche peloso ma nel modo giusto’ piccoli e morbidi sul petto sembra si infittiscano sotto i pettorali e sul torace evidenziando ancora di più i muscoli, spariscono in una sottile riga fino all’ombelico, per riaprirsi sull’addome sotto l’ombelico diventando ricci e folti sul pube’non trovo che i peli siano antiestetici’ anzi!
Mi stacco da lui, mi giro e guardandolo mi spoglio, sono duro da un pezzo.
Tartaruga e un morbido pelo dorato ”’ come resistergli!
Mi inginocchio di fronte a lui e con la punta della lingua inizio a seguire i suoi muscoli, scendendo intorno al cazzo, sui coglioni e tra le cosce. Con le mani sulle sue chiappe le massaggio muovendole dal centro nel solco verso l’esterno scendo lungo le cosce muscolose, per risalire lungo il suo corpo e iniziare di nuovo. Guardandolo negli occhi lo prendo tra i denti delicatamente e scorrendo la pelle lungo l’asta lo scappello. Anche da moscio è un’enorme fragola, che lecco e succhio mentre diventa duro in bocca riempiendola. Inizio a succhiarlo con più forza finché non ansima per andare su e giù con lui che accompagna i mie movimenti con quelli del bacino, le mani sulla testa accarezzandomi la nuca e il collo. Con un gemito prolungato affonda nella gola e mi esplode dentro. Ingoio il suo seme e continuo a succhiarlo per tiragli fino all’ultima goccia, finché non diventa di nuovo moscio.
Quando mi alzo mi abbraccia e accarezza tra le gambe:’Adesso dovremmo dedicarci un poco a lui’!’.
Gli do un bacio:’Lascia perdere e meglio che mi dedichi ancora un po’ a te, prima di pensare a lui ‘ altrimenti mi fai venire un infarto’.
Rimaniamo così e ci sediamo a cenare, chiacchierando del più e del meno.
Stiamo aspettando che il gelato si ammorbidisca, quando sento il suo piede tra le gambe:’ Sei sempre moscio, forse perché non mi puoi vedere”.
Allungo il mio piede e lo trovo duro, inizio a strusciarlo tra le gambe, mentre con le mani gli prendo il piede accarezzandolo con una mano lungo il polpaccio per arrivare all’interno del ginocchio. Continuo a parlare mentre Francesco risponde sempre meno, con il respiro irregolare. Sento che inizia a contrarre i muscoli e a ogni contrazione il suo pene spinge contro la pianta del piede. E’ cotto ‘ mi alzo.
Lui si avvicina, lo prendo in mano è gonfio e pulsante, lo metto tra le gambe e lo stringo. Allargando le gambe oltre le mie, mi stringe a se muovendo il bacino come se mi stesse penetrando. Francesco preso dal piacere mi bacia sul viso sul collo tirandomi a se con le mani sul sedere. Strofinando il cazzo sul suo corpo mi diventa duro ma mi concentro su di lui, ricambiando i suoi baci, accarezzandolo lungo la spalla. Sento i muscoli tesi, il cuore che gli batte forte con un gemito gode schizzandomi tra le gambe e per terra. Con il viso contro il mio, mi stringe a se e inizia a segarmi. Mi godo per un po’ la sua mano che scorre lentamente sul mio cazzo, poi mi allontano:’Non pensare di sbrigartela con una sega, ma prima ti voglio strizzare per benino come un limone’.
Prendo il gelato e riempio una coppetta per lui. Quando si siede per mangiare con il cucchiaio glielo spalmo sul ventre e sul cazzo:’ Vediamo se col freddo riesco a tenerlo buono un po’ più a lungo…!’. Mi inginocchio tra le sue gambe e lo lecco tutto . Anche se ha appena avuto un orgasmo ed è ancora molle a Francesco non dispiace che glielo tocchi e lo accarezzi, e il suo tempo di refrattarietà è così breve e ha una resistenza’non è la prima volta che devo inventarmi qualcosa per farlo godere prima da solo per poi farlo insieme. Solo così riesco a stargli dietro. Non ho neanche finito di leccare il gelato che vedo il suo uccello duro d’avanti a me, il mio questa volta lo è sempre stato. Mi alzo, lo prendo per mano e lo porto in camera da letto.
E’ arrivato il momento di passare la palla è lasciare a lui il gioco.
Si stende tra le mie gambe e stiamo lì a baciarci ed accarezzarci, scende sul mio petto mentre passo le mani tra i capelli sulla nuca e gli accarezzo le spalle, mi lecca e succhia i capezzoli mente io gli strizzo i suoi e scende giù fino al mio buco. Mi allarga le chiappe e me lo prepara per benino, sente che ormai sono pronto a riceverlo. Ho il cuore impazzito, i respiri accelerati, sudati ad ogni leccate mi sento una contrazione al pene, mi alzo e lo faccio inginocchiare sul letto allargo le gambe e mi metto sul suo cazzo, Francesco mi allarga le chiappe e mentre lo tengo fermo con la mano ci affondo sopra.
Mi sento lacerare il buco quando entra la cappella e stringersi appena è dentro, ma so già che dopo un piacere intenso sostituirà il dolore. Lentamente scendo su di lui fino a quando sento il suo corpo contro il sedere e la cappella che mi preme dentro. Mi stringo a lui che si muove dentro lentamente accarezzandomi, il suo respiro sul mio petto, mi bacia e mi lecca, mentre io inizio a rilassarmi e salgo e scendo su di lui, prima piano poi sempre più veloce. Francesco mi prende il cazzo e mi sega, ansimando di piacere gli sborro addosso scolando sulla mano mentre con il culo premuto contro di lui mi riempie della sua. Rimaniamo in quella posizione baciandoci finché non diventa completamente moscio ed esce fuori da me. Ci stendiamo e mi addormento abbracciato a lui, la testa sulla spalla e la sua coscia tra le gambe.
Mi sento stranamente eccitato una piacevole sensazione mi parte dal cazzo nel sogno apro gli occhi e vedo Giorgio che me lo sta succhiando. La sera che Francesco ci ha trovati è stata la prima volta che Giorgio lo faceva e dopo, quando Francesco è stato sempre con noi, non l’ha più fatto ma adesso è lì. Richiudo gli occhi e mi gusto quel bellissimo pompino che mi sta facendo eccitare come un pazzo, sento che sto venendo’ mi devo svegliare altrimenti mi sborro addosso.
Mi sveglio completamente ma è tardi, apro gli occhi sto già venendo ‘ in bocca di Francesco!
Lo tiro fuori e mi allontano:’Che stai facendo ‘sei impazzito? Te l’ho detto mille volte, non voglio che mi prendi in bocca o in culo’!’
‘Lo so, ma non hai mai dato una spiegazione. Voglio darmi a te in questo modo, perché non vuoi’ dovrò aspettare qualche altra notte mentre dormi?’
‘Francesco se mi sveglio all’improvviso come questa sera e ti trovo piantato sul mi cazzo ti giuro che non ti rivolgerò più neanche la parola”
‘PERCHE’????’
‘E’ così e basta, non ti devo dare nessuna spiegazione’
‘Si invece, perché IO LO VOGLIO ‘ non mi stai mica VIOLENTANDO”
E’ rosso in viso e amareggiato, si stende girandomi le spalle. Mi metto dietro di lui e lo abbraccio’Scusami, hai ragione, non mi sento un violentatore, ma peggio ‘ un VECCHIO PORCO che ha circuito un ragazzino per sfogare la sua depravazione e ‘ la sua libidine. Francesco ho 30 anni più di te, se non vuoi farmi sentire peggio non chiederlo mai più!’.
Si gira rimanendo tra le mie braccia:’Lo sai che non è così, ho desiderato stare con te dal primo momento che ti trovato a letto con papà. L’età non c’entra’ salvo quando faccio il bambino capriccioso che vuole essere accontentato a tutti i costi. Scusami, ormai dovrei capire quello che ti turba in fin dei conti potrei essere ‘ tuo figlio!’.
Ci mancava questo:’Perfetto, adesso mi sentirò anche incestuoso”.
E’ diventato rosso:’NO, veramente’ sai’ non intendevo”
Lo stringo:’Possiamo trovare un compromesso, se vuoi i pompini me li puoi fare, altrimenti rischio che mi violenti tu mentre dormo ” e poi sei proprio bravo!!!!’
Ride:’Finalmente potrò vendicarmi e ti potrò’ STRIZZARE PER BENINO COME UN LIMONE !’.
Gli do un bacio:’Il fatto è che ti vedo solo come il MIO SPLENDIDO PULEDRO DA MONTA’ ed è solo così che voglio stare con te!’.
Si addormenta stretto a me, ma non posso fare a meno di pensare che mi sono dato la zappa sui piedi, adesso si che mi farà scoppiare l’infarto!
Quei giorni li abbiamo passati chiusi in casa nudi mangiando, chiacchierando e facendo sesso. Francesco è fantastico, quando vuole prendermi lo fa dov’è e nella posizione in cui si trova. E’ un bel po’ più alto di me e con il cazzo che ha può permetterselo, anche se per piegarsi verso di me deve tirarsi un po’ fuori, riesce comunque a farmi sentire pieno e anche da dietro riusciamo a avvicinare i nostri visi per guardarci e baciarci. A quel blocco di marmo non mi sono abituato e, per quanto lui mi possa preparare prima, sento sempre dolore. Francesco è delicatissimo e sente subito quando mi contraggo ancora per il dolore, si ferma un pochino per lasciare che i muscoli si abituino. Solo quando sente che sono rilassato mi penetra completamente, all’inizio muovendosi con movimenti lenti e poi’ bé, poi diamo sfogo alle nostre voglie. Sentiamo perfettamente quello che vuole l’altro e ci adattiamo senza bisogno di chiedere di andare più lentamente o velocemente, o di essere accarezzati perché le nostre mani arrivano da sole proprio lì dove in quel momento vogliamo essere toccati. Quando poi provo a fargli un pompino lui mi stende dove siamo per fare dei splendidi 69 e riempire la bocca dell’altro del proprio piacere, per mischiarlo con lunghi baci e poi ingoiarla. Non ho mai avuto rapporti così frequenti e consecutivi neanche da giovane, ma Francesco mi ha travolto con i suoi ritmi e, anche se ho bisogno di più tempo per riprendermi, non ho più 20 anni come lui, adesso ogni volta veniamo insieme.
Può essere contento, è lui che mi sta ‘ strizzando per benino come un limone, ma la cosa sicuramente non mi dispiace!
Domani Giorgio e Marisa rientrano e lui dovrà tornare a casa, è l’ultimo giorno che passeremo interamente insieme. Quando mi alzo Francesco è uscito, ha già preparato la colazione e lo aspetto, appena sento aprire la porta metto la macchinetta del caffè sul gas e scaldo il latte.
Entra:’ Buon giorno VECCHIO PORCELLINO, ti sei svegliato finalmente. Son venuto un bel po’ di volte a controllare, non davi segni di vita ed ero preoccupato. Temevo ti fosse venuto veramente l’infarto! Una volta mi sono avvicinato al tuo naso per sentire se respiravi. Quando l’ho sentito mi sono tranquillizzato e ti ho dato un bacio. Ho fallito anche come principe azzurro non ti sei svegliato. In compenso hai iniziato a russare ‘ quando non dormi abbracciato a me sei un trombone!’ mi schiocca un bacione sulla guancia:’Lascio una cosa in camera e torno subito’.
Torna e mi abbraccia, è di nuovo nudo:’Come ti senti, ti sei ripreso? Ieri notte ti ho strapazzato per benino ”.
Mi giro e lo tocco tra le gambe, dove non c’è traccia di eccitazione:” non solo ieri notte, ma se mi dai un po’ di tempo potrai strapazzarmi di nuovo!’.
Sorride:’Lo spero bene, perché non sai cosa ti toccherà’ è stato bellissimo vederti godere con quel cazzo moscio tra le gambe che non cacciava più neanche una goccia di sborra! Ti toccherà di nuovo, ma starò buonino, buonino finché facciamo colazione!’.
Non voglio neanche cercare di ricordare quante volte mi ha fatto avere l’orgasmo il giorno prima, sono stanchissimo. Avevo tutta la zona del basso ventre indolenzita e il cazzo rattrappito come se avessi fatto il bagno nell’acqua gelata, ma quando la notte mi sono svegliato con Francesco addormentato tra le braccia e la sua erezione notturna poggiata sulla gamba ho provato un desiderio irrefrenabile di prenderlo dentro di me. L’ho accarezzato, baciato finché non si è svegliato e ha ricambiato le mie.
Ha capito cosa volevo e quando è passato su di me allargandomi le gambe mi ha penetrato dolcemente lentamente. Non mi stanco di toccarlo e accarezzare il suo corpo sudato, le contrazioni dei suoi muscoli sotto le mani e il suo respiro affannato dal piacere questa volta mi eccitano in modo strano. Francesco mi bacia con passione e continua ad accarezzarmi, il ritmo del respiro ha raggiunto i valori massimi e ho tutti i muscoli tesi. Provo un particolare piacere nel sentire Francesco entrare e uscire dentro di me, piacere che sento nella spina dorsale e arriva al cervello, provocandomi una forte contrazione di piacere alla zona dell’ano con un gemito che è quasi un urlo di piacere mi contraggo stringendolo dentro mentre anche lui gode’ ma il mio cazzo rimane moscio e non esce più niente.
E’ vero quello che mi ha fatto provare quella notte non l’avevo mai provato.
Quando finiamo di fare colazione Francesco si alza:’Lascia tutto così, metto a posto io dopo ‘ mentre tu riposi!’ con un braccio intorno alla vita mi ha portato di nuovo a letto.
E’ un grandissimo coccolone, gli piace farle e riceverle ma senza smancerie inutili, gli piacciono ma in modo virile. Per quanto possa sembrare non è un assatanato di sesso, per Francesco è importante anche il solo contatto fisico ‘ ma è un po’ troppo tranquillo!
Siamo a letto da un bel po’, come la sua erezione poggiata contro di me, ma si limita ad accarezzarmi e chiacchierare. Forse si è reso conto di aver esagerato UN POCHINO in questi giorni ‘ MI STA DIVENTANDO DURO!
Lo tiro su di me e stringendolo tra le gambe lo bacio non proprio castamente. Continua a baciarmi, accarezzarmi scendendo lungo tutto il corpo ma con calma, molto lentamente, per poi lasciare che gli passi sopra e sia io a saziarmi di lui. A ogni carezza, leccata si contrae e il suo cazzo mi preme contro.
Mi ristendo e lo tiro su di me, strofinandolo tra le chiappe lo sento pulsante e turgido come mai:’Dai PULEDRINO MIO FICCAMELO DENTRO”.
Passa la mano sul culo e con un dito mi preme delicatamente sul buco, si sposta sul letto e dal comodino prende un lubrificante con cui riempie la mano e poi il mio buco.
‘Che stai facendo?’
Mi fissa negli occhi:’Quando ti penetro ti faccio ancora male, non ti sei mai abituato al mio cazzo’.
E’ vero madre natura è stata molto generosa con lui:’Francesco è difficile abituarsi a quel bestione che ti ritrovi ma mi piace, ogni volta che mi entri è come se lo facessi per la prima volta!’.
E’ serio quando mi risponde:’Ma non è la prima volta, Andrea!’
” mi hai sempre fatto sentire un tuo amico e mi tratti come tale, a parte le battute e gli scherzi, quando parli seriamente con me lo fai come se fossi un tuo coetaneo e, nonostante i tuoi scrupoli inutili, sicuramente mi consideri un amico e io ti stimo e ti sono molto affezionato. Stiamo bene insieme sempre e quando faccio sesso e ti penetro non è solo per uno sfogo o la conclusione di una bella scopata’ Non è semplice da spiegare’ quando lo faccio vorrei entrare nella tua testa, nell’anima, non voglio che mi senti come un corpo estraneo che poi ti darà piacere. Vorrei ti adattassi a lui naturalmente e mi sentissi ‘ una parte di te!’
Lo stringo a me:’Francesco lo sai che ti voglio bene anch’io e sei sempre dentro di me ‘ ‘ sarà banale ma è vero.
Mi dà un bacio e lo sento scivolare dolcemente dentro, continuando così piano piano mentre ci baciamo e veniamo insieme.
Quel giorno siamo rimasti sempre a letto, e quando la mattina dopo è andato via la stanza era disseminata dei piatti sporchi e bicchieri, non ho voluto che facesse niente anche lui. Sono piacevolmente stanco e ho preso un altro giorno di ferie, devo proprio riposarmi poi metterò a posto. Quando torna dall’università Francesco ha promesso di passare a vedere se son sopravvissuto e io l’aspetto’ che sarà sarà!
Mi mancherà molto, ma dobbiamo ritornare alla vita di tutti i giorni e comunque gli ho dato la copia delle chiavi perché venga quando vuole e possa trovarlo lì ad aspettarmi.
Ha Francesco voglio bene e prima o poi questa storia finirà, ma per adesso voglio viverla a pieno e quando sarà il momento, per il suo bene, saprò rinunciare a lui.
I 5 giorni passati con Francesco hanno dato una svolta particolare al nostro rapporto. L’ultimo giorno siamo rimasti sempre a letto, e quando la mattina dopo è andato via la stanza era disseminata di piatti sporchi e bicchieri, non ho voluto che facesse niente anche lui. Ero piacevolmente stanco e ho preso un altro giorno di ferie, dovevo proprio riposarmi e poi mettere a posto.
Francesco mi mancherà, ma dobbiamo ritornare alla vita di tutti i giorni e comunque gli ho dato la copia delle chiavi perché venga quando vuole e possa trovarlo lì ad aspettarmi. Infatti me lo ritrovo spesso intorno, ma la cosa non mi infastidisce per niente.
Anzi vederlo così a proprio aggio come se fosse a casa sua, trovarlo che prepara la cena quando faccio più tardi, anche se poi ci vorrebbe una squadra di pulizie per rimettere ordine e pulire, mi fa molto piacere.
La nostra relazione continua e per stare anche la notte insieme rinuncia alla discoteca con gli amici, per ritornare la mattina a casa con i cornetti per colazione, come se stesse arrivando in quel momento.
E’ un ragazzo straordinario, nonostante i suoi 21 anni lo considero un amico e mi piace stare con lui anche a chiacchierare, e quando facciamo sesso adesso siamo più tranquilli (sicuramente devo ringraziare Silvia ‘).
Per quanto adesso non mi faccia più male, quando mi penetra lo fa sempre lentamente, piano piano’ e procede avanti solo mano a mano che mi abituo a lui e mi sente rilassato, per gustarci quell’intimità e sentirci vicini.
Stringere il suo corpo tra le braccia, accarezzandogli i muscoli tesi, serrare con le gambe il bacino contro il mio culo, sentirlo muoversi dentro di me’ entrare ed uscire, spingere il suo cazzone duro e gonfio fino in fondo’
E’ nel mio cervello, sembra ci legga quello che voglio, sempre più eccitato. I nostri respiri vanno all’unisono, un solo corpo che cerca e si dà piace, mentre con un affondo si abbandona su di me con un lungo gemito, schizzandomi dentro tutto il suo piacere ‘ che mi pervade con un fremito per tutto il corpo e con un urlo godo spruzzando il mio piacere, caldo e vischioso, su di lui.
I nostri corpi non hanno più segreti, sentono quello che desidera l’altro, il proprio piacere è soddisfare l’altro.
Non è noia o abitudine, ma una sfida a dare sempre di più, a qualcosa di nuovo!
Quel sabato i suoi sono andati via dal pomeriggio presto, lui è sceso subito da me. Come al solito prima suona il campanello poi apre ed entra.
Sono in cucina e mi abbraccia da dietro:’Ciao Andrea, non pensavo di trovarti già a casa, ma ci ho provato’
Mi giro e gli do un bacio:’Veramente non ti aspettavo, pensavo che ti saresti visto con Silvia nel pomeriggio. Com’è che non sei da lei?’.
Ha conosciuto Silvia all’università, gli piace e si stanno frequentando.
‘Questa sera non ci vediamo, è di matrimonio. Voleva che passassi prima da lei un poco, ma le ho detto, visto che non avremmo avuto comunque molto tempo, che ‘ volevo venire da te. Ha storto un po’ il muso ma alla fine mi ha dato il suo permesso’.
‘Francesco non ti capisco, come puoi rinunciare a stare con lei anche per soli 10 minuti. Considerando anche che ti piace veramente e’ stai andando oltre la semplice cottarella”
Sorride:’E’ vero, l’hai capito? Ma questa settimana non ti ho visto neanche una volta e lei sa quanto sei importante per me ‘ capirà!’
Lo guardo negli occhi:’Veramente spero non capisca ‘ come sono importante per te. Dovremmo parlarne con calma ”
Si mette a ridere:” non oggi”
Bé potete immaginare dove siamo finiti ‘
Quando è steso vicino a me nudo e posso ammirare la forma delle sue spalle e del torace ‘ per non parlare dei fianchi stretti e della schiena larga, con quei bei muscoli definiti, naturali’
E’ ancora il fisico di un ragazzo ma ispira potenza, elasticità, sensualità.
Peloso nel modo giusto, piccoli e morbidi sul petto sembra si infittiscano sotto i pettorali e sul torace evidenziando ancora di più i muscoli, spariscono in una sottile riga fino all’ombelico, per riaprirsi sull’addome sotto l’ombelico diventando ricci e folti sul pube’ non posso fare a meno di sentirmi IL SUO VECCHIO PORCELLINO!
Voglio saziarmi del suo corpo:’Francesco posso chiederti una cosa?’
Mi guarda negli occhi:’ Hai uno strano luccichio, mi preoccupi o ‘ ti sei deciso a fottermi il culo?’
‘Lo sai che non lo farò mai’!’
‘Bé vorrà dire che mi cercherò un altro 50enne libidinoso ma di quelli che godono a inchiappettare i ragazzi’
‘Padronissimo di farlo, ma non sarebbe come se lo facessi con me”
Si mette a ridere e mi abbraccia:’Hai ragione, ma mi stai facendo incuriosire ‘ CHE TI FRULLA PER LA TESTA?’
Divaricando le gambe passo sopra il suo corpo, mi piego su di lui e mi avvicino all’orecchio leccandogli il lobo:’Ti voglio fare UN PIGIAMINO DI SALIVA ”
Continuo a leccarlo e mordicchiargli il lobo.
‘Uhm’e io?
‘Assolutamente niente, dovrai tenere le mani ferme senza toccarti o toccare me, non lo prenderò in bocca o in culo, ma ti leccherò tutto fino a farti godere ‘ ‘
Ride:’Posso almeno gemere di piacere e dire quando mi piace’?!?!?’
Lo sto già leccando sul collo:” puoi e devi solo godere ‘ e dirmi QUANTO TI PIACE!’
Gli passo la lingua sulle spalle e scendo sul petto seguendo con la punta i contorni dei suoi muscoli, per poi leccarlo tutto e giocare con i capezzoli già turgidi. Continuo a scendere lentamente senza tralasciare un millimetro del suo corpo sempre più giù.
Risalendo lo lecco contro pelo per sentirli, corti e morbidi, sulla lingua.
è molto reattivo e non devo fare molta fatica ad eccitarlo, quando scendo fino a quel grosso cazzo duro con la cappella scoperta, la tentazione di succhiare quella grossa fragola è forte, ma resisto e gli do solo una leccatina.
Francesco ha un gemito prolungato:’Dai Andrea per pietà succhiamelo’ non ci resisto!’.
Non è ancora il suo turno e lo lecco intorno al cazzo sentendo i muscoli contrarsi e vedendo che si impenna puntando verso l’alto, le vene gonfie e pulsanti sempre più eccitato.
Scendo tra le cosce, lo scroto è tirato sui quei coglioni grossi come noci, li lecco per benino mordicchiandoli ad ogni suo gemito e soffermandomi a lungo nella zona tra i coglioni e il culo con la punta della lingua lo massaggio per benino.
‘Ah, SI ‘ SI’ continua ‘ ‘
Invece scendo all’interno delle cosce e per le lunghe gambe fino ai piedi, per risalire sui polpacci e dietro le ginocchia.
Ha un gemito prolungato:’ Oh Signore non ci resisto, mi sento tutta la sborra alla punta del cazzo ‘ORA VENGO!’
Mi soffermo un po’, poi lo faccio mettere in ginocchio sul letto e passo dietro, stringendolo a me:
‘SI’ dai, SCHIZZALA TUTTA ‘ che poi ci penso io a fartelo venire di nuovo duro ‘ in 2 minuti!’
Sicuramente quella situazione e la sua totale passività lo eccitano da morire, sotto la lingua sento i suoi muscoli contratti, continua a gemere e a respirare affannato ‘ ma SI TRATTIENE’!
Lo lecco sul collo dietro la nuca, passo alle braccia e sotto le ascelle e scendo lungo la schiena fino al culo. Le mani poggiate sul cuscino, reclinato in avanti, il respiro una locomotiva a vapore ‘ sul punto di esplodere.
A ogni leccata sento i suoi muscoli tesi, quando gli lecco il buco lo contrae con un gemito di piacere:
‘Non ce la faccio più ‘ VOGLIO GODERE ‘ con TE DENTRO!’
Adesso è pronto, lo faccio stendere sul letto e gli lecco il cazzo, tutto intorno alla cappella, lungo l’asta seguendo le vene pulsanti, finché non lo sento contrasi più frequentemente.
Mi stendo su di lui lo bacio e succhio la sua lingua bevendo la sua saliva avidamente: ‘Non lo farò mai ‘ questa è l’unica penetrazione concessa oggi!’
Mi stacco da lui abbassandomi verso il suo cazzo ‘ ma affondo il viso tra le cosce e lo lecco velocemente alla base del pene, sui coglioni, strofinandogli il viso contro finché con un lungo gemito di piacere e tutti i muscoli contratti schizza come una fontana con le gocce che mi cadono sul viso, tra i capelli e sul suo corpo.
Non è facile per un uomo attivo starsene così inerte a subire quel supplizio, a quanto sembra piacevole, e’ me l’ha fatta pagare!
La sua lingua non è stata l’unica cosa a penetrarmi quella sera’
Rimango steso abbracciato a lui, quando lo sento di nuovo duro contro di me, di nuovo pronto.
Sono esausto, non sono pronto ‘ a dirgli di no!
La mattina dopo non l’ho neanche sentito quando è andato via per vedersi con Silvia.
A Francesco voglio bene e prima o poi questa storia finirà e quando sarà il momento, per il suo bene, dovrò rinunziare a lui. Adesso c’è Silvia, per questo voglio vivere la nostra storia a pieno e tenerlo con me il più possibile.
Non sapevo invece quanto quel momento fosse vicino.
Una sera sono a casa a leggere, steso sul divano, quando suonano alla porta. Aspetto un attimo e non sento la chiave, non è Francesco. Mi alzo e vado ad aprire, invece è lui.
Ha un viso serissimo e mi sembra un po’ imbarazzato, ha l’aria di chi deve dire all’altra persona che tutto è finito.
Lo capisco subito, ci siamo!
Lo faccio entrare:’Cosa è successo?’
‘Andrea ti devo parlare, andiamo a sederci’
Entra in cucina, si siede al suo posto e io mi seggo al mio di fronte a lui.
‘Andrea lo sai che ti voglio bene e per me sei il più caro amico che ho avuto e avrò per il resto della mia vita. Per me resterai sempre importante ma non possiamo più vederci. Le cose sono cambiate e a me ‘ piace fare sesso ‘ solo con le donne”
Nel rapporto con un uomo non mi sento assolutamente donna e non mi piace essere tale PER NESSUNO. Francesco poi non mi ha fatto mai sentire così, non mi aspettavo una frase del genere.
Lo interrompo e gli rispondo, un po’ per alleggerire la situazione ma, in realtà, risentito:’Non l’avevo capito, altrimenti mi sarei fatto trovare con le calze a rete, il babydoll, le mutandine di pizzo e i tacchi a spillo!’.
Mi guarda stupito ma sorride:’Uhmm, con i peli bianchi che ti escono dalle calze e dalla scollatura, la pancetta che straborda dall’elastico ‘ non saresti molto arrapante ” si mette a ridere’ ‘ forse se ti depilassi un pochino!’.
Si alza gira e mi dà un bacio, l’ultimo in quel modo:
‘Scemo non in intendevo questo, lo sai che non mi sento attratto dagli uomini, con te è stato diverso. Con te non ho fatto sesso, siamo stati insieme nel modo più intimo possibile. Però le cose sono cambiate, sono innamorato di Silvia e non posso stare anche con te, non me la sento’.
Passato quel primo momento di risentimento, capisco perfettamente quello che vuole dire, ma una piccola rivincita me la devo prendere:
‘Hai ragione, ti capisco perfettamente allora ‘ ADDIO’.
E’ bianco in viso e deluso:
‘Che vuoi dire’ non dobbiamo più vederci? ‘ non intendevo questo ‘ Andrea a te ci tengo”.
L’abbraccio:
‘Neanche io, l’addio e dal VECCHIO PORCELLINO al SUO PULEDRO DA MONTA’Per Francesco e per tutto il resto sarò sempre qui!’.
Mi stringe più forte e mi dà un bacio sulla guancia, poi mi guarda fisso negli occhi, gli brillano per la felicità quando parla:
‘Sai devo dirti un’altra cosa, che ti farà capire meglio tutto, sei il primo con cui ne parlo e voglio discuterne con te prima di farlo a casa: Silvia e incinta! Ormai è sicuro, aspettiamo un bambino”
Sono sconvolto:
‘Hai solo 21 anni, non sapete che esistono i contraccettivi? Cappero’ adesso mi sento anche in colpa! Forse avrei dovuto usarli con te, per farti capire che sono necessari sempre, non solo in certi rapporti e anche se si è sicuri del partner. Io ero tranquillo, ma ti confesso, che dopo che sei stato con me e tuo padre la prima volta, ho fatto comunque tutti gli accertamenti ”.
E’ serio quando parla.’La smetti di sentirti in colpa per tutto, non sono un ragazzino sprovveduto! Sarò stato incosciente, con te ho deciso di fidarmi ciecamente e mi sono assunto la responsabilità della mia decisione quando non l’ho usato; con Silvia è diverso ha problemi, siamo stati attenti e abbiamo deciso di accettare le eventuali conseguenze ‘ ‘ sorride ‘ ma in certi momenti ‘ è difficile controllarsi!’.
Quanto sia difficile non deve certo spiegarlo a me!
Hanno già deciso tutto, al bambino non rinunciano e a laurearsi neanche. Lui sta già cercando un lavoro part- time e Silvia farà lo stesso appena possibile ma con orari differenti, per cercare di conciliare lo studio e tenere il bambino con loro il più possibile. Sanno che sarà difficile ma vogliono farcela da soli, quello in cui sperano è che i genitori gli aiutino a tenere il bambino quando non possono loro e che Giorgio gli dia il bilocale che affitta per risparmiare sull’affitto.
Gli ho fatto presenti tutte le difficoltà e le eventuali soluzioni possibili, sempre che i genitori fossero stati d’accordo, o che probabilmente gli avrebbero prospettate loro, e abbiamo parlato a lungo.
La saggezza di un 50enne nulla ha potuto di fronte all’entusiasmo e decisione di quel ragazzo, ma di una cosa sono sicuro, le sue decisioni erano quelle di un uomo che si assumeva le sue responsabilità e, consapevole delle difficoltà, avrebbe accettato comunque l’aiuto dei genitori ma senza voler pesare troppo su di loro.
La luce ha iniziato ad entrare dalla finestra e ci siamo resi conto dell’ora che si era fatta:’Francesco i tuoi saranno in pensiero, vai subito a casa e ne riparliamo domani’.
‘Si vado, ma stai tranquillo avevo detto che non sarei tornato. Comunque adesso ne parliamo con i nostri e domenica convincerò mamma a invitare i genitori di Silvia a pranzo ‘ cosi gli diamo il colpo finale insieme. Speriamo bene, naturalmente conto su di te, con Silvia ti aspettiamo’.
L’invito mi ha spiazzato:
‘Francesco non posso ho un impegno che non posso rimandare, cercherò al limite di venire dopo per il caffè’.
‘Peccato, ma non possiamo rimandare ancora. Scenderò da solo nell’arena, eventualmente verrò dopo da te a cercare conforto e leccarmi le eventuali ferite’.
Mi dispiace avergli mentito, ma non mi è sembrato opportuno essere presente:’Appena torno passo o ti chiamo, ma è meglio così’.
Hanno parlato a casa e i problemi sono iniziati, i genitori hanno accettato di conoscersi e oggi sono a pranzo da Francesco. Ancora non sanno del bambino e delle loro decisioni, io mi sento un po’ stronzo ma non è il caso di essere presente quel giorno e non salgo.
Il pomeriggio suonano alla porta, è la scampanellata di Francesco, ma non usa la chiave. Aspetto ancora e insiste, mi lazo e apro.
E’ lì fuori con Silvia.
‘Hai visto che è in casa, adesso finisce che lo conosco meglio io di te’.
Li faccio entrare. Silvia sorride e mi piace subito, così a prima vista ho la conferma che tutto quello che Francesco mi ha detto di lei è vero e non una fantasia di un ragazzo innamorato.
Mi sembra diretta è sincera, gli stendo la mano:’Ciao ovviamente sono Andrea’.
La stringe ma si avvicina e mi da un bacio:
‘Sono contenta di conoscerti, Francesco mi ha sempre parlato di te, ma non ha mai voluto che ci conoscessimo prima’.
Entrano e Francesco la porta direttamente in tinello, li seguo e ci sediamo.
‘Sai Francesco ha detto che oggi non saresti venuto, perché avevi già un impegno, ma non l’ho bevuta. Anch’io pensavo non fosse il caso che venissi e ho condiviso la tua scelta. Francesco, invece, contava su di te per affrontare la fossa dei leoni, ma ti assicuro che è stato splendido e deciso, non li ha certo convinti ma hanno accettato le nostre decisioni’.
Francesco ride:
‘Ero preparatissimo. Sai Andrea, hanno ripetuto esattamente tutto quello che mi avevi detto. Veramente su una cosa ci hanno spiazzati, al contrario di quanto hai detto tu loro pensano ‘ che non dovremmo sposarci!’.
Li guardo, sono l’immagine della felicita:
‘Probabilmente perché non sono sposato e non mi dispiace quando lo fanno gli altri’ ma di una cosa sono sicuro, siete innamorati e consapevoli della scelta che avete fatto’.
Francesco da un bacio a Silvia e si alza:
‘Che ti dicevo, il vero SAGGIO’! Io salgo un attimo a casa a vedere come vanno le cose, vi lascio soli, ma per favore non fargli il terzo grado, Andrea è un TIMIDONE…’.
E’ chiaro che Silvia vuole parlare un po’ con me da sola.
Francesco è uscito, mi rivolgo a lei per iniziare:’E’ facile essere saggi specie quando si parla di cose che riguardano gli altri’.
Silvia sorride:’Siamo esseri umani e la contraddizione è propria dell’uomo, la perfezione è di un altro mondo, bisogna solo accettarlo e dare il giusto peso a ogni cosa. Comunque ‘ tu pensi veramente quel che dici. Francesco ti è molto affezionato, ha molta stima e fiducia in te, ma ha capito che sei anche un uomo con le sue debolezze per questo si diverte a punzecchiarti appena può, anche perché sa che tu gliele perdoni tutte e anche lui perdonerebbe qualsiasi cosa a te. Sai dice sempre che sei stato tu a farlo diventare un uomo”.
Se sapesse in che modo penso di averlo fatto diventare uomo ‘ :
‘Anch’io voglio molto bene a Francesco e vederlo felice è la cosa più importante per me’.
Silvia mi fissa negli occhi:
‘Ci credo, anche se hai dovuto rinunciare al tuo puledro da monta, sono convinta che hai rinunciato a qualcosa di più per il suo bene ”
Penso di aver fatto una faccia ed essere diventato rosso fuoco per l’imbarazzo, da quelle parole è chiaro che sa tutto e non è un semplice sospetto.
Sorride e continua:
‘Francesco mi ha detto di voi dal primo momento, quando ci siamo messi insieme, e mi ha anche detto che a te non avrebbe rinunciato, perché il vostro rapporto non aveva niente a che vedere con il nostro. La sincerità di Francesco a volte è un difetto, lo volevo lasciare perché non capivo questo vostro rapporto e per me era una squallida storia di sesso. Nello stesso tempo ero innamorata di lui, ho deciso di vederla come una prova di fiducia e ho voluto continuare. Sono stata gelosissima di te, ma ero convinta che Francesco non è omosessuale ed è un fedele, quindi dovevo dargli il tempo di capire quello che voleva. Sinceramente ho ancora difficoltà a capire, ma di una cosa mi sto convincendo che la vostra storia è strana ma non squallida. Probabilmente sei convinto della tua teoria del sesso e amicizia o più semplicemente sei innamorato di Francesco, anche se non lo vuoi ammettere. Comunque mi piacerebbe che diventassimo amici anche noi due’ ride ” ma solo AMICI!’
‘Silvia, Francesco è innamoratissimo di te, e spero che conoscendomi potrai capire!’
Francesco è entrato in quel momento e Silvia gli va incontro:
‘A pranzo tra le varie discussioni c’è stata anche quella del nome. Francesco ha detto che non vuole dare nomi di famiglia, di amici o comuni ‘ ma ha trovato il modo di dare al bambino il nome che voleva”.
Francesco mi sorride:’Si, lo chiamiamo Pier Andrea’
Silvia aggiunge:
‘Vorremmo che fossi testimone di nozze di Francesco e padrino di Pier Andrea, così ti sentirai in obbligo anche tu a darci una mano. Scherzi a parte, tra tutti quanti sei quello che ha degli orari più normali ed è più facile sapere quando sei in casa, possiamo contare anche su di te?’
‘Come padrino ho delle responsabilità anch’io, posso dire di no!’
Alla fine è andato tutto per il meglio, Francesco e Silvia stanno mantenendo i loro impegni, l’università procede anche se più lentamente, riescono anche a trovare qualche lavoretto extra da fare e dedicare tutto il tempo possibile al figlio. Sono stanchi ma felici.
Pier Andrea ormai ha 1 anno ed è un bimbo adorabile e buonissimo, oggi è da me. Suonano alla porta e sento la chiave, è Francesco.
Pier Andrea è sveglio e dalla carrozzina si dimena per attirare l’attenzione del padre, quando sente la sua voce che mi saluta.
Francesco lo prende in braccio:
‘Ecco il cucciolo di papà, com’è stato oggi? Hai fatto disperare il nonno Andrea o sei stato buono?’.
Guardo Francesco che si sbaciucchia Piero, mentre lui gli butta le mani al viso:
‘Solo nel pomeriggio ha fatto un po’ di capricci, me lo sono portato a letto e gli ho dato il ciuccio ed è stato buonissimo’ non è mica come il padre che mi ha fatto sempre disperare. Tuo figlio è un angelo!’
Francesco mi fissa negli occhi, è serissimo:
‘Cosa gli HAI DATO da CIUCCIARE, per farlo stare buono? NON TI PORTERAI mica MIO FIGLIO A LETTO come hai fatto con me”
Lo guardo sbalordito’ è diventato pazzo:
‘Francesco ‘ ma veramente ‘ pensi”
Scoppia ridere:
‘Non ti preoccupare appena compie 18 anni penso io ‘ a farci trovare a letto insieme ‘ se ancora riesci a reggere un ragazzino!’
‘Sei PROPRIO STRONZO’ nell’anima” me l’ha tirata dal cuore.
Mi da un bacio sulla guancia e si avvia alla porta.
Si ferma un attimo:
‘Andrea, perché non parli con papà?’
‘Sai, quando abbiamo iniziato a vederci, ho provato a farlo ma non ne ha voluto sapere’.
Si avvicina di nuovo:
‘Prova a farlo adesso, sono sicuro che a papà manchi la tua compagnia e indipendentemente da quello che c’è stato tra noi anche a te manca lui’.
A Giorgio ho sempre pensato e sono state tante le domande che mi sono poste pensando a lui e alle quali solo lui potrebbe rispondere.
All’inizio ho provato a cercarlo anche semplicemente per proporgli di uscire, ma ogni volta Giorgio trovava una scusa per rifiutare, sicuramente aveva capito di me e Francesco. Un pomeriggio che sapevo fosse solo in casa sono salito da lui per parlare. Quando ho bussato ha aperto subito, per un momento ho pensato che mi stesse aspettando, ma il suo volto era indifferente e freddo:
‘Sei tu, cosa ti serve?’.
Bloccava la porta, ma io sono entrato ugualmente:’Volevo parlarti, non lo facciamo da parecchio e ultimamente mi eviti appositamente’.
Chiude ma non si muove:’Ti sbagli, mi sono solo messo da parte, visto che hai fatto presto a sostituirmi’.
Me l’aspettavo:
‘Ti sbagli tu invece. Non ti ho sostituito con nessuno, con Francesco è successo per caso che ci siamo trovati soli. Siamo stati bene e ‘.’
Ride interrompendomi:
‘ Sicuramente mi hai sostituito in meglio, è più piacevole farsi sbattere da quel arnese che si ritrova ‘ carne fresca di un ragazzino..!’
Non ho mai pensato che potesse essere geloso di Francesco, ma ho sentito del risentimento nei sui confronti e che volutamente volesse offendermi:
‘Qualunque cosa tu pensi non è mia abitudine portarmi a letto il primo maschio che mi arrapa e poi non dimenticare che quel ragazzino ‘ me l’hai sbattuto tu nel letto! Ti ho accettato per come sei, sapendo cosa dovevo aspettarmi, perché pensavo che tra noi ci fosse qualcosa di diverso del semplice sesso, un amicizia che ci fa stare bene insieme anche dopo. Puoi anche non crederci ma mi manchi, se vuoi possiamo riprendere a vederci come prima ‘. ma senza Francesco. Gli parlo io anche se sarà difficile non vederlo più e non per quello che pensi. Francesco, al contrario di te, non nasconde i suoi sentimenti e i desideri , quando vuole stare con me chiama e lo dice! Se non ho frainteso tutto e non ti sei fatto solo delle scopate tanto per far qualcosa di diverso, ammetti con te stesso che vuoi stare con me e per una volta chiama tu e dimmelo sinceramente”.
Chiaramente non l’ha mai fatto
A Francesco tutto questo non l’ho mai raccontato e non l’ho fatto neanche questa volta.
Giorgio è un capitolo chiuso.
Dopo Francesco posso solo TIRARE i REMI IN BARCA…!

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