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Racconti Gay

La scoperta: Mi piace il cazzo

By 4 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

LA SCOPERTA: MI PIACE IL CAZZO

Sono quasi le 3 del mattino, solo in un lungo corridoio a controllare che la notte fili liscia nella caserma dove svolgo servizio da pochi mesi.
Manca solo Rocco al rientro dalla libera uscita. Alto, moro un fisico potente, un tipo strano, un po’ prepotente ma simpatico. 25 anni, in ritardo al servizio di leva causa piccoli precedenti penali. Finalmente arriva. E’ molto in ritardo devo fargli rapporto. Si avvicina alla mia postazione ‘Dai scrivi che sono arrivato all’una’ ‘Non posso lo sai”Senti cazzetto moscio io fuori vado per lavoro e non lo sa nessuno, se fai rapporto sono fregato’ ‘Non so cosa farci, se non scrivo e qualcuno ti ha visto fanno il culo anche a me’ A Gianni si illuminano gli occhi, si avvicina, si apre la zip, tira fuori un cazzo di gran misura, me lo appoggia vicino e dice ‘Provaci ed il culo te lo faccio io bella bambina e ti assicuro che ti spacco quel tuo buchino vergine’.
Il problema è che mi piacciono le donne e molto ma da quando sono in caserma apprezzo molto i bei cazzi, così butto uno sguardo e dico ‘Non fare lo stronzo, più di un richiamo non ti danno, sei il protetto dell’Aiutante’. Solo che mentre lo dico ho un lampo negli occhi e lui se ne accorge ‘Hei sei mica frocetto? Sai quanti culi soddisfo ogni sera? E’ quello il mio lavoro, sfondare uomini porci a cui piace prendere la mia mischia nel culo. Credo che piaccia anche a te. Non scrivere nulla e ti faccio provare gratis’. Allungo una mano immediatamente. Gli stringo il cazzo come per sfida, diventa durissimo ed io mi eccito da matti, sento le gambe molli e un gran calore nel buco del culo me cerco di fare il duro anch’io. ‘Non fare lo stronzo. Vai a dormire, per stasera non scrivo niente’ ‘Frocetto, per la cronaca l’Aiutante non dice niente perché lo scopo tutti i giorni!’
Rimango solo nel corridoio sconvolto dalla mia reazione. Sono gay? Mi piace il cazzo? Resistere, devo resistere, che figura se n’è accorto!!!
Due giorni dopo sabato sera sono di nuovo in caserma a smarcare i rientri. La Caserma è quasi vuota e Rocco rientra di nuovo tardi ‘Hei frocetto, sapevo che c’eri tu, tanto un accordo lo troviamo’ L’idea di quel cazzo e del suo padrone mi fece vacillare le gambe, sentivo il mio cazzo crescere avevo deciso di lasciarmi andare ‘OK senti facciamo così tu firmi un foglio che tengo per sicurezza, non segnalo niente, e mi fai giocare con il tuo gingillo’ ‘Superchecca ti piace il mio cazzo? Altro che foglio’ Si avvicinò era più alto di me di una spanna, mi prese per un braccio e mi spinse dietro un angolo vicino ai bagni. Mi girò e appoggiò il cazzo già duro al mio culo. Solo i pantaloni ci dividevano. ‘Senti che mazza. Ora che so che ti piace sarai la mia zoccola in caserma’. Se lo tirò fuori mi spinse in basso. Da vicino era bellissimo, come il suo padrone. Duro grande con una bella cappella definita. Lo leccai , mi spinse la testa, facevo un po’ di resistenza ‘Dai che ti piace porco’. Mi decisi e lo ingoiai subito tutto, stavo per soffocare, ma Gianni prese bene i tempi e cominciò a muovermi la testa. Mi lasciai andare, il suo cazzo mi sbatteva in gola, la salivazione cresceva e la libidine pure. Sentivo le gambe molli, poteva fare di me quello che voleva, non potevo permetterlo. Lo allontanai e cercai di rientare al mio posto. Nel corridoio nessuno solo io e lui, mi venne dietro ‘Ora ho voglia di farti il culo’ ‘Non ci pensare nemmeno, ti denuncio, segnalo tutto’ ‘Segnali anche che me lo hai succhiato??’ Guardati i pantaloni hai il cazzo duro’ Mi strattonò, era forte e deciso e mi porto nel bagno. Chiuse la porta, si levò la maglia e i pantaloni che muscoli, che fisico, anche le gambe erano possenti. Avevo paura ‘Basta!’ urlai. ‘Aiutoooo’. Nessuno poteva sentirmi. Mi arrivò uno schiaffo. ‘Sei isterico? Ti faccio passare tutto vieni qui.’ Mi si buttò addosso, mi strappo i pantaloni. Ero in slip con il cazzo duro. ‘Ma guardati. Ti piace eh?’ Mi abbassò di nuovo, provai a resistere. Un altro schiaffo stavolta sul culo. Caddi per terra. Mi si buttò addosso, Abbassò i miei slip, mi teneva fermo con una sola mano e con le sue coscie. Avevo una voglia bestiale, ero eccitatissimo e spaventato, ma Gianni aveva capito tutto, sapeva che mi piaceva. Si abbasso mi sputò sul buchetto vergine (ancora per poco) ‘Non credo che sei vergine, puttanella, ora sentiamo.’ Si mise un preservativo (meno male) Avvicinò la cappella al mio pertugio. Una botta secca ma non entrava. ‘Hei ma allora sei vergine. Grande, ti faccio mia e ti scopo per tutta la naja’. Prese qualcosa dai pantaloni mi bagno il culo e spinse di nuovo. Un dolore fortissimo, mi stringeva le braccia e spingeva. Sentivo la cappella entrare. Stava violentandomi ma il mio cazzo era duro some il marmo. Sentivo una goduria infinita che mi pervadeva il corpo. Spinse ancora ‘Eccolo ora sei la mia puttana’ Un colpo secco ed era entrato. ‘Ahhhhhh’ Un dolore fortissimo. Ma mi piaceva eccome se mi piaceva. Era dentro. Si faceva strada piano ‘Sei stretto, ma vedrai che presto non lo sarai più’ Iniziò a pompare lentamente. ‘Esci. Ti denuncio!’ ‘Smettila frocetto, hai il cazzo duro come posso smettere ora?’ Sempre più forte. Mi fece mettere alla pecorina entrava ed usciva e non capivo più nulla. Ad un certo punto uscì e si fermò ‘Che bel buco largo, sentilo’. Mi arrivò uno sculaccione. Cazzo mi piaceva anche quello! Un altro ‘Allora sentilo!’. Un altro. Ero in balia dei sensi. Godevo come una grandissima porcona. Allungai la mano. Il mio buchino era una tana. ‘Sentito? Ora che ti ho rotto il culo puoi decidere di andare via oppure mi puoi chiedere di continuare’ Credevo di impazzire, mi aveva preso, scopato, aperto il buco del culo ed ora dovevo umiliarmi e chiedergli di continuare. Uno schiaffo secco sulle chiappe ‘Allora? Sei indeciso. Senti un po” Avvicinò il suo bel bastone al buco del culo ma si limitò a strusciarlo. Spostai un po’ indietro il culo ‘Frocetto ti è piaciuto il cazzo? Ne vuoi un’altra razione? Me lo devi chiedere’ Mi decisi ‘Si dai continua’. Entrò dentro di me con forza mi prese per i fianchi e cominciò ad alternare a colpi decisi ad altri più lenti. Mi sentivo rotto, aperto indolenzito, le gambe perse ma stavo lì a pecorina con il culo all’aria a ricevere quel bel cazzo. Mi arrivava qualche sculacciata ele accogliendo mugulando ‘Pure queste ti piacciono. Che gran frocio sei!’ ‘Girati’ Lo feci. Mi alzò le gambe. Le appoggiò alle sue spalle e mi inculo così da davanti. La sua lingua nella mia bocca. Sentivo il cazzo che toccava qualcosa che mi piaceva. Scariche elettriche, il mio cazzo era durissimo, il suo non ne parliamo. Gli toccai le coscie e mugolai ‘Sei buonissimo’ lui sfilò il suo cazzo dal mio culo in fiamme ‘Se vuoi che continuo dimmi che sei la mia puttana’ Stavolta mi decisi subito ‘Si. Sono la tua puttana. Si dai dai dai dai. Montami ancora si spingi dai fammi sentire la tua cappella si si si’ Me lo infilò dentro mi strinse e mi sculacciò. Il mio cazzo strusciava sulla sua pancia e venni vergognosamente godendo come non avevo mai fatto. Ero sfinito. Era passata mezz’ora e non ce la facevo più ma non aveva pietà, mi voltò sputò sul mio buco dolorante e affondò di nuovo. Due quattro dieci contavo i colpi. Venne urlando. Un minuto dopo era ancora sopra e dentro di me ‘Sei la più grande troia che abbia trovato, ci divertiremo molto’. Non capivo se era una promessa o una minaccia.
Birbante

Scrivetemi cosa pensate di me, inviatemi foto, ricambierò. vogliadentro@libero.it
Mi aveva lasciato con il culo in fiamme ed una nuova eccitante scoperta: Mi piaceva il cazzo.
Ora veniva la parte più difficile dovevo gestire quel bestione per evitare di essere una bambola nelle sue mani.
Tornai al mio posto e feci rapporto sul ritardo di Rocco. Sapevo che l’avrei fatto infuriare ma era l’unico modo di dimostrargli che non doveva abusare di me.
Passarono pochi giorni.
Stavo uscendo per fare una passeggiata e telefonare a casa prima di cena, quando Rocco mi raggiunge correndo. ‘Puttana. Sei una puttana stronza. Sei come le donne, ti fanno scopare ma appena scese dal letto sono già a fregarti’ Mi sussurrò prendendomi per un braccio.
‘Ma cosa vuoi? Hai fatto tu lo stronzo con me e dovevo difendermi. Ora se racconti in giro quello che è successo penseranno che ti stati vendicando di me’.
‘Ma non posso raccontare nulla sennò pensano che sono frocio’ ‘Ma come chiami uno che scopa con gli uomini? Se lo metti o lo prendi è irrilevante. Cosa ti ha detto il tuo amico aiutante?’ ‘Un giorno in caserma, ieri, così ne ha approfittato per farmi una pompa che a lui piace parecchio’.
Non avevo dubbio che gli piaceva, Rocco aveva un gran bel cazzo. Non troppo lungo ma largo con una bella cappella ed era duro da non credere. Al solo pensiero mi si era rizzato il mio cazzo nei pantaloni. ‘Cosa fai oggi?’ mi chiede Rocco. ‘Vado a fare una passeggiata e rientro’ Rocco si guardò intorno mi mise una mano sul culo avvicinò la bocca al mio orecchio per dirmi ‘Hai il più bel buco del culo che abbia mai aperto, stiamo insieme stasera?’ ‘Allora insisti, ti dico che razionalmente non ne voglio sapere’.
Rocco capì dal mio sguardo che volevo essere trattato come la prima volta. Si allontanò dicendo ‘Me la pagherai’
Io uscii feci quello che volevo fare e rientrai in caserma. La sera verso le 21 la stanza era quasi deserta senti che mi stava cercando l’aiutante.
‘Mi dica’ ‘Venga con me nel mio ufficio’ Lo seguii e quando entrai mi chiuse la porta a chiave. Vicino al tavolo c’era rocco che si stata massaggiando il cazzo con i pantaloni calati. ‘Vieni che ci divertiamo’ disse Igor (l’aiutante) spingendomi verso Rocco. Persi l’equilibrio fisico e caddi per terra facendo resistenza. Igor mi slaccio i pantaloni Rocco mi girò verso di lui e mi ficcò il suo bel bastone in bocca scopandomi come una furia. Stavo per vomitare ma il mio cazzetto esplodeva di gioia. ‘Guarda come è puttana. Oggi mi ha chiesto di violentarlo di nuovo’ disse Rocco a Igor mentre questo si toglieva la cintura dei pantaloni ‘Ora lo punisco io’ disse e mi diede uan cinghiata sul culo nudo. Lo schiocco fu forte e credevo di godere immediatamente tanto che lascia scappare un gridolino che sapeva di piacere più che di dolore. ‘Sarai la nostra femmina per una sera’ disse Rocco. ‘Finalmente anche Igor avrà un culetto tenero da sbattere oltre che spompinare il mio cazzo. Vedrai domani ci ringrazierai del lavoretto che ti stiamo facendo ‘ L’aiutante mi cinghiò nuovamente ma non molto forte mentre Rocco mi spogliò completamente. Ero nudo, con le natiche già arrossate, il culo ancora indolenzito dalla superba inculata di pochi giorni prima. in mano a due porci che me lo avrebbero rotto definitivamente!
Le loro mani cominciarono a slacciarmi la camicia, avevo solo i boxer rigonfi del mio cazzo in erezione.
‘ma quanto è troietta’ disse Igor dandomi una patta sul culo.
Rocco aveva tirato fuori il suo splendido bastone e presomi per i capelli mi stava stantuffando la gola. Avevo conati di vomito ma godevo a sentirlo laggiù in fondo alla gola. Mi sentivo una baldracca avevo veramente voglia di essere ripieno di cazzo e fui accontentato.
L’aiutante (più di 40 anni ma non male veramente) mi abbasso i boxer ‘Te li lascio a mezza coscia, vedrai ti sentirai più troia’ e mi ficco due dita in bocca ‘Bagnale’ Lo feci. Mi sputò sul buco del culo dandomi un’altra sberla sulle natiche. ‘Che bel buchino, stasera ti sentirai più aperto e sarai felice’ E mi mise le dita nel buco piano piano facendole andare su e giù su e giù. Il cazzo di Rocco mi riempiva la gola mi teneva forte per i capelli e mi scopava in bocca sempre più a fondo. Non facevo resistenza, no davvero, fossi stata una donna avrei avuto una colata lavica tra le cosce invece mi ritrovavo il cazzo duro come il marmo e le gambe molli dalla voglia di prenderlo in culo.
Tanto valeva dirlo ‘mettimelo in culo’ mugolai con una voce che avrebbe rizzato la minchia anche ad un morto. Igor venne davanti a me e prese il posto di Rocco nella mia bocca ma ebbi una sorpresa notevole’ Un cazzo di dimensioni esagerate, rosso e venoso mi si presentò davanti. Lo leccai e faticai a prendere la cappella in bocca ‘Sicuro di volerlo?? Non ho trovato nessuno in caserma disposto a farsi scopare il culo’. Mi spaventai ‘No aspetta no, sono troppo chiuso’ Ma non me lo feci scappare dalla lingua e continuai a leccare e succhiare quel bel pezzo di carne. ‘Ci penso io disse Rocco’ che si era spostato dietro di me. E mi piantò con pochi colpi il cazzo nel buco ancora poco aperto ‘Ahhhh: Esci esci’ ‘La risposta fu una serie di sculacciate ‘Zitta zoccola So io come domarti’ Inziò a levare e mettermi il suo poderoso cazzo nel culo che ogni volta rimaneva sempre più largo. ‘Vedrai che tra poco potrai dare una gioia al nostro caro Igor’ ‘No è troppo grosso’ ‘Ma se il mio entra che è un piacere’ puttana’ ‘Ci penso io a convincerlo’ disse Igor che si levò la cinghia e prese nuovamente a sbattermela sul culo e sulle cosce. Sembrava che quei bastardi sapessero quanto mi piaceva essere leggermente picchiato. Ero veramente fuori di testa. Il cazzo duro, mi voltai e dissi ‘Ma almeno succhiatemelo’ Igor non se lo fece ripetere e prese a spompinarmi., Una bocca splendida accolse il mio uccello mentre Rocco mi fece sedere sopra di lui infilzandomi con un colpo solo. Il male era svanito il piacere andava ad ondate. Ero seduto sopra un cazzo sontuoso mentre mi facevano un pompino. Venni in bocca di Igor mentre Rocco mi riempì il buco della sua calda crema. Urlavamo dal piacere’ Rocco si girò e fu un errore perché mentre era a pancia sotto Igor che era rimasto a guardare sfilò il cazzo dalla mia bocca e puntò dritto il suo culo ‘Ahhhh’ urlò ‘cosa fai!! No’ Ma oramai era fatta anche lui era stato scopato.
Igor lo teneva sotto e pompava con il suo grande bastone il culo stretto che si era trovato davanti. Rocco quasi piangeva mentre Igor grugniva ‘E’ da tempo che volevo scoparti’ Vedere quel marcantonio fottuto in modo così violento mi eccitò nuovamente.
‘Devo vendicarmi’ dissi ridendo e Igor capì. Si spostò continuando a tenere ferme le gambe di Rocco ed io immediatamente affondai il cazzo nel culo del mio primo uomo. Rocco si voltò ‘bastardi’ ma il suo cazzo eretto diceva che gli stava piacendo. Allungai una mano e lo feci venire mentre continuavo a scoparlo. A qual punto Igor mi toccò la spalla e capii. Mi girai con il culo verso di lui ‘Dai porcone, sfondami’. Igor entrò dentro di me. Sentii una cosa enorme che si faceva strada. Urlai dal piacere quando arrivò in fondo. Allungai una mano e toccai i suoi coglioni che sbattevano sui miei. Ero una grandissima troia’ e Igor iniziò a cavalcarmi poderosamente.
… a presto.. aspetto le vostre confessioni per scambio di idee… vogliadentro@libero.it

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