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Racconti Gay

Le mie passioni segrete

By 3 Febbraio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia moglie e’ appena partita per il suo congresso annuale e io posso godere della mia settimana di libertà annuale. A dire la verità e solo dall’anno scorso che ho cominciato questa mia ‘tradizione’ autunnale, ma ormai l’attesa per questo periodo &egrave così alta che &egrave come se l’avessi sempre fatto.
Sono mesi che mi preparo all’evento, prendendo accordi e cercando la persona giusta. Non &egrave affatto facile trovare quello che voglio, e soprattutto trovarlo disponibile per l’unico periodo dell’anno in cui mia moglie &egrave fuori per un’intera settimana, ma anche quest’anno sono stato fortunato e ci sono riuscito. Certo l’apporto della tecnologia (ovvero Internet e i diversi siti di incontri) e il fatto di essermi trasferito negli Stati Uniti in una nuova città, mi hanno aiutato moltissimo e non credo proprio che sarei riuscito a ricavarmi lo stesso spazio di ‘libertà’ se fossi rimasto nel mio paesino di provincia.
Ad ogni modo tutto &egrave pronto, il motel prenotato, la mia borsa con ‘gli strumenti del mestiere’ pronta, devo solo fermarmi lungo la strada ad una pharmacy per comprare le ultime cose, forse le più importanti: preservativi e crema.
Come l’anno scorso anche quest’anno quanto l’evento si avvicina sono investito da una serie di emozioni contrastanti. Innanzitutto c’&egrave l’eccitazione, tanta, che &egrave ovviamente l’unica cosa che mi spinge a fare ciò, poi c’&egrave il senso di colpa di far qualcosa all’insaputa di Carla. Non &egrave il tradire che mi preoccupa, &egrave il doverle mentire, sono sicuro che lei mi capirebbe, ma io sono troppo codardo per affrontare questo argomento con lei. Sono riuscito a confessarle il mio hobby per il vestiario femminile, e non mi sembra che si sia turbata più di tanto, ma da qui a confessarle che ho bisogno di avere rapporti sessuali con un uomo ce ne passa. Dal punto di vista concettuale, tradirla con un uomo o con una donna non dovrebbe essere fondamentalmente diverso, ma dal punto di vista pratico &egrave enormemente diverso. Inoltre c’&egrave tutta un’attività di contatti, di rapporti virtuali che le tengo nascosti e questo mi pesa ulteriormente, ma non ne posso fare a meno. Mi rendo benissimo conto che avere dei rapporti sessuali con uno sconosciuto in un motel, conciato in quella maniera’ &egrave davvero squallido, ma ormai &egrave come una droga, sai che ti fa male, che non dovresti prenderla, che ti porterà solo problemi con le persone che ti vogliono bene, eppure la prendi lo stesso perché il piacere che ti dà &egrave superiore a tutto il resto, piacere effimero, ma di un’intensità tale da farti dimenticare il resto.

Ricordo ancora l’adrenalina della prima volta, lo scorso novembre. Tra i vari contatti avevo scelto quello che alla fine mi rassicurava di più, un ragazzo di qualche anno più giovane di me, anche lui alle prima esperienza. Prenotammo lo stesso motel con l’accortezza di sceglierne uno con il collegamento ad internet (fortunatamente da questa parte del mondo non &egrave per niente difficile), ci accordammo che una volta pronto, lo avrei contattato e ci saremmo scambiati il numero di stanza. Mi preparai con cura, mi depilai completamente il petto, le ascelle, il sedere e lo scroto (cosa che ormai facevo da diverso tempo, quindi dovetti solo ‘rifinire’ il lavoro). Depilai anche la parte superiore delle gambe, quella che rimaneva scoperta dalle autoreggenti. Quindi mi vestii con quello che allora era l’unico mio vestito al femminile: una minigonna nera, fasciante che metteva particolarmente in risalto il mio sedere (parte del corpo di cui vado molto fiero), sopra la gonna e sopra al reggiseno imbottito, anch’esso nero, indossai un top con spalline molto strette che lasciavano completamente scoperte le spalle. Per finire, oltre a perizoma, avevo le calze autoreggenti nere molto spesse e delle scarpette con tacco a spillo molto alto (che mi erano costate una fortuna’). A completare la trasformazione il trucco e la parrucca. Mi truccai abbastanza leggermente perch&egrave, anche se ovviamente dovevo coprire ogni minima traccia di barba, volevo evitare di apparire come una maschera. Sulle labbra invece del rossetto ‘grasso’ misi una matita di un rosso abbastanza acceso, ma non eccessivo. Un po’ di matita scura per il contorno occhi e un tocco di mascara per ‘allungare’ le ciglia e il maquillage era completo. Mi rimaneva solo da scegliere la parrucca. Ne avevo due una bionda con lunghi ricci e l’altra castano molto scuro a caschetto, le provai tutte e due e alla fine scelsi quella scura, anche perché era migliore e si adattava di più ai miei lineamenti. Finiti i preparativi, cominciai a sentire la tensione salire, e con essa l’adrenalina. Per un attimo pensai di mollare tutto, ma fu solo un attimo, mi resi conto che non potevo sprecare l’occasione, l’avevo aspettata per troppo tempo. Collegai il computer e scrissi al mio ‘amante’. Inizialmente avevo pensato di invitarlo nella mia stanza, ma ora che ero ‘pronta’ mi sembrava uno spreco non rendere pubblica la mia nuova identità, così decisi di chiedere il suo numero di stanza dicendogli che lo avrei raggiunto in pochi minuti. La rapidità della risposta mi fece intuire che anche dall’atra parte c’era molta attesa’

La stanza era, lo ricordo ancora benissimo, la 307, si trovava dall’altra parte del motel, e il solo pensiero di dover attraversare sia la hall che il cortile nella mia tenuta ‘en femme’ mi riempì di terrore, ma nello stesso tempo mi eccitò incredibilmente. Ormai non potevo più tornare indietro e poi avevo preparato tutto con cura, nessuno mi conosceva e se anche avessero capito che non ero una donna, nessuno avrebbe potuto risalire a me. L’unica attenzione che dovevo avere era nell’uscire e poi nel rientrare in stanza. Mi guardai un’ultima volta allo specchio. Ero praticamente perfetta, solo il portamento non era del tutto perfetto, nonostante avessi fatto molta pratica, il camminare con i tacchi alti non mi veniva naturale e tendevo ancora a sculettare parecchio, ad ogni modo non ci potevo fare molto, così dopo aver indossato uno spolverino che lasciava scoperte gran parte delle gambe, feci giusto qualche passo davanti allo specchio, controllai da dietro le tende che non ci fosse nessuno lungo il corridoio, e uscii. Percorsi con una certa fretta una metà del corridoio quindi, rallentai e mi concentrai per aver un atteggiamento il più possibile normale (cio&egrave femminile).

Quando entrai nella hall ero eccitatissimo e avevo l’impressione che tutti mi guardavano, cercavo di essere il più naturale possibile, ma il cuore mi batteva ad un ritmo impressionante anche perché realizzai solo in quel momento che, per quanto buono fosse il mio travestimento, se qualcuno mi avesse rivolto la parola, la mia voce avrebbe rivelato molto di più di quanto il resto poteva mascherare, così accelerai e uscii dalla hall attraversando il cortile del motel.
Raggiunsi la stanza 307. Esitai qualche istante, mi guardai intorno, quindi con il cuore che non accennava a rallentare, bussai.

La porta si aprì e mi trovai davanti il mio amante. Tutto sommato anche se non ci eravamo mai incontrati prima ci conoscevamo abbastanza bene perché prima di darci appuntamento ci eravamo (ovviamente) scambiato foto, emails ed avevamo chattato in abbondanza, nonostante ciò l’imbarazzo era forte da entrambe le parti. Lui indossava un paio di quello che da queste parti chiamano ‘lounge pants’, in pratica dei pantaloni molto leggeri molto simili ad un pigiama (ma nettamente più carini), ed una t-shirt che ne evidenziava i muscoli del torace, delle spalle e delle braccia.
Dopo avermi fatto entrare, probabilmente per rompere il ghiaccio, mi riempì di complimenti, dicendomi che ero ‘bellissima’ e mi offrì del whisky che aveva già versato in due bicchieri che giacevano sul tavolo a fianco al suo computer. Io non dissi una parola, anche perché la mia voce sarebbe stata del tutto inadeguata al ruolo che stavo ricoprendo e poi il mio inglese non era certamente all’altezza per descrivere quello che stavo provando, così mi avvicinai al tavolo, presi il bicchiere, ne bevvi un sorso e, vedendo che sul computer era aperto un programma di musica, mi chinai sul portatile rivolgendo la schiena, o sarebbe meglio dire il sedere, al mio ospite. Scelsi dalla sua ‘playlist’ ‘clock’ dei coldplay e cominciai a muovere il mio sedere in modo inequivocabile, quindi ripresi il mio bicchiere in mano e, ballando e sorseggiando il whisky, mi andai a strusciare contro di lui. All’inizio lo sentii un po’ rigido, ma dopo pochi secondi aveva già capito dove volevo andare a parare e, tracannato il suo liquore, posò il bicchiere, e cominciò a ballare dietro di me. Il contatto si fece via via più stretto e dopo alcuni secondi sentii la sua eccitazione in modo inequivocabile. Oramai lui mi stringeva a se strusciando il suo meraviglioso uccello tra i miei glutei. Provai una sensazione bellissima, era bellissimo pensare che quell’uccello era così sodo e caldo per me, ero io che lo eccitavo. Mi sentivo potente in quanto percepivo la sua voglia di me e nello stesso tempo mi piaceva abbandonarmi tra quelle braccia muscolose. Finii anch’io il whisky e con le mani libere cominciai ad accarezzargli le gambe e il sedere, sempre rimanendo stretto tra le sue braccia e soprattutto tenendo il mio sedere appiccicato al suo uccello. Pian piano la mia mano destra si insinuò tra le sue gambe e il mio corpo e poi tra il mio sedere e il suo uccello. Lo sentii attraverso i pantaloni, era caldo, duro, meraviglioso. Lo strinsi, lo tastai, le sue mani intanto stavano cercando di insinuarsi sotto al mio top alla ricerca forse di tette che purtroppo per lui non avevo, ma questo non sembrava impensierirlo, cominciò ad accarezzarmi il petto con la sinistra mentre la destra scivolò lentamente lungo il mio addome, sino ad arrivare al mio uccello. Mi sentivo incredibilmente a mio agio, stavo accarezzando il cazzo di un uomo, lui stava accarezzando me e io non ci trovavo nulla di strano, mi sembrava naturale. Come mi sembrò la cosa più naturale del mondo, girarmi verso di lui e baciarlo sulla bocca, mentre con le mani gli tirai giù i pantaloni per liberargli finalmente quel magnifico arnese che tanto mi stava eccitando. Scesi pian piano, baciandolo lungo tutto il percorso ed insinuando mani e labbra al di sotto della sua maglietta. Scesi fino ad inginocchiarmi davanti a lui, non so lui, ma io ero al settimo cielo, finalmente il sogno di tanti anni della mia vita si stava avverando. Io in ginocchio con un meraviglioso cazzo davanti, sentivo il suo calore e il suo profumo, persi completamente la testa cominciai a baciarlo prima sulla cappella e poi dappertutto. Lo sentivo duro e morbido allo stesso momento, lo leccai, mischiando la mia saliva ai suoi umori e poi pian piano cominciai a prenderlo in bocca. Da prima lentamente, lo introdussi e cominciai a succhiare avidamente, mi piaceva da matti sentire il suo calore nella mia bocca, ma ancor più mi piaceva sentire come rispondeva bene alle mie sollecitazioni, lo sentivo ingrandirsi ed indursi quando lo succhiavo o quando, senza tirarlo fuori dalla bocca lo leccavo. Lui cominciò a gemere, mise una mano dietro la mia testa e cominciò da prima ad assecondare il mio movimento molto delicatamente poi, con il crescere dell’eccitazione (sua ma anche mia), incrementò la forza e dopo alcuni minuti era lui a condurre ed io ad assecondare i suoi movimenti stando attento a non toccare con i denti quella magnifica asta di carne. Mi stava scopando in bocca ed io stavo godendo come non mai, cominciò a dirmi che ero una grandissima troia (slut/whore) e che glielo dovevo succhiare sino a farlo venire nella mia bocca, e dal ritmo che aveva preso era chiaro che stava per raggiungere l’orgasmo. Abbandonai allora ogni residua resistenza e lasciai la mia testa alla sua completa merc&egrave e mi dedicai ad accarezzargli i glutei con qualche puntatina al buchetto del suo culo. Cominciò a spingere sempre più forte tanto da farmi ingoiare completamente il suo uccello per un paio di volte, poi improvvisamente emise una serie di gemiti e rallento di colpo. Sentii un meraviglioso calore sprigionarsi nella mia bocca e dopo alcuni istanti la sua sborra mi riempì la bocca. I primi fiotti andarono quasi direttamente in gola, mentre riuscii i ad assaporare i successivi e mi feci colare gli ultimi sulla lingua mantenendo la bocca aperta sotto quella magnifica fontana {continua}.
Lui mi ringraziò dicendomi che era stato il più bel pompino (blow job) della sua vita e finendosi di spogliare si avviò sotto la doccia; io intanto mi lavai i denti e mi sistemai il trucco che si era in parte rovinato.
Lo vidi uscire dalla doccia attraverso lo specchio, era veramente un bel ragazzo ero stato veramente fortunato. Le nostre immagini riflesse si sorrisero l’un l’altra e io gli feci segno di seguirmi, lo presi per mano e lo portai verso il letto. Scoprii il letto, lo feci sedere sul bordo e cominciai ad accarezzarlo sul viso e sul petto. Lo baciai lungo tutto il torace, soffermandomi sui capezzoli, quindi scesi ulteriormente sino ad arrivare di nuovo al suo meraviglioso uccello. Le mie carezze lo avevano risvegliato, ma non del tutto. Lo accarezzai dolcemente, lo sentii vibrare e cominciare ad indurirsi, accarezzai lentamente anche lo scroto prendendo dolcemente i suoi testicoli nella mia mano; quando finalmente il suo uccello fu completamente ‘sveglio’ mi rialzai, mi allontanai un poco da lui per farmi vedere meglio e mi tolsi lentamente la gonna mostrando le mie gambe e le mutandine che ormai erano completamente fradice dei miei umori e che a stento coprivano il mio cazzo in erezione. Mi riavvicinai a lui, mi chinai di nuovo verso il suo uccello e lo cominciai a baciare. Il suo profumo era meravigliosamente eccitante, lo menai un po’ quindi lo presi di nuovo in bocca. L’avrei succhiato ancora all’infinito tanto mi piaceva sentire il suo calore riempirmi la bocca, ma avevo altri programmi. Quando mi sembrò pronto allungai la mano verso la mia borsetta e tirai fuori preservativo e crema lubrificante. Infilai velocemente il preservativo, quindi mi misi della crema sulle dita e cominciai a spalmarla su quel meraviglioso bastone di carne. Dopo aver ricoperto per bene il suo pene, mi girai di spalle, mi abbassai le mutandine sino al ginocchio e rivolgendo il mio bel culetto verso di lui, mi infilai le dita nel sedere per lubrificarlo per bene. Cominciai infilando l’indice, poi il medio quindi (aggiungendo altra crema) entrambe le dita.
Lo sentii alzarsi e mettere le sue mani sui miei fianchi, questo movimento, dato la mia posizione, mi fece perdere l’equilibrio e per non cadere fui costretto ad appoggiarmi da prima con una mano poi con tutte e due, al secondo letto della stanza. Mi ritrovai così nella classica posizione a pecora. Ovviamente lui ne approfittò immediatamente e appoggiò il suo uccello al mio sfintere. Appena sentii il suo calore mi lasciai andare completamente sul letto in modo da liberare le mani che andarono sulle mie chiappe cercando di allargare il più possibile il mio sfintere, mentre le sue braccia mi tenevano alzato leggermente il bacino in modo da portarlo alla sua altezza (fortunatamente per noi i letti americani sono abbastanza alti e lui non dovette fare molta fatica per tenermi in posizione).
Cercai di rilassarmi il più possibile concentrandomi sulle sensazioni che cominciavo ad attraversare il mio corpo. Per la prima volta qualcuno mi stava scopando e questa volta era un cazzo vero, non un cetriolo. Nonostante le dimensioni del suo uccello non fossero tanto piccole lo sentii scivolare dentro di me con estrema facilità, non provai alcun dolore, solo un gradevole senso di riempimento. Cominciai a mugolare per il piacere che mi dava lo strusciare di quella mazza sulla mia prostata. I miei gemiti lo fecero eccitare ulteriormente e cominciò ad accelerare il suo ritmo alternando movimenti veloci e superficiali ad affondi che portavano le sue palle a sbattere contro di me. Io non capivo più nulla, mi sembrava di vivere un orgasmo dilatato nel tempo. Era come stare in procinto di esplodere ma per un tempo lunghissimo, molto più lungo dei pochi istanti soliti. Solo durante gli affondi provavo un po’ di dolore che però era completamente ‘anestesizzato’ dal piacere che lo precedeva e seguiva. Nonostante fosse al suo secondo orgasmo in meno di mezz’ora, non resistette molto, o almeno a me parve che la cosa durò troppo poco. Dopo la graduale accelerazione dei suoi colpi, sentii il suo uccello rdilatarsi e riempirmi al massimo, quindi emettendo una serie di gemiti e di parole che nel concitazione non riuscii a capire, rallento di colpo il ritmo. Ora mi prendeva molto lentamente, entrandomi tutto dentro e tirandolo tutto fuori, la consistenza del suo bastone cominciò a diminuire considerevolmente indicando che era venuto. Approfittai quindi dei suoi ultimi colpi per masturbarmi e liberare anch’io la voglia che avevo accumulato. Il mio uccello era completamente moscio ma bastarono pochissime carezze per farlo esplodere un un rivolo di sborra che mi colò prima sulle mani e poi per terra{continua}.
Dopo quel pomeriggio non ci siamo mai più incontrati, lui tentò un paio di volte di contattarmi ma a parte il fatto che non avrei avuto occasione, mi sono imposto la decisione di non incontrare mai più di una volta in modo da evitare possibili coinvolgimenti sentimentali. Non credo che io corra il rischio di innamorarmi di un uomo, ma si potrebbe sempre creare un rapporto di dipendenza che voglio evitare a tutti costi. Inoltre meno ci si conosce meno rischi si corrono (a parte quelli sanitari, ma dal quel punto di vista ho deciso di impormi un’altra regola ferrea: mai più senza preservativo. Il fatto che mi sia andata bene una volta non significa che vada sempre bene e poi soprattutto sono responsabile anche per Carla). Certo il fatto di dover trovare un altro uomo per le mie ‘passioni’ mi crea non pochi problemi, come dicevo all’inizio non &egrave affatto facile trovare la persona giusta. La rete abbonda di uomini alla ricerca di sesso con altri uomini, ma spesso si tratta di millantatori o al contrario persone al limite della perversione maniacale.

Quest’anno poi mi sono deciso ad allungare a due le giornate ed ho scelto due persone agli antipodi l’una dall’altra. La persona che devo incontrare oggi &egrave leggermente più anziana di me (ha passato la quarantina) ma, almeno a giudicare dalle foto sembra in buona forma. Dai contatti che ci siamo scambiati sembra sia un po’ ‘sbruffoncello’, della serie ‘vedrai ti faccio godere per ore’, ‘di sfondo”, ecc’ Non era la mia prima scelta, ma come ho detto all’inizio ho solo questa settimana di tempo e mi sono dovuto accontentare. Domani invece ho un appuntamento con una ‘sorellina’, con una persona che ha cio&egrave la mia stessa passione per gli indumenti femminili. Come lo scorso anno ho preso tutte le mie precauzioni e in più ho deciso di ospitare nella mia stanza. Infatti specialmente per il mio primo incontro, ho scelto un abbigliamento, come dire, da troia e non mi sembra il caso di farmi vedere in giro.
E incredibile che ancora mi sorprenda, entrando in un motel, di quanto tutte le stanze si assomiglino, indipendentemente dalla catena o da posto dove si trovano, si potrebbero quasi confondere l’una con l’altra. Ovviamente questa non fa eccezione, i letti, i comodini, il mobile con al TV, il telefono e la sveglia tutto perfettamente Standard. Per prima cosa tiro fuori dal mio bagaglio i preservativi e la crema e li poggio sul comodino, poi l’occorrente per la mia trasformazione che allineo su di un letto, manca ancora un’oretta ed io ho già provveduto alla parte più delicata, la depilazione, a casa. Ma &egrave meglio se mi preparo con un po’ di anticipo, anche perché così mi posso godere per un po’ i vestiti addosso. Mi spoglio lentamente ripiegando e sistemando i vestiti nella borsa che ho appena svuotato, sempre nella borsa sistemo i soldi e i documenti, quindi infilo la borsa sotto al letto in posizione difficilmente raggiungibile in modo da evitare tentazioni (sia di furti, ma soprattutto di scoperta della mia identità).

Mi ammiro per un po’ allo specchio, certo se solo avessi il coraggio di depilarmi le gambe sarei proprio perfetta come donna. Forse le gambe sono un pochino troppo muscolose e il sedere forse troppo sodo e alto, ma tutto sommato non mi dispiaccio. Controllo che tutti i ‘peli superflui’ siano perfettamente eliminati, provo a nascondermi il pene tra le gambe immaginando che non ci sia’ Ma &egrave ora di pensare a vestirsi.
Per questo primo incontro, come accennato sopra, ho preparato qualcosa di abbastanza forte: un completino intimo rosso fuoco (di passione) tutto pizzi e merletti, delle calze bianche e una gonnellina anch’essa bianca che chiamarla corta &egrave un eufemismo. Sopra un corpetto rosso che lascia completamente scoperte le spalle e le braccia e che mima con la sua rigidità un minimo di tette. A spezzare tra il bianco della gonna e il rosso del corpetto una cinta nera con un fibbia abbastanza grande. Sono molto indeciso se indossare il reggicalze o meno, le calze sono autoreggenti e non ne avrebbero bisogno, ma come ‘strumento sensuale’ &egrave imbattibile, l’unico problema &egrave che complica notevolmente la rimozione delle mutandine’ alla fine decido, lo indosso, ma sotto le mutandine, non &egrave proprio ortodosso, ma sono sicuro che il mio uomo non se ne accorgerà nemmeno.
Mancano ancora trucco e parrucca, ma già il mio lato femminile ha preso il sopravvento su quello maschile. Prima di passare al trucco provo le scarpe rosse, di vernice, con tacco molto alto. Tutto sembra a posto, posso raccogliermi i capelli con l’apposita retina e passare al trucco. Per prima cosa una bella quantità di fondotinta (non molto scuro), una bella spruzzatina di cipria quindi il trucco degli occhi (matita, ombretto, mascara), un po di fard per ravvivare le guance e poi le labbra. Prima segni i contorni con una matita poi passo al rossetto. Normalmente non esagero con il rossetto, ma questa volta voglio provare questo nuovo stick. &egrave di un rosso molto acceso e lucido, non so quanto resisterà ma per ora sta proprio benone.
La mia trasformazione e ormai alla fine, anche se manca ancora la cosa forse più importante la parrucca. Ne ho due una scura a caschetto l’altra più chiara, diciamo castano molto chiaro, con capelli lunghi e mossi. Opto per quest’ultima, qualche ritocco alla ‘pettinatura’, mi infilo le scarpe e mi ammiro allo specchio: semplicemente meravigliosa.

Ho giusto il tempo per organizzare la colonna sonora della serata che sento bussare alla porta, mi assicuro che si tratti del mio uomo (e che sia solo, uno dei mie timori e di essere aggredito’). &egrave lui ed &egrave solo. Apro la porta lentamente e gli faccio segno di entrare, richiudo la porta e mi mostro facendo una giravolta (tenendomi miracolosamente in piedi).
(NB i dialoghi sono stati tradotti o forse e meglio dire italianizzati)

-Non sei niente male, per essere un uomo sei proprio carina.

-Grazie anche tu non sei male ‘ (mento abbastanza spudoratamente, me lo aspettavo molto meglio. Ora che porto i tacchi mi arriva a stento al mento, ha una pancetta ben evidente e soprattutto non si &egrave minimamente preoccupato di mettersi qualcosa di decente addosso. Indossa un paio di jeans logori ed una magliettina. Ma ora &egrave troppo tardi per tirarsi indietro, per fortuna, almeno a giudicare dall’odore direi che si fatto una doccia e si &egrave profumato).
Lo prendo per mano e lo accompagno sul letto.

-Cosa ti piacerebbe farmi bell’omone? ‘ gli dico mentre vado direttamente al sodo mettendogli una mano tra le gambe ‘ lo vogliamo liberare questo bastone che mi sembra stia un po’ stretto nei pantaloni? –

– Si liberalo e giocaci un po’ bella.

Gli tiro giù prima i pantaloni e poi le mutande, liberandogli una bella mazza di dimensioni considerevoli. Le mie carezze lo hanno già portato all’erezione, bastano un paio di ‘smanettate’ per fargli cominciare a secernere del liquido lubrificante. Senza smettere di accarezzarlo prendo un preservativo dal comodino e glielo infilo.

– Ora vediamo che sapore ha questa meravigliosa salsiccia-

– Si troiona fammi un bel pompino-

Comincio a leccarglielo e poi a succhiarlo, faccio molta fatica a prenderlo tutto in bocca senza farlo strisciare sui denti, devo dilatare la mia bocca al massimo e coordinare movimento avanti e dietro della mia testa con una leggera rotazione in avanti (un movimento che chi &egrave esperto di pompini conosce bene’

– si ciuccialo tutto, prendilo tutto in bocca, ficcalo in gola zoccola che non sei altro ‘ mentre mi fa questi complimenti mi prende la testa e mi la forza verso le sue palle facendomi ingoiare il suo uccello per intero e provocandomi conati di vomito.

– Calma bello abbiamo tutto il tempo che ci serve ‘ gli dico divincolandomi dalla sua stretta e spingendolo a sedersi sul letto e allontanandomi un poco da lui comincio a spogliarmi’ ora ti faccio vedere che bella merce c’&egrave sotto-

Mi giro di spalle, mi alzo la gonna per mostrargli il mio bel sederino e comincio ad abbassarmi le mutandine, ma non ho il tempo di toglierle completamente che lui mi &egrave di nuovo addosso. Mi spinge sul letto, mi alza la gonna e si catapulta tra le mie chiappe. Le sue mani stringono i miei glutei tenendoli leggermente divaricati mentre la sua faccia affonda tra essi. Lo sento ansimare mentre mi bacia il sedere, poi la sua lingua comincia ad insinuarsi tra le chiappe’ mi sta leccando il buchetto, cerca di infilare la lingua all’interno, poi mi inumidisce bene di saliva il buchetto e ci infila l’indice. Nonostante sia molto eccitato e ho fatto di tutto per agevolare l’entrata, la lubrificazione da saliva non &egrave sufficiente ad evitarmi un leggero dolore

– La crema e sul comodino, usala!!-

Sento il suo dito uscire ed entrare un paio di volte, mi fa male, mi irrigidisco e tento di girarmi, ma lui mi ributta giù e mi si stende sopra immobilizzandomi, quindi mi sussurra ad un orecchio:

– ora ti faccio godere come una troia vera, rilassati e non preoccuparti –

La sua mano si allontana dal mio sedere, e dopo alcuni secondi la sento tornare fredda ed unta. Il suo dito ora entra senza nessuna resistenza e dopo l’indice comincia a penetrarmi anche con il medio, continua a scoparmi con le due dita mentre con l’altra mano aggiunge lubrificante. Io finalmente rassicurato dal fatto che sembra esperto mi rilasso e comincio a godermi la scopata.

Non so chi ha messo in giro la notizia che essere inculati fa male, certo se lo si fa male, senza lubrificazione lo &egrave sicuramente, ma fatto nella maniera giusta &egrave una delle cose più piacevoli di questo mondo. Sentirsi riempire da un caldo bastone, sentirlo vibrare dentro ad ogni colpo, &egrave veramente magnifico. Spesso mi capita di invidiare le donne perché penso che se &egrave così bello averlo nel sedere immagino quanto piacere possano avere loro, deve essere stupendo sentire un uccello nel proprio ventre, sentirlo in un posto (la vagina) sensibilissimo e fatto apposta per esso.

Ormai il mio buco &egrave interamente lubrificato e il magnifico bastone di carne scivola dentro di me agevolmente. Il tizio &egrave un po’ rude ma ci sa fare, alterna spinte lente e profonde a movimenti rapidi si vede che mi scopa in modo meccanico, che non &egrave coinvolto, tutte le sue energie sono orientate a resistere e a farmi godere. Tra una spinta a fondo e l’altra si sofferma sulla mia prostata massaggiandola con la sua enorme cappella calda, poi estrae tutto il bastone e lo reinserisce di colpo. Io ormai sono completamente in trance, abbandonato sul letto, con le mani che cercano alternativamente il suo cazzo, le sue palle e il suo sedere. Con gli occhi chiusi mi concentro sulle sensazioni che provengono dal mio ventre. Sento il la sua cappella diventare grande, la sento riempire il mio retto, scivolare lungo le pareti sino a toccare il fondo. Poi lo seguo nel percorso inverso, tentare di uscire da me, scivolare all’indietro sino a quando il mio sfintere non si stringe alla sua cappella, trattenendola dentro di me, poi di nuovo verso l’interno’ &egrave un piacere indescrivibile, sono in estasi completa. Sono sull’orlo di un orgasmo, ma un orlo incredibilmente lungo, dilatato nel tempo. Ad ogni suo colpo penso di venire, sento di arrivare quasi all’apice del piacere, ma al colpo successivo mi accorgo che il piacere sta ancora aumentando, in un crescendo incredibile ed incredibilmente dilatato. Il mio uccello, anche se completamente moscio, non smette di secernere umori, umori che sono letteralmente spremuti dallo strofinare del suo cazzo dentro di me.
Non sarà certo la persona più dolce del mondo, ma cazzo se ci sa fare, forse un po’ troppo ‘tecnico’ ma sicuramente ha l’uccello più resistente che abbia mai provato. Non so quando tempo &egrave passato, non capisco più nulla, comincio ad essere stanco, ma nello stesso tempo non vorrei finire mai di godere, non faccio altro che ripetere le stesse frasi:
‘si fottimi, fottimi’, ‘fammi godere’, ‘non ti fermare’ in ordine sparso e alternate a gemiti e a vere e proprie urla di piacere, lui invece continua impassibile a scoparmi sembra insensibile, ma poi all’improvviso lo sento gemere, i sui colpi accelerano, sento il suo uccello gonfiarsi dentro di me, le sue mani si stringono sui miei fianchi e quasi mi fanno male, un altro gemito più intenso del primo e poi un altro e un altro ancora’ ora i colpi sono del tutto irregolari nel ritmo e sempre più profondi. &egrave chiaro che ormai sta venendo, con la mano destra afferro il suo sedere e lo stringo a me, mentre con l’altra cerco il mio uccello, per masturbarmi, ed &egrave sufficiente che lo sfiori per liberare un orgasmo intensissimo. Nonostante non sia per nulla in erezione il mio uccello emette fiotti e fiotti di sperma, inducendo una serie di contrazioni del mio ventre con il risultato di stringere i miei sfinteri e di trattenere dentro di me fino alla fine quel meraviglioso bastone di carne.
Lui tira fuori il suo cazzo dal mio sedere, lo libera dal preservativo e lo struscia tra le mie chiappe quasi a pulirlo, poi lo sento avviarsi verso il bagno. Non saprei dire se &egrave stato più intenso l’orgasmo o il suo formarsi in crescendo, fatto sta che sono veramente esausto e mi abbandono mollemente sul letto e non mi volto nemmeno a guardarlo.
Aspetto con una certa ansia che finisca in bagno. Ora, passata l’eccitazione, il mio sedere comincia a risentire della stimolazione sostenuta e vorrei lavarmi di dosso lo sperma che il maiale si &egrave pulito contro di me. Nell’attesa mi spoglio completamente, abbandonando pian piano, indumento dopo indumento, la mia parte femminile. Ora, solo con il trucco e la parrucca mi osservo allo specchio, il mio aspetto &egrave abbastanza buffo, visto da dietro il mio corpo potrebbe anche appartenere ad una donna, anche se il sedere molto alto e sodo, insieme alle gambe muscolose e con un pelo un po’ troppo evidente, testimoniano la sua appartenenza al genere maschile. Visto di fronte sembro una di quelle foto ritoccate malamente con photoshop, un viso di donna su di un corpo da uomo, magari un uomo non propriamente virile, senza peli sul petto, ma chiaramente uomo, con tanto di accessori penzolanti.
Finalmente il tizio ha finito la doccia, lo guardo mentre si riveste velocemente, scambiamo giusto qualche parola di saluto e lo accompagno alla porta, stando attento a non farmi vedere dall’esterno, chiudo la porta, mi tolgo la parrucca, mi avvicino allo specchio e con un batuffolo di cotone comincio a togliermi il trucco. Oramai sono tornato totalmente uomo, almeno per fino a domani’

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