Skip to main content
OrgiaRacconti Gay

L’indigestione

By 27 Novembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo stomaco pieno di sborra.
Non ne ho mai più ingoiata così tanta, un rimescolare dentro, assieme alla sensazione di acido mi arrivava su il caratteristico odore di ammoniaca del liquido seminale quando ristagna, si aggiungeva al saporaccio dell’ultimo che mi aveva sborrato in bocca, amarissimo, chissà cosa aveva mangiato, sicuramente fumava ed aveva assunto alcool. Una schifezza. Cavolo, pensavo, fra tutta quella che ho bevuto proprio in fondo quella più cattiva.
Malgrado questo cercavo di digerirla e di non vomitare, le persone che in quel momento erano con me si sarebbero accorte di questa cosa e mi avrebbero chiesto cosa mi stava succedendo.
Non era il caso, avrei dovuto liberarmi prima ma non ci avevo pensato, adesso ero lì con loro.
Intendiamoci, ingoio sborra fin da quando ho memoria, ho bevuto litri di quella crema, conosco tutte le varianti di sapore ed odore che nascono dalle abitudini alimentari e di vita dei maschi, più si comportano male e peggiori sono l’odore ed il sapore del loro liquido seminale.
La ingerisco quasi ogni volta che vado con un uomo, uscita direttamente dai cazzi che poi ripulisco, dopo che si sono soddisfatti in ogni mio orifizio, scatenati in un tripudio di pompini, gole profonde, inculate multiple ed estreme, oppure sgorgante dal culo spanato di uno degli amichetti che è stato appena sbattuto fino al limite assieme a me e che si scarica spruzzandomela in gola, magari mescolata alle altre cose che escono da quel posto, ma mai così tanta in una volta come in quel giorno della scorsa estate.
Si teneva la grande festa paesana annuale, nel parco attrezzato sulla sponda del fiume, giochi, musica, balli, canti e stand enogastronomici.
Uomini ubriachi, carichi.
Un bel branco, c’erano anche quelli di fuori, capitati lì per l’occasione.
Ad un certo punto un paio di conoscenti mi hanno preso da parte: “Ciao fighetta, ce lo fai un pompino?”.
Sanno di me, questi sono due ai quali non posso dire di no, mi “conoscono” , si servono del mio culo e della mia bocca da tempo, assieme ed uno per volta. Mi hanno beccato, in città, dove mi travesto e faccio la puttanella in minigonna. Due veri porci, mi piacciono, e non è un fatto trascurabile.
Ci siamo diretti verso un campo abbandonato lì vicino, un posto sicuro, raggiungibile con un viottolo seminascosto. Si arriva in una depressione, un anfratto ombreggiato, circondato da alberi e cespugli di rovi, invisibile.
Appena lì mi sono seduto sopra un tronco divelto, ero già stato lì per lo stesso motivo e sapevo cosa fare. Mi sono tolto i pochi abiti che avevo addosso, bermuda e maglietta, roba fica, firmata, non volevo sporcarla, poteva essere colpita da qualche schizzo di sperma e macchiarsi. Ho tenuto solamente le mutande, il perizoma, aspiravo a non graffiarmi il culo sulla corteccia ruvida, ma quello non mi protegge minimamente.
I due si sono messi davanti a me con i pantaloni calati, io gli ho afferrato i cazzi, tenendoli in mano me li sono portati alla bocca, un po’ l’uno ed un po’ l’altro, succhiandoli a turno, di gusto.
Il fatto è che anche altri fra i presenti alla festa hanno notato i nostri movimenti, tipi furbi, che hanno sgamato subito cosa andavamo a fare.
Ci hanno seguiti.
“Ehi, guardate, li sta spompinando!” ha esclamato uno di quelli che è arrivato lì.
Tra l’altro, in quel momento ce li ho in bocca tutti e due.
Che scena! In mezzo al campo ci sono io, praticamente nudo, con due cazzi in bocca ed una frotta di maschi tutto attorno.
Non so il numero preciso, venti, venticinque, forse di più, anche gente che non avevo mai visto prima.
Stanno lì a guardare, facendo battute sulla mia abilità di pompinara e come sempre sul mio fisico glabro e femminile.
Il resto è venuto da se, qualcuno ha detto: “Facciamocelo succhiare anche noi!”.
Avevo già preso in bocca e fatto scaricare in questo modo gruppi di cazzi, mai così tanti mi avevano fatto bere.
E tutto gratis! Con tutti quei pompini avrei potuto tirare su un bel gruzzolo.
Ho fatto sborrare i due che erano già con me, i miei vecchi clienti, li ho bevuti entrambi, poi via di seguito. Grossi, piccoli, molli, duri, sporchi, puliti, tutti in fila, uno dietro l’altro.
“Suck, suck, suck! Slurp, slurp, slurp!”
C’è chi ha fatto fare tutto a me e si è fatto succhiare passivamente, chi mi ha scopato letteralmente la gola. Chi mi insultava, chi mi sussurrava nelle orecchie chiedendomi prossimamente il culo, chi, timido, stava lì zitto.
Mi sono dovuta, comunque, aiutare con le mani, smanettando mentre li succhiavo, altrimenti avremmo finito a notte fonda.
Quasi tutti mi hanno sborrato in bocca, l’ho tenuta talmente aperta che non sentivo più la mascella.
In pochi hanno schizzato in faccia, imbrattandomi di sborra, la maggior parte l’ho bevuta, non so nemmeno io il perché. Sono fatta così. “Bevi, culetto d’oro, bevi, ingoia tutto!”.
Mi incitavano in quel modo ed io, troiona di prima categoria sono andata via di testa, gli ho dato retta, ho buttato giù.
“Glu glu glu…” fino all’ultima goccia.
Chi ce n’aveva poca, chi tanta, per loro è stato fico farsela ingoiare così, tutti assieme, poco più di un gioco.
Scherzare e sghignazzare su questa mia disponibilità a soddisfarli incondizionatamente.
Finalmente ha sborrato anche l’ultimo, il più grande di tutti, quello che ce l’aveva disgustosa, ricordo che mi ha tenuto ferma la testa mentre si svuotava.
Quando capita gli faccio pompini tuttora (veramente in queste occasioni me lo mette anche nel culo), lo bevo sempre ma non l’ha più avuta così cattiva.
Si sono dileguati tutti velocemente, tornati alla festa.
Mi sono rivestito e da solo sono tornato indietro.
Una bella indigestione di panna montata, ma ce l’ho fatta a non vomitare. In realtà l’ho cagata tutta quanta, a casa. Dopo mi sono lavato, profumato (anzi, lavata e profumata) ed ho indossato un paio di minuscole mutandine trasparenti, col pizzo, prima di uscire di nuovo.
Infatti la giornata non era finita, ho portato con me la borsa con le mie cose, quelle che mi fanno diventare femmina. C’era chi mi a aspettava con l’auto per portarmi dai miei padroni, coloroi che si sollazzano col mio corpo in tutte le maniere.
A loro la bocca non sarebbe bastata.
Come sempre accade.

CLICCA QUI PER ACCEDERE ALLE CAMS GIRL ITALIANE

Free porn videos

Leave a Reply