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Racconti Gay

mapugli: “La visita di leva”

By 26 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Appena tornato dalla vacanza, mia madre mi disse che sarei dovuto andare a fare la visita di Leva e recarmi al Distretto. Io ero preoccupato che magari qualcuno si accorgesse della mia attrazione per i maschi, preparai una valigia e la sera mio padre mi accompagnò al distretto. Consegnai la lettere e mi accompagnarono in una camerata, era affolatissima di ragazzi 20enni come me, mi assegnarono la branda e mi dissero che l’indomani avrebbero cominciato con le visite. L’indomani ci svegliaro con il classico ‘giù dalle Brande’; prestissimo, andai in bagno, mi vestì, nel frattempo vedevo passare ragazazzi di ogni misura, belli, brutti, c’era di tutto. Dopo colazione ci portarono in un ala del distretto dove c’erano i vari ambulatori, cominciarono a visitarsi, io pensavo che dovevamo rimanere tutti nudi come si diceva, invece no, eravamo in mutande con mio grande conforto. Poi a turno ci facevano entrare negli ambulatori (ce ne erano vari) e lì ci visitavano; io ero uno degli ultimi ed entrai in uno di essi. c’era il medico ed un infermiere, il medico mi fece le domande di rito, una sorta di anamnesi poi mi fecero sdraiare nel lettino, oscultazione del petto e spalle, misurazione pressione, poi mi fecero alzare ed abbassare le mutande, (devo dire che con me madre natura è stata generosa). l’infermiere mi fece avvicinare ed il medico mi mise una mano nei coglioni, ebbi un sussulto ed il mio cazzo diventò barzotto, si soffermò parecchio poi con aria preoccupata disse all’infermiere che bisognava fare una visita più approfondita; l’infermiere sorrise e comincio a preparare il lettino, aggiunse dei poggia gambe così divenne un lettino modello ginecologico. io mi preoccupai e volli spiegazioni, il medico disse che doveva controllare la prostata. io non sapevo cosa si trattasse lui me lo spiegò, mi misi nel lettino a pancia in aria ed appoggiare le gambe negli appositi sostegni, poi l’infermiere mi coprì con un telo azzurro la pancia fino alle ginocchia, praticamente non vedevo niente. ero teso, il medico comincio a parlare e spiegarmi cosa faceva: ‘adesso metto della crema per il fastidio’; al lato c’era l’infermiere che non vedevo cosa facesse. Senti la crema e quella sensazione di freddo e automaticamente strinsi il culo, il medico mi diceva di rilassarmi,a quel punto l’infermiere venne verso di me e si posizionò sopra le spalle ecominciò a farmi un massaggio alle tempie. mi diceva di rilassarmi, senti entrare un dito, piano, un gemito mi uscì dalla bocca, poi cominciò a roteare, lo ritraeva poi ne mise un altrò, a quel punto ebbi una folle erezione. Il medico cominciò un lento su e giù con le dita, ne aggiunse un altro, poi il medico chiamò l’infermiere Adv che andò da lui dopo un po’ sentì qualcosa di bagnato sul mio cazzo. L’infermiere mi stava facendo un pompino. Era bellissimo, poi il medico tolse le dita e senti qualcosa di grosso spingere all’imbocco dell’ano il medico mi disse di rilassarmi e flop’ mi inculò. entrò tutto in un solo colpo e non mi fece affatto male, poi l’infermiere venne si nuovo verso la parte superiore e si avvicinò alla mia bocca e si sbottonò il camice e tirò fuori il suo cazzo: bello, non enorme ma bello. lo presi con le mani e lo avvicinai alla bocca e cominciai a leccare, succhiare; ero in estasi, il medico mi fotteva sempre più veloce e con la mano mi segava, l’infermiere mi fotteva la bocca. dopo poco senti il contrarsi del cazzo del medico diventò più grosso e lo sentivo e poi mi sborrò nelle viscere una, due, tre schizzi e contenporaneamente l’infermiere cominciò a sborrarmi in bocca. Io leccai tutto e il medico cominciò a leccarmi il cazzo e sborrai anch’io in gola al medico; poi l’infermiere mi ripulì mi fece scendere mi rimisi le mutande. Il medico mi disse che era tutto apposto e che se volevo per il servizio militare mi avrebbe tenuto in ambulatorio con lui visto che l’infermiere si stava per congedare; io accettai subito senza pensarci, salutai ed usci dall’mbulatorio contento pensando al bel servizio militare che mi avrebbe atteso’

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