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Racconti Gay

Quei bei ’70

By 11 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Corteo in piazza, le bottiglie sono state già lanciate tutte, tutti gli slogan urlati, decine di poliziotti e di ragazzi sono stati picchiati, la festa è finita. La polizia porta alcuni anarchici in questura, gli anrchici a loro volta se ne tornano a casa, fieri del caos che hanno combinato. Uno di loro Christian se ne stà tornando a casa, per medicarsi della ferita che sanguina sulla faccia, causata da una manganellata tirata di striscio da un celerino, mentre stà per aprire il portone di casa, alle spalle compare Marco, un giovane ragazzo, di poco più di 20 anni avvicinarsi a lui e dirgli “Cosa è successo in piazza? Altre botte con la polizia?” Christian si limitò ad annuire, guardando di traverso il ragazzo di due anni più grande di lui- “Senti perchè non sali sopra? ti prendo un pò di acqua ossigenata per il taglio sulla faccia” “No, dai non ti preoccupare, troppo disturbo” “Non fa niente, insisto” detto questo salirono al terzo piano, interno 5. I due entrarono nell’appartamento e si avviarono nel salone. Marco gli indicò il bagno e il cassetto dei medicinali, dopodichè andò in cucina a preparare un caffè. Poco dopo entrò Christian nella cucina, a torso nudo e disse di non riuscire a trovare l’acqua ossigenata. Marco lo accompagnò di nuovo alla toilette e lo fece sedere su di una sedia. “Stai fermo, faccio tutto io, non ti muovere” detto questo, prese un pò di ovatta e la cosparse di acqua ossigenata, dopodichè la poggio sulla guancia dell’amico. Chirstian urlo “Cazzo, brucia, fai piano!”, “Scusa” dicendo questo cominciò a soffiare sulla ferita, sempre più vicino, più vicino, fino ad avvicinarsi all’orecchio, infilando la lingua dentro. “Che cazzo fai Marco? Sei diventato matto?”, “Ma come, non ti rilass?”, “NO, non mi rilassa per niente”, “Ok” come se niente fosse successo Marco uscì dalla stanza, dicendo “Datti una ripulita, lo scaldabagno è acceso, l’accappatoio è appeso dietro la porta”. Christian chiuse la porta e cominciò a spogliarsi, le scarpe, i calzini e i blue jeans. Rimasto in slip notò che il cazzo gli era diventato duro, per l’episodio di prima. Decise di non pensarci e di buttarsi sotto la doccia. Passarono circa venti minuti, si asciugò, si rimise lo slip e indossò l’accappatoio, entrando in cucina dove c’era Marco seduto davanti a due tazze di caffè. “Tieni, bevi”, “Grazie” disse Christian, sedendosi. Dalla sua posizione, Marco poteva benissimamente vedere tra le gambe spalancate dell’amico, che in quel momento secernevano un lungo cazzo in tiro. Il caffè di Christian si rovesciò sull’accappatoio “Diamine Chris, è l’accappatoio nuovo, l’ho comprato l’altro ieri e già si è rovinato” “Scusa – disse – non l’ho fatto apposta, comunque se me lo lasci lo faccio lavare da mia madre” “No, dai qua, ci penso io, a tua madre dai già troppe preoccupazioni” disse sorridendo. Chirstian si sfilò l’accappatoio, rimanendo in slip, col cazzo in tiro, davanti a Marco, che notandolo disse “Oi, che bel bestione che ha il mio amico Chris!”, “Dai, smettila e portami la mia roba che stà in bagno”, disse arrossendo. Senza tener conto di queste parole, Marco si avvicinò all’amico e gli mise una mano tra le gambe, e senza dire niente cominciò a tirare una sega a Christian che, incredulo, disse “Marco, no, che stai facendo, smettila!” Marco rispose con un semplice “Shhhhhh, lascia fare a me”. A quel punto si inginocchiò e sfilò gli slip all’amico, cominciandogli a succhiare il cazzo come un professionista, Christian aveva smesso di lamentarsi e non opponeva resistenza, mentre Marco succhiava e succhiava, aiutandosi di tanto in tanto con la lingua. Dopo circa mezz’ora di puro godimento Marco si rialzò, e con fare deciso, quasi violento, prese Chistian, lo fece girare e lo butto a pecorina sul tavolo. “Ora vedrai quanto ti piacerà”, “No, ti prego, non farlo, basta, basta” disse urlando, ma Marco aveva già tirato fuori l’asta e l’aveva fatta scorrere dentro il culetto dell’amico, entrando e uscendo dal suo buchetto, dapprima lentamente e poi dopo sempre più velocemente “Allora Chris? Ti piace Chris? Da come ti comporti in piazza sembra che la violenza ti piaccia, come mai questo non ti piace ? Chirsitan era rimasto senza parole per la situazione imbarazzante, anche se il suo cazzo, diceva il contrario. Stava per venire, così preso dalla voglia di orgasmo, prese la mano di Marco e la diresse verso il cazzo, completamente coperto di saliva. L’amico non perse tempo, e mentre lo scopava cominciò a tirargli una sega veloce, la sua mano destra scivolava sulla cappella, piena di lubrificante, Christian e Marco stavano godendo come dei matti, infatti Chris sborrò tantissimo sulla mano dell’amico, che con la lingua ripulì tutto, mentre continuava a scoparlo, per altri 10 minuti circa Marco inculò allegramente l’amico, poi finalmente sborrò dentro l’ano di Chris. Dopodichè Marco sbattè a terra l’amico, violentemente, ma Chris non oppose alcuna resistenza, Si girà e vide marco supra di lui che si smanettava e che gli veniva in faccia, fatto questo disse “E adesso ti dichiaro in arresto, per manifestazione abusiva e violenza a pubblico ufficiale”. Eh si, Marco era un poliziotto…

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