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Racconti Gay

Raccolta di pomodori

By 30 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

L estate appena passata faceva caldo e ne ho approfittato abitanto in campagna di fare un po di sport,cosi abitualmente prendevo la bicicletta e mi mettevo a pedalare.
Giravo in stradine sterrate vicino ai campi,di granoturco e di pomodori
era verso la metà di agosto e vedevo molte persone raccogliere nei campi i pomodori,cercavo di non passare li vicino,ma girando un giorno verso le 17 vedo una figura in lontananza,fermo vicino ad un albero in una stradina isolata
avvicinandomi sempre di più vedo che &egrave un ragazzo di colore non africano ma penso asiatico,rallento fino a passare a fianco a lui,mi fermo chiedendogli se aveva bisogno di qualcosa.
Mi disse che lavorava nei campi e raccoglieva pomodori ma che era rimasto a piedi perch&egrave la sua bici si era forata,cosi visto che non abitavo molto lontano gli dissi se voleva venire a casa mia cosi potevo dargli un passaggio,lui accettò.
Scesi dalla bici e passeggiavamo parlando del piu e del meno,mi ha detto che era indiano,che stava a casa di amici ed era venuto li solo per lavorare,era alto meno di me quindi meno di un metro e ottanta,era un po robusto con un filo di pancetta come me e con un paio di baffi.
Sempre camminando gli chiesi se era sposato o se era fidanzato ma lui mi disse di no e mi chiesea sua volta come mai visto che sono un ragazzo carino non ero fidanzato,notavo dopo questa domanda un leggero gonfiore nei suoi pantaloni ma non ci feci caso,pensando a una piega dei pantaloni.
Dopo poco mi chiese se potevamo fermarci vicino a un gelso per riposare un minuto e io acconsentii,continuavamo a parlare e notavo sempre che il gonfiore non dimuiva anzi aumentava,essendo seduto a fianco,lui notò il mio sguardo e inizio dicendo che erea attratto dagli uomini e che aveva paura di dirlo
chiese anche a me se ero attratto da uomini,ed essendo io bisex noon gli risposi ma appoggiai la mia mano sulla sua coscia,fu cosi che le nostre facce si avvicinarono e ci scambiammo un bacio appassionato,sentivo la sua lingua esplorare la mia bocca ma la mia mano continuava a salire sulla coscia fino a toccare il rigonfiamento.
Mi staccai dalla sua bocca,gli slacciai i pantaloni e abbassando le mutande notai un bel cazzo di color marrone scuro molto molto duro,senza dire una parola inizia ad avvicinarmi alla sua cappella e tirando fuori la lingua comincia a leccare e piano piano me lo infilai tutto in bocca
continuavo a succhiarlo e sentire quell’asta che diventava sempre piu dura nella mia bocca,lui gemeva,si tolse la camicia,cosi lo bacia e leccai il petto fino ad andare di nuovo sul suo cazzo
lui mi mise una mano in mezzo alle mie gambe cosi mi tolsi i pantaloni e iniziammo in una bellissima 69
era piacevole sentire la sua lingua sulla mia cappella,andammo avanti per cinque minuti,sentendo la sua mano ogni tanto toccarmi in mezzo al culo gli chiesi cosa voleva fare,se essere scopato o scoparmi,mi disse che oggi toccava a me e sapeva che lo desideravo
ed era vero,ho da subito immaginato il suo bel cazzo nel mio culo,cosi mi prese e incomincio a leccarmi il buco del culo,infilandomi un dito ogni tanto e dopo cinque minuti mi disse che ero pronto
si mise il preservativo e inizio piano a infilarmelo,ero a pecora quindi non vedevo ma sentivo il suo cazzo cercare di entrare,all’inizio con fatica ma con un colpo entrò e inizio a scoparmi con velocità,
mi abituavo al dolore piano,non era un cazzo enorme ma erano sempre 16 cm nel mio culo,le sue mani appoggiate alla mia schiena e ogni tanto qualche schiaffo sulle mie chiappe,mi sentivo una troia ed ero felice
ero talmente eccitato che dopo 10 minuti venni senza neanche toccarmi il cazzo,il mio sperma andò direttamente sull’erba,ma anche lui mi disse che stava per venire e se volevo succhiarglielo,non ci pensai un minuto,gli tolsi il preservativo e inizia a succhiarglielo
mi tenne la testa e continuavo a pompare fino a che non disse che stava venendo e mi riempi la bocca di uno sperma bollente,era tanto che mi usci dalla bocca ma pulii fino all ultima goccia,leccandogli la cappella fino a vedere l’ultima goccia di sperma uscire.
Ci rivestimmo e l’ho accompagnai a casa,ci salutammo nella speranza di poter ancora gustare quel gelato al cioccolato.

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