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Racconti Gay

trasgessione

By 26 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo squillo del cellulare, imperioso e fastidioso, mi sveglia dal mio sano riposo pomeridiano. Dall’altro capo del telefono un’amica che non sentivo da tempo: -‘disturbo?’-, -‘ma no figurati, tu non disturbi mai’-, ‘non &egrave che dormivi?’- ‘Ma no tranquilla , hai bisogno di qualche cosa?’- ‘No e che oggi &egrave venuto a trovarmi, Federico hai presente? Quel mio amico, dai che lo conosci, avrebbe bisogno di una visita particolare per certi disturbi, ma si vergogna ti chiederti una visita, sai non si fida molto in generale dei medici, ma vorrebbe’. Insomma lo puoi visitare?’
‘Certo’, rispondo, ‘non ci sono problemi, questa sera sono in turno, fallo venire verso le dieci, cosi lo vedo con tranquillità, d’accordo?’. ‘Si va bene ora lo sento poi ti faccio sapere, ma non &egrave che ti crea problemi, sai &egrave un po’ strano’. ‘No non ci sono problemi, ci mancherebbe’.
Chiudo la comunicazione, certo che mi ricordo di Federico, un ragazzo alto, in effetti, un po’ strano, isolato dagli altri come tutti quelli che in un certo modo vogliono apparire.
La sera appena arrivo in ospedale faccio un giro con l’infermiera di turno, una bella ragazza, nuova che non conosce bene i pazienti, il giro con cartelle dura più di un ora, poi qualche medicazione per assicurare ai pazienti una buona nottata.
Alle 22 puntualissimo appare Federico, con un paio di improbabili pantaloni verde pisello, orribili ma’. de gustibus.
Lo faccio accomodare nello studio, si siede nervosamente davanti a me, e giocherella con la custodia del cellulare.
Mi siedo su uno spigolo della scrivania, e non dietro come faccio di solito, non voglio che pensi che lo voglia tenere lontano, creare una barriera.
Non sa come affrontare l’argomento, &egrave visibilmente nervoso.
Inizio con chiederli del lavoro, e di amici in comune, risponde e lentamente inizia a sciogliersi, lentamente lo riconduco sui motivi della visita, finalmente.
Confessa che adesso sente meno vergogna, e mi dice che da alcuni giorni quando va di corpo ha dei dolori proprio all’ano.
Solite domande sulle abitudini alimentari, fumo, droghe e cosi via, nel frattempo mi sono alzato e mi sono diretto verso la porta dell’ambulatorio.
Mi segue come un animale al macello, gli indico un paravento, e lo invito a spogliarsi, mentre si spoglia chiamo il reparto comunicando all’infermiera che ero impegnato in una visita e che a meno di gravi motivi non volevo essere disturbato.
Chiusa la porta a chiave, per la privacy, mi dedico a Federico che con solo indosso un perizoma nero con filo che si insinua tra le chiappe &egrave in piedi a fianco al lettino.
Infilo i guanti (due paia, non si sa mai ) e lo faccio sdraiare, inizia la visita, appena poggio la mano in addome si contrae, -‘rilasciati’- dico, -‘stai tranquillo non ti mangio, e poi ti devo visitare se no come faccio ad aiutarti?’-. Finalmente inizia a rilassarsi, in effetti la palpazione in addome provoca dolore, passiamo al resto, chiedo di abbassare il perizoma, cosa che fa subito questa volta senza problemi, &egrave messo bene il ragazzo, ha due testicoli enormi grossi come poche volte mi &egrave capitato di vedere, accuratamente rasati, cerca di giustificarsi dicendo che lo fa &egrave per motivi di pulizia. -‘Tranquillo’-, gli dico ”lo faccio anche io perché le mie ragazze sono stufe di sputare peli quando mi leccano’-, ridacchia; controllo con professionalità i testicoli. Sono a posto, il suo cazzo e molto grosso, rosa, scopro il glande e percorro con le dita l’uretra per vedere che non ci siano restringimenti, sento che s’ingrossa impercettibilmente, a questo punto gli chiedo di girarsi perché devo controllare anche l’ano e fargli una esplorazione rettale.
Abbassa completamente il perizoma e si mette di fianco, non va bene, gli chiedo di mettersi in ginocchio sul lettino e piegarsi in avanti fino a toccare con la testa il letto.
Esegue in silenzio, divarico le natiche, &egrave rasato anche lì, l’ano e dischiuso e grosso con alcuni nodulini emorroidari che sporgono, gli chiedo di spingere come per andare di corpo, e l’ano si apre tutto, mentre spinge vedo che il suo cazzo continua ad ingrossarsi, -‘bene’- dico ”ora la parte più brutta, devo infilare un dito dentro il retto, &egrave molto fastidioso lo so ma devi avere pazienza’-, non ho fretta, metto un poco di crema lubrificante nel dito ed inizio a passarlo all’esterno, -‘ci vuole pazienza’- gli dico, -‘ti devo lubrificare bene se no ti faccio male’-, continuo a mettere crema questa volta anche un poco dentro l’ano, aggiungo ancora crema e gli chiedo di spingere un poco in fuori il bacino. Con calma entro con un dito, mi affaccio nello sfintere che si rilascia, e talmente largo che ci passano comodamente più dita, aggiungo un secondo dito e spingo lentamente dentro. Entrano senza difficoltà ora ho due dita dentro fino alle nocche, ruoto lentamente le dita fino a trovargli la prostata, che gli massaggio con la scusa di apprezzarne i caratteri. Il suo cazzo da segni visibili di eccitazione, assumendo dimensioni asinine, decido di osare e aggiungo un terzo dito, entra tranquillamente anche quello, ma il culo si stringe sulle dita, gli chiedo di rilassarsi che abbiamo quasi finito, mentre gli passo una mano sulla regione sacrale, si abbassa ulteriormente e spinge ancora, il suo culo &egrave larghissimo, dentro si trovano indice medio e anulare che muovo ruotando il polso, vedo che si sta mordendo le labbra, mentre esco dal suo culo gli chiedo di rimanere ancora in quella posizione, prendo una salvietta, mi tolgo i guanti e prendo la macchina fotografica, sai per documentare le emorroidi dico, e scatto alcune foto in primo piano del culo aperto, ecco dico porgendo la salvietta ora ti puoi pulire, con la coda dell’occhio vedo che il suo cazzo non &egrave diminuito di volume, e dall’uretra escono alcune gocce di liquido prostatico, sta per pulirsi imbarazzato, lo fermo, aspetta gli dico, esaminiamo quel liquido.
Infilo un altro paia di guanti lo faccio sdraiare e gli prendo il cazzo in mano, &egrave talmente grosso che non riesco a stringerlo con la mia mano, stringo il cazzo e lo spremo escono alcune gocce più dense, che raccolgo con la punta del dito, velocemente passo nell’altra stanza mentre gli dico di aspettare e spargo il liquido su un vetrino.
-‘Bene’- gli dico avvicinandomi, abbiamo finito ti puoi rivestire, porgendoli una salviettina umida, pulisciti e raggiungimi nello studio.
Mi guarda disperato, -‘come faccio cosi’-, mi dice indicando il cazzo, semplice rispondo:-‘ vai in bagno e masturbati, anzi dato che ci sei raccogli lo sperma in questo barattolo così lo esaminiamo’-.
Si alza, adesso che &egrave in piedi il suo cazzo &egrave veramente enorme; va in bagno mentre io inizio a guardare il vetrino con il liquido che avevo raccolto prima, non lo devo dire, ma la faccenda mi ha eccitato, si vede benissimo che il ragazzo &egrave abituato a prenderlo in culo, passano i minuti ma non compare, vado a vedere se ha bisogno di qualche cosa.
Lo trovo in bagno che si sta segando, con due dita infilate nel culo, rimane un attimo perplesso quando entro, mi confessa che non riesce a venire se non si stimola il culo, la mia erezione ormai e diventata enorme.
-‘Ti aiuto io’- dico, -‘aspetta’-, passo di nuovo in ambulatorio prendo dei guanti e la pomata lubrificante, ho tolto il camice per essere più comodo, mi siedo sul water e lo faccio avvicinare.
Mi cospargo la mano di lubrificante e lo faccio piegare leggermente in avanti mentre lui continua a farsi una sega.
&egrave messo di fianco rispetto a me, poggio una mano in addome e con l’altra cerco il suo culo, lo trovo subito, &egrave già allargato, con facilità entrano dentro due dita, ruoto le dita dentro il culo mentre aggiungo il terzo, poi il quarto, spinge indietro il culo, mi chiede di più, aggiungo anche il pollice mentre spingo ruotando la mano, sento intorno alle mie nocche lo sfintere che si apre e, finalmente tutta la mano e dentro, continuo i movimenti di rotazione, mentre Federico aumenta la velocità della sega, lo sfintere si apre e si chiude come una morsa sulla mia mano, adesso la mano entra e esce dal culo con facilità, incredibile lo sto fistando come nei migliori film porno, non mi era mai successo di trovare un culo così largo e capace.
Si gira lentamente verso di me, il cazzo &egrave vicino al mio viso, un buon profumo invade le mie narici, dischiudo le labbra, e chiudo gli occhi, lo sento sulle labbra, apro la bocca entra dentro di me lentamente, lo assaporo tutto, lo spingo in fondo alla gola fino a quando non mi vengono i conati di vomito, continuo ad infilarlo in fondo alla gola mentre ma mia mano continua a sfondargli il culo.
Chiudo il pugno, incredibile come riesca ad entrare ed uscire dal culo, che non riesce più a chiudersi, rimane spalancato come una bocca vorace, continuo a lavorare con la bocca sul cazzo, sento che si contrae, e noto che le palle si sollevano trainate in alto dai cremasteri, sta per venire, imperterrito continuo il lavoro di bocca e di mano.
La sborrata liberatoria non mi coglie di sorpresa, indirizzo il getto con la lingua sul palato e lo assaporo tutto, non ingoio, ma lo tengo in bocca, mi sfilo dal culo lentamente mentre gli spasmi dell’ano mi ostacolano nella manovra.
Mi alzo, lo sovrasto di alcuni centimetri, mi abbasso sulla sua bocca cercandola. Come dischiude le labbra per ricambiare il mio bacio, gli passo la sua sborra, si eccita ulteriormente, sento la lingua che mi fruga dentro la bocca spargendo lo sperma.
Gli metto la mani sopra le spalle e lo costringo ad inginocchiarsi, il mio cazzo urla dentro la divisa verde, mi abbassa i pantaloni e i boxer, viene colpito con violenza sul viso dal cazzo finalmente libero.
Immediatamente lo prende in bocca, inizia una pompa meravigliosa come mai nessuna donna mi ha mai fatto, con un dito mi stuzzica il buco del culo, alzo una gamba poggiandola sul water per permettergli di violarlo con un dito.
Sento che fa di più, lascia momentaneamente il cazzo e mi fa girare, la sua lingua adesso cerca di entrare dentro il culo, spingo come per andare di corpo, anche il mio ano si rilascia e si apre sotto quei colpi di lingua.
Ritorna a dedicarsi al cazzo mentre un dito entra finalmente dentro il culo, ruota il dito come prima avevo fatto io, mi sento pieno, vedo dallo specchio che le dita sono due, sempre mantenendo il cazzo nella sua bocca spingo indietro il culo, capisce al volo, inserisce anche un terzo dito, solo che le sue dita sono molto più grosse delle mie, dalla tasca della divisa prendo il gel lubrificante che per fortuna non avevo poggiato nello studio e ne svuoto parte del tubo sulla sua mano.
Velocemente si lubrifica tutte le dita e continua la penetrazione, mi fa molto male, ma insisto, in fondo un pò di dolore si può sopportare, gli afferro la testa e continuo a scoparlo in bocca, anzi in gola, il suo naso tocca la mia pancia, quando sono bloccato e non riesco a progredire dentro la sua bocca, spinge ancora di più le dita dentro il culo, mi sta allargando bene, non ha fretta, si vede che &egrave abituato, aggiunge il quarto dito, ora la dilatazione del mio culo ha raggiunto il massimo, di più non &egrave possibile.
L’orgasmo &egrave ancora lontano, lo stimolo sul culo mi ha fatto diminuire la libido, anche se non ha perso la consistenza, sento che sto per venire, sono ad un passo, Federico, si sposta, abbandona il mio cazzo e senza dire una parola si porta alle mie spalle, con un colpo di piede mi fa allargare di piu le gambe e con una mano mi abbassa la schiena, ora &egrave alle mie spalle in ginocchio spinge ancora la mano dentro, ruotandola e togliendola, mi rilasso per quanto &egrave possibile visto il dolore che sta aumentando, sento che il mio culo &egrave aperto al massimo, spinge ancora ruotando finalmente il dolore cessa, &egrave entrato tutto dentro di me mi ha spaccato il culo come una troia, lo comunica con soddisfazione: ‘sono tutto dentro di te troia, ti ho rotto il culo brutto froccio sei contento, adesso perderai la merda come le vecchie bagascie’, non fa in tempo di finire di dirlo che vengo come un treno contraendo il culo.
Non ero preparato ad un incontro del genere, e la sua mano esce sporca di merda, ma non mi preoccupo, si lava nel lavello del bagno mentre svuoto il retto, quando mi faccio un bidet mi accorgo che il mio culo &egrave ancora dilatato.
Rientro nello studio e prescrivo alcuni farmaci per il dolore tra cui una pomata da mettere almeno due volte dentro il retto con un apposito ugello. Grazie Federico, spero d’incontrarti di nuovo.

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