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Racconti Gay

Un mese di riposo 12

By 18 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Un mese di riposo 12

Erano già passate più di tre settimane, il mese di riposo stava per concludersi e Matteo decise di darsi ancora un’occasione per godere appieno e poi rituffarsi nello studio. Appena sentì il suo vicino di casa, Giacomo, rientrare dopo una giornata di lavoro andò a suonare alla sua porta. ‘ciao troietta, entra, entra, come posso aiutarti? Hai voglia di cazzo??? Ne ho giusto uno pronto per te’..’ ‘ciao Giacomo, sai che ho sempre voglia di cazzo ma sono qui per chiederti un favore, posso entrare un attimo?…..mi porti a fare la troia dai tuoi amici? Da lunedì devo ricominciare a studiare sodo e voglio sfogarmi questo fine settimana” Giacomo non credeva quasi alle sue orecchie, la richiesta era una cosa estremamente eccitante e porca e non se la sarebbe fatta sfuggire per nulla al mondo. Decisero di organizzare per bene l’evento: una gang bang di 24 ore filate e Matteo si sarebbe lasciato scopare da tutti i frequentatori del bar dove lo aveva già portato Giacomo alcune sere prima insieme a Luca. Ne parlarono con il gestore, attrezzarono uno dei due locali adibiti a retro-negozio con una vecchia rete da letto e sopra due materassi. Il bar era un circolo privato, pertanto nessun estraneo sprovvisto di tessera sarebbe potuto entrare, tutto rimaneva circoscritto e sotto controllo. Matteo impose solo di poter indossare la solita maschera per non essere riconosciuto ma stavolta oltre a dar via il culo avrebbe succhiato anche tutti i cazzi. Giacomo volle coinvolgere anche Luca che si presentò puntuale il sabato pomeriggio alle 18 con uno scatolone pieno di lubrificante e dildos presi al negozio di Carlo. Tutto era pronto, Matteo si era fato un clistere profondo ed il suo intestino era vuoto e pulito come se non fosse mai stato usato. Luca era eccitatissimo e durante i preparativi non aveva resistito e lo aveva inculato un paio di volte per calmare la tensione e Giacomo lo aveva imitato, così il suo culo si sarebbe preparato, disse. I primi clienti arrivarono alle 19, ed alle 19,15 Matteo aveva già due cazzi in bocca ed uno ben piantato in culo mentre, nella sua posizione preferita, a pecora, si lasciava scopare con decisione dai tre sconosciuti che non disdegnavano affatto un modo gratuito per vuotarsi i coglioni incitandolo a darsi da fare con qualche sculacciata ben assestata. Luca gli lubrificava il culo di tanto in tanto mentre i vari clienti si alternavano numerosi. In due ore aveva già il culo arrossato e le mandibole indolenzite ma era solo all’inizio’ La serata si stava ripetendo in modo quasi automatico, qualcuno entrava, si faceva succhiare il cazzo e poi lo inculava. Matteo non era completamente soddisfatto: stava facendo la troia ma voleva di più. Lo disse a Luca che iniziò a mettere a disposizione di chi o desiderava i vari dildos invitando ad usarli e di farlo con forza perché la troia voleva godere e divertirsi. Questo scatenò una gara tra i presenti ed il culo di Matteo venne messo veramente a durissima prova, ma era quello che voleva. Iniziarono così ad alternare cazzi e dildos nelle sue viscere provocandogli piacere misto a dolore poiché quasi nessuno sapeva maneggiarli e li inserivano fino in fondo di colpo per poi muoverli a gran velocità. Luca era tentato di intervenire per spiegare come usarli perché non causassero troppo male ma poi decise di lasciare che le cose procedessero da sole avendo visto il cazzo di Matteo diventare durissimo ed eruttare pre-cum e sborra a volontà restando sempre in tiro. I commenti divennero una sorta di confronto e dialogo tra gli avventori del bar che dopo alcune ore arano tutti nel retro del locale intenti a guardare come quel ragazzetto fosse felice e disposto a farsi sfondare il culo. Gli fecero cambiare posizione più volte spostandolo di peso come se fosse una bambola gonfiabile a loro disposizione. Tra gli applausi di tutti venne posizionato a testa in giù e piedi in aria tenuto in equilibrio e praticamente sollevato da terra dai due più grandi e grossi uomini presenti che lo avevano afferrato saldamente per le caviglie allargandogli le gambe il più possibile mentre un terzo iniziò a fargli scendere dell’intestino un lunghissimo dildo che spinse dentro con forza fino in fondo tra il battito delle mani dei presenti che davano il tempo per ogni affondo. Matteo restava con la bocca serrata per lo sforzo di prendere in culo quell’enorme oggetto ma era eccitatissimo e tutti notarono quanto non si ribellasse mai ad ogni abuso. Il grosso dildo venne estratto e poi reinserito alcune volte da vari uomini che volevano provare questa esperienza ed ogni volta che usciva il buco del culo restava aperto tra l’ammirazione dei presenti. Mantenendolo in quella posizione gli vennero inseriti anche altri toys ed in fine una bottiglia di birra con grande stupore di tutti. Lo sollevarono e lo fecero mettere accovacciato su un tavolo con il culo tutto in fuori mentre i soliti due amici lo tenevano saldamente per non farlo cadere e gli altri iniziarono ad infilargli le dita delle mani nel buco per constatare quanto fosse diventato largo ed alcuni ricominciarono ad infilargli il cazzo ed i dildos. Luca intervenne dicendo che avrebbe fatto vedere loro un gioco nuovo e, sempre in quella posizione, iniziò a fistarlo inserendo i braccio fin quasi al gomito. Matteo gemeva e grugniva dal piacere misto al dolore, il suo cazzo era sempre durissimo e di tanto in tanto diceva ad alta voce che voleva essere scopato ancora, che aveva voglia di cazzo’ Quando il braccio di Luca sparì nel suo culo i presenti rimasero in assoluto silenzio, alcuni con la bocca semiaperta per lo stupore. Dopo averlo girato e rigirato alcune volte, fatto uscire ed infilato di nuovo completamente Luca disse che chi voleva poteva farlo a patto di fare attenzione e che lui stesso li avrebbe consigliati. Si formò una fila di almeno dieci uomini pronti a fistarlo mentre gli altri guardavano con molta attenzione. Tutti i cazzi erano durissimi tanto che sembrava potessero esplodere da un momento all’altro. Il primo che infilò il braccio in culo a Matteo era uno dei più giovani e non si accontentò di lasciarlo dentro per poco ma volle scoparlo per bene, lentamente e con molto lubrificante ma voleva proprio godersi quell’esperienza con calma. Gli altri furono più veloci ma alcuni avevano braccia molto grosse e Matteo si lamentò rumorosamente ma non si mosse di un centimetro. Luca era davvero stupito: non aveva mai visto un culo così resistente ed un ragazzo così porco. Lo fecero mettere di nuovo sul materasso a carponi e ci fu un nuovo giro di inculate: l’eccitazione era stata troppa ed i cazzi reclamavano la loro soddisfazione. Anche se il buco era larghissimo tutti quanti si soddisfecero sborrando copiosamente. Era mattina ed erano trascorse solo 12 delle 24 ore programmate. Ci fu un ricambio costante di uomini all’interno del locale, quasi tutti tornarono più volte per scoparlo o farsi succhiare e Matteo aveva una grande resistenza. Verso metà mattina gli venne concessa una pausa per ripulirsi e riposarsi un poco ma Giacomo volle che tenesse in culo un plug per dimostrare a tutti quanto fosse davvero troia e desideroso di cazzo. Dopo mezz’ora era di nuovo sul materasso coricato sulla schiena, con le gambe larghe ed il buco pronto ad accogliere altri cazzi. Era molto arrossato, stavolta sarebbero stati necessari molti giorni prima di fare di nuovo sesso ma Luca gli spalmò un gel un poco anestetizzante ed incitò i presenti a scoparlo con forza. Ognuno si vantava di quanto lo aveva scopato, e di quanto gli aveva spaccato il culo e si formò di nuovo un gruppetto attorno al letto ad osservare lo svolgimento dell’inculata. Di nuovo vennero presi i dildos ed iniziarono ad inserirne due per volta per vedere quanto fosse resistente. Poi Luca tirò fuori un larghissimo plug, non molto lungo ma davvero larghissimo e tutti quanti decisero che volevano vederlo entrare completamente. Lo posizionarono su un sgabello del bar. In due tenevano Matteo sotto le ginocchia ed altri due sotto le ascelle e, dopo aver reso estremamente viscido il plug lo calarono sopra lentamente. La prima parte entrò senza troppi problemi poi ci fu una battuta d’arresto: sembrava davvero troppo grosso. Alcuni commentarono che il ragazzo non ce l’avrebbe mai fatta, altri dicevano il contrario ed iniziarono a scommettere. I quatto ragazzi che sostenevano Matteo lasciarono poco per volta la presa ed il peso del suo corpo fece il resto. Matteo restò con il fiato sospeso, si sentiva scoppiare, aveva un gran male ma non chiese di smettere; lo alzarono e lo fecero scendere alcune volte per abituarsi alla dilatazione e poi con uno sguardo d’intesa lasciarono che tutto il plug gli entrasse definitivamente in culo. Matteo gemette forte ma per l’ennesima volta il suo cazzo sborrò alcune gocce di liquido: ormai i suoi coglioni erano totalmente prosciugati. Ci fu un lungo applauso e le scommesse vennero pagate mentre i quattro tenevano Matteo sempre seduto con quel mostruoso oggetto in culo. Uno dei ragazzi, quello che lo aveva fistato più a lungo decise che sarebbe stato divertente legargli le caviglie alle gambe dello sgabello per vedere dopo un po’ come era diventato largo il buco. Metto cerò di protestare, stavolta, ma nessuno gli diede retta. Abbassando le gambe il plug entrò ancora più in profondità causandogli nuovo dolore ma anche nuovo piacere. Una volta legato non lo sostennero più nemmeno per le braccia e lo lasciarono seduto sullo sgabello. Lo stesso ragazzo di prima iniziò a masturbarlo dicendo che voleva far godere un po’ la troia ben sapendo che avrebbe provocato a Matteo altro dolore. Luca lasciò fare volendo valutare la resistenza di Matteo in previsione dei successivi incontri con i clienti del negozio di Carlo. Alcuni si misero in piedi su una sedia e si fecero ancora succhiare il cazzo. Dopo un’ora lo slegarono e quando tolsero il plug il suo culo era una vera voragine. Di nuovo sul letto posizionato a pecora si lasciò inculare e fistare non sentendo quasi più cosa gli entrava in culo tanto era largo ed indolenzito. Come concordato alle 19 il gioco finì. Matteo era distrutto, dolorante ma felice ed ancora eccitato. Luca e Giacomo gli scoparono la bocca un’ultima volta e poi lo riportarono a casa. Il mese di riposo era terminato ma Matteo non avrebbe più potuto tornare alla vita di prima, le esperienze vissute lo avevano segnato per sempre. Decise di continuare gli incontri settimanali nel negozio di Carlo con i ‘clienti speciali’ e la frequentazione con Luca divenne assidua ed insieme provarono nuove fortissime esperienze.

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