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Ore 11:00 di un giorno lavorativo.

La vibrazione del cellulare mi annuncia l’arrivo di un messaggio. Sono ancora in riunione ma ho la possibilità di dare una veloce lettura al messaggio senza disturbare i colleghi. È un messaggio di mia moglie Viviana:

“Ciao caro, ho trovato il maschio buono per te. Fissato appuntamento per domani sera.
Buona giornata”.

Buona giornata un corno!
Come faccio adesso a riprendere la concentrazione sul lavoro?
Così trascorro il resto della giornata a ripensare a come siamo arrivati fino a questo punto…

Io e Vivy siamo sposati da oltre 20 anni, siamo una coppia consolidata da tempo, con un figlio ormai grande. Io ho 52 anni, lei 45. Siamo entrambi sportivi e di bell’aspetto oltre che benestanti. Io impiegato di una piccola azienda, lei architetto arredatrice di interni molto affermata quindi guadagna il doppio di me. Ci conosciamo da ragazzi, siamo stati a lungo fidanzati poi dopo la sua laurea è rimasta incinta e ci siamo sposati in anticipo anche se avevamo già deciso e programmato di farlo con più calma.

La nostra relazione è di tipo FLR che per chi non lo sapesse, è l’acronimo di Female Lead Relationship il che significa che è gestita e governata dalla donna.
A questo tipo di relazione ci siamo arrivati per gradi, da quando ci siamo accorti delle nostre reciproche tendenze naturali: lei dominante, io sottomesso. Pratichiamo il cuckolding in pianta stabile già da quando eravamo fidanzati quindi non sarebbe stata una novità per me se mi avesse comunicato di aver trovato un nuovo maschio per lei. Invece è da qualche tempo che si è fissata con la fantasia di vedermi sottomesso a un maschio. Trova molto eccitanti gli uomini bisex e fa continue fantasie che mi coinvolgono in un ruolo passivo.
Ovviamente ne abbiamo parlato a lungo e entrambi ci siamo aperti vicendevolmente rivelandoci le nostre fantasie ma io sono sempre stato restio a realizzarle, finché un giorno ha posto una condizione che ho dovuto accettare ma non immaginavo che si realizzasse nulla. Questo messaggio mi ha sconvolto ma non posso nascondere una certa curiosità anche perché immagino che lei impazzisca di piacere nel realizzare questa fantasia e io adoro farla godere.

Ore 18:00. A casa di ritorno dal lavoro.

Raggiungo mia moglie in cucina per chiederle spiegazioni. Lei mi sembra ancora euforica ma più divertita dalla mia ansia che emozionata dalla situazione.

Vivy per favore, mi vuoi spiegare cosa stai architettando? Non ti sembra di correre troppo? Chi è questo tizio? Perché mi hai tenuto all’oscuro di quello che stavi organizzando? E…

E stai calmo, tesoro…
Non ho fatto nulla di cui non avevamo lungamente parlato, non ricordi? Ti devo ricordare le tue promesse e l’impegno che hai preso con me?

Non eri tu che dicevi che avresti voluto fare tutto per il mio piacere? E non sei stato tu a darmi carta bianca per realizzare le mie fantasie?
Adesso voglio realizzare una mia grande fantasia, vuoi deludermi proprio ora, tirandoti indietro? Sappi che non ti perdonerei facilmente e se non sarà questa volta, prima o poi la realizzerò comunque, quindi fattene una ragione e fidati di me.

Ancora una volta, Viviana mi aveva messo spalle al muro di fronte alle mie responsabilità. Non restava che arrendermi…

Ok, ok, spiegami tutto allora.

Cosa devo spiegarti che già non sai, ne abbiamo parlato un mucchio di volte…

Chi è, come si chiama, sto tizio?

Yunus.

Che nome è Yunus?? Non è italiano?

No. È turco.

Turco?? E come l’hai conosciuto? Che ci fa in Italia?

L’ho agganciato io su Tinder. È qui per lavoro. Non ho capito bene se lavora al consolato o è un dirigente di una società di import/export turca.

Comunque l’ho incontrato. È un tipo ok e ha capito perfettamente quello che voglio.

Ci hai già scopato?

No. Ma non ti nascondo che mi sarei fatta montare molto volentieri da lui, è bisex e ama anche le femmine. Chi sa… forse un giorno ci faccio un pensiero ma adesso voglio che sia solo il tuo fidanzato…

Ecco, guardalo, ci siamo fatti un selfie quando ci siamo incontrati, l’altra sera…

Viviana mi mostra una foto sul cellulare dove c’è lei con un aitante giovanotto sorridente…

Vivy ma è un ragazzo…

E che volevi? Un matusa come te? Ovvio che è giovane. È forte, è maschio… vedrai, ti farà cantare l’inno alla gioia. Già mi sto gustando la scena, godrò come sempre sognato… mmmmmmmm.

Ore 18:00 del giorno dell’incontro

Viviana ha voluto mi preparassi bene prima dell’incontro con Yunus. Mi ha fatto tre clisteri per pulirmi l’ano e mi ha dato tutte le raccomandazioni e i consigli premurosi come se fossi una giovane amica alle prime esperienze. Avrebbe anche voluto depilarmi il pube e l’ano ma sono riuscito ad oppormi. Mi ha detto che me ne pentirò ma ancora non ho capito a cosa alludesse.

Lei, stranamente, non ha curato il suo look. Indossa un pantalone nero dal taglio sportivo, le sneakers, una camicia sblusata bianca e il giubbino di pelle nero. I capelli raccolti in una coda di cavallo, trucco leggerissimo, niente rossetto e i soliti braccialetti e collanine d’oro. Sotto la camicia ha messo un reggiseno bianco semplice, di quelli che usa tutti i giorni, altra cosa inconsueta rispetto agli incontri di questo tipo che abbiamo fatto in passato quando non mette mai il reggiseno per fare intravedere le tette perfette, sotto indumenti trasparenti. Pare come se l’uomo che stiamo andando ad incontrare, non la interessasse minimamente.

Io invece, non posso negarlo, sono teso e in evidente apprensione, come se stessi affrontando un esame molto impegnativo. Cerco quindi un ultimo disperato tentativo per dissuaderla dal realizzare questa fantasia, minando la sua convinzione…

Vivy, sei proprio sicura di quello che stiamo facendo? È un ragazzino…

Smettila. Non è un ragazzino. Ha più di quarant’anni. Ti sembra giovane perché cura il suo aspetto, è sportivo ed è sano, fidati. Ho fatto tutte le verifiche del caso. Se non fossi stata così sicura, non avrei sprecato un’occasione, per me così importante, rischiando di rovinare la mia fantasia più bella.

Abbiamo parlato a lungo anche di questo incontro, mi ha spiegato come si svolgerà e cosa faremo. La sua idea mi ha convinta pienamente e si è dimostrato un uomo maturo e autoritario come piace a me, che conosce perfettamente le dinamiche di coppie come noi e poi ha capito perfettamente quello che voglio. Ecco perché credo che sia il maschio perfetto per te… e per me. Rilassati e segui i miei consigli… che di maschi alfa, modestamente, me ne intendo… eheheh.

Fai tutto quello che ti diremo di fare ed esegui gli ordini senza discutere. Io sarò vicino a te e non ti lascerò un secondo da solo.

A casa di Yunus.

Il palazzo è adiacente a quello del Consolato turco, vecchio stile e signorile. Viviana suona al citofono con sicurezza, già sapendo il nome a cui suonare e quando una voce maschile risponde, dice solo: Siamo noi.

Il portone si apre, entriamo e ci dirigiamo all’ascensore. Vivy digita il bottone del 4° piano e l’ascensore sale come la mia ansia, in aggiunta a una evidente apprensione. Viviana invece sembra tranquilla e mi da l’impressione di aver percepito il mio stato d’animo e la cosa la diverte in modo particolare tanto da fare battutine ironiche sul mio stato d’animo…

Sembri proprio una ragazzina al suo primo appuntamento… rilassati, cosa vuoi che sia? E poi non sei tu a dover fare la prestazione… tu la devi subire hihihi.

Smettila di fare la stupida, non ci trovo niente da ridere…

Uh che musone!!
Guarda che questo è un gioco che facciamo per divertirci e io mi diverto così. Anzi mi sto divertendo come una pazza da tre giorni. Non mi rompere con le tue paturnie isteriche.
Piuttosto sappi che il gioco inizierà subito, appena entreremo in casa. E io assumerò il ruolo della SUA complice, non la tua e una volta varcata quella porta, non avrai più scampo, quindi fattene una ragione.

Giunti al piano, c’era una porta appena socchiusa e quando ci palesiamo, si apre completamente e un uomo alto quasi due metri e grosso come un armadio, con i capelli rasati quasi a zero e gli occhi nerissimi ci accoglie e ci lascia entrare indicando la strada per il soggiorno.

Il suo abbigliamento mi sorprende per la sua semplicità. Indossa dei pantaloni dal taglio classico, grigio chiaro e una camicia bianca, fuori dai pantaloni e con le maniche rivoltate. A piedi nudi, si muove con passo leggero e sicuro sul pavimento di parquet.

L’uomo entra nella stanza dove ci eravamo avviati, mi ignora completamente e va dritto a salutare Viviana con un sorriso e un bacio sulle guance. Poi gli offre da bere da un piccolo piano bar facendomi segno di rimanere distante da loro, quasi a far intendere di non disturbare il loro flirt con la mia presenza. Vivy fa un po la civettuola con lui e gli spiffera subito il mio stato d’animo e quello che abbiamo fatto prima di venire, ridicolizzandomi con commenti ironici e aggiungendo infine: ho fatto esattamente tutto ciò che mi hai detto, è pronto, è tutto tuo…

[Segue]
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