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Racconti di DominazioneRacconti erotici sull'Incesto

A.A.A. Schiava cercasi

By 16 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ un sabato mattina come tanti per Giulia; si è svegliata tardi e sta oziando sul suo letto, seduta,
con il portatile sulle ginocchia. Di solito il sabato mattina è sempre pigra perchè durante la settimana
studia molto e solo di sabato e di domenica può rilassarsi. Lei è la classica studentessa modello, senza
grilli per la testa, tranquilla, certo non una secchiona, sa come interagire con le persone e spesso le
viene fatto notare di avere un carattere forte e di saper tenere testa a molti con la sua perspicacia.
Eppure non si direbbe considerando che è praticamente uno scricciolo si 19 anni, motlo carina, certo, ma
ben lontana dal sembrare forte di carattere.
Quella mattina le sembra particolarmente noiosa, e per giunta piove, non sa proprio come passare il tempo
così gira per la rete, fino a che decide di provare a chattare su chatroulette, una chat di cui ha sentito
parlare dalle amiche, dopo che l’hanno vista in un servizio delle iene in televisione. In pratica non sai
mai chi ti capiterà davanti, proprio come una roulette. Più che altro Giulia è curiosa si sapere se ci sono
davvero così tanti ragazzi che si masturbano davanti alla webcam da veri perdenti. Non che le piaccia lo
spettacolo, non ha mai avuto tempo per il sesso, tranne qualche bacio ed un pò di petting con l’unico
ragazzo che ha avuto, ma la curiosità è troppo forte.
Dopo cinque minuti che è online ne ha contati già 7, ovvero più di 1 al minuto, ed in pratica passa il tempo
a premere il tasto “next” tutto il tempo, finendo per sentirsi quasi frustrata, chiedendosi come possa essere
possibile. Che sia forse una questione di esibizionismo? Che sia forse che i ragazzi di oggi parlano parlano
ma a fatti valgono meno che zero? Fatto sta che Giulia è quasi sul punto di chiudere la chat quando si
sofferma a guardare la webcam di un tizio che ha lasciato un biglietto con scritto “Dominant male looking for
a female slave”, con sotto un indirizzo email per eventuali contatti.
La cosa la fa sentire strana, si chiede come mai il tizio non si mostra, come mai non parla o digita qualcosa.
Sembra quasi non essere il solito pervertito che si masturba, nonostante quello che ha scritto.
E poi deve essere abbastanza colto visto che scrive in inglese ma il suo indirizzo email mostra che lui è
italiano. “Ora provo a scrivergli qualcosa” pensa tra se e se, più per curiosità di scoprire che risposta
possa ricevere. E poi se il tizio si rivela uno stronzo, lei può sempre premere il tasto next, e non lo vedrà
mai più.
Così si decide e gli scrive “ciao, scusa ma non credi che cercare una schiava sia un poco offensivo?”
Aspetta per un poco ma non riceve nessuna risposta, così tra se e se pensa che magari il tizio parla solo in
inglese e gli scrive di nuovo “Hello, i’m sorry but dont you think that searching for a slave is a bit
offensive?” praticamente ripetendo le parole di prima.
Ancora una volta non riceve nessuna risposta, quasi come se il tizio abbia già imposto che non accetta di
essere contattato se on tramite email. O forse ha già trovato una ragazza abbastanza stupida da accettare di
essere la sua schiava, perchè per Giulia sembra qualcosa di inaccettabile sottomettersi a qualcuno.
Eppure continua a guardare quel foglio lasciato davanti alla webcam, a rigirare le dita tra i capelli.
Vuole una risposta, quasi la esige, ormai vuole sapere cosa passa per la testa di quest’uomo, non sa nemmeno
se si tratta di un ragazzo o un uomo anziano. Sorprendendo se stessa si segna la mail del tizio e poi chiude
la chat, ma non scrive niente. Va invece in bagno a farsi una doccia rinfrescante; nonostante l’autunno quel
sabato mattina fa parecchio caldo, cosi sotto la doccia cerca di rilassarsi e di pensare all’esame di russo
che deve dare la settimana successiva, ma nonostante tutto non riesce a non pensare a quel messaggio
misterioso. Arrossisce quando addirittura scopre di essere bagnata dei suoi umori tra le gambe, lei che
era abitutata ad essere trattata molto bene dai ragazzi che le girano intorno, perchè i suoi occhioni verdi
e quel visino quasi da bambolina ispirava troppa tenerezza, nonostante avesse un corpicino niente male.
I capelli castani lunghi le arrivavano quasi al sedere, un pò mossi; le mani erano sempre curate, anche se
non era vanitosa, anzi, non si truccava mai, e mai si sarebbe sognata di usare unghie finte ed altre cose del
genere. L’unico piccolo capriccio che si è fatta passare era un piccolo tatuaggio dietro al collo, un petalo
di rosa, il fiore preferito della sua amica patrizia, che purtroppo era morta di cancro mesi prima.
Quel petalo era il simbolo che Giulia avrebbe portato Patrizia sempre con se, che la loro amicizia sarebbe
durata in eterno.
Finita la doccia ritorna in camera ed inizia as asciugarsi e pettinarsi i suoi capelli lunghi, a prando andrà
a mangiare un kebab in centro con le amiche, lei è snella ma facendo ginnastica ritmica riesce ad assorbire
i grassi velocemente. Gira e rigira, non riesce a fare a meno di guardare quel foglio dove ha annotato la
mail del tizio, il pensiero di domandargli il perchè l’abbia ignorata non vuole proprio lasciarla, proprio
lei che è al centro delle attenzione dei ragazzi. “Forse non dimostro i miei 19 anni, forse il tizio ha
pensato che sono minorenne” pensa metre si risiede davanti al portatile.
Alla fine la curiosità prevale davanti al buon senso e decide di scrivergli una mail.
Inizia a scrivere, le mani un poco le tremano, non è nemmeno più tanto sicura di essere abbastanza curiosa da
voler conoscere il tizio, più scrive più la mente è confusa.
Alla fine non ha fatto altro che riscrivere le stesse parole che ha scritto in chat, in più chiedendo come mai
sia stata ignorata in chat. Guarda e riguara quella mail, quasi non vuole più mandarla, ma poi alla fine si
convince dicendo “se il tizio si comporta male posso sempre segnalare la sua email come spam e chi si è visto
si è visto.”
Appena la invia, inizia a vestirsi, indossa i suoi jeans che le fanno sentire comoda, ed una bella camicetta.
Sotto indossa un paio di mutandine rosa ed un reggiseno rosa. Non ha un seno prosperoso, ma è comunque sodo
ed abbastanza grande da dare piacere alle mani esperte di un uomo.
Inizia a fissare la pagina della sua posta elettronica, quasi come una ragazzina che aspetta la risposta di
un SMS da parte del suo primo fidanzatino. Scoppia a ridere all’idea di quanto sia stata sciocca a mandare
quella mail ed ormai nota che si è fatta l’ora di uscire e che probabilmente le amiche stanno già uscendo di
casa per andare in centro così si avvicina al portatile per spegnerlo, ma si accorge di avere ricevuto una
nuova mail, proprio da quel tizio che non riesce a togliersi dalla mente.
Tentenna, quasi entra in panico, anche se in cuor suo sperava di non essere ingnorata. Apre la mail con
ansia scoprendo che si sono poche parole più un file allegato. “Ti ho invitato una application form.
Compilala con la massima serietà ed onestà, hai 24 ore di tempo. Nel caso non riceva una tua risposta entro
le 24 ore prestabilite, considererò spam la tua mail.”
Giulia è quasi più confusa di prima, specialmente dal fatto che il tizio non ha risposto alla sua domanda ma
anzi si comporta come se lei fosse interessata a diventare la sua schiava. E poi che cavolo è questa
application form? Và per aprire il file e nota che ci sono 10 domande, tutte a sfondo sessuale, e tutte
imbarazzanti. Spegne il PC e sbatte nervosa la porta della camera, sbottando che un tipo così superbo non
merita nemmeno un’altro secondo del suo tempo.
Alla fine quando chiude la porta di casa cerca di darsi una calmata, non vuole farsi vedere turbata dalle
amiche, anche se la cosa che davvero cerca di nascondere è quella che in realtà vorrebbe compilare quel
file, vorrebbe conoscere di più quel tizio che le tiene testa senza batter ciglio, senza mostrarsi, senza
nessuna esitazione. Sa di avere 24 ore di tempo. Per il momento vuole solo dimenticare, per nascondere a se
stessa la sua vera natura. “Il kebab e le amiche mi rimetteranno in sesto” pensa, mentre senza accorgersene
guarda l’orologio che ha al polso, come se istintivamente speri che queste 24 ore passino lentamente…

Questo è solo l’inizio di un racconto che spero piaccia e interessi quanti più lettori possibile.
Per consigli o critiche o (spero) qualche lusinga, la mia mail è empire50@live.it

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