Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

A natale si può dare di più (2)

By 1 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero seduto per il cenone di Natale con il cazzo in tiro.
E mia moglie continuava a mangiare e ridere come una vacca alle battute stupide di suo padre.
Io volevo avere mia suocera a tutti i costi. Dovevo escogitare uno stratagemma. Ma era Natale e tutti dovevano essere più buoni. Io no. Io mi sari messo a leccare mia suocera li sul tavolo davanti a tutti se non avessi temuto l’ira di mia moglie e mio suocero.
Volevo leccarmela tutta, dai piedi alle orecchie.
Eravamo tra il primo e il secondo è mia suocera era scomparsa. La volevo seduta di fronte con le cosce aperte. Sognavo di stare sotto il tavolo a a leccarle la bernarda mentre tutti mangiavano tranquilli. Compreso mia moglie.
Dalla porta della cucina, finalmente uscì mia suocera. Con le gambe aperte mi guardò come a dire: Guarda adesso cosa ti combino!
Mia moglie intanto mi disse qualcosa. Io proprio non l’ascoltavo. Per me non esisteva proprio lei. “Sei strano stasera cos’hai?” Finalmente capii cosa mi stava dicendo: “Niente, dissi, ho un filo di mal di testa, dev’essere il vino.” Il mio pisello sotto il tavolo non aveva mal di testa per niente.
Intanto mia suocera con il vassoio dei bolliti venne verso di noi con le cosce aperte. Solo io mi accorsi che aveva proprio l’andi da troia che ha voglia di essere montata. Gli altri continuavano a parlare senza accorgersi di nulla.
Si sedette, davanti a me senza mai togliermi gli occhi di dosso e capii che il gioco lo gestiva lei. Io potevo solo adeguarmi.
Tutti porgevano i piatti a mia moglie per il bollito. Io e mia suocera continuavamo a guardarci negli occhi.
Mi tolsi la scarpa e inizia a salire piano piano sulla gamba di mia suocera. Appena toccata ebbe un sussulto e io lo vidi, gli altri ovviamente no.
Salivo piano piano e lei piano piano iniziava ad aprire sempre di più le gambe. che troia che era. Voleva tutto. Lo voleva tutto.
Mi sorprese. Si girò verso mio cognato e gli disse tutta dolce: “Hei marco, vai un pò più in là. Che voglio mettermi più vicina al tavolo. Lo so che ti piaccio, ma non riesco a mangiare!”
“Hai ragione mamma!” e si spostò
Mia suocera si avvicinò di più al tavolo e allargò bene le gambe. Io intanto continuavo a salire con il piede, sentivo il suo nylon sotto i miei piedi. Ero arrivato sul suo elastico e lei con un colpo secco si alzò bene la gonna in modo da aprire ulteriormente le gambe. Spostai il piede verso il centro e rimasi stupito. La vaccona non aveva le mutandine. Sentivo i suoi peli, pochi sotto le dita. Iniziai a puntare le dita per entrare nella sua toppa calda e umida, da far impazzire. Avevo il cazzo gonfio più di prima pronto a sparare. Mia moglie continuava a parlare con suo padre e mangiava davvero senza fondo
Mia suocera smise di mangiare, portò la mano destra sotto il tavolo e si allargo le labbra della fica. Che maiala che era. Voleva che entrassi tutto. Io colsi l’occasione e mi infilai fino a dove riuscivo. Lei oltre alle mie dita si mise l’indice sul grilletto e si grilletto li così al volo, con me sotto. Stavo scoppiando, ero tutto rosso e mia moglie faceva la cretina con lo zio. E brava mia moglie! faceva l’ochetta con lo zio mentre io stavo cercando di portarmi a letto sua madre.
Mia suocera stava per venire, non poteva vista la situazione per evitare il botto, ma sempre molto da maiala, si gettò un pò di acqua addosso e disse: “Uddio m sono bagnata tutta!” Che sciocca” E intanto mi guardò. Io sapevo bene perché era bagnata.
MIo cognato che continuava a guardarle le tette ne approffitò e tiro fuori il suo tovagliolo e subito provò ad asciugarla. Lei lo ringraziò e guardandomi disse: “Grazie marco’. faccio da solo, vedi Carlo anche tu sei mio genero, dovresti darmi una mano come fa lui!” io arrossì e dissi:”hai ragione mamma’ ti tratto troppo spesso come mia madre’ dovrei impegnarmi di più!”.
Che troia, faceva la troia con lui e la dava a me. Questo mi fece venire ancora più voglia di venirle dentro. Stavo scoppiando e mia moglie si era messa sulle gambe dello zio con tutta la gonna corta che lasciava intravedere le mutandine rosse. Avremmo fatto i conti a casa con lei. Ora dovevo sistemare mia suocera.
Fu proprio lei a ricondurre i giochi a suo favore.
“Allora visto che mi vuoi aiutare, viene con me a finire di guarnire la torta così apriamo la bottiglia di spumante e festeggiamo.”
Mi alzai e la seguii, mia moglie mi disse di seguire i bambini che ci avrebbe pensato lei a guarnire la torta, ma mia suocera, davvero incazzata si girò come una cagna in calore e disse: “Guardali tu i bimbi, io ho bisogno di lui per la mia torta”! Mia moglie mi guardò esterrefatta e come in tutta questa serata non capì come mai sua madre era così. Io me ne fregai di mia moglie che si facesse fottere da sua zio se voleva. Mi voltai e vidi mia suocera che ancheggiava come una troia. Tirò un pò giù la gonna e io come un cagnolino con il guinzaglio la segui.
Appena entrata in cucina chiuse la porta dietro di sè. Mi prese la testa e mibuttò in ginocchio, io non sapevo che dire o che fare. La guardai dal basso e lei come una cagna vogliosa mi disse: “Adesso fai come ti dico io e non fiatare” Si tirò su la gonna, allargò nuovamente le sue labbrone e mi disse:”Adesso succhia bene il grilletto e poi lecca su e giù con ritmo, fammi sentire quanto vuoi scopare questa vecchia troia.” “Si mamma, subito” “Bravo, continua così che ti vengo in bocca!” A quelle parole iniziai a mettermi una mano nelle mutande e ad andare su e giù.”
A quel punto mio suocero buttò una voce e tentò di entrare in cucina. Gelai. Stavamo per essere beccati. Mia suocera non si scompose, butto la faccia fuori dalla porta e disse a suo marito di levarsi dalle palle. La sorpresa della torta era per tutti anche per lui. Chiuse violentemente la porta e girò la chiave. Ero suo. Punto.
“E tu continua a leccare, sei solo a metà dell’opera!”
Io continuai con la mia lingua. Su e giù su e giù e lei con le sue dita teneva aperta la porta. Con l’altra mano era sulla mia testa che spingeva contro. La mia lingua appuntita cercava la profondità del sui buchino e lei sembrava apprezzare molto.
Mugolava come una troia, voleva essere leccata con ritmo e quello io stavo facendo.
Ad un certo punto,sentii che tremava come una foglia, voleva venire, era tesa come un violino. Colsi la palla al balzo e appena staccata la lingua dalla sua figona le misi un dito dentro e lei come trapassata da un fulmine mi venne in bocca. Era una dolce e calda sborrata di donna. Una donna vera, non come quella mezza frigida di mia moglie.
Io stavo venendo con le mani nella patta. Ma lei appena ricomposta mi disse:” non penserai mica di venire! Alzati e tirati giù i pantaloni”
Così feci. Si mise in ginocchio e iniziò a leccarmi la punta con la sua punta. Un lavoro lento e continuo, come con un lecca lecca. Io era pieno e volevo venir. Lei era di un altro avviso. “Vieni qua vicino al tavolo.” Mi avvicinai al tavolo dove c’era la torta e iniziò a grattarmi sotto le palle. Venni copiosamente dopo un secondo proprio sulla torta!”
Lei mi guardò e mi disse: “Bravo è proprio questo che volevo! Faremo mangiare questo pezzo a tua moglie. Lo sò che quella troia non vuole che le vieni in bocca. E noi glielo facciamo a sgarro. Vedrai come le piacerà a quella puttanella frigida!”
“Lo so che vuoi scoparmi. Questa notte arriva Babbo Natale e vedrai che regali ti porterà!”
Che troia che era. Ci ricomponemmo non sò come. Mettemmo la pana sopra tutta la torta e portammo di là il tutto.
A mia moglie toccò ovviamente il pezzo con la mia calda sborra sotto. E infatti, come previsto da mia suocera, poco dopo disse: “Mamma che buona che è. Ma è diversa dal tuo solito. Come l’hai fatta? che cosa ci hai messo?” Lei con andi davvero da una che vuole un cazzo in culo e guardandomi disse:”Tesoro, è un segreto, chiedi a tuo marito! Comunque se vuoi posso farti vedere come si fà?”
“Allora vengo a lezioni private” rispose lei.
Mia suocera mi guardò e io arrossiì.
Andai in cantina a mettermi il vestito da Babbo Natale e mi segai di brutto pensando a mia suocera. Era la terza volta che venivo quella sera. Ma il mio caldo seme era ancora bello denso.
Appena arrivato su, mia suocera si avvicinò con una scusa e mi mise una cosa in tasca. Al orecchio mi disse:” Questo è il primo regalo, succhialo per bene, che poi controllo. Il secondo arriverà stanotte quando non te l’aspetti!”
Diedi i doni ai bambini così velocemente che nessuno riuscì a capirci nulla.
MI buttai nel bagno e presi il dono dalla tasca. erano le sue mutandine piene del suo seme.
Le leccai avidamente ed erano meglio della torta. Sicuramente più dolci. Leccai e succhiai quelle mutande nere. Chissà quando se le era tolte quella troia.
Mia moglie bussò alla porta. Mi chiese se stavo bene.
Io risposi: “Certo amore, benissimo, mi è persino pasto il mal di testa!”
Pensai invece:”Vai a dormire troietta, che io ho da fare stanotte!

(Continua)

Leave a Reply