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Racconti erotici sull'Incesto

alla fiera con le zie

By 19 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Era primavera, i miei si erano separati da qualche mese e come ogni anno, in un paese vicino al nostro c’era una fiera con bancarelle e un concerto finale di un qualche ex famoso cantate. La classica saga di paese insomma. Quest’anno però mia mamma, visto che non c’era più papà ad accompagnarla, chiese a me di farlo. Sicuramente non era il massimo ma visto il periodo che stava passando accettai.

La sorpresa fu che  si  sarebbero aggregate a noi anche la zia Silvia (colei che ormai da qualche tempo mi scopavo) e l’altra sorella di mamma zia Nadia con la figlia Caroline venuta a trovare i nonni dalla Francia dove viveva insieme alla sua  famiglia.

Zia Nadia era venuta a casa nostra per pranzo quindi io, lei, mamma e Caroline partimmo per passare a prendere zia Silvia, quando la vidi che ci aspettava sotto casa  quasi mi venne un colpo.

Era stupenda con una magliettina a v verde, che le lasciava intravedere quella splendida 4, e un paio di jeans chiari e stretti che le fasciavano splendidamente il suo magnifico culo, portava gli occhiali da sole e i suoi biondi capelli lunghi erano acconciati in modo da farla sembrare una ragazzina con un corpo da donna!.

Ci salutò e durante tutto il viaggio non facevo che sbirciare nello specchietto per vedere quanto fosse bella.

Giunti a destinazione, e scesi dall’auto, non potevo fare altro che ammirare quella splendida donna,, che non perdeva occasione per avvicinarmi e farmi le sue solite coccole.

Quando cominciammo a passeggiare per le bancherelle affilatissime, mia mamma rivolgendosi a mia zia Silvia –guarda che mi sa che il tuo abbigliamento sta facendo effetto, ci sono un sacco di maschietti che si girano ad ammirare le tue grazie!- tra loro c’era molta complicità nessuna invidia cosi zia rispose – Marco stammi vicino, non voglio che qualcuno cominci a fare il maniaco!- e mi prese sottobraccio.

Lei non perdeva occasione per stringermi e darmi qualche bacio sulla guancia, poi mi chiese – ma ti piaccio come sono vestita? Questi jeans li ho comprati proprio per l’occasione, mi stanno bene?!-

-sei fantastica zia, e questi jeans ti fanno un culo ancora più bello se è possibile!-

Rise divertita, e mi scoccò un bacio.

Dopo tanto passeggiare decidemmo di fermarci a prendere uno di quei gustoso panini con salsiccia o porchetta che sono caratteristici di queste fiere. Prendemmo i panini io e zia Silvia, mentre mamma e zia Nadia e Caroline, occuparono un tavolo.

Le raggiungemmo con i panini, e mi sedetti, mentre zia Silvia restò in piedi a consumare il suo panino, quando mamma le chiese –sorellina ma perché mangi in piedi?-

E lei – ho i jeans chiari se mi siedo su questa panchina sporca sai come li commino! A meno che Marco non sia così gentile da prendermi in braccio!-

Io che stavo per terminare il mio panino quasi mi strafogavo e poi cercando di mantenere un espressione normale risposi –certo zia siediti pure- e battei la mano sulla mia gamba.

-che gentile che sei tesoro mio! Come sarà fortunata la donna che ti sposerà bello e galante!!-

Io divenni subito rosso e la zia che con un balzo era giù seduta sulle mie gambe mi mollò un altro bacio sulla guancia.

Chiaramente zia non perse occasione per far aderire perfettamente il suo culo tosto sul mio altrettanto ormai tosto pisello. Continuava a sfregarsi contro il mio pacco, in modo provocante, e approfittando di un attimo di distrazione delle nostre commensali, le bisbigliai all’orecchio –zia me lo stai facendo diventare di pietra!- e lei continuando a mangiare il suo panino con una naturalezza sconcertante rispose –lo so! Lo sento perche credi che stia continuando!-

Visto che zia era particolarmente lenta a finire il panino, le tre donne decisero di andare in bagno, e quando loro no si vedettero più, la zia si girò immediatamente e praticamente cavalcandomi, mi diede un bacio sulla bocca dicendomi –sono venuta qua solo perché c’eri anche tu, non sai quanto volevo stare con te- e balzo in piedi con un salto.

Non feci altro che stare vicino a lei e toccarla e appoggiarle il mio pacco sempre teso a quel magnifico culo! Per tutta la sera. Arrivò il momento del concerto, una vera palla il cantante, ma avevo la zia davanti a me che ballava e saltava, ma più che altro si strusciava al mio pacco quindi per me era divertente anche quella lagna. La bellezza di mia zia aveva però attirato anche molti altri uomini, che con la scusa della calca cercavano un contatto fisico con lei o un pretesto per attaccare bottone, e io dovetti intervenire più di una volta, e ogni volta ne seguiva un caloroso ringraziamento, finche aderendo perfettamente col suo culo alla mia patta, visto che stava sempre davanti a me, e abbracciandomi sporgendosi all’indietro mi disse –se conosci un posticino tranquillo dove possiamo andare ti do il culo!-

Solo a sentire quelle parole quasi vengo!, ma resisto penso faccio mente locale e – si c’è un posticino, ma come facciamo con loro?-

-ci penso io – si avvicinò a mia mamma e con tono seccato –senti qua ci sono sti maniaci che mi stanno troppo addosso, io e Marco ci spostiamo più indietro voi state pure qua davanti, se non ci ritroviamo alla fine ci sentiamo al cellulare ok?- mia mamma che forse non aveva neanche capito bene complice la musica alta annui con la testa.

Mi ricordavo di una casa in costruzione non lontano da dove avevamo parcheggiato ed è li che ci dirigemmo, una volta dentro e accertatomi che non ci vedessero dall’esterno, le saltai praticamente addosso baciandola e palpandola tutta, finche non l’afferrai con violenza quasi quelle belle chiappe, le strinsi e dalla foga l’alzai stringendole il culo.

Lei agguantandomi il cazzo da sopra i pantaloni e stringendo un il giusto mi fece –lo vuoi vero? Vuoi il mio culo? Sapevo quando ho comprato questi jeans che ti avrebbero fatto questo effetto!- dicendo ciò si inginocchiò lo tirò fuori ci giocò un po con le mani e poi  -sembra ancora più grande oggi!- lo ingoiò succhiandolo con foga.

La lasciai fare per umidirmi il cazzo, poi l’alzai quasi di peso, le abbassai con fretta i jeans, la feci poggiare con le mani ad un muro e le baciai quel culo splendido e sodo che come al solito era “coperto” soltanto da un tanga nero!. Praticamente me lo stavo mangiando quel sedere, ma ero quasi al limite, cosi mi alzai e puntandoglielo al buchino e afferrandola per i capelli osai – ora ti faccio male!-

Lei eccitata dalla reazione che mi aveva provocato ( me lo confessò qualche tempo dopo) ebbe il primo orgasmo e rispose – vediamo come!-

Le piantai il mio cazzo in un solo colpo in quel culo che da ore mi stava facendo impazzire, in un solo colpo.

I primi affondi sebbene eccitata li senti e come, lo notavo da come cercava di sposarsi in avanti quando affondavo in modo da non farlo entrare tutto, dopo qualche colpo però cominciò a piacerle, in quanto mi prese le mani e se le portò sotto la maglietta in modo che potessi afferrare quelle tette e quei capezzoli ormai turgidi quasi come il mio cazzo.

Ora si muoveva anche lei e l’inconfondibile rumore che le mie palle producevano sbattendo sul suo culo riempieva le mura di quella ancora incompleta abitazione. Scopavamo come forsennati, ma volevo di più, volevo davvero sfondarla quella sera, cosi –zia sdraiati a terra a pancia in giù!- e togliendomi la maglietta gliela porsi in modo da sistemarla a terra.

Lei continuò a provocarmi – uh! che pessime intenzioni ha oggi il mio nipotino- ma mi assecondò.

Vederla la a terra sdraiata con quel culo che mi aspettava mi fece salire ancora più il sangue al cervello, mi fiondai su di lei che all’improvviso però cerco di fermarmi dicendo –no aspetta cosi non entr.. – troppo tardi con un affondo ben assestato ero gia di nuovo dentro, proprio dove ero uscito poco prima, e affondavo, pompavo con una foga mai avuta.

Lei però ora lo sentiva e come e farfugliava parole che preso com’ero non riuscivo a capire a pieno, poi udii –Marco me lo sento ovunque, cazzo se fa male ora!! Almeno stai godendo tu!?!?-

Neanche le risposi ma alzandomi leggermente sulla braccia diedi altri 2 colpi e le sborrai nel culo!

La abbracciai e baciai sul collo, lei rise e mi disse –che spreco pensa che avevo sete!-

Restammo in quella posizione per diversi minuti col mio cazzo sempre dentro di lei finche lei non si accorse che –ma non ti si è ammosciato, Marco c’è l’hai ancora duro, lo sento che mi sta facendo male!!-

Le sue parole mi diedero nuovo slancio cosi sempre in quella posizione comincia a ripomparle il culo, e lei che protestò –Marco aspetta ahai…ora è troppo sensibile cambiamo posizione!-

Ma io non mi fermavo, -zia ti voglio così! Anzi aspetta- tolsi fuori il cazzo e mi inginocchiai, poggiando la cappella proprio fra le natiche ormai rosse sia per il mio peso che per le botte ricevute, -zia tieniti le chiappe aperte con le tue mani dai!-

-ma sei matto cosi mi sfondi!!- -eddai lo hai detto tu che volevi darmi il culo no! È poi cosi non lo abbiamo mai fatto! Mica ti tiri indietro!?!?- cercai di sfidarla.

-che stronzo che  sei, ci provo ma se mi fai male smetti subito, non voglio finire in ospedale eh!-

-te lo giuro culo da sogno!- cosi portò le sue mani ad aprire quelle magnifiche chiappe, nonostante la penombra potevo vedere quel buchino che prima avevo leccato, che aveva cambiato dimensione, era sicuramente più ampio dopo il mio lavoretto.

Cosi entrai senza trovare grossi ostacoli alla mia cappella, ma subito lei – AHHHIIII!!- e respirò affannosamente, ma non mollava la presa sulle sue chiappe – così e come se ne avessi due dentro!- io intanto pompavo senza tregua, lei cercando di sottrarsi in qualche modo – non l’ho mai sentito tanto affondo, sbrigati se no mi sa che mi fai sangue, dai Marco vieni dai!-

-zia sborro!!- lo tirai fuori e mi diedi due colpi con la mano, sborrai come se non sborrassi da mesi sulle sue chiappe, lo tenevo puntato proprio in mezzo, inondò tutto il solco delle natiche, scolò anche sulla mia maglietta a terra e andò a finire anche sulla schiena della zia. –ora almeno pulisci porcello!- la pulii con dei fazzolettini di carta, mi rialzai e l’aiutai a rialzarsi a sua volta, si diede lei una bella pulita, intanto presi il cellulare e vidi che c’erano 2 chiamate di mamma, -zia ci avevano chiamato!-  lei che intanto si era risistemata, mi si avvicinò baciandomi e stringendomi il cazzo forte –mi hai fatto davvero male stavolta! Ma anche avere 3 orgasmi!- si chinò e mi diede una bella ripulita alla cappella – te lo ho detto che avevo sete!-

Dalla finestra vidi che mamma, zia Nadia e Caroline era già alla macchina che ci aspettavano, sicuramente ci avrebbero visti quando saremmo usciti dall’abitazione, zia subito –dai usciamo ci penso io tranquillo!-

Uscimmo, arrivammo da loro e mamma subito –ma da dove saltate fuori?- con aria più che altro sorpresa, zia replicò subito – Marco è andato a fare pipì, e io non volevo aspettare la da sola, sarebbe stato pericoloso al buio!- allora mamma di nuovo – e sei andata con lui?!- zia subito con sarcasmo – si ma ti giuro che l’ha fatta da solo! Ormai la sa fare sai!- e scoppiarono tutti a ridere, poi zia Nadia –chissà che imbarazzo Marcolino, io non riuscirei a fare pipì con uno che mi guarda!- zia Silvia –Oh.. ma mica l’ho guardato! Ve lo giuro, non sono così maniaca!- e una seconda risata imperversò nel gruppo!

 

Come al solito se volete commentare o darmi consigli potete farlo scrivendomi a:

                     rrmartin8@gmail.com

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