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Racconti erotici sull'Incesto

AMANTI PERVERSI cap. 3 – Torbida relazione madre-figlio (incesto-pissing-bdsm)

By 11 Dicembre 2021No Comments

Mia madre si prende una pausa, io reso in silenzio poi lei riprende.

“Ho scoperto che tu mi spiavi, che mi fotografavi e che ti masturbavi… Non solo… ho guardato nel tuo telefonino e ho trovato le chat coi tuoi amici e le mie foto che mandavi a loro…”

Cazzo, ho pensato, ha scoperto davvero tutto, adesso sono fritto!

“Avrei dovuto incazzarmi come madre e come donna, per essere stata spiata e fatta oggetto delle oscenità di ragazzi… Invece la cosa mi è piaciuta… essere desiderata dopo anni di mortificazioni mi ha fatto provare un inaspettato, perverso piacere… Girare in accappatoio dopo essere uscita dalla doccia, lasciare le porte socchiuse per farmi spiare quando indosso l’intimo, pensare che tu e altri maschi ne godete è eccitante. Pensare che io so ancora dare piacere a dei maschi mi fa bagnare…”

Mia madre mette una mano sotto il tavolino e con un gesto fulmineo che mi coglie di sorpresa la affonda tra le mie cosce, incontra la mia erezione, la tasta compiaciuta e mi afferra l’asta da sopra la tuta. Io resto immobile, come pietrificato e deglutisco.

“Sei un bel ragazzo, hai un bel fisico con tutto lo sport che fai. Li vedo i tuoi muscoli, figlio mio, e ci faccio un sacco di pensieri sconci. Vedo anche quante ragazze ti vengono appresso… ma tu ti ecciti solo con la tua mamma, eh? La tua milf privata…”

La durezza del mio cazzo parlava da sola quindi non c’era bisogno che rispondessi, intanto, visto che ormai potevo permettermelo, mi ero messo a fissarle sfacciatamente la scollatura del vestito che lei, come una troia, aveva scelto più vertiginosa possibile. Vedevo che sorrideva compiaciuta del fatto che sia i miei occhi che quelli di molti altri in quel bar erano fissi sulle sue tettone quasi di fuori.

Mamma aveva ormai sciolto le briglie, vent’anni di maltrattamenti e umiliazioni imposte da mio padre le avevano messo in corpo una tale voglia di riscatto, di libertà sessuale e un odio così forte verso di lui che era pronta a qualsiasi sfrenatezza e lussuria pur di godere e di fargli dispetto. In me aveva trovato il complice perfetto, sapeva che ero così ammaliato da lei e così voglioso di farci sesso che avrei accettato di tutto…

E così lei ha iniziato un gioco di sguardi malandrini e ammiccamenti col cameriere che ci aveva serviti e che faceva avanti e indietro fra i vari tavolini. Anche lui, come me e tanti altri, non smetteva di guardare quelle tette che mia madre aveva appoggiato sul tavolo, con la coppa di gelato nel mezzo. Si divertiva a provocarlo e allo stesso tempo provocava me che osservavo in silenzio, incredulo di tutta quella sua sfacciataggine ed eccitato da tutto questo. Ad un certo punto lo fa avvicinare con una scusa.

“Ehi, bel ragazzone, a che ora stacchi da qui? Io vorrei…divertirmi un po’… e il mio compagno è d’accordo.” Ha detto facendo segno verso di me. Lui non mi ha nemmeno guardato perché i suoi occhi sono calamitati dalle tette di mamma.

“Signora, sono il figlio del proprietario quindi stacco quando voglio.” Ha risposto entusiasta della proposta.

Mia madre gli ha chiesto se c’è un posto tranquillo dove poter… fare conoscenza, da quelle parti, lui non ci pensa su troppo e sorridendo risponde di sì, quando lei fa per pagare lui dice che offre la casa poi le chiede qual è la nostra auto nel parcheggio poco distante e ci invita ad andare, tempo due minuti e ci raggiunge.

“Ti faceva problemi uscire insieme a noi, eh?” Gli dice mia madre poi gli fa cenno di salire in auto.

“La mia ragazza fa la cassiera e se mi vedeva in compagnia di una bellona appariscente come te mi avrebbe fatto a pezzi.”

Mia madre si mette a ridere poi invita il cameriere a mettersi davanti dicendo a me di accomodarmi dietro, io obbedisco senza protestare, lui ci guarda come se solo in questo momento si è reso conto della differenza d’età tra me e lei.

“Ehi, non offendetevi ma sembrate madre e figlio a giudicare dall’età che dimostrate, tu sei una bella signora sui quaranta ma lui sembra un diciottenne…”

“Eppure siamo una coppia affiatata e felice, la differenza d’età può dare problemi a chi ci giudica ma a noi no, vero amore?”

Nel dire questo mia madre si sporge verso di me e con le labbra mi invita a darle un bacio, è davvero decisa e porca, vuole che stia al gioco per dimostrare a questo tipo che siamo una vera coppia, io non mi faccio scappare l’occasione, prima le offro le labbra e poi le spingo la lingua in bocca, lei apprezza e si lascia slinguare.

Il cameriere ci porta in un loft che condivide con i suoi amici, non vivono lì, lo usano come luogo dove divertirsi, fumano l’erba, giocano d’azzardo e ci portano le ragazze.

È un bel localino con un divano, mia madre si accomoda e il ragazzo le siede accanto, si scambiano sorrisi maliziosi, lui le poggia una mano sul ginocchio e lentamente sale accarezzandole la coscia, lei intanto inizia a sospirare e allarga le gambe, è una femmina in calore, si baciano in bocca avidamente, si capisce che si strusciano con le lingue, vedere mamma flirtare con uno sconosciuto mi eccita, è una di quelle fantasie che non ho mai avuto il coraggio di ammettere a me stesso e adesso che si realizza sono incredulo, basito nel vederla così puttana, ed eccitatissimo.

(Continua)

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