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Racconti erotici sull'Incesto

Boy sitter 05.1

By 29 Marzo 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

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Boy sitter 05.1

Mi sveglio in questa mattina soleggiata con una contentezza infinita. Non solo sono al settimo cielo, ma sono anche eccitato fuori ogni misura. Lei è li abbandonata che dorme su un fianco. Mi dà la schiena e io ne approfitto per dargli piccoli teneri baci partendo dal sedere. La mano scorre all’interno della gamba allungata. Con la punta della lingua formo un circuito immaginario sulla sua schiena. Non si muove, ma vedo che reagisce con la pelle d’oca accompagnati da piccoli brividi di piacere. Le bacio il collo e le orecchie. La mano si insinua fra le cosce e la sento calda e umida.

Mi accosto contro di lei per farle sentire sulla schiena la mia erezione. La penetro con un dito; solo la falange la viola, per poi farlo scorrere lentamente lungo tutto il taglio della calda umida figa. Gioco in quel modo a lungo e ogni volta, il dito avanza in lei un pezzo alla volta. Alterno il gioco, portandomelo alla bocca e facendole sentire come me lo lecco e lo gusto. Successivamente riprendo ad insinuare il dito in lei infilandolo poco per volta, lentamente, fino a che le nocchie mi impediscono di proseguire all’interno di lei.
Non può più fingere di dormire. La sento ansimare e la sua eccitazione è evidente e la tradisce.

Continuo a masturbarla e ha baciarla fintanto che è ferma e immobile. Le lecco la schiena, il collo… Si volta e incolla le sue labbra alle mie. Tiene ancora gli occhi chiusi e mentre la bacio, le palpo un seno e giocherello col capezzolo inturgidendolo ancora di più. Mi prende il cazzo stringendolo nel suo pugno e incomincia a masturbarlo lentamente.
‘Hai una mano fantastica.’ Le sussurro all’orecchio.

Si gira spingendomi e schiacciandomi per poi posizionarsi sopra di mè. Mi schiaccia e in questo modo, mentre si struscia sinuosamente, posso percepire chiaramente il suo pube riccio e i capezzoli duri. Impugna il cazzo e se lo dirige fra le labbra della vagina per poi impalarsi lentamente. L’ho fa tenendo aperta la bocca ed emettendo un suono rauco di eccitazione. Non si muove molto, si gode della consistenza e grossezza del cazzo e della sensazione che ne deriva nel sentirsi piena. Effettua solo piccoli movimenti per sistemarsi più comoda e per sentire il cazzo strusciare contro le pareti vaginali.

Sospira e trema di piacere. Ha l’impressione che il grosso paletto di carne aderisca perfettamente alle pareti della figa e non solo, al contempo le stimola e accarezza anche il clitoride. Si solleva tenendosi con entrambe le mani sulle mie spalle mentre incomincia a salire e scendere in modo sempre più accentuato. è lei a condurre il gioco, le piace e lo vedo da come mi guarda.

Mi limito a stuzzicare con le dita i capezzoli durissimi mentre lei continua a salire e a scendere sempre più velocemente in una frenesia di colpi sempre più rapidi e veloci. Di tanto in tanto, alzo il bacino per farle sentire più in profondità la cappella del cazzo e dopo un rantolo fioco, si ferma qualche istante per respirare. Posso solo comprendere di averla colpita al collo della cervice e sogghigno di voluttuosa piacere.

La prendo per i fianchi per agevolare la scopata mentre mugola e rantola sempre più forte. Un urlo ancor più forte sovrasta il cigolio del letto e l’ha sento godere urlando dopo averle dato alcuni colpi con il bacino con il chiaro intento di farle affondare la cappela all’interno dell’utero. Si accascia sul mio petto con infilato ancora il cazzo dentro di lei. Sento i suoi liquidi che scendono solleticandomi le palle mentre respira con affanno.

Mi godo questo istante meraviglioso accarezzandole la schiena e per calmarmi per poi incominciare nuovamente a scoparla. Pur rimanendo sotto di lei, mi muovo piano per non far fuoriuscire il cazzo. La sento calda e bagnata. Mollo la presa dai suoi fianchi e posizionate le mani al suo sedere incomincio ad assestare colpi assecondato da piccoli movimenti di lei. Ad ogni affondo sento lei che mi geme e sospira pesantemente nell’orecchio. Sono rantoli di passione. è totalmente abbandonata su di mè e si sta godendo le contrazioni di piacere che le provengono dalla vagina.

Muovendola eccessivamente, il cazzo fuoriesce e sentiamo provenire dalla figa un rumore come di risucchio. Sono eccitato allo spasimo, mentre lei trema vistosamente. L’abbasso e il cazzo entra senza bisogno che lo guidi per sparire nuovamente tutto dentro di lei. Poco dopo un urlo roco echeggia per la camera. Lei ha raggiunto nuovamente l’orgasmo e godere tremando e gemendo e veniamo presi da un raptus. Ci muoviamo selvaggiamente e non si capisce chi scopa l’altro. Sono io da sotto o è lei da sopra. Le tette sfregano sul mio petto e percepisco distintamente i suoi capezzoli durissimi. Sono concentrato a non godere. Voglio reggere ancora qualche attimo, ma la frenesia che ci ha preso ci porta in un turbine di godimento reciproco. Non resisto e le scarico tutto il mio seme all’interno dell’utero.

Come sente i fiotti caldi di sperma riempirla, si alza a smorza candela sedendosi su di me e facendo sparire completamente il cazzo tutto dentro di lei. Siamo squassati da brividi e spasmi, mentre l’osservo che tiene la testa abbattuta all’indietro. La tengo per i fianchi per un periodo imprecisato per poi vederla che si abbatte in avanti senza forze. Sorrido preoccupato. Mi ha dato l’impressione di vedere un albero abbattuto. Restiamo a lungo in quella posizione grondanti di sudore e col fiatone grosso. Ha la testa sul mio petto e l’ha sento respirare. Percepisco la figa palpitare con spasmi e contrazioni attorno all’uccello che mi fanno tremare di piacere voluttuoso. Sento distintamente un flusso continuo che cola fuoriuscito chiaramente dalla figa e che mi solletica il cazzo e le palle. Mi sento tutto bagnato in mezzo alle gambe e percepisco un fruscio estraneo.

Osservo verso la porta e in piedi appoggiato contro allo stipite, c’è suo fratello con il cazzo in mano. La cappella violacea è bagnata di sperma e ne deduco che ci ha osservati e si è fatto una sega imbrattando a terra e ovunque. è completamente tutto nudo e non è più una novità. Gli sorrido in segno di saluto, incapace di fare qualsiasi altra cosa.
Sara ha ancora il fiato grosso e le sposto una ciocca di capelli dalla fronte.
‘Abbiamo dato spettacolo.’ Le dico fra un respiro e l’altro.

Ancora tremolante e con le ginocchia piegate hai miei fianchi cerca di allungarsi. L’aiuto e l’accompagno nei movimenti mentre il cazzo resta ben sepolto e piantato in lei. Lentamente riesce ad allungare le gambe e ora sento distintamente la morsa della figa attorno al cazzo e le contrazioni uterine, mi fanno letteralmente ansimare.

‘L’ho sento… Ancora duro, sai?’

‘E… Ci credo.- Boccheggio cercando di trovare ossigeno sufficiente per poter rispondere.- Il fratellino l’ha sotto ha trovato un nido meraviglioso. Piacevolissimo.’ Le rispondo respirando affannosamente.

‘Hai il cuore che batte a mille.’ Mi dice prima di mettersi a ridere.

‘Anche il tuo batte forte, forte. Perchè ridi?’

‘Sento che mi sta colando tutto. Mi fa solletico sul clito.’

‘E tu stringi.’

Porta le ginocchia all’interno delle mie gambe e in questo modo la stretta attorno al cazzo si accentua. L’eccitazione che ne deriva è immensa per entrambi e il cazzo ancora turgido non da cenno a diminuire di volume. Incomincio a muovermi lentamente, avanti e indietro. La posizione in cui è messa non solo favorisce un massaggio interno della vulva, ma anche una masturbazione clitoridea. Ad ogni piccolo movimento di penetrazione, lei l’accompagna stringendo più forte le gambe. Il cazzo da turgido diventa duro, sempre più duro e il gioco le piace al punto che è lei a prenderne le redini e a condurre. Si muove piano, avanti e indietro, accentuando in questo modo la penetrazione e lo sfregamento contemporaneo anche sul clitoride. Percepisco chiaramente che le piace dai sospiri e dai gemiti cui oramai mi sono diventati famigliari.

Piccoli sussulti la squassano quando la punta del cazzo le colpisce l’utero e dopo aver allentato leggermente la pressione delle gambe, torna a stringere più forte i muscoli pelvici continuando imperterrita a muoversi.

Quando la voglia di godere supera il limite della ragione, la giro e sempre nella stessa posizione, ma con mè sopra, la scopo selvaggiamente e sento lei che raggiunge l’orgasmo come la pressione si allenta. Gode irrigidendosi tutta e piantandomi le unghie nella schiena mentre le gambe sono strette in una morsa famelica attorno al cazzo. Faccio fatica a trattenermi e a non godere pure io. Dopo qualche attimo infatti, mi fermo con il cazzo piantato tutto dentro di lei tremante dall’eccitazione. Per non schiacciarla troppo mi punto sui gomiti, ma poi ci giriamo mettendoci su di un fianco e sempre col il cazzo saldamente all’interno della vagina.

Mentre i nostri respiri tornano alla normalità si mette a letto con noi Pio. Vedo che ha il cazzo duro con la cappella che fuoriesce dallo scroto. Incomincia ad accarezzarla facendole sentire al contempo sulla schiena la sua eccitazione. Noi continuiamo a baciarci teneramente mentre osservo la mano di suo fratello prendere a coppa un seno e con avidità, palpa e stuzzica alternativamente i capezzoli durissimi. Dopo che mi sono mosso alcune volte spingendo avanti e indietro il cazzo in lei, la guido per portarla nuovamente su di mè e le dico:
‘Cerca di girarti… Senza perdere il contatto del cazzo.’

Piano, piano, tenendo il cazzo per la base con le punte delle dita, riesce a voltarsi. Ora mi dà la schiena. Sempre con le ginocchia al mio fianco incomincia a muoversi andando ad impalarsi ogni volta e tutte le volte geme sempre più forte. Muove a volte solo il bacino strusciando il culo sul mio pube finché non sente il cazzo colpirle la cervice a cui fa seguito un rantolo di piacere. Fuoriescono enormi quantità di sugo e di sperma accompagnati da lamenti e gemiti.

‘Pio, leccale il clito dai.’ Gli dico attento a sorreggerla per i fianchi e dandole il ritmo alla scopata. Allargo le mie gambe e quelle di Sara sono eccezionalmente divaricate offrendo uno specolo unico al fratello.

Lei galoppa sul cazzo sempre più velocemente mentre lui incomincia a lappare la figa e parte del cazzo. Non si cura della differenza di chi appartengono i liquidi o la pelle cui lecca. I colpi di lingua la fanno sussultare ogni volta che il clito viene solleticato. In poco tempo siamo entrambi nuovamente al limite con lei che trema e rantola. Gode urlando, squassata nel più profondo del suo animo e incapace di muoversi, si abbatte sul mio cazzo che sento come se la cappella avesse superato la strozzatura della cervice e che le sia entrata direttamente nell’utero.

Prendo le tette e le strizzo, bloccando i capezzoli fra le dita. Sono al limite e non so ancora per quanto tempo riesco a resistere. Le attanaglio i seni fortemente stringendo al contempo i capezzoli con il chiaro intento di spremerli e mi lascio andare riempiendola un’altra volta di pulsante caldo sperma. Lei urla ancor più forte per il nuovo orgasmo che le si sovrappone al primo, mentre le lappate e le succhiate date dal fratello al clitoride non si fermano. Tremiamo cercando di respirare e raggiunto l’ho sfinimento, ferma suo fratello prendendolo per i capelli e allontanandolo con la forza e la ragione che le rimane.

Ogni volta che lui le sfiorava il clito sensibilissimo, le partivano delle scosse elettriche che le percorrevano la colonna vertebrale per esplodere nel cervello e facendola sussultare e gemere ogni volta.

Costretto a smette di lappare, si sofferma ad osservare una schiuma bianca che attornia il cazzo e le labbra della vagina. Non sono solo gli umori di sua sorella, ma anche le abbondanti porzioni di sperma iniettate profondamente e che ora stanno sgorgando fluide.

Passiamo molto tempo fermi in cui siamo consci del piacere che siamo riusciti a darci reciprocamente. Il respiro è sempre affannoso e siamo sudati e accaldati più che mai. Percepisco rivoli di brodo caldo che mi stanno colando giù per le palle solleticandomele e bagnandomi anche il sedere. Oramai il cazzo incomincia a rimpicciolirsi facendo seguire piccole contrazioni vaginali che non hanno mai cessato di esistere. Percepisco distintamente come si accorcia e lei, volontariamente stringe i muscoli vaginali cercando di bloccarlo, ma inesorabilmente esce con un sonoro ‘flop’ che echeggia nella camera come se avessimo stappato una bottiglia.

Libera, non più trattenuta, si accascia sul letto allungando le gambe tremanti. Spossata, ansimante e felice.
Anche io gemo e respiro più agevolmente ora che mi sono liberato del suo peso.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 26-03-10

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