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Racconti erotici sull'Incesto

Boy sitter 07.2

By 1 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

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Un consiglio, leggete prima i racconti precedenti
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Leggete il racconto precedente.
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Boy sitter 07.2

Dopo che ho lasciato i bicchieri sul comodino, le lascio momentaneamente sole per dirigermi in bagno e quando passo davanti alla porta della camera, le sento spettegolare sulle amiche. Mi rilasso e poco dopo, porto ancora il the freddo in cui verso direttamente nei bicchieri sul letto. Mi sdraio anche io facendole compagnia mentre Pio è appoggiato allo stipite della porta.

La osservo bene e anche se ha un poco di pancetta e le maniglie dell’amore, devo dire che ha un bel colorito. Si vede che ha preso molto sole. Coi riflessi rossi nei capelli e gli occhi marroni è decisamente una bella ragazza. Il seno poi, magnetizza il mio sguardo. Sono assorto sulle sue tette che non mi accorgo che anche loro mi stanno osservando. La cappella del cazzo è fuoriuscita dall’apertura dei boxer ed è Sara dandomi una gomitata a riportarmi alla realtà pur non dicendomi della presenza del mio ‘fratellino’.

‘Amore, stai attento che sono gelosa.’

‘Scusami… Ma stavo pensando ad una cosa.’ Pensando che mi avessero rivolto una domanda e non avevo capito.

‘Rendici partecipi… Quale pensiero peccaminoso hai fatto sulla mia amica… Non hai smesso un secondo di fissarle le tette. Ma se ti piacciono così tanto perchè non glielo dici? Sono sicura che la rendono orgogliosa. Vero?’

Allunga una mano e prendendo il top dall’alto lo abbassa liberando due globi completamente abbronzati. Non riesco a distogliere lo sguardo che anzi, sgrano gli occhi meravigliato. Queste sono a pera coi capezzoli duri e con enormi aureole.
‘Magnifiche…- Riesco a gemere senza fiato per poi riprendermi entusiasta.- Caspita. Prendi il sole in topless! Complimenti.’

Mi sorride contenta mentre Sara le accarezza una tetta stuzzicandole il capezzolo.

‘Posso?’ Le chiedo.

Senza attendere una risposta incomincio a soppesare la tetta libera. Un globo perfettamente elastico e pesante. Stuzzico un poco il capezzolo e l’aureola si arrossa leggermente, segno che le piace. Pio si fa coraggio e viene avanti soffermandosi in piedi alla base del letto. Lei senza aspettare oltre allunga una mano e incomincia ad accarezzare una gamba di Sara salendo finché non si ferma all’interno della coscia. Inserisce un dito nella figa e quando lo estrae tutto bagnato se lo porta alla bocca gustandolo e socchiudendo gli occhi.
‘Ma avete scopato!’ Strabuzza gli occhi e ci guarda sorridente ed esterrefatta.

‘Certo.- Le risponde Sara -E se non ti scandalizzi… Ti dico, con entrambi.’

Raggelata, rimane con la bocca aperta per lo stupore. Sara, sentendosi quella piacevole presenza infilata nella vulva, inizia a muoversi lentamente fintanto che la padrona del dito continua a farlo entrare e uscire di proposito. Mi guarda e vedendo che non faccio e non dico nulla, si mette in ginocchio per poter lavorare meglio. I magnifici seni della ragazza pendolano invitanti, liberi e pesanti, sono alla completa mercè delle nostre mani.

Entrambi le prendiamo un seno e un capezzolo che stuzzichiamo con bramosia. Soddisfatta la curiosità di poter soppesare quel globo di carne perfetto, Pio le si mette di spalle e incomincia ad accarezzarle la schiena. Noto con piacere che le viene la pelle d’oca quando incomincia a baciarla e a stuzzicarla con la lingua. Fattosi più ardito anche perché la ragazza non si sottrae alle nostre mani, incomincia a sbottonarle i pantaloncini e ad abbassarli. A causa della posizione e per il fatto che sono molto aderenti lei lo aiuta, ma trova comunque una certa difficoltà. Sorrido nel constatare che non porta le mutande ed è completamente depilata.

Pio è molto sicuro di sé. è molto cambiato in questi giorni. Stuzzica la ragazza con fare da esperto e pur rimanendole di spalle, continua a baciare e leccare la schiena mentre le mani incominciano ad accarezzarle la figa. La destra si accanisce sul clitoride mentre con la sinistra, passando dal solco delle natiche, si insinua fra le piccole labbra.
Dalla mia posizione scorgo che la sta penetrando con un dito e dopo poco, mi pare di osservare che entrambi si stanno muovendo all’unisono. Come il dito di lei entra in Sara, quello di Pio le si infila dentro per poi essere estratto tutto bagnato. Ogni volta che Pio lo affonda dentro, lei solleva leggermente il sedere inarcando in basso le reni e mugolando il suo piacere sommessamente.

Alza il sedere sporgendosi in avanti e offrendo a Pio una magnifica visione. Vengo attirato da un gemito di Sara e mi accorgo che ella non si era offerta al lavorio del dito nella figa, ma si era sporta in avanti per leccare la vulva grondante di passione. Dopo un momento in cui sono restato immobile per godermi la scena, mi attivo e la bacio. L’amica è intenta a leccarle avidamente la figa facendola sussultare e pur baciandola, la sento gemere nella mia bocca. Lei è tutta attenta alla figa che lecca, succhia e masturba. Io palpo i seni, martorizzo i capezzoli torcendoli e succhiandoli.

Sara ha sempre più il respiro affannoso e deglutisce a fatica. Smetto di baciarla e mi concentro ai capezzoli. Ha ancora il sapore di sperma in bocca e questo mi sta eccitando nuovamente, aiutato anche dal nuovo e imprevisto spettacolo. Scorgo la figa dilatata, è penetrata da tre dita messe a cucchiaio, il clitoride succhiato e mordicchiato con maestria che solo una donna può fare. Si irrigidisce tutta e vedo distintamente l’addome contrarsi spruzzando un getto come se fosse di sborra in faccia alla sua amica. Urla il suo godimento mentre io l’ha incito a lasciarsi andare, a godere.

Mi spoglio con l’intento di farle una doccia di sperma sulla faccia e sulla tette, quando vengo fermato. Due mani mi stanno palpando le palle e masturbando contemporaneamente. Guardo e penso che la ragazza abbia deciso di diventare bisex e resto fermo per lasciarla continuare. Non ho il tempo di chiederlo che vedo Pio intendo a chiavare con le dita la sua figa, ma guarda fisso verso la porta. Non capisco e resto sbigottito ad osservare mia madre appoggiata al telaio della porta con la vestaglia mezza aperta. Entrambi i seni sono debordati e messi in bella vista da una mano che li palpa e stuzzica i capezzoli. L’altra mano è tutta dedicata ad una vistosa masturbazione clitoridea.

‘Vieni’ Le dico accompagnando la parola al gesto della mano che gli porgo.

Mi sposto per farla accomodare fra mè e Sara. Come si sdraia viene subito raggiunta da una mano rapace della ragazza che ha lasciato Sara per riprendersi dallo sconvolgente orgasmo che le ha donato. Incomincia poco dopo anche a lapparle instancabilmente il clitoride e resto affascinato dalla tecnica che usa. Unica nel suo genere e segno distintivo che solo una donna può fare. Mia madre ben presto la sento ansimare mentre è assaltata da quella lingua famelica.

Arrapato come non mai e col desiderio adolescenziale lì al mio fianco, pronto per essere appagato, incomincio a leccare e a succhiare i capezzoli. L’orgasmo che si forma in lei, il tanto sospirato desidero di riprovare quelle emozioni di quando madre allattava il suo pargolo, gode sobbalzando sul letto in convulsioni irrefrenabili. Emette un suono ritmico di godimento che dopo successive ondate del più irrefrenabile orgasmo, si lascia andare appagata e svuotata. Anche la ragazza gode sotto i colpi di lingua e delle dita di Pio e noto che pure lui ha il cazzo tutto incordato e duro allo spasimo.

Dalla porta entra mio padre e mi si gela il sangue. Penso al peggio. è stato attirato fino a noi dal piano di sotto dai lamenti inconfondibili della sua amante di anni. è venuto a vedere cosa stava accadendo e si è ritrovato ad assistere ad uno spettacolo incredibile che supera ogni sogni, anche quello più intimo e segreto. Si avvicina a noi togliendosi prima la camicia e poi calandosi i pantaloncini, ci mostra con fierezza sotto alla pancia prominente, un cazzo di tutto rispetto. Lungo e grosso con una cappella ancora più grossa. Si accosta al letto dalla parte di Sara che l’ho invita da parte sua prendendolo per il cazzo e sentendo quella nuova grossa presenza in mano, le viene la voglia e la curiosità di assaggiarlo.

Con una certa fatica lo ingoia e lo lappa, lo succhia ritmando il pompino con sempre più fatica e quando estrae il cazzo dalla bocca, questo è diventato ancora più grosso. Percepisce una certa fatica a non fargli sentire i denti durante il pompino sulla cappella e quasi si sente soffocare quando preso dall’eccitazione le spinge il cazzo fino in fondo alla gola. Le sue mani robuste torcono i capezzoli palpandole i seni e Sara geme facendogli vibrare il cazzo e provocando una nuova spinta fino in fondo alla gola della sontuosa cappella.

La mano le scorre sulla pancia dandole brividi di piacere. Scorre sul clitoride facendole montare nuovamente il desiderio. Entrano in lei esplorandola con foga. Abbondanti succhi escono dalle labbra ora dischiuse. Inumidisce bene la vulva con le dita spandendole la ciprigna tutt’attorno e salito sul letto si porta sopra a lei. Noi tutti osserviamo la scena di come Sara spalanca le gambe offrendosi a quel obelisco maestoso. Lui la sovrasta con la sua mole e si china guidando con una mano la cappella all’ingresso delle piccole labbra. Le muove in circolo solo la punta aumentando allo spasimo il desiderio di essere posseduta. Lascia le ginocchia e l’ho prende hai fianchi tirandolo verso di lei. La cappella si insinua fra le labbra che gli si avvinghiano stringendolo come un guanto seguendo il contorno anatomico e le asperità del cazzo.

Lo sente perfettamente entrare, percepisce ogni cosa distintamente. Si sente allargata allo spasimo. Come la cappella è entrata risucchiata e sta ancora camminando all’interno della vagina, inizia a godere gemendo. Il cazzo si fa largo in lei continuando a scorrere sempre più in profondità. Si sente piena, le manca l’aria, vuole respirare. Trema. Ogni centimetro che avanza è un nuovo orgasmo urlato e come le urta la cervice, ha come l’impressione che il cazzo le sia arrivato direttamente in gola.

Incomincia a muoversi andando avanti e indietro, dentro e fuori. Il calore e la strettezza da tempo non più provata e la presenza della giovane e fresca figura che sta possedendo, lo stanno eccitando fuori ogni misura. Si trattiene per paura di farle male spingendo troppo affondo, ma ha paura di perdere il controllo. Lei, squassata dal godimento, urla ogni qual volta il cazzo le raggiunge il collo dell’utero e lui si sente sempre più invogliato a continuare e a proseguire nel lavorio che le sta facendo. Aumenta la galoppata e il ritmo sentendosi aumentare la voglia di possederla, di godere in lei.

Dopo l’ennesimo orgasmo e schiacciata sotto il peso di lui, strabuzza gli occhi e si abbandona appagata semisvenuta senza più forze.

Lo spettacolo ha riacceso le voglie delle nostre amanti, che non avendo mai smesso di stuzzicarle sono anche loro desiderose di avere la loro parte. Mia madre dopo avermi al lungo accarezzato il cazzo ora se l’ho dirige direttamente in figa sedendoci sopra. Immerso tutto in lei si abbandona per un momento seduta con tutta la carne della sua carne in lei. Molti anni prima, quel giovane e stupendo uomo che ora le sta dando piacere, le era uscito e ora ci stava rientrando con enfasi e gioia maggiore. Scossa da fremiti voluttuosi e peccaminosi, incomincia ad accelerare il movimento. Dal canto mio, l’assecondo dandole violenti colpi mentre le mani palpano le sue enormi tette.

Pio dal canto suo, scopa alla pecorina la sua donna che abbandonata ogni reticenza si concede ad una galoppata furiosa ansimando e uggiolando di godimento. Tutto il letto sobbalza violentemente. Tengo stretta la mia amante per i fianchi, con lei appoggiata alle mie spalle e le sue tette ora libere sobbalzano ovunque. Cerco di prendere un capezzolo e baciarlo, ma la sento stringere i muscoli vaginali talmente tanto forte che ho paura che voglia strapparmi il cazzo. Gode, ansima e singhiozza godendo. Capisce che anche io non posso più resistere e mi incita.
‘Dai vienimi dentro. è da tanto che ho la spirale.’

Libero da ogni indugio e da ogni remora, le dò dei colpi violenti e le vengo riempiendola con abbondanti fiotti bollenti di sperma e che non smetto ancora di pompare e muovermi dentro di lei. Sento il letto muoversi e al mio fianco Pio si sdraia sopra la sua amante dopo esserle venuto sul sedere e sulla schiena. Non mi sono accorto di mio padre che ha fatto il giro del letto e si è venuto a mettere al nostro fianco. Sempre con mia madre sopra a mè e con dentro ancora il mio cazzo duro incomincia a succhiare e a ingoiare il suo incredibile cazzone. Come una vera esperta professionista e dopo molti anni in cui si intendono perfettamente, la vedo inghiottire lo sperma trattenuto fino a quel momento. Finito di succhiare e bere, lo pulisce leccandolo ancora per molto tenendolo con una mano finche questi non torna di una dimensione normale.

‘Veramente tantissima, caro.’

Si baciano appassionatamente e ciò mi rende gonfio di gioia. Era da tanto che non li vedevo farsi delle coccole d’amore. A parte mio padre e mia madre, sembra che nessuno abbia la forza di fare qualsiasi movimento. Con stupore, vedo lei invece sollevarsi da mè e incominciare a nettarmi il cazzo e le palle con la lingua. Da turgido ridivento duro e un poco me ne vergogno perché mio padre sta osservando attento a quello che sta accadendo. Imperterrita lei continua e mi sta facendo letteralmente impazzire. Muove le mani, la lingua e la bocca in modo sublime. Scorgo mio padre che la sta masturbando e lei incomincia a mugolare facendomi vibrare il cazzo. Non resisto più oltre e vengo inarcandomi. Godo liberando le ultime gocce di sperma che ancora non erano uscite precedentemente. Quando ha finito mi sento veramente svuotato, senza forze e senza nervi.

Sara dorme esanime nella stessa posizione in cui è stata scopata. Le gambe aperte a squadra, ha la figa aperta e invitante. Pio riposa fra le due ragazze, ma…
‘Come si chiama l’amica di Sara? Sapevamo che era lesbica e ha quanto pare non lo era proprio.’

Non riesco a formulare una frase compiuta e ho i pensieri confusi. Ho il cuore che batte a mille e il respiro pesante. è qui al mio fianco e anche lei, riposa in un bagno di sudore ansimando a fatica. Lentamente, uno dopo l’altro ci avviamo verso il bagno per fare una doccia. Prima i miei genitori che proseguono poi per casa al piano di sotto. Poi io con l’amica di Sara cui ho dimenticato il nome. Sotto la doccia ci divertiamo a lavarci a vicenda, ma non abbiamo più la forza per continuare a godere. Recupera i vestiti e l’aiuto e sulla soglia della porta ci lasciamo baciandoci. Non abbiamo parlato e ho visto che aveva un velo di tristezza sulla faccia. So bene che quel bacio aveva lasciato ad intendere che si saremmo rivisti presto per approfondire maggiormente la conoscenza.

Pio dorme beato al fianco di sua sorella mentre lei non si è mossa minimamente dalla posizione in cui l’avevo lasciata. Mi siedo al suo fianco e la controllo. Brucia. Deve avere la febbre alta. Con le gambe così divaricate e la figa aperta non posso resistere a non infilarle un dito dentro. Muovo lentamente assaporando ogni volta la sensazione di caldo umido e di colpo lei incomincia ad ansimare e ad urlare un nuovo orgasmo. Ne resto letteralmente sbigottito per la reazione che ha avuto. Trema completamente tutta ed è squassata dagli spasmi. Si volta su un fianco e si richiude in sé portandosi le ginocchia al petto.

Pio si sveglia dal torpore e si dirige in bagno e io dietro di lui. Intento ad urinare gli dico di farsi la doccia. Nel mentre si porta una mano sulla pancia appiccicosa e dopo averla a lungo osservata per poi annusarla, si infila infine sotto all’acqua. Lasciamo Sara febbricitante a dormire mentre noi ci avviamo a casa dai miei genitori a mangiare.

Mi sembra di essere giunto ad una festa. Li troviamo loquaci e sorridenti e a volte arrossisco per le battutine che si scambiano o per gli evidenti palpeggiamenti. Non sono abituato a vederli comportarsi in quel modo, ma mamma è perfetta in tutto e continua a mettere sul tavolo piatti prelibati che noi mangiamo divorando tutto quello che ci passa. Innaffiamo forse con troppo vino e infine dal frigo escono dei pasticcini. Sorrido perché papà li porta a casa solo per eventi eccezionali e chissà cosa avrebbero dovuto festeggiare i due piccioncini innamorati.

Mamma si sbottona la vestaglia e fatta cadere a terra, arrossisco sia per il piacere erotico che per la vergogna. Ben poche volte lo vista nuda in passato e penso che in quella giornata convulsa, abbia superato di gran lunga la somma di tutti i minuti passati. Resto rapito a guardare che si palpa i seni per poi cospargersi i capezzoli di crema che ci offre ad ognuno di noi. Quando tocca a me, lecco e succhio con un certo timore e terminato il giro, è decisamente eccitata. Lo dimostra apertamente toccandosi in mezzo alle gambe per poi farci vedere come le dita siano bagnate. Ha le guance rosse e non solo quelle. Incominciamo un’altro giro cospargendosi i capezzoli ancora di crema, ma sedendosi questa volta sul tavolo davanti ad ognuno di noi. Incomincia con mio padre, per farci vedere come sono affiatati e vogliosi e quando lui cerca di toccarle la figa lei gli allontana le mani. Vuole che le tocchiamo e la eccitiamo solo toccandole le tette, tocca successivamente a Pio e quando tocca a me a chiudere il giro, tremo per l’emozione e per l’eccitamento.

Riprendiamo nuovamente il giro e questa volta la crema è spalmata sul clitoride duro e lungo. A turno la lecchiamo, succhiamo, mordicchiamo e beviamo la sua ciprigna. Ansima in preda al godimento sempre più forte e sempre più a lungo. Sia io che Pio siamo sfiniti e penso che lo sia anche mio padre, me siamo nuovamente carichi ed eccitati.

La vedo camminare sensualmente attorno al tavolo e posizionatasi davanti ad ognuno di noi, con le gambe aperte ma dandoci la schiena, si china in avanti e la crema se la spalma nel solco fra le natiche. Riprendiamo a turno a leccarla e l’unico gesto che ci consente, è quello di prenderla per i fianchi in modo che possiamo spingere la lingua all’interno del piccolo buchetto anale. Mi piace sempre più questo gioco erotico. Il mio desiderio di averla, di possederla è sempre più forte, mentre continua ad offrirsi solo per le nostre lingue.

è nuovamente in piedi, la vedo trafficare con le mutande di Pio, ma essendo seduto non posso vedere cosa stia facendo. Lo scavalca mettendosi davanti a lui e senza attende oltre, si infila il cazzo di colpo in figa sedendosi su di lui. Appoggiata com’è con le mani sul tavolo e le tette che le sbattono a penzoloni, è uno spettacolo irresistibile. è lei ha condurre il gioco salendo e scendendo sul cazzo muovendosi sinuosamente. Davanti a me vedo solo il suo viso contorto dal piacere e le tette che ballano e sbattono contro al tavolo.

Pio viene grugnendo mentre mia madre quasi all’unisono gode anche lei ansimando e tremando tutta. Geme con il suo modo caratteristico indistinguibile e poi, sudata e col respiro corto, mi si avvicina guardandomi maliziosamente. Da in mezzo alle gambe, le vedo colare abbondanti porzioni di sperma che lasciano all’interno delle cosce in grossi e lunghi rivoli. Si posiziona nello stesso modo davanti a mè e dopo che ha mosso un poco il sedere davanti alla mia faccia scende per sedersi sulle mie gambe. La tentazione è troppo forte e messa così di schiena, le appoggio la cappella guidando il cazzo direttamente all’interno del culo.

Senza sforzo, tutto il cazzo scompare dentro al budello. Solo io mugolo mentre lei rimane per qualche tempo ad ansimare seduta per abituarsi alla dura e grossa presenza. Io mi beo della sensazione che mi accoglie attorno al cazzo. è stretto, caldo e accogliente.

Si muove con difficoltà, come se le gambe non la sorreggessero e come lei sale, io la seguo per mettermi in piedi e la guido al contempo in avanti in modo che sia allungata sul tavolo. Controllo che si sia appoggiata e mi accorgo che le tette le ballano libere, siamo troppo lontani dalla fredda superficie. Sorrido pensando che mi perdo uno spettacolo unico, ma mi concentro sul piacere che ne deriva dal cazzo e dopo averle palpato e strizzato i capezzoli, inizio a scoparla con forza. Ad ogni affondo, sento le palle sbatterle contro la figa.

Lasciata una tetta, gli masturbo contemporaneamente anche il clitoride che trovo subito, duro e grosso come se fosse un piccolo cazzetto. Le abbondanti secrezioni che escono colando lungo le gambe e impiastricciandomi le dita, mi aiutano a masturbarla agevolmente. Gode urlando e singhiozzando e poco dopo, dopo alcune vigorose spinte, godo inondandole il retto meravigliosamente stretto.

Lascio il canale stretto e accogliente per sedermi sfinito e senza forze. La osservo mentre resta a respirare e tremante che si allunga appoggiandosi sul tavolo. Si raddrizza e mi sorride col viso in fiamme per poi girare attorno al tavolo e attorno a suo marito, mio padre. Nuda con le tette dondolanti e il fiato corto, lo accarezza sul petto, sul collo per poi posizionarsi nella consueta posizione anche davanti a lui. Gli stringe il cazzone già turgido nella mano e se lo dirige prontamente in figa mentre si siede su di lui. Udiamo distintamente lo sciacquio che esce dalla figa come la cappella scompare in lei.

è mia madre che si solleva e discende pesantemente contro il cazzo aiutata dalle virili braccia di mio padre.
‘Cara, sei un lago.’ Le dice mordendole un lobo dell’orecchio.

Si sollevano in piedi e mia madre si posizione nella stessa posizione in cui entrambi abbiamo scopato solo che mio padre la penetra nell’accogliente calda figa. Riesco a vederle le tette dondolare ad ogni affondo e lei, abbandonata da ogni forza, succhiata dal godimento, si lascia travolgere dal piacere mentre i colpi si susseguono ritmici e frenetici. Grugnendo e sbuffando come un toro da monta, gode in lei tremando e insieme a mamma, sua moglie, emette un urlo liberatorio come si sente i getti di caldo sperma iniettati profondamente nell’utero.

Passano lunghi attimi ad ansimare e a mugolare finché entrambi si lasciano cadere sulla sedia uno sull’altro e con il cazzo sempre dentro di lei. Resto sbigottito ad osservare il seno prominente che sale e scende scandendo il ritmo affannoso del respiro. Mi sento erotizzato anche se non eccitato. Osservo Pio e ha lo sguardo spento, segno che entrambi siamo sfiniti e paghi di godimento. Mi alzo e con mani tremanti le accarezzo il seno e la bacio. Non è il classico bacio a stampo cui ci siamo scambiati fino alla mattina precedente, ma è di passione, di amore sincero e non solo carnale.

Anche Pio si alza e spesso le nostre mani si incrociano sulle sue tette o con quelle di mio padre attorno al pube. Le succhia e le bacia i capezzoli e lei contraccambia soppesando dolcemente le nostre dolorose palle e ripulendo entrambi i nostri cazzi. Il lavorio è fantastico e quando decido che è ora di andare a controllare Sara al piano di sopra, abbiamo entrambi i cazzi che hanno preso un certo vigore. Prima di andarcene, prendiamo entrambi un pasticcino e li lasciamo soli. Penso che ora papà userà la lingua per ripulirla tutta o è quello che farei io al suo posto dopo averla scopata ancora.

In casa ci sistemiamo nel salottino e guardiamo un poco di televisione, ma ci addormentiamo spaparanzati sui divani. Mi alzo in piena notte, solo e con la lo schermo acceso, ma senza audio. Mi sdraio a letto e trovata Sara, le appoggio una mano sulla fronte la ritiro bollente. La lascio dormire tranquilla dopo un tenero bacio sulla spalla e mi accoccolo dalla parte opposta del letto.
‘E domani cosa accadrà di nuovo?’ Mi chiedo e mi addormento sorridendo agli intrecci del possibile futuro..

Maxtaxi

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Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

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Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 31-03-10

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