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Racconti erotici sull'Incesto

Boy sitter 08.1

By 24 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

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Boy sitter
Capitolo 8.1

Mi alzo dal letto tutto sudato e sulla soglia della porta mi volto e li osservo. Lei dorme di schiena, con il volto coperto dai lunghi capelli, le gambe aperte e un ginocchio semi piegato, vedo bene la sua patatina con le labbra vaginali che spuntano dal rado cespuglio di peli. Pio invece è sul bordo del letto che dorme a pancia sotto con una mano sotto al cuscino e l’altra lungo il corpo. Se non sapessi che è un uomo, nella penombra, con quel sedere, direi che è una ragazza. Entro nella vasca da bagno e senza tirare la tenda, mi sciacquo con il bocchettone della doccia e visto che ci sono, libero anche la vescica. Vuoi per la rinfrescata, vuoi per la pisciata, ora mi sento decisamente meglio.

Mi dirigo in cucina e passando davanti alla camera vedo i ragazzi che non si sono minimamente mossi. Mi faccio il caffé e preparo la colazione anche per loro nel caso che si svegliassero.
‘Una bella tazza di latte e caffè, rigenera anche i morti.’ Mi metto a ridere da solo pensando che ho parlato a me stesso e non c’è nessun altro che mi possa sentire.

Preparo tavola aggiungendo i bicchieri per il succo di frutta, i piatti e le posate per spalmare la marmellata, i cucchiaini anche per mangiare lo yogurt; sistemo al centro tavola i barattoli di confettura, del miele e le fette biscottate, infine, per Pio, metto in tavola il suo cacao. Nel latte, il piccolo ‘uomo’ vuole il cioccolato. Esco sul balcone e mi espongo al sole e a qualche occasionale occhiata. Tiro le tende, in modo che i vicini non mi possono vedere che sono nudo e mi sistemo in terrazza a consumare la mia colazione.

Da quanto mangio, sembra quasi che faccio pranzo e una volta finito, mi rilasso e mi godo il fresco mattutino appoggiato sulla sedia e i piedi contro la ringhiera. Sorrido, penso che se qualcuno alzasse la testa, vedrebbe due piedi e un paio di palle. Le soppeso e mi chiedo fra me, quanto sperma può produrre un essere umano. Sento la porta di casa aprirsi e non mi muovo minimamente, so bene chi può essere. Infatti poco dopo, eccola che compare sulla soglia della finestra.

‘Buon giorno’

Arrossisco un poco, non sono abituato a farmi vedere nudo da lei. Le osservo il petto al di sotto della solita vestaglia che indossa nel restare a casa e mi chiedo se porti il reggiseno.
‘Ciao Mà. Questa notte vi abbiamo lasciato dormire… Non potete averci sentito.’

Ride, mentre mi guarda nudo e con il cazzo a riposo.
‘Questa notte è tuo padre che ha voluto strafare. Dopo la cena ha voluto darmi il dessert.- Lascia la frase lì, a mezz’aria; con mille allusioni e sottintesi.- E tu, a stare nudo sul balcone non ti vergogni?’

‘O mamma! Ma siamo al terzo e ultimo piano, poi ci sono le tende tirate, ma chi vuoi che mi veda.’

‘Vabbè, sono poco convinta. Sara come sta?’

‘Penso bene, sono di là che dormono entrambi.’

‘Ancora? Ma solo le 10 e mezza passate. Su dai, che è ora di alzarsi. Anche tu forza, fai qualcosa!’

Penso che la mamma non cambierà mai. La seguo dentro casa zoppicando per il ginocchio che mi fa male e osservo il suo leggero sculettare. Mi chiedo se è senza mutande e se papà, con il cazzo che si ritrova le ha fatto il culo questa notte. Arriviamo in camera accolti da gemiti e dai cigolii che provengono dal letto. Ancora non li vediamo, accecati come siamo dal sole, ma capiamo distintamente cosa stanno facendo.

Appena gli occhi si sono abituati alla penombra, vediamo Pio sopra al corpo di sua sorella e lei che si fa scopare con le gambe incrociate dietro le schiena. Con i talloni appoggiati al sedere, segue il ritmo forsennato della scopata, mentre i suoi gemiti si fanno sempre più forti. Lo spettacolo imprevisto mi eccita e il mio cazzo si fa sempre più turgido.

Anche mamma non rimane impassibile e sbottonato un bottone infila una mano sotto alla vestaglia. Si agguanta il clitoride lungo, duro e già bagnato per incominciare a masturbarsi. Impugno il cazzo e incomincio a farmi una sega lentamente. Sentiamo chiaramente Sara urlare, trema e cerca di inarcarsi puntando il collo all’indietro anche se è schiacciata sotto il corpo di suo fratello.

Ogni volta che la vedo godere, ne rimango affascinato e in tutto questo, Pio la scopa sempre più velocemente e sempre più forte. Sentiamo distintamente gli schiaffi che le sue palle danno contro il sedere di lei e il sciacquettio del cazzo nella figa. Rallenta, dando al contempo colpi violenti e profondi, come se volesse arrivare fino in fondo all’utero, si ferma per qualche attimo tremando e poi riparte a scoparla mugolando e gemendo. Il suo seme bollente, la riempie allagandola ulteriormente e facendola esplodere in un orgasmo violento che sottolinea urlando.

Sempre più lunghi sono i tempi che Pio dà fra una spinta profonda e l’altra. Si estrae quasi del tutto e noi possiamo vedergli la lunga asta di carne luccicare di umori e sperma. Sara mugola alzando al contempo il bacino come per chiedere di non perdere il contatto e lui l’asseconda spingendo e affondando in lei velocemente, per poi restare fermo qualche secondo e per ritrarsi ancora. Ripete questo gioco inusuale e lei urla e geme ogni volta che si sente sbattere la cappella contro al collo della cervice.

Ho il cazzo duro e la cappella brilla bagnata. Dal meato mi escono gocce di liquido, segno inequivocabile che non riesco più a resistere ulteriormente. Osservo mia madre che si appoggia con una mano al mobile mentre gode sotto le sue dita che si muovono sul clitoride sempre più velocemente. La sento mugolare e singhiozzare nel suo modo caratteristico e io stringo il pugno attorno al cazzo duro per non godere anche io.

Ora Pio si ferma restando tutto dentro a sua sorella e si sdraia appoggiandosi sui gomiti per non farle sentire troppo il suo peso. Sono entrambi visibilmente sudati e col respiro corto e si scambiano teneri baci d’amore.

Mia madre si volta e noto che ha le guance color porpora e lo sguardo vitreo. Mi guarda il pube e la cappella violacea e si avvicina per poi inginocchiarsi davanti a me. Incomincia a darmi piacevoli rapidi colpetti con la lingua direttamente sulla punta del cazzo. Sempre tenendomelo in mano, gli favorisco l’operazione abbassando la cappella, quel tanto che basta per poterlo prendere in bocca e succhiarmelo.

Prontamente l’ho imbocca e con maestria, succhia e lecca facendo roteare al contempo la lingua attorno all’asta. Mi appoggio contro lo stipite della porta per godermi al meglio questa calda sensazione. Mugolo mentre sto per godere e sento che anche lei aspira rumorosamente e mugola facendomi vibrare la cappella e facendomi impazzire di piacere. Godo, lasciandomi sfuggire un gemito e riverso il mio caldo seme nella sua bocca vorace che beve con avidità e ingordigia. Imperterrita continua a succhiare non smettendo mai di andare avanti e indietro lungo il cazzo. è insaziabile e quasi impazzisco per le sensazioni che provo. Anche lei è presa da piccoli tremolii e mugola mentre gode nuovamente sotto la guida esperta delle sue dita.

Pio, oltre non essersi perso nulla dello spettacolo che gli abbiamo offerto, non ha smesso al contempo di muovere il cazzo nella figa della sorella. Dopo aver goduto, non è uscito ed è restato immerso a godersi delle sensazioni per lui incredibili e palpitanti. Come nella logica delle cose, come il sole segue la luna, il cazzo inizia a prendere misure più contenute e normali. Ritirandosi, Sara percepisce un solletichio erotico sulle pareti interne della vagina e questo la tiene eccitata a dismisura. Entrambi muovono il pube uno contro l’altro, sollecitando il clitoride e l’interno della figa contemporaneamente.

I gemiti si fanno sempre più forti. La bacia sul collo. Sara per sentire meglio questa masturbazione-scopata, si prende le ginocchia con le mani e portandosele contro a lei, si apre meglio. Ora è completamente aperta e percepisce tutto come se il clitoride fosse vivo, gode tremando tutta. Cerca di inarcarsi portando all’indietro il collo mentre un urlo roco le esce dalla gola come se provenisse direttamente dal profondo della sua anima.

Inaspettatamente per lui e per noi che li stiamo osservando, Pio sborra nuovamente dando nuovi e ulteriori stimoli di orgasmo anche a Sara che raggiunge vette impensabili come il tono delle urla. Siamo tutti sudati e col respiro affannoso. Pio decisamente si lascia cadere a peso morto sul corpo di sua sorella. Mamma è seduta a terra con una mano sempre fra le sue cosce e con l’altra che mi accarezza il cazzo e le palle. Restiamo a lungo in silenzio a respirare e a calmarci contemplando la calma surreale che è scesa nella camera.

Lentamente Pio si solleva e si sdraia sul letto. Vediamo distintamente il luccichio degli umori bagnare il pube e le cosce di entrambi. Le pancie salgono e scendono ritmicamente. Hanno il corpo completamente imperlato di sudore, come noi ovviamente.
è mamma a rompere il silenzio:
‘Ero venuta con l’intenzione di dirvi che avrei limitato le vostre sedute di sesso con voi. Specialmente con te Max. Non mi sembra giusto che una madre scopi con il proprio figlio.’

La guardo nella penombra, scorgo un viso radioso e bellissimo.
‘Mamma, siamo due persone che si amano e si vogliono bene. Ciò che abbiamo fatto per i più è tabù, ma quanti hanno sognato di poterlo fare o ci hanno preceduto. Siamo due persone che si danno piacere in modo reciproco e nulla più.’

‘Certo che farsi venire i momenti di rimorso, ora che ho in bocca il sapore del tuo sperma. Mi sembra un discorso da vecchi rincoglioniti.’

Sto quasi per scoppiare a ridere.
‘Mamma, scusa se te lo dico, ma è da una settimana che non vedo o non vi sento litigare, tè e papà!’

Mi sorride e si avvicina con la testa alla punta del cazzo. Passa con la lingua ad asciugare la stilla di goccia e dopo averlo baciato si alza.
‘E’ da una settimana che non porto più neanche le mutande.’

Mi strizza un’occhio, mi da un bacio sulla guancia e ridiscende verso casa.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 09-04-10

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