Skip to main content
Racconti erotici sull'IncestoTrio

Come mi sono riappacificata con quel rottinculo di mio fratello

By 6 Aprile 2024No Comments
[TRAMA: Oppressa da un fratello dominante, la giovane Liliana scopre un segreto che le dà la possibilità di rivalersi su di lui…ma i suoi propositi di riscossa prendono una svolta imprevista.]

*****

Non è facile essere la sorella minore di un prepotente che si atteggia a “macho”.
Mio fratello Giampaolo aveva solo un anno più di me, ma me lo faceva pesare in ogni momento: per i turni di andare in bagno, per i programmi da vedere in TV, per l’uso dello scooter di famiglia…si imponeva su tutto. E con la scusa della “protettività”, invadeva sempre la mia privacy: con chi uscivo, dove andavo, cosa facevo, quando tornavo…Voleva sapere tutto, era asfissiante. Lo detestavo.

Tutto questo è proseguito fino al giorno in cui ho sbirciato per caso un messaggio sul suo telefonino, che lui aveva lasciato sul tavolo del soggiorno mentre andava un attimo in bagno.
Il messaggio diceva: “Ciao Roberto. Questo pomeriggio mia sorella va a lezione di aerobica, avremo la casa libera. Ti aspetto alle 4. Non vedo l’ora di abbracciarti. Ti amo. Giampy.”
Oh questa poi! Al mio fratellone, che in pubblico fa tanto il donnaiolo, gli piacciono i maschi?!?
Mi sembrava impossibile…ma se era vero, dovevo proprio togliermi lo sfizio di vederlo coi miei occhi.

Così quel pomeriggio mi sono messa il tutino da aerobica e ho fatto chiaramente capire al Giampy che stavo uscendo, e che sarei tornata solo fra 3 ore.
Poco dopo sono rientrata di soppiatto, e mi sono nascosta dietro la porta del soggiorno.
Puntuale, alle 4 suonò alla porta il suo amico Roberto.
Lo conoscevo già di vista, era un bel fustaccio del gruppo di amici del Giampy. Anche lui aveva la fama di grande playboy, nessuno avrebbe mai dubitato che fosse totalmente etero.

Appena Giampaolo andò ad aprire, accesi la videocamera del mio smartphone.
Lui e Roberto si guardarono per un lungo istante, sorridendosi senza dire nulla…poi di colpo si lanciarono in un abbraccio condito da un focoso bacio sulla bocca!
Ci restai di sasso. Prima c’era la possibilità che avessi capito male…ma un bacio così appassionato non lasciava più dubbi: mio fratello era un finocchio!
I due ragazzi avevano quasi le lacrime agli occhi per la gioia di vedersi. La loro tenerezza era commovente; non pensavo che dei maschi fossero capaci di manifestare tanta dolcezza. Soprattutto quel buzzurro insensibile di mio fratello.

Si sedettero sul divano chiacchierando del più e del meno per qualche minuto, finché tra una cosa e l’altra il discorso cadde…su di ME!
– «E con Liliana? Come va?», chiese Roberto.
– «Bah, la solita rompiballe…ma è pur sempre mia sorella, sai com’è…»
– «Sì, però adesso è anche diventata una bella gnocchettina, se non te ne sei accorto.»
– «Beh, cazzo, non sono mica cieco…Ma è proprio per quello che devo proteggerla dai galletti che vorrebbero metterle le mani addosso.»
– «Se è per questo, ti informo che io sono uno di quelli.»
– «Ma che vuoi dire? Che tu ti faresti mia sorella?»
– «O Giampy, che c’è di strano? La Liliana è una bella figliola, e tutti i ragazzi vorrebbero farsi le belle figliole. O tu no?»
– «E va be’, ma che discorsi fai? E’ mia sorella…»
– «Sì, ma fai finta per un attimo che non lo sia: non ci faresti un pensierino?»
– «Se lei fosse una ragazza qualunque, vuoi dire? E cazzo che me la farei! Qui, subito, e senza pensarci due volte!»

Ora…non so se riuscite ad immaginare la sensazione che si può provare nel sentire il proprio fratello che dichiara di avere pensieri lussuriosi su di voi. Io mi sentivo confusa, indignata e lusingata nello stesso tempo.

– «Io non ho problemi a dirti che la Lily me la tromberei volentieri. Quella biondina mi fa un sangue…Mmmh!», proseguì Roberto portandosi una mano sul pacco.
– «Stai forse cercando di farmi ingelosire, brutto stronzo? E di mia sorella?»
– «Dicevo così per dire, lo sai che sono tutto per te…», disse Roberto accarezzandogli con dolcezza i capelli.
– «Dimostramelo!»
Roberto non si fece pregare. Lo strinse a sé e lo baciò sulla bocca. Entrambi chiusero gli occhi e iniziarono ad accarezzarsi il petto, la schiena, la nuca…e intanto io li filmavo, incredula e divertita allo stesso tempo.

Avrei potuto accontentarmi di filmare…però l’occasione di mettere in imbarazzo quello stronzo di mio fratello era troppo ghiotta, così mi portai dietro il divano e aggiunsi anche le mie mani ai loro palpeggiamenti. Erano così assorti che non si rendevano neppure conto delle “troppe” mani che li accarezzavano. Buffissimo!
– «Credi…mmmh…che mia sorella potrebbe mai baciarti così, cattivone?», mormorò Giampaolo.
– «Mmmh…No…Rispetto a te lei ha solo un bel corpo…»
– «…e magari anche un buco in più, eh?», aggiunsi io decidendo di farmi notare.
Subito dopo riaprirono gli occhi e si separarono, rimanendo impietriti dalla sorpresa. Le loro espressioni erano impagabili. Roberto c’era rimasto di stucco ma cercava di darsi un contegno…mio fratello invece aveva una faccia da pesce lesso, con un colorito che era virato d’improvviso sul rosso pomodoro.
– «C-che…co…Cosa ci fai qui? Non dovevi esser…Avevi detto…Credevo che…», balbettò il poveretto, in confusione totale.
– «Su, avanti, riprendiamo il discorso: cosa dicevate di voler fare a chi?», incalzai io con un sorrisetto beffardo.
Roberto si schiarì la voce e cercò di mettere una pezza alla situazione.
– «Grumphf…Oh, Lily, non pensare male, non è come sembra…Stavamo solo scherzando, chiacchiere buttate lì tanto per dire qualcosa, lo sai come siamo noi maschi…»
– «Eh, sì sì che lo so…Però questa roba non mi sembra tanto da “maschi”…», risposi mettendogli sotto il naso il mio smartphone col filmato girato poco prima.
Giampaolo cercò di strapparmelo di mano, ma senza riuscirci. Con questo era sistemato; volevo proprio vedere se osava provare ancora a fare il prepotente con me!
Comunque la sua espressione disperata fece passare in secondo piano i miei propositi di rivalsa. Non sapeva cosa fare, era imbarazzatissimo. Non potevo essere così carogna da infierire. Anzi, il vederlo così indifeso e abbacchiato mi inteneriva, il cucciolone.
Così mi sedetti sul divano in mezzo a loro, con un fare materno.
– «Dunque; mettiamo le carte in tavola: da quando due maschioni donnaioli come voi sono amanti?»
Mio fratello era ancora in tilt, così fu Roberto a rispondermi.
– «Mah, che ti devo dire, Liliana…Sono cose che succedono così, senza deciderle. Ma non è niente di che; non siamo proprio gay, direi più…bisex, ecco.»
– «Ah, quindi le ragazze vi piacciono ancora, bene.»
– «Tu però non dirai niente in giro di ‘sta cosa, vero Lily? Lo sai quanti pregiudizi ha la gente…»
– «Tu che ne dici, Giampy? Lo posso dire almeno a mamma e papà?», dissi con tono allusivo.
– «Uff…Ho capito, taglia corto e dimmi subito cosa vuoi per tenere la bocca chiusa!»

Ce l’avevo in pugno. Finalmente avrebbe smesso di opprimermi nella nostra vita casalinga…ma dato che questo era già scontato, decisi di chiedergli qualcosa d’altro. Qualcosa che potesse soddisfare una mia piccola curiosità personale.
– «A me piacerebbe vedere dal vivo come fanno l’amore due maschi.»
– «Ma che, stai scherzando o cosa?!», ribatté Giampaolo quasi indignato.
– «Sto dicendo sul serio. Allora?»
I due si scambiarono un’occhiata ridacchiando.
– «Eh, ma così, con te presente che guardi…Non è che funziona come nei film porno, sai?», rispose Roberto.
– «E se vi do una mano io? Dopotutto avete detto che sono il vostro sogno erotico…», dissi cominciando per scherzo ad accarezzare le gambe di entrambi.
Sembravano spiazzati, non capivano se stavo scherzando oppure no. In verità volevo solo stuzzicarli in po’, soprattutto per mettere in imbarazzo quello stronzo di mio fratello per una volta che avevo IO il coltello dalla parte del manico.
– «Lo hai detto anche tu, vero Giampy?»
– «Ma dai Lily, figurati se dicevo sul serio…Era solo un modo per dire che ti sei fatta una bella ragazza…»
– «Anche tu non sei niente male, tutto sommato. E se non fossi mio fratello…», dissi senza pensare.
Non so cosa mi stava succedendo. Forse quella situazione così strana stava prendendo la mano anche a me…Sta di fatto che stavo vedendo Giampaolo sotto una luce nuova, come se lo vedessi per la prima volta. Più sotto l’aspetto di “ragazzo” che di fratello.
Di istinto, quasi senza rendermene conto, cominciai a passare la mano sul pacco di entrambi.
– «Oh…ohe’, Lily, guarda che questo è un gioco pericoloso, eh!…», disse Giampaolo sollevando una mano. Roberto invece se ne stava in silenzio, con una espressione indecifrabile, ma senza opporsi.

Non era la prima volta che stimolavo il coso di un ragazzo. Qualche volta avevo eluso la “sorveglianza” di mio fratello e mi ero data da fare…ma non mi era mai capitato di pomiciare con DUE maschi assieme. Eppure l’idea mi intrigava enormemente. Perché non provare a vedere cosa succede? Dopotutto, ero in tempo a fermarmi quando volevo…o almeno così credevo in quel momento.
Anche loro cominciarono ad accarezzarmi le gambe. Prima Roberto, e poi anche Giampaolo, incoraggiato dall’iniziativa dell’amico-amante. Probabilmente neanche lui aveva le idee chiare su dove avesse intenzione di arrivare con quel “gioco”, ma decise di provare a starci almeno per un po’.

Da parte mia, il sangue mi stava andando alla testa. Non solo per le sensazioni fisiche, ma anche per il fatto di trovarmi immersa in quella situazione tutta particolare.
Sentivo i loro membri ingrossarsi sotto il tessuto dei jeans. A quel punto tanto valeva prendere visione della mia opera, così iniziai a sbottonare i pantaloni dei due.
Giampaolo era buffissimo, se ne stava lì con una mano sollevata, indeciso se fermarmi o lasciarmi fare. Roberto invece era più rilassato, probabilmente perché era più esperto…ma anche meno frenato da legami parentali con me.
Comunque sia, liberai i loro cazzi dai pantaloni. Per me era sempre affascinante osservare quei cosi tanto “strani”, tanto diversi dalle passerine. Avrei potuto restarmene tutto il giorno a contemplarli.
Iniziai a segarli, piano, mentre le loro carezze si facevano sempre più insistenti. Dalle gambe erano passati al ventre, poi ai seni, Roberto mi aveva addirittura messo una mano nelle mutandine…
Non so descrivervi le sensazioni che mi davano quattro mani che mi frugavano dappertutto. So solo che il cuore cominciò a battermi a mille…e la sensazione di calore crescente mi faceva ansimare così forte che mi mancava il fiato. Forse era il momento di interrompere quel gioco prima di esagerare, ma non riuscivo più a controllarmi.

Con delicatezza, Roberto mi guidò la testa verso il suo uccellone. Mi bastarono un paio di succhiate per capire che la posizione “di mezzo” era scomodissima…così scesi dal divano, mi inginocchiai di fianco a lui e glielo ripresi in bocca.
Giampaolo mi fissava con una faccia da ebete. Chissà cosa gli stava passando per la testa, nel vedere la sua sorellina che ciucciava il cazzo del suo amante!
Decisi di schiodarlo dalla sua impasse.
– «Ricordati di quello che vi ho chiesto!», gli dissi afferrandolo per la nuca e avvicinandolo a quel batacchio enorme.
Dopo un attimo di indecisione Giampaolo mi assecondò, e cominciammo a scorrere le lingue lungo l’asta.
Ma guardalo, il macho virile, come si impegna a leccare un cazzo! E dalla passione che ci metteva, direi che si stava lasciando andare senza più cercare di difendere ai miei occhi la sua fama di playboy.
Ho sempre creduto che, per conoscenza personale dell’organo, un maschio sapesse leccare un cazzo meglio di una donna, come una donna sa leccare la fica meglio di un maschio. Non so se sia proprio vero, comunque Roberto sembrava godere assai dell’opera di entrambi.
– «Cazzo, che bravi…Mi state facendo impazzire!», disse il nostro fortunato ospite.
Per me che avevo pochissima esperienza in materia di pompini, era bello sentirmi dire che il mio lavoro di bocca era apprezzato (seppur condiviso a metà con quello di un altro maschio).

A un certo punto Roberto mi prese per la nuca e mi spinse verso il membro di Giampaolo. Oh cielo…Dovevo prendere in bocca il cazzo di mio fratello?!?
Non era certo mia intenzione spingermi così avanti nel “gioco”…ma ormai l’eccitazione sovrastava la mia capacità di controllo. Decisi che in fondo non c’era nulla di male a dargli un paio di leccatine per assecondare il desiderio di Roberto.
– «Ma Roby…Dai, no, cosa le fai fare…E’ mia sorella!», farfugliò Giampaolo appoggiandogli una mano sul braccio che mi spingeva.
– «E non era quello che volevi? Lo hai detto tu stesso, ricordi?», rispose Roberto scostandogli la mano con decisione.
Già, per lui era tutto facile, cosa gliene fregava se eravamo parenti stretti…ma per noi due la cosa aveva ben altro significato.
L’espressione di Giampaolo esprimeva incredulità ed imbarazzo. Anche io ero un po’ dubbiosa…ma dopo i primi colpetti di lingua un po’ intimiditi, mi scattò qualcosa nella testa. Per me quello non era più “il cazzo di mio fratello”, ma un cazzo e basta. Così presi a ingollarmelo con una foga bestiale, ormai in preda ad una frenesia incontrollabile.
– «Whuoaaaah!», esclamò Roberto, sorpreso anche lui dall’enfasi che ci stavo mettendo.
A quel punto Giampaolo cominciò a contorcersi e ad ansimare pesantemente. Roberto dovette staccarmi a forza la bocca da quell’uccello per impedirgli si sborrare.
– «Ehi, ehi, vacci più piano, ragazzina…Non è così che si fa, con noi maschietti!»

Si alzò dal divano e mi strinse a lui, stampandomi un bacio in bocca mentre mi abbassava gli slip. Giampaolo intanto ci guardava, ancora stravolto.
Roberto mi fece sdraiare di schiena sul divano, allargandomi bene le gambe. Poi cominciò a darmi delle delicate lappatine sulla fica. Oh, goduria!
Senza staccarsi da me, afferrò Giampaolo per la nuca e lo invitò a condividere il fiero pasto. Stavolta mio fratello non fece resistenze, e prese a passare la lingua sulla mia fichetta in tandem con l’amico. Oh doppia goduria!! Due lingue che rovistavano senza sosta il mio anfratto più sensibile…Mai provato, ovviamente, ma le sensazioni erano raddoppiate.
E lap, e lap, e lap…Con mia grande soddisfazione, dovevo riconoscere che a questi due “mezzi finocchi” le ragazze piacevano ancora.

Come al solito fu Roberto, il maschio dominante, a prendere l’iniziativa sulla prossima mossa.
Fece sdraiare di schiena Giampaolo sul divano, con me sopra a 69. Ebbi giusto il tempo di riprendere in bocca il cazzo di mio fratello…che sentii l’arnese dell’altro ragazzo appoggiarsi all’ingresso della mia passera. La prima spinta mi strappò un gemito di piacere, subito intensificato quando iniziò un ritmico pompaggio.
Oh tripla goduria!!! Un cazzo in bocca, un altro nella fica, e una lingua che mi titillava il clitoride…Ce n’era abbastanza per impazzire…ma la cosa che più mi faceva andare il sangue alla testa era che stavo facendo sesso col mio stesso fratello! E in quel momento non sentivo più nessun senso di colpa, pensavo solo a godere, godere, godere e ricambiare il favore ai due maschi che mi stavano mandando in orbita.

Roberto mi mise una mano sulla nuca imponendomi il ritmo della succhiata. Per me questa era una cosa molto istruttiva: infatti finora i pompini li avevo fatti solo “a istinto”, senza sapere come un maschio li gradiva in realtà…e di certo lui lo sapeva molto meglio di me!
E intanto seguitava a pomparmi la fica di brutto, mentre Giampaolo me la leccava da vero esperto. Per essere due che avevano tendenze omo, con le ragazze ci sapevano proprio fare!
– «Oh dio…Oh mamma…», bofonchiavo le poche volte che riuscivo a staccarmi dal cazzo del Giampy.
Il cuore mi batteva come impazzito. Non credevo che durante il sesso fosse possibile raggiungere una tale vetta di eccitazione. Nelle poche volte che ero stata con un ragazzo non mi era mai successo. Era stato piacevole, sì…ma mai tanto da mandarmi fuori di testa come in questo momento.
Era troppo, non potevo reggere a lungo quell’accumulo di eccitazione senza sfogarla. E infatti, a un certo punto, sentii montarmi dentro un orgasmo bestiale, dalla potenza inaspettata.
– «Oh…gasp…Oh-oh-oh-oh…OOOOMMAMMAAAAAAHHH!!!»
Vi giuro…Mai avevo provato una tale scarica di piacere puro!! Gridavo, sbavavo, mi contorcevo senza controllo…e non smetteva, pareva interminabile!

Comunque poco dopo il cuore cominciò a rallentare i battiti, e mi afflosciai come un sacco vuoto sul corpo del Giampy, ansimando come un mantice e farfugliando cose senza senso.
– «Ahnf, ahnf…Cazzo, che roba…Ahnf, ahnf…Non credevo che…Ahnf, ahnf…Oh dio, non riesco a…»
– «Ti è piaciuto, piccola? Sei soddisfatta, adesso?», mi chiese Roberto.
Prima di rispondergli attesi un attimo per riprendere un po’ di lucidità.
– «No, non ancora. Il patto era che volevo vedere di persona come fanno sesso due maschi…e questo l’ho visto solo a metà!»
– «Lo trovo giusto», rispose Roberto ammiccando a mio fratello, che sembrava poco convinto.
– «Cazzo, ma dai Roby…Adesso si esagera, non pretenderai che mi faccia vedere da mia sorella mentre…»
– «Tu farai come ti dico io, stronzetto!», lo ammonì Roberto con tono deciso, imponendo il suo ruolo di “maschio dominante” della coppia.
Giampaolo abbassò subito le orecchie, abbacchiato. Roberto gli si avvicinò e gli diede un tenero bacio sulla bocca.
– «Va tutto bene, amore. Non c’è nulla di cui vergognarsi», gli disse con tono rincuorante.
Subito dopo Giampaolo è sembrato rilassarsi ed ha abbracciato l’amico. Poi cominciarono a tempestarsi di baci e carezze.
Io intanto me ne stavo in disparte a guardarli e a smaltire i postumi di quel fenomenale orgasmo. Era una scena davvero curiosa, questi due “machos” stavano esibendo una tenerezza che non gli avrei mai attribuito.

Dopo avergli lubrificato il sedere, Roberto si sedette sul divano e invitò Giampaolo a calarsi sopra di lui.
Mio fratello ebbe un’ultima esitazione quando i nostri occhi si incontrarono per un attimo, ma poi si lasciò guidare dalle forti mani di Roberto sui suoi fianchi.
Una smorfia di dolore, e vidi la cappella scomparire nel retto di Giampaolo. Poi Roberto cominciò a dare graduali spinte dal basso, che mio fratello assecondava cavalcandolo a sua volta dall’alto.
Decisi che una scena così insolita andava immortalata. Così ripresi in mano il mio smartphone e iniziai a filmare.
– «Cazzo, Lily…Spegni quel cavolo di telefono, dai…», protestò mio fratello, imbarazzato dal venire filmato in quel frangente assai poco “virile”.
Ovviamente non gli diedi ascolto. In parte perché volevo avere qualcosa di concreto che in futuro lo scoraggiasse dal riprovare a fare il bullo con me…ma più che altro perché volevo un ricordo di quella scena così affascinante. Sapevo già che nel sesso fra maschi funzionava così…ma vederlo dal vivo era tutta un’altra cosa!

In quel mentre, mi chiedevo: come fa a piacergli? Capisco quello che incula, che è come se penetrasse una ragazza…ma quello che lo prende in culo e basta? Boh…
Io naturalmente non avevo mai provato a prendere un cazzo di dietro. Sapevo che ad alcune donne piace…ma non riuscivo proprio a capirne il perché. E men che meno capivo come potesse piacere ad un maschio. Eppure mio fratello sembrava apprezzare molto quel poderoso palo che gli scorreva nelle budella, a giudicare dalla sua espressione estasiata e dal suo cazzo teso all’inverosimile.
Così posai il telefonino e mi avvicinai per guardare meglio.
– «Oh wow, dunque è così che fate…Che cosa strana…»
– «Sarà strana per voi donne, magari», mi rispose Roberto.
Il cazzo di Giampaolo che mi svettava davanti al viso riattizzò le mie voglie. Così, d’istinto, iniziai prima a segarlo un po’ e dopo lo ripresi in bocca. Stavolta mio fratello non abbozzò la minima resistenza, anzi sembrava che il suo stato di frenesia si fosse raddoppiato di colpo.
– «Ahhh!…Cazzo, che bello…Non resisto…»
In meno di un minuto, sentii quel manico avere uno spasmo nella mia bocca…e subito dopo una scarica di fiotti biancastri mi inondarono le tonsille. Dio santo…Mio fratello mi aveva appena sborrato in bocca!!! Roba da non crederci…
Subito dopo il Giampy si riversò di lato sfilandosi dal cazzo dell’amico. Aveva un’espressione così tenera. Lui, lo stronzone odioso che mi aveva sempre messo sotto, adesso mi appariva così amabile…

– «Visto? Non è una cosa poi tanto extraterrestre, no?», mi disse Roberto.
– «Sì, però…non capisco ancora che piacere possa provare quello che…Sì, insomma, quello che lo prende di dietro…»
– «E’ perché tu sei una femmina, Lily; non potrai mai capire del tutto la sessualità maschile.»
– «Be’, questo vale anche per voi! Che ne sapete della sensibilità di una vagina?», replicai con scherzoso tono di sfida.
Allora Roberto mi si avvicinò con un sorrisetto strafottente, e a bruciapelo mi infilò due dita tra le gambe. Ci rimasi di stucco, travolta da una improvvisa sensazione di piacere. Restai lì a bocca aperta come una cretina, riuscendo a mormorare solo un “Oh!” di sorpresa.
– «Punto G: lieve rigonfiamento sulla parete anteriore della vagina, a 4 centimetri dall’ingresso, stimolare ritmicamente facendo il “gesto dell’invito” con le dita…Come vedi anche noi rozzi maschiacci sappiamo qualcosa della vostra anatomia più intima!»
In risposta, riuscivo solo ad ansimare.
– «Io non ho ancora goduto. Mi sembra giusto completare il giro di regali», mi sussurrò all’orecchio.
– «Sì…», risposi meccanicamente, come ipnotizzata.
Quindi mi abbassò la testa verso il suo uccello, mentre con l’altra mano stimolava il cazzo di Giampaolo. Cazzo che stranamente dava immediati segni di ripresa.
– «Oh…Credevo che dopo aver sborrato voi maschi restavate fuori combattimento per un bel po’…»
– «Dipende dalle circostanze. L’eccitazione è nel cervello, non nelle palle.»
Sarà…ma finora tutti i ragazzi con cui ero stata, “dopo” si erano ammosciati come stracci. Eppure il rinnovato vigore dell’attrezzo di Giampaolo sembrava proprio smentire questa mia convinzione.

Mentre lo succhiavo, Roberto faceva del leggeri spostamenti costringendomi ad “inseguire” il suo uccello, fino a farmi ritrovare carponi sopra il corpo di mio fratello.
A quel punto mi pose le mani sulle spalle per farmi accovacciare verso il basso. Prima che mi rendessi conto della sua intenzione, avevo già il cazzo di Giampaolo che mi premeva sulle labbra della fica.
Eh no, questo era troppo! Okay, con mio fratello una sega o un pompino ci potevano anche stare…ma essere scopata no! L’idea era troppo inconcepibile anche nello stato di eccitazione in cui mi trovavo.
– «Ehi, ehi, no, questo non mi va, non…»
Cercai di oppormi, ma Roberto era troppo forte: gli bastò una pressione sulle mie spalle per farmi impalare sull’attrezzo di Giampaolo. Che da parte sua, iniziò a dare spinte dal basso senza farsi problemi di parentela.
A quel punto cosa potevo fare? Ormai era fatta, tanto valeva fare buon viso alla novità. E nonostante la mia mente si opponesse all’idea di trarre piacere da quell’atto incestuoso, il mio corpo reagiva in maniera del tutto opposta. Fu un conflitto interiore senza storia; in pochi secondi l’eccitazione aveva sovrastato ogni mia remora mentale.
Mentre Giampaolo mi scopava da sotto, Roberto mi teneva premuta la testa contro il suo uccello. Quell’azione su due fronti mi stava facendo decollare di nuovo, ero tutta un fremito di goduria.

Vedendomi cotta al punto giusto, Roberto si portò dietro di me per insalivarmi il buchino. Era così piacevole che non mi resi nemmeno conto delle sue intenzioni…fino a quando non sentii la sua cappella premermi sul foro posteriore.
– «Eh?! Ma…aspetta, cosa vuoi fare? Non pensarci proprio, sai! Ho detto NO, eh?»
– «La signorina voleva sapere che piacere si prova a prenderlo nel culo…Ebbene, mi sembra giusto soddisfarle questa curiosità, non trovi, Giampy?»
– «Giusto, Roby…Così la smorfiosetta impara a volersi togliere sfizi alle nostre spalle!»
– «No, cazzo, non ci provate, brutti stron…OH! AHI! Roby, fermati, ferm…AAAHYYY!!!»
Protestavo, supplicavo, mi disperavo…ma è stato tutto inutile; ormai la cappella di Roberto mi era sprofondata nel retto. Dovevo arrendermi all’evidenza: lo avevo preso nel culo per la prima volta!
Per me era difficile abituarmi all’idea. Avevo sempre pensato che, se mai fosse successo, sarebbe stato alle MIE condizioni…ma qui, così, ero del tutto impreparata.

Devo però dire che Roberto è stato molto riguardoso. Dava spinte lente, osservando le mie reazioni, lasciandomi il tempo di adattarmi a quell’intruso di calibro non indifferente…E intanto mi diceva di rilassare i muscoli anali per non creare attrito. Inoltre, il piacere della penetrazione vaginale contrastava il dolore della sodomia.
Insomma, ho stretto i denti e in qualche modo ho superato il momento peggiore.
Per me novizia inesperta, l’essere sodomizzata era una sensazione stranissima: percepivo dentro di me il cazzo che mi spostava le viscere, andando a toccare punti sensibili che neanche sapevo di avere.
Il bruciore mi faceva lacrimare gli occhi, ma ormai era sovrastato da una forma di piacere che ancora non conoscevo. E cominciavo a capire perché a molti uomini e donne piaceva il sesso anale. Non era solo piacere fisico derivato dalla stimolazione di punti nascosti; era anche il piacere psicologico di venire dominati e di compiere sesso proibito, “trasgressivo”.
Tutte queste novità mi stavano travolgendo, riportandomi al massimo grado di eccitazione. Niente più pensieri frenanti di incesto, o di sodomia, o di sesso di gruppo, o di venire considerata una troia lasciva…Qui c’era solo PIACERE, da dare e da prendere. Niente altro.

Il cuore ricominciò a battermi all’impazzata, finché un nuovo orgasmo mi investì come un treno in corsa.
– «Ahnf…Ahnf…Oh gesù, c-cosa mi sta succed…OH!…Oddio-o-o-o-OOOH-WHUAAAHOOOOOHHH!!!»
Non riesco neanche a descriverlo, era come essere stata colpita da un fulmine. Mi contorcevo, gridavo, mi mancava il fiato…Per un attimo ho anche creduto che sarei morta; mi sembrava davvero una scossa di piacere troppo intensa, per poterla reggere.
Non so quanto è durato quel meraviglioso squarcio sul paradiso, so solo che mi lasciò distrutta, senza più neanche una stilla di energia. Non mi resi neppure conto di quando i due maschi mi sborrarono dentro i rispettivi canali.

Me ne accorsi solo qualche minuto dopo quando ripresi un po’ di lucidità, osservando lo sperma che fuoriusciva dai miei buchi.
– «Curiosità appagate, signorinella?», mi chiese Giampaolo.
– «Sì ragazzi, sono stata contenta di tutto…tranne che di rischiare di rimanere incinta del mio stesso fratello!»
– «No problem sorellina, se è solo per questo…»
E subito dopo mi allargò le gambe e tuffò la sua bocca nella mia fica, risucchiandomi fuori il suo stesso sperma.
E’ stata una scena incredibile…ma non quanto il vedere poi Roberto fargli girare la testa verso di lui per farsi passare lo sperma in bocca!
Iniziarono un bacio di lingua lento e appassionato, al quale non seppi resistere dall’unirmi. C’era molto affetto in quelle tre giovani lingue che roteavano l’una sull’altra. Affetto e anche l’implicita promessa che i nostri legami si sarebbero rinforzati.

*****

Ecco, questo è quanto.
Non dissi mai nulla a nessuno della bisessualità di Giampaolo. Persino con lui evitai l’argomento. In fondo, non aveva la minima importanza.
In casa i nostri rapporti sono molto migliorati, tanto che i nostri genitori si sono chiesti i motivi di quell’improvvisa riconciliazione tra fratelli litigiosi. Motivi che ovviamente non gli abbiamo mai raccontato. Poiché i pregiudizi sull’omosessualità e sui rapporti incestuosi esistono, e anche se sono infondati non li si può ignorare. Ma all’ombra di essi, le persone libere dai condizionamenti possono ritagliarsi degli attimi di amore così intenso che sarebbe un peccato perderseli solo per sottostare alle regole della morale comune.
Io ho provato sulla mia pelle che è proprio così. E ne vado fierissima.

Liliana

43
53

Leave a Reply