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Racconti erotici sull'Incesto

Come sostituii mia madre

By 4 Ottobre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Ultimamente la mia vita familiare &egrave uno schifo: da quando mia madre si &egrave trovata un amante ha cacciato di casa mio padre, poveretto, ed io sono costretta a vivere con lei anche se la odio e mio padre mi manca da morire. Quella stronza continua a trattarmi come una serva ed io piango ogni giorno perché ormai la vita nella casa in cui sono nata &egrave impossibile. Così dopo qualche mese ho preso la grande decisione: un giorno ho messo le mie cose in una valigia e me ne sono andata di casa, ho preso un pullman e dopo un’oretta ero davanti alla porta di casa di mio papà; bussai e quando lui aprì i suoi occhi si illuminarono e ci abbracciammo. Da quel giorno la mia vita divenne più serena, con mio padre mi sentivo al sicuro, lui &egrave un uomo sulla quarantina abbastanza alto con i capelli marroni e con un fisico tonico e muscoloso grazie alle sue corsette giornaliere. Io gli assomiglio poco… Ho preso tutto da mia mamma, infatti ho dei lunghi capelli biondi che mi arrivano fin sotto le spalle ed un visino piccolo e tenero,molto infantile infatti non sono nemmeno troppo alta (anzi, sono proprio bassa) ma nonostante sia così piccola ho un bel fisico, due seni non troppo grossi ma comunque belli sodi, pancia piatta ed un sedere anch’esso molto sodo ma non grosso.
La vita a casa di mio padre procedeva tranquillamente, lui ogni giorno usciva al mattino presto e tornava a casa nel tardo pomeriggio e dal canto mio passavo tutta la mattinata in università e il pomeriggio con qualche mia amica a studiare di conseguenza ci vedevamo solo la sera per cena. Tutto cambiò durante l’estate, infatti io mi stavo godendo le mie vacanze dall’uni e me ne stavo beata al fresco a casa mia tutto il tempo a rilassarmi oppure uscivo con qualche amica, ma una settimana mio padre si prese uno di quei fastidiosi raffreddori estivi che vengono quando si esce dall’ufficio dove la temperatura &egrave quasi sotto lo zero. Per qualche giorno mio padre decise di mettersi in malattia e stare a casa nel suo letto a “combattere” con la febbre. Decisi di farlo riposare il più possibile quei giorni dato che lavorava tantissimo di solito, così lo costrinsi a stare al letto e farsi curare da me.
Una mattina mi svegliai presto allora mi alzai dal letto ma non avevo voglia di fare nulla, allora andai a sdraiarmi nel lettone vicino a mio padre che dormiva ancora. Mentre entravo nel suo letto notai che era nudo! Non lo avevo mai visto così e fui presa da una curiosità incontrollabile: mentre dormiva continuavo a fissare il suo corpo muscoloso e il mio sguardo si soffermò in mezzo alle sue gambe: non glielo avevo mai visto e così scoprii di avere un padre superdotato! Lentamente portai una mano sul suo pene ed iniziai a tastarlo, non mi ci stava in una mano erano almeno 15 cm a riposo ma mentre lo toccavo iniziò ad indurirsi e divenne molto più lungo! Questa sua reazione mi aveva lasciato un attimo di sgomento: non avevo mai pensato a lui come ad un uomo e notai che la cosa iniziò ad eccitarmi, così andai sotto le coperte ad ammirare da vicino i suoi attributi ed iniziai a fargli una lenta sega. Sempre più presa dalla curiosità e dall’eccitazione iniziai a baciargli il glande e tutta l’asta facendogli così un vero e proprio pompino. Mentre facevo su e giù con la bocca non mi accorsi che lui iniziava a muoversi e prima che potessi reagire sentì la coperta alzarsi e vidi lui che mi fissava incredulo. In quel momento provai molta vergogna ma decisi di provarci con lui: aveva fatto così tanto per me ed ora toccava a me pensare a soddisfarlo. Non gli lasciai dire una parola ed in silenzio ripresi da dove avevo interrotto. Il pompino durò ancora una decina di minuti durante i quali sentivo mio padre gemere e dire frasi del tipo:”sei bravissima bambina mia!” Tutti questi complimenti da parte sua mi fecero felicissima, così con un movimento veloce mi misi in ginocchio vicino a lui e mi tolsi gli slip, salii sulla sua pancia e con una mano direzionai la sua mazza verso la mia vagina. La presi tutta in un colpo dentro di me (non ero vergine da un po’), mi fece un po’ male per via delle dimensioni ma poco dopo mi abituai ed iniziai a fare su e giù mentre lo guardavo dritto negli occhi. La situazione era surreale: non eravamo più padre e figlia ma amanti, ed io mi stavo godendo al massimo quegli attimi. Mentre avevo gli occhi chiusi sentivo le sue mani che mi prendevano e in un attimo mio padre era in piedi e mi teneva in braccio con il suo pene saldamente dentro mi me, mi spinse contro il muro ed iniziò a muoversi dentro di me mentre io ero a mezz’aria tra le sue braccia. Ero in estasi e i miei orgasmi venivano uno dopo l’altro, così iniziati a gemere ed urlare a mio padre il mio piacere che in tutta risposta mi baciò e mentre lui era ancora dentro di me le nostre lingue saettavano nelle nostre bocche. A u. Certo punto lui mi mise per terra e con un gemito venne con un orgasmo poderoso: avevo la sua mazza a pochi centimetri dal mio viso che in poco tempo si ritrovò colpito da uno, due, tre, quattro getti di sperma denso e bianco. Cercai di berne il più possibile, ma una buona parte mi colò tutta addosso, sollevai compiaciuta lo sguardo verso quello che era diventato il mio uomo e a sua volta lui mi guardava con soddisfazione. Andai a lavarmi e poi mi rimisi a letto con lui e passammo il resto della mattinata a coccolarci. A una settimana dalla nostra prima volta, decisi di fare una sorpresa a mio padre: parlando con qualche amica più esperta di me su come far eccitare il proprio fidanzato (ovviamente nessuno sapeva di me e mio padre) mi sono state spiegate molte tecniche, dai costumi alle corde ma io sono sicura che mi vergognerei a fare cose del genere quindi ho optato per qualcosa di più soft…. Un massaggio nuru!
Decisi che avrei fatto il massaggio a mio padre un pomeriggio al ritorno dal lavoro in modo da avere tutta la giornata per prepararmi. Al mattino uscii a comprare candele profumate petali di fiori e olio per massaggi sensuali e di pomeriggio preparai il tutto; passando per un sexy shop poi avevo acquistato un materassino gonfiabile per due persone. Di pomeriggio riempii il bagno, che era abbastanza grande,di candele, petali e in mezzo ci misi il materassino. Verso le 18 mio padre rincasò e mi feci trovare sul divano a guardare la tv e, mentre lui si dirigeva nella sua stanza per mettersi degli indumenti più comodi, mi spogliai completamente e a tette all’aria lo seguii furtivamente. Lui dava le spalle alla porta, mi avvicinai e con un movimento unico gli misi una benda sugli occhi e prima che potesse opporre resistenza lo baciai; fu un bacio più appassionato del solito, io ero eccitatissima per quello che ci aspettava e dal canto suo iniziavo a sentire un rigonfiamento nei suoi pantaloni. Mentre continuavamo a baciarci iniziai a spogliarlo e quando fu completamente nudo mi allontanai per ammirarlo meglio, la sua bellezza era paragonabile ad un dio greco con l’unica differenza che le dimensioni in mezzo alle gambe erano fuori dal comune. Con una voce il più sensuale possibile lo portai, sempre bendato, in bagno dove avevo già acceso la doccia in modo che uscisse dell’acqua già calda che aveva creato un sottile strato di nebbiolina nella stanza. Entrammo insieme in doccia ed riniziammo a baciarci con molta passione: i nostri corpi erano appiccicati sentivo il suo sesso premere con forza sul mio mentre l’acqua ci accarezzava i corpi. Mi inginocchiai davanti a lui, mio padre non avvertendo più la mia presenza di fronte a lui pensò che lo avessi lasciato lì in doccia ancora bendato, provò a chiamarmi ma mentre lo faceva iniziai con la lingua a massaggiargli il glande. Il mio papà emise subito versi di ammirazione per quello che stavo facendo ripetendo in continuazione di come fosse brava la sua bambina. Tra un complimento e l’altro io lavoravo sodo lì in mezzo alle sue gambe! Ce n’&egrave sono così tanti di centimetri a cui dover badare. Senza alcuna difficoltà riuscivo ad ingoiare metà della sua mazza enorme, ma oggi volevo spingermi al limite: iniziai a succhiare le sue palle, prima una poi l’altra ed intanto continuavo a masturbarlo con entrambe le mani, poi scoprii interamente la sua cappella, feci un respiro profondo e cercai di ingoiarlo tutto, non fu facile e mi venne qualche conato di vomito inizialmente, ma poi riuscii a prenderlo tutto e a tenerlo in bocca. Mio padre intanto era in estasi, sentiva il mio fiato sul pube e la cosa non poteva far altro che eccitarlo ancora di più ed allora prese la mia testa fra le sue mani ed iniziò a fare avanti e indietro con il bacino, mi stava letteralmente scopando la bocca! Dopo un po’ di fastidio iniziai a prenderci gusto tanto che assecondai il suo movimento con la testa e ripresi il controllo della situazione, ogni tanto quando la bocca mi si riempiva di saliva e sperma gli sputavo tutto sulla sua cappella per poi riaccoglierla in gola, per quanto ce la facevo, infatti iniziava a colarmi su tutti e due i seni grandi quantità di saliva e sperma e la cosa mi mandò in estasi, un rivolo del liquido era arrivato fino alla mia vagina che reclamava anche lei qualche attenzione che avrebbe ricevuto dopo. Quando capii che il mio papà stava per venire, inghiottì tutta la sua mazza che sentivo stava iniziando ad eiaculare, ricevetti tutti i suoi schizzi dritti in gola, fu una sensazione strana ma molto appagante, una volta finito diedi un bacio sul glande a mio padre che intanto si era tolto la benda e mi guardava con uno sguardo pieno si passione, non sapeva che il gioco era appena iniziato.
Continua. Dopo qualche attimo in cui mio padre mi aiutò a risciacquarmi dal mare di sperma che avevo addosso gli dissi di stendersi sul materassino a pancia in giù, lui tanto ubbidiente quanto eccitato si sdraiò subito, ormai libero dall’impaccio della benda sugli occhi. Mentre lui era voltato, mi versai sul petto una gran parte di olio per massaggi, che subito mi colò sui seni accarezzandomi i capezzoli che si indurirono subito. Mi unsi per bene tutto il mio addome accarezzandomi anche le grandi labbra che, eccitata com’ero, non avevano bisogno di essere umidificate. Misi anche un po’ di olio anche sulla sua schiena ed intanto mi sedetti sul suo sedere in modo che il mio sesso premesse contro le sue natiche muscolose e lentamente iniziai a massaggiargli le spalle e la parte alta della schiena inizialmente solo con le mani fino ad usare tutte le parti delle mie braccia. A lui sembrava piacere in fondo, che c’&egrave di meglio di un bel massaggio fatto dalla propria figlia dopo una dura giornata di lavoro! Successivamente mi sdraiai sulla sua schiena a pancia in giu: i miei seni erano compressi tra i nostri corpi e i miei capezzoli premevano con forza sulle sue spalle, aderivo perfettamente alla linea della sua schiena, ero un tutt’uno con lui e la situazione era surreale per noi che eravamo immersi in un vortice di sensazioni. Iniziai così un lento sfregamento del mio corpo unto sulla sua schiena, facevo avanti e indietro su di lui e mentre sopra i miei capezzoli gli solleticavano le spalle in basso la mia vagina percorreva tutte le sue natiche bagnandolo di liquido vaginale a causa della mia eccitazione che aumentava sempre più. Mentre stavamo per raggiungere l’apice del piacere mi staccai da lui per stuzzicarlo ancora di più: non doveva godere, almeno non ora! Mi inginocchiai tra le sue gambe e ancora una volta lo guardai: le sue spalle come i suoi addominali erano molto sviluppati e gli davano un’aria molto virile; il mio sguardo poi passò al suo bacino e al suo sedere, anch’esso sembrava scolpito e nel solco tra una natica e l’altra vidi il suo ano. Lo osservai per qualche istante e sentii una curiosità morbosa verso quel suo orifizio, quasi come la prima volta che facemmo l’amore. Mi avvicinai con il volto, con le mani divaricai le natiche ed istintivamente iniziai a leccare l’esterno del suo buco descrivendo dei cerchi con la lingua, dai suoi mugolii sembrava che gradisse così iniziai ad introdurre piano piano qualche dito, il buchino era stretto ma io ero ben unta dall’olio per i massaggi. Al primo dito se ne aggiunse un altro, poco dopo un’altro ancora ed iniziai a fare avanti e indietro nel suo buco. Tolte le dita, vidi che l’orifizio era ancora dilatato così ci infilai dentro tutta la lingua, la sensazione fu strana, non assomigliava a nulla che avessi fatto prima ma ero tremendamente eccitata anche dai suoi gemiti di approvazione. Continuavo a vorticare furiosamente con la lingua finché mio padre non venne con un urlo: con lui mi sentivo una dea del sesso. Qualche istante dopo mio padre si girò sdraiandosi a pancia in su e vidi allora la sua mazza che svettava diritta tra le sue gambe ma lui doveva ancora aspettare! Passai vicino al suo sesso e lo sfiorai con il corpo, lui ne sembrò un po’ deluso ma io avevo in mente altri piani: mi misi in ginocchi con la sua faccia tra le gambe, la sua bocca era proprio sotto alla mia vagina e sentivo il suo fiato caldo su di essa. Colsi l’attimo e mentre lo guardavo negli occhi appoggiai il mio sesso sulla sua bocca, lui mi assaporò tutta: con la lingua esplorava i meandri interni della mia intimità mentre con i denti e con le labbra stuzzicava la parte esterna di me, sentivo il sui fiato del naso diretto sulla clitoride, queste sensazioni mi fecero venire in pochissimi istanti; venni copiosamente e lui bevve tutto, per ringraziarlo gli diedi un altro bacio appassionato e sentii il sapore del mio piacere sulle sue labbra. Il grande momento era arrivato! Volsi lo sguardo verso la sua mazza che era ancora svettante tra le sue gambe, mi ci avvicinai e lo masturbai lentamente spalmandogli su ancora un po’ d’olio per massaggi in modo da lubrificarlo al meglio. Per concludere quella fantastica esperienza avevo intenzione di regalargli l’ultima verginità che avevo: quella anale. Lentamente mi misi sopra di lui e feci scorrere la sua mazza sul mio sesso facendo sfregare il glande con le mie grandi labbra, poi direzionai il suo pisello verso il mio buchino anale che era ancora molto stretto e lentamente mi impalai su quel palo mentre lo fissavo dritto negli occhi e vedevo il suo stupore nello sguardo. Arrivai al momento in cui la sua mazza era tutta dentro di me, mi bruciava da morire ma la sensazione di riempimento che provavo era fantastica. Appena mi abituai ad averlo dentro di me iniziai a fare su e giù con il corpo, lo stavo letteralmente cavalcando e provavo un piacere indescrivibile, i miei gemiti iniziali avevano lasciato il posto a vere e proprie urla di piacere, stavo mandando mio padre in estasi. Iniziai ad inarcare la schiena e sentii il suo sesso premere con ancora più forza sulle mie pareti interne, mentre lui iniziava a spingere avvicinai il mio volto al suo e lo lasciai fare: mentre lo baciavo lui mi aveva preso entrambe la natiche con le mani e le dilatava il più possibile rendendo la penetrazione più agevole, in seguito cambiammo posizione e lui mi fece sdraiare a pancia in giù sul materasso e mi appoggiò il sesso su una natica, divaricò il mio sedere e mentre era sopra di me infilò di nuovo il suo pisello nelle mie viscere. Urlavo come una matta, il ritmo che stava usando era di gran lunga più veloce e forte del mio e mi stava letteralmente sfondando il sedere finché con un grugnito spinse per l’ultima volta la mazza il più in profondità possibile ed eruttò dentro il mio intestino grandi quantità di sperma caldo che mi fecero avere un altro orgasmo dopo i mille che avevo provato. Dopodiché lui si sdraiò affianco a me ma io mi misi in ginocchio e andai su una piastrella del pavimento del bagno, rilassai i muscoli dell’ano e feci uscire tutto lo sperma che avevo in me. Il liquido colò per terra creando una grande pozza bianca ed io da brava figlia pulii con la lingua ogni singola goccia del nettare di mio padre che mi osservava con estrema soddisfazione. Finito lo spettacolino, mi sdraiai vicino a lui e come sempre dopo che facevamo l’amore, iniziammo a coccolarci a baciarci sul materassino nudi ed appagati.
Passarono un paio di settimane durante le quali la passione e l’intesa sessuale con mio padre, ormai il mio uomo, non fece altro che crescere. Fu un’estate passata ad amarci sempre in casa e purtroppo senza poter uscire di casa insieme e mostrarsi a causa delle malelingue. Arrivò l’autunno e con esso riiniziò la solita routine: Io all’università e mio padre a lavoro, ci vedevamo solo la sera e spesso e volentieri eravamo troppo stanchi per aver voglia di amarci come facevamo d’estate, di conseguenza fummo costretti a ridurre i rapporti al minimo. Una domenica mattina mi svegliai e notai che nel letto matrimoniale in cui dormivo ormai da un po’ non c’era mio padre, probabilmente era uscito. Mi recai in cucina per fare colazione e notai che sul tavolo c’era un foglietto:”principessa appena ti svegli prepara la valigia che appena torno a casa ho una sorpresa per te, papà”. Cavolo quanto ero curiosa! Sinceramente non sapevo che aspettarmi da lui, magari una cena speciale o cose del genere… Ma come mai dovevo preparare la valigia??? Finì di fare colazione e feci come c’era scritto sul biglietto, appena ebbi terminato i preparativi arrivò mio padre, lo salutai con un sensuale e lungo bacio e cercando di fargli tenerezza provai a farmi dire qualcosa di più sulla sorpresa in serbo per me, purtroppo non ci riuscì. Salimmo in macchina e viaggiammo per qualche ora verso il centro dell’Italia. Finalmente arrivammo a destinazione: Vidi un palazzo moderno ed elegante su cui lessi la scritta “spa” emozionata guardai mio padre che mi raccontò di aver prenotato per qualche giorno una camera per due persone per avere quella intimità che iniziava a mancare in casa. Ero in estasi e già immaginavo cosa ci aspettava. Una volta arrivati ci siamo sistemati nella camera, era tutto fantastico: La stanza era enorme nonostante fosse per due persone, c’erano tutti i lussi. Ormai era ora ci cena e ci preparammo per andare nel ristorante della spa, mio padre si mise nella classica divisa da uomo-gentleman in giacca e cravatta e io misi un abito da sera che avevo comprato qualche settimana prima; era un abito fantastico di un bel verde acceso che esaltava i miei capelli biondi e gli occhi verdi, inoltre era abbastanza attillato e corto mostrando così i miei seni sodi e i miei glutei tonici inoltre sotto non misi niente cosicché si potessero vedere i capezzoli duri che spingevano contro il vestito, ero uno schianto! La cena fu molto elegante e non mancarono occhiate e sguardi sensuali oltre che a gesti velati che eccitavano l’un l’altra. Finita la cena andammo sulla terrazza della spa dalla quale si poteva scorgere la luna che illuminava gli appennini, abbracciati come dei ragazzini innamorati iniziammo a baciarci sotto il chiaro di luna. A un certo punto papà mi prese per mano e mi accompagnò in stanza dove riiniziammo a baciarci appassionatamente. Improvvisamente mio padre mi prese con forza e mi sussurrò all’orecchio di star tranquilla e prima che riuscissi a rispondergli venni bendata e non vedevo più nulla! Mio padre mi fece sdraiare sul letto e si allontanò da me per qualche minuto lasciandomi lì ancora spaesata. Qualche minuto dopo sentì le sue mani slacciare la slip del vestito che mi venne sfilato, ero nuda davanti a lui e provai la sensazione dell’aria fredda che carezzava la mia pelle facendo indurire i miei capezzoli. Mio padre mi fece alzare e si mise affianco a me, nel farlo la sua mazza mi sfiorò la gamba, anche lui era nudo e dalla consistenza del suo sesso capì che non ero l’unica ad essere eccitata. Mi condusse attraverso la stanza e mi fece entrare in un’altra stanza che era molto umida e in cui faceva caldo, papà mi disse di fermarmi e io lo feci; ancora una volta lo sentì allontanarsi ma dopo qualche attimo mi disse di togliermi la benda. Appena la tolsi ero per un attimo rimasta accecata dalla luce e da una nebbiolina che c’era nella stanza, guardandomi intorno vidi che eravamo nel bagno della stanza della spa… Era enorme! Cercando mio padre con lo sguardo vidi una jacuzzi enorme da cui fuoriusciva la nebbiolina calda e tra la foschia vidi mio padre immerso nella vasca. Eccitata dalla sorpresa entrai nella vasca calda e mi accoccolai sotto il braccio muscoloso di mio padre e appoggiai la mia testa sul suo petto. Le nostre mani percorrevano i corpi accarezzati dall’acqua calda mentre mio padre mi solleticava un capezzolo io iniziai lentamente a masturbarlo. La cosa era molto rilassante tanto che non mi accorsi che mio padre stava prendendo il telecomando dell’idromassaggio che subito si accese e mi resi conto di essermi seduta su uno dei tubi da cui fuoriusciva l’acqua! Sentì subito un potente getto d’acqua colpirmi la vagina, feci un urletto di stupore misto ad eccitazione suscitando l’ilarità di mio padre. Una volta ricomposta mi liberai dal tenero abbraccio paterno e mi inginocchiai tra le sue gambe e siccome ci avevo preso gusto mi sedetti su un altro tubo dell’idromassaggio continuando a stimolare il mio sesso. Una volta soddisfatti i miei piaceri, iniziai a soddisfare quelli di mio padre, accolsi quindi nella mia bocca la sua cappella già tutta rossa e dura; con il tempo ero diventata davvero brava nel soddisfare le voglie del mio uomo quindi leccavo con sapienza alternando qualche stimolazione alla cappella con delle leccate alle sue palle, per poi risalire l’interezza della sua asta e riiniziare daccapo. Dopo questo trattamento mio padre appoggiò le mani sulla mia nuca iniziando a farmi pressione sul capo, sapevo cosa volesse allora presi un respiro profondo e lo presi tutto in bocca, con il tempo lui ci aveva preso gusto con i deepthroat ed io ero diventata più esperta riuscendo ad ingoiare agilmente ogni centimetro del suo sesso e in pochi minuti sentì che stava per venire allora ingoiai di nuovo tutto e mi feci schizzare con forza dritta in gola, soddisfatta ingoiai e sorridente mi misi in braccio a lui ed iniziai a cavalcarlo. Lui era seduto sotto di me e aveva i miei seni che gli sventolavano davanti al viso cosi afferrò un capezzolo con i denti ed iniziò a mordicchiarlo e succhiarlo. Questa sua stimolazione unita ai centimetri che uscivano ed entravano dalla mia vagina mi mandarono in estasi, persi il conto degli orgasmi. Decisi di dare un po’ di tregua al mio orifizio quindi mi sfilai da lui e mi fisi a pecorina offrendogli una meravigliosa vista sul mio sedere. Non se lo fece ripetere due volte e dopo avermi dato una bella pacca sul sedere, puntò il suo glande sul mio ano che, ormai abituato, non fece alcuna resistenza. Nella posizione in cui ero potevo variare a piacere l’inclinazione della schiena in modo da sentire in modo diverso la sua mazza dentro di me. Così mentre lui continuava ad entrare ed uscire da me, inarcai la schiena in modo che il suo petto toccasse la mia schiena, non l’avevo mai fatto e in questa posizione sentivo ancora meglio il suo sesso dentro me. Lui colpito dalla mia iniziativa si eccitò ancora di più e mentre mi baciava il collo con le mani a coppa massaggiava entrambi i miei seni. Entrambi urlavamo il nostro piacere e mio padre esplose in un orgasmo copioso e violento svuotandosi dentro di me. Mentre la sua mazza ancora dentro di me perdeva consistenza lui continuava a baciarmi e nel momento in cui si sfilò da me tutto il frutto del suo orgasmo colò fuori dal mio dal mio buchino andando anche sopra la mia vagina. Come sempre finito il rapporto continuammo a coccolarci, io mi sdraiai sul suo corpo e ci abbracciammo stretti stretti mentre le nostre lingue si incrociavano nelle nostre bocche Ci svegliammo al mattino ancora accoccolati e nudi nel lettone matrimoniale, mi alzai dal letto e prima di andare in bagno a prepararmi svegliai mio padre con un tenero bacio. Mentre ero in bagno mi guardai allo specchio ammirando ancora il mio corpo, feci una giravolta per osservare bene anche il mio sedere e con una mano discostai le natiche per vedere il mio fiorellino anale: Era ancora arrossato dalla serata di passione precedente, osservandolo meglio notai che vi era ancora qualche goccia dello sperma di mio padre che fuoriusciva ancora, stupita dalla sorpresa la raccolsi con il dito e lo portai alla bocca sentendo ancora il suo sapore, nel farlo notai che sul pube iniziavano a crescermi dei peli, era da un po’ che non mi depilavo; così decisi di prenotare una depilazione completa alla spa per quel giorno. Mentre pensavo a queste cose mio padre entrò in bagno anch’egli nudo, ci salutammo con un altro bacio appassionato e lui mi strinse a sé forte forte facendo pressione con il suo sesso sulla mia pancia. Ci preparammo e facemmo colazione in fretta poiché dopo ci aspettava un massaggio che avevamo prenotato il giorno precedente. Arrivati nella sala dei massaggi andammo negli spogliatoi dove ci denudammo completamente e ci legammo gli asciugamani in vita (me compresa, faceva parte del regolamento della spa, quindi avevo le tette al vento) entrammo nella sala dove c’erano già due lettini per i massaggi e due massaggiatrici che ci aspettavano: Una era una piccola donnina di origine cinese di 35 anni, l’altra era una piacente donna brasiliana di 30 anni. La donnina cinese fece cenno a mio padre di sdraiarsi, io andai nel lettino della brasiliana. Ci fecero sdraiare a pancia in giù ed iniziammo con un massaggio rilassante alle spalle durante il quale socchiusi gli occhi in uno stato di beatitudine. Il massaggio era davvero piacevole, le sapienti mani della brasiliana partivano dalle spalle fino ad arrivare poco sopra le natiche poi andava a massaggiare le gambe. Girai il volto verso il lettino di mio padre e vidi che aveva gli occhi chiusi, volsi lo sguardo verso la donnina cinese e notai che mentre gli massaggiava le gambe non disdegnava qualche occhiatina lì in mezzo con anche qualche toccata all’inguine. Mentre guardavo mio padre la brasiliana mi chiese di girarmi a pancia in su per continuare il massaggio ed io la assecondai. Poco dopo si girò pure mio padre che teneva ancora gli occhi chiusi, guardando in basso vidi un’erezione non da poco coperta a malapena dall’asciugamano che sicuramente non era passata inosservata, non curante della cosa mi concentrai sul mio di massaggio infatti la brasiliana si era allontanata un attimo per prendere dell’altro olio per massaggi ed iniziò a massaggiare il ventre. Abbastanza bruscamente poi la brasiliana tornò a massaggiarmi le spalle per poi scendere di nuovo sfiorandomi con le dita i seni, poi scese nuovamente sulle gambe e piano piano risalì fino a massaggiarmi l’interno coscia e il bacino. La cosa mi eccitava un poco e i miei capezzoli si indurirono, la brasiliana accorgendosene mise dell’olio anche sui miei seni ed iniziò un lento massaggio-palpata che trovai piacevole anche se mi stupì un po’ inizialmente. Mentre avveniva il tutto, la donnina cinese massaggiava i pettorali e la tartaruga di mio padre, notai che però lo faceva con una sola mano e vidi l’altra piccola mano sotto l’asciugamano che faceva un movimento inequivocabile. Appena me ne accorsi sentì la gelosia che ribolliva dentro di me, non avevo mai provato una sensazione del genere verso un’altra donna che dimostrava attenzioni per mio padre. Seccata feci terminare il massaggio e lasciai la stanza anche perché in un quarto d’ora dovevo andare a fare la depilazione completa. Entrai nel centro estetico e una ragazza alla reception mi disse di spogliarmi e accomodarmi mentre aspettavo l’estetista. Quando mi sdraiai sul lettino entrò l’estetista che era la stessa brasiliana che mi stava massaggiando i seni poco fa, quando lei mi riconobbe abbozzò un sorrisetto sul volto. Lei si sedette tra le mie gambe ed iniziò a depilarmi le gambe, tutto sommato il dolore era sopportabile ma quando iniziò la depilazione al pube ogni strappo di peli era accompagnato da un urletto di dolore. La brasiliana per tranquillizzarmi mi mise una mano sul pube e mi guardò dritta negli occhi: Aveva uno sguardo rassicurante e io le feci un mezzo sorriso, lei allora soffiò dolcemente sulla pelle arrossata ma, forse apposta, il suo soffio andò sulla mia vagina, provocandomi una strana reazione che mi eccitò un poco. La brasiliana probabilmente vide che iniziavo a bagnarmi, così con due dita iniziò a massaggiare la pelle intorno alle grandi labbra, io presa di sorpresa socchiusi gli occhi dal piacere emettendo un piccolo mugolio allora la brasiliana acquistò più sicurezza ed inserì l’indice nel mio sesso. Una volta dentro mi guardò ancora negli occhi come per cercare la mia approvazione, la situazione mi intrigava allora ricambiai lo sguardo, così lei iniziò un lento ditalino a chi aggiunse prima un dito e poi un altro totalizzando quindi tre dita dentro di me, l’altra mano non se ne stava ferma, anzi, con il pollice aveva iniziato a stimolarmi anche il clitoride ed iniziava a prenderci gusto, quindi a quel pollice sostituì la lingua provocandomi altre bellissime sensazioni! La sua lingua era completamente diversa da quella di mio padre che mi aveva esplorata più e più volte, la lingua della brasiliana era molto più delicata e passionale: Non avevo ancora provato sensazioni simili. Dopo un po’ che mi leccava il clitoride, la brasiliana inserì la lingua dentro di me con un movimento circolare stuzzicandomi le pareti interne e facendomi bagnare come una fontanella. Presa dall’orgasmo imminente, appoggiai una mano sulla nuca della ragazza e le spinsi la testa il più possibile dentro di me in modo che mi facesse toccare il celo godendo; lei aumentò il ritmo ed io venni copiosamente, lei non si staccò anzi bevve tutto senza scomporsi finché il mio orgasmo terminò, poi si staccò dalla mia vagina e sorridente mi guardò e piano piano si avvicinò al mio volto e ci baciammo appassionatamente; aveva ancora il mio sapore in bocca. Una volta ricomposteci, terminammo la seduta e lei mi salutò calorosamente, io me ne andai e mentre mi dirigevo a pranzo dove mi aspettava mio padre pensai a ciò che era appena successo, non ero mai stata con una donna e la cosa mi scombussolò un po’. Poi ripensai a quello che aveva fatto la donnina cinese a mio padre e sentì ancora la gelosia dentro di me, decisi che mi sarei vendicata a tempo debito. Dopo pranzo riposammo un po’ e poi andammo a rilassarci nella piscina della spa e ci appartammo nella zona idromassaggio dove trascorremmo qualche ora da soli durante le quali ci palpammo reciprocamente con delle toccate più o meno velate perché non eravamo soli. Prima di tornare in camera iniziai la mia vendetta: mi avvicinai piano piano a mio padre e con il fare da gattina mi accoccolai vicino a lui come spesso facevo mentre sotto l’acqua inserivo una mano nei suoi slip ed iniziavo a masturbarlo lentamente causandogli una delle sue erezioni chilometriche. Quando era al massimo della lunghezza e durezza, interruppi bruscamente la masturbazione iniziando a dire che dovevamo andare a prepararci della cena e che era tardi. In questo modo lo costrinsi ad uscire dall’acqua con ancora l’asta mezza dura che era contenuta a malapena dal suo slip. Dopo cena andammo ancora sulla terrazza al chiaro di luna come la sera prima, per poi appartarci nuovamente in camera nostra. Appena arrivati, lo buttai dolcemente sul letto ed iniziai uno spogliarello molto sexy, rimasi in intimo davanti a lui con un reggimento molto striminzito e un tanga ancora più piccolo, mi accucciai tra le sue gambe e liberai il suo palo che saltò praticamente fuori dai suoi pantaloni sull’attenti ed io iniziai a strisciarmici sopra lentamente prima con il sedere poi iniziai ad avvicinarmelo ai seni che avevo liberato dal reggiseno. Lo stavo facendo impazzire continuavo a strusciarmi il suo glande attorno ai miei capezzoli turgidi e dopo un po’ di sofferenza iniziai il “solito” pompino che a lui piaceva tanto, prima qualche leccata superficiale e poi giù su con tutta la sua asta nella mia gola. Dopo qualche succhiata bella profonda sentì che il suo palo iniziava a contrarsi per eiaculare, allora lo tolsi dalla bocca facendo scemare il suo orgasmo, mi misi in piedi davanti a lui che mi guardava un po’ stordito e mi calai le mutandine poi mi misi su di lui, che era ancora completamente vestito, ed indugiando un po’ quando sentii il suo glande premere sulla mia vagina, per poi muovermi in avanti con lui che mi guardava sempre più stupito ed arrivai all’altezza del suo viso che presi con forza tra le mani e lo tenni fermo in modo da far combaciare la mia vagina con la sua bocca e mi sedetti sulla sua faccia e mentre lui iniziava a leccarmi io strusciavo il mio sesso sul suo viso imbrattandolo con il mio liquido che leccava con piacere. Dopo essere venuta qualche volta (la sua lingua non era bella come quella della brasiliana) gli diedi un bacio per sentire di nuovo il mio sapore, e poi mi distesi vicino a lui e fingendo della stanchezza gli chiesi di spegnere la luce perché volevo dormire. Lui ci era rimasto di stucco: Non era mai successo che lo mandassi in bianco una sera senza farlo venire e la cosa lo infastidì un po’ mentre io me la ridevo sotto i baffi, per quello che aveva fatto se l’era meritato… (sono una gelosona io!) Mi svegliai presto quella mattina, era il terzo ed ultimo giorno in cui stavamo alla spa e alla sera avremmo dovuto sgomberare la camera. Mentre ero ancora un po’ assonnata mi guardavo intorno nella camera ed inevitabilmente il mio sguardo cadde sul corpo fantastico del mio papà che ancora dormiva accanto a me ed eravamo entrambi nudi. Vedevo che aveva il pene duro e le sue palle sembravano piene: Probabilmente a causa del mio trattamento ricevuto la sera prima aveva una voglia matta di venire dato che in quei giorni lo avevo abituato bene. Anche io non ero da meno, già mi bagnavo al pensiero della nostra ultima volta in quella spa che sarebbe stata quel pomeriggio…. Avevo già programmato tutto. Con qualche tenero bacio svegliai mio papà, io ero già vestita così lo invitai ad andare a farsi una doccia prima di raggiungermi per fare colazione, detto questo uscì dalla stanza avviandomi verso l’area pasti della spa. Mentre camminavo per i corridoi improvvisamente sentì una mano afferrarmi il braccio e tirarmi dentro ad un ripostiglio, stupita feci un urletto di sorpresa mentre venivo tirata in questa stanzetta buia e piccola; una mano mi tappò la bocca ed una volta chiusa la porta una luce si accese. Riconobbi subito il padrone, anzi la padrona, di quella mano: Era la ragazza brasiliana del giorno prima con cui avevo avuto un incontro molto ravvicinato che mi guardava con uno sguardo malizioso e, prima che potessi parlare, mi prese la faccia tra le mani e mi baciò appassionatamente con la lingua; inizialmente fui colta un attimo in contropiede ma poi ricambiai il bacio assaporando il gusto di quelle labbra carnose e femminili. Dopo questo lungo bacio lei si staccò ed io riuscì guardarla: Indossava una di quelle divise da cameriera molto scollata da cui potevo vedere i suoi grossi seni neri, forse più grossi dei miei, e che terminava poco sopra alle ginocchia mostrando le sue belle gambe lunghe. Mentre la guardavo lei iniziò a toccarmi il corpo con le sue mani, in men che non si dica mi aveva già sfilato la maglietta da cui fuoriuscirono i miei seni sodi non contenuti da un reggiseno (chi poteva aspettarsi una cosa del genere?) lei riprese a baciarmi con passione scendendo sul collo fino ad andare a stuzzicarmi i capezzoli prima con le labbra poi mordicchiandoli con i denti. Sentivo una sensazione di caldo provenirmi dal petto, mi lasciai andare ai suoi baci esperti e alle sue mani che mi toccavano il corpo, istintivamente appoggiai una mano alla sua nuca spingendole la testa più forte contro i miei seni mentre con l’altra mano le accarezzavo i fianchi. Dopo varie leccate e baci da parte sua volli prendere in mano il controllo allora la spinsi con dolcezza contro il muro opposto a me e guardandola fissa negli occhi iniziai a sbottonarle la divisa fino a toglierla, anche lei non indossava intimo così potei ammirare la bellezza del suo copro nero davanti a me: I seni erano ancora più grandi di quanto sembrassero da vestita e terminavano con dei grossi capezzoli anch’essi neri &egrave già molto duri, tra le sue gambe vidi il suo sesso, completamente depilato e già un po’ umido di umori. Eccitatissima mi lanciai contro di lei ricambiando i suoi baci e le sue leccate ai capezzoli; era la prima volta che toccavo e baciavo i seni di un’altra donna, ma la cosa mi piaceva moltissimo ed ero piuttosto brava a giudicare dai continui mugolii della mia “amante” sentì le sue mani che mi spingevano sempre più forte contro i suoi seni che erano dei veri e propri air-bag e che leccavo con piacere. Dopo un po’ mi allontanai dai suoi seni e mentre le nostre lingue esploravano nuovamente le nostre bocche ognuna stringeva saldamente nelle proprie mani i seni dell’altra strizzandoli e palpandoli provocandoci molto piacere, finché le sue mani non si staccarono dai miei seni e mi tirarono giù i pantaloncini che ancora indossavo, mi spinse contro il muro e si accucciò tra le mie gambe abbassandomi le mutandine. In un attimo sentì di nuovo le sensazioni provate il giorno prima durante la nostra prima volta, con le mani mi toccava stimolandomi sapientemente il mio sesso: Sfregava velocemente il pollice di una mano sul mio clitoride provocandomi orgasmi multipli e con la bocca beveva subito il frutto del mio godimento; non pensavo che una lingua potesse leccare così in profondità! La sua altra mano ovviamente non stava ferma, infatti dopo essersi toccata ed averla inumidita per bene sentivo che con le dita spingeva all’entrata del mio orifizio anale. Ero in un vortice di sensazioni e mi sentivo in estasi ed appagata, con la bocca esprimevo tutto il mio godimento incitandola e gemendo sempre più forte senza far attenzione di non essere scoperte finché non venni con un altro copioso orgasmo che bagnò il viso della mia amante. Dolcemente la feci sdraiare ed adagiai il mio corpo sul suo facendo coincidere le nostre facce e facendo sfiorare i nostri sessi tra di loro. Con delicatezza leccai tutto il frutto del mio orgasmo dalla sua faccia gustando ogni singola goccia di quel liquido per poi scambiarlo con lei con altri baci molto appassionati. Poi mentre la guardavo in preda alla libidine con gli occhi socchiusi mi girai sempre stando sopra di lei dando inizio ad un fantastico 69, le mi penetrava con le sue dita ed io cercavo di replicare le sue mosse data la mia inesperienza ma alla fine mi lasciai trasportare dall’istinto ed iniziai ad assaporare il suo sesso che aveva un sapore più aspro del mio ma comunque mi inebriava questa sensazione nuova. Lei godeva così tanto che usava di più la bocca per mugolare piuttosto che per leccarla a me ma io avevo piacere a vederla in quello stato, finché anche lei esplose un orgasmo nella mia bocca ed io colta alla sprovvista provai a bere tutto il suo liquido. Una volta ripreso fiato ci rivestimmo provando a ricomporci e ci salutammo con un ultimo tenero bacio, mentre mi dirigevo a far colazione sentivo ancora il suo sapore sulle mie labbra. Passai il resto della mattinata fra massaggi e saune insieme a mio padre poi dopo pranzo ritornammo in camera per consumare la nostra ultima vota nella spa. Eravamo così eccitati e vogliosi da iniziare a toccarci e baciarci ancora prima di arrivare in camera così ci affrettammo per arrivarci. Una volta entrati in camera ripresi a baciare mio padre che con le sue mani mi teneva stretta stretta a lui facendomi sentire la sua mazza già dura contro la pancia così lo spogliai e vedendo il suo sesso schizzare fuori dalle mutante mi abbassai per dargli un caldo bacio sulla punta e poi lo feci sdraiare sul letto; velocemente mi spogliai e poi mi sdraiai vicino a lui afferrando subito la sua mazza ed iniziando a masturbarlo lentamente tirando indietro la pelle per scoprire interamente il suo glande di colore violaceo. Dopo aver osservato questo spettacolo iniziai da brava figlia a prendermi cura del mio papà: Iniziai leccando tutta la lunghezza della sua asta per poi salire fino al glande ed iniziare a giocarci facendo dei movimenti circolari con la lingua per inumidirlo per bene, poi chiusi la mia bocca sul glande stesso che era rovente mentre con le mani continuavo a masturbarlo lentamente ma in modo deciso. Sentivo le sue mani spingermi sulla nuca ed allora iniziai ad ingoiare tutta la sua asta finché non toccavo il suo pube con il naso e sentivo la mia gola completamente piena. Ormai ero diventata bravissimo in queste cose e mio padre godeva moltissimo quando lo facevo così iniziavano a colare dalla mia bocca dei rivoli di sperma che raccoglievo subito con la lingua senza farmene sfuggire uno. A un certo punto mio padre mi fece sdraiare a pancia in su e pensai che volesse fare un 69 ma invece aspettò che aprissi la bocca prima di riprendere a ficcarci dentro la sua mazza; adesso era lui che si muoveva e mi penetrava la bocca a suo piacimento mentre io da sotto sentivo i suoi testicoli pieni che mi sbattevano sulla fronte e sul viso. Era una posizione che non avevamo mai fatto nei preliminari ma da sdraiata sentivo con più forza la sua mazza premere sulle pareti della mia gola ed intanto mio papà aveva iniziato a stimolare con le dita il mio clitoride facendomi godere tantissimo. Mentre eravamo in quella posizione sul letto la porta della camera si aprì bruscamente: A quanto pare presi dalla foga non avevamo messo il cartello “non disturbare” su di essa ed era entrata una donna delle pulizie per pulire la stanza. Sentendo quel rumore mio padre estrasse il suo sesso dalla mia gola ed io alzando lo sguardo vidi la cameriera ai piedi del letto: Era la mia amante brasiliana! Ci scambiammo uno sguardo d’intesa ed un attimo dopo lei si era già spogliata e stava iniziando a leccare il mio sesso come aveva fatto qualche ora prima in mattinata; mio padre dopo un attimo di stupore inserì di nuovo la sua mazza nella mia gola penetrandola con più forza mentre si godeva lo spettacolo di sua figlia che subiva un cunnilingus da un’altra donna. Le sensazioni che mi davano il movimento della lingua della mia amante dentro di me assieme alla penetrazione di mio padre mi lasciarono senza parole ma anche con la gola piena riuscivo ad urlare tutto il mio godimento ma a un certo punto tutto finì e ci alzammo dal letto: Mio padre ci fece accucciare per terra vicine e mentre io e la mia amante iniziavano a baciarci gustandomi il sapore dei miei umori sulle sue labbra lui si avvicinò alle nostre facce e puntò la mazza contro la bocca della brasiliana che subito iniziò a succhiare e a leccare. Io intanto mi gustavo quello spettacolino molto eccitante allora con una mano iniziai a masturbarmi mentre con l’altra stimolavo il sesso della mia amante che grondava umori. Lei era piuttosto goffa nel succhiare il sesso di mio padre: A quanto pare non ne aveva mai preso di così lunghi allora dopo un po’ le feci vedere come si faceva ingoiandolo tutto. Lei mi guardava a stupita ed eccitata e con le mani raccolse i miei capelli in una treccia e mi spinse sempre più in fondo. A un certo punto però lei si allontanò ed io vidi che si andò a mettere dietro a mio padre, con un gesto divaricò le sue natiche e poi fece sprofondare la lingua dentro al suo orifizio anale. A quel tocco mio padre iniziò a gemere più forte ed io sentì la sua mazza diventare ancora più dura finché non venne in un orgasmo poderoso scaricando tutto il suo sperma nella mia gola ed io bevvi come ero ormai abituata. A quel punto sapevo che nessuno di noi tre era ancora appagato ed egoisticamente volli essere la prima ad essere penetrata dal mio uomo allora feci mettere la mia amante spalle al muro ed iniziai a succhiarle i capezzoli piegandomi in avanti e mostrando con le gambe aperte il mio buchino del didietro ormai già molto largo e come speravo mio padre andò a colmarlo subito iniziando a penetrarmi da dietro mentre io amoreggiavo con la brasiliana che intanto stimolava i nostri clitoridi. A quanto pare la situazione eccitò moltissimo mio padre che venne prima del solito inondandomi l’ano del suo sperma e a quel punto la mia amante reclamava la mazza di mio padre allora dopo che lei si fu sdraiata con mio padre posizionato tra le sue gambe pronto a penetrare la sua vagina nera io adagiai il mio ano sulla sua bocca; lei con sapienti leccare fece uscire tutto lo sperma che avevo dentro di me e ne bevve in abbondanza sporcandosi anche il viso, io intanto mi godevo la sua lingua appoggiandomi ai suoi enormi seni mentre guardavo mio padre che aveva iniziato a penetrarla. Dopo un lungo tempo di godimento in quella posizione mio padre venne per l’ultima volta ma prima di farlo estrasse la mazza dal sesso della brasiliana schizzando tutto il suo godimento sul suo corpo imbiancandole tutta la pancia ed i seni. Dopo che mio padre fu venuto si mise in disparte a guardarci ed allora io leccai tutto il suo sperma dal corpo della mia amante e lo raccolsi nella mia bocca per poi scaricarlo della bocca di lei con un bacio molto appassionato, e mentre ci scambiavamo lo sperma tra le nostre bocche lei con le mani mi prese per i glutei e mise una sua coscia tra le mie gambe ed io una tra le sue ed insieme iniziammo a sfregare le gambe di una sul sesso dell’altra provocandoci in fretta un ultimo orgasmo e stanche ci sdraiammo sul letto mentre mio padre si posizionò in mezzo a noi due. Passammo un altra mezz’oretta accarezzandoci i corpi e scambiandoci baci godendo appieno dell’ultimo giorno in quella spa che aveva saputo regalarci emozioni ed avventure fantastiche Era passata qualche settimana da quando io e mio padre eravamo tornati dalla spa ed eravamo più uniti che mai, sia sentimentalmente che carnalmente. Un sabato pomeriggio io ero sdraiata sul divano a chattare sul telefono con delle mie amiche per decidere cosa fare la sera, ma a un certo punto mi arrivò un messaggio di mio padre: “amore cancella ogni programma stasera che ho in mente qualcosa di speciale, mi raccomando vestiti bene come sai fare tu!”. Una volta finito di leggere il messaggio scaricai velocemente le mie amiche con una scusa banale ed iniziai a scervellarmi su cosa volesse fare stasera mio padre di così speciale, la cosa mi tenne pensierosa ed anche un po’ eccitata per tutto il pomeriggio mentre iniziavo a prepararmi per la serata. Iniziai con una doccia per decidere cosa indossare, ma mentre mi stavo per mettere sotto il getto d’acqua calda mi accorsi che iniziavano a ricrescermi dei peletti sul pube, allora per farmi bella per il mio uomo presi il depilatore che iniziò a fare il suo lavoro mentre ero sotto la doccia. Eccitata com’ero sentivo le deboli vibrazioni della macchinetta sulla mia pelle che però venivano amplificate dalla vicinanza al mio sesso che iniziava già a bagnarsi così, a metà dell’opera, iniziai ad usare il depilatore in un modo un po’ diverso rispetto a quello di origine: posizionai la parte del manico che vibrava dritto sul mio clitoride che si era già indurito mentre con le dita prima mi accarezzavo le grandi labbra e poi iniziai una lenta penetrazione con esse e poi raccolsi il mio liquido e presa dalla libidine mi portai le dita verso il volto per odorare ed assaporare il frutto del mio sesso. A un certo punto però tornai in me: dovevo tenermi carica per la serata che sicuramente sarebbe terminata in uno dei nostri amplessi fisicamente devastanti e così un po’ a malincuore smisi di stimolarmi e ripresi a depilarmi finendo la doccia. Uscì dal bagno per andare a prendere in camera gli slip e il reggiseno da indossare e li misi ma non appena feci ritorno in bagno notai che gli slip erano già umidi a causa della mia eccitazione allora, per non sporcarne altri decisi di non mettere la biancheria intima per riscaldare un po’ l’atmosfera della serata. Decisi di indossare un vestito leggero, fuori faceva ancora caldo e volevo mostrare il mio corpo così presi il mio vestitino nero preferito: era molto aderente ma grazie al mio fisico mi stava bene ed evidenziava le mie fattezze infatti nonostante fosse scollato aveva un effetto push-up sui miei seni facendoli sembrare più grossi, inoltre terminava con una minigonna proprio sotto al linguine. Per il resto misi delle scarpe nere con tacco alto e mi truccai in modo leggero ma sexy lasciando i miei capelli sciolti sulle mie spalle. Qualche ora dopo aver ricevuto il messaggio mio padre tornò a casa e con sorpresa notai che era già pronto per la serata indossando uno dei suoi completi in giacca e cravatta, felice gli andai in contro e lo baciai ed insieme andammo verso la macchina. Una volta scesi dalla macchina capì dove mi aveva portato, eravamo davanti ad uno dei ristoranti più famosi della città! Con grande cavalleria mi prese per mano ed entrammo nel locale, dove fummo accolti e ci fecero accomodare in una sala molto grande che però aveva pochi tavoli ben distanziati l’uno dall’altro per garantire la privacy. Ci sedemmo uno davanti all’altro ed iniziammo a cenare mangiando piatti uno migliore dell’altro. Mentre mangiavamo decisi di scaldare un po’ l’atmosfera, così senza farmi notare mi sfilai una scarpa ed allungai il piede verso dalla sedia di mio padre posizionandolo tra le sue gambe. Al mio tocco lui ebbe un piccolo sobbalzo di stupore e si guardò intorno a noi per sincerarsi che nessuno ci avesse notato ma tanto le tovaglie dei tavoli erano così lunghe che non facevano vedere nulla ed allora io iniziai ad accarezzare con il piede il sesso di mio padre attraverso la stoffa dei suoi pantaloni. Sentì subito un aumento di consistenza e in poco tempo la sua mazza era più grande del mio piedino e spingeva con forza contro il tessuto. Era divertente osservare mio padre che aveva uno sguardo a metà tra l’eccitato dal mio tocco e il dolore per il suo sesso schiacciato tra i pantaloni, ma fu ancora più esilarante accarezzarlo con il piede mentre lui cercava di rimanere impassibile mentre chiedeva il conto ad un cameriere. Una volta usciti salimmo in macchina ed eccitati andammo verso casa. “Povero papà” pensai in macchina “deve soffrire davvero tanto con la mazza dura tra i pantaloni” così mentre lui era concentrato alla guida gli slacciai la patta dei pantaloni e con la mano estrassi il suo sesso che subito si erse svettando in tutta la sua bellezza. Mio padre abbozzò un sorriso mentre continuava a guidare verso casa ed io intanto iniziai lentamente a masturbarlo. Finalmente arrivammo a casa, entrammo più veloce che potemmo anche perché mio padre non era riuscito a rimettersi la mazza nei pantaloni a causa dell’erezione allora camminava con il suo sesso all’aria ma per fortuna nessuno ci vide. Una volta entrati in casa tra un bacio e l’altro ci ritrovammo già nudi in camera da letto stretti l’un l’altro, io sentivo chiaramente la sua mazza spingermi con forza sulla mia pancia ma prima che potessi fare qualcosa mio padre mi sollevò con dolcezza buttandomi sul letto e velocemente tirò fuori dal comò delle corde. Quando le vidi mi spaventai un poco, non perché non mi fidassi di lui (anzi), ma perché mi turbava l’idea di lasciargli il controllo… Mentre riflettevo papà stava legando i miei polsi alla struttura del letto, in poco tempo mi ritrovai con gambe e braccia legate ad ognuno degli angoli del letto: Ero immobile a pancia in giù sul letto formando una “X” con il corpo e in quella posizione le mie gambe erano oscenamente aperte, sentivo l’aria accarezzarmi il pube ed il sedere ed ero completamente nelle mani di mio padre dato che essendo a pancia in giù non riuscivo a vedere dietro di me. Mio padre mi lasciò un attimo di tempo per abituarmi alla posizione, percepivo la sua presenza dietro di me anche se non diceva nulla sentivo i suoi occhi addosso, poi con passo leggero lo sentì sedersi sul letto tra le mie gambe ed in poco tempo la sua lingua era tra le mie grandi labbra a raccogliere il liquido colava come acqua da un rubinetto. Quella sensazione improvvisa mi diede una scossa lungo tutta la schiena, inoltre non potendo vedere con gli occhi tutta la mia testa era concentrata sulle sensazioni che provavo e che percepivo amplificate; rapidamente alla sua lingua si aggiunsero le sue mani che mi afferrarono entrambe le natiche divaricandole e stringendole lentamente in modo da regolare l’apertura di tutti i miei buchi. Dopo poco tempo sotto questo trattamento ebbi un primo orgasmo che accompagnai con un debole mugolio ma mio padre non volle saperne di fermarsi allora si concentrò sull’altro mio buco e come fatto con il mio sesso in un colpo solo fece sprofondare la lingua nel mio forellino anale che subito si strinse attorno ad essa, per accompagnare il movimento della sua lingua nel mio intestino arrivando a leccare più in fondo allargò in un colpo solo le mie natiche con le mani aprendomi il sedere come non mai. Non saprei dire quanto durò il tutto ma i miei orgasmi si susseguirono uno dopo l’altro da farmi perdere il conto ma ad un certo punto mio padre estrasse la lingua dal mio intestino per infilarci dentro la sua mazza che fino ad ora era rimasta in disparte; sentì subito tutta la sua lunghezza dentro di me e grazie alla stimolazione che avevo ricevuto prima con la sua lingua ora riuscivo a sentire ancora meglio la sua mazza che si muoveva inesorabilmente dentro me. Ormai mio padre era sopra di me con tutto il suo peso e mi spingeva con forza contro il materasso facendomi sprofondare e poi risalire seguendo il ritmo della sua penetrazione, io ormai ero in completa estasi ed urlavo tutto il mio piacere incitando mio padre a fare sempre meglio e a sfondarmi sempre con più forza finché non esplose un potente orgasmo dentro me e si lasciò cadere su di me. Mentre riprendevamo fiato sentivo la sua mazza perdere progressivamente consistenza mentre era ancora in me finch&egrave mio padre si alzò per liberarmi dalle corde. Avevo dei segni rossi sui polsi e sulle caviglie ma il gioco era valso la candela, mi avvicinai a mio padre per ripulire il suo sesso ormai moscio dal suo stesso sperma e poi, una volta alzata in piedi, misi le mani a coppa direttamente sotto il mio ano e lasciai fuoriuscire tutto il seme dal mio intestino per poi berlo tutto sotto lo sguardo eccitato di mio padre. Fatto ciò mi diressi in bagno per farmi un’altra doccia prima di andare a dormire, mi pulì dal sudore e dall’odore di sesso che avevo addosso ed una volta uscita dalla doccia sentì il mio ano che mi bruciava allora guardandomi allo specchiò vidi che era tremendamente arrossato ed indolenzito…. Mio padre ci aveva proprio dato dentro!

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