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Con tutta la famiglia… parte 1 La Matrigna

By 28 Aprile 2017Aprile 22nd, 2020No Comments

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Mi chiamo Giovanni ma tutti mi chiamano Joe o John. Ho diciotto anni, frequento l’università, Archeologia, con risultati non eccelsi ma sufficienti diciamo….
Quattro anni fa mia madre è morta di quella brutta malattia che sembra un segno zodiacale e da allora siamo rimasti solo papà, mia sorella ed io.
Papà fa intermediazioni immobiliari fra Italia e Cina quindi è spesso all’estero anche per quindici giorni di fila. Mia sorella studia Arte a Firenze e vive la quasi tutto l’anno quindi, di fatto, sono praticamente solo.
Visto che ero ancora minorenne mio padre mi ha messo in casa una badante di origine russa. Un donnone di quasi cinquanta anni che di bello aveva solo due tette grosse come due angurie che ciondolavano ad ogni passo.
Forse è per quello che ho cominciato ad avere questa venerazione sia per le tette enormi sia per le donne mature o forse ero già così da prima visto che anche le altre familiari tipo mia zia o mia nonna hanno delle pere che sono uno spettacolo.
L’unica piatta era la mia povera mamma che non mi aveva nemmeno potuto allattare al seno per una mastite. Di preciso non so quale di questi eventi mi abbia reso così ‘tettomane’ ma di certo, Nania, la badante fu l’evento scatenante.
In pratica dopo due mesi che mi faceva compagnia e che mi facevo un sacco di seghe spiandola finimmo a letto insieme.
La cosa fu molto diretta come nel suo carattere. Ero sotto la doccia e mi ero pure fatto un segone quando lei entrò perchè non avevo asciugamani.
Io ero li col cazzo ancora eretto (è un po una mia particolarità: schizzo almeno tre volte prima che si ammosci) . Nania mi guarda col suo faccione rubicondo e sorride. ‘Tu fatto un bella sega’.
‘Una sega. Femminile ma non hai ancora imparato’ mormorai minimizzando sul fatto che dalla cappella mi colava un rivolo di sborra.
‘Tu hai bel cazzo da uomo’ disse gentile.
‘Bhe…. Grazie…..’.
‘Molto bello grosso’ aggiunse esaltandomi un po.
Sorrisi. Lei ammiccò e senza esitare aveva già la mano sul mio uccello.
‘Tu vergine?’.
‘Emmmmm…. Si’ ammisi mentre sentivo le sue tettone strofinarsi su di me.
Mi avventai su di lei mentre la sua mano sapiente mi segava alla grande. Via la camicetta, via la gonna, via le mutande (orrende) e via il reggiseno da elefante…. Le lasciai solo le calze autoreggenti color carne che mi eccitavano da matti.
Ora con quelle tette in tutto il loro splendore fu un sogno che si realizzava. Nania si chinò in ginocchio, si fece scivolare il cazzo fra le tette e aperta la bocca mi fece la mia prima ed indimenticabile spagnola.
Non durai molto, meno di dieci minuti, ero troppo eccitato. Alla fine mi partì uno schizzo che quasi le fece una doccia. Faccia, bocca, tettone…tutto inzaccherato del mio sperma.
‘Ora devo fare io doccia’ disse senza lamentarsi.
Io, ormai convinto di guidare il gioco la invitai a entrare e le aprii pure l’acqua. In realtà tutto volevo tranne che farle fare una doccia tranquilla.
Olga lo capì appena sentì la mia presenza dietro la schiena.
‘A porcellone tu…. A vuole ficona di Nania porcello’.
‘O si, la voglio tutta. Te la tappo’ sussurrai.
Lei tutta mansueta allargò le gambe quel tanto che bastava, me lo prese con la mano e se lo guidò dentro.
Sapeva che non ero esperto e si impalò tutta spingendo per farselo entrare fino ai testicoli.
In seguito mi avrebbe confessato che mancava dal suo paese da cinque anni e che da allora non aveva mai più fatto sesso quindi aveva anche lei una voglia incredibile pari se non superiore alla mia.
Facemmo la nostra bella pecorina con l’acqua che ci cadeva addosso. Dai gemiti e dagli urlì Nania ribadì che avevo un cazzo molto sopra la media e si fece venire dentro senza tanti problemi.
‘Sborrooooooooooooooooooooo!’ urlai con tutto il fiato che avevo mentre sentivo di aver finalmente posseduto la prima donna della mia vita.
Da quel giorno cominciammo a scopare il più possibile. Nania veniva a letto con me ogni notte e anche di giorno non capitava mai meno di due volte che i miei ormoni impazziti richiedessero un suo ‘aiuto’.
Scopammo ovunque. Sul divano, in cucina, sulla lavatrice, sul lavandino mentre lavava i piatti e addirittura sul balcone mentre stendeva i panni.
Dopo una quindicina di giorni acquisita una certa padronanza del gioco le presi anche il culo togliendole l’ultima verginità che aveva conservato per tanto tempo. All’inizio fu doloroso per entrambi ma poi piano piano ci fece l’abitudine. Dopo un mesetto dal giorno della doccia la scopavo minimo 3 volte al giorno con punte di 7 volte e un record di 10 una domenica che aveva messo le calze a rete nere. Culo, fica, bocca. Mi dava tutto in ogni posizione e con grande entusiasmo e non si tirava mai indietro ma, il meglio restavano sempre le spagnole fra quelle sue enormi tette. Le succhiavo, le strizzavo, le adoravo. Le chiedevo di girare senza nulla in casa anche quando faceva solo i lavori perchè guardarle era già uno spettacolo. Adoravo quando si chinava in avanti e i due cocomeri penzolavano tesi al massimo. Mi piaceva contare le nervature delle poppe, mi piaceva metterci la testa in mezzo e sentirne il profumo….
Era il paradiso. Speravo sempre che papà non rientrasse mai a casa per poter fare il porco con Nania come mi pareva.
Naturalmente tutto ha un rovescio della medaglia i nostri furono due. Il primo, più grave, dopo sei mesi di sesso intensivo: quindi, calcolando una media di tre al giorno, parliamo di almeno 600 scopate Nania si accorse di essere incinta. A nessuno dei due era mai venuto in mente che pur se matura la badante non era ancora in menopausa.
L’altro rovescio, più grave, fu doverlo dire a mio padre. Nania, per fortuna, non voleva fare casini. Nessuno l’aveva costretta e tutto ciò che era accaduto era stato consensuale. Non mi chiedeva di pensare al bimbo (che comunque era decisa a tenere) ma voleva solo del denaro per tornare al suo paese.
Quando papà seppe che l’avevo ingravidata io sgranò gli occhi incredulo anche se non mi disse mai nulla era evidente che la cosa l’aveva lasciato di stucco.

Non rividi mai più Nania. Non so quanti soldi le passò papà ma la donna sparì quel giorno stesso e anche anni dopo non riuscii più a ritrovare le sue tracce. Potere dei soldi.
Per me la punizione fu di restare da solo. Ormai ero quasi maggiorenne, potevo cavarmela da solo e sarebbe bastata una donna ad ore due volte la settimana.
Probabilmente per essere certo che non ricadessi in tentazione papà mi mandò una Filippina alta un metro e un tappo, senza seno e pure un po mascolina di faccia. Assolutamente inchiavabile!
Così mal volentieri tornai alle pippe quasi ogni sera anche se, per fortuna riuscii a sedurre Gianna la tettona del bar sotto casa. Una quarantenne separata, non bellissima e molto volgare con una sesta che le penzolava dietro al bancone ad ogni caffè.
Non era uno splendore e l’aveva già data a mezzo paese ma non mi importava. Per svuotare la canna ogni tanto andava benissimo.
Ci furono anche un paio di avventure con una vedova di 60 e con una pensionata che amava i ragazzini e che per darmela mi obbligò a depilarmi ogni pelo del corpo ma ve le risparmio.
Fatto sta che, a parte qualche serata al cinema o per un drink con le mie coetanee non riuscivo ad accendere scintille. Era come se fossi timido all’inverosimile con loro mentre eruttavo come un vulcano con le mature.
E poi, tanto per complicarmi la vita arrivò Maria….
2
Papà ce la presentò come ‘mia amica’ ma era evidentissimo che quei due scopavano. Lo si intuiva dagli sguardi, dalle movenze, dagli ammiccamenti. Bella non era di certo e nemmeno simpatica. Sembrava la classica quarantenne un po’ ignorante troppo presa a nascondere i segni del tempo sotto a chili di prodotti estetici e a enfatizzare il suo corpo con gonne troppo corte e tacchi troppo alti.
Vedova come papà aveva troppo lo stile da donna ‘sapiente’ che sapeva già tutto anche se poi nella realtà dubito avesse finito le scuole medie. Quando parlava gli strafalcioni erano all’ordine del giorno.
Di positivo, lo ammetto, aveva due belle bocce. Minimo un’ottava che stava strizzata malamente sotto alla camicetta e che non mancai di ammirare a lungo.
Non credo di averla presa in antipatia per partito preso. Non avevo questioni irrisolte tipo il rifiuto di sostituire mamma o cose simili, ero più che concorde che un uomo di quarantadue anni ancora belloccio e attivo avesse voglia di una compagnia femminile stabile tanto meglio se bella tettona.
Eppure quando papà mi disse che nel giro di qualche giorno Maria sarebbe venuta ad abitare da noi e che in seguito si sarebbero probabilmente sposati mi venne voglia di fare karakiri col coltello del burro.
Io però in famiglia contavo poco o nulla, in fondo era il lauto stipendio di papà a mantenere tutti quanti e quindi si stava ai suoi ordini.

Così eccoci tre giorni dopo il mio diciottesimo compleanno. Un compleanno misero festeggiato con una torta del supermercato comprata dalla badante e con Maria che cantava stonata ‘tanti auguri’. Una busta di papà ancora in Cina per lavoro con un biglietto ‘Tanti auguri ometto’ e duemila euro cash che facevano da regalo unico.
Siccome faccio gli anni a inizio luglio non dovevo nemmeno andare a scuola e più avanti sapevo già che sarei andato al mare da zia quindi tutto sommato, con le tasche piene, dovevo solo decidere che fare di me stesso. Potevo pure dirmi felice ma mi sentivo troppo, troppo solo e in più avevo una voglia di scopare che mi faceva scoppiare.
Andai al bar da Gianna sperando che fosse in buona e, come spesso accadeva, mettesse il cartello torno subito e mi portasse nel retro a far una bella sveltina.
Avevo già il cazzo duro sognando la spagnola che mi avrebbe fatto fra le sue poppe ma, sorpresa, era chiuso per ferie. La cara barista era partita per la Puglia dove di certo qualche bagnino stava facendole quello che avrei voluto farle io.
Così tornai a casa anche perchè avevo il cazzo teso sotto ai pantaloni e non c’era modo di placare la voglia. Avevo giusto dei file avi scaricati da internet di donne mature e formose che sarebbero stati perfetti. Una di loro, fra l’altro assomigliava molto a Nania.
Non c’era altra scelta. Mi sarei fatto la mia bella pippa e se poi non fosse bastata magari stasera mi sarei fregato la macchina di papà dal garage (non era la prima volta) e una battona nigeriana in tangenziale la potevo sempre trovare…
Arrivai a casa, entrai in bagno senza neanche pensarci e sorpresa delle sorprese trovai Maria nella vasca da bagno.
Ovviamente era nuda. Feci un sobbalzo e ne fece uno anche lei andando a coprirsi pudicamente le pere con le mani ma erano così grosse che le mani non coprivano molto.
‘Opsssss’ sussurrai mentre il misto di imbarazzo ed eccitazione mi impediva di muovermi.
‘Scusa ma non bussi?’.
‘Veramente questo sarebbe il mio bagno’ dissi tornando cosciente.
‘Lo sai benissimo che con papà abbiamo deciso di mettere la Yacuzzi nel nostro ed è inagibile per tutta la settimana’.
Veramente papà non aveva deciso un cazzo era stata la cara matrigna che forse aveva iniziato a farsi un po’ di conti a insistere per una Yacuzzi nel bagno padronale. Non che mi importasse, soldi di papà, contento lui contenti tutti… Ammetto però che quando mi comunicò la cosa pensai ‘devi proprio avere la fica di platino se dopo un mese ti compra una Yacuzzi’.
Cambiai discorso sempre fissandole le tette ‘Non hanno finito gli operai?’.
‘Hanno finito gli attacchi ma adesso è tutto smontato fin che non arriva la vasca…. Ci vorranno tre o quattro giorni penso’.
‘A ottimo’.
‘Va bhe dai tanto che sei qui tienimi l’asciugamani’ disse Maria indicando il lungo telo appeso. Io obbediente lo presi, lo allungai e tenendolo con entrambe le mani mi avvicinai mentre Maria si alzava in piedi e vi si avvolgeva dentro.
Dovette ovviamente spostare le mani e vidi le sue tette in tutto il loro splendore, soprattutto i due enormi capezzoli che sembravano messi apposta per essere ciucciati. Anche il culo bello tondo che notai ampiamente faceva venire voglia di prenderla a pecora.
Invece da bravo ‘figlio’ stetti li immobile, la aiutai a farsi su per bene, le accostai pure le ciabatte perchè le infilasse ammirando le sue unghie smaltate di rosa. Lei non disse nulla e uscì dal bagno, solo quando fu sulla porta ridacchiando disse ‘ora puoi sbattere gli occhi’ e poi sparì.
mi
Dieci minuti dopo sdraiato sul letto avevo il cazzo in mano. Trovato fra i video del pc una tettona molto simile a Maria mi segavo come un dannato. Mi ero persino messo un asciugamani accanto pronto all’uso perchè sapevo già che sarebbe stata una schizzata tipo cascate del Niagara. ‘Sta troia! Dovevo sbatterla contro la vasca e ficcarglielo dentro. Dovevo metterglielo fra le tette e sborrarle in bocca…. Porcona tettona….. Te la spacco la figa ummmmm…. arghhhhhhhhhh’.
Un litro!!!! E ne usciva ancora… e non era nemmeno molle…..
Mi alzai con l’asciugamani avvolto sul cazzo, aprii la finestra e mi fumai una sigaretta. In casa era vietatissimo quindi meglio far circolare un po’ d’aria.
La nicotina rilassa pensai mentre aspiravo una lunga boccata…

‘Toc, toc toc’ bussarono e subito dopo si aprì la porta.
Io feci appena in tempo a buttare la sigaretta dalla finestra che già Maria era in camera mia…
‘A però!!!’ disse facendomi notare che preso dal nascondere la sigaretta avevo scordato di essere completamente nudo visto che l’asciugamani era cascato.
‘Scusa ma entrì così in camera mia?’.
‘Bhe ho bussato no’.
‘Ma io mica ho detto avanti’.
‘Dai non fare il difficile. Hai visto nuda me e io ho visto nudo te. Siamo pari dai….’.
Feci spallucce. Meglio cambiare discorso.
‘Senti vado in centro a fare due compere vuoi venire? Ti faccio guidare un po’.
Tutto sommato non era una brutta idea. Dovevo accumulare esperienza col foglio rosa in vista dell’esame e ogni occasione era buona. Poi, al centro commerciale magari potevo comprarmi qualcosa anche io… Era da un po che volevo farmi un Iphone e avevo duemila euro in tasca che mi bruciavano.
‘Ok va bene. Mi vesto’ dissi.
‘Vuoi il tempo di finire di segarti?’
Arrossii ‘Ma che dici’.
‘Guarda che si sente che ti stavi segando… Vedo che non ahi finito quindi…. Senza problemi dai…’.
‘Ho già fatto -ammisi riluttante- dammi due minuti e mi vesto’.
‘Bho non sembra’ commentò lei fissandomi il cazzo durissimo.
Non me la sentivo di spiegarle che dovevo eiaculare almeno tre volte prima che calasse l’erezione così come non volevo ammettere che mi stavo segando pensando al suo culo e al suo seno così non dissi nulla di ciò ma solo un secco ‘Se esci un attimo mi vesto’. Più che altro non volevo che vedesse che mettevo i jeans senza le mutande sotto. Non le sopportavo già di mio ma con l’uccello duro era una vera tortura. Meglio mettere i jeans un po spessi, far scivolare la canna lungo la gamba e via così.
Lei si arrese e uscì ‘Comunque complimenti lo hai più lungo di tuo padre’.
‘Lieto di saperlo’ commentai a mezza voce imbarazzato come non mai.
3
Guidai io e commisi parecchi errori col cambio. Un po’ per mia inesperienza e un po’ perchè Maria in minigonna e calze nere era uno spettacolo, tanto più che le sue gambe stavano a meno di due centimetri dal mio cazzo e che la gonna era così corta che vedevo il segno della giarrettiera.
In più, tanto per non farsi mancare nulla, la camicetta che aveva segnava le tette in modo vistosissimo tanto che si notavano benissimo i capezzoli grandi e dritti che pulsavano da sotto…
Due volte o tre ammetto che pensai ‘adesso accosto, apro la zip e glielo sbatto in bocca…. Adesso lo faccio…. Lo faccio…..’ ma non lo feci.

Mi fece entrare in un negozio di intimo e ci venne incontro una commessa sulla quarantina bionda carina e con due tettone che non so come facessero a stare su da sole per quanto erano grosse.
‘Signora Maria che piacere’.
‘Lorella carissima…’ si avvicinò e si diedero il classico bacio sulla guancia.
‘Ho il solito problema. Mi servono un paio di body nuovi’.
‘Di quelli genere: angurie mature, come sempre’.
‘Per forza se no le gemelle non stanno comode’ e mentre lo diceva se le toccò anche un po’.
‘Lo so cara anche io stesso problema e non sono nemmeno grosse come le tue’.
Ovviamente subito le fissammo il petto. Lei se ne accorse e mi fece un sorrisetto. ‘Il mio figlioccio’ disse Maria mentre io ancora fissavo il petto di Lorella.
‘Tanto piacere’.
‘Piacere mio’ sorrisi imbarazzato mentre pensavo che ancora un po e la potenza dell’erezione avrebbe strappato i jeans.
‘Vieni carissima che ho dei modelli per le mie care amiche tettone che sono uno spettacolo’.
‘Tu che fai resti qui?’ domandò Maria e credo fosse un po’ un modo per dirmi che non sarei andato ad assistere alla prova dell’intimo.
‘No no vado al negozio Apple’.
‘Ottimo il primo che finisce raggiunge l’altro’.
Nel frattempo Lorella riapparve dalla sala sul retro. ‘Dai forza Miss Angurie che ti aspetto’.
‘Ha parlato la melona’ rise Maria e si allontanò.

Tornai da lei col mio Iphone nuovo con tanto di custodia. 980 euro ben spesi, ne ero certo. La zia stava ancora chiacchierando con Lorella ma aveva una busta chiusa in mano segno che forse aveva già terminato gli acquisti.
‘ma davvero, ti giuro che non esagero, sembra quello di un cavallo….’ diceva alla commessa che, quando mi vide di colpo cambiò espressione. ‘O eccolo!’ disse.
Maria si voltò bruscamente e arrossì ‘A bene hai fatto anche tu i tuoi acquisti. Allora possiamo andare’.
Si baciarono di nuovo. ‘Ciao carissima’. ‘Ciao Lorella magari una volta ti invito a cena…’ ‘Stupendo ci sentiamo e mi raccomando pensa a cosa fai’.
Ci allontanammo ‘A che devi pensare Maria?’ chiesi.
‘Ma niente roba fra noi donne’.
‘Credevo parlassi di cavalli’ dissi.
‘Cavalli ma che dici Joe?’.
‘Ho sentito: grosso come un cavallo’.
‘Avrai sentito male. Dai fammi vedere che hai preso di bello. Wow un iphone nuovo nuovo. Bellissimo. Appena a casa lo proviamo’.

E così feci. Appena a casa mi misi a fare la prima installazione, a scaricare e personalizzare le app ecc e, per fortuna, mi dimenticai un po di tette, di culi e di sesso in generale.
Maria intanto preparò un po’ di spaghetti all’arrabbiata per tutti e due che propose di mangiare in salotto mentre guardavamo un film.
Io portai l’hard disc esterno del mio pc, lo collegai all’ingresso usb della tv e subito da menù apparve la schermata con tutte le cartelle. ‘Ecco qua…. Prime visioni. Sono tutti film recenti’ dissi.
‘E invece la cartella XYZ che cosa è?’ domandò lei indicandola sullo schermo.
‘Nulla sono file di sistema che fanno girare l’hard disk. I film sono qui’ e premendo enter aprii la cartella più in fretta che potevo.
In realtà la cartella XYZ era quella dei filmati porno ma non era il caso di dirlo a lei.
Feci partire Sully, un bel filmone di Tom Hanks che avevo già visto due volte ma che riguardai volentieri. Piacque molto anche a lei che infatti stette zitta zitta per quasi tutto il tempo.
Solo quando finì il film tornò a parlare ‘Senti le fa bene le foto il tuo iphone?’.
‘Direi di si meglio di una fotocamera…’:
‘Hai voglia di farmi qualche foto per mia sorella?’.
‘In che senso?’.
‘Bhe voglio che veda come mi stà la roba che mi sono comprata così se le piace domani ne prendo anche per lei tanto abbiamo la stessa taglia’.
‘A ok….’ annuii mentre aprivo l’app per le foto.
‘Dammi due minuti che lo metto’.
‘Aspetto qui’.

Quando tornò per poco non mi cadde la palpebra. Era un body nero che la fasciava dalla vita fino al petto ma i seni non erano coperti, c’era solo un filo di seta che circondava entrambe le tette e che nelle intenzioni teneva su il resto…. Sotto aveva le calze nere con i gancetti e le giarrettiere e anche le mutandine erano sottilissime, nere e belle traforate.
Vedevo tutto! Le tette del tutto scoperte, la figa pelosa appena velata, le gambe sexy da impazzire inguantate nel nylon.
‘A questo hai comprato?’.
‘Questo è uno poi ne ho altri due. Bello vero?’.
‘Stupendo’.
‘Dai su fammi qualche foto’ incitò lei.
‘Ok ma tu non so, chinati, girati, metti una gamba sulla sedia…. Fai un po di pose’.
‘A vuoi proprio che faccio da modella’.
‘Ma si dai giochiamo un po’.

Cominciai a scattare a raffica. Lei si muoveva, si chinava, si voltava dimenando il culo…. Feci almeno cinquanta scatti compreso uno a gambe larghe dove si vedeva quasi tutto sotto alle mutandine ‘Altro che a tua sorella -pensavo- su queste foto mi ci faccio almeno cento seghe porcona’.
‘Ok adesso il secondo body dammi dieci minuti’ disse e si allontanò.
Non ce la facevo più. Sapevo che dieci minuti non erano tanti ma nemmeno pochi…. Tremavo ma ero troppo arrapato. Il cazzo mi uscì dai pantaloni quasi da solo e prima che me ne rendessi conto mi stavo già segando come un pazzo guardando le foto che le avevo appena fatto….
Credo di non avere mai avuto l’uccello tanto duro!
4
Il mio errore fu pensare che avesse chiuso la porta mentre si cambiava.
Il secondo errore di pensare che l’avrei sentita riaprire la porta prima di tornare.
Fatto sta che me la trovai davanti mentre segavo il cazzo a tutta forza e per di più guardando le sue foto.
‘Occccazzzzo Maria’ scattai di colpo lasciando andare sul divano il telefono per cercare in qualche modo di coprirmi.
Fu anche peggio perchè così lei vide chiaramente che sul cellulare c’era la sua foto in bella vista….
‘A bene. Vedo che il mio body ti è piaciuto proprio tanto -rise- e di questo cosa ne dici’.
Io restai di sasso. Era un body rosso fuoco, sempre con calze nere e reggicalze. Le coppe erano tutte traforate e si vedeva tutto, in più, o aveva messo dei tanga fatti con la ragnatela di un ragno o era senza mutande.
‘beeeeee beeeee bellloooooo’ dissi come uno zombie.
‘Non ha le mutande coordinate quindi non le ho messe. Dovevo prenderne un paio rosso e non ci ho pensato’.
‘Stai bene anche così giuro’.
‘E’ si. Vedo che anche il tuo amico li sotto gradisce’ e indicò il mio uccello che ormai aveva vita propria. La cappella era gonfia e pulsava. Ero tesissimo.
‘Maria forse è meglio se vado in camera?’
‘No no resta pure caro che ci guardiamo un altro film’ di forza prese il telecomando, mi sedette a fianco e in un attimo aprì la cartella XYZ.
‘Guardiamoci un po’ di questi file di sistema’.
Subito apparvero due donne, penso tedesche, sui 40. Una rossa e una bionda che avevano minimo la nona. Con loro un uomo di colore con un cazzo immenso se ne stava in piedi mentre le due con le tettone fra le mani gliele strusciavano sul cazzo.
‘Ummm tu non sei nero ma non hai nulla da invidiargli’ disse.
‘Maria io…..’.
‘Zitto, zitto che ci perdiamo il meglio del film’.
I tre intanto ci davano come matti. Dopo il pompino le due si erano messe a farsi un sessantanove e l’uomo di colore contemporaneamente lo aveva piantato nel culo alla rossa penetrandola senza apparente fatica.
‘Uguali a quelle della Lorella sai…. Identiche… La rossa le ha identiche’.
‘Perchè gliele hai viste?’.
‘Mi pare ovvio….’.
Quindi avevo l’imbarazzo della scelta. Di cosa volevo eccitarmi di più? Di Maria a tette quasi fuori e fica al vento seduta accanto a me, delle due porche in tv, del fatto che la mia matrigna andasse a guardare le tette alle amiche. Se era un sogno non volevo svegliarmi.
‘Dimmi la verità Joe: da quanto non scopi?’.
‘Io bhe…..dai saranno due mesi più o meno’.
‘Accidenti alla tua età ti parrà un secolo. Tuo padre mi ha detto della badante…. Scommetto che ti manca. Scommetto che te la facevi tutti i giorni’.
Grazie papà non ero già abbastanza in imbarazzo.
‘Veramente viaggiavamo sulla meda di tre al giorno’.
‘A però bravo…. Io comunque prendo la pillola per evitare certi problemi. Non che serva con tuo padre che non mi tocca da un mese però….’.
‘Bhe si ingravidata dal tuo figlioccio non sarebbe una grande idea’ ammisi.
‘Ma per fortuna il rischio non c’è’ sorrise lei e, a quel punto mi chiuse la mano secca sul cazzo.
Mi fissò languida ‘Ma io ti piaccio?’.
Dovevo confessare. Inutile nascondersi.
‘Maria è da quando ti ho vista in bagno oggi che ce l’ho duro. Quando sei venuta in camera avevo appena sborrato pensando a te e non mi si è nemmeno ammosciato….’.
‘E io che credevo di starti sulle palle. Mi sono persino comprata questa lingerie per vedere se reagivi’.
‘Maria ma io…. Cioè avessi saputo…. E’ dal giorno che ti ho conosciuta che mi immagino le tue tettone in faccia….’.
Rise ‘A ragazzo mio a parlarne prima quanti grilletti che mi risparmiavo’.
‘Pensa io che tra un po ho i calli alle mani’.
E ridemmo assieme…
Si alzò in piedi e sempre tenendomi per il cazzo disse ‘dai forza andiamo a letto che ti voglio tutto’.
‘No no nel letto di papà non ce la faccio. Andiamo nel mio’.
‘Ma è piccolo’ obiettò lei.
‘Meglio così stiamo più vicini’ ed eccitato mi voltai e la baciai in bocca. Le nostre lingue si contorsero l’una nell’altra. La sua mano mi accarezzava delicata il cazzo, la mia le scivolò fra le gambe accarezzando il suo folto bosco. Le trastullai il grilletto grande e cicciotto…. Era già bagnatissima…
‘Maria corriamo a letto che se no esplodo!’
Era come una bambola fra le mie braccia.
Si era sdraiata sotto di me, spalancato le gambe quel tanto che bastava e mi aveva attirato fra le sue enormi tettone mentre il mio cazzo duro come marmo la penetrava senza apparente difficoltà visto quanto era baganata.
‘O si…. Ummm mi entra in gola siiii’ sussurrava Maria estasiata mentre la mia bocca si poggiava sui suoi enormi capezzoli duri come due noccioli.
Presia pompare con tautta la forza che avevo.
Il mio uccello iniziò a scorrerle su e giù e Maria impazziva ad ogni colpo di reni sussultando sempre più forte.
‘O sii O siii ma sei un toro…. Ummmm’.
‘Di sfondo Maria! Ti sfondo’ sussuravo io sempre soffocato dalle sue tettone morbide e sudate che circondavano il mio volto.
‘Ummm eccolo…. Dai si…. O si Joe…. Sto venendo mi fai impazzire’.
Accelerai il ritmo. Ora pompavo davvero come un cane in calore.
‘Oooooo. Daiiiiii’ mi incitava lei.
‘Si dai siiiiii’ la solleticavo io mentre con una mano saggiavo la morbidezza di quel seno giunonico.
‘Vengoooooooooooooooooooo’ ululò lei e io senza darle tregua pompai ancora più forte con tutta la potenza che avevo in corpo.
Quando colò fuori il succo del suo orgasmo sentii la vampata bollente che mi allietava l’uccello e mi diede la forza per continuare a scoparla a tutta forza fin che anche il mio attrezzo cominciò a vibrare pronto a spruzzare….
‘Vienimi dentro…. Riempimi tutta…. Vai tranquillo’.
‘Ummmm…. Sicura -domandai senza mollare il ritmo- Non volevo certo fare centro al primo colpo’.
Per tutta risposta Maria mi fece il solletico sul culo eccitando i miei sensi.
‘Sborra riempimi tutta dai….’.
‘O siiii…. Dai Maria si…. Ti riempio come una vacca…..’ e mi liberai minimo mezzo di litro di sperma che avevo nei coglioni.
Lo sfilai e seppur unto di liquami non aveva nemmeno perso vigore. Maria lo guardò e strabuzzò gli occhi ‘O ma è meraviglioso tesoro’.
Capendo che ero pronto ad andare avanti fece una mezza rotazione mettendosi a pancia sotto e mi si porse a pecorina pronta per essere presa.
Mi misi dietro di lei inginocchiato e glielo piazzai dentro mentre mi aggrappavo ai suoi fianchi. ‘O si così si sente di più…. Ummmm mi fai venire ancora….’.
Me la scopai come una cagna per un po. Ogni tanto le tiravo qualche sonoro schiaffo sulle chiappe burrose che lei pareva gradire. Ogni tanto le accarezzavo le gambe fasciate nel nylon e le scariche di piacere si ripercuotevano sulla mia erezione che restava tesa e dura.
La afferrai sotto la pancia stringendole un seno e la tirai a me facendola alzare dritta mentre sempre dentro di lei la scopavo quasi all’inpiedi baciandole il collo…. Maria venne di nuovo e poi ancora e ancora fin che toccò a me e, stavolta decisi di sfilarmi per tempo.
Lasciai che cadesse sul letto esausta, la feci voltare appena per potermi mettere accanto al suo viso e prima che dicesse qualcosa, segandomi a forza le schizzai in faccia…. ‘Argh mi affoghi!’ protestò.
‘Allora apri la bocca e bevi porca’.
Lei sollevò la testa, Aprì la bocca e lo prese in bocca tutto grondante. ‘Ummmmm’ sospirò mentre se lo faceva entrare in bocca.
Io le afferrai la testa e le diedi il ritmo mente la tenevo salda dai capelli ‘Ciuccia….. Ciucciaaaaa…. Siiiiiiii’.
Non potevo resistere al fascino della spagnola e appena ritrovato vigore nella sua bocca glielo nfilai a forza nel solco fra le perone.
‘Dai forza fammi godere’.
Maria senza farsi pregare si afferrò le tettone, le strinse bene fra il mio cazzo e prese a muoverle su e giù.
‘Ecco così…. O che brava che sei….. Dai si…..’.
Avrei anche potuto venirle in faccia un’altra volta ma lei mi implorava ‘fottimi di nuovo…. Mettimelo dentro Joe….’.
‘Troia non ti basta mai’ dissi mentre le scivolavo sopra e guidavo la mazza nel suo buco spalancato.
‘No…. Non basta mai…. Lo voglio tutto…. Tuttoooooooooo’ sopirò mentre la fottevo di nuovo a tutta forza.
Due ore dopo stavamo ancora chiavando….
Le venni nella figa per l’ennesima volta e decisi che avevo bisogno di fare una pisciata.
Maria con viso in estasi mi guardava sdraiata sul letto. Il suo bel body nuovo era tutto pieno di sborra, le calze smagliate in più punti. Chiazze di sborra anche in volto e un rivolo che le colava fra le gambe.
Sembrava reduce di una battaglia.

Tornai svuotato dall’urina e Maria si stava togliendo quella specie di abiti ormai nutilizzabili. Io solo a guardarla che si denudava mi eccitai di nuovo. Approfittando che era chinata in avanti le infilai la lingua fra le gambe e presi a leccarle la figa da dietro…
‘Ummmm ma che fai….’.
‘Fammi sentire di cosa sai Maria’.
‘Oooo no…. Oooooo maaaaa…. Ummmm mi fai venire così…. Anche così ummmmm…. Pazzoooooooo’.
Si gettò sul letto. ‘Cavoli oltre che super dotato sei anche un leccatore professionista…. Lecchi benissimo’.
‘Probabilmente perchè mi piace’ dissi io.
Stavamo sdraiati nudi uno accanto all’altro e ci baciammo limonando un po’…
‘Sei fantastico….’.
‘Perchè parli al passato? Mica ho finito’ e le mostrai il cazzo che mi era tornato duro dopo averle leccato la patata.
‘Ooooooo ma sei inesauribile’.
‘Forse non hai ancora capito che tu stanotte non dormi. Ti voglio tutta e ti voglio in ogni buco tesoro’.
Lei sgranò gli occhi come se non avesse capito mentre la mia mano le palpava le chiappe e il mignolo si soffermava sul suo buchetto anale.
‘Sono vergine li lo sai’.
‘Non preoccuparti faccio piano’ sorrisi io.
Mi accarezzò i capelli e il volto amorevolmente ‘Tesoro fammi venire e sono tua. Ti do tutto ma tu fammi godere ti prego’.
‘Maria fin che siamo soli ogni notte sarà nostra’.
‘O si stupendo’ sospirò la donna mentre le scivolavo sopra e la scopavo in figa un’altra volta….
‘Aaaaaaa….. Ummmmm…. Credevo volessi il culetto amore’.
‘Abbiamo tempo. Non è nenanche mezzanotte’ dissi mentre pompavo di nuovo a forza nella sua gnocca.
‘Joe sei spettacolare!!!’ esclamò e si lasciò andare godendo ancora e ancora e ancora…

‘Aiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa’ urlò così forte da far traballare i vetri.
‘Scusa’ dissi.
‘Pazienza caro in fondo il culo te lo sei meritato tutto’ e sorrise.
Riuscii in fretta a prendere la patente.
Ormai era passato un mese dalla nostra prima chiavata e a parte i week-end quando c’era mio padre per il resto del tempo scopavo Maria praticamnete ogni giorno.
Mia sorella, per fortuna ebbe l’idea di fare una stage a Londra che l’avrebbe tenuta via per un mese e anche la figlia di Maria, mia sorellastra, non sarebbe tornata ancora per un po’ perchè ospite di qualche zio…
Con la casa quindi libera le nostre scopate si facevano sempre più frequenti tanto che non ci vestivamo nemmeno più e a partire dalla colazione che di solito facevo a letto mentre lei già mi succhiava l’arnese ci sparavamo queste giornate di sesso totale. Culo, bocca, figa… Pompini, spagnole…. Tutto era lecito.
Ormai Maria era la mia troia.
Con la mia patente nuova di pacca decidemmo di festeggiare. Prendemmo la Bmw di papà e ci andammo a fare un bel giro in montagna dove le strade erano più impegnative e dove mi sarei messo un po’ alla prova.
Maria, splendida come al solito indossava una gonna corta gialla, una camicetta chiara e naturalmnete i collant che rendevano le sue gambe ancor più sexy.
Infatti appena seduta ero già indeciso se guardare la strada o lei.
Viaggiammo per circa due ore, lenti ma non troppo mentre lei guardava il panorama e io stavo attentissimo ai giri del motore, alla marcia, alla traiettoria. In effetti comunque devo dire che il paesaggio alpino era davvero una favola.
A un certo punto mi disse ‘svolta in quella stradina’.
Io rallentai perplesso ‘Ma è quasi una mulattiera? Ci passo?’.
‘Ma si tranquillo venivo in questi posti già anni fa con mio marito…. Gira fidati’.
Obbedii ‘E dove andiamo di bello?’.
‘Poi vedrai’.
Rallentata la marcia al minimo per paura di sfasciare qualcosa in quello sterrato pieno di buche proseguii entrando sempre di più nel fitto bosco fin che non mi trovai davanti il fiume.
‘E adesso?’.
‘Adesso spegni che siamo arrivati’ sorrise lei.
‘A qui?’.
‘Non ti piace. Siamo soli, abbiamo una mini spiaggia tutta per noi e nessuno che venga a dirci una parola’.
‘Aaaaaaaa’ annuii mentre lei scendeva dalla macchina.
‘E che vorresti fare qui da soli porcona?’.
Lei sollevò la gonna e si calò il collant ‘per intanto mi faccio una pisciatina che ne ho davvero urgenza’.
Era senza mutande. Già solo questo fatto me lo fece venir duro. Ma poi iniziò a orinare e lo spettaccolo del piscio che sgorgava dalla sua figa fu cosi impagabile che per forza dovetti tirarmi fuori il cazzo e farli una poderosa sega.
Lei mi guardava mentre ancora coggiolava urina ‘a porcello ti piace il pissing’.
‘Bhe si è sexy direi’.
‘L’hai mai fatto?’ chiese.
‘Fatto cosa?’.
‘Pissing. Pisciarsi addosso mentre si scopa’.
‘No no solo visto qualche figa su internet mentre piscia… al massimo una volta ho visto mia nonna’.
‘Tua nonna che pisciava?’.
‘Si eravamo andati a fungi e lei non ne poteva più. Si è chinata e l’ha fatta’.
‘E tu guardavi?’.
‘Bhe si mi incuriosiva e….’.
‘E ti sei fatto una sega?’ insisteva Maria.
‘No. Cioè non li…. Dopo a casa si….’.
‘E bravo il mio maschione… Adesso invece te la puoi fare subito’.
Infatti lo staavo facendo. ‘Dai vieni vicino fammelo succhiare’.
‘Troia che sei. Non è la prima volta che vieni a scopare qui vero?’.
‘No ti ho detto che venivo con mio marito. Sai lui adorava la pioggia dorata. Farlo in casa non è molto igenico. Resta la puzza, sporchi tutto… Ma all’aperto è l’ideale. Poi ci si lava nel fiume e via….’.
‘Quindi venivate qui a farti pisciare addosso….?’.
‘E io a lui. Anche a lui piaceva bere’.
‘A me veramnete adesso va di fottere’.
Lesta si gettò in avanti. Si era già tolta la gonna e tirato su il collant. ‘Strappalo e fottimi’.
‘Non vedo l’ora…. Mi sembri più troia quando hai il nylon sai…’.
‘Lo so caro lo metto apposta’.
Avevo già la cappella in posizione quando mi disse ‘Senti se ti piace al gusto di piscio. L’hai mai leccata appena pisciato?’.
‘No ma non mi faccio mancare nulla….’ e così feci. Mi chiani con la testa fra le sue gambe, strappai un buco abbastanza largo e presi a leccarle la passera con tutte le forze…
Cazzo era buonissima. Un miscuglio di umori di figa dolci e un retrogusto salato dell’urina… ‘Ummmm ma come lecca bene il mio golosone’.
‘Sei buonissima giuro, slap, slap, sleck….’.
‘Dai che ci sei…. Ummm ecco….. O si mi fai venire…. O si dai che…… Siiiiiiiiiiii’.
Un fiotto di liquido caldo mi arrivò dritto in bocca e lo ingoiai.
‘Cavoli mi hai fatta venire’.
‘Me ne sono accorto’ risi io.
‘Bhe direi di approfittare che sono bella lubrificata. Tanto bere hai bevuto…. O hai ancora sete?’.
‘Magari dopo’ risposi mentre avevo già messo il palo sulle labbra della sua vagina.

Me la montai a pecorina per un buon quarto d’ora. Lei venne un’altra volta e subito dopo anche io inondandola con un bel litro abbondante. Poi mi alzai e le mostrai l’asta. ‘Adesso quindi toccherebbe a me pisciare?’.
‘Ti piacerebbe vero?’.
‘Si vaccona mi piacerebbe tanto… Ti piscerei sulle tettone….’.
Lei inginocchiata si afferrò le tettone strizzandole fra le mani. ‘Forza che aspetti fai la doccia alle gemelle’.
‘Ma davvero? Davvero posso pisciarti adosso?’.
‘Vai vai porco. Pisciami tutta….
E così feci….

Andammo avanti per più di due ore a scopare e a pisciare a turno… Provai anche il piacere di farmi pisciare in bocca da lei mentre mi stava seduta sopra e io mi segavo e il piacere del calore della sua urina sul mio pisello che pareva diventare ancor più duro….
Alla fine la convinsi anche a provare a pusciare mentre glielo tenevo dentro ma non le riuscì….’Mi stimoli troppo l’utero non riesco a spingere’.
‘Allora proviamo nel culo? Io spingo e tu pisci dai’.
‘Ma che porco….’.
‘Dai dai all’impiedi. Chinati solo un po in avanti che te lo ficco di nuovo nel culo e intanto svuotati….’.
‘Aaaaaa dai si questa non l’ho mai fatta’.
‘Dai dai. Tu pisci e io sborro dai’.
Ormai aveva il culo sfondato visto che glielo prendevo quasi ogni giorno….
‘O si piscioooooooooooooo’ urlò lei.
Io attaccato ai suoi fianchi la trattenevo a me e pompavo veloce ‘E io sborrooooooooooo’.

Finito di gocare dal baule apparvero due accappatoi e degli asciugamani. Maria aveva pensato davvero a tutto.
Ci lavanno. Lei gettò via il collant lurido di sborra, urina e strappato e tornò a casa senza calze.
‘Che fai lo lasci qui a bordo fiume?’.
‘Si si. Lascialo in pegno a qualche feticista. Magari se lo porta a casa e si fa le seghe’.
‘Azzz quanto sei porca. Dai si torna a casa? Direi che la gita è finita’.
‘Si si -annuì Maria- una gita bellissima e mi baciò con tutta la lingua avvinghiandosi a me calda e sensuale.
Arrivato a casa trovai la non graditissima sorpresa della bionda che vendeva intimo al centro commerciale.
Era chiaro dai discorsi intimi che era un’amica di Maria e non mi dispiaceva neanche come donna, tanto più che, anche oggi come l’alta volta, aveva delle gonne davvero corte che regalavano scorci abbondanti delle sue belle gambe fasciate nel nylon delle calze color carne e dei tacchi delle sue scarpe a sandaletto. Insomma non era male da guardare ma quando si ha in mente solo di arrivare a casa, toglersi in fretta i vestiti per sbattersi la propia matrigna in tutti i modi possibili la presenza di un ospite non è mai gradita.
Mi sorrise ‘John carissimo tua zia arriva subito’.
‘Ottimo. Come stà signora Lorella?’.
‘O bene grazie ma dammi pure del tu caro… Fai conto che sia un po’ una tua mamma onoraria anche io’ e mi fece un sorrisetto un po’ enigmatico che faticavo a decifrare.
Dall’altra stanza sbucò la testa di Maria ‘O bravo il mio John che è già tornato così mi dai un parere’ avanzò entrando e….meravlia.
Indossava un body che pareva arrivato da un pornoshop, tutto nero di pizzi, le tette completamente al vento appena trattenute da un sottile velo fumè che non nascondeva nulla. Sotto, fra le gambe un simpatico buco decorato a petali di rosa lasciava libero l’occhio vedere la sua bella figa….il bocciolo del fiore.
Calze nere a rete con gancetto e scarpe a sandaletto nere col tacco tanto per non farsi mancare nulla. ‘Modello esclusivo appena arrivato ti piace?’.
‘bhe si…. ummmm si è molto……stimolate’.
‘Me lo ha portato Lorella dritto dal negozio’.
‘A che gentile’.
‘Bhe non sono capi che posso mettere in vetrina mi pare ovvio’ sorrise la bionda.
‘E’ davvero molto bello’ dissi.
‘O si lo vedo che ti piace’ rise la bionda indicandomi. In effetti era estate e indossavo solo dei pantaloni di tela molto leggeri e i boxer. Il cazzo mi era già venuto duro solo a guardare Maria ed era schizzato fuori dai boxer da solo e ora pulsava paurosamnete sotto alla tela chiaramnete visibile.
Feci per coprirmi pudicamnete con una mano quano Maria disse ‘caro non avere vergogna… L’ho preso apposta per te siamo felici che ti faccia così effetto…
‘A davvero?’.
‘Ma certo caro- disse lorella aprendosi di colpo il vestito a camicione che indossava- per questo ne ho messo uno anche io’.
Aperti tutti i bottoni l’abito cadde da solo e Lorella restò con un body gemello a quello di Maria solo di colore bianco coordinato con le scarpe e le calze color carne.
Sgranai gli occhi indeciso se mangiarmi con gli occhi le sue belle tettone appena un po’ più piccole di qulle di Maria o sbirciare nel buco del fiorellino per vederle la figa…
La bionda fece due passi verso di me e ruppe gli indugi ‘Maria dice grandi cose di te… Grandi e grosse’ e mi sfiorò il pacco con due dita.
Io fissai Maria e lei fece si con la testa in segno di consenso. Non potendone più mi lascai andare. La mia mano scivolò sulle tettone di Lorella. ‘Anche tu hai grosse attrattive cara’ e strizzandole le tette le ficcai la lingua in bocca.
Le mani di lei, intanto erano arrivate ai miei pantaaloni. Li sbottonarono in fretta e me li calarono con altrettanta velocità.
Lorella mi prese il cazzo in mano ‘o Maria non esageravi ha davvero una trave al posto del cazzo’.
‘E non si stanca mai di usarla’ aggiunse la mia matrigna che aveva iniziato a toccarsi con le dita.

In un attimo Lorella era seduta sul divano e aveva il mio uccello fra le tette. Una spagnola fatta davvero bene con la sua bocca calda e avvolgente che mi leccava la cappella e succhiava come un’idrovora.
Maria mi stava di fianco e mi accarezzava la schiena come una gattina che fa le fusa ‘la mia amica ha tanto bisogno di cazzo….’.
‘E io non vedo l’ora di darglielo’.

Sollevò le gambe, le allargò bene e usando il buco già previsto dal body gli ficcai il cazzo nella pancia. La figa di Lorella era completamnete depilata e caldissima. Pareva persino un po’ stretta.
‘Ti piace porcona?’.
‘ummmm siiiii. O si che cazzoneeeeeee’.
Messe le mani sotto alle sue caviglie per tenerle sollevate presi a pomapre a tutta forza ‘Ummmm dai…. Ummm Lorella che bella figa calda….. ummmm’.
‘O Cristo stò già venendoooooo. Siiiiiiiiiii’.
Non le davo tregua. Presi a pompare anche più di prima e lei sentiva arrivare un’orgasmo dietro l’altro…. ‘Godooooooo. Si ancoraaaaaaaaaaa’.
Maria si avvicinò di colpo ‘Oi ingorda non me lo consumare tutto’.
‘Tranquilla Maria posso sfonadrvi tutte e due senza problemi’ risposi io tutto infoiato e felice di scopare due troie assieme.
‘O si ma ho voglia adesso…. Almeno leccami la figa’ e senza aspettare invito scavalcò Lorella e le piazzò la patata dritta sulla bocca.
‘ummmm siiiii…. ummmmm si lo sai che la adoro siiii slap slap’ Lorella leccava meccanicamnete ed era chiaro che queste due qualche lesbicata se la erano già fatta. La cosa, ovvio, non mi dispiaceva affatto.
A guardarle così non mi trattenni più. Tolsi il cazzo dalla sua figa e le sborrai sulle tette e in faccia.

Poco dopo, Lorella, che non aveva creduto alle parole di Maria quando glielo aveva detto notò con piacere come avessi il cazzo ancora duro. Maria sorrise ‘te lo avevo detto che ne fa almeno tre di fila senza soste’.
‘Ma è meravioglioso’ esclamò Lorella.
‘Si però questa è mia’ chiarì Maria che si era già messa a pecora sul divano.
‘Ma certo caraa mia…. Non vuoi intanto assagiarmi?’.
‘O si, voglio sapere che gusto prende quando è piena di sborra….’.
Io intanto glielo avevo già piazzato dentro e tenendola per i fianchi me la montavo a pecora a tutta forza.
‘ummmmmm che buonaaaaaaaaaaa’ rise Maria.
‘ummmmm mi fai venire porcella…. Ti vengo in bocca’ rispondeva la bionda.
‘E io ti sfondo troia’ dissi io mentre la montavo come un toro.
Era bellissimo vedere le due porche lesbicare. Vedere Maria ciucciare le tettone a un’altra donna.
Rimpii la figa anche a lei con grande appagamento e quindi decidemmo di spostarci a letto.

Le due vacche decisero di trsformamri nella loro sedia dell’orgasmo. Mi fecero sdraiare in centro al letto e a turno mi si sedevano in braccio e mi cavalcavano con tutte le forze che avevano fino ad arrivare all’orgasmo quindi, ancora bagnate lasciavano il posto all’altra che iniziava a cavalcarmi a sua volta. La cosa non mi dispiaceva affatto tanto più perchè in quella posizione potevo giocare, strizzare, leccare e succhiare le loro gigantesche mammelle fino a saziarmene.
I loro orgasmi si susseguivano a ritmo continuo, solo quando annunciavo che stavo per venire anche io, da buone amiche si mettevano entrambe con la bocca sulla mia asta e slinguavano insieme fin che lo schizzò non inondava i loro volti. A questo punto. Grate. Una mi ingoiava la cappella e l’altra mi metteva la lingua sui testicoli e in pochi secondi tornavo operativo per un’altra cavalcata.

Alla fine, quando lorella disse ‘scusate ma io ho le gambe che non ce la fanno più….’ non so quanto tempo fosse passato ma erano venute non meno di venti volte a testa….
‘John grazie sei stato davvero meraviglioso….’.
‘e non merito un premio Lorella’ dissi io.
‘???’.
Maria si mise a ridere ‘cara vuole farti il culo’.
‘Cosa?’ scattò Lorella.
‘Te lho detto che è insaziabile’.
‘Si cari ma io li dietro sono vergine non so se questo affare entra’.
‘Lo facciamo entrare vedrai’ risi io palpandole le chiappe sotto al body.
‘Dai cara fallo contento’ insisteva anche Maria.
‘Ma ho paura. Mi fa male’.
‘Dai cara facciamo così adesso gli do il mio che sono abituata e intanto ti lecco bene bene il buchetto anche a te cosi sei bella pronta e vedrai che scivola dentro benissimo’.
‘O Maria non so se è che in fondo lo desidero o l’idea che mi metti la lingua nel culo ma non riesco a dire di no’.
Le due porcone slacciarono i body in vita liberando le loro chiappe grosse e burrose, si misero una dietro l’altra chinate come due cagne e Maria prese a fare il lavoretto fra le chiappe di Lorella.
Io intanto, a mia volta, aprii le chiappe alla mia matrigna e glielo piantai secco nel suo culo ampiamnete sfondato.
‘Ti piace vero?’ chiese Maria.
‘O si…. La lingua in culo è stupenda siiii’ gemeva la bionda.
‘E vedrai adesso che arriva questo’ dissi io e dopo aver sfilato il cazzo dal culo di zia lo piantai in quello di Lorella senza tante cerimonie.
La bionda tirò una bestemmia che fece quasi venire giù il soffitto ma ormai aveva già mezzo cazzo dentro al culo.
Le diedi il tempo di abituarsi al dolore e quindi spinsi ancora mentre Maria mi stava accanto godendosi ogni particolare.
Quando fu tutto dentro le dissi ‘perchè non lecchi anche il mio di culo’.
‘A porco anche questo vuoi che faccia’.
‘sei la mia troia o no?’.
‘Si, si lo sono tesoro mio’ annuì Maria e lesta si mise dietro di me.
Quando sentii la sua lingua che mi stimolava l’ano presi a pompare nel culo di Lorella a tutta forza. Lei ululava in un misto di piacere e dolore perverso, Maria leccava in apnea senza sosta e non smettemmo fin che, con un urlo liberatorio non mi liberai dell’ultimo fluente schizzo che riempì di sborra il culo di Lorella….
‘O ragazzi è stato stupendo. Bisognerà che venga a casa vostra più spesso’.
‘Ma certo porcona vieni ogni volta che vuoi e se no ti avanza il tempo non preoccuparti, adesso che so cosa ti piace magari ogni tanto passo io a darti una ripassata in negozio’.
‘Maria hai proprio ragione è un porco perverso’.
‘Lo so-annui la matrigna- ed è proprio per questo che lo adoro’.
‘Già…. E’ davvero adorabile’ ammise la bionda e mi ficcò la lingua in bocca per baciarmi ancora una volta.
Tra una lunga pausa e l’altra finalmente finirono di installare la yacuzzi in bagno. Quando avvenne io ero in giro ma Maria mi mandò la foto del bagno via watzap. C’era la foto della grande vasca e sotto la scritta ‘finalmente finita’.
Le risposi con un smile che sorrideva e la scritta ‘ottimo’.
Due minuti dopo mi arrivò un altro commento suo ‘non vedo l’ora di provarla’ subito dopo un suo selfie completamente nuda seduta a bordo vasca.
‘Porca che sei’ le scrissi.
‘Torna presto che facciamo il bagnetto’ commentò lei e stavolta mi mandò una foto in diretta della sua figa…
Un invito così non si poteva rifiutare. Rimandai le ultime commissioni e venti minuti dopo ero a casa….
Maria mi aspettava già nella yacuzzi nuda. Il vibro massaggiatore era già attivo e la vasca era tutta un ribollire di bolle.
In un lampo mi tolsi tutto e liberai l’asta che si issò come il pennone della bandiera.
Maria aveva lo sguardo in estasi esattamente come quando la facevo venire…
‘Che hai ti sei masturbata?’.
‘No caro, mi sono solo seduta con la patatina sul getto…. Ma sai che ficata è meglio che farselo con le dita….’.
‘A quindi sei venuta?’.
‘Cinque volte’ sorrise lei maliziosa…
‘Allora che si fa vengo a darti anche questo o ti sei già arrangiata da sola?’.
Lei approfittò che mi ero avvicinato per allungare la mano e afferrarmi il cazzo. Subito lo strinse e iniziò a farmi una sega. ‘Il mio bel pisellone sempre duro…sarai mica geloso di un getto d’acqua… Dai entra, dai che questo lo devi provare…. Metti l’uccello vicino al getto e vedrai se non godi’.
‘Stai andando benissimo anche tu con la mano cara’ dissi io invitandola a non smettere di segarmi.
‘Su dai vieni, non fare l’antipatico, prova il getto fammi felice’.
Obbedii e in effetti era piacevolissimo. Mi era già capitata una cosa simile una volta in piscina quando mi ero fermato per sbaglio vicino alle griglie dell’acqua… Il getto spinto fuori a contatto con l’intimo stimolava inequivocabilmente strane e piacevoli sensazioni. Certo non era al pari di una sega o di una buona scopata ma era comunque piacevole.
Probabilmente, pensai, per una donna era diverso visto che si trattava di farsi stimolare da una forza d’acqua a pressione diretta dentro alla vagina che poteva simulare una rozza, ma potente, penetrazione.
‘Bhe si è piacevole ma io preferirei infilarlo nella tua figa’ dissi.
‘Ummm allora girati… Facciamo cosi: tu ti siedi e io mi metto sopra di te così me lo infili’.
‘Ottimo’.
Maria si sdraiò come se fossi la sua amaca, sentii il cazzo che le penetrava dentro mentre con la mano la cingevo poco sotto al seno e la tiravo verso di me. Lei godendo la penetrazione iniziò a muoversi avanti e indietro.
‘O che bel cazzone duro…. O dai che ci mancava solo qui nella vasca e poi abbiamo scopato in tutta la casa’.
Io la accarezzai dolce palpandole un seno ‘già pure sulla lavatrice mentre centrifugava ti ricordi’.
‘E tu ti ricordi che l’abbiamo quasi rotta per quanto spingevi…’.
‘Bhe eri tu che dicevi di spingere porcona’ e la baciai sul collo.
‘Ummm tesoro ma io ti dirò sempre di spingere…. Anche adesso… Spingi, spingiiiii’.
Presi a dare rapidi colpi di bacino mentre lei si sollazzava e arrivava l’ennesimo orgasmo. Era bello fare quell’esperienza in acqua ma non era certo la scopata migliore della mia vita, tanto più che in quella posizione ero davvero limitato nei movimenti.
Fu solo quando il programma relax della vasca attivò il getto che avevo dritto sotto al culo che le cose cambiarono.
Una forza potente prese a stimolarmi l’ano, meglio di una lingua che ti lecca il culo…
‘Ummmm’ gemetti.
Anche Maria lo notò perchè disse ‘Caro ma sbaglio o ti si sta ingrossando il cazzo?’.
‘Ummm cavoli si…. E’ l’effetto del getto che ho sotto al culo… L’uccello non me lo ha solleticato molto ma da dietro…. Ummmm…’.
‘Caro mio voi maschietti fate tanto i difficili quando si tratta di culo perchè temete sempre di passare per froci ma la realtà è che anche voi, li dietro avete una zona erogena…’.
‘Si cazzo Maria…. Mi sta facendo venire davvero…. ummmmm’.
‘Allora sborra tesoro della mamma…. Sborra……’.
‘Non sei mia mamma ummmm….’ borbottai fra il serio e l’eccitato.
‘Ma è come se lo fossi…. Anzi sono meglio della mamma no visto che ti faccio godere come un pazzo….’.
‘Ummmm si….. Si cazzo….. Godoooooo’ e le venni in figa.
Ne uscì così tanta che dopo un po’ dovemmo fermarci perchè tutta l’acqua era diventata stranamente gelatinosa.
Maria di corsa spense i getti e tutto si fermò.
‘Perchè hai spento?’ chiesi.
‘Te lo immagini dover chiamare il tecnico dopo un giorno perchè abbiamo i filtri pieni di sborra….’.
‘Bhe mica devi dirgli che è mia’.
‘A porcello così vuoi un alibi?’.
In effetti considerando che i filtri del riciclo trattenevano tutte le impurità che immettevamo della vasca e quindi anche i miei e i suoi liquidi seminali non era una cattiva idea fare in modo che non fossimo gli unici colpevoli di essere venuti in quella vasca.
‘Va bene, stai tranquillo che sabato quando torna tuo padre gli faccio provare la vasca e ci facciamo una bella scopata anche con lui… Lo faccio perchè ti voglio bene amore mio’.
‘Pensavo lo facessi perchè il cazzo non ti basta mai’ obiettai.
‘Bhe si anche quello’ rise lei mentre si alzava in piedi per uscire dalla vasca.
Si mise sulla tazza e a gambe larghe iniziò a urinare ‘sarà che stimola ma ero piena che non la tenevo più’.
‘E sarà che sono un perverso ma quando ti vedo pisciare non resisto’ dissi io e senza farla finire le misi il cazzo in bocca per un poderoso pompino che Maria mi fece senza fare obiezioni. Una donna che ti sveglia succhiandoti l’uccello è sempre da apprezzare. Tanto più quando si tratta della tua matrigna.
Visto che era l’ultimo giorno Maria aveva deciso di svegliarmi a quel modo ed era stato stupendo. Quando avevo aperto gli occhi pervaso dalla piacevole sensazione mi ero trovato il suo visino da vacca che succhiava come un’idrovora e le sue tettone che mi massaggiavano l’asta a tutta forza.
Ovviamente appena raggiunta la durezza desiderata Maria non aveva esitato un attimo a saltarmi in braccio, sbattermi le poppe in faccia, infilarsi da sola il mio uccello fra le gambe e cominciare a cavalcarmi a tutta forza.
‘Hey ma che ore sono?’ chiedo.
‘Le cinque e dieci’.
‘Ummmm credevo che nonna mi aspettasse per le otto’.
‘Infatti…’ e intanto già gemeva e contraeva le labbra della vagina come faceva ad ogni orgasmo.
‘Vuoi scopare per tre ore porcona…’ dico strizzandole le tettone fra le mani.
‘Nooo -ummm- solo due. Poi devi farti la doccia e ci vuole mezz’ora per andare da lei’.
‘A bhe giusto…. Solo due ore’ e muovo il bacino per darle ritmo.
SOLO!
‘Voglio prosciugarti, ti devi far bastare questa scopata per un mese’.
‘Ummmm difficile lo sai che fra qualche ora sarò di nuovo in tiro. Mi hai abituato troppo bene mammina’.
‘Lo so, lo so porco… Anche io, cosa credi… Un mese di ditalini’.
‘Bhe anche quel cazzone di lattice che hai nel comodino penso aiuterà’ rido.
‘Ummm o siiiii…. O siiii eccone un altro siiiiiii… Non è mai come il tuo credimi’.
‘Bhe anche le pippe che mi farò al mare non valgono la tua figa tesoro’.
‘A porcello, magari ti trovi una ragazzina ligure che ti succhia anche il midollo e a me non ci pensi proprio’.
‘Ma figurati… La zia abita su un colle a un chilometro dal mare e a due dal mondo… Solo io, lei e nonna a tenermi d’occhio.
Finirà come al solito che mi farò pippe a manetta ogni sera quando dormono’.
‘O povero il mio pisellone che si dovrà slogare il braccioooooo ooooooo ooooooo!’.
‘Altro orgasmo?’.
‘Siiiiiii oggi sono in calore davvero’.
‘Permetti che ora tocca a me’.
‘Stai venendo amore mio?’.
‘Siiiiiiiiiiiiii’ e parte lo schizzo inondandole la figa.
Lei si ferma. Col cazzo sempre dentro mi fissa ‘vuoi fare pausa?’.
‘No voglio fottere ancora anzi mi fai un piacere?’.
‘Cosa?’.
‘Mi dai anche il culo dopo’.
‘Maiale!’ ride Maria.
‘Si lo so…. Dai forza cavalcami, scopami ancora ti prego’.
Maria riprende a cavalcare, le tette mi piovono in faccia e succhio avido i capezzoli, le mani scorrono sui suoi glutei che strizzo con tutte le forze che ho.
‘O Maria come farò un mese senza le tue tette e la tua figa….’.
‘Ummmm scopati tua zia allora!’ ridacchia lei.
‘Cosa?’.
‘Tuo padre dice sempre che ha la sorella zoccola’ e ride ancora.
In effetti su zia Samantha, sorella minore di mio padre, se ne dicevano tante. In primis che fosse lesbica o per lo meno bisex visto che non si era mai sposata e secondo, detto da papà che la conosceva bene, che da giovane si fosse ripassata quasi tutti i coetanei del paese senza farsi tanti problemi e che ancora adesso non avesse perso il vizio. Nella sua villetta a bordo mare portava a casa chissà chi e si faceva chissà quante scopate… L’altra mia zia, Virginia, sua sorella maggiore, giurava che una volta era passata a trovarla e aveva ospiti due ragazzoni bene in carne che lei aveva detto essere i muratori. Però non erano sul tetto o in giardino erano in salotto e non parevano troppo contenti di vederla… Così era nata la leggenda che Samantha si facesse queste mini gang bang all’insaputa di tutti.
In effetti zia Samy bionda, ben tettuta e sempre in mini gonna la voglia te la faceva venire e ammetto che qualche sega pensando a lei me la ero pure fatta. Lei però, forse perchè ero un ragazzino non mi aveva mai dato modo di pensare che l’interesse fosse ricambiato quindi non ero mai andato oltre alla pura fantasia, a parte, una volta che l’avevo vista nuda mentre si cambiava il costume da bagno in giardino. E li, era stato naturale e dovuto farmi il mio bel pippone pensando alle tettone e alla sua figa rasata.
‘Aaaaaarghhh’.
‘Tesoro ma sei venuto di nuovo? Così presto?’.
‘Capita…. Comunque tranquilla è ancora duro…’.
‘Come mai questo bis dopo pochi minuti…. Ti ha eccitato pensare a tua zia ammettilo’ dice Maria più con comprensione che con rabbia.
‘Bhe forse un po….Mi hai fatto venire in mente quella volta che l’ho vista nuda e….’.
‘A bene’.
‘Scusami….’.
‘Tesoro tranquillo mica posso essere gelosa o pretendere da te chissa cosa è chiaro che prima o poi ti troverai la ragazza ed è ovvio che con un pisello così di donne ne troverai tante…. Che devo dirti. Se tua zia te la da… Prendila’.
‘Non credo lo farà’.
‘Mai dire mai…. Adesso però basta parlare di lei…. Fammi venire’.
‘Ok amore, scivola sotto che adesso pompo un po io…. Voglio sfondarti….’.

Quindici orgasmi dopo Maria si dichiarò soddisfatta e senza che avessi a chiederglielo si mise a pecora e allargò le gambe per farsi sodomizzare.
‘Dai bello prenditi il culo che ti piace tanto’.
‘O si…. A lo sai quanto mi piace farlo nel culo’ econ due colpi secchi glielo ficcai dentro.
‘Ummmm mi sfondi siiiiii…. Ummmm mi fai venire anche dal culo’.
‘O si… Dai Maria che ti riempio di sborra siiiii’.
‘Ti piace tanto inculare le donne vero?’.
‘O si, siiii, lo adoro’.
‘Tanto che sei con lei al mare mettilo in culo a quella gran stronza di tua nonna… Mi odia lo sai’.
Era vero. Nonna non aveva mai accettato che suo figlio si portasse a casa un’altra donna ed erano bastati un paio di pranzi insieme per capire che le due erano assolutamente incompatibili.
‘Aspetti una volta che si china, lo tiri fuori e sbrang! Piglialo nel culo vecchia stronza….’ e ride.
‘Cazzzzzzzzz!’ esclamo io.
‘Tesoro ma sei venuto di nuovo?’ esclama Maria perplessa.
‘Temo di si’.
‘Non dirmi che ti ha eccitato l’idea di inculare tua nonna?’.
‘E come faccio a dire di no?’.
‘A che porcello…. dai non farti problemi la tua Maria capisce tutto. Fammi solo un piacere, se mai un giorno inculerai tua nonna falle una foto e mandamela che così godo anche io’.
‘Scherzi?’.
‘No. Non scherzo. Sarebbe una bella soddisfazione vedere quella saccente perbenista che lo prende in culo dal nipote. Non sai quanto…. Che facciamo hai finito o vuoi ancora….’.
‘Se resti così vorrei incularti ancora una volta’.
‘Fai pure caro… Tutte le volte che vuoi’

Me la inculai per bene fin che non mi svuotai un’ultima volta i coglioni. Certo di essere sazio, e anche perchè erano le sette meno cinque, concludemmo. Andai verso il bagno a farmi la doccia raccomandando prima a Maria ‘per favore mettiti qualcosa addosso anche tu se no quando esco mi viene voglia di sbatterti di nuovo’.
Obbediente e puntuale alle sette e trenta la baciai in bocca e scesi a prendere la macchina fedele agli ordini ricevuti.
Alle otto in punto sarei stato a casa di nonna, l’avrei caricata e ci saremmo fatti il nostro bel viaggetto di tre ore fino a quel minuscolo paese ligure dove abitava mia zia Samantha e dove saremmo restati un mese a fare le vacanze.
Negli anni passati ci aveva sempre portati mio padre ma ora che avevo la patente il compito era passato a me e non volevo fare brutta figura.
Approfittando che c’era poco traffico alle otto meno dieci ero già sotto al palazzo di nonna.
C’era qualcosa che mi turbava, una cosa che forse Maria aveva capito prima di me. Mai mi ero reso conto quanto inconsciamente fossi eccitato sessualmente da mia zia e da mia nonna. Mi era bastato pensare a loro mentre facevo sesso per venire dentro a Maria come una fontana.
Considerando che ora stavo per passare un mese da solo proprio con loro due la cosa mi creava da una parte un certo imbarazzo e dall’altra una forte eccitazione. Per un istante, come un flashback mi venne in mente quella volta che ero entrato in bagno per sbaglio e avevo visto la nonna mezza nuda a gambe larghe che pisciava o tutte le volte che si sedeva sul divano e la gonna le si sollevava abbastanza per scorgerle le giarrettiere…
‘Basta!’ mi dissi, perchè il cazzo mi stava già venendo duro. Facendo forza su me stesso scesi dalla macchina cercando di non pensare che probabilmente non avrei esitato un attimo se nonna o zia si fossero rivelate porche come la mia matrigna….

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