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Con tutta la famiglia… parte 2 La Nonna

By 21 Maggio 2017Aprile 22nd, 2020No Comments

Una donna che ti sveglia succhiandoti l’uccello è sempre da apprezzare. Tanto più quando si tratta della tua matrigna.
Erano due mesi che avevamo iniziato a fare sesso e Maria si era rivelata una porca insaziabile tanto più che io, da parte mia ero un voglioso perverso che avrebbe scopato dall’alba al tramonto.
Oggi purtroppo era un giorno triste perchè, come avevo promesso a mio padre sarei andato a prendere mia nonna e l’avrei accompagnata al mare dove viveva l’altra sorella Samantha.
Di solito ero felice di andare in vacanza in liguria per un mesetto ma questa volta l’idea di non avere la fica, le tette ed il culo di Maria a disposizione mi dispiaceva non poco.
Anche lei, ovviamente, sapeva che avrebbe sentito la mia mancanza e quella del mio uccello e per quello aveva deciso di svegliarmi a quel modo e così presto per guadagnare tempo.
Quando avevo aperto gli occhi pervaso dalla piacevole sensazione mi ero trovato il suo visino da vacca che succhiava come un’idrovora e le sue tettone che mi massaggiavano l’asta a tutta forza.
Ovviamente appena raggiunta la durezza desiderata Maria non aveva esitato un attimo a saltarmi in braccio, sbattermi le poppe in faccia, infilarsi da sola il mio uccello fra le gambe e cominciare a cavalcarmi a tutta forza.
‘Hey ma che ore sono?’ chiedo.
‘Le cinque e dieci’.
‘Ummmm credevo che nonna mi aspettasse per le otto’.
‘Infatti…’ e intanto già gemeva e contraeva le labbra della vagina come faceva ad ogni orgasmo.
‘Vuoi scopare per tre ore porcona…’ dico strizzandole le tettone fra le mani.
‘Nooo -ummm- solo due. Poi devi farti la doccia e ci vuole mezz’ora per andare da lei’.
‘A bhe giusto…. Solo due ore’ e muovo il bacino per darle ritmo.
SOLO!!!!
‘Voglio prosciugarti, ti devi far bastare questa scopata per un mese’.
‘Ummmm difficile lo sai che fra qualche ora sarò di nuovo in tiro. Mi hai abituato troppo bene mammina’.
‘Lo so, lo so porco… Anche io, cosa credi… Un mese di ditalini’.
‘Bhe anche quel cazzone di lattice che hai nel comodino penso aiuterà’ rido.
‘Ummm o siiiii…. O siiii eccone un altro siiiiiii… Non è mai come il tuo credimi’.
‘Bhe anche le pippe che mi farò al mare non valgono la tua figa tesoro’.
‘A porcello, magari ti trovi una ragazzina ligure che ti succhia anche il midollo e a me non ci pensi proprio’.
‘Ma figurati… La zia abita su un colle a un chilometro dal mare e a due dal mondo… Solo io, lei e nonna a tenermi d’occhio.
Finirà come al solito che mi farò pippe a manetta ogni sera quando dormono’.
‘O povero il mio pisellone che si dovrà slogare il braccioooooo ooooooo ooooooo!’.
‘Altro orgasmo?’.
‘siiiiiii oggi sono in calore davvero’.
‘Permetti se ora tocca a me?’.
‘Stai venendo amore mio?’.
‘siiiiiiiiiiiiii’ ululo e parte lo schizzo che le riempie la figa.
Lei si ferma. Col cazzo sempre dentro mi fissa ‘vuoi fare pausa?’.
‘no voglio fottere ancora anzi mi fai un piacere?’.
‘cosa?’.
‘Mi dai anche il culo dopo’.
‘Maiale!’ ride Maria.
‘Si lo so…. Dai forza cavalcami, scopami ancora ti prego’.
Maria riprende a cavalcare, le tette mi piovono in faccia e succhio avido i capezzoli, le mani scorrono sui suoi glutei che strizzo con tutte le forze che ho.
‘O Maria come farò un mese senza le tue tette e la tua figa….’.
‘Ummmm scopati tua zia allora!’ ridacchia lei.
‘Cosa?’.
‘Tuo padre dice sempre che ha la sorella zoccola’ e ride ancora.
In effetti su zia Samantha, sorella minore di mio padre, se ne dicevano tante. In primis che fosse lesbica o per lo meno bisex visto che non si era mai sposata e secondo, detto da papà che la conosceva bene, che da giovane si fosse ripassata quasi tutti i coetanei del paese senza farsi tanti problemi e che ancora adesso non avesse perso il vizio. Nella sua villetta a bordo mare portava a casa chissà chi e si faceva chissà quante scopate… L’altra mia zia, Virginia, sua sorella maggiore, giurava che una volta era passata a trovarla e aveva ospiti due ragazzoni bene in carne che lei aveva detto essere i muratori. Però non erano sul tetto o in giardino erano in salotto e non parevano troppo contenti di vederla… Così era nata la leggenda che Samantha si facesse queste mini gang bang all’insaputa di tutti.
In effetti zia Samy bionda, ben tettuta e sempre in mini gonna la voglia te la faceva venire e ammetto che qualche sega pensando a lei me la ero pure fatta. Lei però, forse perchè ero un ragazzino non mi aveva mai dato modo di pensare che l’interesse fosse ricambiato quindi non ero mai andato oltre alla pura fantasia, a parte, una volta che l’avevo vista nuda mentre si cambiava il costume da bagno in giardino. E li, era stato naturale e dovuto farmi il mio bel pippone pensando alle tettone e alla sua figa rasata.
‘Aaaaaarghhh’.
‘Tesoro ma sei venuto di nuovo? Così presto?’.
‘Capita…. Comunque tranquilla è ancora duro…’.
‘Come mai questo bis dopo pochi minuti…. Ti ha eccitato pensare a tua zia ammettilo’ dice Maria più con comprensione che con rabbia.
‘Bhe forse un po….Mi hai fatto venire in mente quella volta che l’ho vista nuda e….’.
‘A bene’.
‘Scusami….’.
‘Tesoro tranquillo mica posso essere gelosa o pretendere da te chissa cosa è chiaro che prima o poi ti troverai la ragazza ed è ovvio che con un pisello così di donne ne troverai tante…. Che devo dirti. Se tua zia te la da… Prendila’.
‘Non credo lo farà’.
‘Mai dire mai…. Adesso però basta parlare di lei…. Fammi venire’.
‘Ok amore, scivola sotto che adesso pompo un po io…. Voglio sfondarti….’.

Quindici orgasmi dopo Maria si dichiarò soddisfatta e senza che avessi a chiederglielo si mise a pecora e allargò le gambe per farsi sodomizzare.
‘Dai bello prenditi il culo che ti piace tanto’.
‘O si…. A lo sai quanto mi piace farlo nel culo’ econ due colpi secchi glielo ficcai dentro.
‘Ummmm mi sfondi siiiiii…. Ummmm mi fai venire anche dal culo’.
‘O si… Dai Maria che ti riempio di sborra siiiii’.
‘Ti piace tanto inculare le donne vero?’.
‘O si, siiii, lo adoro’.
‘Tanto che sei con lei al mare mettilo in culo a quella gran stronza di tua nonna… Mi odia lo sai’.
Era vero. Nonna non aveva mai accettato che suo figlio si portasse a casa un’altra donna ed erano bastati un paio di pranzi insieme per capire che le due erano assolutamente incompatibili.
‘Aspetti una volta che si china, lo tiri fuori e sbrang! Piglialo nel culo vecchia stronza….’ e ride.
‘Cazzzzzzzzz!’ esclamo io.
‘Tesoro ma sei venuto di nuovo?’ esclama Maria perplessa.
‘Temo di si’.
‘Non dirmi che ti ha eccitato l’idea di inculare tua nonna?’.
‘E come faccio a dire di no?’.
‘A che porcello…. dai non farti problemi la tua Maria capisce tutto. Fammi solo un piacere, se mai un giorno inculerai tua nonna falle una foto e mandamela che così godo anche io’.
‘Scherzi?’.
‘No. Non scherzo. Sarebbe una bella soddisfazione vedere quella saccente perbenista che lo prende in culo dal nipote. Non sai quanto…. Che facciamo hai finito o vuoi ancora….’.
‘Se resti così vorrei incularti ancora una volta’.
‘Fai pure caro… Tutte le volte che vuoi’

Me la inculai per bene fin che non mi svuotai un’ultima volta i coglioni. Certo di essere sazio, e anche perchè erano le sette meno cinque, concludemmo. Andai verso il bagno a farmi la doccia raccomandando prima a Maria ‘per favore mettiti qualcosa addosso anche tu se no quando esco mi viene voglia di sbatterti di nuovo’.
Obbediente e puntuale alle sette e trenta la baciai in bocca e scesi a prendere la macchina fedele agli ordini ricevuti.
Alle otto in punto sarei stato a casa di nonna, l’avrei caricata e ci saremmo fatti il nostro bel viaggetto di tre ore fino a quel minuscolo paese ligure dove abitava mia zia Samantha e dove saremmo restati un mese a fare le vacanze.
Negli anni passati ci aveva sempre portati mio padre ma ora che avevo la patente il compito era passato a me e non volevo fare brutta figura.
Approfittando che c’era poco traffico alle otto meno dieci ero già sotto al palazzo di nonna.
C’era qualcosa che mi turbava, una cosa che forse Maria aveva capito prima di me. Mai mi ero reso conto quanto inconsciamente fossi eccitato sessualmente da mia zia e da mia nonna. Mi era bastato pensare a loro mentre facevo sesso per venire dentro a Maria come una fontana.
Considerando che ora stavo per passare un mese da solo proprio con loro due la cosa mi creava da una parte un certo imbarazzo e dall’altra una forte eccitazione.
Per un istante, come un flashback mi venne in mente quella volta che ero entrato in bagno per sbaglio e avevo visto la nonna mezza nuda a gambe larghe che pisciava o tutte le volte che si sedeva sul divano e la gonna le si sollevava abbastanza per scorgerle le giarrettiere…
‘Basta!’ mi dissi, perchè il cazzo mi stava già venendo duro.
Facendo forza su me stesso scesi dalla macchina cercando di non pensarci… certo che…. se mai la nonna mi avesse detto che ci stava…. non mi sarei certo tornato indietro.
Appena aperta la porta di casa pensai per un attimo di essere entrato nel mio sogno che si avverava quando vidi la nonna in mutande e a pecorina che mi agitava davanti il suo grosso deretano.
Era già in posizione e aspettava la monta?
Che dovevo fare? Estrarre il cazzo e partire all’attacco… Ammetto che avevo comunque un po’ di imbarazzo quindi mi feci solo avanti e dissi ‘ciao nonna’.
Lei si alzò di scatto e finalmente capii vedendo tutta l’acqua per terra sul pavimento, gli strofinacci, il secchio e la sua maglietta bagnata.
‘Guarda che disastro John. Si è crepato un tubo del termosifone…. Sono due ore che tiro su acqua. Guarda in che stato sono’.
In effetti era tutta spettinata, sudatissima e bagnata. I pantacollant che di solito usava in casa erano buttati a terra in un angolo tutti marci e questo spiegava perchè fosse in mutande e maglietta.
Arrossii cercando di non farmene accorgere ringraziando dentro di me di non essermi davvero appoggiato col cazzo dietro di lei.
Probabilmente ero un pazzo a pensare a queste cose.
Certo però era da dire che la maglietta bianca tutta bagnata e la mancanza di reggiseno mostravano le tettone di nonna in tutto il loro splendore. Bisogna dire che nonna Antonietta aveva una nona naturale. Due angurie pazzesche che, senza reggiseno le calavano quasi fino all’ombelico. Per quanto facesse per tenerle a cuccia erano sempre prominenti ed eccitanti ogni volta che ti stava di fronte. Raramente poi le avevo viste così dettagliatamente perchè il tessuto bagnato non nascondeva nulla.
Volente o nolente mi stava venendo duro. Così, prima che mi scoppiasse nei pantaloni provai a cambiare discorso e restare sul problema ‘adesso che si fa nonna. Vado a cercare un idraulico?’.
‘Tranquillo l’ho già chiamato io. Viene nel primo pomeriggio’.
‘A quindi oggi non si parte?’
‘Non lo so, vediamo quanto ci mette. Dai su dammi una mano, prendi il secchio e lo straccio che asciughiamo questo disastro prima che marcisca il parquet’.
Obbediente, da bravo nipotino lo feci. Ogni tanto però, lo ammetto, mi giravo verso di lei ammirandola chinata a terra sia da davanti con le mammelle che sfioravano il pavimento, sia da dietro dove le mutande bianche mi facevano intravvedere il suo culone e un po’ i peli della sua figa. Ammetto che questo spettacolo mi faceva lavorare più volentieri.
Dopo più di un’ora avevamo quasi finito e siccome avevo i jeans fradici la imitai e me li tolsi restando in boxer. Anche la camicia messa nuova nuova quella mattina era un disastro e tolsi anche quella visto che, oltretutto, ero sudato come una bestia.
Nonna mi guardò ‘dai vieni in salotto che ci beviamo qualcosa di fresco’.
Mi sedetti sul divano e nonna arrivò con dell’acqua e ghiaccio e due bicchieri ‘mi spiace ma ho il frigo vuoto. Bevi l’acqua che tanto alla fine è la bibita più dissetante che ci sia’.
Lei sedette sulla poltrona vicino a me, sempre in mutande e messa così adesso vedevo davvero i dettagli della sua figa, tanto più che doveva averla davvero bella pelosa perchè si notavano i peli neri uscire dagli elastici.
‘Che hai un po’ di ernia?’.
‘Ernia?!’ chiesi senza capire.
Lei con un sorriso indicò il mio inguine. Abbassai gli occhi e mi accorsi che avevo mezzo uccello fuori dalla fessura dei boxer. L’indurimento era stato incontenibile.
‘O scusa…’ e mi coprii con la mano.
‘Quando succede così all’improvviso è ernia bisogna che ti fai guardare da un dottore’.
O magari è solo perchè sei praticamente nuda pensai senza dirlo.
‘Tranquilla nonna non è nulla adesso passa’.
‘Ma caro ti succede spesso di avere erezioni senza essere eccitato? Guarda che è grave e bisogna curarlo’.
‘Ma no nonna davvero non è nulla… Anzi guarda adesso vado in bagno un attimo e mi passa’.
‘A te la fai passare in quel modo’ e mimò il gesto di una pippa con la mano.
Io arrossii. Era la prima volta che mia nonna parlava così esplicitamnete di seghe. ‘No ma io…. Cioè volevo solo lavarmi le mani e….’.
‘Senti John non scherziamo. Se sei solo eccitato è un conto ed è normale che alla tua età lo sia ma il pisello che ti si indurisce così di colpo non è normale e bisogna farsi vedere. Già vivi con quella mezza vacca ignorante di Maria che se ne fregherà alla grande e tua padre sempre in giro per il mondo…. Nessuno che si cura di te e magari non sai neanche di avere un problema alla spina dorsale…’.
‘Ma no nonna no’.
‘Adesso cerco il numero della dottoressa Zappa e vediamo se può darti una controllata veloce’.
Adesso si che si faceva grave ‘nonna basta ti prego. Non ho nulla alla spina dorsale ero solo eccitato e si, volevo andare in bagno a farmi una sega’.
Ci fissammo. Un momento di silenzio che parve durare una vita. Era la prima volta che parlavo a mia nonna in modo tanto diretto e ora non sapevo che dire. Non sapevo che avrebbe fatto… Ero terrorizzato.
Poi la vidi sorridere ‘a eri solo eccitato… E da cosa se posso saperlo?’.
‘Non ti arrabbi?’.
‘No voglio solo capire’.
‘Bhe con la maglietta bagnata si vedono le tue tett…. cioè i seni e….’.
‘Aaaaaaa le sorellone’ rise.
Abbassò la testa e si guardò il corpo. ‘Bhe si in effetti sono quasi nuda’ e rise di nuovo.
‘Scusa’ e abbassai la testa mostrandomi pentito.
‘Bhe la colpa è più mia che tua. Dai non è successo nulla. Gli occhi sono fatti per guardare’.
Io ero sempre più a disagio soprattutto perchè invece di andare a nascondersi il mio pisello ora che ero in piedi era pure più duro di prima e tutto fuori.
‘Vado in bagno ok….’.
‘No aspetta. Fammi capire una cosa. Vai di la e ti stantuffi così…. E a cosa pensi?’.
‘Bhe non so…. A qualcosa penso…. Non sono cose che dovrei dirti….’.
‘Senti caro ma pensi di essere il primo? Tuo padre l’ho beccato che aveva 13 anni più o meno… Si era nascosto in camera mia e si stava facendo una pugnetta mentre mi spiava che mi cambiavo’.
‘Ma dai?’.
‘Ma si dai è normale che uno guardi. Poi devo ammettere che queste due bombe sono anche difficili da nascondere’ e se le prese fra le mani eccitandomi ancora di più.
‘Dai facciamo una bella cosa. Una di quelle cose che restano un segreto fra nonna e nipote’ e di colpo si sfilò la maglietta facendole ciondolare in tutto il loro naturale splendore. ‘Nonna?’.
‘Dai mettiti comodo… Guarda pure quanto vuoi mentre ti tocchi’.
Ero basito. La nonna mi autorizzava a farmi un segone davanti a lei… Assurdo!!
Mi calai i boxer restando completamnete nudo e me lo presi in mano ‘guarda che io lo faccio davvero’.
‘E cosa aspetti? Che vuoi che tolga anche le mutande?’ rise lei.
‘Bhe se ti andasse non direi di no’ la mano stava già muovendosi sulla mia asta.
‘A porcello allora non guardavi solo le tettone di nonna…. anche la gatta’.
‘Bhe….io….’.
‘Tranquillo, in effetti nonn è che queste vecchie mutande nascondano gran che… Tanto vale’ e rapida le calò fino alle caviglie con totale naturalezza…. Quando vidi la sua bella ficona pelosa non mi trattenni più. La mano partì a tutta velocità per una grandiosa sega.
‘Certo che ce l’hai davvero grosso. Devi averlo ereditato dal tuo povero nonno’.
‘Il nonno lo aveva grosso?’.
‘Una trave come la tua e non gli bastava mai povero uomo’.
‘Aaaaaa interessante’ mormoravo mentre mi segavo come un pazzo.
‘Quando stai per sparare dillo che ti do le mie mutandone così non schizzi in giro… Va bene divertirsi ma la sborra in salotto non è igenica’.
‘Si siii nelle mutande siiii’ ummmm cazzo stavo per scoppiare.
‘Nonna sei bellissimaaaaaaaaa’.
‘A porcone adulatore scommetto che vorresti anche toccarmi’.
‘Ummmm si si fammele toccare siiiii’.
‘E va bene avvicinati…..’.
Io preso dalla pazzia lo feci e andai anche oltre perchè le misi proprio l’uccello sulle tette.
‘A… Comodo così…. Ma che fai questa è una spagnola lo sai’.
‘No lo sarebbe se me lo prendessi in bocca’ dissi mentre lo muovevo fra le sue tettone.
‘Non ti pare che adesso sia chiedere troppo’.
‘Lasciamo venire sulle tette nonna…. Dai che ci sono….. Oooooooo’.
‘Ma in bocca non te lo prendo’.
‘No no ok…. O siiiii’ il calore avvolgente di quelle tettone era più che sufficiente… Ero arrapato ai massimi….
‘Sborrooooooooooooooo’.
Arrivò un fiotto potentissimo dritto sul suo volto. Bocca, naso, occhi e collo erano lordi di sperma….
Lei prese le sue mutande e si pulì come fossero un asciugamani ‘e meno male che non lo volevo in bocca. Mi hai fatto la doccia’.
‘Scusa’.
‘Fa niente’ poi mi avvolse le mutande intorno al cazzo come fosse un pacco regalo ‘così non sgloccioli. Dai ora vai in bagno e datti una lavata va bene’.
‘Ok nonna. Grazie nonna’.
‘E ricordati che è un nostro segreto’.
‘Si nonna te lo giuro. Grazie è stato bellissimo’.
E scappai in bagno
Sono un porco.
Ho appena finito di farmi una sega sulle poppe di mia nonna e invece di pensare ad altro sto già riflettendo sul fatto che, se partiamo domani, potrei benissimo andare di nuovo a casa e scopare un’altra notte con Maria.
Davvero non mi basta mai.
E’ quasi l’una del pomeriggio, l’idraulico non verrà prima delle tre e ne avrà minimo per tutto il giorno… ‘Nonna allora che si fa ci vediamo domani o meglio dopodomani?’.
‘No ma perchè mi dici ciò?’ chiede lei che fra l’altro è ancora nuda, cosa che nodo con grande piacere.
‘Bhe c’è l’idraulico e….’.
‘E ti spiace così tanto stare un giorno a casa di nonna?’.
‘Ma no, no che hai capito’.
‘A ecco…. Allora adesso ci vestiamo e andiamo alla trattoria qui vicino a mangiare un boccone perchè in casa non ho nulla. Poi mi dai una mano con l’idraulico. Una bella dormita e domani alle 7 pronti e svegli… Va bene?’.
‘Sto ai tuoi ordini nonna’ sorrido io.
‘Bhe prima di tutto direi che ti potresti mettere delle mutande pulite e nascondere il serpentello che continua a guardarmi dal suo occhione’.
Ha ragione. Ho solo il suo accappatoio che mi va pure un po corto e l’uccello mezzo duro è li a fare bella vista. ‘Si però ho tutto sotto in macchina…. Tutto nella valigia a parte il jeans e la maglietta che ho tolto prima’.
‘Bhe chiaro che così non puoi andarlo a prendere o fai venire un colpo alla vicina di casa…. Capirai non ne vede uno dagli anni ottanta’ e ride.
A me invece quell’allusione a Teresina, la vicina di casa sua coetanea e tettona ha stuzzicato non poco la fantasia. Sarà perchè a volte dal terrazzo di nonna l’ho vista che stendeva i panni mezza nuda o quella volta in ascensore che aveva solo una canotta da uomo che nascondeva ben poco della sua latteria ma, spesso da ragazzo, qualche sega alla vedova Teresina l’ho dedicata senza tanti problemi…
Immaginare di passarle davanti col cazzo al vento chissà perchè mi eccita un bel pò….
E si vede perchè subito nonna esclama ‘Aaaaaa ma allora è un vizio! Ma non avevi appena finito?’.
Mi guardo e ho il cazzo tutto dritto come l’asta di una bandiera…
‘O no scusa nonna…. Sarà il caldo….’.
‘O magari è meglio che copro le gemelle e il boschetto vero’ sussurra maliziosa.
Non oso dirle che pensavo a un altra, se pensa che le sue poppe non mi bastino mai (cosa vera fra l’altro) preferisco lasciarglielo pensare.
‘Aspetta qui che mi vesto e vado giù io a prenderti la valigia’.
‘Mi spiace farti fare la fatica nonna. Ma non hai nulla che possa mettere un attimo tipo tuta o roba così’.
‘Quanto peserà mai questa valigia?’.
‘E’ un trolley grande con tutto dentro. Anche il Pc e i libi… Sarà 40 chili buoni’.
‘Aaaaaa allora davvero ci vuole un toro per portarlo su’.
‘Appunto. Ma proprio non hai che so dei vecchi jeans, una tuta dei pantaloncini?’.
Lei ci pensa e poi ‘Vieni…’ mi fa cenno ed entriamo in camera sua.
Inizia a rovistare nell’armadio mentre io mi siedo sul letto. A quel punto non posso fare a meno di pensare che così chinata col grasso culone in bella vista è perfetta per una pecorina…. Ora davvero mi sa che appena possibile mi farò un altra sega.
Tira fuori delle calze nere di nylon e un body sempre nero lucido e pieno di orli e merletti.
Lo indossa. I movimenti ritmici che deve compiere sono eccitantissimi e quando solleva una gamba alla volta sul letto per mettersi le calze me la mangio davvero con gli occhi. L’uccello ormai pulsa di vita propria.
‘Caro ma che hai? Sembri una statua….. -poi ridacchiando- una statua con la meridiana… Che ora segna quel bastone?’.
In effetti se mi mettessi nella posizione giusta la mia asta di carne potrebbe anche fare da gnomone senza problemi.
‘Scusa nonna ma sai…. Le calze sono così sexy e tu sei così sexy…..’.
‘A porcello… Va bhe dai lo prendo per un complimento….. Guarda ti ho trovato questa camicia…. In origine era un vestito ma puoi metterla come camicione tanto ti arriva quasi alle ginocchia… Poi è nera e nasconde tutto’.
Mi porge questo abito, penso suo di quando era giovane che dovrebbe essere di quelli interi che si indossano con la cintura in vita e che io infilo come camicia cercando di nascondere il pisello sotto.
Lui però non collabora ed eccolo sollevarsi di nuovo…
Nonna scuote la testa ‘No così non va. Ci vuole proprio un pantalone. Ti darei uno dei miei pantacollant ma ci balli dentro due volte… Tu non hai mica questo culone’ e si da uno schiaffo su una natica.
Dio vuol farmi morire…. Tra un po me lo stacco dalla voglia che ho di tirare la sega.
‘Aspetta ho un’idea. Non sarà elegante ma se non ti fai problemi potresti mettere questi’.
Li afferro. Solo sentirli in mano mi da piacevoli e insane sensazioni ‘Collant?’.
‘Si…. Quelli invernali neri sessanta denari…. Sono coprenti e restringenti. E’ come avessi la tuta da ciclista…. Li metti sotto e non si vede nulla’.
‘Collant tuoi?’.
‘Ovvio. Di chi se no. Se però ti imbarazza mettere calze da donna basta dirlo…’.
‘Ma no, ma no li metto subito’ mi volto e mi chino per infilarli. Mentre le do la schiena non posso fare a meno di portarli al naso per sentire se profumano magari della sua figa…. Ovviamente sono stati lavati quindi è solo un’illusione ma mi pare quasi di sentire aroma di sesso…
‘Aspetta. Non si mettono così. Devi arrotolarli e poi farteli scorrere sulla gamba. Sdraiati sul letto e solleva le gambe che lo faccio io dai’.
Oddio… Adesso mi mette lei i collant… Mamma mia che voglia che mi viene’.
Arrotola l’indumento, me lo infila nei pieni e poi lo fa salire lentamente. Quella sensazione sulla pelle è impagabile. L’uccello è proprio di fronte a lei, sento quasi il suo alito sulla cappella mentre mi veste. Arriva al cazzo, lo afferra delicata con due dita e lo abbassa…. Fa un po fatica perchè è durissimo e più spinge più io faccio ‘argh’.
Non credo mi abbia mai toccato il cazzo con tanta insistenza.
‘Ecco fatto. Va che bello che sei’.
Mi guardo allo specchio sembro un mezzo travestito e un mezzo ballerino di danza classica…. Ma può andare.
Infilo ai piedi le scarpe da tennis e sono pronto.
L’uccello sotto è ancora li che pulsa ma il nylon e l’elastico lo trattengono. Solo il bozzo è bello evidente appena celato dalla lunga camicia.
‘Ok vado a prendere la valigia’.
‘Bravo ma fai veloce’ dice nonna ben conscia che non sono propriamente un simbolo di eleganza e sobrietà.
O si nonna, penso, faccio veloce si perchè appena torno mi faccio un altro di quei segoni che tu neanche immagini.
Va tutto bene. Scendo, prendo la valigia, non passa nessuno, nessuno mi nota. Chiudo l’auto, entro, sollevo il trolley per fare i gradini, chiamo l’ascensore.
Si apre la porta, entro e sono salvo.
Ma neanche il tempo di dirlo e la porta invece di chiudersi si riapre.
Con orrore vedo l’ombra imponenete della vedova Teresina che entra con me.
‘Buongiorno’ dice asciutta.
‘buon… buon giorno signora’ rispondo io tentennante.
La guardo. Pantaloni rosa della tuta, canotta da uomo bianca e ciabatte. I suoi 130 chili sbordano da tutte le parti. I dieci chili buoni di tette sono incipienti e incontenibili tanto più che non deve avere il reggiseno. Ha in mano il bidoncino marrone dell’immondizia. Doveva proprio andare a prenderlo adesso?
Lei guarda me e il mio ‘costume’.
Ci riflette ‘senti ma sei frocetto? Lo sa tua nonna?’.
‘Cosa sono scusi?’.
‘Ma si dai quelli che si vestono mezzi da donna perchè gli piace prenderlo nel culo’.
Precisiamo una cosa. La vedova Teresina è nata in calabria, sempre più o meno vissuta nei campi. Avrà la seconda elementare e magari neanche quella e non è certo una che si misura nel parlare. Ricordo una volta, anni fa che pur davanti a me bambino che ascolatvo disse a mia nonna ‘Lo sai che quella puttana di mia figlia è di nuovo incinta…. Si comprasse un cazzo di gomma come ho fatto io farebbe un affare….’ e subito dopo aveva fatto una grassa risata senza alcun senso di colpa.
‘No guardi che c’è uno sbaglio… Ero da nonna senza pantaloni e mi sono dovuto arrangiare come potevo’.
Ma lei non mi sta nemmeno ascoltando ‘Ma che mondo che abbiamo… Uomini che inculano uomini, donne che leccano la fessa alle donne… Tramvestiti….’.
E li rido perchè mi fa pensare a un tranviere gay!!!
‘Guardi che si sbaglia glielo giuro’. Ora sono un po’ terrorizzato perchè la vedova Teresina è peggio di Facebook per passare notizie.
Dagli un pettegolezzo (e questo è bello grosso) e mezza giornata e i cazzi tuoi li sapranno in tutta la città.
‘Signora mi ascolti….’.
‘Ma dai, ma dai lo so che non è colpa tua lo hanno detto anche alla tele che è una malattia dei geni’.
‘Si della lampada….. -non ce la faccio più. Mi sale una rabbia dentro che di botto la mano scatta sul pulsante di stop e blocco l’ascensore- Senti vecchia stronza mi vuoi ascoltare. Non sono gay, non sono frocio e neanche travestito’ ho gli occhi iniettati di fuoco. Senza quasi rendermene conto calo i collant e mi afferro il cazzo che salta fuori imponente e durissimo ‘To lo vedi come mi viene duro a fissare le tettone a una vecchia chiattona come te… Immagina le giovani!’.
‘O minchia che minchia’ scatta lei e resta davvero senza parole.
‘La vuoi? La vuoi succhiare? La vuoi nella figa che è meglio del tuo cazzo di gomma? E’ questo che vuoi?’.
Le ho già afferrato una mammella…
Lei sgrana gli occhi… ‘Madonnna che uccello che tieni’.
Faccio ripartire l’ascensore… ‘Dai che adesso te lo faccio provare zoccolona’.
Arriviamo al piano. Lascio la valigia sul pianerottolo e invece di andare a destra verso l’appartamneto di nonna vado a sinistra seguendo la signora Teresina… Io ho il cazzo al vento, lei le tette che ciondolano fuori dalla canotta… Non stiamo certo andando a berci un caffè…
La casa era arredata modestamnete per non dire di peggio e aleggiava un forte odore di fritto quasi fastidioso. Ma non ero certo lì per dare consigli di arredo. Neanche il tempo di chiudere la porta e avevo già afferrato l’elastico della tuta rosa di Teresina e glielo avevo caalaato con un colpo secco fino alle caviglie.
Il suo grosso culo burroso mi si presentò davanti e non diedi nemmeno modo alla vecchia befana di andare fino alla camera da letto. Con una spinta la feci arrivare fino a un buffet di formica per farla chinare in avanti e già le avevo messo due dita in mezzo alle gambe.
‘Senti come sei bagnata vaccona’ dissi mentre le ficcavo dentro le due dita assieme senza preoccuparmi di farle male’.
‘ummmm porcone ti piace la figa vero’.
‘Ne ho chiavate di meglio troia…. Ma ora stai ferma che ti impalo’.
‘Non sei tanto gentile….’ borbottò lei.
‘Non sono mica venuto a fare il gentile, sono venuto a spaccarti la figa puttanona’.
‘E le calze non le levi?’ disse facendomi notare che indossavo ancora i collant di mia nonna.
‘No… E tanto per chiarire li tirai su e poi li strappai per poter avere il cazzo fuori senza doverli togliere.
‘Quindi è vero che sei un po’ ricchione’ ridacchiò la vecchia.
‘Si infatti questo è proprio da ricchione’ e con un colpo secco la penetrai.
Doveva essere a secco da anni e sentii quasi le pareti vaginali che si spaccavano.
‘Piano cazzo…..!’ urlò la vecchia ma a me delle sue obiezioni non importava nulla. Mi aveva beccato già mezzo arrapato da mia nonna in più con quel nylon addosso che mi stimolava ancora di più e aveva colmato il tutto facendomi incazzare a dismisura con la storia del frocio.
Ora era giusto che mi sfogassi come meglio credevo.
Dopo tre o quattro pompate decise inizi a bagnarsi ben bene e anche il suo dolore divenne piacere. Io, strizzando con forza quei due maniglioni di lardo che avevo sui fianchi pompavo con tutta la forza che avevo e mi beavo, guardando lo specchio a figura intera che rifletteva la nostra immagine e che mi mostrava le sue enormi e molli tettone che ballonzolavano a tutta forza ad ogni colpo.
Dopo poco sentii che faceva un verso simile a un nitrito di un cavallo…. la porca stava venendo.
Continuiai a fotterla ben bene fin che non ne fui sazio e sentendo i coglioni pieni le ordinai ‘forza girati che ti sborro sulle tettone’.
Non era un’invito ma un’ordine quindi lei non se lo fece ripetere due volte. Con andatura goffa e claudicante cercò di voltarsi meglio che poteva mentre dalla figa le colavano liquami giù lungo fino alle cosce.
Si mise piano piano in ginocchio, levò la canotta comunque del tutto inutile eguardò il cazzo che si avvicinava mentre io lo segavo velocemnete.
Partì lo schizzo e le arrivò giusto sulla poppa sinistra ma era così abbondante che di rimbalzo un po’ le arrivò sul mento.
Teresina chiuse gli occhi e io continuai a pompare con la mano per svuoatrmi bene con altri due fiotti di sperma che le colarono sempre sulle poppe.
A quel punto, visto che aveva chiuso gli occhi quasi schifata decisi che era il caso di andare avanti. Le afferrai i lunghi capelli bianchi con forza la tirai a me e dissi ‘apri la bocca puttana’.
Lei provò a non farlo ma la cappella era già sulle sue labbra e spingevo….
‘Forza ingoia sto gelato’.
‘ummmm porc….’ borbottò ma non poteva parlare perchè il mio uccello pieno di sborra le era già entrato in gola.
‘Forza non dirmi che non sai fare un pompino…. Dai su vecchia mignotta succhia’.
Obbedì…..
A quel punto mi accorsi che nella tasca del camicione di nonna avevo il mio iphone e stava vibrando.
Lo presi in mano senza smettere di tenere il cazzo in bocca a Teresina e vidi che era la nonna…
Risposi.
‘John ma dove cavolo sei finito?’.
‘Scusa nonna arrivo subito’.
‘Ma dove sei? Coi i miei collant addosso? Ma sei matto?’.
‘Nonna ho detto che vengo subito….’ e chiusi la conversazione mentre Teresina ancora ciucciava a tutta forza e le sue tettone facevano da cuscino ai miei coglioni.
A quel punto visto che avevo ancora il telefono in mano mi venne in mente di fare qualche bel primo piano a Teresina con mio uccello in bocca e le tette tutte sborrate….
Nonostante la voglia fosse di stare li a farmi la vecchia ancora una volta e possibilmente spaccarle il culo come meritava non potevo far aspettare ancora nonna. Così glielo sfilai di bocca e lo feci sparire meglio che potevo dentro al collant…
‘Ora devo andare ma appena ho tempo torno…’.
‘Ma chi ti credi di essere? Mica sono una puttana che vieni a scopare quando vuoi capito? Sono una signora per bene io’.
‘No tu sei una vacca petteggola e la prossima volta che vengo ti prendo anche il culo…. E sappi, se caso mai ti andasse di parlare in giro di me, di nonna o del mio collant che ho queste belle foto di te che ciucci il cazzo. Se ti gira di spettegolare te le attacco nell’ingresso del palazzo capito?’.
‘Io sono una donna riservatissima cosa credi’ disse mentre si alzava in piedi e si puliva la bocca con la mano.
‘Si si riservatissima…. Dai che vado’.
Lei mi chiamò. Aveva il sorriso gentile di una ragazzina. Un sorriso che non avevo mai visto su quel faccione acido e antipatico ‘Allora ripassi a trovarmi amore?’.
‘Appena avrò voglia e tempo’.
Lei si diede uno schiaffo da sola su una chiappa ‘Non farmi aspettare amore che ti do anche il culo’ e mi mandò un bacio con la bocca.
‘Che puttana’ sussurrai mentre mi chiudevo la porta alle spalle.
Nonna era furibonda. ‘John ma ti rendi conto che sei sparito per più di un’ora?’
‘Scusa nonna avevo un’impegno’.
‘Un impegno? E dove avevi l’impegno che sei in collant’.
‘No è che….. Ero giù in macchina…. Telefonavo’.
‘Ma la valigia era sul pianerottolo? L’ho tirata dentro io che non la rubassero’
La nonna non era certo stupida e io mentivo pure male.
‘Sono venuto su poi sono tornato giù….’.
Sorrise ‘Va bene lasciamo stare. E’ giusto che alla tua età tu abbia i tuoi segreti…. Però potevi dirlo. Adesso è l’una passata e non si fa più in tempo ad andare in trattoria e tornare in tempo. Mi sa che salteremo il pranzo’.
‘Mi spiace…’.
‘Bhe a me un po’ di dieta male non fa tu, perdonami ma te la sei cercata’.
‘Tanto non avevo fame’ mentivo. In realtà dopo la scopata avevo una fame e una sete infernali….
Nonna stava già per allontanarsi mentre io trascinavo il mio trolley in camera da letto per cambiarmi quando di botto disse ‘E scusa una cosa. Perchè hai un buco nel mio collant e mezzo pisello fuori?’.
‘A….. -cavoli era vero, si vedeva tutto- No è che…. Bho forse si è strappato…. Impigliato da qualche parte’.
Lei si avvicinò sorridente. Mi colse di sorpresa e appoggiò una mano sulla mia coscia sfiorandomi la cappella ‘Lascia stare tanto era vecchio e da buttare… Teniamoci il segreto che è meglio’ e mi fece l’occhiolino. Poi avvicinandosi all’orecchio come per farmi una confidenza aggiunse ‘e non ti chiedo nemmeno perchè è tutto unto di sborra…’.
Io non sapevo che dire e mi limitai a un sorriso ebete.

Nel pomeriggio puntuali arrivarono due operai e in poche ore cambiarono il termosifone che si rivelò crepato alla base e il relativo tubo. La spesa non fu di certo indifferente ma alla nonna i soldi non mancavano.
Felici di aver risolto la vicenda e stanchissimi ci sedemmo in salotto fin che la nonna non disse ‘stasera festeggiamo che ne dici. Prendiamo la macchina e mi porti fino a quel ristorantino sul lago ti va?’.
‘Non sei stanca. Non vuoi riposarti per il viaggio di domani?’.
‘Ma no dai. Per una volta che ho un cavaliere voglio fare un po di festa. Anche tu mettiti un abito elegante che andiamo a fare i fidanzatini’ e rise di gusto.

Obbediente mi infilai la camicia di seta nera che avevo portato e dei Jeans neri, lei invece uscì dalla camera da letto in gonna nera sopra al ginocchio, camicetta bianca a pizzi, calze nere con la riga e scarpe nere con un bel tacco. Profumava di Chanel n’5 di cui doveva aver abbondato e aveva la bocca rosea impastata di rossetto. Occhi truccati e unghie smaltate di rosso.
‘Oi ma che gran figa nonna’ dissi per scherzare.
‘Ma che parole sono….’ scattò lei.
‘Intendevo che sei molto carina’ mi corressi io.
‘Ecco così va già meglio. Bravo. Non puoi dire a una donna matura che è ‘figa’ non si usa, non si fa. Puoi dire che sono uno splendore, che stò davvero bene o al massimo che sono provocante se proprio vuoi osare… Ora da bravo, prendimi a braccetto e scendiamo fino alla macchina… Poi mi apri la porta e mi fai salire come si conviene’.
‘Ok nonna’ annuii ancora un po perplesso.
‘Su dai che ti insegno come si corteggia una dama’ e cogliendomi di sorpresa mi diede un bacio sulla guancia.
Al Ristorante ‘Laguna Blu’ erano tutte coppiette. Ne contai otto. Un paio con donne dalle scollature vertiginose, le gonne che sembravano cinture e i tacchi simili a pertiche… Alcune più che altro sapevano di prostitute.
In effetti percorrendo la strada del lago sui bordi della strada ne avevamo viste parecchie… Nigeriane, del nord europa e un paio che parevano tranx… Una in particolare, una nera, mi aveva colpito perchè era completamnete nuda con addosso solo le scarpe col tacco… Spavalda mi aveva agitato la gatta pelosa davanti alla macchina e aveva fatto ciondolare un po le tette incurante che ci fosse già una donna al mio fianco…
Alll’interno del Laguna, con tavoli apparecchiati con tovaglie di lino pregiato e lumi di candela a centro tavola non ci si poteva certo aspettare un clima da famiglia e non ci volle molto per cominciare a notare che parecchi limonavano tra una portata e l’altra senza tanti problemi.
Quando poi notai chiaramnete che una bionda venticinquenne muoveva con troppa insistenza la mano sotto la tovaglia mentre il suo accompagnatore minimo sessantenne contraeva i muscoli del viso e ansimava piano piano non ebbi più dubbi che si trattasse di coppiette occasionali o di mercenarie.
Quando finalmente l bionda finì di muovere il braccio, se non fosse stato chiaro, alzò la mano tutta collosa e si pulì con una tovaglietta.
Anche la nonna guardava e non credo le fosse sfuggito che l’amico si era appena fatto fare una sega. Ma non disse nulla.
Ordinammo Rigatoni alla crema di scampi, pesce spada alla griglia e un dessert di fragole il tutto annaffiato da un buon vino che cercai di bere moderatamnete visto che dovevo guidare.
La nonna che invece non guidava ne tracannò tre bicchieri di fila e ordinò presto una seconda bottiglia.
Quando entrò una signora over sessanta con un ragazzo che non aveva più della mia età credetti di non essere l’unica mosca bianca. Anche loro, forse erano nonna e nipote o era la zia o roba simile pensai…
Ma, presto, nonna mi tolse ogni dubbio quando la salutò ‘Ciao Graziella’ disse.
E subito, mentre la grassa donna si avvicinava aggiunse a bassa voce rivolta a me ‘non dirle che sei mio nipote. Lascia parlare me’.
La bionda si avvicinò facendo ciondolare tutta la grande latteria mal celata sotto a un vestito nero intero così corto che mostrava persino le giarrettiere che fasciavano le sue gambe grosse come prosciutti.
Pesava almeno venti chili più di nonna e la sua pancia era incipiente quasi come le sue tette o il suo culone. In più su quei tacchi e con un vestito così aveva davvero l’aria della battona. Per non parlare dei capelli tinti di un biondo platino acceso davvero volgare.
‘O cara Antonietta che piacere’ disse la bionda.
‘Graziella tesoro’ sorrise nonna. Le due si baciarono tre volte sulle guance.
‘Sei qui col tuo amico?’ chiese Graziella.
‘Si. Anche tu vedo….’.
‘Cara lo sai che non mi faccio mancare nulla…. Un po di svago fa sembre bene poi il ragazzino ha un bel c…. Insomma è bello grosso’.
‘Anche il mio’ annuì la nonna senza battere ciglio e io mi guardai i piedi per non arrossire…
‘Allora buon divertimento cara’ concluse Graziella.
‘Anche a te tesoro’ rispose la nonna e tornò a mangiare.
Per fortuna eravamo già a metà secondo perchè anche nonna pareva un po’ in imbarazzo ‘Scusami caro. A pranzo ti giuro che questo è un ristorante elegante. Non credevo che a cena fosse diventato un posto così…’.
‘Fa nulla nonna… Il cibo comunque è squisito’.
‘Almeno quello’ sorrise lei e bevve un altro po di vino.

Finimmo di mangiare senza non poter fare a meno di notare che ogni tanto una coppia si alzava, spariva per un po in bagno e quando tornava aveva l’espressione più soddisfatta e i capelli più spettinati.
Sforzandoci di far finta di nulla mangiammo anche il dessert anche se ammetto che ogni tanto mi cadeva lo sguardo su qualche minigonna davvero estrema e che sotto mi si era risvegliata la bestia.

Chiudemmo con un caffè e la nonna pagò i quasi 150 euro di conto… Mica male per un ristorantino sul lago pensai.
Ci alzammo e nonna cercò Graziella per salutarla ma era sparita. ‘Sarà andata in bagno’ disse tranquillamente.
‘Probabile’ dissi senza star li a sottilizzare che se era andata in bagno si era portata dietro il ragazzino e ci avviammo verso l’auto.

Sorpresa delle sorpese nel parcheggio c’era Graziella. Un po più spettinata di prima e con l’aria più triste.
‘Cara che succede?’ chiese subito la nonna.
‘Lascia stare. Una fregatura totale. Mi aveva detto che faceva di qua e faceva di la e poi…. Che fregatura’ borbottava la bionda.
‘Ma di che parli?’.
‘Il toy boy. Mi aveva detto che faceva chissà che meraviglie e che aveva chissà che roba li sotto… E invece guarda….un disastro.
La foto che mi aveva mandato non era del suo quindi come dimensione non c’eravamo affatto, in più due minuti in bocca e…. fine della festa. Il solito sfigato da chat buono a niente e mi è pure costato 80 euro di cena’.
‘l’hai rimorchiato su una chat?!!!’ sgranò gli occhi la nonna esterefatta.
‘Bhe si… Tu il tuo dove l’hai preso?’ disse come se io non ci fossi.
‘Lascia stare. Ma ora dov’è scusa…?’.
‘Gli ho dato due calci in culo e l’ho mandato via a piedi sto stronzone’.
‘A ecco brava… Bhe dai ti rifarai sabato prossimo disse nonna e accelerò il passo verso l’auto.
Intanto il parcheggio non era deserto. C’era una Mercedes coi vetri oscurati che dondolava a tutta forza mentre una degli occupanti ululava ‘si si siiiiiii’.
C’era la bionda che si era sporcata le mani prima che ora stava con la testa sul lunotto posteriore mentre la sagoma dell’accompagnatore era dietro e ci dava a pecorina e c’erano un paio di signori seduti al posto di guida con l’espressione soave mentre la sagoma di una testa andava su e giù sul loro petto….
Che bello scopatoio pensai.
Fu a quel punto che Graziella affrontò nonna ‘Senti non è che…. me lo presteresti’.
‘Cosa?!’ sbottò nonna.
‘Dai mezz’oretta, una cosa veloce… Tanto è bello robusto e sono sicuro che ne ha per tutte e due… Dai ti prego’ e senza problemi mi accarezzò il braccio.
‘No ma io non credo che….’ obiettò Nonna.
‘A capisco…. Va bhe dai dividiamo non c’è problema. Quanto per una sveltina dai?’ disse rivolta a me e io secco dissi ‘Cinquanta’.
‘A…. Bhe non sei economico ma sicuramnete li vali…. Va bene’ e iniziò a cercare il portafogli in borsa.
Nonna mi sussurrò all’orecchio ‘ma che fai sei impazzito’.
‘Che vuoi che faccia? Le dico che sono tuo nipote?’.
‘Quindi adesso vai in macchina a fare sesso con lei….ma ti rendi conto?’.
‘E che devo fare…?’.
Stava per rispondermi, malissimo ma Graziella aveva già i soldi in mano e me li stava porgendo.
‘Su dai vieni caro che ho il Suv nove posti comodissimo’.
‘Ha il suv nove posti’ ripetei ridendo a nonna.
‘Ho visto’ mugugnò lei.
‘E tu Antonietta cara che fai?’ chiese.
‘Non so… Vado in macchina che vuoi che faccia’.
‘Ma no dai…. Vieni con noi… Dai che ci divertiamo’ disse Graziella sicuramnete bella carica di alcool.
‘Ma no dai non è il caso’.
‘E su dai non fare la scontrosa…. Dai che ti costa dove godiamo in due godiamo anche in tre’.
La nonna scosse la testa e mi sussurrò ‘ma tu guarda che situazione’.
‘Puoi sempre dirle che sei mia nonna’ dissi io mentre Graziella già spalancava la portiera e in fretta e furia levava il vestito restando solo con un body nero molto provocante e le calze…
‘Questo mai…. Stai zitto, fai quello che devi e poi andiamo a casa’.
Le feci il gesto di fottere con la mano ‘Faccio quello che devo?’.
‘Per forza scosse la testa nonna. Non vedi che ha già tirato fuori le poppe’.
Entrammo in auto. Graziella aveva tutto fuori. Le poppe enormi e la fica in bella vista…. Anche li il pelo era tutto platinato…
Io le sedetti accanto sul sedile posteriore e nonna vicino a me così da farmi trovare esattamnete in mezzo a loro avvolto dai loro corpi giunonici.
Graziella non ci mise un attimo, mi aprì la patta, mi calò secca Jeans e boxer e il mio uccello bello eccitato spuntò dritto come un fungo.
La bionda sgranò gli occhi ‘Mamma mia tu si che li vali 50 euro questo non è un cazzo è un albero’.
‘Già un albero sempre in fiore’ mormorò nonna.
Graziella senza tanti problemi mi scivolò sul petto e se lo prese in bocca…. Diede due o tre belle succhiate poi di botto si fermò e guardò la nonna ancora vestita e immobile come una statua ‘O ma che maleducata che sono… Toccava prima a te cara’.
‘No no fai pure tu non mi offendo’ scosse la testa.
‘Ma no dai… Un po per una non voglio essere cafona… Il ragazzo è tuo…. Dai su senza complimenti’ e tenendolo teso con una mano quasi lo porse a nonna.
‘Senza complimenti’ ripeti io ridendo.
‘Grazie siete davvero gentilissimi’ ripetè lei con voce glaciale poi prese fiato, si chinò sul mio petto e lo prese in bocca…
Tornammo a casa nel mutismo e nell’imbarazzo più assoluto. Nonna masticava rumorosamente delle mentine probabilmente per togliersi dalla gola il sapore di sborra.
In effetti non avevo resistito. Quando aveva iniziato a succhiare mi ero lasciato andare e dopo poco le avevo sparato un fiotto in gola che le aveva tolto il fiato.
Graziella, che intanto si sgrillettava accanto a me sbattendomi le poppe in faccia era parsa un po delusa ma quando aveva visto che il mio cannone uscito dalla bocca di nonna era ancora bello duro e pronto aveva sorriso e mi aveva fatto una carezza…. ‘O ma sei un portento….. Dai dai passiamo alle cose serie dai….’
Nonna intanto si era tirata su e aveva sputato in un fazzoletto tutto lo sperma residuo…. ‘Cara io inizio tu intanto spogliati’ aveva detto Graziella mentre con ben poca leggiadria scuotendo tutta la ciccia mi scavalcava e mi si sedeva in braccio impalandosi sul mio cazzo.
Io perso fra le enormi tette di Graziella mi ero scordato di nonna e avevo iniziato a succhiare prima un capezzolo e poi l’altro… erano grossi, duri, fantastici. Con una mano le palpavo il fianco, con l’altra spremevo una tettona come fosse un palloncino pieno d’acqua.
Graziella, infoiata e non certo nuova a queste esperienze aveva preso a cavalcarmi come una vacca drogata.
Sentivo le sospensioni del suv cigolare paurosamente. I suoi cento e passa chili di peso scatenati non erano certo pochi…
‘O si dai…. O si…. Dai….. O che uccellone…. Siiiiiiiiiii’.
Cominciò a venire ma non aveva limiti. Venne ancora e poi ancora e quando mollò lo fece solo perchè le gambe non la reggevano più.
‘O non ne posso più amore…. Riempimi dai….’.
Io non aspettavo altro. Afferrai le tettone con tutte le mie forze e mi svuotai di nuovo.
Piano piano e sofferente si sollevò facendo uscire il cazzo dalla sua figa marcia come uno stagno e crollò al mio fianco.
Guardai intanto nonna. Era ancora vestita ma le mutande erano calate a terra. Nonostante l’imbarazzo non aveva resistito e eccitata si era toccata con le dita…
La bionda guardò il mio uccello pronto a combattere ancora e’madonna ma sei proprio una forza della natura….’
Io mi limitai a sorridere e stavo quasi per dirle di voltarsi che glielo avrei messo nel culo quando disse ‘Vai cara tutto tuo’ rivolta a nonna.
Lei scosse la testa ‘No dai non sono così equilibrista come te dai….’.
‘Bhe si per farlo bisogna essere allenate… Va bhe dai ho capito, sdraiati e punta le gambe sul sedile davanti che fa lui’.
‘Ma no dai….’ obiettò nonna.
Graziella però era incontenibile, scivolandomi sopra con tutto il suo perso aveva afferrato nonna, le aveva ficcato la lingua in bocca e le stava aprendo il vestito….
La nonna, nonostante tutto iniziò a limonare con lei con grande trasporto.
Poco dopo fu mezza nuda. Solo il bustino di pizzo con le tette al vento e le calze… Uno spettacolo.
Graziella era scivolata di fianco e la nonna si trovava in mezzo a noi due. Con insistenza e facendole quasi male, Graziella le afferrò le gambe, le divaricò bene bene e fece in modo che la sua fica fosse all’altezza giusta.
Io ero eccitatissimo.
‘Vai fattela che aspetti!’ incitava Graziella.
Io fissai nonna come se aspettassi un suo consiglio ma lei non disse nulla.
Non ne potevo più… desideravo troppo farlo.
Con tutta la foga che avevo indosso presi la mira, spinsi e lo infilai in fica a mia nonna giù dritto fino ai coglioni.
‘Urgh!’ gemette lei.
‘Ti piace vero porcella?’ disse Graziella mentre le aveva messo le tette in faccia per farsele ciucciare.
‘Ummmm siiiiiiiii’.
Io fermo col cazzo dentro di lei le guardavo.. Pareva che il lesbismo non le dispiacesse affatto a giudicare da come succhiava avida i capezzoli all’amica.
‘Dai che aspetti…. Pompa bello pompa…..’ mi incitava la bionda.
‘Pompaaaaaaaaaa!’ ululò nonna sempre con la testa immersa nei seni dell’altra.
Obbedii… Ammetto che non fu la mia scopata migliore…. Due minuti a dire tanto. Ero così eccitato pensando a quel sogno che si realizzava che in poche pompate mi partì uno spruzzo da paura che mi svuotò fino al midollo…
E il gioco finì così…. ‘Già fatto? Ma così presto…’ sbottò Graziella.
‘Scusatemi’ dissi mentre lo estraevo ora davvero, finalmente, molle.
‘A me va bene così non vi preoccupate’ disse nonna riprendendo il controllo e con forza spinse via l’amica e si rimise il vestito in fretta e furia.
Prima che potesse accadere altro era già scesa dalla macchina e si puliva l’intimo con le mutande appallottolate che poi mise in borsa….
Poco dopo avevamo già salutato Graziella ed eravamo sulla via di casa….
‘Nonna mi dispiace tanto….’ dissi quando eravamo quasi a casa.
Lei sospirò ‘Volevi farlo e lo hai fatto che ti devo dire’.
‘Io…. Mi vergogno tanto te lo giuro’.
‘Ti rendi conto che quella è la Presidente della mia associazione di Dame di carità. E’ una delle donne più in vista della città….’.
‘Bhe bella presidente. Ma lo sanno all’associazione che va a farsi le scopatine sul lago?’.
‘E’ vedova ed è ricchissima, può anche permetterselo… Ma ti rendi conto di che scandalo verrebbe fuori se scoprisse che sei mio nipote…. L’incesto è pure un reato lo sai?’.
‘Nonna mi spiace ma quando mi ha provocato ero eccitato e…. Non pensavo ti facesse venire in auto con noi…. Non credevo mi facesse fare anche con te…. Scusa…..’.
‘Bhe hai ragione a scusarti è stata una scopata davvero pessima, proprio da ragazzino incapace… Ma pensi di poter far godere una donna in vita tua se vieni dopo un minuto?’.
Mi stava solo sfottendo o voleva provocarmi?
‘Bhe hai visto anche tu che posso fare di meglio…. senza vantarmi ma a Graziella l’ho sfondata alla grande’.
‘Bravo vantati pure porco!’
E il discorso si interruppe di nuovo.
Solo quando arrivammo e spensi il motore prima di scendere le dissi ‘Comunque sono bravo e so fare di meglio!’.
‘Buon per te. Ma adesso questa storia finisce e speriamo che Graziella sia abbastanza ciucca da dimenticarsi la tua faccia in fretta’ disse la nonna e scese dall’auto.
‘Di certo non si dimenticherà il mio cazzo’ mormorai da solo e scesi anche io.
‘Dove dormo?’.
‘Ho un letto solo. Dove vuoi dormire?’
Non era la prima volta che condividevo il lettone di nonnina. Da piccolo lo avevo fatto un sacco di volte ma le circostanze erano molto diverse. Di certo non avevo mai condiviso il letto con lei dopo averle messo l’uccello nella figa.
‘Se vuoi dormo sul divano?’.
‘Non dire stupidaggini. Adesso fatti una doccia per toglierti tutti quegli odoracci che hai addosso e mettiti qualcosa di pulito. I vestiti sporchi mettili da lavare o da bruciare….e sorrise’.
Anche saperla in auto senza mutande e con la sborra che le colava era stato eccitante pur se avevo evitato per decoro di dirglielo…
Di certo non avrebbe immaginato che le sue preziose mutandine di pizzo nere sarebbero diventate un tampone per sborra.
Feci come aveva detto cercando di sbrigarmi.
Lei mi aspettava in camera ancora in bustino e calze. Le tettone erano però ben coperte e teneva le gambe chiuse per non far vedere troppo la fica.
‘Vai a letto, spegni la luce che io vado a lavarmi… Buonanotte’.
‘Buonanotte nonna e….. scusami…. scusami davvero tanto’.
‘Non ne parliamo più’ e sparì verso il bagno.
Mi infilai giusto un paio di boxer tanto per non dormire nudo come ero abituato a fare e mi misi comodo cercando di prendere sonno.
Quando nonna entrò nella camera buia però ero ancora sveglio. Lei non accese nessuna luce e fece tutto a tentoni. Sentii il letto che si muoveva, la coperta che si sollevava e il suo corpo che scivolava accanto a me.
‘Buonanotte’ disse a bassa voce.
‘Buonanotte nonna’ risposi.
Poi tutto in un colpo sentii la sua mano che a tentoni trovava la mia, mi afferrava e mi guidava fino al suo corpo…
Me la poggiò su un seno e mi lasciò libero di toccarla…. io presi a scorrere il suo corpo e sentii che era completamente nuda.
Tra le gambe avevo già un palo di marmo.
La mano di nonna prese ad accarezzarmi, lo afferrò, lo strinse fra le mani e prese a farmi una sega.
La mia mano intanto le mungeva le tette come a una mucca da latte.
‘Questo deve restare il nostro segreto hai capito?’.
‘Si nonna…. Si, scusami, perdonami se mi sono fatto la tua amica e ti ho trascurata’.
‘Quella troiona viziata…. Glielo avessi almeno messo nel culo come meritava!’ disse sempre segandomi delicatamente il cazzo.
‘Scusa….’.
‘O dai basta con le scuse. Mi pare che tu mi debba ancora un orgasmo o sbaglio?’.
‘O si nonna…. Mille te ne faccio venire giuro….’.
‘Esagerato….’.
‘Intendevo in tutta l’estate…. Io voglio scopare con te ogni notte nonna…. Ti voglio tutta…. Tutta.
‘Allora chiariamoci subito. Non voglio spettacoli con tua zia quindi discrezione. Di giorno tieni il pisellino a cuccia e non voglio sorprese poi la sera dopo le dieci piano piano vieni nel mio letto e potrai avermi. Ma niente urla, niente guaiti o parolacce perchè le pareti sono di cartone e tua zia sente tutto capito…. Contravvieni a queste regole e torni a farti seghe a raffica come gli altri anni chiaro…’.
‘No ma io….’.
‘Non negare guarda che al mare sono io che cambio le lenzuola per tutti. Le medaglie sulle tue me le ricordo ancora’ e rise.
‘Se lo sapevi potevi venire in camera mia a darmi una mano….’ dissi.
‘Bhe si ma… bhe diciamo che eri ancora piccolo dai….’.
‘Ma adesso non sono più piccolo anzi senti come sono grosso li sotto’.
‘Certo che lo sento. Quindi che facciamo? Parliamo mentre mi slogo il braccio o ti dai una mossa….
Non me lo feci dire due volte!
La scopai. Per tutta la notte. Il mio cazzo non ne aveva mai abbastanza. A spegnicandela, alla missionaria, a pecorina…
La nonna godeva…. Non arrivò a mille orgasmi ma una dozzina buona li ebbe senza alcun dubbio.
‘O si dai ancoraaaaaaaaaaa’ ululava a squarciagola ogni volta.
‘E meno male che dovevamo fare in silenzio’.
‘Siamo mica al mare. Stasera possiamo lasciarci andare’.
‘Allora potevi dirlo…. dai forza girati che ti voglio scopare dappertutto’.
‘Cosa?’. ‘Ti inculo nonna…. Si ti inculoooooooo’ dissi e già ero a pecora e spingevo per entrare…..
Quando sorse il sole stavamo ancora chiavando. Stanchi e assonnati ci facemmo una doccia per toglierci di dosso lo sperma, gli umori e il sudore di una notte infuocata. Caricai i bagagli in auto e finalmente partimmo. La nonna pareva persino che zoppicasse un po. Di certo mi ero rifatto con gli interessi della delusione datale al ristorante. Ronfò sonoramnete per tutto il viaggio. Io ogni tanto sbirciavo le sue gambe fasciate in un paio di calze trasparenti di cui la gonna corta offriva una ampia visione poi studiavo le sue tettone appena celate dalla camicetta scollata.
Felicissimo mi fregavo le mani dalla gioia. Se stavo attento a non farmi beccare da zia Samanthai avuto nonna per me ogni notte.
Fantastico! Un sogno che si avvera.
E finalmente, sudati e stanchi arrivammo alla villa di zia Samantha.
Appena entrati, sorpresa, trovammo la nuova, grande piscina che la zia aveva fatto installare di recente.
Era di quelle che si montano e smontano, non il massimo, ma comunque bella grande, pesno almeno 5 metri per tre.
Dentro c’era proprio la zia che galleggiava beata con gli occhiali da sole…
‘Mamma, John… Finalmente’.
‘Ciao cara’ disse asciutta mia nonna.
‘Che dite vi piace?’.
‘Mo…. Molto…. Beeellaaa’ belai io come una capra. In effetti oltre allo stupore per la piscina c’era quello per le tettone di Samantha che facendo il bagno senza il pezzo di sopra mostrava tutto lo splendore della sua settima. Due pere da paura che avevo spiato spesso in spiaggia anche se contratte dentro al costume da bagno.
Ora libere di galleggiare erano uno splendore vero!
‘Che aspettate buttatevi dentro che facciamo il bagno. Dai che vi rinfrescate’.
‘Dacci il tempo di mettere il costume’ disse la nonna.
‘Ma dai mamma. Ho messo la piscina per non dover fare mezz’ora di strada fino al mare ogni volta ma anche per avere un po’ di privacy. Chi ci vede qui?’.
E siccome, probabilmente pensava che non avessimo notato che aveva le pere al vento si alzò in piedi uscendo dall’acqua fino quasi alle cosce per mostrarci chiaramente che non aveva neanche il pezzo di sotto.
A quel punto, davvero me la mangiai con gli occhi. Una fichetta stretta con le labbra esterne grandi e carnose e completamente depilata.
‘Forza buttatevi’.
‘Su di lei mi butto’ pensai senza dirlo.
Ma nonna scosse la testa…. ‘Va bene, va bene dacci un attimo che John deve andare urgente al bagno e pure io se ci penso bene… Aspettaci che ti raggiungiamo’.
Samantha afferrò su un vassoio appeso a bordo vasca un bicchiere di liquido rosso che immaginai fosse un liquore di qualche tipo e tornò a sprofondare in acqua fino alla testa. Solo le poppe, spinte verso l’alto dall’acqua, galleggiavano allegre e invitanti.
Appena varcata la soglia nonna mi mise una mano sui pantaloni di tela, mi afferrò il pisello con forza quasi a farmi male e neanche fosse una maniglia mi tirò veloce verso il bagno. Entrammo e chiuse la porta.
‘Scommetto che appena hai visto quelle tettone ti è venuto duro vero?’.
‘Nonna bhe io…’
Mi aveva già afferrato il lembo dei pantaloni e con un colpo secco me li calò fino alle caviglie. ‘Eccolo qua bello duro… A porcone. Ti ha fatto venire voglia di scopare la troia vero?’.
‘Ummm nonna’ gemetti mentre lei si sedava sulla tazza del cesso per averlo giusto ad altezza bocca.
Senza esitare la parì, mi afferrò il cazzo e se lo infilò in gola iniziando a succhiare come una pazza.
Io intanto mi levai veloce i pantaloni e anche la canotta restando nudo poi passai a lei. Le sbottonai la camicetta sotto cui apparvero le mega pere senza reggiseno e con non poca difficoltà le calai piano piano la gonna.
Lei interruppe un attimo la pompa ‘guarda come ti voglio bene. Senza mutande e in autoreggenti solo per te anche se muoio di caldo’.
In effetti ora che era solo con quelle calze color carne e basta sembrava ancor più vacca. ‘O nonna non volevo offenderti. Scusa se ho guardato le tette a zia. Scusami’.
Lei si alzò in piedi ‘ma che scusa ma non hai capito che ho voglia anche io… Pensavo di tenere duro fino a stasera ma non resisto. Forza dammelo adesso’ e mentre lo diceva si poggiava con le mani sull’asse del bagno e arcuata in avanti mi porgeva il culo e la figa.
‘E sbrigati che non abbiamo tanto tempo. Una sveltina veloce poi stasera vedrai che bello. Mi sono pure portata dietro le calze a rete e i tacchi da puttanona…. Vedrai che bello’.
‘Ummm spettacolo’ dissi mentre già stavo alle sue spalle e con la mano guidavo il cazzo unto di saliva sul suo intimo solleticandolo con pelo della sua figa.
La nonna si mise due dita fra le gambe, allargò un po’ la vulva e disse ‘Dammelo….’.
‘O si nonna…. tutto’ e con un colpo secco la penetrai fino ai coglioni.
Presi a fotterla a tutta forza aggrappato saldo ai suoi fianchi properosi. Sembravo un Black and Deker…. ‘O si…. O si come è bello duro…. Ummmm dai amore di nonna che starera ti do anche il culo…’oooo si nonna…. Si voglio incularti tutta siiii’.
‘Dai spingi che vengo…. ecco si…. vengooooo’.
Io aumentavo il ritmo conscio di dovermi sbrigare ma onestamnete non sono uno da sveltina e via… Il mio attrezzo ha bisogno dei suoi tempi…’.
‘dai forza…. ancora, fammi venire ancora…. ‘.
Io pompavo senza sosta incurante del sudore che mi colava dalla fronte. Il mio uccelo faceva dentro e fuori in tutta la sua lunghezza allargandole la fica rovente ad ogni colpo…
‘Ummm o nonna come godo!’.
‘O si anche io….. O si ecco che ne arriva un’altro siiiiiiiiiii’.
‘Godi troia godiiiiiiii’ e le diedi due schiaffi sul culo che lei parve gradire.
‘Dai ora vieni tu dai amore di nonna…. Spuzza…. Riempimi tutta’.
‘Argh…. Si nonna ora ci provo siiii’.
‘Dai dai sbrigati immagina stasera che me lo metti nel culo….’.
‘O si te lo sfondo il culo nonna…. Te lo facciuo uscire dalla bocca…. ummmm’.
‘Si si dai forzaaaaaaaaaa’.
‘Un’altro orgasmo troia?’.
‘O siiiiiiii’.
Sapere di farla venire era bello quasi quanto venire a mia volta. Saperla così succube del mio cazzo mi dava delle sensazioni di onnipotenza inenanrrabili.
Me la immaginai per un attimo nuda sul letto in calze a rete e sentii che i testicoli ribollivano ‘uuu eccolaaaaaaa siiiiii’.
‘Dai dai si lo sento che è gonfio ed esplode…. Dai che veniamo assieme tesoro mio…. Siiiii’.
‘Siiiiiiiiiiiiiii’ rantolai io e sparai nella sua fica tutto il seme che avevo.
Fu a quel punto che ci accorgemmo che non avevamo chiuso la porta a chiave (anche perchè non c’era alcuna chiave), fu a quel punto che zia Samantha aprì la porta. Era completamente nuda, ci guardava e batteva ironicamnete le mani ‘E brava mamma. Certo che sei proprio un bel troione’.
Io ero fermo ancora col cazzo dentro alla figa di nonna e non dicevo nulla ma non potevo fare a meno di guardare il corpo nudo e giunonico di mia zia senza provare piacere.
‘Sanmantha ma scusa vai di la dacci un po di privacy’ disse la nonna.
‘A troiona vuoi pure la privacy quando scopi tuo nipote. Brava’.
Io mi tirai indietro e lo sfilai dalla vulva di nonna. Forse era il caso di lasciarle litigare da sole.
Ma, appena lo ebbi fuori zia Samantha mi bloccò. ‘Aspetta un po’ tu. Ossignore benedetto che trave! E chi se lo immaginava che il nipotino avesse tanti argomenti fra le gambe’.
Io ero paralizzato. Nonna ancora appoggiata a novanta sul cesso con la testa voltata ci guardava. Zia Samnataa come nulla fosse me lo prese in mano.
Iniziò a farmi una sega.
Mi venne quasi da ridere pensando a tutte le raccomandazioni fatte da nonna sul fare sesso di nascosto… Zia ci aveva sgamati dopo neanche cinque minuti. Bella discrezione davvero!
‘Patti chiari mamma. Qui ce n’è per tutte e due su questo non si discute’.
La nonna sorrise e annui ‘Ma si, ma si credo anzi che a lui di scoparci tutte e due non dispiaccia per niente…. Vero caro?’. Io annuii ancora un po imbarazzato.
‘Almeno quest’anno non dovremo limitarci ai soliti sessantanove mammina cara’ aggiunse Samantha maliziosa.
Solo a sentire quel discorso il cazzo si alzò come un missile Nasa in decollo ‘Vi fate i sessantanove?’.
‘Tua zia è un po bisex’ annuì nonna.
‘E pure la tua nonna non scherza caro’ ribattè la zia che ora mi segava a tutta velocità. In effetti già in auto con Graziella lo avevo percepito.
Io le afferrai le tettone sode una per mano ‘Posso?’.
‘Sono tutte tue caro’.
Nonna si scostò e fece per uscire dal bagno tenendosi una mano sulla fica per non colare la sborra con cui l’avevo riempita ‘Vado di sopra a fare la doccia e vi lascio soli a fare amicizia…. Credo proprio che quest’estate non ci annoieremo vero pisellone mio?’.
‘Pisellone nostro mammina cara’ precisò subito Samantha e tanto per non essere da meno si gettò in ginocchio, se lo infilò nel solco fra i seni e lo prese in bocca….
‘Buone vacanze zia’ sussurrai e mi godetti la sua prima di tantissime spagnole.

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