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Racconti erotici sull'Incesto

Confessioni di incesto

By 23 Aprile 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Un tributo alla cara sorellina
Mi sono imbattuto in situazioni molto eccitanti che magari prima, non consideravo ne ipotizzavo realizzabili (quantomeno ritenevo certi pensieri squallidi e offensivi. Fantasie e realtà che tutti in un modo e nell’altro hanno vissuto, in sostanza un gioco che fa parte della nostra parte più intima e nascosta che a fatica riusciamo ad accettare, ma che in realtà, se guardiamo bene con occhi più attenti fanno parte integrante della nostra società e del nostro quotidiano.
Una delle situazioni reali che ho vissuto recentemente è stato, il volere dedicare un tributo a mia sorella per la sua bellezza e la sua dolcezza, un modo molto eccitante per dimostrarle il mio amore fraterno.
Prendere dal mio album fotografico una delle sue foto più belle e sensuali, accendere il pc e stamparla su carta alla massima risoluzione in modo da poter vedere ogni dettaglio del suo corpo e dei suoi lineamenti, prendere lo smartphone e registrare un piccolo video in cui, nel pieno della mia eccitazione, dopo una sega frenetica e incontrollata sborro copiosamente sul suo viso da troietta e su quel corpo così bello e sinuoso da scopare in ogni dove, tanto da eccitarmi ancora di più e venire con ancora più vigore su quel suo corpo seppur cartaceo e virtuale. Il ricordo è presente e vivo nella mia testa come fosse materializzato sotto al mio grosso e ormai durissimo cazzo, una visione che alimenta in me ancora di più l’amore immenso che provo per lei un amore fraterno che va oltre il materiale e diventa a suo modo spirituale.
Immaginare di farsi fare un pompino dalla amata sorella non può che eccitarmi ancora e ancora, tanto che preso da una adorazione verso di lei, penso di omaggiarla con un altro tributo, sborrando ancora ma questa volta sui suoi stivali, i miei preferiti, belli, lucidi, neri e con un tacco 10. Quando li indossa mi sembra una gran porca, con quei leggings e quei vestiti attillati che le fasciano il culo, come non venire sopra quegli stivali, un corpo del reato senza pari. Alla fine del mio tributo pulisco tutto senza lasciare traccia, perché questo tipo di i tributi si fanno senza lasciare traccia.

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Quando sorellina chiama, fratello risponde
Accade spesso che, alla sera, quando sto fuori per lavoro, che mi senta con la mia famiglia per scambiarci qualche impressione o fare commenti sulla giornata appena trascorsa.
Un pomeriggio d’estate accadde l’imprevedibile, mentre ero seduto sul divano intento a provare un giochino erotico fatto in casa, uno di quei masturbatori a forma di bicchiere che ricordano vagamente una bocca… squilla il telefono e vedo che chi mi chiama è mia sorella, tempismo perfetto! Non potendo sospendere le manovre e non avendo nessuno che mi vedesse, risposi al telefono con voce fioca e tremolante mantenendo la calma pur continuando molto lentamente a segarmi….ero ridicolo con una mano a sostenere il cellulare e con l’altra a tenere una bocca ( finta ) con il cazzo dentro gonfio e duro. Parlammo del più e del meno mentre assecondavo con il bacino il movimento andando dentro e fuori da quella stupenda bocca di spugna, come fosse la bocca di mia sorella e quella immagine accompagnata dal suono della sua voce innocentemente complice, mi creò una tale eccitazione che venni abbondantemente sborrando sul divano emettendo un incontrollabile suono ahhhhh !!! Al che mia sorella dopo alcuni minuti di silenzio mi chiese: va tutto bene? Ho sentito uno strano ‘ahhhh’ fratellone e poi non ti ho più sentito! No non è niente tranquilla Simona sono solo inciampato niente di grave… e nel dire questo pensai!! (Ma quanto sei mignotta sorella mia….su piccola continua a parlarmi con la tua voce sensuale e da troietta così posso di nuovo riempirti la bocca della mia dolce sborra).
Fu una sensazione mai provata prima, ma non fu l’unica, infatti accade in seguito che piu’ volte mi ritrovai a segarmi grazie alle sue lunghe telefonate.

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Si, la mia cara suocera
Tutto iniziò dopo il mio fidanzamento e continua ancora ad oggi. Mia suocera, malgrado abbia 84 anni suonati, è un vero miracolo della natura. Il suo fisico è tonico e dimostra 20 anni in meno rispetto all’ anagrafe; è stata sempre in attività, e il suo charme non si è spento col passare degli anni anzi è un crescendo. Lei è vedova da molti anni, e mi racconta che con il marito al massimo qualche scopata tradizionale, mentre a me si è concessa “tutta tutta” e intendo dire che, a me, ha donato la sua verginità anale, cosa che il marito si è sempre sognato o forse non ha mai osato chiedere. Sta di fatto che, sebbene appaia come una morigerata Donna matura, con me è una vera felina, pronta a ” pretendere” che io le faccia provare i veri ” orgasmi”, che solo io so donargli, oggi è così ” rodata” che il solo parlarmi al telefono ” la eccita” facendola bagnare e agitare come una ossessa. Anche io del resto, sono eccitato al solo pensiero del suo corpo, e in particolare del suo “culo burroso”, una Venere callipigia, nel vero senso della parola. Sospettai la sua ” attrazione ” verso di me dal suo fare cordiale e spigliato che il mio sesto senso percepì andare oltre ad un semplice rapporto parentale, nel senso che, che inviava segnali di libidine, che solo un maschio vero come me avrebbe percepito. Il primo segnale lo percepì, quando mi invitò una estate ad andarla a trovare nella spiaggia dove era solita andare. Sebbene indossasse un costume intero , si presentò con un fisico tonico, con poche tette, poca cellulite, ma un viso pulito, e un culo imperiale con delle cosce toniche e forti. Mi invitò successivamente un pomeriggio a prendere un caffè (naturalmente da solo io e lei, visto che abita da sola ed è fiera e gelosa della sua autonomia) ed io non nego che avendo avuto da sempre una forte attrazione verso donne mature e più grandi di me, accettai l’ invito senza fiatare. Bussata la porta mi si gettò al collo per abbracciarmi, ed il suo odore femminile sortiva in me un effetto che già da solo mi faceva andare in tilt. Per non dire di come si presentò vestita; una leggera camiciola da casa con indosso calze collant autoreggenti. Preparato il caffè, si accese una sigaretta, con la richiesta di potersi sedere sulle mie gambe, rassicurandomi di non essere affatto pesante. E così fece, si posizionò con il suo culo tosto sul mio pacco, che nel contempo si era fatto duro sotto il pantalone. E lei come una ragazzina impudica, continuava a parlare del suo corpo mostrandomi le cosce inguainate dalle calze autoreggenti, ed io con il cuore a mille e il cazzo tosto sotto i pantaloni cominciai a perdere il controllo. Incominciai ad accarezzarle le cosce in maniera sempre più esplicita; ella voleva arrivare a questo, e oramai cadute le barriere, mi invitò a spogliarmi dei pantaloni e slip, e mi chiese di vedere il cazzo. Fu molto contenta delle dimensioni dell’ arnese, ma essendo molto maniaca dell’ igiene (fa tre docce al giorno anche per spegnere quei bollori che il suo corpo emana), pretese di lavarmi il cazzo e il culo con le sue mani. Mi trascinò sul bidet, e mentre io le palpavo il culo, lei sotto il getto d’ acqua quasi bollente mi insaponò il cazzo, scapocchiandolo completamente, per poi prendersi cura di lavarmi anche il culetto, visto che, come scoprì più tardi, l’ intenzione era che la sua lingua mi avrebbe esplorato anche lì. Dopo il lavaggio, ricordo che lo prese in bocca incominciando a pompare e a gustare quel cazzo fresco e giovane, odoroso di sapone, che chissà quante volte aveva sognato. La prima volta fu così, e spostatoci sul lettone , le sfilai le mutande, e a cosce aperte incominciai a baciala su tutto il corpo e soffermatomi sul figone peloso incominciai a pennello a farle sentire la mia lingua, sul clitoride e sulla vulva, mentre le mie dita la esploravano sempre più in profondità; colava come una spugna, con umori che a fiotti mi bagnavano il viso fino a colare sul materasso. Lei contraeva il viso , con dei fremiti che la scuotevano a catena come presa da una febbre, gli orgasmi la assalivano a catena senza contenersi né con il linguaggio né con le espressioni di godimento di una vera femmina in calore. Io continuavo a leccarla, e all’ inizio incominciai a penetrarla con la lingua nell’orifizio anale, mentre in un caldo 69 , lei prendeva in bocca il mio cazzo, non trascurando di leccarmi con la sua lingua anche il mio orifizio anale, insalivandolo con autentica dedizione. Tentai di penetrarla, in vagina, ma mi accorsi, che seppure eccitata e lubrificata, provavo difficoltà a spingerlo fino in fondo, in quanto provava “dolore” a sua detta, a cagione della sua ” natura stretta” e del mio arnese ben calibrato. Lei comunque godeva, ma nella mia mente incominciai a pensare che avrei dovuto sondare vie alternative, visto che in vagina godeva di lingua, ma nella penetrazione non raggiungevo la profondità desiderata. Cambiai strategia le avrei preso il culo. Dapprima introdussi un dito, poi due e capii che malgrado fosse vergine analmente, avrebbe provato piacere nella probabile penetrazione anale, più di quella che avrebbe provato in vagina. Le mie dita ben lubrificate dal suo sugo e dalla mia saliva non le provocavano troppo dolore malgrado le resistenze iniziali e così con due dita in culo e uno nella figa notai cha con quella ” forbice” riprese ad avere profonde e continue contrazioni d’ orgasmo. Posta di lato e stravolta in viso dagli orgasmi, le appoggiai la cappella sul buco del culo, e incominciai a spingere….”Piano cucciolo mi fai male!!!!!” disse, ma la matrona trovò suo agio regolando lei stessa il grado di penetrazione anale, con il cazzo che pian piano trovò strada in quell’ orifizio, fino a sentirla piena. Essendo giunto nell’ampolla del retto, scoppiò in un orgasmo superiore alla prima volta, confessandomi che sebbene provasse inizialmente dolore, provava orgasmi anali in compensazione a quelli che probabilmente non provava in penetrazione vaginale: il suo culo era predisposto a quel tipo di rapporto. E da allora che oramai, il culo di mia suocera è diventato il nido del mio cazzo, e dopo averle sborrato quantità industriali di sborra, con il tempo la penetrazione anale si è fatta più agevole, essendo più dilatata di come l’ avessi trovata le prime volte. Tanto è vero che con il tempo avendole allargato il culo, il mio cazzo non trova più quell’aderenza delle prime volte. Infatti negli ultimi periodi si accorge che dopo averla pompata nel culo senza per me raggiungere l’orgasmo, mi finisce col pomparmi di bocca fino a godere del mio seme in bocca, che deglutisce come un elisir di lunga giovinezza.

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La nipotina e il dolce miele
Mi chiamo Andrea e ho 40 anni, vivo con mia sorella di 34 e i miei genitori; ho un altro fratello più grande sposato che ha due figli: un maschietto e una femminuccia che ormai è una signorina e studia, fa le superiori nonostante dimostri sempre qualche anno in meno, ha un bel fisico praticando molti sport fra cui il nuoto e la danza aerea, in particolare ha un bel culetto all’insù, alla brasiliana. Qualche mese fa mi è capitato di leggere su internet di una pratica particolare, che eccita moltissimo il maschio e che sembra essere addirittura talmente praticata nel mondo, che mi ha incuriosito molto, sembra che porti anche benefici a livello di salute. A parte questi ultimi dettagli, la pratica consiste nel mischiare il proprio sperma negli alimenti della persona che ci eccita e ci fa fare erezioni sia in sogno che nella realtà. In quel periodo mi trovavo in un momento di forte eccitazione, soprattutto quando veniva a trovarmi la mia carissima nipotina, il fatto di vederla per casa con tutine ginniche attillate a studiare, e soprattutto a fare capriole per allenarsi, mi creava uno stordimento tale che mi dovevo chiudere in bagno per non far vedere le mie erezioni, considerato anche che a casa vesto spesso in tuta ginnica semi aderente. Accadde così che pensai di provare questa strana e curiosa pratica di eccitazione, considerando soprattutto che mia nipote è sempre stata la mia preferita, l’ho sempre adorata ed ammirata. Nonostante la sua giovane età è molto matura e molto bella per me. Sognavo spesso nell’ultimo periodo, da zio porcellino quale sono, di farle assaggiare il mio nettare, che lei me lo prendeva in bocca e io le venivo dentro riempiendola della mia dolce sborra.
L’occasione mi si presentò un pomeriggio all’ora dello spuntino, Alice (la mia nipote) si doveva cambiare d’abito, visto che era tornata da scuola e che nel tardo pomeriggio sarebbe andata agli allenamenti, si mise la sua bella tuta nera con i pantaloni a bordini bianchi laterali che le disegnano dei fianchi favolosi!! La giacchina nera con il cappuccio e le scarpe bianche e nere. Io allora presi la palla al balzo e mentre Alice si cambiava, presi un bel barattolo di miele che lei adora mangiare spalmata sulle fette biscottate e con il cazzo in tiro da ormai diversi minuti, lo sfregai rapidamente contenendo la foga e al momento di venire lo immersi nel barattolo. L’effetto del miele e quello di una ventosa, tanto che sborrai molto, forse anche troppo, tolsi a fatica il cazzo dal barattolo e lo pulii velocemente per rimetterlo sotto ai boxer. Mescolai velocemente il tutto, tanto che non si poteva vedere nulla di strano, presi il vassoio e il barattolo e glielo presentai in tavola, lei naturalmente non vedeva l’ora di mangiare, io stavo di fronte a lei a godermi quel momento, vederla prendere il miele filante e spalmarlo sulla fetta di pane biscottato sapendo cosa c’era dentro, mi eccitò a tal punto che divenni rosso paonazzo e quasi tremolante, il mio cazzo si era indurito molto quasi a farmi male sotto a quei boxer e alla tuta che a stento copriva il mio entusiasmo. Vederla mangiare cosi avidamente il miele e poi leccare il cucchiaino mi faceva immaginare di essere con il cazzo ricoperto di miele con lei che da brava troietta me lo lecca avidamente e se lo prende tutto in bocca, aspettando altra dolce sborra sgorgare.
Finito di fare colazione Alice mi ringrazia ed io con fare indifferente le prendo il vassoio per riporlo al suo posto, soltanto che l’erezione non è ancora terminata e lei naturalmente non può non notarlo, tanto che arrossisce fissando proprio lì. Io fingo di girarmi di lato per posare il vassoio e le faccio vedere di profilo tutta la maestosità del mio cazzo, lei sorride ed io penso che la prossima volta ci sarà un bel dolce alla crema nel menu’.

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Scatti rubati di mia sorella
Mia sorella Simona è una brava cuoca anche se alle prime armi, sta cercando di perfezionarsi almeno per quando deciderà di comprare casa ed andarsene.
L’ultima volta che ha cucinato, ha fatto le patate al forno che io adoro, e mentre le cucinava si piegava in avanti a 90 e più gradi, con le gambe tese e leggermente divaricate. Quel giorno indossava dei fuseau neri e una giacchina viola. Per cui si vedeva molto bene il suo culo protendersi all’indietro. Io che ero seduto a tavola non potevo non immortalare quel momento, così con uno scatto repentino presi il cellulare e senza farmi vedere, tutto rosso in viso a causa dell’ azzardo che stavo per compiere, scattai qualche foto in velocità . Lei odia farsi fotografare, soprattutto il sedere e vederla armeggiare con il forno per tutto il tempo alzando ed abbassando il culo mi provocò una tale erezione che stentai a reprimere. Tanta era l’eccitazione che mi avvicinai a lei e con la scusa di non ingombrarle la visuale, mi misi proprio dietro con il cazzo in tiro e proprio in direzione della sua figa. A quel punto sudato e al limite della resistenza feci si che lei, piegandosi in avanti per aprire il forno, dovesse per forza premere sul mio cazzo, cosa che avvenne puntualmente. Il contatto del mio “bastone” sulla sua figa fu tale ed inevitabile che lo sentii entrare in lei nonostante avesse gli slip ed io i pantaloncini da ciclista senza mutande sotto. Simona sobbalzò di scatto ed emise un gridolino di sorpresa: ‘ehi attento con il tuo coso!’. ‘Scusa non ti ho vista….’ risposi io mentre pensavo che la scoperei come una troietta sul tavolo da pranzo, girata a 90 gradi con le gambe ben divaricate, entrando ed uscendo dal buco del culo oltre che dalla figa. A quella visione fantastica mi sentii venire improvvisamente e copiosamente, tanto che mi bagnai l’interno coscia, facendo anche a tempo ad abbassarmi i pantaloncini e a schizzare qualcosa sul culo di mia sorella, che grazie ai fuseau e distratta ancora dalla cottura delle patate, non si accorse di nulla.

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