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Cristina & Mauro – Schegge di vita 3

By 17 Maggio 2023No Comments

Salve a tutti.
Prima di cominciare a narrarvi le nostre ultime avventure assieme, Cristina ed io abbiamo pensato di raccontare alcuni episodi, vissuti singolarmente, precedenti alla nostra conoscenza e successiva convivenza, per farvi meglio comprendere le nostre personalità e caratteri.
Proseguiremo, poi, raccontandovi le nostre storie recenti.
Inizia Cristina raccontandovi come e quando ha conosciuto l’amore saffico.
Buona lettura.

Cristina

In un altro racconto ho detto che negli anni di matrimonio non avevo mai tradito mio marito con altri uomini, anche se qualche volta ne avevo avuto la voglia; bene non era completamente vero ed ora vi narrerò perché.
Erano, ormai, dodici anni che eravamo sposati e quell’estate avevamo preso in affitto per un mese, insieme al fratello di mio marito, una villa sulla costa ligure.
Eravamo andati a visitarla e ci era subito piaciuta; sullo splendido mare ligure, due piani, con zona giorno a pianterreno, quattro camere al primo piano, con due bagni,con piscina, campo da tennis, ma ciò che ci aveva convinti era stato il piccolo parco che la circondava, che discendeva dolcemente fino alla spiaggia e che ci dava una certa privacy dalle altre abitazioni attorno.
Il fratello di mio marito, Mario, aveva divorziato da poco più di sei mesi ed aveva un figlio Simone, il quale quell’anno, finito il liceo, era venuto a passare due settimane di vacanza in villa insieme a noi.
Simone, era un ragazzo,ed ora è un uomo, molto bello: 19 anni, alto, con un fisico atletico da giocatore di basket, un casco di capelli scuri e due occhi neri come il carbone.

Tutto è cominciato l’altro pomeriggio.
Mio marito e Mario sono in spiaggia ed io sto riposandomi prendendo il sole ai bordi della piscina.
Il caldo sole mi accarezza la pelle e lentamente mi sono appisolata.
-“Guarda che così ti scotti, zia”.
Una mano mi tocca la spalla ed io svegliandomi di soprassalto mi sollevo di scatto sulla sdraio girandomi per vedere chi è.
Ho dimenticato che ho il top del costume slacciato e così sbatto davanti agli occhi di Simone il mio seno senza veli.
Gli occhi di Simone, seduto sul lettino, s’incollano alle mie tette e prima di realizzare la mia nudità e coprirmi con l’asciugamano, mio nipote ha tutto il tempo di lustrarsi gli occhi.
-“Scusami, mi ero addormentata; hai ragione, grazie per avermi svegliata” – gli dico cercando di apparire disinvolta.
-“Non c’è di che, e poi sono stato ben ricompensato dalla splendida visione” – mi fa’ lui, sorridendo maliziosamente.
Così dicendo si alza ed io mi ritrovo il suo “pacco” davanti agli occhi e non posso fare a meno di vedere che è eccitato.
Mi chiedo da quanto tempo è lì a guardarmi.
Lui se ne va ed io dimentico l’episodio.

L’indomani mattina sono in cucina e sto togliendo i resti della colazione, quando Simone che si è svegliato ora, entra.
Sono curva sul lavandino a lavare i piatti, sopra il costume indosso uno short stretto e una camicetta bianca dall’ampia scollatura.
Simone prende il necessario per fare colazione e si sistema a tavola.
-“Che farai oggi?” – gli chiedo.
In quel mentre la tazza che sto insaponando mi scivola dalle mani e finisce nel lavello alzando un grande e denso schizzo di acqua e schiuma che si infrange sulla mia camicia.
-” Diavolo!” – borbotto
-” Tutto a posto, zia?” – chiede lui.
-” Sì, è solo che hai una zia un po’ imbranata, ecco tutto” – rispondo.
Simone finisce di mangiare e viene al lavandino, si ferma dietro di me e si china per riuscire a poggiare la tazza dentro; così facendo spinge il suo inguine contro il mio posteriore.
Mi rendo conto di avere contro le chiappe la forte erezione di mio nipote e non riesco a trattenermi dal boccheggiare e arrossire violentemente.
-” Questa la lavo io, zia” – mi dice in un orecchio.

il ragazzo prende una delle spugne da cucina e comincia a lavare la tazza mentre io, messa a sandwich tra il lavello e il bollente fallo di Simone, mi chiedo meravigliata se lui si rende conto di cosa mi sta facendo sentire.
-“No, impossibile. È sicuramente in buona fede” – penso.
Finito di lavare, molto lentamente, la tazza, si scosta.
-“Ho finito. Ora vado fuori a prendere un po’ di sole” – e si allontana, con un sorriso soddisfatto, richiudendo la porta alle sue spalle.
Sono rimasta immobile contro il lavello e mi accorgo di avere caldo in tutto il corpo, ho ancora la sensazione del cazzo caldo di mio nipote pigiato dietro di me e questo mi eccita.
Sento il bisogno di una boccata d’aria che mi aiuti a spegnere il calore che mi pervade.
Esco sul retro e lo vedo in piscina, proprio mentre si sta tuffando, le gambe lunghe e muscolose, le braccia che brillano alla luce del sole… sento la vagina scaldarsi e non riesco a trattenermi dall’accarezzarmela da sopra gli shorts.
In quell’istante sento aprire la porta.
-” Ciao, cara” – è mio marito.
Scosto immediatamente la mano dal pube e gli vado incontro per salutarlo.
-” Tutto bene, tesoro?” – chiede baciandomi sulla guancia – ” Hai il viso arrossato… ti senti bene?”.
-” Sto bene, ho solo un po’ caldo, tutto qui”.
-” Meglio così. Io sto scendendo alla spiaggia con Mario, vieni anche tu?”.
-“Sì finisco di lavare i piatti e vi raggiungo”.
-“ OK, noi andiamo avanti. Fai presto” – mi saluta baciandomi di nuovo sulla guancia e allontanandosi.
Mi giro e vedo Simone che è appena uscito dall’acqua e non riesco a non notare la sagoma del cazzo , chiaramente visibile sotto la sottile stoffa del costume bagnato.
Rimango in piedi a guardarlo, nascosta dall’ombra del corridoio.
Il ragazzo, dopo essersi asciugato, posa il telo su una panca e si abbassa il costume lasciando penzolare tra le gambe il suo pene.
Nonostante i buoni propositi, non esito un istante a riprendere a toccarmi la figa da sopra gli shorts, giustificandomi con me stessa con la scusa che in fondo non c’è nulla di male a eccitarsi spiando un bel ragazzo nudo.
Simone fa’ alcuni passi lungo il bordo della piscina poi, di scatto, si gira indietro e mi vede.
Smetto subito di accarezzarmi e sposto la mano di lato, distogliendo lo sguardo dal corpo di mio nipote e fingo di osservare il pavimento.
Ovviamente lui si è accorto di essere osservato ed io non sono molto lontana da una crisi di panico!!
-“Che cosa penserà di me, adesso?”.
Torno al lavello e finisco di lavare i piatti, poi prendo la mia borsa e scendo alla spiaggia.

Siamo tornati tardi dal mare, dopo cena siamo tutti stanchi e decidiamo di andare a letto presto, anche perche mio marito e Mario domattina hanno deciso di uscire a pesca in barca e si devono alzare presto.
Mio marito e già a letto e io sto facendo la mia toilette.
Mentre mi lavo ripenso a quello che è successo questa mattina; ripenso al bel pene di mio nipote che penzolava fra le sue gambe e, come stamattina, la mia vagina si riscalda e diviene umida.
Mi siedo sul water, mi inumidisco due dita e comincio a toccarmi la passerina che è già bagnata.

Infilo le dita dentro mia fighetta, le riempio del mio miele e poi me lo cospargo sulle tette e su tutto il corpo.
Odorosa dei miei umori m’infilo una camicia da notte, corta e leggera e vado a dormire senza lavarmi.
Vado a letto, mi tolgo la camicia e mi sdraio nuda di fianco a mio marito.
-“Hai addosso uno strano odore cara…mi piace.” – e senza un’altra parola da parte di entrambi, lui si gira – “Buonanotte”.
Io che sono tutta eccitata da i miei toccamenti, rimango lì, delusa, non so se soddisfare le mie voglie da sola, oppure saltargli addosso.
Mentre sono agitata da questi pensieri, arriva il sonno e mi addormento.
Mi sveglio durante la notte che ho la gola secca e una sete tremenda.
Mi alzo, infilo la camicia da notte e scendo in cucina a prendere un bicchier d’acqua.
In cucina non accendo la luce e vado al lavello.
Bevo un bicchiere d’acqua e mentre lo sto riempiendo di nuovo per portarmelo in camera, avverto la presenza di qualcuno dietro di me.
Faccio per girarmi, ma due braccia mi stringono alla vita e una bocca s’incolla alla mia e mi bacia con passione.
Il qualcuno m’infila la lingua in bocca e comincia a mulinarla ed io per riflesso rispondo al bacio.
La bocca lascia la mia per scendere sul collo e nell’incavo della spalla.
-“Dio, come ti voglio Cristina, mi fai impazzire” – è la voce di Simone!!
-“Simone… Per favore… Simone, fermati… lasciami” – bisbiglio, consapevole che qualcuno si sarebbe potuto svegliare in qualunque momento.
Le sue mani mi sollevano la camicia e cominciano ad accarezzarmi il corpo.
-“Simone, per favore… non farlo!” – lo supplico.
Lui si mette dietro di me, mi struscia il cazzo duro sulla schiena e mi abbraccia le tette palpandomele in modo molto deciso.
Con una mano mi strapazza un seno e con l’altra scende ad accarezzarmi la figa.
-” Ooooohhh… ” il suo dito ha trovato il grilletto ed una scarica di piacere mi attraversa il corpo.
Le sue mani si muovono senza schema su di me, mi toccano, mi scoprono… mi palpa il seno, il sesso e il sedere, senza un ordine, rendendo tutto ancora più casuale ed intrigante.
Mi sfila veloce la camicia da notte lasciandomi nuda e mi afferra i seni.
-“Mamma mia come sono belle…dure!!”.
Inizia a tormentare i capezzoli con la lingua poi scende, osando di più.
Scivola con la lingua lungo il mio corpo, arriva all’ombelico e si ferma a baciarlo… le sue mani mi accarezzano le cosce e tentano di aprirle.
Ormai sono completamente partita ed eccitata, mi appoggio al bancone della cucina, mi lascio andare indietro sporgendo il bacino in avanti e dischiudo le cosce.
Lui scende con la testa più in basso, fino ad arrivare al pube, la mia figa è a filo delle sue labbra, sento il suo respiro caldo e la punta della sua lingua leccare vogliosa la mia clitoride.
-“Come sei buona zia, la tua figa ha un sapore fantastico” – mi sussurra tra una leccata e l’altra.
Resta lì con la mia figa calda, bollente e bagnata a portata di bocca.
Apro di più le cosce e la sua lingua entra decisa a leccare vogliosa tra le labbra, a bere il mio liquido caldo.
Il suo alito caldo risale sulla clitoride, la punta della lingua la stuzzica, le sue labbra bollenti la succhiano; inarco la schiena, gli prendo la testa e spingo tra le gambe… ho un lungo brivido… sto per venire.
Il mio respiro diventa affannoso e quando un suo dito si intrufola irrispettoso dentro di me, capisco che la ragione mi ha ormai abbandonata del tutto.
Mi piace da morire, sento crescere l’orgasmo dentro di me, gli accarezzo la testa, la spingo, incoraggiandolo ancora di più… mi ubriaca di piacere sempre di più ad ogni bacio, ad ogni colpo di lingua!!
-“Uuuuuhhhhh!” – inarco la di più la schiena e getto la testa indietro gemendo rumorosamente e alla fine crollo sotto i suoi colpi di lingua e vengo, senza ritegno nella sua bocca.
-“Aaahhh… godoooo…”.
Cerco di trattenere l’urlo che mi sale dalla gola, ma ci riesco a stento.
Sono ancora bollente quando si rialza e mi bacia…sento chiaramente il mio sapore, sulle sue labbra.
Si sistema tra le mie gambe divaricate…mi accarezza il viso, i seni.
Sento il suo membro duro che spinge sulle mie labbra pronto a penetrare.
-“Tutto bene tesoro?” – è mio marito che mi chiama dalle scale.
Terrorizzata spingo via Simone e mi chino a raccogliere la camicia.
-“Si amore, sono scesa a bere un bicchiere d’acqua”.
M’infilo veloce la camicia, esco dalla cucina e salgo le scale.
Torno a letto con la testa che mi gira.
-“Non è possibile,” – mi dico – “ho goduto con mio nipote!!”.
I pensieri mi si accavallano nella mente, ma il ricordo dell’orgasmo che ho avuto è forte, anche se vorrei dimenticarmi di tutto.
Poi, finalmente arriva il sonno.
Quando mi sveglio sono quasi le nove.
Mio marito non c’è; dev’essere già partito con Mario per la pesca.
Rivado col pensiero a quanto è successo questa notte e ancora una volta mi ripeto che non è possibile, devo assolutamente chiarire questa situazione con Simone.
Mi alzo, infilo una vestaglietta leggera e scendo in cucina.
Passando davanti alla camera di Simone busso.
-“Simone, sei sveglio? Dai alzati che dobbiamo parlare”.
Niente.
“Sveglia Simone! Dobbiamo parlare di questa notte!” – dico ad alta voce.
-” Ok, ok… sono sveglio…” – risponde incerto.
-“Sbrigati. Ti aspetto in cucina.”
-“Arrivooo”.
Mentre sto armeggiando per preparare la colazione lui entra.
-“Buongiorno, zia” – mi fa.
-“Dobbiamo parlare di quello che hai fatto stanotte” – rispondo brusca.
-“Ti ascolto”.
-“Sai di non esserti comportato bene stanotte, vero?”.
-“Scusa, pensavo di averti leccata bene.” – risponde sorridendo – “Ti ho sentita godere”.
-“Simone, basta!!” – dico infuriata – “Sai perfettamente cosa intendo; mi hai quasi violentata!! Se mi importuni ancora ne parlo con tuo padre!!” – finisco quasi urlando.
-“Va bene zia. Ti chiedo scusa.” – ora ha un’espressione contrita e delusa – “Mi sono comportato male. Ti chiedo perdono, ma tu sei così bella e… eccitante che mi sono lasciato trascinare”.
-“Va bene, scuse accettate, ma che non si ripeta mai più” – ribatto un po’ rabbonita.

È passato qualche giorno e Simone si è comportato correttamente con me, niente più avances.
È pomeriggio
Mio marito e suo fratello sono scesi in spiaggia, Simone sta nuotando in piscina ed io sono in cucina e sto scrivendo la lista delle cose da comprare.
-“Perché non esci, zia? C’è un sole così bello ed una bella arietta rinfrescante!! ” mi grida Simone dalla piscina.
-“Ora non posso, devo andare al supermercato a fare la spesa per stasera” – rispondo.
-“Dai zia! Puoi andare più tardi al supermercato; poi usciamo assieme! Mettiti il costume e vieni a prendere un po’ di sole!”.
-“Va bene. Vado a cambiarmi e vengo”.
In effetti è una magnifica giornata ed io non ho tanta voglia di vestirmi per uscire a fare spese.
Salgo in camera a cambiarmi.
Dopo dieci minuti scendo in piscina sfoggiando un elegante due-pezzi bianco che mette in risalto la mia abbronzatura.
-“Sei bellissima, zia!!” – mi dice Simone, avvolgendo il mio corpo con lo sguardo ed un’espressione di meraviglia sul volto.
-“Grazie, sei molto gentile” – e mi sdraio a pancia in giù sul lettino mostrando, così, ma senza malizia, ai suoi occhi quanto poco del mio culo fosse coperto dalla mutandina bianca.
-“Dio, che caldo che fa oggi!!” – sospiro ad occhi chiusi e la schiena rivolta al sole – “Ma avevi ragione, al sole si sta proprio bene!!”.
Improvvisamente sento qualcosa di liquido e caldo scivolarmi sulla schiena.
-“Che fai?? – domando sobbalzando e guardandolo.
-“Cerco di proteggere la bella pelle della mia zietta. – mi risponde scherzando – “Il sole è forte e potresti scottarti. Credo sia meglio se ti spalmo un po’ di olio solare”.
E prima che io potessi obiettare una qualunque cosa, Simone è già su di me a spalmare la lozione sulle spalle, lentamente e in moto circolare, pigiando dolcemente con le dita a intervalli regolari.
-“Simoneee, non ricominciare” – lo ammonisco.
-“Tranquilla zia.” – mi risponde ridendo – “Nessun secondo fine”.
Mi rilasso e mi godo il calore del sole ed il massaggio delle sue mani.
Il caldo ed il massaggio hanno su di me un effetto ipnotico, lentamente sto appisolandomi.
Nel dormiveglia sento le mani di mio nipote che sono arrivate a massaggiare la zona immediatamente prima del culo.
Sono un po’ a disagio, ma il rilassamento ed il caldo hanno la meglio e decido di lasciar correre.
Simone scende a palpare le natiche, forse, crede che mi sono addormentata, poi scivola in basso ed infila una mano tra le cosce ad accarezzarmi la figa da sopra il costume.

-“Simone, fermati subito!!” – scatto scostandomi e tentando di usare un tono che sembri adirato, ma il suono roco della mia voce è completamente sbagliato.
Forse avrei dovuto alzarmi e andar via, ma stavo così bene e poi, mi fidavo delle promesse di Simone.
-“Tranquilla zia, lascia che continui, tu lo desideri, non è vero? Dimmi che ti piace, dai… non c’è nulla di male ad ammetterlo” – ribatte con voce suadente.
Rimette di nuovo la mano tra le cosce e inizia a carezzare con più insistenza le labbra vaginali da sopra il costume.
Un calore che non è dovuto al sole, mi pervade ed, incapace di controllarmi, afferro e tengo stretti tra le mani i bordi del lettino per scaricare la tensione o, magari, solo a giustificare la mia colpevole passività.
-“Simone. per favore, ora basta, fermati, ti supplico… aaaahhhh…”.
Simone non dice nulla e toglie la mano dalla mia figa.
Un singhiozzo mi esce dalle labbra.
La mia mente è un caos di emozioni.
Sono lieta che abbia smesso, perché quello che stava facendo non era bene, ma la mia figa mi sembra stia piangendo umori per quella perdita.
Ma la pausa dura solo pochi secondi.
Simone si sistema in maniera più comoda, prende ai lati la mutandina del bikini e me la tira giù fino alle ginocchia, mostrando al cielo l’abbagliante splendore del mio culo.
Poi infila con decisione una mano tra le mie cosce e spinge due dita oleose nella mia fessura.
-“Ooohhh…uuuhhhmmm…” – un lungo gemito sancisce la mia definitiva capitolazione.
Istintivamente allargo le gambe e sollevo il bacino per farmi penetrare meglio.

Le dita di Simone iniziano un energico va e vieni nella mia succosa intimità, mi lascio andare e spingo ritmicamente le anche per farmi penetrare più a fondo.
-“Simone… per favore… oddiooo!”.
Vorrei dirgli di smettere, ma non ci riesco.
Alzo il culo più in alto e piego le ginocchia, mettendomi quasi a pecorina.
Lui ne approfitta e con l’altra mano sgancia il reggiseno del costume e comincia a massaggiarmi i seni.
Mi lascio cullare dolcemente, avanti e indietro, sul materassino, presa dalle meravigliose sensazioni che le mani di mio nipote mi regalano.
Le mie tette dondolano ormai libere, il petto è arrossato, i capezzoli duri stretti tra le sue dita.
Simone, con il mignolo individua la mia clitoride ed inizia a stuzzicarla.
-” Ohh… siiii, continua cosiiiii… siiiiihhhh… ” – gemo alle sue carezze, ormai persa in un limbo di piacere.
La mia figa è, ora, un lago, la clitoride è in fiamme, sono prossima all’orgasmo e stringo talmente i bordi del lettino che le nocche si sbiancano.
-“Continua così! Più veloce, avanti!” – e lui prende a stantuffarmi con più foga – “Ancora un altro po’… così, strofina il bottoncino della zia… Ooohhh!!!”.
Non ero più in grado di pronunciare delle frasi di senso compiuto; nella mia testa sembrava esserci solo la voglia di raggiungere le vette del piacere che lui stava dandomi.
Ma lui, forse perché si era accorto del mio imminente orgasmo, rallenta il ritmo delle carezze intime e si mette in ginocchio dietro di me.
Toglie le dita dalla figa e sento la dura punta del suo uccello che s’insinua tra le labbra e comincia ad accarezzare la fessura su e giù.
-“Oddio” – penso – “sta per penetrarmi.
Vorrei fermarlo, ma la mia mente ed il mio corpo sono ormai persi nell’oblio dell’imminente orgasmo e non ho la forza di reagire.
Drooonnn, drooonnn… Drooonnn, drooonnn… Drooonnn, drooonnn…
È il mio cellulare!!
Guardo il display, è mio marito.
Piroetto terrorizzata su me stessa, staccandomi da lui e mi siedo sul materassino, riacquistando un po’ di lucidità.
-“Ancora una volta salvata in extremis” – penso.
-“Pronto caro?” – rispondo con voce un po’ affannata.
-“Ciao. Ma che hai? Sei affannata”.
-“Niente. E che ho appena finito di nuotare in piscina” – mento.
-“Ah bene. Senti, io e Mario abbiamo preso la barca e stiamo andando al promontorio a fare il bagno, quindi faremo un po’ tardi, non vi preoccupate. Ok?”.
Mentre parlo al telefono, Simone è sempre in ginocchio, ora davanti a me, con il cazzo teso a dieci centimetri dal mio viso e se lo mena lentamente.
-“Va bene caro, divertitevi e state attenti” – e riattacco.
-“Ora basta Simone. Smettila” – gli dico ed allungo una mano per allontanarlo da me.
Ma lui mi afferra la mano e la porta al suo pene e mi costringe a stringerla attorno.
-“Non mi puoi lasciare così, zia.” – mi dice con voce supplicante – “Ho i testicoli che mi fanno male da quanto sono pieni, tra poco scoppiano. Ti prego aiutami”.
La sua voce mi fa intenerire; in fondo gli voglio bene!!
Comincio, allora, ad andare su e giù con la mano segandolo lentamente.
Lui allenta la stretta sulla mia mano ed io continuo, da sola, a masturbarlo, fissando la sua cappella rossa e gonfia di desiderio.
Non ci vuole molto, lo vedo inarcarsi all’indietro tremando.
-“Aaahhhggg” – rantola, mentre una miriade di getti di sperma cremoso fuoriescono dal suo cazzo, finendomi sul viso e sulle tette.

Continuo a segarlo per qualche istante, aspettando che si calmi, poi mi alzo di scatto e corro verso casa.
Nei pochi giorni che Simone è restato ancora con noi, ho cercato di non restare più sola con lui, anche perché, se avesse ricominciato, non so se avrei avuto la forza di oppormi ai suoi attacchi.

Seguiranno altri di questi racconti brevi delle nostre esperienze.

Fateci sapere le vostre impressioni ed i vostri commenti a miziomoro@gmail.com

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