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Racconti erotici sull'Incesto

,,,,,,DA UN PIACEVOLE RICORDO

By 24 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

…..DA UN PIACEVOLE RICORDO.

 

Eravamo stati invitati ad un battesimo del figlioletto di un cugino di mamma, era primavera ma dalle mie parti faceva già parecchio caldo.

Mamma che mi mette fretta, io che non ho tanta voglia di mettermi in giacca e cravatta e temporeggio, ma alla fine cedo,  -ok dai mamma sono pronto andiamo-.

Il mio ritardo era calcolato, almeno avrei evitato la messa, e le prediche del prete.

Arrivammo infatti direttamente al ristorante, più che ristorante era una sorta di casolare alle porte del paesino dei nonni, un misto tra agriturismo e ristorante appunto.

Appena arrivati noto che erano già tutti la a festeggiare il piccolo, ovviamente anche noi ci accodiamo per fargli gli auguri.

Mentre sono in fila mi corre incontro il mio cuginetto più piccolo di 10 anni, una peste, e con lui i nonni che ovviamente mi salutano calorosamente.

E poi mia zia Silvia, ormai la conoscerete sicuramente, oggi in tutta la sua eleganza con una gonna stretta a fasciarle quello splendido culetto e una camicetta bianca che lascia intravedere parte decoltee.

Ovviamente la saluto calorosamente al che lei mi fa –sai non ti avevo mica riconosciuto in giacca e cravatta! Sembri più figo!-

-tu invece sei sempre bellissima zia, peccato per il tuo accompagnatore!- alzando la voce proprio sulla frase finale in modo che mio zio che nel frattempo si stava avvicinando potesse sentirmi.

-grazie eh! Bel nipote che ho! – mi rispose lui tendendomi la mano.

-guarda che è mio nipote- e dicendo ciò mia zia mi abbracciò strusciando ben benino le tette.

Ci sedemmo a tavola ovviamente io e mamma eravamo allo stesso tavole dei nonni e di zia Silvia e il marito.

Il pranzo andò avanti in allegria come al solito con qualche bicchiere di buon vino ad accompagnare le ottime pietanze.

Io ovviamente guardavo sempre con gran voglia zia Silvia, che ricambiava con qualche sorrisino e qualche affettuosa carezza.

Per ovvi motivi non potevamo assolutamente spingerci oltre qualche sorrisino e qualche battutina maliziosa.

Finche zia non si sbottonò un altro bottone della camicetta, lasciandomi intravedere un seno quasi completamente.

Dopo vari primi, mamma,zia e nonna andarono fuori, e io le segui più per non stare ad ascoltare i vari discorsi di politica che nonno e zio intrattenevano con i vari parenti che si alternavano al tavolo.

Raggiunsi cosi le signore che discutevano di come era cambiato il paesaggio.

Cosi nonna iniziò –la Marco c’era la casa di tizio, e vedi quella stalla laggiù era di caio – e cosi via.

Poi zia Silvia fece  rivolta a mia mamma – ma c’è ancora la casa di Carolina dove andavamo il sabato a ballare!?-

Mamma – si si ma è ridotta male ormai e quasi un rudere, se vai sopra dalla mansarda del ristorante la vedi ancora.-

-Marco mi accompagni su, lo sai che ho paura dei topi-

-ok ma che devi vedere che non ho capito!?-

-saliamo quando la vedi poi ti spiego- mi fece zia Silvia.

Che mi prende per mano e si avvia verso il proprietario del ristorante che ovviamente era un amico di famiglia.

-Santo possiamo salire in mansarda mia sorella mi ha detto che si vede tutto il panorama cosi faccio vedere a mio nipote dove passavamo il tempo da giovani-

-beh non si potrebbe, ma per te faccio un eccezione, aspetta che ti do le chiavi-

Le diede le chiavi e salimmo all’ultimo piano, mentre salivamo dissi alla zia –mi sa che Santo ha un debole per te!-

-da sempre, da quando eravamo bambini-

-e te ci sei stata?-

-ma no. Che dici! Non mi piaceva però è un brav’ uomo-

Sembrava ansiosa di salire su, appena arrivati in mansarda, apri la porta e si diresse verso la finestrella per vedere il panorama.

Ovviamente si dovette chinare per affacciarsi a quella finestra e io potei ammirare ancora meglio il suo splendido culo.

-vieni qua che ti faccio vedere- mi fa senza girarsi, mi avvicino e lei si scosta facendo affacciare a mia volta, si mette dietro di me e poggiandosi alla mia schiena abbracciandomi, mi indica col dito – li andavamo quando…. Invece quella era la casa di.. la invece ..- fece indicandomi una casetta non troppo lontana da dove ci trovavamo –la è dove ho fatto sesso la 1 volta-

-ah bene, bella casetta- feci io

-beh si un posticino romantico.. ma ogni volta che ci penso sai com’è!- e mi accarezzò.

-no zia, non lo so com’è?- le risposi per provocarla.

-beh è che mi viene voglia ogni volta che ricordo- e subito la mano che prima mi indicava le varie case, si spostò sul mio pacco.

Mi afferrava e struscia sui pantaloni con la mano sapiente tanto da farmi eccitare in pochi secondi.

Restando sempre nella medesima posizione cioè io affacciato  alla finestrella e piegato in avanti e lei che da dietro mi abbracciava e toccava il pacco, le chiesi – e lui chi era?-

-si chiamava Sergio- mi rispose e contemporaneamente apri la lampo dei pantaloni, inserendo la mano nei boxer, ormai lo tastava senza indumenti a dividere il mio cazzo dalla sua mano.

-e quanti anni avevi? –chiesi ancora.

Prima di rispondere estrasse il cazzo che ora svettava dalla cerniera dei miei pantaloni –17 e mezzo- e iniziò a segarmi.

–        E lui?-  chiesi ancora godendomi quel massaggio.

-ne aveva 3 in piu-  rispose aumentando il ritmo della sega.

-allora ne ha approfittato eri ingenua ancora-

-ma che dici- rispose girandomi dal cazzo come se fosse un manico, in modo da essere ora di fronte a lei –era cosi emozionato che mi venne in mano appena lo toccai- sempre senza smettere di toccarmi il cazzo, anzi ora massaggiandomelo con entrambe le mani aggiunse – e poi quando glielo presi in bocca, di nuovo non durò che qualche secondo!-

Mi guardava con un sorrisino provocante mentre mi raccontava ciò, ma appena finita la frase mi fece avvicinandosi e baciandomi – ho voglia di scopare ti va!?-

-che domande!- feci io guardandomi il pisello.

Lei sorriso si abbassò e cominciò a succhiarmelo sempre molto in forma la zia,pensavo, ma il pompino durò pochissimo, subito si alzò e mi spinse verso una sedia di legno.

-siediti!- mi sedetti col cazzo che svettava, e lei che guardandomi sorridendo si alzò la gonna fino alla vite, lasciando scoperte le belle cosce avvolte in autoreggenti neri che mi fecero sobbalzare l’uccello.

-vedo che ti piace il mio completino intimo! Che faccio il tanga lo tengo o lo tolgo?!- mi disse avvicinandosi sempre di più.

-tienilo!-

-come vuoi!- lo scostò e si sedette su di me.

Si strusciò un bel po’ e ci scambiammo una serie di baci con la lingua in modo molto frenetico, poi lo prese in mano, si alzò e si lasciò cadere proprio sul mio cazzo impalandosi.

Iniziò subito un movimento frenetico, praticamente alzandosi fino a quasi fare uscire il cazzo completamente e riimpalandosi.

La sentivo ansimare, si stava divertendo alla grande dimenandosi, fino a quando non si tolse le tette di fuori e fece –Marco leccamele, stringile!-

Ovviamente non me lo feci ripetere le strapazzai le tette e la presi poi stringendole forte le natiche.

Lei continuò ancora quel suo su e giù  molto eccitante, poi si fermò, riprese un lento movimento e mentre io cercavo di scoparla riprendendo il ritmo, lei mi bloccò baciandomi mi disse –aspetta, aspetta Marco- intanto si muoveva molto lentamente sul mio cazzo.

-cosa c’è zia?-

Mi baciò e poi sussurrandomi nell’orecchio –sono eccitata!-

-me ne sono accorto!- le risposi mordendole un seno.

Lei mi spinse la testa fra le tette e muovendosi ancora lentamente a smorza candela si avvicinò al mio orecchio e disse –lo voglio anche dietro!-

La feci alzare immediatamente, la girai, lei si chinò praticamente in mezzo la stanza, senza poggiarsi da nessuna parte, e le poggiai il cazzo al buchino.

Cominciai a strofinare e a stimolare il buchino, alche lei mi afferrò il cazzo in mano, e dando due colpi di sega, mi fa –scopami !-

Si punta da sola il cazzo sul buco del culo e si lascia inculare con un colpo secco.

Do due o tre botte poi mi fermo per farla abituare, ma a sorpresa e lei che viene indietro col corpo, inculandosi con un ritmo sempre più sostenuto.

Io ormai le abbrancavo le tette e le stringevo, lei si inculava e gemeva leccandomi un dito, però ormai stavo per venire anche io, cosi –zia vengo!-

Cosi si alza, si poggia con la schiena al mio petto e sempre col cazzo nel suo culo, mi fa – non dentro, mi sporcherei i vestiti!-

Si porta di nuovo alle mie spalle, mi afferra il cazzo in mano e inizia a segarmi in modo forsennato.

Il trattamento da i suoi frutti, pochi secondi e schizzo la mi sborra al centro della stanza, i fiotti si susseguono, e la zia non smette di segarmi.

Quando ormai mi ero svuotato, lei mi fa girare di nuovo e chinandosi me lo lecca, quasi a volerlo pulire.

Poi però ricomincia a ciucciarlo a mo di super pompino.

L’effetto è che il mio cazzo perde pochissimo vigore rispetto allo stato di erezione, cosi zia mi dice – che pisello che hai! Già di nuovo in tiro!-

E se lo strofina alla figa, facendo entrare solo la cappella.

Cosi mentre mi riabbottonavo la camicia ma col cazzo ancora nella figa di mia zia le chiesi –ma gli hai dato anche il culo la prima volta a Sergio?-

Si spostò, si girò dandomi le spella e poggiandosi di nuovo al mio petto, prese il cazzo di nuovo quasi in tiro, se lo rimise nel culo! –ah! È di nuovo duro Marco!-

-si ma non mi hai risposto!-

Nel frattempo squillo il cellulare di zia, era mamma.

Si scostò immediatamente ci rivestimmo velocemente e mentre mi sistemò la cravatta.. – no il culo no! Ma solo perché non me lo ha chiesto!-

Scendemmo le scale velocemente, a meta rampa mi bloccò e mi disse – mi reputi troia?-

-ma che stai dicendo, sei la mia zia preferita! E ti adoro lo sai.-

-è solo che avevo una voglia incredibile saranno i ricordi…-

-e si..saranno i ricordi- feci eco io.

-senti Marco, perché non resti a dormire dai nonni, magari facciamo bis, sai ancora mi sento euforica-

-beh ma c’è lo zio, puoi far sesso con lui!-

Mi guarda negli occhi e replica –ma stai scherzando, tuo zio ha il cazzo la metà del tuo non ci troverei gusto-

E mi afferrò di nuovo il cazzo, che per il complimento e anche per il servizietto che la zia aveva iniziato, era ritornato in tiro.

-Marcoli… ma allora non sono solo io che mi sento euforica- e di nuovo sbottona la cerniera, il cazzo in men che non si dica è di nuovo fuori.

-ti faccio un regalino!- e si inginocchia di nuovo a succhiarmi il cazzo.

Ora è ufficiale sto impazzando, non mi era mai capitato di vedere mia zia cosi vogliosa di cazzo, è sempre stata brava a succhiarlo, ma ora è proprio ghiotta, fa degli affondi incredibile e delle leccate alla cappella fantastiche.

Il ritmo è serrato, ha voglia di farmi venire e io non vedo l’ora di sborrarle in bocca.

Ma proprio qualche secondo dopo averle detto –dai zia non fermarti che vengo-, sentiamo dei passi salire le scale.

-cazzo zia sta salendo qualcuno alzati!-

Lei da ancora due leccate al cazzo e si tira su immediatamente dandomi le spalle, mentre dall’angolo della rampa compare Santo.

-Silvia, tutto bene? Tua sorella mi ha chiesto di venire a vedere perché ritardavate!-

Il buoi nascondeva i nostri visi rossi dall’eccitazione e dall’affanno,e soprattutto il fatto che mia zia aveva ancora il mio cazzo in mano.

-si tranquillo Santo, e che raccontando i vari fatti il tempo è volato.- intanto mi segava, -facci strada che al buoi non si vedo cosi ritorniamo in sala!-

Santo si girò e cominciò a scendere, mentre mia zia non mollava il mio cazzo anzi aumentò magistralmente in ritmo fino a farmi sborrare su diversi gradini, mentre scendevamo.

Arrivati al pian terreno, nonna e mamma ci stavano aspettando nel disimpegno poi in coro –ma che cavolo siete da mezzora su!-

E mamma aggiunse –c’è la macedonia Marco la vuoi con la panna o senza?-

-con  grazie-

-e tu Silvia?-

-senza, io senza!-

Si gira verso di me e si lecca le dite sporche del mio sperma e mi dice a bassa voce –se resti magari ne bevo ancora!-

 

Per commenti o pareri rrmartin8@gmail.com

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