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Racconti erotici sull'Incesto

Due uova al tegamino

By 10 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi stavo facendo due uova e stavo per iniziare a mangiare, erano le 20 di un Lunedì sera, vivevo da solo quando mia moglie per una malattia mi ha lasciato , ho 58 anni un figlio di 34 Gianni sposato con Elena 31 anni e che vive a Roma e una figlia Angela di 28 anni che abita in un paese vicino al mio , sposata anche lei ma senza figli.
Economicamente non mi lamento , soldi ne ho per quel che basta, ma il problema è che non accetto di avere accanto un’altra donna , anche se i miei figli insistono dicendomi che essendo ancora in gamba dovrei trovare una brava donna per vivere ancora la vita, al solo pensare che nel mio letto dorma un’estranea mi fa star male, nessuna potrà sostituirla, l’amavo troppo, e mi ha lasciato un gran vuoto, piu di una sera , anche se sono passati 3 anni, riesco a dormire senza pensarla e mi vengono le lacrime agli occhi.
Queste cose i figli non riescono a capirle, sono troppo egoisti.
In quel momento sento squillare il citofono e mi precipito a sentire chi è , sento la voce di mia figlia Angela che mi chiede di aprirle che deve salire da me.
Le apro e sale da me, le chiedo come mai è sola e mi dice—-papa, scusami ma mi fermo da te, non voglio piu tornare a casa, mi sono rotta , ho sposato un vero cretino.
Angela, ma cosa mi combini, non dovevi venire e piantare tutto, dovevi rimanere con tuo marito, non penso che sia una cosa cosi grave da non poter trovare una soluzione.
Papa, puoi dire quello che vuoi ma io da lui non torno, quando mi sono sposata volevo amore non essere sbattuta da lui quando ha voglia e poi non contare piu nulla fino alla prossima sbattuta, non sono una bestia, io voglio amore non solo sesso.
Ma tu non ne hai parlato con lui.
Si ne abbiamo parlato a lungo , ma lui mi ha detto che oramai sono già due anni che siamo sposati e che non è piu attratto da me come prima, in poche parole vorrebbe cambiare minestra, è solo un porco.
Angela, vuoi che ci provi io a parlargli ?
No , è meglio di no , lascialo morire nel suo brodo , che si arrangi, io rimango con te, sei l’unica persona a cui voglio bene.

Va be, rimani , la tua stanza è come l’avevi lasciata, non ho toccato niente.
Se vuoi ti preparo qualcosa di buono da mangiare, sai sono diventato un cuoco provetto, so fare solo uova e spaghetti, mi sono specializzato.
Papa, non preoccuparti alla cucina penserò io, adesso che ho lasciato il posto di lavoro sono libera per un po’, ma poi ne cercherò uno qui in città.
Angela si separò da suo marito e rimase a vivere con me, io essendo in pensione facevo la spesa e lei preparava da mangiare alla sera, a mezzogiorno m’arrangiavo da solo, aveva trovato un lavoro di segretaria presso un notaio e piu passava il tempo e piu si convinceva che la separazione era l’unica cosa giusta che aveva fatto, le era perfino tornato anche il buonumore, qualche volta si usciva o per andare al cinema o per qualche pizza.

Un sabato d’estate , ero uscito per un giro in bici e ritornando a casa prima del solito, salii in casa e avvicinandomi alla finestra che dava sul giardino , vidi uno spettacolo che mi turbò e mi lasciò senza fiato, mia figlia stava prendendo il sole nuda, era girata verso la finestra e aveva gli occhi chiusi, completamente nuda e la sua pelle luccicava per la crema che si era spalmata sul corpo.
In quel momento non era lei che vedevo ma mia moglie, le assomigliava tantissimo, il mio occhio corse subito al suo triangolino di peli castani, era mia moglie spiaccicata.
Rimasi qualche attimo ad ammirarla, poi mi ripresi e le tolsi gli occhi di dosso, mi vergognavo per averla guardata con occhi non da genitore.

Il sabato successivo , assalito da una morbosa curiosità andai dopo pranzo alla finestra che dava sul giardino e lei era sempre là nuda, ma questa volta il ciuffetto di peli sul pube era sparito, si era depilata completamente e si vedeva lo spacco superiore della vagina.
Andai in bagno e mi feci subito una doccia fredda , poi uscii e andai a gironzolare nel paese senza una meta, ero frastornato , come chiudevo gli occhi me la vedevo davanti.
Da quella volta evitaii di andarla a vedere nel giardino, cercavo in tutti i modi di togliermi dalla mente il suo corpo nudo.

Una sera d’agosto uscimmo per andare in pizzeria , lei a tavola era di fronte a me e discutevamo del piu e del meno, quando ad un certo punto smettendo di mangiare ci siamo guardati negli occhi, rimanemmo alcuni secondi cosi, guardandoci fissi negli occhi, occhi che in quel momento trasmettevano l’uno all’altra dei messaggi che i nostri cervelli recepirono, staccammo subito gli occhi, io guardavo dove tagliavo la pizza , ma non la vedevo, lei divenne rosso pomodoro e abbassò lo sguardo, non ci guardavamo piu negli occhi, avevamo capito entrambi che ci stavamo innamorando.

Tornammo a casa e senza quasi parlarci andammo a letto, al mattino quando mi alzai le preparai la colazione ed uscii subito per non doverla guardare negli occhi, mi sentivo a disagio, noi non ci eravamo parlati la sera in pizzeria, ma sapevamo tutti e due cosa era successo, non sapevo piu cosa fare, avrei preferito sprofondare piuttosto che affrontare un discorso con lei.

Quel giorno Angela ritornò tardi, era rimasta a compilare dei documenti per un cliente estero, io mi coricai senza aspettarla,sperando che lei non venisse in camera mia a salutarmi come faceva di solito faceva, la sentii che entrava nella sua camera , ma dopo un mezzora la sentii che entrava e mi si gelò il sangue, venne vicino a me , si sedette sul letto e mi disse—-papa, sei sveglio ? Ti devo parlare.
Accese il paralume , io mi girai verso di lei e vidi che era in camicia da notte.
Papa, perché cerchi di evitarmi ? è dall’altra sera , da quando siamo andati in pizzeria che mi eviti , ti ho forse fatto qualcosa , a me non sembra, non vado a letto fino a quando mi dai una spiegazione logica.

Angela, mi meraviglio che non l’abbia capito da sola il perché , mi sento un vigliacco.
Lei accese la luce e mi disse —-ma papa , hai forse pianto ? hai ancora gli occhi lucidi, cosa ti è successo ? e perché dici che ti senti un vigliacco ?

Cara Angela , l’altra sera quando eravamo in pizzeria e ci siamo guardati negli occhi, mi sono accorto di essermi innamorato di te , non come padre ma come uomo e di ciò me ne vergogno, ho riflettuto molto su questo e forse sarebbe meglio che tu cercassi di rifarti una famiglia, sei giovane e bella e non faresti fatica a trovare un ragazzo che ti voglia bene.
E’ successo un giorno , 2 sabati fa, tu eri in giardino ha prendere il sole nuda e io ti ho visto, li non ho visto te ma la mamma, alla sera quando vado a letto pensando a lei non riesco a trattenermi dal piangere, scusami di tutto questo.

Lei si abbassò su di me , mi diede un bacio sulla guancia e mi disse’papa, se è per questo , io sono sempre stata innamorata di te, non mi vergogno a dirlo, sono innamorato di , per la tua gentilezza ,per quello che fai , che hai fatto per noi , per tutto l’amore che hai donato alla mamma e a tutta la famiglia, rinunciando tante volte a cose che ti piacevano, come faccio a non volerti bene ?

Capisco cara , ma tu dovresti volermi bene ma solo come padre.
Spostò le coperte e entrò nel letto di fronte a me, mi tirò vicino, sentivo il suo seno contro di me , mi strinse forte a se e mi diede un bacio , prima a bocca chiusa e poi intrufolando la sua lingua cercando la mia, iniziammo a baciarci come due amanti, senza staccare la sua bocca dalla mia , mi sfilò i pantaloni del pigiama si sollevò la camicia da notte , si sdraiò supina sul letto e mi disse———papa , guardami non avere vergogna di me , io ti amo, voglio essere tua , voglio amarti ed essere amata come tu hai amato mamma.
Mi misi di fronte a lei che subito apri le gambe , vedevo perfino l’interno del suo sesso, aveva aperto le gambe in modo quasi osceno, il suo sesso era come un bocciolo di rosa, era un peccato rovinarlo.
Mi abbassai piano cercando di non schiacciarla e come appoggiai il glande alla fessurina, lei mi attirò a se sollevandosi per farlo entrare fino in fondo, in quel momento sentendo le pareti della sua vagina sfregarmi il cazzo, mi sentii in paradiso, iniziammo una galoppata
che durò un tempo interminabile, mi muovevo pianissimo, volevo gustare e far gustare anche a lei il piacere dell’amore, non so quante volte godette, io cercavo di durare il piu a lungo possibile, era lei che volevo far godere.
Quando si accorse che stavo per eiaculare mi sussurrò—-papa, ti prego non venirmi dentro , non prendo nessuna pillola, in seguito la prenderò .
Malvolentieri mi staccai da lei e le godetti sulla pancia, ancora adesso non riesco a capire come feci a eiaculare cosi tanto, forse era una voglia di troppa astinenza.

Rimanemmo abbracciati , dicendoci tante parole dolci e coccolandoci.
Papa, oggi mi hai reso la donna piu felice della terra, non sai da quanto tempo aspettavo questo momento, ma tu non ti decidevi mai, non ci lasceremo piu e io vivrò sempre con te.

Ma non fu cosi, per circa un anno facemmo sesso due o tre volte alla settimana, ma io volli che dopo avere fatto l’amore si dormisse ognuno nella propria camera, forse che facendo cosi sembrava almeno che non fossimo amanti, si innamorò di un suo compagno di lavoro e io non volli piu fare l’amore con lei , di questo mi ringraziò , andò a convivere con lui , era un bravissimo ragazzo e lei tornò la ragazza allegra e sorridente come la ricordavo, quando mi confidò che era incinta mi vennero dalla felicità le lacrime agli occhi,
mi abbracciò e mi disse——–Papa, ti ringrazio per avermi fatto conoscere il vero amore, ti amerò sempre””’..adesso vado perché devo andare dal ginecologo..

Passò un altro anno e divenni nonno di una bambina bellissima, come sua madre, Angela era felice come non mai , finalmente aveva coronato il suo sogno di essere mamma, anche se abitava a 40 chilometri da me , tutte le settimane veniva a trovarmi con suo marito e la bambina ,la chiamò Marilena, suo marito le adorava tutte e due , non le lasciava mancare il suo amore, era stata proprio fortunata, quando veniva da me solo lei e la bambina , non parlammo mai di quello che era stato tra noi.

Vivevo alla giornata, di salute stavo bene ma mi mancava l’amore di Angela.
Ma il destino volle che iniziasse una crisi finanziaria che colpi la maggior parte delle famiglie , perfino quella di mio figlio Gianni, sua moglie perse il posto di lavoro e il mutuo della casa non riuscivano a pagarlo, diedi a mio figlio dei soldi ma neanche cosi si riusci a risolvere il problema, io gli avrei dato altri soldi ma lui troppo orgoglioso non ne volle neanche parlare.
Papa’non preoccuparti , cercheremo di cavarcela, ci hai già dato tanto, rinuncerò ad alcune cose, non andrò piu a sciare, se sarà il caso non faremo neanche le vacanze, mica ne moriremo e cercherò di fare straordinarie se possibile.
Ma la crisi colpi anche la sua ditta e di straordinarie non potè farne, cercava di spendere meno che potevano, aspettando che le cose si aggiustassero.
Era il 14 Giugno, mi ricordo bene la data perché era l’anniversario del matrimonio di mio figlio Gianni , che mi vedo arrivare a casa mia nuora Elena, faceva un caldo quel giorno e io ero in calzoncini corti, stavo per bere una bibita ,morivo dalla sete, la feci entrare e si sedette su una sedia , era affranta, le offrii una bibita che subito bevve d’un fiato.
Vedi papa—-mi disse accorata— non possiamo nemmeno permetterci di andare al bar per un bibita, i soldi che abbiamo bastano appena a tirare avanti, per venire qui mi sono fatta prestare 20 Euro da una mia amica per la benzina, guai se lo sapesse Gianni.
Dimmi Elena, cosa posso fare per te ?

Papa, non ce la facciamo piu, mi vergogno ma devo chiederti un prestito, la settimana prossima scade una rata del mutuo, avevamo da parte dei soldi ma sai io sono stata una stupida, sperando di risolvere il problema ho giocato al Lotto piu di quello che dovevo e ho perso tutto, farò il possibile ma questo prestito te lo restituirò, è solo per questa rata, se lo viene a sapere Gianni mi butta fuori casa.

Dimmi quant’è, se posso farò il possibile.

Sono 500 Euro.

Caspita , ma sei proprio stata avventata , cosa credevi di fare, nella nostra famiglia non siamo mai stati fortunati, facciamo un patto, se giochi ancora lo dico a tuo marito, questi soldi te li do , non li voglio piu indietro, siamo d’accordo ? Guarda che io non scherzo lo sai vero.
Papa, ti raccomando non dire nulla a Gianni, non voglio perderlo.
Elena, vai a casa ,se si accorge finisce male anche per me, dai dammi un bacio e cerca di pensare prima di fare cose stupide
Si avvicinò a me, mi abbracciò , prima mi dette un bacio sulla guancia e poi mi mise la lingua in bocca in un bacio che durò alcuni minuti.
Papa, guarda che non sono mica una poco di buono, ti ho baciato perché ti voglio tanto bene, non perché mi hai dato dei soldi.
Le diedi quei soldi, li avevo messi da parte perché sapevo che prima o poi me li avrebbero cercati, vista la situazione finanziaria.
Appena uscita , mi soffermai a pensare a quello che era successo, ero ancora frastornato dal bacio che mi aveva dato, non era un bacio di ringraziamento, era durato troppo, mi si era rizzato perfino il mio cazzo, era da quando avevo fatto l’amore con mia figlia che non lo sentivo piu cosi duro, se fosse durato piu a lungo ci scommetto che l’avrei portata in camera, ma pensandoci bene era stato meglio cosi, se nò mio figli oltre a essere uno stupido a non accettare i soldi sarebbe stato anche cornuto , o forse lo era già ?
La prova che mia nuora non era solo di mio figlio la ebbi quando andando con un mio amico nella loro città , ero con la sua macchina ,mi era sembrato di averla incrociata , e era su una macchina con un uomo, pregai il mio amico di ritornare indietro per seguire quella macchina, la seguimmo da lontano e la vedemmo scendere presso un motel seguita da quell’uomo, il mio amico aveva in macchina una fotocamera digitale e le feci alcune foto molto eloquenti.
Era chiaro cosa andassero a fare, quel bacio mi era stato dato con troppa facilità, non si da un bacio ad una persona anziana come me, specialmente da una giovane come lei.
Al ritorno , in un orario che non era ancora a casa suo marito , le telefonai per fissare un appuntamento per il giorno dopo , pregandola di non dire nulla a Gianni , che era una cosa molto delicata.
Venne puntualissima all’appuntamento, non pensava minimamente cosa le aspettava, appena arrivò salii in macchina con lei , che subito mi salutò allegra e mi baciò sulla guancia, le feci subito vedere le foto, lei sbiancò , ansimava, si era accorta di essere capitata male, chissà cosa pensò perché si mise a piangere a dirotto, supplicandomi di non farle del male e di non dire nulla a suo marito.
Senti Elena , o forse è meglio chiamarti troia, guarda che quando mi hai baciato non ho creduto all’amore per tuo suocero, a me non mi incanti, adesso mi voglio proprio prendere una grande soddisfazione, scoperai con me tutte le volte che vorrò , ma attenzione tu da questo momento scoperai solo con me e tuo marito, capito brutta troia, per un attimo ho perfino pensato che fossi una santarellina e fossi una brava moglie ma adesso so che sei una mignotta, non so se lui è il tuo amante o se scopi per soldi, io ti scoperò gratis.

Non smetteva piu di piangere, mi disse che lei non era cosi, la cosa era incominciata quando confidandosi con una sua amica del fatto che in casa i soldi non bastavano mai, incominciò a fare sesso per soldi, i clienti li procurava la sua amica.
Sei una stronza, li dovevi chiedere a me i soldi, non avrei voluto nulla in cambio , era piu semplice, adesso non ti credo piu.
Papa, è la pura verità , potessi morire qui, a che serve mentirti oramai sai tutto.

Proprio li in fondo c’è un motel, vieni che mi è venuto voglia di scoparti.
La portai in quel Motel, e appena in camera la feci spogliare nuda, la feci sdraiare a pancia in giù con sotto la pancia 2 cuscini , presi della crema dalla sua borsetta e dopo essermi spogliato le spalmai il buco con la crema, mi posizionai dietro di lei , appoggiai la punta del mio cazzo che era diventato di ferro contro il buchino e la infilzai con un colpo non senza dolore da parte sua , glielo infilai tutto spingendo senza pietà , volevo farle male e lei si lamentò in continuazione del dolore, incominciai a fotterla dandole anche dei colpi che la squassassero e dopo una galoppata le sborrai nel culo.
Non credo che qualcuno l’avesse scopata prima in culo , era troppo stretto, le uniche parole che ha detto, oltre al lamentarsi era di fare piano perché li era vergine.
Non credo che lei abbia avuto degli orgasmi, penso proprio di no , volutamente le avevo fatto cosi male che quello che sentiva era solo un bruciore di buco del culo.

Elena, adesso vai a casa , e ricordati che se dovessi venire a sapere che tradisci ancora tuo marito sta pur certa che queste foto di cui ho diverse copie , finirà nelle sue mani, guarda che io non scherzo, ti distruggerò stanne pur certa.
Non ebbe neanche la forza di ribattere , non alzò piu la testa nemmeno per guardarmi, la lascia e me ne tornai a casa , mi ero preso una soddisfazione, ma allo stesso tempo ero pentito , ma a me chi mi prende per il culo finisce male, prima o poi gliela faccio pagare.

Seppi in seguito che aveva seguito il mio consiglio,lo seppi perché un giorno venne da me e mi disse— papa eccomi, perdonami per tutto, la lezione mi è servita, al solo pensarci mi sento ancora bruciare il didietro, ma ora la situazione non è cambiata , mi hai detto che se mi sarebbero serviti dei soldi era piu facile chiederli a te che andare a battere.
Finalmente hai capito come si vive a questo mondo, quanto ti serve stavolta ?

Mi mancano solo 200 Euro, gli altri li ho messi da parte risparmiando.
Andai in camera e ritornai con 500 Euro e le dissi—-Elena, questi sono 200 Euro per la famiglia e questi 300 Euro sono per te, comprati qualcosa da mettere che quello che hai addosso è tutto sgualcito.
Se Gianni ha dei problemi che non li vuole digli di telefonarmi.
Prima di uscire , piangendo mi abbracciò e mi ringraziò, poi mi diede un bacio sulla guancia , lo apprezzai di piu di quello che mi aveva dato in bocca.

Ad un tratto mi sentii stanchissimo e me ne andai a riposare..

Ai primi di settembre mi telefonò mio figlio dicendomi se potevo andare a prendere in un’officina sua suocera, che aveva rotto il motore alla sua macchina, e l’aveva lasciata al meccanico, essendo l’officina vicino a casa nostra mi pregò , se potevo , portarla alla stazione dei bus per poter tornare a casa.
Andai all’officina , lei era fuori ad aspettarmi, era una bellissima donna , circa 53 anni, bionda naturale, alta 1,70 , un bel seno e un portamento di classe, Marta di nome ,mi colpi in special modo come era vestita, una gonna appena sopra il ginocchio e una camicetta rosa con aperti i bottoni superiori, si vedeva la valle del seno.
Salendo in macchina le si alzò la gonna facendomi vedere le sue gambe abbronzate e senza calze, mi dovetti trattenere nel mettere la mano sulle sue ginocchia.

Buongiorno Marta, è un po’ che non ci vediamo, mi sa che Lei al posto di invecchiare diventa sempre piu giovane.
Alfredo , lei mi sta adulando, ho quasi i suoi anni, cerco di tenermi in forma e frequento la palestra, dovrebbe fare anche lei dello sport.
Cara Marta , è il tempo che manca .
Magari il tempo per la palestra non lo trova , ma per correre la cavallina con le donne lo trova.
Magari fosse cosi semplice trovare le donne che vengono con me, oramai sono troppo vecchio per soddisfarle.
Non mi faccio imbrogliare da lei Alfredo.
Parlammo di tutto e senza accorgerci quando arrivammo al bus era già partito e il prossimo partiva dopo 2 ore.
Senta Marta, se non le da fastidio l’accompagno io a casa.
Ma sono 50 chilometri, non è mica la strada dell’orto, a me non fa nulla aspettare tanto a casa nessuno mi aspetta, mio marito oggi è andato a prendere una damigiana di vino col suo amico e prima di mezzanotte non arriva di certo, magari arriverà anche ubriaco.

Non se ne parla nemmeno, la porto io, cosi continueremo a parlarci un po’ di noi.
Strada facendo la discussione si fece animata arrivando anche a parlare di sesso, mi confidò che con suo marito le cose non andavano tanto bene, lui aveva incominciato a bere e alla sera a letto si addormentava subito, lei non si lamentava piu di tanto , era sempre innamorata di lui e la vita andava avanti con monotonia, aveva perfino di farsi un’amante ma aveva sempre resistito, viveva in un quartiere che era popolato di pettegole.

Mancavano ancora una decina di chilometri e io le proposi di fermarci a bere qualcosa di fresco, acconsenti volentieri e ci fermammo in un bar-hotel, ci accomodammo in un angolo dietro un separè dove c’era un tavolino con divanetto, ordinammo una bibita e continuammo con le confidenze, raccontandoci fatti nostri entrammo fin troppo in confidenza , sta di fatto che ad un certo punto mi avvicinai di piu a lei e l’abbracciai, lei non oppose resistenza e la baciai, contraccambiò subito con un bacio appassionato, un bacio da amanti, lingua in bocca, non aspettava altro, limonammo per un po’ e poi mi disse———Non c’è un posto piu tranquillo per baciarci ?

Provo a chiedere se c’è una camera, ti va ?
Certo, non aspetto altro voglio abbracciarti e baciarti come piace a me, è una vita che non faccio una limonata cosi bella.
La camera era disponibile e salimmo subito al primo piano, come entrammo mi saltò quasi letteralmente addosso, aveva una voglia arretrata e dovetti dirle—-calmati Marta , abbiamo tutto il tempo possibile.
Non mi sembra vero—disse’mi sembra di essere una ragazzina in calore, dai spogliamoci.

Ci spogliammo a vicenda e saliti sul letto esplorammo i nostri corpi accarezzandoci, era bello scoprire le nostre nudità , io ritengo molto importante la scoperta dei nostri corpi con toccamenti.

La feci sdraiare , le allargai le gambe scoprendo una vagina che sembrava il paradiso, mi avvicinai per annusare il suo profumo di donna e infilai la lingua leccandola dentro e fuori,per poi stringere tra i denti il suo clitoride.
Mentre la leccavo si girò verso di me prendendomi in bocca il mio cazzo che era diventato duro come il ferro, me lo spompinò per un po’ e poi sussurrò—-da amore , spaccami, scopami ,fai quello che vuoi ma fammi godere.

Come senti il glande toccare la vagina ebbe uno scatto di reni e prendendomi sui fianchi mi attirò a se facendolo entrare tutto fino alla radice, urlò nel sentirsi il cazzo dentro, era un sacco di tempo che era a digiuno.

La scopai per una decina di minuti , nei quali ebbe diversi orgasmi, la feci salire sopra di me facendola impalare , le presi in mano le tette palpeggiandole per poi succhiarle,ad un certo punto non ce la fece piu dalla stanchezza e si abbattè sul mio torace schiacciandosi le sue tette.
La girai e la feci mettere alla pecorina, e le introdussi subito il cazzo, era fradicia.
Rimasi dentro di lei per un po’, continuando ad accarezzarle i fianchi e il seno, godendo di quel bel sedere sodo che si strusciava contro la mia pancia. E intanto lei continuava a gemere di piacere anche dopo gli innumerevoli orgasmi che la squassavano, tanto bello era stato godere insieme.
“Era un pezzo che non facevo una scopata così eccitante!” disse voltandosi verso di me, mentre io sfilavo il membro dalla sua vagina e l’aiutavo a voltarsi a pancia in su. “E per giunta con la mia consuocera, una sorpresa veramente gradita. Più ci penso e più mi arrapa!”
Io me la stavo baciando tutta, bella com’era, sul seno, sul ventre caldissimo, tra le cosce, sul collo, sulla bocca.

Sei stanca Marta ?
Non ce la faccio piu, sono stanchissima, non ho la forza di alzarmi, però sono felice, ringrazio la mia macchina che si è rotta se no non avrei fatto l’amore con te, senti Alfredo , adesso che ci siamo amati voglio che questa storia continui, voglio essere la tua amante.
Si amore è quello che desidero anche io—le dissi’dovremo fare le cose con cautela per non farci accorgere, faremo cosi, con la scusa che siamo imparentati dovremmo cercare di affittare una casa per le vacanze in montagna o al mare dividendo le spese, cosi senza volerlo abbiamo frequenti contatti, basta sceglierla grande cosi possiamo andare tutti.

Affittammo una appartamento a Cervinia , molto grande , bastava per tutti , il primo giorno che ci trovammo tutti nell’appartamento, mia nuora Elena mi prese in disparte e mi disse—Senti paparino non cercare di prenderci in giro, mi sa che tu e mia madre ve l’intendiate, ho visto gli sguardi che ti da.
Elena, si è vero , io e tua madre siamo amanti, ma attenzione che non si sappia in giro ,perché ricordati che io ho ancora le fotografie in giro e succede qualcosa ti sistemo per sempre.
Non intendevo tradirti ma è che io ho voglia di fare l’amore ancora con te, mi hai scopato in culo ma io ti voglio in figa.
Elena, sei diventata volgare, un donna non deve mai parlare cosi.
Ma se non parlo cosi chi mi scopa? Tuo figlio non mi scopa piu come prima e io ho sempre voglia.
Elena , adesso vai , non farti accorgere di nulla, ne parleremo con calma domattina , devo andare per acquistare la legna per il camino e se vuoi vieni con me.

La mattina dopo lei venne con me per la legna ma strada facendo mi si avvicinò , mi mise la mano sopra i pantaloni sfregandomi il cazzo, mi venne duro subito, me lo tirò fuori e mi stava facendo una sega, la fermai e le dissi—-Elena, fai piano se no mi fai sborrare subito , aspetta che mi fermo in una stradina.
Appena vidi una stradina libera entrai subito e andai piu in fondo possibile dove c’era un boschetto, non feci in tempo a fermarmi che lei aveva tolto le mutandine, me le sfregò sul viso facendomi sentire il profumo di figa in calore, tirai giu il ribaltabile , mi sdraiai e abbassai i pantaloni, lei mi venne sopra e si impalò sul mio cazzo duro come non mai, iniziò una cavalcata che sembrava interminabile, ebbe un orgasmo cosi forte che perfino gridò dal godimento, intanto che mi scopava le alzai la maglietta e le succhiai i capezzoli.
Non capiva piu niente e mi implorò— dai paparino spaccami la figa , senti come godo , sono la tua troia, sborrami dentro , voglio sentire il getto di sperma contro l’utero.
Le sborrai dentro e poi avendolo ancora duro la alzai , le appoggiai il cazzo sul buchino e la feci scendere , si inculò da sola e ricominciò la cavalcata.
Non so quante volte godette e ad un certo punto si fermò e mi disse— mi sento svenire , non ce la faccio piu.
E senza far uscire il cazzo dal culo si appoggiò con le tette su di me e si addormentò, io avendo ancora il cazzo duro la scopai da sotto lentamente fino a quando non sborrai di nuovo.

Volete sapere perché il mio cazzo è sempre in tiro ?
Ve lo spiego subito—-il mio medico anni addietro andando a fare un viaggio in America latina conobbe un capo tribu che gli diede una polverina scoperta da lui , non era droga ma una sostanza che assunta con regolarità manteneva il cazzo duro per almeno 1 ora, non lo faceva venire duro , ma quando era duro lo manteneva in erezione senza mai eiaculare.
Di quella polverina ne aveva fatto delle compresse e me ne aveva regalate una buona scorta che io quando ritenevo di avere un contatto con una donna ne prendevo una.
Una volta ne presi 2 compresse e per farlo diventare molle dovetti fare una doccia fredda.

Acquistata la legna tornammo a casa, fortunatamente non c’era nessuno, erano andati a fare spesa cosi lasciai Elena che si riposò sul divano e andai a fare due passi.

Per alcuni giorni non scopai, non ne ebbi la possibilità , avevo fatto troppo sesso e avevo paura di avere un infarto.

La vita continuava regolarmente fino a quando mia sorella mi telefonò per dirmi che suo marito era morto in un incidente stradale.
Mia sorella Francesca era l’ultima della famiglia, aveva 44 anni , aveva una figlia di 22 anni Luisa, non sposata e senza fidanzato.

Abitava a Bergamo Alta, dopo le esequie la consigliammo di prendersi una vacanza con la figlia in qualche posto tranquillo,la accompagnai in una agenzia e le feci acquistare due biglietti per Sharm El Sheik, ma il giorno prima della partenza mia nipote Luisa non volle partire perché in quei giorni aveva conosciuto un ragazzo e se ne era innamorata e non voleva lasciarlo.
Le consigliai di andare con una sua amica ma lei non volle , anzi per non farle rinunciare alla vacanza mi offrii di accompagnarla.

Partimmo per la vacanza e purtroppo non riuscimmo ad avere due camere separate , decidemmo allora di rimanere nella stessa camera, tanto eravamo fratelli.
Il posto era molto bello, faceva molto caldo, di giorno stavamo in spiaggia e alla sera la portavo nei localini sul posto, anche se lei non era contenta di divertirsi io la convincevo a venire.
La terza sera che uscimmo , lei bevve un po’ piu del solito e la dovetti sorreggere per portarla in camera, e la misi a letto ancora vestita.
Mi svegliai nella notte e la vidi che si era tirata su la gonna e nel sonno si era infilata un dito dentro le mutandine e si sfregava il clitoride.
Senza pensarci due volte ,allungai una mano nel cassetto del comodino e mi presi due compresse , le ingoiai subito, non si sa mai come andava a finire, dopo tutto anche se era mia sorella era un bel bocconcino, nera di capelli, alta 1,65 due belle tette e un bel culo, insomma una bella figa.
Passò circa un’ora che sentii un movimento vicino a me nel letto, era lei che si era messa in fianco a me e mi abbracciava, come si accorse che anche io ero sveglio mi disse— Alfredo, scusami se ti ho svegliato, avevo bisogno di sentire qualcuno vicino a me, non mandarmi via , sto qui con te come quando eravamo bambini.

Mi girai verso di lei faccia a faccia e parlammo un po’ di tutto , e degli avvenimenti successi negli ultimi anni e di suo marito, mi disse che si vergognava un po’ a essersi concessa una vacanza a cosi poca distanza dal suo funerale, mi disse che con lui era stata felice , che adesso doveva affrontare la vita da sola, la figlia adesso che aveva conosciuto un ragazzo , sicuramente sarebbe andata a vivere con lui e lei sarebbe sprofondata nella solitudine, le dissi che non sarebbe successo , appena sarebbe diventata nonna si sarebbe dedicata ai nipoti.

Ti ricordi Alfredo che bei tempi quando giocavamo al dottore ? E ti ricordi quando io te lo prendevo in bocca e tu mi infilavi il dito nel culetto ? Mi piaceva tantissimo , anche adesso quando mi viene voglia mi infilo il dito nel culetto e non smetto fino a quando ho goduto, e mi piaceva quando mi godevi in bocca, mi piaceva il sapore del tuo sperma, e tu mi leccavi gli umori che uscivano dalla mia patatina, se chiudo gli occhi mi sembra di rivivere quei bei momenti.

Alfredo ——- ho 44 anni , non sono vecchia al punto da rinunciare al sesso , chi vuoi che mi voglia adesso e poi non sono sicura di volere qualcuno che non sia mio marito nel mio letto.
Francesca —– sei una bella donna , sei ancora giovane e troverai qualcuno , adesso non pensarci e dormi.
Non riesco a dormire , abbracciami Alfredo, forse mi calmerò.

Ma la carne è carne , mi si avvicinò di piu e mi strinse , anche io la strinsi e mi venne duro il cazzo, cosi vicini che la baciai sulla bocca a labbra chiuse, lei mi baciò senza respingermi, anzi apri la bocca e mi infilò la sua lingua cercando la mia , limonammo per alcuni minuti e staccandosi mi disse che mi voleva bene, di non lasciarla piu.
Misi la mia mano dietro il suo sedere e le infilai la mano delle mutandine , le palpai le chiappe scedendo fino al solco del sedere arrivando fino al buchino, lei invece di farmi smettere mi infilò ancora di piu la lingua in bocca e mi infilò la mano nel pigiama e mi abbassò i pantaloncini, il mio cazzo era durissimo, me lo prese in mano per gustarsi l’erezione, le abbassai le mutandine e lei se lo mise contro la sua figa, fece entrare solo il glande e muovendosi piano si scopava da sola.
Non passarono cinque minuti che ebbe un orgasmo tremendo, mi staccai da lei e le salii sopra penetrandola con il cazzo fino alla radice, e cominciai a scoparla, lei godette innumerevoli volte e il mio cazzo non accennava ad ammosciarsi, la girai sulla pancia e la scopai da dietro, le riversai dentro una sborrata tremenda, come senti lo sperma caldo si dimenava come impazzita.
Quando ci calmammo , si mise a piangere , diceva che si vergognava di cosa era successo, la calmai e l’abbracciai confortandola e dicendole che era successo che ci eravamo amati, e nulla piu, poi si addormentò, girandomi le spalle mettendosi su un fianco.

Dopo un’ora il mio cazzo non accennava ad ammosciarsi e decisi di alzarmi e fare una doccia, mi spogliai nudo e mi avviai nel bagno, stavo per entrare che mi trovai lei dietro di me, mi disse che voleva fare la doccia con me, e come vide che il mio cazzo era ancora eretto mi disse—-ma cosa ti succede Alfredo, a mio marito dopo il sesso gli veniva molle subito e tu invece hai il soldatino sempre in piedi.

Sei te Francesca che me lo fai diventare duro, entra nella doccia che poi si ammolla.
Entrò in doccia con me e si girò dandomi le spalle , mi disse—Dai Alfredo , non farlo diventare molle sotto la doccia ma infilalo qui, guarda che bel buchino che ho, mio marito non mi ha mai scopato il culo, fallo te, metti un po’ di bagno schiuma.

Misi un po’ di bagno schiuma sul cazzo e sul suo buco e poi mi avvicinai a lei che sporse il culo per facilitarmi l’introduzione, lo feci entrare piano, era stretto il suo fiorellino, ma quando entrò tutto la scopai in culo facendola godere alcune volte, dopo averle goduto dentro non lo tolsi subito ma lo lasciai dentro fino a quando mi divenne molle.

Le quattro notti che mancavano alla fine della vacanza le passammo a scopare in tutti i modi e posizioni possibili, ritornammo a casa andando ognuno nelle proprie case riproponendoci che non sarebbe piu ripetuta una cosa del genere.

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