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Racconti erotici sull'Incesto

Finalmente senza tabù

By 13 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho una bella moglie e i suoi quarantasette anni ben portati, ora esprimono tutto il suo fascino e la sua esplosiva sensualità, più che 26 anni fa, quando l’ho conosciuta.
Silvia comincia ormai ad essere una donna matura ma reputo, nonostante due gravidanze, sia rimasta seducente, sexy e il suo corpo non si è sciupato poi tanto, le sue curve sono mozzafiato e mi fanno impazzire dal desiderio.
Una quinta di seno e un culo che fa sognare, tondo, alto e naturalmente ben sporgente, un bel visetto da maialona e due labbra carnose che ti fanno pensare a chissà quali giochi con la sua bocca, al contrario, devo accontentarmi di qualche scopata nella più classica delle posizioni e raramente con lei messa a pecora, in effetti, la nostra non è una vita sessuale molto attiva, tra noi nessuna complicità, pensare che mia moglie non mi ha mai voluto fare neppure un pompino, figurarsi se mi da il culo che reputa un rapporto contro natura.
Abbiamo in casa due figli, uno di diciannove e l’altra di ventitré anni, o meglio, solo Matteo il più piccolo sta con noi, Rossella da due anni lavora e vive a Varese.
Pensavo che per Silvia, ci fosse il timore di farsi sentire, o la paura di essere scoperta da loro, a frenare la sua libidine, la sua voglia di fare sesso.
Mai urla di godimento, mai un gemito, sotto di me possedevo una bambola gonfiabile priva d’emozioni, eccezionalmente, manifestava l’orgasmo piantandomi le unghie nella schiena, che peccato, tutto quel bendiddio solo per qualche carezza e una trombatina per testimoniare il rapporto tra marito e moglie.
Sotto le lenzuola la desideravo disinibita come una pornostar, volevo che a letto si trasformasse in un vulcano, lasciandosi andare a tutte le maialate che sognavo, cercavo di sbloccare la troia che c’è in ogni donna, invece qualsiasi mio sforzo era vano, inutile cercare di mandarla in orbita.
Negli ultimi due anni è cambiata radicalmente, completamente irriconoscibile rispetto alla donna che ho sempre conosciuto, infatti, ora vorrebbe sempre avere il mio cazzo in bocca, fa dei bocchini favolosi, lo prende tutto sino in gola e mentre succhia mi guarda con occhi pieni di libidine e vuole che la chiami troia, zoccola, adora che le spinga la sua testa contro il mio cazzo facendosi scopare in bocca e mi prega di riempirla di sborra.
Quando gode urla come una vacca in calore, trema si dimena e si lascia andare ad un linguaggio scurrile, poco consono alla santarellina che conoscevo, ‘ si siii rompimi il culo’ ‘ Dimmi che sono una zoccola, la più brava delle baldracche’.
La sua metamorfosi, è stata repentina, ha cambiato la mia vita sessuale e ha trasformato Silvia nella troia che avevo sempre desiderato, scoprendo nel suo lato oscuro tutto quello che sognavo e mai pensato di ottenere.
Non erano frequenti i momenti d’intimità, ma quella sera, ci siamo rinchiusi in camera da letto, stranamente eravamo eccitati entrambi, pieni di desiderio e soli in casa, nostro figlio era fuori con gli amici.
Le mie mani scivolavano sul suo corpo e lentamente la spogliavo, la gonna è caduta a terra lasciando in vista le sue belle gambe polpose, lisce, vellutate, le accarezzavo fermandomi sulle chiappe che strizzavo sopra i suoi mutandoni bianchi.
Ci ho infilato una mano dentro cercando il cespuglio di peli che le ricoprono la fica, bellissima sensazione trovarla bagnata e con un dito gli ho solleticato il clitoride, mentre mi si offriva allargando le gambe.
Mi eccitava la sua gnocca fradicia, sentivo abbondanti gli umori colarmi sulle dita e scivolavo avanti indietro lungo il solco, affondando il dito profondamente, ero così su di giri, che gli ho strappato letteralmente di dosso maglietta e reggiseno avventandomi sui capezzoli già turgidi e ritti, morsicandoli e ciucciandoli.
L’ho sbattuta sul letto mettendola a pecora, non ha protestato com’era suo solito fare e non ci ho pensato due volte a sbatterglielo dentro.
La tenevo per i fianchi e in piedi dietro di lei affondavo spingendo la cappella sul collo dell’utero, anche se non gemeva, sapevo che gli piaceva essere presa così profondamente.
Un colpo alla nostra porta ci ha fatto sobbalzare sul letto, appresso il rumore di un’altra che si chiudeva, ” Mio dio, nostro figlio” Matteo ci stava spiando.
Silvia era sconvolta, si è infilata una sottoveste ed è uscita dalla camera, percorrendo il corridoio, verso la stanza di Matteo, che nel frattempo doveva essere rientrato.
Dalla porta chiusa si sentiva ansare e quando sono andato a vedere perché Silvia non tornava, l’ho trovata con l’occhio incollato al buco della serratura.
Sospirava, ” ah, il porcello” e si passava e ripassava la lingua sulle labbra mentre le dita erano infilate nella fregna masturbandosi selvaggiamente.
Incuriosito da Silvia che eccessivamente pudica e riservata, mi stava regalando uno spettacolo del tutto singolare, dovevo guardare per capire cosa aveva scatenato la sua carnalità, l’incontrollabile libidine.
Nostro figlio si stava facendo una sega e ripeteva” ah, sì, mamma, succhiamelo, fammi un pompino, fammi ingrossare il cazzo che poi te lo sbatto in culooooo, ahhhhh”.
Potevo osare era fuori di testa, e le ho detto di continuare a divorare con gli occhi il suo bambino, era visibilmente imbarazzata ma, incurante della mia presenza, ha continuato a sditalinarsi, passando e ripassando la mano tra le cosce, mentre con gli occhi, fissava compiaciuta il bel cazzo di Matteo.
Chinata sulla porta con una mano sullo stipite per sostenersi e non perdere l’equilibrio, mi faceva vedere il suo culone sodo, ben tracciato dal solco anale che gli separava le natiche, sotto le sporgeva la boscaglia riccioluta dei peli della fica ed era bellissima mentre si accarezzava, spiando nostro figlio.
Gemeva, non riusciva fare a meno di guardarlo, il cazzo di Matteo era straordinariamente grosso e se lo menava pensando a lei.
Un momento di sballo totale, d’eccitazione, ne ho approfittato, strofinandogli la cappella contro le sue favolose chiappe, mi ha afferrato il batacchio e se lo è posato sul buco del culo, prima che ci ripensasse, un colpo secco e sono entrato completamente dentro il suo budello, fino alle palle.
Un urlo strozzato in gola per non farsi sentire ma gli piaceva, era lei a muovere i fianchi intorno al mio cazzo, dimenandosi come una gran maiala e si lasciava inculare con foga, abbandonando tutti i suoi freni inibitori, si reggeva bene alla porta per non sbatterci sopra e con l’altra intanto si sgrillettava, che troia.
Il suo ano era molto stretto e mi stringeva il cazzo, massaggiandolo divinamente, Silvia, continuava a dimenarsi ed ora i suoi sospiri, i suoi gemiti, erano lunghi, forti, istintivi, piacere e dolore si fondevano, le sue urla mi deliziavano ‘sfondami, voglio sentirlo sino in gola, aprimi tutta’.
Cercavo di smorzare i suoi chiassosi vagiti, tappandogli la bocca, solo la porta ci separava da Matteo ma, lei era indomabile sin quando, inarcò la schiena, un devastante e travolgente orgasmo, l’ha fatta tremare, le gambe gli sono diventate molli e l’ho dovuta sostenere per non farla rovinare in terra.
Avevo i coglioni gonfi, dolenti, il cazzo stupendamente in tiro, me lo sentivo più lungo e grosso del solito, dovevo dare sfogo all’eccitazione accumulata, smaniavo per riempire di sborra il suo buco del culo, da troppo tempo sognavo quel momento, per rinunciarvi, per questo gli ho chiesto di continuare in camera da letto.
Non gli bastava, era talmente vogliosa che mi ha afferrato il cazzo e mi ha trascinato sul letto, si è adagiata su quattro zampe, sistemandosi in modo che Matteo se ci avesse spiato, poteva vedere come lo acchiappava nel culo.
Le sue natiche polpose, erano lì tutte per me, le ho allargate, vedevo il suo buchetto ancora aperto ‘Fottimi, fammi godere ancora’ difficile resisterle e il cetriolone duro come non mai, è riuscito a penetrarla senza nessuna difficoltà, era ben lubrificato e aperto, è sprofondato sino a quando le palle si sono spiaccicate sulla sorca.
Affondavo violentemente, le natiche ballavano, tremavano sotto i miei colpi, come i suoi tettoni che andavano da una parte all’altra, eccitata in maniera vergognosa, iniziò a strillare, sospirare, gemere a voce alta, a dire frasi irripetibili, ho durato ancora per qualche minuto e ho sborrato come un torrente in piena, riversando cinque, sei schizzi di caldissimo seme profondamente nella tromba del culo, è esausta, respira affannosamente, non ha nemmeno la forza per gridare o lamentarsi.
Bellissima vederla finalmente con il buco oscenamente spalancato, un cratere che eruttava sborra, le colava lentamente, un rivolo di sperma si faceva strada nella spacca della figa, scolandogli giù tra le cosce.
Sfinita e appagata, si è accasciata nel letto.
Mi è caduta la manna dal cielo, non mi sarei mai aspettato che Silvia mi concedesse il suo culetto, dimostrandomi che quando vuole, sa essere una gran porcellona, sarò cinico ma, chi se ne frega se si eccita divorando con gli occhi, il figlio che si masturba, quando questi sono i risultati.
Battute a parte capisco che Silvia sia una donna desiderabile e che Matteo possa segarsi pensando a lei ma, anche lui ha un bel fisicaccio e con quella verga posso capire che una donna sbavi per averlo. La sodomia è sempre stata una delle mie fantasie inappagate e da lei ho ottenuto più di quanto potessi immaginarmi ma, non mi era sufficiente.
Le sue labbra sembrano siliconate da come sono gonfie, una bocca nata per fare pompini, dovevo conquistarmi quel piacere e il nostro rapporto avrebbe raggiunto la perfezione.
Da quel giorno mia moglie, ha iniziato a girare per casa molto discinta, abitini molto scollati, trasparenti, che mettevano in mostra i suoi seni, spesso non indossava neppure il reggiseno e se s’inchinava le mammelle potevano vedersi in tutto il suo splendore, che sballo osservare Matteo che facendo finta di nulla, ci buttava l’occhio ammirando la mamma nel profondo della scollatura, o il culo che si affacciava sotto gonnelline paurosamente corte.
Lo faceva per farmi eccitare o voleva a tutti i costi mostrarsi a Matteo? Personalmente mi eccitava molto immaginare l’erezioni che doveva provare mio figlio nell’ammirare la mamma, oltretutto non sono geloso di lui e non lo considero un rivale.
Silvia impudicamente, è arrivata al punto di entrare in bagno quando c’era lui, abbassarsi le mutandine e fargli la pipì davanti, lasciandolo con gli occhi che gli strabuzzavano fuori delle orbite.
Matteo è scappato più di una volta, rinchiudendosi in camera, scommetto che si è fatto una mega sega ripensando alla mamma che faceva la pipì.
C’era la reale possibilità che l’intrigante intreccio tra madre e figlio, potesse prendere un’altra strada da un momento all’altro, in lei era esplosa la zoccola, il suo interesse per Matteo era reale.
Ammetto di essere un porco nel godere di questa perversione, condividere mia moglie con mio figlio, un sogno che si stava trasformando in un pensiero fisso, un tarlo che mi faceva impazzire.
Una sera al mio rientro dal lavoro, ho trovato buttato sul divano, l’abito di Silvia, più in la nel corridoio, per terra il suo reggiseno, cosa stava accadendo? Avvicinandomi alla nostra camera, sentivo chiaramente i suoi gemiti, erano sospiri di piacere, di una donna che godeva, con chi era quella troia? Il sangue mi è salito al cervello, mi sono incazzato come una bestia ed ero pronto a fare una scenata.
Con il cuore in gola mi sono avvicinato alla porta della nostra camera, anche il minuscolo perizoma era lì per terra, sulla soglia della porta, ci sono arrivato in punta di piedi, prudentemente, per non farmi sentire, volevo coglierla sul fatto, mi stava facendo cornuto e trovarla con un altro uomo mi stava facendo andare fuori di senno.
Terrificante, quello che mi si presentava alla vista, doveva essere orripilante, disgustoso, mia moglie e mamma, congiungersi carnalmente con nostro figlio, al contrario sono rimasto a bocca aperta, un brivido che mi ha percorso tutta la schiena, un’erezione immediata, prepotente, paurosa, il cazzo mi stava scoppiando dentro i pantaloni.
Sapevo che alla fine sarebbe successo, quello che non sapevo è che mi sono ingrifato da gran maiale nel vederla maneggiare un altro cazzo, sbigottito rimango ad osservarli, sono completamente nudi, Silvia lo abbracciava da dietro, il suo corpo, aderiva alla sua schiena, gli strusciava le poppe sulle spalle mentre con la mano gli stringeva il cazzo facendola scorrere avanti indietro, Matteo a sua volta teneva la mano tra le cosce della mamma, non la vedevo ma sicuramente le sue dita frugavano profondamente nell’intimità.
Gli baciava il collo, mordicchiava i suoi lobi, sin quando Matteo ha girato la testa e gli ha infilato la lingua in bocca, stretti dalla passione si baciavano furiosamente attaccati, lingua contro lingua.
Silvia mi sorride, non è sorpresa, nel vedermi ‘Amore guarda com’è grosso, è meraviglioso’ non posso dargli torto, Matteo è un vero stallone, almeno 24 centimetri e un diametro di tutto rispetto.
Sono eccitato come un cavallo e mio figlio continua ad accarezzare la mamma, gli stringe le tette, di fronte a me, senza ritegno, disinteressandosi della mia presenza, non so cosa fare, osservo Silvia che geme, sono impietrito ma, il solo pensiero del proibito, mi fa divampare la libidine e provavo solo un gran desiderio di sesso, ho solo la forza di dirgli ‘Fatti fottere’
Mi sono sbottonato i pantaloni e li ho abbassati, sfilandoli assieme agli slip, incontenibile, la prepotente e vigorosa erezione che ne è salta fuori.
Silvia accanto a me mi afferra il cazzo, ora stringe sia il mio che quello di nostro figlio, mugola, “Vorresti che tua madre ti succhiasse il cazzone, figlio mio porcello” e senza aspettare la risposta si avventa sul cazzo di Matteo, lo insaliva, gli lecca la cappella guardando avidamente quel cazzo, carne della sua carne.
Puntati sul viso si è trovata il bel cazzo di Matteo, nodoso, con una cappella larga e grossa e il mio di rispettabili dimensioni.
China con i due piselli appoggiati sulla bocca, ha iniziato a slinguazzarli timidamente, per lei era la prima volta che assaporava una cappella, le attenzioni maggiori erano per il cazzone di Matteo ma non tralasciava di darmi piacere.
Ha imparato in fretta e iniziava a leccarlo in modo straordinario, succhiava come una pazza e incomincia a lavorarcelo di bocca, sbocchinava fuoriosamente, avida, golosa andava su e giù con decisione, vedevo il cazzo di Matteo sprofondarle in gola, bene insalivato scorreva profondamente tra le sue labbra, lo succhiava di gusto, sembrava volesse risucchiarne l’anima, scorreva su quel pezzo di carne bitorzoluto, dalla pelle liscia, vellutata, ansimavo senza ritegno.
Ci leccava la cappella e ci strizzava i coglioni tra le mani, mentre ciucciava uno, con lo stesso ritmo della mano segava l’altro, un gioco a tre talmente eccitante, che non ho resistito e mi sono svuotato nella sua bocca.
Lei da sempre schifata dal pompino, ha iniziato a bere avidamente gli abbondati schizzi di sperma, che si susseguivano uno appresso all’altro.
Doveva essere così provocante con le labbra piene del mio seme, perché Matteo cominciò a scoparsela in bocca affondando il suo cazzo nella sua gola, togliendogli il fiato, il cazzo gli scompariva completamente dentro e Silvia quando si è accorta che stava per venire gli ha tirato fuori la verga e ha lasciato che le sborrasse in faccia.
Sa che io la sto guardando eccitato, mentre mi sto sparando una sega ammirando il suo viso ricoperto di sperma che lentamente gli cola sulle mammelle e mi guarda soddisfatta, con un viso che non aveva più l’aspetto di una santerellina ma, quello di una vera maiala.
Quella porcona restando inginocchiata ci ha ripreso il cazzo in bocca ripulendoci completamente, fino all’ultima goccia.
Si leccava le labbra raccogliendo e assaporando il gusto del nostro sperma, doveva piacergli, continuava a spremerci i coglioni ciucciando i nostri cazzi che sebbene svuotati erano sempre perfettamente in tiro e sembravano non paghi del superbo trattamento.
Per tutti e tre la serata stava diventando elettrizzante, devo dire incandescente, Silvia si è coricata nel letto spalancando le cosce ‘Vi prego, scopatemi, voglio godere anch’io’.
Ero notevolmente su di giri, gli ho allargato la figa tenendola ben aperta con le dita e incitavo Matteo ad accarezzarla a penetrarla, le sue dita sono scomparse nella bernarda della mamma, fradicia da far paura e la sditalinava selvaggiamente, dapprima ha infilato lentamente le dita nella gnocca, per poi penetrarla sino alle nocche facendole girare e scorrere avanti e indietro, spingendole profondamente in un eccitantissimo ditalino, quello che mi eccitava di più era vederla gemere alle carezze di Matteo, alle sue mani che la frugavano, alle dita che la penetravano, ai suoi gridolini di piacere.
Da come urlava ‘Dai infilami le dita nella sorca, Sii Siiiiii fai sbrodare mammà’doveva essere per lei un vero sballo e le dita velocemente, affondavano profondamente su e giù.
‘Brutto porco, infilami le dita nel culo’ Da me voleva che le facessi un ditalino, assieme a Matteo che continuava a trapanarle la figa.
Il mio ditone medio, è sprofondato completamente dentro di lei, era stretta ma ho forzato lo sfintere anale che ha ceduto facilmente, stantuffandola profondamente, avanti indietro, la sentivo gemere e questo mi eccitava da morire.
Il messaggio era chiaro, nei suoi desideri l’intenzione essere riempita da due uomini e per lei c’era in serbo una doppietta, di tutto rispetto.
La fica della vecchia troia era pronta, grondava, stava a me stimolare il suo piccolo buchetto e portarla ben lubrificata all’incontro con due cazzi.
Ero poco pratico ma, sapevo che il nerbo di suo figlio era troppo grosso per il suo culetto quasi vergine, così rovistai nel frigo cercando del burro che non ho trovato, non sapevo cosa usare ma, pieno d’ingegno, ho preso una siringa, cosa c’è di meglio che un macro clistere d’olio d’oliva, potete immaginare l’eccitazione nel prepararla, gli ho fatto tirare su le gambe, portando le ginocchia verso le spalle, mentre Matteo le teneva scosciata, fermandola per le caviglie.
Una magnifica visione, figa e culo in primo piano, gli ho appoggiato il pirulino della siringa sul buchetto e gli ho irrorato l’ano col prodigioso unguento.
La siringa è scivolata dentro facendola scorrere più volte avanti indietro e ogni volta agivo sul pistone per unguentare completamente il budello.
Sono sicuro che le piacerà farsi infilare nella fica e nel culo il nerbo di nostro figlio, che è già pronto a possedere la mamma, ci siamo scambiati di posto, ora ero io a tenerle le gambe oscenamente aperte.
Il cazzone di Matteo, si è avvicinato minaccioso al sederone della mamma, si è irrigidita al contatto della cappella al suo buco del culo, sapeva che glielo avrebbe sfondato e rotto, la sua cappella gli ha forzato l’ano e l’ha risucchiata, ‘Oh sììì’inculami bambino mio’aaahhh’ inesorabilmente si è fermato solo quando ha sentito le palle sbattere sulla sorca, ma consapevole delle sue dimensioni, si è fatto strada un poco alla volta, fermandosi per farla abituare a quella penetrazione brutale.
Ha aperto la bocca in una smorfia di dolore, ho visto scendere dai suoi occhi chiusi dei lacrimoni che gli solcavano le gote, il dolore doveva essere insopportabile.
Iniziava a muoversi dentro di lei e ora provava piacere, aveva superato il dolore iniziale e si lasciava andare a gemiti prolungati, la sua voce gutturale sembrava quella di un maiale sgozzato
‘Siii siiiiiiiiii godooooooooo così cosìììììììì spingilo siiiii sfondamiiiii, sono la tua puttana’
Vedevo perfettamente i suoi 24 centimetri di cazzo che vanno su e giù nel budello, facendola sobbalzare, i suoi bei mammelloni, saltavano da una parte all’altra.
Urla di piacere uscivano dalla sua bocca mentre le spinte di quella nerchia si facevano più possenti, affondava violentemente facendola impazzire di godimento, nel frattempo mi ha preso il cazzo in bocca succhiandomelo divinamente.
Non avrei mai creduto che un cazzo grosso come quello di Matteo, potesse sparirle dentro così facilmente, probabilmente dovuto alla siringata di lubrificante.
Godeva di quel bestione che entrava e usciva prepotente, mugugnava frasi senza senso, gemeva e si dimenava, a bocca spalancata ululava, il dolore era solo un ricordo, era avvolta da irrefrenabili ondate di piacere e in preda a prolungati orgasmi.
Ciucciava il cazzo e sentiva la mia poderosa erezione davanti a quella superba ingroppata, ed ora desiderava sentirci in una doppia penetrazione.
‘Vi voglio tutti e due, sii ssiii vieni anche tu, amore godoooo è meraviglioso, pigliami, voglio sentirmi piena.’ era giunto il momento di regalare a Silvia un indimenticabile nottata di sesso e fargli fare una bella scorpacciata di cazzo, volevo che provasse una doppia penetrazione come nelle sue fantasie.
Messa a cavalcioni di Matteo sdraiato sul letto, s’impalava nuovamente calandosi su quel bestione stupendamente in tiro e grosso, facendosi strada dentro di lei profondamente, ormai il culo era rotto.
Gli dava le spalle e tirandosi indietro con le mani appoggiate sul materasso, m’invitava a fotterla.
La sua fichetta completamente aperta e bagnata d’umori, era di fronte a me, mentre il cazzone di Matteo si agitava già nel suo culo e le mani gli strapazzavano i grossi capezzoli.
Come era bagnata, ho cercato di penetrarla, tenendogli le gambe belle larghe ma il palo che aveva già dentro stringeva la spacca della fica e con un affondo rabbioso sono entrato completamente dentro di lei, riuscendo a strappargli un urlo di godimento.
Era veramente piena e trovato il ritmo pompavamo avanti e indietro così da scoparla e incularla contemporaneamente, quando Matteo usciva io spingevo, facendo esplodere la nostra libido, non penso di averla mai scopata con quel vigore.
La caldissima figona mi stringeva il cazzo e ne sentivo le contrazioni che mi stimolavano dandomi immenso piacere, anche Matteo godeva lo capivo dal ritmo forsennato che esercitava nell’orifizio anale di mia moglie e sua mamma.
Matteo gli pistonava il culo, messo sotto di lei ma, non era la posizione migliore per incularla, certo non usava troppi riguardi ma finalmente Silvia si gustava due cazzi, con la figa piena e il culo strapieno, urlava e si contorceva sotto quelle spinte incredibili, stava godendo e incontrollabili erano gli orgasmi multipli che la stavano facendo morire di piacere, i suoi buchi dovevano essere in fiamme, la stavamo sbattendo in modo animalesco, la martellavamo senza tregua.
Tra urla e sospiri gli ha riempito il culo di sborra, io ho durato ancora qualche minuto e ho caldamente riempito Silvia che ormai sfinita si accasciava distesa su Matteo.
Ha voluto ripulirci i nostri cazzi pieni di sperma e dei suoi umori infilandoseli in bocca e lappandoli con la lingua come se avesse due gustosi gelati, per poi scappare in bagno a lavarsi.
Travolti da un indecente passione, ci siamo ritrovati a fare sesso in tre, mamma, figlio e padre.
Oggi a distanza di due anni, l’esperienza con Matteo continua ma, nella mia mente si sono aperti altri scenari, più volte mi sono chiesto come sarebbe con nostra figlia e perché no con quella troia di mia suocera.

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Gio

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