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Racconti erotici sull'Incesto

Giornata in gommone con Zia

By 3 Marzo 20232 Comments

Ciao a tutti.

Giugno 2022. Come ogni anno, io e zia facemmo una vacanza assieme di due settimane. Mamma lavorava all’estero e io feci compagnia a zia.
Quest’anno la scelta ricadde sulla costa ovest della Sardegna e, visto il periodo non trovammo molto movimento.
Passeggiando per la spiaggia trovammo un noleggiatore di gommoni a motore e subito ci precipitammo a vedere.
Forse per la mancanza di persone ci fecero un prezzo di favore e riuscimmo a prenotarlo per la giornata seguente.
Eccitati per la giornata seguente andammo a letto presto per essere carichi e attivi.
Alle 7:00 di quel lunedì di giugno suonò la sveglia. Subito ci alzammo, preparammo una borsa con un pò di cose da bere e da mangiare per la giornata e tutto l’occorrente: crema solare, teli mare, occhiali da sole e la borsa con le provviste.
Prendemmo la machina e dopo circa 15 minuti arrivammo alla spiaggia. C’era gente qua e là ma non molta.
Alle 8:00 in punto ci facemmo trovare dal noleggiatore che, dopo alcune raccomandazioni e istruzioni ci fece partire.
Andammo a largo, nella baia c’erano diverse isolette raggiungibili dal nostro gommone. C’ erano diverse insenature raggiungili.
Non c’erano molte barche quella mattina, forse il fatto che fosse lunedì aiutava, per cui ci sentimmo molto liberi.
Zia con il suo costumino nero si mise nella punta del gommone a prendere un pò di sole.
C’era un caldo soffocante ma una leggera brezza arrivava, di tanto in tanto, a darci sollievo.
Fermai il gommone ad un centinai di metri da una spiaggetta di una delle isole della baia, scelta per andarci più tardi nella giornata visto che era ricca di ombra. Gettai l’ancora e cominciammo a rilassarci. La barca più vicina a noi era ad almeno 150/200 metri, eravamo la barca/gommone più piccola tra tutte.
Z:” Matteo mi metti la crema sulla schiena ? Non ci arrivo”, mi chiese zia.
La feci girare a pancia giù, presi il tubetto di crema e la feci colare sulla schiena e le gambe di zia.
Partii dalle gambe e spalmai la crema facendole un bel massaggio andando sempre più su. Passai alla schiena e spalmai tutta la crema, con le mani andai anche sul culo portandole dentro al costume di zia. Strizzavo e accarezzavo le chiappe sode e piene di crema della mia focosa zietta. Z:”Quella non mi pare la schiena” disse ridendo. Continuai a massaggiarle le chiappe aggiungendo alcune strizzate qua e là.
Con un mano scesi un pò più in basso fino al suo ano, lo accarezzai ma non affondai un dito, non volli farle male. Scesi ancora e trovai la figa. Due dita entrano massaggiarono zia per alcuni minuti. A zia piaceva e a me faceva eccitare. Mentre massaggiavo mi giravo per cercare di capire se qualcuno si stesse avvicinando a noi o ci stesse guardando. Non notai nessuno, tolsi le mani da zia, afferrai lo slip del costume,lo tolsi e lo lanciai verso la postazione di guida.
Mi chinai e mi fiondai tra le chiappe di zia andando a leccare ano, chiappe e figa, cercando di alzare un pò il bacino di zia per avere più spazio.
Il caldo era asfissiante e l’eccitazione non aiutava. M:” Ci buttiamo in acqua per rinfrescarci un pò”, proposi. Z:” Ottima idea, dopo continuiamo”, ci alzammo e mi buttai, zia tolse gli occhiali e si buttò. Rimanemmo abbracciati e attaccati al gommone per non affondare. Con una mano tenevo zia e cercavo di stuzzicarla con l’altra mi aggrappavo alla scaletta del gommone.
Zia si tolse il reggiseno e lo lanciò nel gommone rimanendo nuda. Si staccò da me, mi tolse il costume e butto anch’esso nel gommone. Rimanemmo nudi in mare ad abbracciarci. Il mio cazzo premeva sul corpo di zia, una sua mano si avventò ad afferrarlo e segarlo con delicatezza.
Zia salì sul gommone e si sedette vicino al motore. Rimasi in acqua, mi feci spazio tra le sue gambe iniziando a leccarla nuovamente. I suoi sapori si mischiavano al sapore dell’acqua di mare dando quella punta di salinità molto delicata.
Salimmo sul gommone e ci mettemmo sulla parte davanti. Zia si sdraiò a pancia su, si mise gli occhiali da sole e alzò le gambe. Due dite penetrarono zia e la sua figa piena di umori. Iniziai un gran bel ditalino mentre le gambe di zia si muovevano in aria tra i suoi piccoli gemiti. Mentre la masturbavo allungò un piede fino alla mia bocca, lo leccai e lo baciai assaporando il sapore dell’acqua marina, prima un piede e poi l’altro.
Tolsi le mani da zia, mi sedetti poggiando le spalle alla parete della postazione di comando. Zia si sollevò appoggiandosi sui gomiti, allungò i piedi e finalmente prese il mio cazzo. Mi segò con i piedini ancora freschi dal bagno in mare. Movimento lento e costante. Le sue piante avvolgevano il mio cazzo sempre più pulsante. Alternava una sega con tenendo il cazzo tra le sue piante ad una sega tenendo il cazzo tra il collo di un piede e la pianta dell’altro.
Mentre zia segava io guardavo intorno a noi cercando di capire cosa si potesse fare. M:” Cosa facciamo? Non vedo nessuno”, Z:” Ma si, non ti preoccupare, sentiti libero e non pensarci”. Dicendo questo zia si alzò, si girò dandomi le spalle e si sedette su di me inserendo il cazzo nella sua figa caldissima. Cominciò dei movimenti circolari, movimenti ritmati per scoprirmi e sentire il mio cazzo nelle sue profondità.
Dopo qualche minuto le diedi qualche pacca sul sedere invitandola ad alzarsi.
Si distese sui cuscini del gommone, si mise sul fianco e io dietro di lei. Alzai una sua gamba e la penetrai con un colpo secco.
Una delle prime volte che provammo quella posizione. Zia alzò una gamba per darmi spazio e renderlo molto eccitante. Aggrappandomi e stringendo la coscia di zia spingevo e la scopavo senza sosta.
Tolsi il cazzo e mi sdraiai, zia salì sopra di me facendo un 69. Le leccai l’ano e la figa e con le dita cercai di preparala per scoparle il culo. Zia con la sua bocca fece un gran lavoro che mi portò quasi al limite. Ingoiava tutto e toglieva la bocca, a ripetere per alcune volte. Leccai ancora e con le dita la masturbai. Zia venne sulla mia faccia facendomi assaporare tutto il suo sapore senza mai togliere il mio cazzo dalle sue labbra.
Ci alzammo, zia si mise a pecora e io dietro di lei. Puntai il suo culo ed entrai lentamente. Colpi secchi e colpi lenti, più profondi possibile. Zia ansimava e godeva. Le presi la coda di cavallo e la tirai verso di me. Aumentavo sempre più il ritmo dandole alcune pacche sulle chiappe. Afferrai i suoi fianchi e diedi Gli ultimi colpi forti e profondi che la fecero gemere e gridare.
M:” Zia preparati, sto per venire”, mi gettai all’indietro sedendomi dove prima. Zia si mise tra le mie gambe, qualche colpo e le venni in faccia su tutti gli occhiali neri. Un orgasmo grande e bello denso che atterrò su tutto il visino di zia. Zia mi guardò soddisfatta portandosi all’indietro e facendomi ammirare il suo culo ancora dilatato dalla scopata.
Rimanemmo fermi ad ansimare anche per il gran caldo che tornò a farsi sentire.
Ci buttammo nuovamente in acqua, abbracciandoci eepulendo faccia e occhiali di zia.
Arrivò mezzogiorno, mangiammo e prendemmo un pò di sole.
Verso le 14 il caldo divenne insopportabile e decidemmo di andare nella spiaggetta davanti a noi visto che era ricca d’ombra.
Accesi il gommone e andammo quasi fino a riva. Ci rimettemmo i costumi e mettemmo nella borsa un grande telo da mettere nella sabbia.
La spiaggia era piccolissima, una quarantina di metri di lunghezza per cinque di profondità. Una parete di roccia alta la teneva all’ombra quasi tutto il giorno. Ci sistemammo praticamente a riva e ci sdraiammo per prendere un po’ di fresco.
Z: “Ci facciamo un bagno”, propose, M:”Perchè no?” risposi.
Ci alzammo ed entrammo nell’acqua cristallina della Sardegna. Parlammo per alcuni minuti per poi abbracciarsi.
Eravamo molto vicini alla riva per cui potevamo sederci tranquillamente sul fondale.
Zia si girò e si mise sopra di me. Fece uscire le tette spostando il reggiseno, si chinò in avanti facendomele leccare.
Leccai e con le mani le strizzai le chiappe portandola a me. Le tolsi il pezzo sotto, tolsi il reggiseno e lo lanciai a riva. Zia rimase in piedi davanti a me e con due dita entrai dentro di lei. La sditalinai facendola gemere.
Zia fece lo stesso con il mio costume che lanciò a riva.
Il cazzo fu libero e zia subito si impalò abbassandosi. Provammo a farlo in quella maniera ma complici le onde divenne abbastanza difficile.
Z: “Continuiamo nel bagna-asciuga”, ci alzammo e ci dirigemmo li. Zia camminava davanti a me tutta bagnata e nuda, l’eccitazione salì alle stelle. Cercai di toccare le chiappe camminando, ma le sfiorai solamente.
Zia si stese dando lo sguardo al mare, io mi accucciai e andai subito a leccarle la figa. Leccai e mi aiutai con le dita.
Tolsi la tesa dalla sua figa, leccai le tette e tornai sulla sua figa. Zia con le mani premeva la mia testa verso di lei. Andai avanti fino al suo orgasmo. Mi venne ancora sulla faccia e le mie labbra sapevano di lei.
Mi inginocchiai, puntai la sua figa e con un colpo duro entrai facendola gemere. Pompai lentamente, lei mi prese la testa e mi schiaffò un bacio assaporando il suo sapore dalla mia bocca.
Mi stesi all’indietro appoggiando le mani, zia tenne le gambe incrociate e in alto davanti a me. Le baciai i polpacci e con una mano le tenni le gambe continuando a penetrarla con molta facilità.
Mi tolsi e mi stesi io stavolta, guardando il mare.
Zia si sdraiò con la faccia vicinissima al mio cazzo. I piedi da dietro si alzarono facendomi ammirare le piante dei piedi lucide e piene di sabbia. Mi baciò le palle per poi ingoiare fino alla base il mio cazzo.
Zia si alzò e si mise in mezzo alle mi gambe facendo passare le sue sotto le mie cosce. Puntai ancora la figa e il cazzo fu dentro ancora. Con le mani accarezzai i suoi piedini mentre lei saltellava sul mio cazzo.
Zia mi scopava con il suo ritmo dandomi le spalle. Le onde più potenti arrivarono fino alla mia vita. Zia gemeva e e ansimava sempre più forte.
M:”Ci sono quasi, preparati” la avvertii. Zia strinse sempre più forte facendomi riversare tutto il mio orgasmo nella sua figa. Fui in paradiso.  Lungo orgasmo tutto riversato dentro la focosa zietta.
Lentamente tolse il cazzo e la sborra iniziò a colare dalla sua figa fin sulla sabbia. Si girò e mi abbracciò forte.
Dopo poco tornammo sul gommone. Finimmo le cose che ci portammo da mangiare e partimmo per la riconsegna del gommone, puntualissimi.
Ringraziammo il noleggiatore e tornammo alla macchina. Ci ringraziammo a vicenda per la bellissima giornata e ne parlammo per tutto quel quarto d’ora che ci separava da casa.

Grazie.

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