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Racconti erotici sull'Incesto

Grazie internet!

By 13 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Gianluca, ho 31 anni, sono scapolo, non ho la ragazza e, per la verità, non la cerco nemmeno. Eppure, per il fisico atletico (altezza 1.85, peso 81 kg), per le mie passioni sportive (pratico il nuoto a livello semiprofessionale), appaio prestante agli occhi delle donne, tant’è che non mi posso lamentare: me ne trombo almeno un paio a settimana. Non desidero di meglio che prolungare quanto più è possibile questa mia felice condizione, senza legami fissi troppo impegnativi.
Nonostante l’età continuo a vivere in famiglia. Mio padre Giovanni, 60 anni, dirige la filiale di una banca; mia madre Manuela, 56 anni, insegnante, si è pensionata in anticipo e da due anni fa la casalinga. Ho due sorelle, l’una più anziana, l’altra più giovane di me, ma entrambe sono già sposate e vivono altrove. Io, dopo aver frequentato l’istituto tecnico di informatica, mi sono diplomato come programmatore di computer ed ho aperto un negozietto di assistenza tecnica per pc, che va sufficientemente bene e mi consente una discreta disponibilità di denaro.
Naturalmente, sono un patito di internet e di tutti le applicazioni web. Tre giorni fa, era un giovedì sera e, in attesa della cena, stavo tranquillo in camera mia a navigare in rete e mi trastullavo a visitare alcuni siti porno gratuiti. Mi sono soffermato su un sito americano, in particolare su una serie di foto hard di una donna matura e opulenta, scattate da suo figlio.
Proprio in quel momento è entrata in camera mia madre che mi portava amorevolmente una piccola tisana calda e, posando la tazza sul tavolo, è stata colpita dalle foto che scorrevano sullo schermo.
Mia madre non è una bacchettona, anzi è una tipa molto aperta e confidenziale, che sa essere anche ironica. Visto il programma che stava seguendo, mi ha tirato l’orecchio, come per rimproverarmi, e mi ha detto schernendomi:
– Ah! Ti ho beccato! Alla tua età stai ancora appresso a queste porcherie?!… E poi ci arrivano certe bollette del telefono, e tuo padre si incazza con me!’
Ma intanto è rimasta a guardare lo schermo, ha appuntato gli occhi sulle foto che stavo guardando ed ha esclamato:
poi guardando meglio lo schermo vide le immagini della signora che stavo osservando:
– Oh cazzo! ma questa mi assomiglia!’. capirei che ti fermi ad ammirare qualche pornostar col fisico da topo model’. ma devi essere un degenerato se trovi interessante una tardona come questa ‘.
E’ bene precisare che mia madre è una signora ancora abbastanza piacente per la sua l’età: è alta 1,70 circa, bene in carne con un po’ di ciccia ( ma nei punti giusti), di carnagione chiara, ha i capelli biondi e lisci lunghi fino alle spalle, gli occhi grandi e sorridenti, la faccia pienotta segnata appena da qualche ruga, una bocca grande con le labbra carnose, un bel seno abbondante di taglia quinta, un po’ di pancia, due fianchi forti, due cosce piene da manza e un culo sodo e prominente. Insomma, un corpo rigoglioso, un tantino sovra misura, che peraltro è messo in bella evidenza dall’abbigliamento che mia madre predilige: camicette scollate solitamente adornate da una collana di perle, gonne lunghe fino al ginocchio con un po’ di spacco sul retro, scarpe con il tacco piuttosto alto.
– Guarda mamma – le ho risposto riprendendomi dall’iniziale imbarazzo ‘ che le top model che si vedono in rete sono donne di plastica ‘ a me interessano di più le donne che incontri davvero nella vita reale’.
Mia madre ha fatto una bella risata, poi ha preso una sedia e si è accomodata a fianco a me:
– Beh, forza! Fammi vedere anche a me le cose che ti interessano tanto ‘.
Man mano che facevo scorrere le foto sul video lei si divertiva a commentarle. Erano foto del genere soft, non troppo volgari, nudo sexy con abbigliamento intimo, per intenderci. Quando le ho precisato che le foto erano scattate dal figlio, lei è rimasta sbalordita:
– Ma davvero? ‘. ma come si fa a posare così per un figlio?
– Beh, mamma, io non ci vedo niente di immorale’. non stanno mica a fare sesso’ per loro magari è un gioco ‘. Vedevo che mamma continuava a guardarle con interesse, poi ad un certo punto ha ripreso il discorso:
– Figuriamoci se si mettevano anche a fare sesso ‘ ma anche a posare così per delle foto ‘ io, ti dico la verità, mi vergognerei a mostrarmi così a te’.
Non sapevo cosa risponderle, per imbarazzo sono rimasto in silenzio. Al che lei, guardandomi negli occhi, mi ha detto con un’espressione più seria:
– Senti un po’ Luca, non ti sarai mica messo in testa delle strane idee?
Ed io, facendo finta di non capire, le ho risposto:
– Scusa, mamma, ma quali idee?
– Mmmm ‘. Che magari mi metta nuda per farmi fotografare da te!
Siamo rimasti lì a guardarci per qualche secondo, poi siamo scoppiati a ridere fragorosamente tutti e due. Per la verità io non ci avevo affatto pensato, ma la sua domanda aveva insinuato nella mia mente qualcosa di stimolante e di impertinente.
Intanto continuavamo a scorrere le pagine del sito e, volutamente, sono scivolato verso foto più hard. Andando avanti i suoi commenti più o meni spiritosi si sono diradati, ho notato che guardava le immagini con maggiore intensità, ma che il volto le si arrossava e lei respirava più a fatica.
Dopo una decina di minuti, si è di scatto alzata dalla sedia ed è velocemente uscita dalla stanza dicendomi:
– Beh, basta con queste cose! Diamoci da fare chè è ora di apparecchiare la cena!
E’ finita lì, il tran tran familiare è tornato a scorrere come sempre.
La sera dopo mio padre è dovuto andare ad una riunione della banca e ci ha avvertiti che sarebbe rimasto fuori fino a tardi, dato che era prevista una cena con i colleghi di lavoro. Io mi ero portato a casa dal laboratorio il pc di una cliente per completarne urgentemente la riparazione; per cui, subito dopo cena, mi sono ritirato nella mia stanza e mi sono messo a lavorare.
Dopo una ventina di minuti, sbrigate le faccende di cucina, mia madre è venuta nella mia stanza e mi ha pregato di accendere il mio pc e di connetterlo ad internet. Le ho sorriso con un pizzico di malizia, le ho spiegato come cliccare i diversi siti e come navigare, poi l’ho lasciata lì ad arrangiarsi da sola e sono tornato a riparare il pc della cliente.
Ma lavorare in quel contesto era impossibile, non riuscivo concentrarmi, guardavo di continuo verso mia madre che era tornata a visionare quelle foto sexy e, ricordandomi di quanto era accaduto il giorno prima, sentivo l’eccitazione crescere.
Perciò, visto che non combinavo nulla, ho mollato tutto e mi sono riavvicinato a mamma che, per l’appunto, era intenta a scorrere la sequenza delle foto di una madre che scopava col figlio.
Sentendo la mia presenza dietro di lei, mamma si è girata e mi ha subito chiesto:
– Ma tu credi che queste scene siano vere? ‘. Io non penso che queste cose accadano veramente’.
Le ho risposto sardonicamente:
– Ma’, non lo sapremo mai se sono vere o no’. ma non è detto che non siano foto amatoriali ‘. Del resto possiamo anche fare la prova ‘..
– E che prova?
– Se sei d’accordo, possiamo fare noi qualche foto e mandargliela la sito ‘ e vediamo se le pubblicano ‘.
Mia madre è avvampata e mi ha subito risposto:
– Qualche foto con noi in quelle pose? ‘ mai sei pazzo?
Con una calma di cui mi sono meravigliato anch’io, le ho risposto:
– Guarda, possiamo farle come vogliamo, anche in modo da tenere coperta la faccia ‘.
Poi, visto che restava un po’ imbambolata, per convincerla le ho detto una bugia:
– Sai, ho letto il regolamento di quel sito ‘ dice che le foto vengono giudicate da una giuria e c’è un premio in cosmetici, creme rassodanti e altre cose ‘. Credo che possiamo provare’.
La vedevo titubante, ma non chiusa. Tant’è che, dopo qualche secondo di silenzio, mi ha detto:
– Ma ti rendi conto di quello che mi stai dicendo? ‘. Ed io dovrei farmi fotografare nuda da te?!….
– Ma dài, mamma, che c’è di male?…. ti ho vista tante volte con le tette fuori o senza mutande ‘.
Ha fatto una smorfia con la bocca, ma vedevo che ancora rimuginava qualcosa. Poi, parlando piano ed a bassa voce, mi ha chiesto:
– Ma tu dici che posso mostrarmi nuda? Alla mia età? Con tutta questa ciccia?
Ci stava pensando, voleva solo essere incoraggiata.
– Ma certo mamma. Sei ancora una bella donna e non hai niente da invidiare a quelle signore mature che hai visto sul sito ‘.
– E ‘ e come mi dovrei mettere? ‘. cosa dovrei indossare?
– Mah, certo dovrai essere seducente ‘. mica possiamo sfigurare! ‘. metti un intimo sexy, delle calze nere con la giarrettiera ‘. e poi vediamo ‘.
Incredibile! Non credevo ai miei occhi! Mamma stava accarezzando seriamente l’idea di posare nuda per me. Non so se si era lasciata convincere da me o se aveva ceduto ad una certa civetteria femminile, ad un capriccio narcisistico tardivo.
Certo è che, senza pensarci ulteriormente, è andata in camera sua per cambiarsi, io ho tirato fuori la macchina digitale e, tutto eccitato, ho cominciato a pensare alle pose.
D’un tratto mi sono sentito chiamare dalla sua stanza:
– Vieni Luca, ho bisogno del tuo consiglio!
Mi sono precipitato nella sua camera da letto e, appena aperta la porta, sono rimasto letteralmente abbagliato.
Mamma aveva indossato un body di colore rosso, scollatissimo, con le tette che sembravano dover tracimare da un momento all’altro, con calze autoreggenti di seta anch’esse rosse, con un rossetto particolarmente acceso sulle labbra e ai piedi due sandali neri con tacco alto che le slanciavano le gambe e le rialzavano le chiappe.
– Che dici, Luca, sto bene così o sono ancora poco’ sexy?
E, così dicendo, si è girata per mostrarmi anche il panorama posteriore. Io, ancora mezzo imbambolato ed eccitato sino allo spasimo, le ho risposto quasi balbettando:
– Cazzo se stai bene!… Ti ho visto tante volte, ma sei quasi irriconoscibile’. Sei stupenda!
E lei, sospirando con evidente soddisfazione:
– Mah, facciamola questa pazzia! ‘ vediamo come vengono queste foto!
Non sapevo da dove cominciare. Le ho detto che potevamo cominciare con pose normali, poi strada facendo avremmo deciso le pose più ardite.
Lei ha cominciato mettendosi davanti allo specchio con le mani appoggiate ai fianchi, ed ho cominciato a scattare. Poi si è spostata davanti al comò leggermente appoggiata di fianco; poi ha preso una sedia e messo un piede sopra in modo rialzare la gamba piegando il ginocchio e mostrando l’interno coscia. E giù tante foto in sequenza.
A quel punto le ho detto:
– Beh, mamma, non pensi che è venuto il momento di mostrare qualcosa in più?
Lei ha riso in po’ nevroticamente ed ha cominciato ad abbassare calare le bretelle del body. Il clima cominciava a riscaldarsi, io scattavo e deglutivo sempre più a fatica. Lei sembrava divertirsi come una ragazzina che gioca a fare la fotomodella. Ma notavo come si muovesse in maniera sempre più sensuale, intrigante, lanciandomi occhiate malandrine.
Poi, con un gesto felino, ha tirato giù la parte anteriore del body che le faceva da reggiseno, si è coperta le tette con le mani e si è girata verso di me:
– Che ne dici, va bene così?
Io continuavo a scattare foto e, con l’eccitazione che mi gonfiava i pantaloni della tuta, ho bofonchiato:
– Sì, bello, bello ‘. Dai che facciamo un servizio fotografico da sballo!
Ci stava prendendo gusto, tanto che, con un altro gesto improvviso, senza che glielo avessi sollecitato, ha tolto le mani dalle tette e le ha lasciate rimbalzare libere in avanti:
– Oplà! ‘ ed ora come sto, Luca?
Ho deglutito a fatica, che quasi mi strozzavo, poi, con voce roca le ho detto:
– Sei semplicemente favolosa ‘. Se non fossi mia madre ‘.
Mamma ormai recitava come fosse un’attrice sul set. Si è seduta sulla sedia, ha esposto in fuori quel bendidio del suo petto maestoso ed ha allargato le gambe. Ho puntato lo zoom proprio verso il suo triangolo, lei se n’è accorta e mi ha apostrofato ridendo:
– Ehi, ma dove lo indirizzi quell’obiettivo?… ma sei proprio un porcellone! ‘ non ti bastano le tette?
Mi stavo eccitando alla follia e quindi parlavo un po’ a fatica:
– Scusa, mamma, ma tu sei tutto uno spettacolo’. Non so, dimmi tu se possiamo continuare ‘.
Ha sospirato profondamente, poi, alzandosi dalla sedia, ha aggiunto:
– Ho capito ‘. Sei incontentabile!
Si è tirato giù il body, si è passata una mano in mezzo alle coscione a coprire il folto ciuffo di peli del pube, poi si è risieduta a gambe larghe, ha sollevato la mano e, mettendo in bella mostra la sua gnocca pelosa, ha esclamato:
– Eccoti accontentato, porcellone!
Mi sono istintivamente avvicinato a lei per fotografare meglio quella meraviglia: una visione di inaudita bellezza, una grotta da fiaba, che si apriva come un fiore e che emanava un profumo inconfondibile.
– Eh, che ne dici? ‘. Va bene così ‘. O ci siamo spinti troppo?
– Ma no, mamma, saranno le foto più cliccate di quel sito, vedrai ‘. Mmmm ‘. Che bellezza! ‘. Posso avvicinarmi di più, mamma? ‘. La posso toccare?
Ormai cominciavo a sragionare, sentivo che mi controllavo a fatica. Ho deposto la macchina fotografica a terra, mi sono avvicinato ancora di più inginocchiandomi, lei ha cominciato ad accarezzarmi la testa:
– Mmmm’. sei rimasto un bambinone, Luca ‘. Con tutte le donne che ti porti a letto, ora entri in crisi per tua madre?….
Ma si vedeva che sentirsi ammirata e desiderata dal proprio figlio le piaceva. Difatti, sorridendomi dolcemente, mi ha preso una mano, l’ha posata proprio sul suo pube peloso, poi premendo sulla mia mano me l’ha spinta dentro le labbra della fica stringendo nel contempo le cosce, imprigionandomela. A quel punto ho cominciato a muovere le dita dentro la sua fica provocando un piccolo sciacquettìo dei suoi umori vaginali, le ha cominciato ad ansimare, ad inarcare la schiena e a gemere mordendosi il labbro inferiore.
La situazione ci era ormai sfuggita di mano, il desiderio ci stava annebbiando la vista. Mi sono sollevato, ho preso a ciucciarle una mammella, continuando a muovere due dita dentro la sua fregna.
Mamma gemeva, completamente in trance, con gli occhi chiusi; ad un tratto ha cominciato a cercare l’orlo dei miei pantaloni da ginnastica, me li ha tirato giù insieme agli slip, liberando di colpo la bestia che si era impennata in mezzo alle mie gambe. Quindi ha riaperto gli occhi e non ha potuto trattenere una espressione di ammirazione:
– Oh figlio mio, che bendidio! ‘. Guarda quanto è nerboruto! ‘ Questo scoppia da un momento all’altro’.
Con gli occhi trasognati ha cominciato una lenta sega, era uno spettacolo guardare quel suo movimento con le mani carnose e con le unghie smaltate di rosso vivo. Poi, guardandomi negli occhi dal basso verso l’alto ha cominciato ad accarezzarmi e massaggiarmi le palle, ripetendo come un automa:
– Oddio, quanto sei bello, Luca!… quanto sei bello!
Sentivo che la sborra cominciava a salirmi dai coglioni, comprendevo che a quelle manipolazioni non avrei resistito a lungo. Lei ha colto che cominciavo ad agitarmi, si è alzata in piedi, mi ha dato un caldo bacio in bocca e mi ha sussurrato:
– Dai, Luca, vieni!
Mi ha spinto sul letto, mi sono sdraiato supino col cazzo librato per aria; lei si è inginocchiata sul letto, proprio in mezzo alle mie gambe, si è chinata in avanti e, impugnato il cazzo fremente, mi ha detto:
– Ora lo voglio proprio assaggiare l’uccellone di mio figlio!
In un batter d’occhio la mia asta è scomparsa dentro la sua bocca; il lavoro sapiente della sua lingua, il calore della sua bocca e il sapore della sua saliva mi hanno letteralmente inebriato sino a farmi perdere la cognizione del tempo e del luogo.
Ma anch’io avvertivo la voglia di assaggiare lei, sentivo la bocca arsa; allora, l’ho spinta a sdraiarsi e ruotare rispetto a me sino a disporci a 69. Una cosa travolgente. Lei gemeva e leccava sotto i miei colpi di lingua, io allo stesso tempo godevo della sua bocca e assaporavo il nettare che le colava dalla vagina.
Siamo rimasti a succhiarci come assatanati per una decina di minuti, poi, rendendosi conto che ero allo stremo della resistenza, lei mi ha detto:
– Dai, Luca, smettiamola di torturarlo questo poverino!… dai, vieni dalla mamma’.
Si è distesa con la schiena sul materasso, ha aperto le gambe, le sono salito sopra e ho immerso lo spadone in quella fica che ribolliva di voglia. L’ho pompata per altri due-tre minuti, baciandola in bocca e intrecciando la mia lingua con la sua.
– Oh sì, amore, dacci dentro con questo tuo bestione ‘ mmmm ‘. Dio che palo di fuoco che mi hai schiaffato dentro!… aaahhhh ‘.. sìììììì.
– Oh mamma ‘.. che fica che hai! ‘. perché non l’abbiamo fatto prima? ‘.. mmmm’.. aaaahhh ‘. Lo sai che sei la più troia di tutte quelle che mi sono fatto!?
– Mmmm ‘. Ti piace la mamma troia, eh? ‘. Dai, dai ‘. Chiavami come una puttana! ‘ sìììì ‘. senza nessun riguardo ‘. sfondamiiii ‘. fammi maleeee!!!
A questo punto le ho sollevato un po’ il bacino facendo passare le mie mani sotto le sue chiappe, le sono entrato dentro fino alle palle ed ho sentito che la cappella le percuoteva l’utero; quindi, dopo un paio di affondi, le ho scaricato nella fica la più abbondante delle mie sborrate, mentre lei orgasmava selvaggiamente ululando:
– Sììììì ‘.. riempimi tutta ‘.. sborrami dentro ‘. Voglio tutto il seme di mio figlioooo!!!!
Sono rimasto sopra di lei più di un minuto, poi mi sono sfilato e sdraiato al suo fianco:
– Mammamia quanta ne avevi! ‘. Mi hai allagata!
– Hai visto, mamma, quanta voglia avevo di te!
Esausti, siamo rimasti per dieci minuti a rilassarci ad occhi chiusi. Poi ci siamo ridestati. Lei, con occhi ancora pieni di voglia, si è messa a baciarmi, io ho allungato la mano verso la sua fica ancora grondante, ho infilato tre dita ed ho cominciato a stimolarle di nuovo il grilletto. Lei ha cominciato a muovere il bacino e mi ha detto:
– Amore, se fai così, non resisto ‘. vuoi ricominciare?
Le ho risposto succhiandole un capezzolo:
– Mamma, con te non smetterei mai ‘. Mi voglio ancora saziare ‘.
Così dicendo, ho tirato fuori dalla fica la mano e l’ho spinta più sotto sino all’apertura dell’ano, infilando il dito medio lubrificato dagli umori della fica. Mamma mi ha agevolato il movimento sollevando un po’ il bacino e mi ha sussurrato:
– Mmmmm ‘.. ho capito come ti vuoi saziare’. Ma non vuoi dare il tempo al tuo bestione di riprendere forza?
– Mamma, se ti dai da fare un po’ tu vedrai che si riprende in un batter d’occhio’.
Mi ha fatto un sorriso da troia, è scivolata più in basso, mi si è piazzata in mezzo alle gambe con le sue tettone proprio sotto i miei coglioni, ha preso in bocca il mio cazzo ancora smosciato e, con un lavoro degno della migliore bocchinara del mondo, me l’ha riportato al massimo splendore in men che non si dica. Poi ha esclamato trionfante:
– Eccoti servito!
Poi si è risistemata al mio fianco, si è girata a pancia sotto e, aiutandosi con le mani, si è allargata le chiappe invitandomi:
– Prego, accomodati pure!
Il mappamondo che si dischiudeva dinanzi ai miei occhi era meraviglioso: due chiappone rotonde e carnose e, in mezzo, un foro scuro appena slabbrato che sembrava fremere in maniera quasi impercettibile.
Ho allungato una mano tra le sue cosce immergendo le dita nella sua fica ancora piena di umori, ho inumidito e lubrificato l’ingresso di quel culo monumentale e poi, con un primo colpo di reni, sono entrato sino a metà, con un secondo colpo l’ho portato sino a fine corsa, facendo sbattere le palle contro le natiche.
Lei ha emesso appena un lamento trattenuto ma ha subito ripreso ad incitarmi:
– Ah che goduria sentirmi impalata da mio figlio! ‘ Dai, amore di mamma, continua ‘. stantuffami ‘. non ti preoccupare, rompimi il culoooo!!!
Mia madre era andata, godeva senza ritegno, e parlava come una puttana. Ma anch’io sentivo crescermi dentro una voglia insana, quella di maltrattarla appunto come la peggiore delle troie. Come se, al tempo stesso, l’amassi e la disprezzassi. Questo continuo alternarsi di sentimenti e di istinti, questo inafferrabile impasto di amore e violenza, è il bello del sesso, ed è quello che avvertivo sino in fondo inculando brutalmente mia madre, la quale, incurante del dolore che sicuramente i miei colpi le procuravano, continuava a ululare scompostamente:
– Sììììì ‘.. daiiiii ” che stallone che sei, Lucaaaa!!! ‘. mi stai squartando col tuo spadone! ‘. Oohhhh che troia che sono!!!
Ed io, al culmine della cavalcata, un attimo prima di riempirle di sborra il canale:
– Aaahhhhh ‘. Sììììì ‘. Eccoooo ‘. Tieniiiii ‘.. troiaaaaa!!!!
Non ricordo di aver mai provato un piacere così intenso paragonabile a quello che il culo di mia madre mi stava regalando in quel momento.
Esausto mi sono accasciato sopra di lei e le ho baciato e leccato a lungo il collo prima di riversarmi di lato e lasciarmi coccolare da lei che, dopo una mezz’oretta si è ridestata, mi ha fatto alzare dal suo letto, mi ha rispedito in camera mia e si è messa a riassettare il lettone prima del rientro di mio padre.
Inutile dire che, da quel momento, tra me e mia madre la storia ha preso tutta un’altra piega. Ormai non mi dà tregua, appena siamo soli in casa viene nella mia stanza, si collega ad internet e comincia subito a limonare con me.
Senza internet questa storia forse non sarebbe neppure nata. Ma ora, grazie ad internet, galoppa alla grande. Le foto le abbiamo spedite ad un sito italiano per lo scambio di coppie, con un nickname di fantasia, e lei si eccita ogni giorno a visitare il sito per verificare i commenti e le profferte che si accumulano. E poi puntualmente, infoiata per l’oscenità delle espressioni a lei indirizzate dagli utenti arrapati, comincia a palparmi e stimolarmi come una troia affamata.
Ormai chiaviamo quasi tutti i giorni, e ogni giorno che passa lei diventa sempre più troia. Che donna meravigliosa! Mi spompa, mi prosciuga le energie, ma mi ricarica continuamente di voglia. Tanto che, da un po’ di tempo, ho mollato tutte le altre frequentazioni e mi dedico solo a lei, la mia mamma puttana.

—-
roki_rae@hotmail.it

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