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Racconti erotici sull'Incesto

Il divano

By 14 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Uh’ ma guarda, guarda, questo perdigiorno depravato!…uffah!!!’.
La signora Amalia, 59 anni, casalinga, sta pulendo il salotto e scopre una bella macchia ovale sul divano: macchia scura, di grasso, di unto. La odora e capisce subito di che si tratta.
‘Antoniooooo!!! ‘.. vieni qui!….’
Il figlio, Antonio, 25 anni, il suo secondo figlio, studente fuoricorso molto svogliato, è ancora disteso sul letto e se lo sta tirando lentamente, come fa spesso la mattina. Si desta di soprassalto, si alza dal letto e, sbadigliando, arriva in salotto.
‘Che è, mà?’ cominci a gridare di prima mattina!’
Amalia la fulmina con un’occhiata torva e gli indica la poltrona macchiata.
‘Screanzato fannullone!… vedi cosa mi combini ‘ fai solo porcherie’. che schifo!…. e mi rovini pure il divano!’
Antonio si sente colto in fallo, balbetta qualche monosillabo:
‘Ma no ‘. ma io ‘.. che ne so ” ‘
Amalia gli si avvicina minacciosa, lo prende per un orecchio e lo porta a sedere proprio sopra il divano:
‘Ma si può capire che fai?….. non combini niente all’università ‘.. passi le giornate al bar con quei quattro bastardi dei tuoi amici ‘ e poi sempre al computer a vedere certe sozzerie ‘.. alla tua età tuo fratello Sergio si era laureato e già lavorava” ti rendi conto che altri tuoi coetanei a quest’ora sgobbano in fabbrica? ‘.. e tu, tu che fai? ‘.. fai seghe, eh?’
Antonio sta rannicchiato sulla poltrona con lo sguardo basso e non replica alla dura reprimenda della madre che, seduta al suo fianco, continua implacabile:
‘Non so cosa abbiamo fatto io e tuo padre per meritarci un figlio così’. un buono a nulla ‘. un vizioso ‘.. io non so più che fare per farti capire che stai bruciando i tuoi anni migliori ‘. che ti avvii a diventare un fallito!…. Nemmeno una ragazza ti sei fatto’ una che ti desse serenità e fiducia ‘ che ti stimolasse a lavorare per il futuro’. niente ‘.. stai qui solo a fare seghe ‘. vergognati!’
Antonio non trova né la forza né le parole per reagire, per giustificarsi. Si piega ancora di più su se stesso, si incupisce, si sente umiliato. In famiglia è un po’ considerato una pecora nera, il confronto con il fratello maggiore, che oggi ha 30 anni e lavora in una importante azienda milanese, lo schiaccia. Ma quell’atteggiamento un po’ vittimistico finisce per far svaporare la collera di Amalia e per intenerirla. Una mamma è sempre una mamma, e quel ragazzone che aveva cercato di smuovere con una strigliata dura le appare ora un poverino indifeso che invoca compassione. Cambia tono ed atteggiamento e comincia ad accarezzargli i capelli arruffati.
‘Ma dimmi, Antonio, cosa ti frulla nella testa? ‘. Possibile che non ti accorgi che io e tuo padre siamo molto preoccupati per te? ‘.. Perché ti lasci andare all’ozio ed all’abbandono? ‘.. Alla tua età non si può cedere alla disperazione ‘.. si reagisce ‘.. Se non ti va di studiare, vediamo di trovare un lavoro che ti impegni e ti apra anche un futuro ‘ E poi, come fai a buttare via le giornate senza combinare nulla? ”
Amalia dice queste cose con voce suadente e, alla fine, con una piccolo filo di ironia, aggiunge:
‘Almeno trovati una ragazza che ti voglia bene ‘. e ti renda sereno ‘. e ti faccia sfogare anche le voglie della gioventù ‘.. senza rovinarmi i divani di casa’.’
Antonio solleva appena la testa e farfuglia sottovoce:
‘Ci ho provato, mà’ ma mi blocco quasi subito, mi sento un imbranato ‘. non so come fare con una ragazza ‘ ‘
‘Oddio, cosa sento! ‘. Un marcantonio come te che non sa come fare con una ragazza!!!…. ma dici sul serio? ‘.. ‘
Antonio non risponde, tiene lo sguardo ancora basso, con aria contrita. Amalia accentua le sue carezze, si sofferma sul collo, preme una mano su una gamba, avvicina il suo volto a quello del ragazzo, come a volergli dare un bacio sulla guancia:
‘Su, dai, Antonio, non buttarti giù ‘. confidati con la tua mamma ‘. con me puoi parlare liberamente ‘. cosa c’è che non va? ‘. davvero ti senti complessato verso le donne? ‘. un bel ragazzo come te? ‘.’
Comincia a tastarlo in varie parti del corpo, sui muscoli del braccio e della gamba, sul torace e, scendendo, sulla pancia. Poi, inavvertitamente (?), la sua mano si imbatte sulla protuberanza superba del suo bassoventre. Il cazzo di Antonio è ancora inalberato per la masturbazione appena interrotta; Amalia non può fare a meno di esclamare:
‘Ehilà! ‘. ma guarda che baionetta! ‘ sei già così eccitato di prima mattina!….’
Antonio balbetta e farfuglia imbarazzato:
‘Oh, scusa, mà ‘ è che ”
‘No, Antonio, mica devi scusarti ‘ mica sono cose di cui vergognarsi, queste! ‘. Anzi ‘. vedi che forza, che energia che hai!…..’
Amalia ripassa la mano sulla verga turgida del figlio e, con ammirazione mista a desiderio, sospira:
‘Certo sprecare questo bendidio per tirarsi solo delle seghe è veramente un peccato! ‘. Sai quante donne faresti felici con questo affare?! ”’
Continua ad accarezzare l’uccello del figlio, anzi via via lo impugna con più decisione e comincia lentamente a segarlo.
‘Dio, come cresce in mano! ‘. ma è uno splendore! ‘ figlio mio, sei un maschione super, altro che imbranato!’
Antonio comincia a respirare più pesante, la masturbazione comincia a dare i suoi effetti. Si lascia andare all’indietro sulla poltrona e con gli occhi guarda il cielo della stanza.
Amalia continua a manipolarlo con crescente partecipazione, si sente che è turbata:
‘Godi, vero?…. Vedi com’è diverso se te lo fa una donna? ‘ ‘
Il piacere sale e Antonio comincia a parlare come in trance:
‘Oh, sì, sì ” sì’.. bello così”. sì, brava mà ” mi ci vorrebbe una donna ‘ ma una donna come te!’
Amalia si accorge che il desiderio sta prendendo anche lei. Sente il respiro accelerare, avverte un calore inatteso tra le cosce, si apre un po’ la vestaglia per dare più libertà al collo ed al petto, esponendo in bella mostra la parte superiore delle sue belle tettone, non ancora cadenti.
E’ un attimo di smarrimento e, senza sapere come, Amalia si trova d’un tratto inginocchiata tra le gambe di Antonio e, subito dopo, si accorge di aver imboccato quel membro pulsante e di aver dato il via ad un imprevisto, splendido bocchino. Quando se ne rende conto più lucidamente è tardi per tornare indietro.
Antonio gode emettendo monosillabi di piacere, la madre ormai ha lasciato andare ogni freno inibitorio e, liberate le zinnone, sta praticando al figlio una straordinaria spagnola:
‘Oh mio dio, che bel cazzo che hai, Antonio! ‘.. vedi come sta bene tra le tette della mamma! ‘.. dai, su, tesoro di mamma, godi, godi ‘ e fai godere un po’ anche questa povera vecchia!’
Antonio, a quel punto, sente di intervenire:
‘Ma che vecchia e vecchia! ‘. mamma, tu sei una bonazza! ‘ io non ho mai goduto tanto in vita mia’. mi sembra di toccare il cielo con un dito!…. sei favolosa!!!’.’
Amalia è presa dalla situazione che si è venuta a creare, contenta di riscuotere l’apprezzamento del figlio, ma anche pervasa da un piacere imprevisto e insospettato. Sente il desiderio di far godere di più il ragazzo, ma anche la voglia di godere lei stessa.
‘Guarda che questo è niente ‘ una donna ti può dare ben altri piaceri ‘. ‘
Amalia si tira lievemente indietro, si alza, si toglie la vestaglia, si gira di spalle e si cala sopra il membro svettante di Antonio, facendosi impalare.
‘Aaahhhh ‘. belloooooo !!! ‘.. vedi, tesoro di mamma, cosa ti può fare una donna!!!…. e cosa tu puoi fare a lei !!!’
Amalia comincia ad agitare la fica ed il culo; Antonio, con il cazzo intrappolato nella tana grondante della madre, ha dinanzi a sé le sue ampie spalle e le sue chiappe generose.
E’ una donna, la madre. Anzi, è una donna ancora godibile, nonostante l’età. Una casalinga che, anche per le ristrettezze economiche della famiglia, non ha mai badato molto alle cure del corpo, un po’ in sovrappeso dopo la menopausa, ma tondeggiante nei punti giusti. Comunque ancora un boccone appetitoso. Se solo si aggiustasse un po’ di più, non sfigurerebbe con le signore della borghesia cittadina.
Mentre la pistona da dietro tenendola dai fianchi o tirandola a sé dai senoni pendenti, lui glielo dice:
‘Ma lo sai, mà, che sei una bella gnoccona! ‘. Fai male a fare la casalinga trascurata ‘. Dovresti badare di più a te ed al tuo corpo!’
‘Eh, figlio mio, sapessi come piacerebbe anche a me! ‘.. ma ormai ‘.. la mia vita l’ho fatta ‘.. poi sai, tuo padre ha i suoi acciacchi e quindi ”’
‘Che vuoi dire? che trascura un bendidio come questo?… Ma, se è così”.’
Amalia si scopre interessata al discorso lasciato in sospeso dal figlio:
‘Se è così’?’
Antonio, con il cazzo ben piantato nella ficona della madre, si sente improvvisamente padrone della situazione:
‘Se è così, mà, ci penso io ‘ sempreché tu sia d’accordo”
Amalia, che sta godendo come non le accadeva da anni e che sente la sua fica sbrodolare di umori, non lascia cadere l’avance del figlio:
‘Beh, certo, se devi consumarti con le seghe’. come si dice, gallina vecchia’.’
‘Ancora co ‘sta vecchia?…. beh, anche se così fosse, vuol dire che mi piacciono le vecchie!… aaahhhhh ‘ guarda che non ce la faccio più a resistere!…. ‘
Amalia allarga le gambe, si sfila il cazzo dalla fica, si rialza e si gira verso Antonio, inginocchiandosi di nuovo tra le sue gambe:
‘Hai ragione, figlio mio, forse ho esagerato un po’ ‘. mica puoi crepare in corpo ‘. Dai, su, lasciati andare ‘. vieni, vieni sulle tette di tua madre ‘. Dai, dai, sborraaaa!!’
Effettivamente Antonio non ce la faceva più e, in men che non si dica, scarica quattro-cinque fiotti di sperma sul petto generoso della madre, schizzando anche sul suo collo e sul suo mento:
‘Aaaahhhhh ‘. Diooooo ‘ magnificooooooo ‘ aaahhhhhhh!!!’
‘Sì, sì’ vai cosìììì ‘. aaahhhh ‘. quanta crema che cacci via!!! ‘. ‘
Poi assaggiando qualche goccia con un dito:
‘Uuhhmm ‘ ma lo sai che è proprio buona !!!’
Amalia si spalma la sborra sul petto, come fosse una crema di bellezza, poi riprende in bocca il cazzo ancora gocciolante del figlio e lo ripulisce per bene. E mentre Antonio, rilassato sulla poltrona, le sorride riconoscente, gli dice con tono accattivante:
‘Hai visto, amore, a quante cose belle rinunci, rinchiudendoti in te stesso e sparandoti solo seghe? ‘ Te l’ho detto, ti serve una donna ‘. godi di più, fai godere anche lei e ‘ non sporchi il divano!’
Antonio sorride compiaciuto:
‘Hai ragione, mà … mi serve una donna ‘. ma intanto che la cerco, una già ce l’ho ‘. E comunque puoi starne certa’. il divano non te lo sporco più!…’

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