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Racconti erotici sull'Incesto

Il nonno e mia sorella (1)

By 16 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019One Comment

Ho sorpreso la cara sorellina a scopare con il nonno.
Ho provato un piacere immenso vederla con le gambe completamente spalancate ed appoggiate sulle spalle del vecchio, ingrifato come un porco, mentre le sbatteva il suo bel cazzone nel sacro santurum,.

La scoperta della relazione incestuosa non mi ha affatto infastidito; anzi, mi ha coinvolto passionalmente.
Certamente, come primo impatto è stato un evento scioccante.
Tuttavia ho colto immediatamente il lati positivi, perché ha consentito di mettere in luce un lato della personalità della cara sorellina che ignoravo: quello della zoccola; che offriva in ogni caso piacevoli opportunità.

Alice; una troia depravata! chi l’avrebbe immaginato che la ragazzina acqua e sapone, quella che tutti credono una santarellina immacolata, altro non è che una porca devota al cazzo?
Anche spregiudicata direi, considerato che ha avuto l’ardire di liberarsi dei freni inibitori morali per soddisfare la propria bramosia, addirittura con il supremo congiunto; fregandosene dei tabù imposti da un’educazione religiosa secolare.

Per meglio comprendere i fatti è doveroso raccontare tutta la storia.

L’anno scorso, in primavera, la nonna paterna ci ha lasciati. Il nonno Beppe, in preda allo sconforto, andò in depressione. Voleva raggiungere la sua amata Teresa.
Papà e mamma decisero, unanimemente, che sarebbe stato meglio per lui se fosse venuto ad abitare da noi.
Così, un mese dopo, avvenne il trasloco. Il nonno fu sistemato in una stanza al piano terra.
La camera, molto accogliente, aveva una porta finestra che dava direttamente nel giardino.

Dopo circa un mese ho notato che il nonno Beppe trascorreva le notti con la luce accesa.

Una sera mi colse la curiosità di controllare che cosa stesse combinando, così, con discrezione, decisi di dare una sbirciata dalla finestra.
Non volevo violare la sua privacy, ma fui spinto da semplice preoccupazione. Amavo il nonno e vederlo soffrire in quel modo mi provocava una grande compassione.

Lo trovai seduto sul letto, con gli occhi che fissavano il vuoto. Le mani appoggiate sulle ginocchia e lo sguardo perso nel nulla. Provai molta pena per lui.

Il nonno, nonostante l’età, era ancora un uomo vigoroso. Di corporatura tozza, con una massa adiposa che gli circondava il girovita, normale alla sua età.

Così, nei giorni successivi, per tirargli su il morale, lo trascinavo fuori dalla sua stanza portandolo a zonzo per la città. Spesso anche al fast food, in compagnia della mia ragazza.
In quei momenti, quando non pensava alla nonna, era un uomo allegro e simpatico. Un ottima compagnia, che scherza e raccontava storie ironiche, facendo ridere a crepapelle.
In pochi mesi, la sua simpatia aveva conquistato tutti, persino la mia ragazza, diventando di fatto un membro importante della famiglia.
Tutti, compresi mamma e papà, si facevano in quattro per regalargli un po’ di serenità.

Una sera di fine luglio, come di consueto, prima di raggiungere la mia stanza, mi avvicinai alla finestra della sua camera, per dare la solita occhiata.
Appena appoggiai il naso al vetro scorsi una scena che mi sembrò inverosimile. Credendo di avere avuto un fenomeno ottico, strofinai gli occhi.
Quindi, accostai nuovamente il naso al vetro: non mi ero sbagliato. La scena era insolita e stava succedendo realmente sotto i miei occhi.

Il nonno era seduto sul letto, nella stessa posizione di sempre. Questa volta però c’era qualcosa di nuovo. Non indossava i pantaloni. Era nudo dal bacino in giu. Un particolare attrasse la mia attenzione: Il suo cazzo, scuro e duro, spuntava dal grembo, dritto come una torre d’avorio.
Lo vidi deglutire, poi guardò il suo cazzo e dalla bocca fece colare un rivolo di sputo che colpì in pieno la cappella. Quindi afferrò il cazzo ed iniziò a menarlo su e giù.
Era incredibile, il nonno si stava sparando una sega, come i ragazzini.
La scena mi è sembrata assurda ed in quel momento provai un po’ di imbarazzo per lui.
Ritenendo che non fosse corretto assistere a quel gesto intimo, feci un passa indietro, per allontanarmi. Proprio in quel preciso istante avvertì la sua voce.
Pronunciava un nome di donna, ma non era quello della sua amatissima Teresa.

‘Alice! Mmm, hai un culo da favola! Quanto mi piace!

Assurdo, la donna che il nonno stava desiderano altro non che era Alice, mia sorella.
Incredibile! Si stava sparando una sega bramando il culo della nipotina! Non potevo credere alle mia orecchie.
Stavolta la curiosità divenne morbosa. Il sentimento che il nonno provava per Alice mi turbò, stimolando i sensi.

‘Alice! Siiii! Vieni dal nonno! Devi avere un fichetta strettaaaa! Mmmm

Cribbio! quelle parole mi stavano facendo sballare. A sentire parlare il nonno in quel modo mi eccitai tantissimo.

‘Dai piccolina! Fatti scopare dal nonno! Aliceeeee ! mmmmm

Non ce la feci più. Quel depravato mi aveva contagiato con le sue farneticazioni incestuose. Così tirai giù la lampo dei pantaloni ed afferrai il cazzo, che era già in tiro, ed iniziai a segarmi, in perfetta sintonia con quella del nonno.
Feci scivolare la mano sul cazzo alla stesso ritmo. Le parole che pronunciava erano sconvolgenti, perché anelavano ad un rapporto incestuoso, che solo immaginarlo mi faceva venire le pelle d’oca. Mentre accompagnavo il nonno in quella frenetica pugnetta, mi rappresentavo Alice, nuda a pecorina, che si faceva inculare da lui. Quel pensiero era troppo eccitante. Il nonno continuava a parlare’

Siii! Aliceee’ il tuo culo, mmm tutto dentrooooo!

Cazzo! stava fantasticando di rompere il culo alla cara sorellina. Era incredibile. Il nonno si stava masturbando sognando il culo di Alice. Era troppo per me.
Il cazzo del nonno era quasi scomparso dalla vista. La sua mano scorreva veloce e senza soluzioni di continuità. Come pure la mia. La situazione era incandescente, una vera e propria apoteosi dei sensi, una sinfonia di delirio allo stato puro.

Il nonno continuava a sognare, ad immaginare la figa di Alice, mentre io lo accompagnavo, coinvolto pienamente in quelle fantasie inaudite. Cribbio, in quel momento avrei voluto che Alice fosse li, in quella stanza, a pecorina, a soddisfare la sua brama; i desideri di un vecchio porco; un vero e proprio depravato.

Il delirio del nonno continuò per un bel pezzo. Alla fine si distese sul letto e dando sfogo alle sue fantasie erotiche, diede dei colpi possenti fino al sacrificio estremo:

Aliceeee! Mmmmm! Mmmm hahhhhhhh.

Il nonno spruzzò fiotti di sperma sul suo ventre. Nello stesso istante il mio cazzo si liberò di tutto il piacere che avevo accumulato in quei momenti frenetici. Godetti all’unisono con il nonno. I nostri cazzi sparsero il seme del desiderio, il nonno per Alice; io per la sua perversa fantasia.

Ci furono altri episodi analoghi, e quasi sempre finivano per trascinarmi in quel circolo vizioso della sua perversa immaginazione.

Una sera di fine agosto la situazione cambiò completamente. Quella sera ero uscito a piedi. Quindi rincasai senza fare rumori, verso l’una circa, come di consueto, prima di andare a letto, decisi di fare la solita capatina alla finestra del nonno.
Attraversai il prato, appena arrivato sotto l’albero di ciliegio, vidi che davanti alla finestra del nonno c’era qualcuno.
Feci un passo indietro, eclissandomi dietro il tronco dell’albero. Aguzzai lo sguardo ed in contro luce notai le forme del suo corpo, che si delineavano in ogni particolare. Non c’era alcun dubbio era Alice.
Non appena gli occhi si adattarono all’ambiente in penombra cominciai a notare alcuni particolari. La cara sorellina stava fissando l’interno della stanza, mentre le sue mani erano impegnate in una pratica sconvolgente.
Una impastava le grosse tette e l’altra si dimenava frenetica in mezzo allo scoscio.
Incredibile, le fantasie erotiche del nonno avevano contagiato anche lei. Del resto era impossibile, resistere a quelle performance sensuali.
Per cui era andata in crash con gli ormoni; perché era lei l’oggetto del desiderio del nonno, ed il suo nome aleggiava in quella stanza, come unico motivo di quel folle gesto di estrema libidine.

Infatti, era molto presa mentre guardava ed ascoltava il delirio di quel vecchio porco. Il suo corpo si agitava, le sue anche si dimenavano serpentine. Stava godendo come una maiala.
Davanti a tale scena era impossibile restare imperturbati.
Nonostante fossi reduci di una gran galoppata di sesso con Alessia, quella maialona di Alice provocò un vero miracolo. Il cazzo mi venne duro come l’acciaio.

La situazione divenne veramente incredibile: Il nonno si stava masturbando pensando a lei; Lei si stava sditalinando la figa sognando il cazzo del nonno ed io mi stava segando dietro di lei immaginando di romperle il suo bel culetto.

Quello strano menage continuò per alcuni giorni.

All’inizio di settembre avvenne qualcosa che cambiò radicalmente la storia.

Mentre ero nascosto dietro il tronco di ciliegio, a bramare il culo di Alice, vidi una scena che mi provocò una forte scossa alla spina dorsale.
Sono quegli episodi che accadano una sola volta nella vita, ed è per questo che diventano dei momenti indimenticabili.

Alice, ad un tratto, iniziò a battere le nocche contro il vetro della finestra. Subito dopo la sagome tozza del nonno comparve davanti ai suoi occhi. Le ante della finestra si aprirono, Alice ed il nonno iniziarono a fissarsi in silenzio, per un periodo che mi sembrò lunghissimo.
Cazzo! Non potevo credere a quello che stavo vedendo. Alice stava offendo le sue grazie al nonno. Con quel gesta avrebbe infranto il tabù dei tabù: l’incesto.
La testa mi girava come un vortice, ero preso da un senso di vertigini, la terra sembrava che stesse sprofondando sotto i miei piedi.
Il nonno capì subito le intenzioni di Alice, infatti la fece entrare velocemente, poi, circospetto, diede un’occhiata in giro e chiuse nuovamente le ante della finestra.
Aspettai alcuni minuti prima di avvicinarmi. Poi presi coraggio e con le gambe tremolanti mi accostai a quella fonte di luce e di turbamento.
La scena che si presentò davanti ai mie occhi era di una sensualità sconvolgente. Il nonno, nudo, era seduto sul letto con le gambe aperte, in mezzo c’era Alice, inginocchiata, anche lei nuda. I suoi biondi e lunghi capelli lisci ondeggiavano sulle gote al ritmo costante del movimento del capo, mentre la sua bocca lentamente fagocitava ogni centimetro del lungo cazzo del nonno.
La mano del nonno, appoggiata sul suo capo, seguiva quella sconvolgente evoluzione.
La pelle si increspò, come se fossi stata colpita da una folata di vento gelido.

Ad un certo punto il nonno afferra Alice dalle spalle, lei interrompe il pompino, alza il capo e lo fissa.

‘Vieni allungati sul letto, voglio leccarti la figa!

Alice, come una perfetta scolaretta, si adagiò supina sul letto, spalancando le gambe, in quella posizione oscena esibì una figa pelosa e bellissima.
Il nonno, strabuzzò gli occhi, e dopo essersi asciugato la bava con una mano, si inginocchiò subito tra le sue cosce spalancate; agendo con determinazione, senza esitare, affondò la faccia in quella nicchia di piacere.
Appena il nonno iniziò a immergere la faccia tra le cosce di Alice, lei cominciò a muovere il bacino in mode serpentino, gemendo come una cagna in calore.

Quella scena era troppo forte per le mie coronarie. Il sangue iniziò a pulsare nel petto come le rapide di un fiume in piena, tormentando le vene del cazzo.
Ero in pieno delirio dei sensi, avevo gli occhi incollati alla finestra; mentre la mano scivolava rapidamente trascinando freneticamente la pelle del cazzo.

Dopo alcuni minuti abbondanti di quel trattamento orale, il nonno si alzò in piedi. Fissò a lungo il corpo di Alice, poi afferrò le sue natiche, facendole sporgere dal bordo del letto, fino a farle assumere la posizione che preferiva.

Le sollevò le gambe, costringendola ad allargarle completamente, poi le fece flettere verso l’interno.
In quella posizione, Alice ostentava una magnifica figa, esposta al ludibrio del nonno, in tutta la sua conturbante sensualità. .

Il nonno brandendo la fava come una mazza, la usò come un martello colpendo diverse volte le labbra della fica; infine puntò la grossa e lucida cappella contro la vulva vaginale. Quindi sì appoggiò con le ginocchia al bordo delle letto, e con il peso del corpo spinse fino a far sparire il grosso cazzo scuro all’interno della fica di Alice.
Nello stesso istante Alice emise un sordo singulto, che echeggiò nella stanza.

Il nonno, assunta la posizione giusta, iniziò a chiavarla senza alcuna remore. Ogni affondo era accompagnato da un singulto ovattato ma costante. La cara sorellina stava godendosi quella grossa fava. Da come si lamentava direi con molto gusto.

Sembrava che stessi vivendo un sogno, eppure sotto i miei occhi si stava dipanando la scena che alcune settimane prime avevo solo fantasticato. Alice sul letto del nonno, con le gambe oscenamente spalancate ed appoggiate alle sue spalle, e lui che la penetrava profondamente, facendola impazzire dal godimento. Una scena da infarto.

La mia mano si muoveva convulsa sul cazzo, al ritmo veloce degli affondi del nonno. Io, Alice ed il Nonno, uniti in una fantastica miscela di piacere. Il mio pensiero era quasi fuso a quello di Alice e del Nonno. Guardavo e godevo.

Dopo alcuni minuti il nonno afferra un ‘poggia piedi’, fa inginocchia Alice sopra, facendole poggiare le mani sul pavimento.
Rimasi di stucco, perché Alice, in quella posizione, si esibiva in una pecorina strabiliante, da mozzare il fiato. Il culo rotondo e candido come la neve puntava in alto, contro sguardo del Nonno, stravolto dalla libidine.
Le sue mani grinzose si posarono su quella pelle liscia a bianca, facendole poi scivolare lungo i fianchi e verso l’interno coscia.
Il nonno ansimava come un vecchio caprone, poi, sopraffatto dalla tentazione di affondare la faccia in mezzo a quel culo da favole, si inginocchiò ed iniziò a leccare avido le labbra vaginali.
Poi si mise nuovamente in piede, si avvicino con il bacino, brandendo il suo grosso cazzo. Quindi, senza ulteriore indugio, infilò la grossa cappella nello scoscio, dando poi inizio ad un movimento caratterizzato da spinta possenti. Era un vera e propria furia della natura; il suo cazzo scompariva ed affiorava dalla figa ad un velocità incredibile. La cara sorellina doveva godere come una pazza. I suoi lamenti erano la chiara testimonianza. Inoltre doveva avere una figa infuocata dal piacere, perché continuava a muovere il bacino sempre più veloce.
Dopo una mezzora abbondante, il nonno afferra fianchi di alice ed iniziò a scoparla senza pietà.
Dalla mia posizione vedovo chiaramente il suo cazzo sparire completamente nello scoscio di Alice. Il nonno era in una posizione dominante, per cui i suoi coglioni pendenti sbattevano frequentemente contro il manto peloso del monte di venere.

Ora i lamenti di Alice si sentivano perfettamente, ed erano sincronizzati con gli affondi del nonno. Ogni affondo un acuto. La corale tra il nonno ed Alice andò avanti per parecchi minuti.

Il nonno, ad un tratto, iniziò ad aumentare il ritmo; Gli affondi divennero sempre più veloci e devastanti, tali da costringere Alice ad ansimare con lamenti convulsi ed incomprensibile. Il cazzo, grosso e lucido, usciva ed entrava dalla sua figa con una frequenza incredibile, senza un attimo di tregua.
Alice era in preda al delirio estremo, ansimava e si agitava come un diavolo in preda alle fiamme dell’inferno.

Ad un tratto il nonno estrae il cazzo e lo punta sulla schiena di Alice. Continuò a menarlo per alcuni minuti, fino a quando contrasse le spalle e fiotti di sperma spruzzarono sulla candida pelle dei glutei e della zona lombare.
Alcuni rivoli scivolarono lungo lo scoscio, impregnando la peluria della figa che, oscenamente dilatata, riverberava la luce nel liquido seminale del Nonno e dei suoi umori vaginali, mentre gocciolava spessa sul pavimento.

In quel preciso istante mi lasciai andare all’estremo orgasmo, strinsi le natiche contro il muro, strofinando la schiena tra la persiana e la finestra, quindi chiusi gli occhi immaginando di fottermi il bellissimo culo di Alice, infine fiotti di sperma impregnarono la mano.
Dopo essermi ripreso mi sistemai i pantaloni e fuggì via.

La mia camera da letto era attigua a quella di Alice. La sentì entrare. Percepì i rumori tipici dell’acqua che scorreva nelle condutture. La maiala, dopo le fatiche di ercole, si stava lavando la fica. Dopo alcuni minuti ci fu un silenzio di tomba. Infine giunse il riposo dei giusti.

Quella scoperta, comunque, aprì nuovi scenari. Le grazie della sorellina avevano conquistato i miei pensieri’. E qualcosa altro’

Ma questa è un’altra storia”.

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