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Racconti erotici sull'Incesto

Il padre che vorrei (incesto gay)

By 17 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho 27 anni e, da sempre, mi sento attratto da uomini più grandi di me.
Primo fra tutti, mio padre.
Il mio è un padre austero e molto autoritario. Tra noi non c’è confidenza, non c’è affetto, e questo mi causa un vuoto interiore che solamente coloro che si trovano nella mia stessa situazione possono capire. Da bambino osservavo spesso gli altri ragazzi mentre venivano abbracciati dal loro padre, e li invidiavo perché a me non sarebbe mai capitato. Chissà, forse era questo senso di distacco che faceva fiorire in me certi pensieri.
Ero piccolissimo quando cominciai a tenere d’occhio mio padre in mutande. Non era tipo da andare in giro nudo, ma le rare volte che riuscivo a guardare il suo pene mi eccitavo moltissimo. Era il pene che mi aveva creato ed attirava per questo la mia curiosità. Avrei voluto sentirne l’odore… toccarlo… assaggiarlo. Naturalmente mio padre non si è mai lasciato toccare l’uccello. Così, per anni mi sono tenuto dentro certi desideri. Sono cresciuto. Il rapporto tra me e mio padre è sempre lo stesso: quasi inesistente.
Io cerco spesso la compagnia di uomini maturi per fare con loro quello che avrei voluto fare con lui, ma rimango ogni volta deluso perché, in fondo, c’è solo un uomo maturo che vorrei toccasse il mio corpo.
Un giorno d’estate di due anni fa, capitai in una spiaggia sulla costa adriatica. Fu lì che capii il tipo di rapporto che avrei voluto con mio padre.
Quel giorno, io e un mio amico, stendemmo il telo mare non distante dalla spiaggia nudista. Eravamo sicuri in questo modo di non annoiarci, avendo un certo “panorama” da guardare. La giornata scorreva tranquilla. La sabbia era calpestata da centinaia di piedi nudi che vagavano sotto il sole. Ad un certo punto vidi due ragazzi nudi che si spalmavano la crema solare. In effetti erano di età diverse: sulla ventina uno, sulla quarantina l’altro. Una coppia, pensai. Erano molto carini, e non sembravano dispiaciuti di sentirsi osservati da me. Cominciò quindi uno scambio di sguardi che riuscì a causare in poco tempo tre erezioni, delle quali solo la mia era celata dal costume. Dissi al mio amico che avrei fatto un giro di perlustrazione in pineta e lo lasciai sperando di essere seguito dalla coppia. Così fu. Cercammo un posticino al riparo da sguardi indiscreti e ci sdraiammo leccandoci ovunque. Il più giovane prese in bocca a turno il mio cazzo e quello dell’altro… poi tutti e due insieme, sollevando lo sguardo verso di noi. Anzi… verso il suo uomo. Notai nell’uomo un’espressione molto compiaciuta. Guardava il ragazzo come per esprimere orgoglio. Era fiero di come il giovane si impegnava a farci godere sfregando la lingua sulle nostre cappelle. Cominciò un movimento incontrollato di corpi. Non ci rendevamo nemmeno più conto di chi lo succhiava a chi, oppure chi scopava chi. Una sensazione bellissima, ma per nulla nuova. Mi era capitato spesso di essere coinvolto in certe situazioni a tre. Di sicuro avrei vissuto la sessione erotica in modo molto più intenso, se solo avessi saputo prima ciò che mi fu detto dopo.
Infatti, proprio mentre eravamo nella fase “chiacchiere post-orgasmo”, il più giovane dei due mi disse sorridendo, con la massima naturalezza, che non erano una coppia, ma padre e figlio. Per un attimo mi mancò il fiato. Come avevo potuto non notare la somiglianza?
Rividi mentalmente le scene appena svoltesi. Il ragazzo che succhiava il cazzo al presunto fidanzato… l’altro che ricambiava… era evidente un’intesa così profonda; un sentimento che io credevo frutto di anni di convivenza. Mi sbagliavo. Era niente meno che lo stesso sangue che scorreva nelle loro vene.
Il ragazzo mi spiegò che, essendo cresciuto in una famiglia nudista, per lui vedere il pene del padre (a volte in erezione) era sempre stata una cosa naturale e molto gradita. Poi, una volta cresciuto, presa coscienza della propria attrazione per gli individui del suo stesso sesso, si era confidato col padre. Al padre aveva dato fastidio solamente il fatto che il figlio cercasse la compagnia di uomini molto più grandi di lui. Allora il figlio gli aveva spiegato che per lui era solo un ripiego, poiché in realtà l’unico pene che aveva sempre desiderato era proprio quello del padre. A quel punto il padre aveva abbracciato il figlio, l’aveva baciato e… per la prima volta aveva fatto l’amore con lui.
Per il figlio, riuscire a fare godere quel pene fu una conquista. Per tanti anni lo aveva desiderato… a volte sfiorato con pudore, ma ora poteva farlo suo fino a vederlo esplodere tra gemiti di piacere.
Da allora il loro rapporto si era evoluto in modo gratificante per entrambi giorno dopo giorno, all’insaputa della madre.
Salutai i miei due compagni d’avventura con l’amaro in bocca. Ecco il genere di padre che avrei voluto io.
E non l’avrei avuto mai.
Dovevo sapere. Dovevo scoprire se molti ragazzi avevano avuto la fortuna che a me non era capitata. Una volta finite le ferie cominciai a fare domande strane a tutti i miei conoscenti. Dovevo sondare il terreno. Dovevo capire fin dove potevo spingermi nel provocare le loro confidenze.
Con meraviglia ascoltai molti racconti di uomini maturi, che rimpiangevano i momenti erotici passati coi loro padri. Spesso semplicemente masturbandosi insieme di nascosto, come si usa tra due amici adolescenti. Ma ascoltai anche racconti di ragazzi che avevano sedotto o tentato di sedurre i padri. Uno di questi aveva approfittato di un sonnellino pomeridiano del genitore: vedendo l’uomo steso sul divano, probabilmente in pieno sogno erotico (la tela dei boxer lasciava intravedere un’altura), aveva estratto il cazzone peloso e aveva cominciato a lavorarlo con passione. Il padre si era svegliato proprio durante l’eiaculazione nella bocca del figlio. Gelido, l’uomo era andato in bagno a pulirsi, ed era poi tornato a sdraiarsi sul divano dicendo semplicemente: “Che non capiti mai più”. Ma il figlio non si dimostrò un ragazzo ubbidiente, e così ci furono molti altri risvegli a sorpresa per il caro paparino.
Che tristezza. Mio padre mi aveva privato di tali momenti intimi con lui. Per colpa sua il nostro rapporto era così distaccato.
Ero depresso, ma mi consolai con una decisione: avrei aiutato altri a raggiungere il rapporto padre e figlio che avrei voluto io.
La prima occasione mi capitò con un ragazzo che mi contattò attraverso una community per incontri. Prese l’indirizzo messenger dal mio profilo e così, un pomeriggio, la sua foto apparve a lato del mio schermo. All’inizio chattammo del più e del meno. Sul mio profilo non c’erano cenni circa la segreta attrazione per mio padre e per gli uomini maturi. Ma, chiacchierando amichevolmente, arrivammo proprio all’argomento padri. Il discorso cominciò come per scherzo. Mi disse di avere un padre molto attraente. Aveva un rapporto molto stretto e complice con lui; andavano insieme in palestra da un paio d’anni. Mi confessò di attendere ogni volta il momento della doccia per poterlo vedere nudo.
Gli chiesi che tipo fosse suo padre. Quando mi disse che era molto giovanile e attento all’aspetto fisico cominciai ad avere sospetti. Gli chiesi com’erano gli amici di lui e se per caso non ne avesse anche di molto più giovani. Il ragazzo mi rispose che erano tutti uomini o ragazzi sportivi e affascinanti. Uno di questi amici frequentava (anche lui assieme al proprio figlio) la loro stessa palestra. Gli chiesi che rapporto aveva suo padre col figlio dell’amico. Mi disse che era evidente una certa confidenza, sembravano molto amici. Immediatamente capii. Cominciai, in tono ironico, a prospettare un incontro sessuale a 4: lui, suo padre, l’amico del padre e il figlio di questo. Il ragazzo era molto eccitato nel fantasticare su certe situazioni, ma all’inizio non metteva nemmeno in conto che avrebbe potuto sperimentarle. Io sapevo che si sbagliava.
Nei gorni successivi, sempre tramite msn, spronai il ragazzo a parlarmi ancora di suo padre. Venne fuori che il padre spesso si faceva sentire dal figlio durante i rapporti sessuali con la madre. Spiegai al ragazzo che questo era un chiaro tentativo di suo padre di aumentare la stima del figlio, facendo leva sul suo vigore di maschio. Ed era anche un tentativo, perfettamente riuscito, di eccitarlo.
Il ragazzo rifletteva su quello che gli dicevo e, lentamente, nuovi ricordi affioravano nella sua mente. Dettagli a cui non aveva mai dato importanza, ma che, parlando con me, rivivevano sotto una luce diversa. Spesso infatti il padre faceva domande sulle avventure erotiche del figlio con le ragazze, e sembrava essere molto interessato ai dettagli. Il ragazzo, vedendomi ormai come il suo più intimo confidente, mi chiese un incontro. Ma io preferivo godermi il progresso della storia padre/figlio dalla poltrona di casa mia, così rifiutai. Tanto più, che il ragazzo non abitava nella mia città.
Un giorno, il ragazzo mi raccontò che, la sera prima, mentre confidava a suo padre di avere avuto un eccitante incontro erotico (orale) con una coetanea, non aveva potuto fare a meno di notare l’evidente erezione del genitore, tradita dai jeans stretti.
Gli dissi che era il momento di passare alla seduzione vera e propria.
Il giovanotto era dubbioso. Aveva sempre visto il padre come un toro da monta spaccapassere. Era terrorizzato dalla possibilità di fare una figuraccia.
Gli dissi che era giunto il momento che lui aprisse gli occhi. Con vigore e senza mezzi termini, gli spiegai che, mentre lui dormiva, suo padre faceva le orge coi suoi amici e i figli di questi. Che lui, a causa della paura di esprimere certe pulsioni, aveva dato al padre la certezza della propria assoluta mancanza di interesse: “Solo quando la smetterai di fare il maschione, tuo padre capirà che potrebbe avere con te un rapporto complice. Sono sicuro che da anni vorrebbe coinvolgerti nei suoi giochi, ma ha desistito dal proportelo perché era sicuro del tuo rifiuto.”. Queste mie parole furono come una pugnalata nel cuore del ragazzo. Mi spiegò che, vedendo suo padre così maschio, così ammirato da tutti, aveva sempre fatto il possibile per non essere da meno. “Bravo!”, lo interruppi, “Così hai ottenuto che i figli dei suoi amici si godessero il suo cazzo mentre tu gonfiavi i muscoli!”.
Fui molto severo. Il ragazzo rimase di stucco.
La mattina dopo il giovane era depresso. Io però lo rassicurai facedogli capire che poteva recuperare il tempo perduto. Il primo passo era manifestare al padre il suo interesse. Gli detti allora istruzioni dettagliate su come compiere il primo approccio.
Tre giorni più tardi mi si aprì la solita finestrella di msn. Il ragazzo mi ringraziò per averlo “svegliato” e mi raccontò l’accaduto della sera prima: dopo i pesi, sotto le docce, aveva cominciato a insaponarsi le parti intime provocandosi un’erezione. Non aveva fatto niente per nascondere il suo pene che puntava a mezzogiorno. Aveva chiuso gli occhi un istante, fingendo di godersi l’acqua calda sul viso. Quando aveva riaperto gli occhi, aveva notato l’evidente erezione del padre (che però si era girato subito di schiena) e quella dell’amico del padre (che invece la esibiva con orgoglio). Dopo le docce, mentre padre e figlio si vestivano velocemente per nascondere le parti basse, l’amico del padre era andato in bagno per non uscirne che dopo molto tempo.
Mi complimentai col ragazzo per il coraggio avuto e gli dissi che era maturato il tempo per passare alla fase successiva: rimanere da solo col padre.
Anche in questo caso fui molto chiaro sulle azioni che l’avrebbero portato a coronare il suo sogno.
Passarono due settimane e il suo contatto msn era sempre grigio. Alla fine scrissi una mail al ragazzo per chiedergli di raccontarmi le novità. Un paio d’ore dopo il ragazzo era online e mi ringraziava ancora una volta. Era felice come mai prima di allora. Era riuscito, la settimana precedente, a rimanere da solo col padre. Con la scusa del caldo si era tolto la maglietta e i pantaloni rimanendo in slip. Il padre aveva notato il pene eretto nelle mutande del figlio e aveva colto subito l’invito. Il rapporto sessuale era stato animalesco. Il ragazzo aveva invitato il padre a scoparlo fino a fargli male (era ancora vergine in quel senso).
Mi disse che non avrebbe mai immaginato quanto potesse essere gratificante sentire dolore misto a godimento provocato dal pene del proprio padre. Quanto fosse appagante raggiungere l’orgasmo sentendo il cazzo di colui che ti ha creato esploderti dentro tra gli spasmi.
I dettagli del racconto mi eccitavano, ma le novità non erano finite, perché, pochi giorni dopo il primo rapporto sessuale incestuoso, si era realizzata anche la fantasia erotica a 4 con l’amico del padre e suo figlio.
Ormai il giovane era entrato nella cerchia segreta del padre. Il ragazzo avrebbe voluto invitarmi da loro per unirmi ai giochi. Gli dissi allora di parlare al padre di me. Fu un errore: il padre, una volta saputo che era stato un estraneo a spingere il ragazzo all’azione, andò su tutte le furie. Proibì al ragazzo di divulgare la cosa e, soprattutto, di avere ulteriori contatti con me.
Io reagii con un sentimento ambivalente: da una parte ero soddisfatto del mio operato, mentre dall’altra mi rodevo dall’invidia per questo ragazzo, che aveva il padre che avrei sempre voluto io. Era ormai evidente che il mio destino era quello di rimanere insoddisfatto da quel punto di vista.
Passarono un paio d’anni…
In quel periodo chattai con molti ragazzi che avevano le stesse mie fantasie sui padri, e aiutai alcuni di loro a metterle in pratica.
Poi, finalmente, mi capitò l’occasione di seguire da vicino una di queste appassionanti storie.
Un uomo sposato sui 45 anni mi contattò attraverso il mio profilo su una community per incontri. Un giorno ci incontrammo in centro e parlammo di noi. Presto venne fuori che anche lui aveva sentito attrazione per il padre, ma nemmeno lui aveva il tipo di padre che gli avrebbe permesso di avvicinarsi. Parlammo allora del rapporto col suo figlio maggiore, un ragazzone molto sportivo che riscuoteva molto successo col gentil sesso e, poco tempo prima, una sera aveva chiesto al padre di fare la lotta nudi. L’uomo mi disse di aver rifiutato perché, sicuro delle intenzioni innocenti e giocose del figlio, temeva di potersi eccitare durante il contatto col corpo nudo di lui. Gli spiegai allora che suo figlio aveva superato l’età per certi giochi infantili. Inoltre, il fatto che avesse proposto una lotta nudi, era un chiaro segno del ragazzo di voler scoprire il corpo del padre. L’uomo rimase sconvolto dalla mia affermazione. E mentre gli raccontavo le mie esperienze con padri/figli, lui si mostrava sempre più irrequieto.
Mi confessò di avere da molto tempo cambiato il modo di vedere suo figlio più grande. Di essersi accorto (con vergogna) di aver posato gli occhi sul suo giovane pene perfetto e ormai sviluppato mentre questi usciva dalla doccia. Di averlo spiato mentre si masturbava e di essersi masturbato a sua volta ripensandoci.
Lo rassicurai spiegandogli che era una reazione molto comune nei padri bsx. Mi salutò con un misto tra eccitazione e sbalordimento.
Pochi giorni dopo ricevetti una sua mail dove diceva di dover partire con tutta la famiglia per il week- end al mare, di aver riflettuto molto sulla nostra conversazione, ma di non avere idea di come avviare un approccio non troppo compromettente.
Gli risposi con alcune istruzioni circa il comportamento da tenere in caso di momento favorevole. Il lunedì successivo ricevetti una telefonata dall’uomo. Era raggiante e mi ringraziava per i preziosi consigli. Mi disse che voleva raccontarmi quello che era successo nei pochi momenti in cui era riuscito a rimanere solo col figlio. Ci incontrammo due sere dopo, a casa mia.
L’uomo mi raccontò di essersi fatto sorprendere dal figlio mentre si masturbava (come da me suggerito) e di essere rimasto piacevolmente sorpreso dalla reazione di lui. Il ragazzo aveva infatti chiesto al padre di continuare quello che stava facendo e di eiaculare davanti ai suoi occhi. Aveva proseguito dicendo di non avere mai visto un altro pene eretto e di essere felice di vedere proprio quello di suo padre. Il genitore, astutamente, aveva accettato facendosi promettere di poter avere lo stesso spettacolo in un secondo tempo.
L’uomo mi descrisse la sua eccitazione nel vedere lo sguardo del fglio inchiodato sul suo cazzo duro; e di averci messo poco ad emettere un rivolo di liquido seminale. L’uomo era molto intenerito dal fatto che il figlio lo aveva abbracciato per ringraziarlo della visione concessa, incurante dello sperma di cui era cosparso. Pochi giorni dopo l’uomo aveva ricordato al figlio la promessa e questi, per rendere la cosa più intrigante, aveva riproposto il gioco della lotta nudi.
L’uomo mi descrisse la lotta minuziosamente. La pelle dei due maschi sfregava nuda e calda. I cazzi durissimi emettevano gocce di liquido che si spalmavano sui loro corpi durante i movimenti. Alla fine, stremati dalla lotta, i due erano caduti a terra supini. L’uomo aveva proposto al ragazzo di liberarsi del carico di eccitazione. I due avevano cominciato masturbandosi per conto proprio. Ma poi, l’uomo aveva allungato la mano verso il pene del figlio dicendo “Faccio io.”. Il figlio aveva lasciato fare chiudendo gli occhi e l’uomo interruppe il massaggio un istante, per prendere la mano del figlio e accompagnarla sul suo membro turgido e bagnato. L’uomo mentre mi raccontava l’accaduto sembrava in uno stato di trance. Mi disse che la sensazione di stringere tra le mani il pene duro del proprio figlio non si poteva descrivere a parole. Così come sentire il calore della sua mano sul prorpio sesso.
Il figlio aveva cominciato a muovere la mano con foga; tanto che il padre aveva dovuto dirgli di rallentare. Per qualche secondo si erano masturbati a vicenda. Ad un certo punto il padre aveva detto al figlio “Apri gli occhi. Guardami”. I loro sguardi pieni di eccitazione si incrociarono per un istante, per poi scendere verso le mani che si muovevano. Erano eccitati come mai prima di allora, consapevoli della parentela che legava quei sessi. L’uomo mi disse che il figlio aveva schizzato dopo pochi secondi, ma, una volta soddisfatto, aveva continuato il movimento per soddisfare il padre. Erano poi rimasti lì, fermi a godersi il momento tanto sognato, pieni di sperma, nel silenzio di un caldo pomeriggio d’estate.
Mi complimentai sinceramente con l’uomo e lui mi disse che doveva interamente a me questa nuova felice scoperta.
Ci salutammo col proprosito di rivederci dopo le ferie di agosto.
Furono vacanze molto allegre. Nelle giornate al mare spesso mi chiedevo quali nuove situazioni avesse sperimentato il mio amico.
Tornai per un paio di giorni nella spiaggia dove due anni prima avevo fatto sesso coi due nudisti incestuosi. Non incontrai gli stessi, ma in compenso conobbi un’altra coppia padre/figlio. Erano olandesi e si spacciavano per fidanzati. Ovvio, sapevano che non tutti avrebbero approvato un rapporto tanto aperto. Non mi ingannarono solamente perché la somiglianza (anche delle parti intime) non passava più inosservata ai miei occhi. Ormai vedevo ciò che prima non avrei nemmeno immaginato.
Dopo aver fatto sesso decisi di essere tanto sfacciato da chiedere loro se erano parenti. I due arrossirono violentemente e non risposero.
Finite le vacanze, ripresi la vita di città. Ricevetti la telefonata del mio amico che voleva incontrarmi per raccontarmi delle sue vacanze. Mi anticipò solamente di essere rimasto molto sorpreso dalla disinibizione di suo figlio.
Venne a casa mia un paio di sere più tardi. Mi disse che se non fosse stato per me non avrebbe mai provato certe sensazioni. Io fremevo d’impazienza per sapere quello che avevano fatto in vacanza.
L’uomo aveva portato tutta la famiglia in una nota località di montagna. Le occasioni per rimanere da solo col figlio maggiore erano rare, ma il ragazzo aveva preso in mano la situazione e aveva guidato il padre verso la sauna dell’albergo. Una volta rimasti soli, il ragazzo aveva messo la mano sotto l’asciugamano che il padre aveva legato attorno alla vita e aveva iniziato il movimento. Il padre era preoccupato dal fatto che poteva entrare chiunque. Tuttavia, proprio la paura faceva risulare tutto ancora più eccitante ed aveva quindi infilato la mano sotto l’asciugamano del figlio. Dopo varie brusche interruzioni dovute alla gente che entrava, padre e figlio erano riusciti a riempire gli asciugamani di sperma.
Il giorno successivo, il figlio condusse l’uomo nel bagno turco per ripetere la masturbata e, per aumentare il quoziente di rischio, propose di lasciare gli asciugamani appesi fuori dallo stanzino buio.
L’uomo manifestò il suo orgoglio di avere un figlio tanto sveglio e continuò il racconto: pochi giorni dopo infatti, il ragazzo aveva detto al padre di voler rimanere da solo con lui per fare alcuni giochi. L’uomo, rapito dall’eccitazione, aveva fatto i salti mortali per allontanare moglie e figli piccoli dall’albergo (almeno per un pomeriggio). Quando era arrivato il momento, il figlio gli aveva spiegato di voler mettere in scena alcune situazioni tipiche del cinema porno: il secondino che molesta il carcerato, la visita medica… Tutte situazioni che portavano al contatto delle parti intime e terminavano con la masturbata finale. Proprio durante una di queste scenette, l’uomo prese l’iniziativa di baciare il figlio. Il ragazzo inizialmente si irrigidì, ma poi si lasciò andare e ricambiò con passione. Fu proprio questo bacio a sigillare il loro patto segreto.
Al termine del racconto dissi all’uomo che era ormail tempo di passare alla fase successiva: il sesso orale.
Lasciai precise istruzioni su come liberarsi delle inibizioni e avvicinare la bocca al pene col quale aveva ormai tanta confidenza di tipo “manuale”.
L’uomo mi spiegò che si sentiva bloccato per un passo tanto importante, ma che avrebbe fatto del suo meglio.
Uscì da casa mia con la promessa di tenermi aggiornato sugli sviluppi.

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