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Racconti erotici sull'Incesto

Il segreto di una principessina

By 4 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto è dedicato a tutte le donne che in alcun momento della loro vita si sono sentite attratte alla figura paterna. Quella persona meravigliosa, accogliente e protettiva, fonte di amore soprattutto nei loro primi anni di vita. La sua orma è così forte che è diventata la figura modello che inconsciamente cercano al momento di rapportarsi con gli uomini.

Un tardo pomeriggio d’estate Francesca tornava a casa dopo aver finito qualche faccenda in città. Il sole brillava allegro ed iniziava appena a calare la sera. Faceva caldo, ma non troppo. Per fortuna al Lago di Como si soffriva un po’ meno l’afa perché tirava un po’ più d’aria fresca. Entrata in casa mise giù la borsa ed iniziò ad aprire le tapparelle e le finestre. La vista al lago era sempre mozzafiato. Le bellissime montagne, i pini e gli uccelli che sorvolano di qua e di là, le piccole barche che girano nell’immenso lago, tutto era come al solito, bello, romantico e pieno di tranquillità.
Quel pomeriggio Francesca si sentiva un po’ stanca. Come spesso accadeva non c’era nessuno a casa. Suo marito, che occupava un importante carica manageriale, da parecchi giorni era assente in Germania curando degli importanti affari. In quella solitudine lei sentiva il bisogno di rilassarsi, di ritrovare un po’ di tempo per se stessa. Voleva togliersi i vestiti e sdraiarsi sul letto, coccolarsi ed accarezzarsi, per entrare in contatto con la sua femminilità, la radice basilare della sua vita. Magari toccandosi un po’ si sarebbe lasciata andare ad un piacevolissimo ditalino.
Francesca era davvero una donna straordinaria. Semplice ma molto decisa, era anche delicata e bella. Di indole buona, mostrava grande sensibilità e aveva un carattere forte. Sapeva come imporsi ogni qualvolta le circostanze lo meritassero. Inoltre prendeva molta cura della sua apparenza, essendo sempre elegante e ordinata. Era insomma tutto quello che un uomo poteva sognare e desiderare: una bella compagna, una squisita confidente, una amorevole persona e soprattutto un ottima amante. Essendo già sposata era assolutamente pronta per diventare mamma, forse la più bella d’Italia!
Il suo fisico era davvero incantevole, assomigliava proprio una Dea greca. Nemmeno il Bernini con tutto la sua arte avrebbe potuto riprodurre tale bellezza. Aveva i capelli castani lisci, un viso angelicale molto attrattivo con degli occhi profondi e le labbra rosee morbide e sensuali. La sua pelle bianca e pallida splendeva di vitalità. Una delle parti più eccitanti del suo corpo erano senza dubbio le magnifiche mammelle. Erano le tette più belle che uomo mai poteva ammirare: piene e puntate, sode ma allo stesso tempo morbide, con due grandi capezzoli bellissimi che sembravano deliziose fragole. Il solo guardarle suscitava il desiderio di baciarle e di succhiarle teneramente.
Di vita snella, aveva un culetto perfetto e fermo’ e tra le preziose gambe il monte di venere castano scuro nascondeva il frutto divino della sua femminilità, completamente maturo, prelibatezza che qualsiasi uomo avrebbe voluto esplorare, passando ore teneramente nel sentire il suo profumo, assaggiandolo con delicatezza e poi se talmente fortunato da aver conquistato il cuore della giovane donna, di penetrarlo amorevolmente con infinita gioia e amore.
Quel pomeriggio Francesca si svestì lentamente. Felice di ritrovare la libertà nella nudità si sdraiò sensualmente sul letto ed iniziò ad accarezzarsi senza fretta. Già dal mattino si era svegliata vogliosa, bisognosa di essere riempita da un gentil uomo. Ma come spesso accade quando più ne si ha bisogno, non c’era nemmeno uno vicino a disposizione! La povera si sentiva la pelle bollente, i seni eretti ed induriti. Abbassò la mano è si sorprese di quanto fosse bagnata. Divaricò le gambe e con la mano destra, soprattutto il dito medio, iniziò a massaggiarsi le labbra vaginali ed il clitoride, producendo il delicato rumore di bagnato che si mescolava al cantico degli uccellini fuori casa. Era una scena accattivante vedere una donna così bella masturbarsi!
Al piacere del tatto, da tanto represso, si aggiunsero molti pensieri. Nonostante il suo felice matrimonio sentiva ogni tanto una certa frustrazione. Per carità, amava moltissimo a suo marito! ma sentiva avvolte che lui non riusciva darle tutto quello di cui lei aveva bisogno. Francesca nutriva la necessità di un affetto ed una tenerezza particolare. Si rese conto che le mancava soprattutto un uomo molto speciale nella sua vita. Un uomo che da tempo era stato davvero centrale per lei, il vero punto di riferimento per quanto riguardava il sesso maschile. Le mancava suo carissimo papà.
Papi era scomparso per causa di una malattia quando lei aveva circa vent’anni. La sua morte la sconvolse perché lo amava davvero tantissimo. Sin da piccola Francesca si rese conto che l’amore che provava per lui non conosceva confini’ era molto intenso. Si ricordava che essendo bambina era fortemente incuriosita ed attratta da lui. Ogni volta che le era consentito cercava nel contatto fisico con suo padre le eccitanti sensazioni che le venivano dal sentirlo diverso e sconosciuto.
L’odore, il raspare della barba, la capace presa delle braccia, la voce, i gesti maschili le offrivano una prospettiva sulla realtà molto più attraente di quella, pur confortevole e rassicurante, del mondo materno. Il tipo di intimità che assaporava tra le sue braccia è stata una sensazione che le è rimasta per sempre associata al rapporto con gli uomini.
Poi affianco a lui si sentiva così sicura! Mentre si masturbava Francesca si ricordava come anni fa gli venivano spesso gli incubi, e come nel cuore della notte andava al letto di papà a rannicchiarsi al suo fianco. Essi, come per miracolo, subito scomparivano. Papà inoltre l’aveva sempre riempito di complimenti, facendola sentire una vera donnina. Essendo allora ventenne, Francesca sapeva di essere ancora la sua principessa, la sua bambolina anche se ormai era troppo grande per queste cose!
Lo amava così tanto che era pronta a darle la cosa più bella ed intima che una figlia poteva offrire ad un padre: tutto il suo amore’, persino il suo sesso. Voleva soprattutto fare l’amore con lui! Sin dall’adolescenza aveva covato questo pensiero proibito, e nessuno lo sapeva. Era il suo segreto più grande e nascosto. Voleva godere dal suo cazzo forte e potente mentre si abbandonava al suo tenero abbraccio. Oh se la mamma sapesse quanto era innamorata di suo padre!
Adesso che si masturbava immaginava che lui fosse affianco a lei. Immaginava di sentire il suo corpo maschile tutto nudo, avvolgendola nel suo abbraccio amoroso e protettivo per lei già tanto familiare. Che papà la stesse guardando mentre lei si toccava la passera. Con l’altra mano Francesca avrebbe sentito i pettorali di suo padre, l’addome fermo e muscoloso’ e poi avrebbe afferrato il suo pene durissimo. Leccandosi un po’ la mano lo avrebbe accarezzato con avidità, mentre lui la coccolava e le baciava la fronte proprio come fanno i padri con le loro figlie.
Francesca chiuse gli occhi e si apprestò a vivere la sua fantasia da anni repressa. Il pene di papà era lungo e soprattutto molto largo. S’inarcava leggermente, e pienamente gonfio fuoriusciva il glande vellutato dal prepuzio. Per la figlia era la cosa più bella e delicata mai vista! Lei lo prese con una mano ed iniziò a strofinare la punta contro la sua vagina, invitando a suo padre a salire sopra di lei. ‘Entra papi! Penetrami ti prego!’ le disse amorevolmente divaricando ancora di più le gambe. Papà la guardava negli occhi un po’ esitante’ l’amava moltissimo e non voleva farle del male. Il suo fallo però non era mai stato così solido e robusto come ora’ ‘Mia piccola bambina’, le rispose, ‘ho paura di farti del male!’ Francesca non ne voleva sapere, ‘Papi non dire sciocchezze! Io ti voglio bene!… Ti ho desiderato da sempre! Anche se sono tua figlia voglio essere la tua amante! Amami come se fossi la mamma! Ti prego!’ Mentre glielo diceva continuava ad accarezzare la cappella contro le sue labbra vaginali grondanti.
‘Papi ti prego! Fammi sentire che sono ancora la tua principessina!’ aggiunse.
A questo punto papà ormai cedette, e guardandola profondamente negli occhi iniziò man mano a penetrare sua figlia con una delicatezza e lentezza molto affettuosa. Francesca chiuse gli occhi e provò un immenso piacere al sentire ogni centimetro del membro paterno entrare lentamente dentro di lei. Ahh finalmente!! Riempiendola completamente, papà iniziò a tirarsi fuori e poi dolcemente ad entrare di nuovo. Era un ritmo lento e amorevole di un piacere intensissimo che la stava squassando. ‘Ohh papi!!! Ahhh!!’ gemette sconsolata. Dopo dieci minuti di deliziosa penetrazione la figlia ebbe un violento orgasmo. Abbracciò al suo genitore con forza e con tutti i muscoli vaginali si aggrappò al grosso pene paterno, quel membro così grande e gentile che le stava donando tanto piacere e le trasmetteva tanto amore e protezione. ‘Ohh papà!!! Ti amo!!’ iniziò a piangere sconsolatamente, ma per l’intenso piacere che provava.
Francesca decise di nascondere il suo viso nell’ampio e rassicurante petto del genitore mentre papà continuava ad entrare ed uscire dalla sua passera ben lubrificata. Non aveva mai goduto così tanto, soprattutto dal senso di protezione che provava mentre faceva l’amore con suo padre. Poi, era così affettuoso! Lo sentiva dalle sue carezze, dal suo corpo,’ e soprattutto dal suo pene.
La scena incestuosa era bellissima! Mentre lei piangeva, lui continuava a penetrarla con dolcezza. Davvero accattivante, era molto romantico vedergli entrambi, papà che continuava a spingere dentro di lei mentre si sentivano i singhiozzi di gioia della figlia. Papi aveva assunto un atteggiamento molto paterno nei suoi confronti, le accarezzava il volto e le asciugava le lacrime in tanto che la scopava. Si dilettava al guardare la espressione di sua figlia quando affondava in profondità ed il suo glande urtava contro il suo utero. Ad ogni spinta del padre Francesca apriva la bocca come se stesse per gemere ma rimaneva muta rapita dal piacere.
Francesca era estasiata! Cercava di divaricare ancora di più le cosce per lasciarlo entrare meglio. Ad un certo punto lei cercò un suo capezzolo ed iniziò a ciucciarlo come una neonata. Si sentiva colma di piacere tra le sue braccia e col pene durissimo dentro di lei, ogni cellula del suo corpo vibrava di goduria, e ad ogni tenera penetrazione del padre si sentiva che stesse per scoppiare.
‘Ahh papi è così bello!’ ansimava. ‘Dimmi’, dimmi che sono ancora la tua principessina!’
E lui con somma tenerezza rispose ‘ohh bambina mia! Nonostante sei ormai una bella donna, sei sempre la mia adorata principessa! la preziosa bambolina di papà!’
Il gioco di amore continuò ancora per altri dieci minuti, finché il genitore le disse: ‘Amore mio, vorrei prenderti dal tuo sederino!’ Come una buona ed obbediente bambina Francesca subito si mise alla pecorina. Papà le divaricò le sue bellissime natiche e dopo averle leccato l’anno per bene appoggio il cazzo lubrificato sull’orificio roseo. In nessun momento si vide di più chiaramente la dolcezza paterna che in questo momento. Papà prese tutta la cura per non fare del male a sua figlia mentre affondava, e infatti lei non sentì dolore alcuno, solo un grandissimo piacere al sentire il pene lungo riempirle tutto il culo.
Aahh che delizia! La figlia si sentiva ‘montata’ da un potentissimo stallone’ un bellissimo maschio forte e caloroso. Ohh con quanta facilità papà la faceva sentire donna! Con quanta facilità riusciva a tirarle fuori dal profondo del suo essere la gioia di essere femmina! Che bello era sentirlo dentro del suo sederino! A questo punto le venne un altro fortissimo orgasmo che quasi la portò fuori dai sensi. Lui si staccò e dopo aversi pulito avvicinò il glande vellutato alla sua bocca. Francesca lo prese senza esitazioni come se si trattasse di una tettarella. A questo punto papi venne copiosamente in densi fiotti di sperma bianca. Lui le accarezzava il viso mentre eiaculava nella sua bocca, si sentiva così felice di poter nutrire alla sua adorata bimba. Lei lo beveva e gustava piena di riconoscenza e di amore, poi entrambi si abbandonavano ad un dolcissimo abbraccio d’amore incestuoso.

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