Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

In tre

By 31 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono stanco. Sono seduto sulla poltrona, con la testa tirata all’indietro, avvolto da tanti pensieri e da poco interesse per quanto sta succedendo. Non sono nemmeno sicuro che quanto stia succedendo sia giusto, eppure, il mio corpo, continua a dire il contrario.
Quanto tempo è ? un mese? Due? Si forse due, la verità è che ho perso il conto. Mi faccio forza, guardo davanti a me e li le vedo. Le mie sorelle. Se i nostri genitori sapessero i nostri passatempi probabilmente s’arrabbierebbero moltissimo, ma d’altra parte, guardandole, anche solo ferme a guardare la tv, non posso fare a meno di ritenermi il ragazzo più fortunato della Terra.
Francesca e Marta. Rispettivamente mia sorella maggior e mia sorella minore. Bizzarro vero? Se mi avessero detto che sarebbero divenute anche le mie amanti non vi avrei mai davvero creduto. Per me è ancora tutto così strano, spesso mi ripeto che dovrei piantarla, che sto abusando di loro, la verità è, però, che se smettessi mi sentirei ancora peggio.
Francesca è la più grande. Lei è stata la prima. Capelli castani, leggermente mossi, un fisico da ballerina, con curve appena definite. Una seconda di seno, un culetto da palpare a piene mani senza ritegno alcuno. In effetti è lei ad aver cominciato tutto, quando, quella sera, insistette per entrare in bagno nonostante io stessi facendo la doccia.
Ricordo tutto ancora molto bene. Come al solito mi accusò di essere troppo pudico e che da bambini ci eravamo ripetutamente visti nudi. Le mie opposizioni valsero poco per lei, che entrò in bagno cominciando a pettinarsi normalmente. Per scherzare si avvicinò alla doccia. Quanto accadde dopo fu solamente piacere. Il piacere di penetrare una donna che continuava a ripetermi di essere mia, che continuava a dire che per quanto assurdo fosse quel momento, lei non voleva essere che li, fra le mie braccia, a gemere per il piacere che io le stavo procurando.
Poi accadde con Marta e niente mi toglie dalla testa l’idea che sia stata Francesca a provocarla. Timida, introversa e con una paura morbosa della penetrazione vaginale. Per quanto avesse un fisico straordinario, con curve generose e morbide, non era mai riuscita a trovare un fidanzato, anzi, le sue uniche esperienze con l’altro sesso erano, probabilmente, quelle avute con me in quei due mesi. Contrariamente a Francesca, che col passare del tempo desiderava da me prestazioni sempre più ravvicinate nel tempo, Marta era più tranquilla, ma mi bastava chiederle qualcosa perché lei obbedisse con un sorriso stampato sul volto.
Ufficialmente, dunque, io mi scopavo le mie sorelle in separata sede e senza mai parlare dell’altra con una delle due. Sembrava un accordo perfetto, ma quella sera, forse per la stanchezza o forse per la voglia di trasgredire fino alla fine, accesi il discorso con una battuta.

-Certo che siete proprio diverse…-

Francesca fu la prima a rispondermi. Parlammo qualche minuto delle differenze fra le due. Marta non amava andare a ballare e tanto meno sembrava molto interessata ad esaltare il suo fisico. Un peccato, se avesse preso dalla sorella, che quel poco che aveva rivendeva alla grande, probabilmente avrebbe avuto la fila fuori dalla prota.

-Sapete fare bene solo una cosa…-

Le vidi arrossire entrambe.

-Ma davvero non ne parlate fra voi?-

Mi finsi sorpreso. In verità ero consapevole del fatto che provassero imbarazzo reciproco. La cosa mi divertiva. Sostenni che era insolito, per Francesca, non prendere l’iniziativa e sostenni anche che Marta era più disinibita di quanto non volesse far credere.

-Dovremmo provare a farlo tutti insieme qualche volta…-

La buttò sullo scherzo Francesca
-Io…non so se sia giusto…-
-Bé, in quel che facciamo niente è giusto, perciò, quando volete, non dovete far altro che entrare in camera mia ragazze…-

La mia attesa non fu lunga. Quella sera stessa, mentre ascoltato l’ipod leggendo steso sul mio letto, le vidi entrare nella mia stanza. Era l’ultima sera prima del ritorno dei nostri genitori. Tolsi le cuffie, poggiai il libro e mi rivolsi verso di loro, come ad attendere qualceh parola. Non ne arrivarono. Di contro Francesca mi si gettò letteramente addosso, baciandomi con una rinnovata passione.
Mi lasciai andare, ma riuscii comunque a percepire il fatto che anche Marta si era ormai avvicinata e stesa sul letto. Lasciai le morbide labbra di Francase, mi volse e baciai leggermente Marta. Scoppiammo a ridere, per qualche istante, poi, cominciò il vero divertimento.

Steso sulla schiena, Francesca mi aveva offerto la sua fighetta completamente depilata. La stavo leccando avidamente e lei stava gemendo come una cagna. Amava il sesso orale, ed io non ero certamente tirchio nel praticarle tal forma di piacere. Marta avrebbe potuto attendere il suo turno, ma su consiglio di Francesca, prese a leccarmi avidamente le palle. La situazione era meravigliosa.
Avevo la fica di Francesca in faccia, la leccavo avidamente assaporandone gli umori. Nel mentre Francesca stessa mi stava succhiando il cazzo e Marta le palle.

-Siete due troie pazzesche ragazze…-

Francesca mi afferrò per i capelli e mi riavvicinò subito alla fica lasciata colpevolmente senza attenzioni.

-Piantala di parlare!Oh…Oddio si…bravo…-

Marta guardò la situazione. Non le sarebbe dispiaciuto essere al posto di Francesca, adorava quando rivolgevo quel tipo di attenzioni alla sua fighetta.

-Facciamo…cambio…Fra?-
-Uhmmmmm no…dai girati…-
-Cosa?-

Francesca sorrise, mi offrì una vista completa della sua figa e poi costrinse Marta a offrirle la propria. Prima di affondare il volto negli umori della sorella la sentii dire.

-Ci penso io alla tua fighetta sorellina, tu continua pure a dedicarti al suo cazzone…fra poco lo voglio dentro…-

Descrivere il piacere di quel momento? Difficile. Sentivo Marta succhiarmi il cazzo e nel contempo avevo la figa di Francesca che mi grondava umori sul votlo. Stavo benissimo. Ogni dubbio mi era scivolato via. Poi, finalmente, dopo un primo e controllato orgasmo, Francesca decise di impalarsi.
Spostò Marta, suggerendole di guardare perché presto avrebbe dovuto farlo anche lei.

-Non metterle fretta…voglio fotterla quando ne avrà voglia…-

Presi le difese di Marta mentre Francesca si stava puntellando il mio cazzo, duro e pulsante, diritto in figa. Lo fece svanire dentro di se in un colpo. Fu impossibile per entrambi trattenere un gemito di piacere.
A quel punto afferrai Marta per i fianchi, lei non si oppose e ne condussi la figa nuovamente sul mio volto, una prima avida leccata mi fece subito comprendere quanto quella piccola troietta fosse eccitata. Cominciai a penetrarla poco a poco utilizzando la lingua come un piccolo cazo. Lei comingiò a gemere. Esattametne come Francesca, i cui gemiti di godimento stavano trasformandosi in grida di piacere. L’eccitazione fu tale che Francesca sospinse il capo di Marta fin sui suoi seni, chiedendole di leccarle i capezzoli e di mordicchairli.
Andammo avanti così non so per quanto, poi, improvvisamente mi resi conto di essere prossimo ad una calda esplosione di sperma.

-Vengo! Vengo!-
-Oh si…si…dai fratellino…dentro…vieni dentro tua sorella dai…-

Marta provò a fare da buona coscienza, ma io non riuscii a trattenermi. Esplosi diversi fiotti di sperma dentro la figa di Francesca, la quale reclinò la schiena urlando. Vene insieme a me e questo mi fece sentire felicissimo.
Eravamo tutti e tre sul letto. Marta preoccupatissima per la mia venuta nella vagina della sorella. Francesca sorrise. Portò le mani sulla vulva e l’aprì, mostrando un fiotto di caldo sperma intento a colare. Marta arrossì.

-Se sei così in ansia, perché non me lo lecchi via?-
-Giusto Marta…ripulisci tua sorella, non vorrai mica lasciarle tutto il mio sperma vero?-

Marta divenne rossa, ma si piegò in avanti ed in effetti si mise a ripulire la vagina di Francesca con molta più passione e cura di quanto non credessi. E così, mentre Marta le leccava la figa, Franscesca prese il mio cazzo con la mancna, mi guardò e cominciò a segarmi. Io sorrisi e mi piegai verso Marta, sollevandole una coscia fino a mostrarmi nuovamente la vulva. E li, senza attendere, ripresi a leccarla.

Capitoletto breve scritto in pochi minuti. La verità è che soffro di una fastidiosa crisi creativa perciò mi appello ai lettori di Milù! Se avete idee o commenti da propormi fatelo al mio consueto indirizzo mail : zedkiel.blanchard@hotmail.it Rispondo sempre ai commenti e o ad eventuali domande che mi arrivano! Un saluto.

Leave a Reply