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Racconti erotici sull'Incesto

In viaggio con papà

By 8 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mio padre &egrave sempre stato troppo apprensivo,sin da quando ero piccola.Nella mia famiglia son sempre stata trattata come la piccola principessa ,forse perch&egrave l’unica figlia femmina dopo 3 maschi.Pur di farmi contenta papà ha sempre acconsentito a tutto,coprendomi di regali,festeggiando i miei compleanni con torte gigantesche e invitando tutte le persone a me care.Ma ha sempre avuto paura che la sua “piccolina”crescesse e diventasse donna.
Oggi sono una ragazza allegra,direi,spensierata..ho 19 anni ma spesso mi scambiano per una ragazzina; sarà per via del mio fisico minuto e la mia bassa statura.Il visino acqua e sapone mi dona un aspetto adolescenziale.Ho i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri.Solo il mio seno abbondante tradisce l’età ,una bella terza abbondante che sfoggio dentro a piccoli top colorati. Papà Gianni ha 44 anni e ha sempre curato il suo fisico grazie alla passione per il Tennis, suo svago non appena le pause di lavoro glielo consentono. E’ un uomo gentile,simpatico,alto 1.85 con una luminosa carnagione abbronzata.Da lui ho ereditato l’azzurro dei suoi occhi. L’unico aspetto,diciamo,negativo &egrave proprio questa sua eccessiva protezione nei miei riguardi…
Avevo intensamente bisogno di mare,dopo gli esami scolastici che avevo affrontato con risultati eccelsi,e andare a trovare gli zii in Calabria sarebbe stata una splendida occasione per passare un paio di settimane libera dai miei. Zio Enrico e zia Marisa erano più giovani dei miei genitori e con loro avrei avuto sicuramente più libertà negli orari.Il problema era COME avrei raggiunto la Calabria; ovviamente papà era contrario a farmi viaggiare in treno da sola.Mia madre la sera prima discusse animatamente con lui perch&egrave diceva che ormai ero maggiorenne e quindi avrei dovuto cominciare ad affrontare le situazioni senza l’ombra di un padre cosi ossessionato ed apprensivo.Sorrido all’idea di come mio padre mi creda ancora una verginella.Forse &egrave convinto che arriverò al matrimonio integra nel corpo e nell’anima.Non si immagina nemmeno che da piu di un anno frequento un bellissimo ragazzo di colore,Jonathan ,un trentenne che mi ha fatto scoprire tutti i piaceri del sesso piu sfrenato.
Anzi,in quei giorni avevo persino una forte infiammazione al buco del culetto per via delle profonde penetrazioni causata delle grosse dimensioni del cazzo del mio fidanzato.
Papà decise che mi avrebbe accompagnato lui in macchina e di buon mattino si mise alla guida della nostra Mercedes. Non &egrave che mi dispiacesse la compagnia di papà in quanto vado molto daccordo con lui e spesso ridiamo di gusto insieme.Partimmo puntuali come da suo programma.
Dopo quasi 9 ore di viaggio ,il cielo si coprì di nubi nere ed il vento si alzò prepotentemente.Si annunciava l’arrivo di un forte temporale mentre percorrevamo un’ interminabile tratto di autostrada praticamente deserta.Nessun cartello indicava un autogrill o qualunque altro posto potesse offrirci una sosta. Papà all’idea di guidare sotto un alluvione si innervosì subito. .Le gocce di acqua cominciarono a crepitare sul parabrezza e di lì a poco la violenza della precipitazione si fece ancora più intensa..Sul lato destro della strada ecco all’improvviso un cartello semi arrugginito che indicava a poche centinaia di metri una pensione. Svoltammo lungo l’indicazione e in pochi minuti raggiungemmo il piccolo edificio adibito a pensione.
Nel parcheggio circostante una decina di automobili erano posteggiate con noncuranza .Papà si assicurò di avere la carta di credito nel portafogli e mi disse di scendere..Dallo sportello della macchina all’ingresso dell’albergo io e papà ci inzuppammo di pioggia come se fossimo caduti dentro ad un fiume..Un signore corpulento sulla sessantina ci aprì la porta invitandoci a ripararci dentro la piccola hall poveramente arredata.”Avrebbe una camera con due lettini per questa notte?” chiese papà avvilito all’idea di pernottare in un posto cosi squallido.Ma fuori c’era il finimondo e per una volta non saremmo certo stati li a fare gli schizzinosi.Il vecchio rispose che aveva libera solo una camera matrimoniale e che tutte le altre stanze erano occupate.”Beh per questa notte dovremmo accontentarci” mi disse papà strizzandomi l’occhio.Salimmo al primo piano ,camminando lungo la moquette sdrucita.La stanza era in fondo al corridoio.Papà girò la chiave nella toppa e aprì.La stanza era davvero piccola ma per lo meno poteva dirsi pulita.Il letto
più che matrimoniale pareva di una piazza abbondante.Le lenzuola di cotone inamidato bianche e come copriletto il classico copertone in lana cotta.”Che orrore” sorrisi io ,mentre papà guardandomi di traverso mi additò “Per favore Flavia,non mettertici pure tu!” Sul comò ai piedi del letto c’era un piccolo televisore e scoppiai a ridere ancora più fragorosamente quando accendendolo,mi accorsi che era in bianco e nero e che l’unico canale che si vedeva era una rete privata pressoch&egrave sconosciuta.”Mi sembra di essere all’età della pietra e siamo nel 2007″ sbottai. Sul lato sinisto del letto una piccola porta bianca conduceva al bagno,piastrellato di bianco stile ospedale,con un lavandino,un wc e una griglia sul pavimento a mò di scarico per l’acqua della doccia,il tutto corredato da un’orribile tenda plastificata giallastra. “Son sicura che si allagherà tutto l’albergo quando mi farò la doccia” pensai.Fuori il diluvio continuava incessante ad allagare i vasti campi circostanti l’autostrada ed io e papà ci eravamo rassegnati all’idea di soffermarci li fino al mattino successivo.Papà rimase al telefono piu di un’ora con mamma per spiegarle per filo e per segno tutto l’accaduto.Io scambiavo sms con Jonathan.. “Vorrei leccare la tua dolce fica bagnata” mi scrisse ,e io gli risposi che avrei voluto sentire il suo grosso palo nero dentro lo stomaco..quei messaggini mi scaldarono parecchio all’altezza del ventre,già accaldato per l’infiammazione generale. Avevamo pochi effetti personali dietro;la borsa con il mio cambio era in macchina mentre papà era sprovvisto di tutto, in quanto non si sarebbe dovuto soffermare più di tanto.La mia vacanza doveva aspettare ancora un pò! Cenammo con 2 tramezzini al prosciutto e 2 lattine di coca cola ,presi al distributore di bibite situato nel corridoio dell’albergo.Dopo cena mi feci una doccia alla meno peggio;come sospettato, allagai mezzo bagno poich&egrave lo scarico situato sul pavimento era otturato e la tenda giallastra a poco serviva.
Mi infilai una t-shirt extra-large senza indossare la biancheria intima ,poich&egrave il cambio era nella valigia in auto e non mi sembrava il caso di far “annegare” mio padre nel posteggio!
Mi buttai sul letto mentre papà andò in bagno per farsi una doccia a sua volta.Ero distratta,pensierosa, mentre l’acqua scrosciava nel piccolo bagno attiguo alla stanza da letto.Papà uscì dal bagnetto tutto accaldato,avvolto nell’accappatoio bianco in dotazione.Non erano ancora le 23.00 ma ci mettemmo a letto.Lui era esausto e poco dopo aver poggiato la testa sul cuscino,cominciò a russare sonoramente.Il letto era troppo piccolo per due persone ed io cercavo di stare rannicchiata sul bordo del materasso per non svegliarlo anche se così non riuscivo a rilassarmi.
I tuoni rompevano il monotono rumore di acqua torrente.I minuti sembravano interminabili.Spensi la piccola tv in quanto l’unico canale ero disturbato dal maltempo.I lampi brillavano nell’oscurità fuori dalla finestra.Papà continuava a russare ed io ero infastidita da morire perch&egrave non riuscivo a prendere sonno,così per farlo smettere gli diedi una gomitata sul
braccio..si fermò solo per un attimo ,giusto il tempo di riadagiarsi sul cuscino..poco dopo stessa solfa..altra gomitata con più energia.Questa volta però mio padre si rigirò sul fianco e si avvicinò a me..appoggiò le sue gambe alle mie e con il braccio mi circondò la spalla.La sua pelle era calda e morbida.Dormiva profondamente e probabilmente non si era reso nemmeno conto di aver assunto una tale posizione.La mia t-shirt ,al suo abbraccio,si scostò arrampicandosi sui fianchi, e sentii i miei glutei completamente scoperti.Sentivo il contatto della spugna del suo accappatoio sulle chiappe .Restai immobile,quasi non respiravo più,avvertivo una piacevole emozione tra le sue braccia..Socchiusi gli occhi cercando di godermi quella sensazione di calore e protezione quando papà,scostando le gambe lungo il materasso,inavvertitamente appoggiò il suo pene tra la fessura del mio culetto.Spalancai gli occhi ed il cuore cominciò a battermi a mille.Avvertivo quel grosso batocco di carne viva e la fica cominciò a surriscaldarsi.Nel giro di pochi istanti il contatto pelle a pelle scatenò una sua prepotente erezione.Sentivo il suo uccello crescere a dismisura dietro di me..in quel momento non capii piu se mio padre stava dormendo o se era vigile.Sentii la sua mano infilarsi sotto il cotone della mia maglietta e le sue dita affondarono dentro i miei seni,palpandoli con decisione.Sempre sul fianco alzai una coscia allargandomi verso di lui..fu un attimo e la grossa cappella di papà si spinse dentro il taglio della mia vagina immondamente fradicia dal desiderio.Papà non parlava ma la sua presa era decisa,controllata.cercai di non emettere lamenti,ne mugolii.Fu una lunga penetrazione; sembrava che il suo cazzo non finisse mai,sprofondando nelle mie viscere, mentre con movimenti ritmici mi stantuffava facendomi sobbalzare sul materasso.Cominciai a rantolare schiava dei sensi..ormai avevo perso completamente il controllo.Mi girai verso papà..mi stava guardando con occhi lucidi e morbosi..Le allentai la cintura dell’accappatoio scoprendolo completamente.Supino mi sedetti sopra il suo sesso,inghiottendolo dentro lo stomaco.I suoi pettorali erano coperti da una fitta peluria castana e l’uccello spiccava trionfante in mezzo ad un folto cespuglio di peli pubici scuri e ruvidi.”Bambina mia..come sei bella” sospirò. Ci abbracciammo,coccolandoci e le nostre bocche si scambiarono un bacio umido e voluttuoso.Le lingue dentro la corolla della bocca si sfioravano.
Gli umori della mia passera colavano copiosi sulle palle di papà..Lo cavalcavo mentre mi strizzava i seni con le mani..avevo i capezzoli turgidi e lo sguardo perso sul soffitto,mi lasciavo invadere completamente dal suo grosso sesso..Papà era bello e silenzioso mentre con maestria mi sollevava di peso dai fianchi per farmi ricadere sopra il suo cazzone.Pazza e spregiudicata lo invitai ad esaudire una singolare proposta.”Inculami papà..lo voglio tutto nel culo..Mi sfidò con lo sguardo aggrottando un sopracciglio,solo per una frazione di secondi ; giusto il tempo di estrarmi dalla fica il suo uccello e di poggiarmelo contro i muscoli dello sfintere anale. La grossa cappella di papà divaricò il buchino ,e mi dilatai completamente per accoglierlo dentro.Avvertii una fitta di dolore e sentii bruciarmi come se mi fosse entrato dentro del fuoco..Poco a poco il dolore si tramutò in piacere.Era un’emozione incredibile..fino a quel momento della mia vita non mi era mai passata in mente una cosa cosi perversa ma maledettamente eccitante. Appoggiai la mano alla base del cazzone di papà affondando le dita nella folta peluria sopra i coglioni gonfi di desiderio ,mentre il palo venoso mi sconquassava il culo..”Si vede che sei abituata a prendere grossi cazzi nel buco del culo amore” mi disse papà sorpreso nel vedermi cosi capace a contenere quel suo enorme palo..Mi rigirò sulle ginocchia,mettendomi a pecora e passò nuovamente alla fica..prima la leccò per bene,assaporando i miei succhi vaginali zuccherosi e poi prendendomi con decisione per i fianchi mi impalò nuovamente con forti colpi di bacino..papà era un vero toro da monta e presto sentii affacciarsi dentro il mio stomaco un calore molto piacevole che mi pervase tutta,dalla punta dei piedi alla cima dei capelli…”Papà godo..godoooo” …e lui di riflesso “Si bimba mia anche io..si daiii…” e mentre dalla fica cominciò a colarmi una broda
calda e umida ,papà estrasse il suo bestione turgido e schizzò un fiume di sborra sulla mia schiena e sul culo, incremandomi di bianco latte..Godemmo come due amanti perversi.Ci abbracciammo stretti ancora cosparsi dei nostri umori intimi.Crollammo sul letto in un sonno pesante e appagato.Al mattino,il sole brillava alto nel cielo.Salimmo in macchina e riprendemmo il cammino verso casa degli zii…

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