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Racconti erotici sull'Incesto

ISABELLA…….CHE TROIA……..

By 4 Marzo 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Fino a quel giorno, Isabella non aveva rappresentato assolutamente niente per me, se non per la ragione che, in quanto figlia di mia sorella Sara, era chiaramente anche mia nipote. Le nostre rispettive famiglie si erano sempre frequentate assiduamente e del resto continuano tuttora a farlo con la medesima costanza. L’ avevo quindi vista crescere e maturare di giorno in giorno, ma in verità non avevo mai pensato a lei n&egrave l’ avevo mai guardata come normalmente si fà nei confronti di una persona per la quale si provi un qualunque tipo di attrazione! Era poco più che una bambina e coetanea di mia figlia Roberta, con la quale trascorreva tutto il suo tempo libero, agevolata anche dal fatto che abitiamo nel medesimo condominio e c’ &egrave solo una rampa di scale che ci separa. Per cui, ero abituato alla sua perenne presenza e spesso durante i fine settimana, dormiva anche a casa nostra. Fù proprio durante un week-end che Isabella mostrò la sua reale natura…….una troietta in erba desiderosa di scoprire s&egrave stessa e l’ altrui sessualità. Erano tutti andati a letto già da un pò -almeno così credevo- ed ero rimasto da solo in salotto: mi ero attardato perch&egrave non volevo perdere la fine del film ed il conseguente epilogo. Del resto era venerdì sera e mi attendevano due giorni di assoluto relax, per cui quando dopo circa un’ oretta spensi la tv, mi diressi in bagno per fare una rapida doccia: non avevo l’ abitudine di chiudere la porta a chiave e mi spogliai rapidamente entrando in cabina. Ne uscii dopo pochi minuti e, dopo essermi asciugato -rimanendo sempre nudo- andai al lavandino, sopra al quale c’ era un grosso specchio, per lavare i denti. Conclusa l’ operazione, presi un asciugamani per asciugarmi appunto il viso e solo allora mi resi conto che non ero più solo! Infatti, attraverso lo specchio, la presenza di Isabella ferma sulla porta ed intenta a fissarmi, mi raggelò: mi voltai e nel contempo altrettanto fece lei, curandosi di chiudere la porta e di girare la chiave nella toppa. Si girò nuovamente e riprese a guardarmi: era in camicia da notte, ma per le relative trasparenze ed aderenze notai che non indossava intimo. Le tette non erano particolarmente grosse ma sode e rotonde…….i capezzoli all’ insù erano circondati da due aureole abbastanza larghe e la fica sembrava rasata. Ero sul punto di sussurrare qualcosa, ma Isabella -intuendo forse le mie intenzioni- mi venne incontro ed avvicinò la punta dell’ indice al proprio naso. Era un gesto eloquente……anche troppo e rimasi in silenzio: altrettanto fece lei che, arrestandosi a non più di un palmo dalla mia persona, prese ad accarezzarmi i testicoli. Con le dita piccole e smaltate mi massaggiava la parte interessata e, bastarono pochi secondi affinch&egrave avessi un’ erezione da primato: risalì lungo l’ asta sfiorandola delicatamente fino a raggiungere il filetto, e da lì la fenditura, che tormentò con il palmo della mano completamente aperto passandolo più volte sulla cappella non ancora totalmente esposta. Mi appoggiai al lavandino, mentre la mano correva questa volta più risoluta lungo la mazza e, dopo averla scappellata del tutto, iniziò a segarmi lentamente: di tanto in tanto, arrestava il movimento e risaliva fino ad impugnare e ad accarezzare la cappella………anche con entrambe le mani, tanto erano piccole da non riuscire comunque a contenere tutta la mia virilità. Durante il maneggio, Isabella sorrideva soddisfatta: mi stava donando un immenso piacere e avvicinai due dita alle sue labbra, che prontamente schiuse permettendo loro di entrare nella sua bocca: le leccò e le insalivò e le utilizzai per stringervi in mezzo un capezzolo. la vidi trasalire ed iniziò a toccarsi fra le gambe……..il respiro di entrambi si stava facendo sempre più pesante e, quando capii che stavo per venire, le dissi di tenere una mano sulla cappella mentre continuava a masturbarmi con l’ altra. Eseguì prontamente il mio suggerimento, perch&egrave era chiaro che non potevo imbrattarle la camicia da notte ed anzi, impugnò nuovamente la cappella con entrambe le mani serrate a mò di conca, quando un istante dopo sborrai copiosamente inondandole di liquido bianco, che inevitabilmente traboccò andando a concludere la sua folle corsa sul pavimento! Senza scomporsi minimamente, proseguì a menarmi l’ uccello lubrificando l’ asta con il mio seme: guardavo il suo viso ancora innocente ma languido…….due labbra sottili ma carnose che avrei volentieri scopato infilandovi in mezzo il cazzo ancora perfettamente eretto e voglioso. Le cinsi la schiena e la baciai senza incontrare il minimo impedimento, perch&egrave al primo e semplice contatto, le sue labbra immediatamente si aprirono ed accolsero la mia lingua che andò a frugare nella sua bocca avida di saliva e di sapore di maschio…….una bocca che poi seppi essere ancora inviolata……..Il cazzo premeva impetuoso contro il suo basso ventre……la voglia di fotterla stava aumentando a dismisura e, passando dietro la schiena, le infilai una mano fra le natiche, piccole ma sode e perfettamente modellate: risucchiò la lingua nella sua bocca…….e dopo un ulteriore scambio di liquidi organici, le nostre labbra si staccarono: mi cinse il collo con un braccio e, avvicinandosi nuovamente con le tettine che pressavano impetuose sul mio corpo mi bisbigliò in un orecchio: “lunedì mattina sarò da sola a casa……magari verso le nove……..comunque ti invio un sms…..”!
Detto questo, mi sorrise e si voltò per dirigersi verso l’ uscita, girò la chiave e aprì la porta -dopo aver dato un’ occhiata all’ esterno- e la richiuse alle proprie spalle, non prima di avermi lanciato un’ ulteriore occhiata di compiacimento.
Mi affrettai a ripulire il pavimento e, dopo aver indossato un pantaloncino, andai a letto: mia moglie già dormiva da un bel pò e ciò mi rassicurò. Avrei voluto osare, ma non ne avevo avuto il tempo, oltre al fatto che non eravamo soli in casa: mille e mille pensieri affollarono la mia mente. Era accaduto l’ inimmaginabile: fino a poco prima, Isabella era stata solo e semplicemente mia nipote, ed erano stati sufficienti una ventina di minuti, per accorgermi che era ormai una donna con le sue esigenze ed anche molto passionale! Evidentemente, lei mi aveva puntato già da tempo, anche se non mi ero mai accorto di niente e la cosa mi stupiva non poco, perch&egrave nei rapporti con l’ altro sesso non avevo mai avuto particolari problemi, ed anzi ero stato sempre pronto a cogliere un eventuale interesse da parte delle mie partner occasionali. Ma, questa volta il mio fiuto aveva fatto cilecca, o magari il fatto che fosse una persona di famiglia, non mi aveva permesso fino a quel momento di valutarla da una prospettiva diversa! Lo stavo appunto facendo e detto francamente non mi sentivo sporco, perch&egrave era stata lei a cercarmi: ero cosciente che -una volta intuite le sue intenzioni- avrei potuto fermarla, ma non lo avevo fatto. Mi era piaciuto ed anche tanto e non mi vergognavo affato di ammetterlo. Il contesto presentava una cornice molto intrigante e le sue parole -prima di uscire dal bagno- mi offrivano notevoli spunti di riflessione. Voleva rivedermi, ma quali erano le sue reali intenzioni? Fin dove si sarebbe spinta? Lei e mia figlia erano ancora illibate, perch&egrave in più di un’ occasione avevo affrontato l’ argomento con mia moglie ed anche con i suoi genitori: era ciò che mi preoccupava e che nel contempo mi eccitava ulteriormente! Sì, perch&egrave l’ idea di possedere una donna ancora inviolata mi stuzzicava: sentivo ancora il tocco delle sue dita mentre sfioravano la cappella……..un tocco inesperto ma deciso e voglioso di novità…….di imparare…….di capire……di conoscere……..di scoprire……! Questi pensieri mi eccitarono notevolmente ma, preso dalla stanchezza mi addormentai.
Mi svegliò l’ odore del caff&egravelatte proveniente dalla cucina: mia moglie stava appunto preparando la colazione e le ragazze -come da programma- erano partite di buon’ ora per una gita e sarebbero rientrate solo domenica sera per trascorrere la notte a casa di mio fratello. Anche mia moglie si sarebbe assentata per rientrare domenica nel tardo pomeriggio: infatti, aveva promesso ad una cara amica, che l’ avrebbe aiutata nei preparativi perch&egrave sua figlia era in procinto di sposarsi e, quindi avrebbe trascorso la notte a casa sua. Infatti, dopo una rapida colazione e dopo mille raccomandazioni, mi salutò con un bacio e andò via: in altre parole, mi attendevano almeno trentasei ore di assoluta tranquillità. Il frigo era pieno e avevo già invitato due amici a cena per la serata, dato che c’ era una partita di cartello del nostro campionato di calcio. Trascorsi la mattinata a dare una sistemata ed anche un’ ampia sfoltita ad una serie interminabile di documenti e, alla fine riuscii a portare a termine l’ ardua impresa: dopo un pranzo fugace -dato che la colazione era stata abbondante- iniziò il vero e proprio cazzeggio e con un match della Bundesliga si aprirono le danze. Il pomeriggio andò via piuttosto rapidamente ed altrettanto la serata in compagnia: ero soddisfatto perch&egrave la mia squadra del cuore aveva vinto e, dopo aver congedato gli amici, mi dedicai ai messaggi di posta elettronica ancora inevasi. La maggior parte li smaltii senza indugi, perch&egrave erano annunci pubblicitari, ma poi l’ occhio cadde su un indirizzo che non conoscevo: il mittente si firmava “Bella” ed il relativo messaggio era stato inviato alle 20,30 circa. Non c’ era scritto niente, ma era presente un allegato che prontamente aprii: era una foto di mia nipote, mi resi allora conto che Bella lo aveva usato come diminutivo. Era sdraiata sul letto con le gambe aperte e la vagina volgarmente schiusa: aveva un dito in bocca e indossava solo un reggiseno a balconcino. Nell’ angolo in basso a destra era stampata una frase, che poi era una domanda: “ti piaccio?”. Risposi alla mail con un semplice sì e, dopo qualche istante arrivò un messaggio questa volta sul telefonino: “ci vediamo a casa mia lunedì alle 9,30”.
Mia nipote -come del resto mia figlia Roberta- aveva l’ aria della brava ragazza e non certo della puttanella e quindi il suo modo di fare, unitamente alla sua sfacciataggine mi stupiva non poco: mi misi a letto e mi dedicai alla lettura di un libro di storia dell’ alto Medioevo, ma non riuscivo a concentrarmi…….lei, Isabella era onnipresente nei miei pensieri e non vedevo l’ ora che arrivasse lunedì. Avevo visto e rivisto la sua foto e l’ idea di possedere quel corpicino certamente ancora inesperto, ma già così sensuale mi arrapava da morire: avevo il cazzo duro e mi masturbai pensando a lei, a quando l’ avrei posseduta ed a tutto quello che le avrei fatto! Certo non potevo immaginare……….che talvolta la realtà si spinge ben oltre la pura immaginazione!
Domenica mattina mi svegliai verso le dieci: dopo aver fatto un pò di cernita nel guardaroba, mi rilassai nella vasca dove trascorsi un tempo indefinito. Non mi andava di pranzare da solo e, dopo aver contattato un caro amico di famiglia, ci demmo appuntamento al ristorante cinese, dove trascorremmo quasi tre ore a chiacchierare spensieratamente: tra una portata e l’ altra, quasi non mi resi conto che avevo fatto fuori gran parte del pomeriggio: infatti, mia moglie era già rincasata da un pò e, dopo avermi edotto sui preparativi per il matrimonio, decidemmo di andare a letto…….avevamo entrambi voglia………io sicuramente più di lei, perch&egrave la cara nipotina mi aveva attizzato anche più del dovuto. Scopammo a lungo e di gusto: Barbara -mia moglie- in determinati frangenti non si &egrave mai risparmiata, perch&egrave il cazzo le &egrave sempre piaciuto da morire: entrai nelle sue cavità a ripetizione, ma indubbiamente durante la cavalcata pensai spesso e volentieri ad Isabella! Le sorprese non sarebbero di certo mancate……..anche se sarebbe stato quasi impossibile prevedere un epilogo del genere! Qualcuno si chiederà perch&egrave! Perch&egrave evidentemente, nonostante la mia larga e collaudata esperienza nel settore, una ragazzina riuscì ad intrigarmi, a stupirmi ed a farmi anche tanto incazzare…….ma davvero tanto! Ma, andiamo per ordine cronologico: dopo aver messo a dura prova i nostri rispettivi sessi, mia moglie preparò una rapida spaghettata, perch&egrave dopo cena andò immediatamente a dormire. Sarebbe uscita non più tardi delle otto per andare in ufficio ed altrettanto dicasi per Roberta, al suo primo anno di università. Feci quindi un pò di zapping ed avvisai un collega che il giorno successivo avrei preso ferie: la stanchezza ed anche una certa eccitazione -pensando all’ immediato futuro- mi colsero alla sprovvista e mi addormentai sul divano.
Mia moglie e mia figlia sono sempre state abbastanza rumorose oltre che estremamente disordinate, ma questa &egrave indubbiamente una peculiarità molto femminile: la mattina successiva, si stavano infatti preparando quando le loro voci mi svegliarono. Mi salutarono e scapparono a gambe levate, perch&egrave come al solito erano in ritardo: guardai l’ orologio……..mancava circa un’ ora all’ appuntamento e, dopo colazione feci una doccia ristoratrice. Rimasi in pantaloncini perch&egrave non era certo il caso di vestirsi per una rampa di scale: l’ avevo già fatto svariate volte! Nel contempo arrivò un sms: era lei……forse un pò me l’ aspettavo!
C’ era scritto “fra dieci minuti”…….trascorsi i quali, mi presentai all’ ingresso: Isabella venne immediatamente ad aprire, mostrando solo la testa…….il resto era opportunamente oscurato dalla porta e, quando entrai afferrai al volo il motivo, dato che era in mutandine……tra l’ altro minuscole. Richiuso l’ uscio, rimasi immobile a fissarla: il suo fisico non era ancora scolpito del tutto, ma le forme erano già accattivanti. Il mio interesse era palese: mi sorrise e si avvicinò per darmi un bacio sulle labbra, facendo volutamente in modo che i suoi capezzoli prominenti si spalmassero sul mio corpo. Mi fece cenno di seguirla: ci sedemmo in cucina e mi offrì una lattina di aranciata. Aveva le gambe accavallate, ma erano sempre le sue poppe a dominare la scena: mi parlò della gita passando continuamente la lingua fra le labbra per inumidirle e mettersi ovviamente in mostra…….questo movimento continuo mi eccitò e le dissi che mi sentivo succhiare il cazzo. Mi disse che allora era meglio succhiarlo e non solo virtualmente: si avvicinò e, dopo avermi sfilato i pantaloncini, mi disse di rimanere seduto e, inginocchiandosi, si insinuò fra le mie gambe ed iniziò a lavorare la verga ormai già in tiro. Era inesperta ma molto decisa e le sue labbra si impossessarono della cappella: di tanto in tanto mi lanciava un’ occhiata, mentre con la lingua percorreva tutta l’asta fino alla base per poi risalire. Leccò senza indugio le prime gocce di liquido semitrasparente e, si rimise in piedi per sedersi sulle mie cosce: ci baciammo con trasporto mentre il cazzo premeva poderoso sul suo pancino. Le dissi che era arrivato il momento di chiavare: allora si alzò e mi prese per mano per condurmi nella sua camera da letto. Si curò di chiudere la porta a chiave e, dopo aver sfilato la mia maglietta, fece altrettanto con i suoi slippini: con le labbra sempre incollate ci avvicinammo al letto e, una volta disteso, lei fù subìto sopra di me. Prese a fare avanti e indietro in modo che la mazza le massaggiasse la spacca: il lento movimento la arrapò, perch&egrave i suoi mugolii erano sempre più poderosi. Si fermò all’ improvviso e prese dal cassetto del comodino una piccola bottiglia in plastica: la scritta era evidente, perch&egrave si trattava di un lubrificante intimo, che provvide a spalmare abbondantemente sul mio sesso e poi fece altrettanto con la sua passera. Ma le sue dita arrestarono in modo perentorio la loro marcia trionfale: un espressione di leggero fastidio sul suo viso, rese superflua qualunque altra spiegazione……..comunque mi guardò e mi disse che era ancora vergine e che voleva essere quindi lei a dirigere e ad impalarsi. Acconsentii con un cenno del capo e la lasciai fare godendomi lo spettacolo! Era alquanto impacciata…….non sapeva da dove cominciare: allora tenni fermo il cazzo rivolto verso l’ alto e le consigliai di divaricare un pò le grandi labbra, quel tanto che bastava per permettere alla cappella di insinuarsi e di aprirsi un varco. E’ quanto fece, piegandosi leggermente in avanti e poggiando le mani sul mio torace, ma era molto insicura……un’ insicurezza dettata chiaramente dall’ inesperienza: provò a scendere un pò, ma il contatto con l’ imene la fece trasalire……riprovò ancora un paio di volte, ma la paura di sentire dolore prese il sopravvento. Allora mi misi seduto e le cinsi la schiena per spingerla in avanti, in maniera tale che le sue tettine strusciassero contro il mio petto: le misi la lingua in bocca e ci baciammo avidamente, mentre la mazza era schiacciata contro il suo pancino. La feci quindi distendere sulla schiena: aprì le cosce e le fui sopra, andando a cercare immediatamente con la lingua l’ imboccatura della passera: le divaricai a sufficienza le grandi labbra e le entrai dentro scopandola per quanto potevo…….Era vogliosa e passionale: si dimenava e mi incitava a spingere la lingua sempre più dentro la sua cavità, che provvidi a lubrificare con tutta la saliva che avevo in corpo. Si strizzava le tette tormentando i capezzoli con entrambe le mani………sapevo che potevo prenderla e farla mia: con una mossa fulminea mi misi in ginocchio e avvicinai la cappella alle labbra grondanti, lasciando che scivolasse dentro. Quando raggiunsi l’ imene. Isabella provò ad allontanarsi con un colpo di reni, ma la tenni stretta e avvinghiata a me. Iniziai quindi a scoparla dolcemente facendo avanti e indietro e senza toccare ulteriormente la fatidica barriera: il suo sguardo era nel contempo di preoccupazione ma anche di somma eccitazione……voleva il mio cazzo, lo desiderava da morire e non faceva assolutamente niente per nasconderlo. Le misi due dita in bocca che leccò avidamente e, approfittando di un attimo di distrazione da parte sua, diedi una spinta decisa in avanti, lacerando la sottile membrana e affondando interamente il manganello nella sua fregna. Mi guardò allora con stupore……..il dado era ormai tratto, ma capii che il suo era un dolore assolutamente sopportabile, ed allora mi distesi sul suo corpo afferrando con decisione le tette e cominciai a chiavarla spingendo con decisione in avanti: sentii le sue caviglie incrociarsi dietro la mia schiena…….un attimo dopo dalle contrazioni capii che era venuta e si strinse ancora più forte a me. Mentre i nostri sessi si univano frenetici, altrettanto fecero le nostre bocche che si scambiarono saliva e reciproci sapori in gran quantità: mi afferrò la lingua fra le labbra e la risucchiò con tutta la forza che aveva dentro s&egrave……..ero sùccube e schiavo delle sue cavità e, quando poco dopo le sborrai dentro senza preoccuparmi delle possibili conseguenze, lanciai un urlo liberatorio. Mi disse di non fermarmi……..mi esortò a continuare……..ci aveva preso gusto: aveva la fica alquanto stretta e impazzivo di goduria nel sentire la mia asta imprigionata nella sua grotta fradicia dei nostri umori. Lei ebbe un nuovo amplesso e, rotolandoci sul letto, me la ritrovai sopra che prese a cavalcarmi senza tregua……..le afferrai saldamente le poppe e la feci distendere, perch&egrave mentre le possedevo, volevo anche succhiare i suoi capezzoli di marmo ed &egrave quanto feci…….almeno per un pò…….la voglia era tanta e, dopo poco le scaricai nuovamente nella vagina tutta la mia virilità. Allora sfatti e spompati ci abbandonammo sui morbidi cuscini: isabella si avvicinò e, non ancora sazia, iniziò ad accarezzarmi i testicoli risalendo man mano fino ad impugnare la cappella con la sua piccola mano, che provvide a raccogliere lungo il percorso i nostri umori. Portò poi la mano alla bocca e la leccò facendomi arrapare……quindi mi baciò e mi sorrise: guardò in direzione della porta e poi mi sorrise ancora…….Non capivo…….il suo atteggiamento era divertito……..compiaciuto, ma poi guardai anch’ io verso la porta: Roberta -mia figlia- non so come, era riuscita ad entrare e mi stava fissando………

Le ragazze si scambiarono un cenno d’ intesa che non sfuggì alla mia attenzione e, subito dopo Roberta uscì dalla camera richiudendo la porta e lasciandoci nuovamente soli: il mio sguardo era stupito e interrogativo e venne fuori che erano chiaramente d’ accordo…….anzi, era stata mia figlia ad organizzare l’ incontro di sesso a mia insaputa……..una sua brillante idea per svezzare la cuginetta. La confessione mi fece andare su tutte le furie e sbottai dicendo che erano solo due cagne in calore……..due puttanelle da marciapiede. Dopo un pò mi calmai, anche perch&egrave mia nipote continuava a strusciarsi……..aveva ancòra voglia e mi chiese se ci saremmo rivisti, perch&egrave aveva tanto da imparare: la sua proposta mi stuzzicò non poco ed acconsentii, facendole capire che -per ovvi motivi- avremmo dovuto agire con molta prudenza. Mi rivestii quindi rapidamente e mi congedai da lei con un bacio accalorato: mi fiondai giù per le scale, perch&egrave dovevo affontare Roberta…….la mia posizione era molto delicata e, se fosse venuto fuori qualcosa, avrei tranquillamente potuto fare le valigie……..mia moglie non era e non &egrave tuttora di quelle persone con un gran senso dell’ umorismo e disposte quindi a chiudere un occhio per un intrigo del genere……..e non &egrave che mia figlia fosse messa molto meglio! Entrai in casa e, richiuso l’ uscio le note di una canzone di Lady Gaga mi condussero alla sua camera: la porta era spalancata ed entrando incrociai i suoi occhi. Era distesa a pancia in giù con le ginocchia piegate in maniera tale che i talloni urtassero quasi contro il suo fondoschiena: indossava un minuscolo perizoma che evidenziava le chiappe in tutto il loro splendore e le poppe erano al vento. Le chiesi allora di ricomporsi e di coprirsi perch&egrave avevo bisogno di parlarle: mi disse di chiudere la porta a chiave…….non ne capivo la ragione, ma lo feci senza discutere e, incurante della mia richiesta, rimase nella stessa posizione a dondolarsi con le gambe e a giocherellare con i piedi………La sua posa era apertamente e sfacciatamente provocatoria: mi disse di sedermi, perch&egrave era lei che aveva qualcosa da dirmi! Presi allora una poltrona e la spostai in avanti……..ero ad un metro da lei e presi posto, sprofondando nel morbido. Quasi stentavo a riconoscerla: il sio atteggiamento era sornione ed intrigante nel contempo e ammirai il suo corpo, sinuoso nelle movenze……..accattivante……..una lolita in carne ed ossa! Mi stava attendendo al varco e si era preparata ad affrontarmi:

-Sei proprio un porco…….da te non me lo sarei mai aspettato! Ti piace scoparti le ragazzine? Quante te ne sei già fatte?
-Visto che sei stata tu ad organizzare tutto, non vorrai mica farmi la paternale! Non sei certo nella posizione ideale……..
-Che porco……..
-Insisti?
-Non fai altro che guardare le tette e il culo……Ti piaccio? Vuoi scoparti anche tua figlia?
-Preferisco non risponderti!
-Certo che vorresti…..ho visto come mi guardi e anche Isabella lo aveva già capìto da tempo!
-Quella troia……
-Ti &egrave piaciuto? Certo che sì…..che te lo chiedo a fare?
-Non me la sono mica cercata!
-Ma la mamma lo sa che ti chiavi quelle più giovani?
-Non vorrai dirle……..
-Dipende…….
-Puttana!
-Non ti conviene trattarmi così…….Comunque penso che possiamo metterci d’ accordo……
-Fottiti! Hai già la tua paghetta settimanale e ti và anche di lusso……
-E chi ti ha detto che voglio più soldi?
-E allora cosa cazzo vuoi?
-Lo sai che ho assistito alla vostra scopata? Mi sono eccitata da morire……..
-Non ho parole!
-In fondo ci sai fare, ma lo sapevo già perch&egrave la mamma quando parla con le sue amiche……..
-Sì?
-……..dice che sei uno stallone di razza……
-Ah, &egrave questo che và raccontando quella stronza? Ma cosa c’ entra col nostro discorso?
-Anch’ io come Isabella sono un pò all’ asciutto…….mi sono fatta inculare ma la patata &egrave ancora intera……..
-Sono contento per te……
-Io per niente, perch&egrave le nostre amiche scopano già come matte!
-Ed io che posso farci?
-Voglio che mi fai quello che hai fatto alla cuginetta…….
-Stai scherzando, spero…….
-Mai stata più seria in vita mia…….&egrave da tempo che sogno di essere scopata da te!
-Non se ne parla! Sei uscita di senno? Sono sempre tuo padre…….
-E allora?
-Non ti sembra abbastanza?
-La mia condizione &egrave questa: altrimenti stasera ti faccio fare il culo dalla mamma!
-Non dirai sul serio?
-Vuoi mettermi alla prova? Ti conviene fare il bravo…….almeno per un pò!
-Cosa devo fare?
-Vedo che cominciamo a capirci! Voglio che ti spogli completamente……

Era terribilmente seria ed il suo atteggiamento duro e sbarazzino mi fece intendere che non avevo scelta e decisi di assecondarla: la maglietta ed il pantaloncino finirono sul pavimento. Rimasi immobile e lei guardò all’ altezza del bacino:

-Ho detto completamente……..

Lentamente sfilai gli slippini e rimasi nudo: la situazione era molto intrigante e vederla così distesa a dondolarsi con le gambe e i piedini, mi provocò una rapida erezione. Roberta osservava divertita e mi chiese di sedermi in poltrona: quindi si mise in piedi e con fare lento e studiato, sfilò le mutandine e le lasciò cadere a terra. L’ occhio cadde sulla fichetta che era perfettamente rasata e successivamente sulle tette, i cui capezzoli puntavano impietosi verso l’ alto…….segno che anche lei era molto arrapata: si sedette sul bordo del letto e, tenendo le cosce in fuori, le aprì a sufficienza affinch&egrave potessi ammirare le grandi labbra solo leggermente schiuse. Mi fissava con fare languido ma anche inesperto……..sembrava quasi che stesse prendendo tempo, ma poi mi fece cenno di avvicinarmi: aprì ulteriormente le gambe per farmi posto e, un istante dopo le sue labbra rosate si chiusero sulla cappella, avvolgendola con il loro calore………un calore quasi irreale che mi penetrava nelle ossa, mentre la sua lingua sembrava farla da padrone, perch&egrave saettava dappertutto mandandomi in estasi. Indubbiamente, almeno nell’ arte del pompino era abbastanza navigata…….l’ aveva già fatto e riprovato e le piaceva riceverlo nelle fauci e coccolarlo nella sua cavità orale. Le misi una mano dietro la nuca per imporre un certo ritmo e iniziai a scoparla, cercando di spingerlo quanto più dentro fosse possibile. Per un pò, Roberta mi lasciò fare e si sgrillettò, facendomi ulteriormente arrapare: quindi, si sfilò il cazzo dalla bocca e, senza tanti complimenti mi disse di leccarle la fica. Si portò quasi al centro del letto e, dopo essersi distesa sulla schiena, aprì le gambe e mi invitò ad andare sopra: mi avvicinai con circospezione…….la fica emanava un buon odore…….era detergente intimo……evidentemente usato poco prima. Divaricai leggermente le grandi labbra con le dita…….quel tanto che bastava per poterla possedere con la lingua: iniziai a fotterla cercando di spingerla sempre più nei suoi dolci e umidi meandri……….le piaceva da morire e si dimenava, dicendo che era la mia troia e, quando accelerai le battute, dopo poco venne inondando la mia bocca con il suo succo. Guardai la sua cavità……era stupenda…….ancòra inviolata: ci scambiammo una rapida ma significativa occhiata……..mi disse che stava prendendo la pillola già da alcuni giorni! Mi misi allora in ginocchio e, dopo aver posizionato la cappella all’ imboccatura della passera, spinsi in avanti giusto un pò, affinch&egrave venisse inghiottita e scomparisse nella rosea caverna. Mi protrassi ancòra un pò ed incontrai consapevole l’ atteso ostacolo, che doveva segnare il giusto ed opportuno confine del nostro rapporto carnale: ero eccitato ma anche indeciso per quel limite che stavamo per superare. Ancòra una volta guardai i suoi occhi colmi di libidine: mi disse di prenderla lì…..in quel preciso istante! Mi distesi allora interamente sul suo corpo e, dopo averle leccato le tette e succhiato entrambi i capezzoli, mi posizionai all’ altezza del suo viso: volevo guardarla mentre le aprivo la fichetta …..la punta della mazza si fece strada e scivolò fino a raggiungere nuovamente l’ imene…….Roberta provò a ritrarsi inarcando leggermente il bacino, ma non le diedi il tempo di realizzare, perch&egrave con un unico e poderoso colpo di reni, affondai nella sua pancia tutta la virilità che avevo in corpo. Si limitò a lanciare un urlo di dolore neppure molto convinto……..la fase critica era superata…….il dado era tratto: mi strinsi ulteriormente a lei e, dopo averle ficcato la lingua in bocca iniziai a scoparla lentamente, lasciando che la sua caverna si abituasse e si adattasse alla presenza del consistente arnese che la stava trapanando. Si adattò piuttosto in fretta e, mugolando senza alcun ritegno, mi disse di spingere con più veemenza……..voleva sentirsi riempita…….voleva essere sfondata dal bastone di carne e, quando dopo poco venimmo contemporaneamente, mi morse un labbro mentre le riempivo l’ intestino di calda sborra.
Continuò a dimenarsi…….non era ancora sazia…….cambiammo allora posizione: mi distesi sulla schiena e Roberta afferrò il cazzo con entrambe le mani……era ancòra terribilmente eretto e voglioso e, dopo aver ripulito con la lingua i residui di sperma sparsi, riprese a sbocchinarmi. Partì dai coglioni che slappò avidamente e, risalì lungo l’ asta fino ad imboccare la cappella: con la lingua tormentava la fenditura che continuava ad eruttare liquido semi-trasparente…….il risucchio divenne sempre più impetuoso e, quando capì che ero nuovamente pronto, si mise a cavalcioni impalandosi sulla verga, che le grandi labbra accolsero prontamente nei loro meandri. Era uno spettacolo meraviglioso e rimasi fermo a guardare mentre lo stantuffo scompariva, sprofondando nella sua piccola cavità: se lo infilò più volte fino alla radice, mentre con entrambe le mani si strizzava le tette e si tormentava i capezzoli, resi di marmo dall’ inesorabile cavalcata, che stava facendo di lei una donna a tutti gli effetti! Mi limitai a tenerla per i fianchi, ma solo per scandire il ritmo di tanto in tanto e, quando raggiunse l’ amplesso, la feci inarcare finch&egrave sentii il calore delle poppe, mentre rigavano il mio torace con i capezzoli sempre più turgidi e affilati. La afferrai quindi saldamente per le chiappe e la sbattei con foga, facendola urlare dalla goduria: entravo ed uscivo velocemente dalla sua sorca e la penetravo a fondo fino a toccarla internamente. Roberta mi mise entrambe le mani sul torace e riprese la sua precedente posizione eretta…..le piaceva da morire cavalcare e dirigere il gioco…….la lasciai fare, perch&egrave sembrava perfettamente a suo agio e, quando dopo poco le sborrai nuovamente dentro, le mie mani strinsero le sue tette fino a procurarle dolore……..si inarcò nuovamente affinch&egrave le potessi succhiare i capezzoli. Intanto, lei proseguiva imperterrita a muoversi, lasciando che il cazzo scivolasse nella sua cavità ormai fradicia……..ci baciammo a lungo e le nostre lingue si intrecciarono e si scambiarono fluidi in quantità…….continuavo ad entrare ed uscire lentamente ma inesorabilmente dalle sue visceri e lo feci fino a quando il cazzo mi rimase duro. Poi, l’ inevitabile stanchezza ci colse alla sprovvista e, abbracciati cademmo in letargo. Dopo un tempo indefinito, fu’ l’ impetuoso e continuo squillo di un telefonino che ci svegliò per ricondurci nel mondo reale………..

PER CONTATTI: mauriziorso@libero.it

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