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Racconti erotici sull'Incesto

LA CURA2

By 22 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

LA CURA2 (inizio della cura: la masturbazione)

Salve,eccomi tornata con il proseguimento della narrazione della prima volta incestuosamente parlando di me e di mio figlio Gustave.

Buona lettura.

Inutile dire che quella sera non riuscii minimamente a dormire per quanto ero nervosa e per ciò che avevo promesso a mio figlio. Cercai di convincermi,a buon diritto,che ciò che dovevo fare,ciò che avevo promesso avrebbe giovato e solo giovato a Gustave. Infondo,fu proprio lui a dirmi che poteva guarire solo così. Dirlo o non dirlo ad Amilcare? Mi domandavo girandomi nervosa e sudata nel letto. Accesi il lumino,guardai mio marito russare e poi lo spensi tentando di dormire. Niente,non ci riuscivo. Dovevo tenerlo segreto per me,altrimenti mio figlio mi avrebbe dato via libera per dirlo a suo padre,ma stando zitto era segno che non volesse.

Arrivò la mattina. Avevo dormito solamente due ore e dovevo andare a lavorare. Erano le 5:30 del mattino e Amilcare ancora dormiva. Mi alzai dal letto e mi andai a lavare. Durante la doccia pensavo e ripensavo a come potevo cominciare quella strana ed insolita cura a mio figlio. Se dovevo farla. Ma avevo accettato e gli avrei procurato un dolore insopportabile,e poi se cominciavo quella cura,così,forse sarebbe guarito. Finita la doccia andai in camera mia e mi vestii. Mi ero alzata un po’ presto quella mattina,ma d’altronde non riuscivo a dormire. Vestita tornai in bagno a truccarmi e,vestita e truccata già potevo uscire,ma guardando l’orologio erano solamente le 6:25 del mattino ed io sarei dovuta uscire solamente un’ora dopo. Stetti sul divano del salone a pensare e ripensare

‘dovrei cominciare ora?devo svegliare Gustave e cominciare ora?’mi chiesi tra me e me’tanto Amilcare se non sono le 8:00 non si sveglia’parlottai tra me e me

‘Dio che situazione’ma cosa sta succedendo? Perché proprio a me perché?!!!’mi chiedevo e richiedevo sul divano dove la sera prima mio figlio mi aveva detto quelle parole che mi turbarono l’anima. ‘vabbene,mi alzo,vado ora’dissi convincendomi alla fine iniziare quella cura subito. Mi alzai dal divano e mi incamminai con mille e mille pensieri verso la cameretta di mio figlio. Arrivata lì davanti aspettai dieci minuti prima di entrare ‘entro o non entro?’e viceversa. Le parole,i pensieri che corrono nella mente di una madre quando deve prendere queste decisioni uniche nella vita. Agguantai la maniglia e feci pressione aprendola dolcemente. La stanza era buia ed io entrai chiudendo la porta a chiave appena fui entrata. Mi feci luce con il mio cellulare finch&egrave non giunsi alla lampadina sul comodino di Gustave e l’accesi. Dormiva beato e non si era accorto di me finch&egrave dolcemente non mi sedetti accanto a lui sul letto. Aprì dolcemente gli occhi dopo che il letto si mosse per la mia pressione essendomi seduta

‘mamma’mamma’che c’&egrave?’
‘sono le sette meno venti. &egrave mattino amore’dissi io prendendogli la mano

‘ma’non &egrave presto?’mi domandò

‘si’si hai ragione ma’la cura la cominciamo ora. Per te va bene?’il suo viso si illuminò per quanto fosse stordito

‘ah si’si certo mamma’disse sorridendomi’mamma’grazie!’io gli sorrisi e gli diedi un bacetto guancia a guancia per non impregnarlo di rossetto

‘lo faccio solo per te,non per altro e lo sai’

‘certo e ti ringrazio. Hai un bel rossetto come sempre lo sai?’sorrisi

‘sono contenta che ti piaccia’

‘e’anche un bel vestito’sorrisi sempre tenendogli la mano. Ero vestita con una camicetta di jeans scura con al posto dei bottoni dei fili e quindi era molto scollata,e avevo una lunga gonna nera

‘sono contenta amore’ero di poche parole vista l’agitazione che cercavo ad ogni costo di nascondere per farlo sentire il più possibile a suo agio. Scansai quindi le coperte che coprivano mio figlio. La camera era calda e ancora di più lo ero io,seppur un po’ tremante come Gustave per l’agitazione

‘siamo agitati tutti e due vedo’feci notare

‘si’abbastanza. Ma &egrave l’unico modo mamma,credimi’

‘si’ti credo bimbo mio’cerchiamo ora di fare tutto per bene così proviamo a farti guarire. E speriamo Dio che riuscirai ad uscire da questo infermo dell’alcol’ dissi e nel mentre afferrai ai lati del pube di mio figlio il pigiama e lo abbassai aiutata da lui che inarcò la schina per meglio farselo togliere. Le sue mutande bianche erano già gonfie. Sorrisi nervosamente guardando il gonfiore. Gli tolsi completamente il pigiama di sotto dalle gambe buttandolo a terra. Presi coraggio anche se non so da dove e misi una mano,la destra per essere esatti sopra il gonfiore chiudendo gli occhi farfugliando un ‘Dio mio dammi la forza’a bassissima voce. Sentii Gustave muoversi adagio

‘dai mamma’dai coraggio ti prego!’era anche lui visibilmente agitato. Presi la mutanda dai lati una volta trovato il coraggio e la tirai giù togliendola dalle sue gambe. Aprii gli occhi ed eccolo,il pene di mio figlio eretto,non grande né piccolo nella sua massima erezione. Sembrava essere di marmo e non di carne

‘Dio mio amore io’non credo’io’io a mamma”
‘mamma ti prego,hai promesso,pensa ame ti prego’

‘s’i si’si’si amore si scusami’ero molto tesa. La mano mi tremava,anzi,tute e due. Chiusi gli occhi,feci un bel respiro e buttai fuori l’aria. Guardai mio figlio e gli sorrisi

‘va meglio mamma?!’mi chiese dolcemente

‘si,si ora si. ora va meglio’
‘iniziamo?’

‘si amore,scusami ma ho avuto timore”
‘&egrave normale mamma,ma ora’ti prego mamma’
‘si amore si,ora mamma inizia’. Guardai il pisello di mio figlio e sorrisi’non mi aspettavo di vederlo già così’
‘&egrave’&egrave bello?’risi

‘si amore,si tesorino di mamma’allungai la mano destra,quella che più era vicino al pene di Gustave e lo impugnai. Il pene di mio figlio era molto caldo,bollente e lo diventò di più quando lo impugnai. Lo strinsi né forte né piano. Lui si scosse

‘tuto bene mamma?’
‘si amore’si va bene,tutto bene’gli toccai il glande e poi scesi ad accarezzarlo per poi impugnarlo nuovamente e strettamente. Cominciai a fare adagio su e giù con la mano regalando a mio figlio delle sensazioni mai provate,almeno a quello che dopo mi disse lui

‘sei brava mamma,tanto’sorrisi

‘grazie amore’stavo sudando vivamente ma continuavo a masturbare Gustave che era accanto a me impietrito dall’emozione’va tutto bene passerotto?’
‘si mamma tutto bene’grazie mamma’sorrisi

‘di nulla amore,&egrave un dovere e mi hai portata sulla strada giusta da seguire per farti guarire’aumentai dolcemente il ritmo della masturbazione ed intanto presi la mano destra di Gustave stringendola ‘da la mano a mamma amore’
‘si’ci stringemmo la mano mentre io con la mia destra continuavo a masturbare mio figlio

‘ti piace amore?’
‘si mamma’si tanto’

‘&egrave brava mamma tua?’
‘si mamma si’fai belle pipette’lo guardai seriamente come se volessi ammonirlo

‘si dice masturbazione amore’
‘masturb’zione aahh,scusa mamma’sorrisi

‘ma di nulla amore,capirai!’. Ero più serena perché lo vedevo rilassato psicologicamente levando ovviamente la situazione d’imbarazzo. Aumentai di più il ritmo rimanendo sempre nella dolcezza. Il suo pene era bollente e già qualche goccia d’umori scendeva lungo l’asta

‘stai venendo amore mio?’chiesi

‘credo mamma,non so’mamma mi piace molto!!’disse a fatica

‘sono contenta amore,la mamma &egrave felicissima’il respiro di Gustave si fece affannoso

‘mamma mamma’mamma mamma più veloce ti pregoo!!!’disse in preda all’eccitazione

‘vabbene amore’aumentai a dismisura il ritmo della masturbazione stringendogli di più la mano e chinandomi dolcemente in avanti

‘che belle tette mamma!’asserì mio figlio. Io sorrisi

‘grazie amore,ma una cosa per volta’

‘si’sii aaahh mammaaaa’mamyy!!!!’lasciai dolcemente la mano di mio figlio e l’altra che fino a pochi secondi prima teneva la mano di Gustave la portai sul pene masturbandolo con tutte e due le mani

‘vieni amore mio’vieni’sfogati a mamma sfogati!!!’intimai Gustave di venire nel mentre lo masturbavo con foga ma scendeva solo del liquido preseminale e niente più

‘mamma ferma’ferma mamma ti prego!’disse mio figlio ed io di colpo mi fermai rimettendomi di nuovo dritta,seduta sul letto prendendogli di nuovo la mano destra con la mia mano sinistra

‘cosa c’&egrave amore?non andava bene la masturbazione?’
‘no no &egrave andata benissimo,solo che’che’io non voglio chiedertelo ma”

‘amore devi chiederlo,siamo giunti fino a questo punto quindi non possiamo non andare avanti. Su amore,fidati,farò qualsiasi cosa se ciò vuole dire farti guarire,e lo sai. Avanti su!’rassicurai Gustave con queste arole ucite in quel momento dal mio cuore di madre. Mi guardò sorridendomi

‘vabbene’
‘avanti su’
‘a me piacerebbe”
‘cosa? Dillo a mamma’
‘che te’lo prendessi’in bocca’io”
‘amore’calmo,non &egrave accaduto nulla. Vuoi che mamma lo prenda in bocca? Io l’ho fatto poche volte,pochissime nella mia vita,ma non ti preoccupare Gustave,mamma sa che &egrave per il tuo bene. Lo faccio’dissi sorridendogli

‘davero mamma?’
‘si amore mio,davvero. Su,rilassati’

‘mamma grazie,davvero’sorrisi a mio figlio carezzandogli il volto,poi mi chinai verso di lui e gli diedi un bacio a timbro sulle labbra,dolce,calmo e amorevole nonché duraturo. Aveva le labbra secche e molto calde. Gli sorrisi e poi mi ritirai dalle sue labbra’calmo ora,rilassati’

‘mamma aspetta un attimo!’mi disse Gustave

‘che c’&egrave amore?’
‘sono le 7:30,io’io voglio che sia fatto bene,con poesia e se lo devi fare veloce io non voglio’sorrisi dolcemente e impugnai il pene di mio figlio di nuovo e cominciai a masturbarlo nuovamente

‘come sei dolce amore di mamma. Hai ragione amore,allora per il momento vieni con la masturbazione,ok a mamma?’chiesi nel mentre continuavo dolcemente a masturbarlo

‘no no,voglio venire interamente dopo,anche oggi quando torno da scuola,con calma mamma’disse e si alzò mettendosi a sedere sul letto. Tolsi la mano dal suo pene abbracciando mio figlio che mi abbracciò con tenerezza. Il suo pene era ancora ritto quindi’

‘amore,però ora starai mezza giornata con il pisellino dritto. Masturbati da solo allora,mamma non ti guarda. Se no come farai?sarai eccitato tutta la giornata’

‘no no dai,meglio così’
‘si ma non sentirai le lezioni’
‘no dai mamma a me va bene così’

‘si ma”
‘dai mamma ti prego’sconfitta respirai a fondo e gli sorrisi

‘vabbene testa dura. Dai su,vestiti allora che ti aspetto fuori così andiamo’dicendo questo diedi un piccolo colpetto affettuoso al suo membro eretto e poi uscii dalla sua camera facendo attenzione a che non ci fosse Amilcare.

Continua’

Per delucidazioni o scambi di opinioni scrivetemi alla mia email: marievassal@libero.it

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