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Racconti erotici sull'Incesto

La macedonia

By 28 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

era la mia zia preferita da sempre. da quando mi comprava le macchinine vent’anni fa. Sempre gran bella figa. A 12 anni la guardavo, a 15 la spiavo, a 16 mi facevo le seghe in bagno, a 19 le leccavo le scarpe, a 24 le sborravo il bid&egrave. poi mi feci fidanzato e mi calmai. Fino a questo mese.quando la ma passione &egrave tornata focosa e mi sono ripresentato alla mia zietta il cui marito &egrave sempre fuori per lavoro. Brevemente: essendo sola, venne a stare da noi un mese per non soffrire di solitudine. persi la testa, dormiva accanto alla mia stanza (io adesso ho più di 30 anni e me la scoperei in tutti i modi) e capitava che mattina o pomeriggio stavamo soli in casa. La sua passione era ed &egrave la macedonia. La fa lei e la gusta quando vuole, mostrando un meraviglioso fisico di 45enne da sballo… molte volte l’abbiamo presa insieme, l’ho guardata ma non ho mai avuto il coraggio di metterle il cazzo nelle mani. Eccitato, escogitai qualcosa. Sborrarle nella macedonia. Dentro la coppa succosa che conservava quasi gelosamente in frigo. Un giorno, uscita per fare la spesa, non persi tempo. Invece di sborrare il solito giornale, andai in cucina, aprii il frigo e presi la coppa piena di frutta fresca appena fatta dalla mia cara zia Anna. Sapevo al che rientro avrebbe precenato con quella, la mia idea mi fece drizzare il cazzo e non fu molto il tempo che passò dalla sborrata. Diressi il cazzo dentro, e innaffiai tutta la frutta fresca, godendo come un pazzo per quello che si sarebbe verificato dopo. Ovviamente, appagato come non mai, presi un cucchiaio e girai il tutto per non lasciarlo in testa, ma la macedonia ora era più gustosa. Tornò Anna, mi baciò in fronte, la amavo. Quando si mise in tuta, meravigliosa, e si avviò alla merenda con la macedonia, il cazzo tornò durissimo. “Vieni qua, la vuoi un pò?”, mi disse dalla cucina. “Sì arrivo” risposi. Lei aveva un bicchiere pieno, la volli assaggiare pure io. C’era dentro il mio succo e mentre la mangiava mi eccitavo sempre di più. Capicva c he c’era qualcosa di strano, ma non focalizzava. Io la sborrà la sentii in bocca, lei non capiva la mia faccia. Ma ero troppo eccitato per stare ancora lì e non ce la feci più: mi uscii il cazzo e glielo misi davanti. Mi disse, ma cosa fai? Zia, non ce la faccio più, voglio scoparti tutta. “Ma dai, non &egrave possibile sono tua zia” gridò. “Fammi una bella sega almeno”. “Ok, quella si, ma prendiamo i fazzolettini dai”. Zia, voglio sborrarti in bocca! “Sei scemo, andiamo in bagno e ti aiuto” mi supplicò presa in contropiede dalla mia voglia. Ma prima fammi finire la macedonia. “vve fino all’ultima goccia, le svelai il segreto e, attonita, mi disse. “Era troppo buona, allora ti faccio un pompino”. Lo prese in bocca, lo agitò venti secondi e fiume di sborra nella sua bocca. Non se l’aspettava, era tutta piena in faccia. Da allora mi disse: condisci sempre la mia macedonia, amore mio! Oggi ci siamo fatti la prima scopata, da urlo. E il finale &egrave sempre quello, dentro la sua boccuccia, per troppo tempo accontentatasi solo di frutta senza succo!

Scrivete i commenti: chiti73@clarence.com

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