Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

La zia voluttuosa

By 22 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Dalla zia

Non la vedo ormai da molti anni la zia Elena, più precisamente dall’estate in cui feci 8 anni. Ora io ne ho 18, mentre lei si avvicina ai 44. Mi sembra come se si tratti di una persona estranea, che non ho quasi mai conosciuto, infatti ricordo vagamente il suo aspetto.
Ora devo andare a casa sua per aiutarla a sistemare i mobili visto che ha appena traslocato.
Prendo il bus e dopo un’ora e mezza di viaggio finalmente sono davanti al suo ingresso. Busso un paio di volte finchè viene ad aprirmi.
E qui rimango davvero sorpreso. Credevo, non so perché, che mi sarei trovato davanti alla classica donna di mezz’età con una giovinezza ormai alle spalle, diciamo una persona che rientrasse nello stereotipo della zia zitella avviata verso i 50, invece tutto il contrario. Zia Elena ha ancora un fisico davvero invidiabile. Una terza di seno formosa, un vitino stretto ed un sedere a mandolino che grida per essere sculacciato.
Inoltre anche di viso non è per niente trascurabile. Sotto una frangetta nera irregolare ed una lunga capigliatura nero corvino si nasconde un viso dolcissimo che miscela la maturità dei 45 anni, ma mantiene ancora tratti giovanili. Ci sono alcune righe di espressione, certo, ma nel complesso non le darei più di 40 anni.
Mia zia è praticamente una modella e io non lo sapevo???
Insomma, mi accoglie vestita con indosso un top bianco scollato, che rivela appieno tutta la generosità del suo seno, e dei pantaloncini corti azzurri. Nei primi secondi i miei occhi non riescono a staccarsi dalla scollatura, tanto che sono sicuro che anche il mio amichetto qui sotto si sia involontariamente svegliato.
Maledizione, indosso quei pantaloni aderenti da ciclista e una t-shirt che arriva giusto poco sotto l’ombelico’non riesco a coprire niente neanche volendo! Ma chi si aspettava di trovarsi davanti a questa bomba sexy??
‘Ciaooooooo Stefano’ mi dice dolcemente mentre viene verso di me per abbracciarmi. Non posso di certo evitare la stretta, così ricambio il saluto, cercando di mantenere il mio bacino staccato dal suo onde evitare una clamorosa figuraccia subito all’inizio. Nonostante questo però, l’affetuosità della zia è tale che per un paio di secondi siamo allacciati quasi come 2 fidanzati. E inevitabilmente finisce per sentire il mio sesso contro il bacino.
‘ciao zia, allora come stai?’ le dico per spezzare il mio imbarazzo. Ora spostati zia ti prego se no finisce che ho un’erezione.
‘ma quale zia, non chiamarmi così che sembro vecchia. Comunque io sto bene e tu??’ mi dice stringendo il mio bacino al suo ancora di più.
Ma che fa? Probabilmente lo fa senza malizia, ma diamine sono pur sempre un uomo!
‘Ehi ma sai che non ti avrei riconosciuto? Sei diventato davvero un bel ragazzo! Guarda che muscoli’ e finalmente si stacca, appoggiandomi le mani sulle spalle.
Al solo contatto fisico ho un altro sussulto, e il mio membro comincia decisamente ad ingrossarsi’cavoli ora sono sicuro di avere un bel bozzo li sotto!
‘Devi avere anche un bel paio di cosce da nuotatore eh? ‘ mi dice piegandosi sulle ginocchia e afferrando la mia coscia destra.
Ommio dio zia fermati!
‘eeehhh si, avevo proprio ragione’ Elena continua a palparmi la gamba, tastando anche l’interno coscia.
Mia mamma mi aveva detto che sua sorella era una persona esuberante, però cavoli!
Ora sento di avere davvero il sesso gonfio.
Anche mia zia deve essersi accorta di qualcosa, infatti noto sguardi furtivi sul mio pacco, a pochi centimetri dal suo naso.
Sono molto imbarazzato.
Fortunatamente, passa poco che si rialza impeccabile e mi accompagna dentro casa.

Nonostante le premesse il pomeriggio passa tranquillo, anche perché di lavoro da fare ce n’è davvero tanto, anche se sono stati tanti i momenti in cui mi sono soffermato sul corpo soffice e prosperoso di mia zia. So che non dovrei trovarla interessante perché è una mia parente, ma non la vedo da talmente tanto che non mi sembra neanche una di famiglia.
Insomma tra una cosa e l’altra si fa tardi’tanto tardi che io mi dimentico dell’ultimo bus di giornata. Sono ormai le 10 passate.
‘Cavolo Ste, mi spiace, e ora come facciamo? Non ho neanche la macchina, sono venuta in taxi. Mi sa che ti tocca chiamare mia sorella per farti venire a prendere’
‘Ehhh impossibile, i miei stasera sono partiti per un weekend a Cipro e non ci sono’
‘Ah già è vero’come possiamo fare”
‘Non preoccuparti, ora chiamo un paio di amici che abitano qui vicino e mi faccio dare uno strappo’
‘Va bene dai. Intanto vado a farmi una doccia perché puzzo dalla testa ai piedi. Prendi pure quello che vuoi da mangiare e bere anche se ho poco ok?’
Cavolo, mia zia in doccia’.mmmmm’ok non è tempo per pensare a questo, meglio chiamare qualcuno se no qui finisce che me la faccio a piedi fino a casa.
Passo diversi minuti chiamando una decina di amici e conoscenti ma non trovo nessuno che sia disponibile. Nel frattempo purtroppo mia zia è già uscita dalla doccia e si sta rilassando in cucina con una tazza di tè indossando una tuta lunga. Che occasione sprecata peccato!
Dopo essere stato rimbalzato anche dall’ultimo cosiddetto amico sono ormai le 11 e sono costretto ad alzare bandiera bianca.
‘Zia niente, purtroppo nessuno può venire a prendermi, quindi mi sa che me la faccio a piedi fino a casa”
‘A piedi? Ma che dici?? No no dai ormai è tardi e’mmmm’bè potresti dormire qui a sto punto. Sei un ragazzo troppo carino per farti andare in giro a piedi da solo a quest’ora. A che ora hai il primo bus domani?’
la prospettiva di passare li la notte mi coglie decisamente impreparato, tanto non mi sembra vero l’abbia detto che rimango un attimo stordito.
”eehhmmm dunque’vediamo credo per le 730’al massimo le 8′
‘Ok dai allora è fatta, stai qui e il problema è risolto. Oggi mi sei stato di grande aiuto e il minimo che possa fare è ricambiare il favore prestandoti un lett’ah già che scema! E dove ti faccio dormire che i divani mi arrivano domani?? Oh porca”
‘Ma si dai, mi butto sul pavimento non è un problema zia’ehm cioè Elena. Dammi una coperta e sono a posto’
‘ma no dai dormiamo assieme, tanto ho il letto matrimoniale’.
Cosa??? Dormire insieme?? O mio dio non ci credo, oggi deve essere la mia giornata fortunata. In mente mi vengono mille cattivi pensieri, ma mi riprendo rispondendo con un ‘Ah-ehm…ochei…’
‘Perfetto, allora senti guardiamo un po di tivù e poi andiamo a dormire va bene? Domani ti devi alzare presto’
wow è talmente bello che mi sembra impossibile.

Guardiamo per una mezz’oretta CSI Miami seduti sul pavimento.
Lei si beve un paio di bicchierini di grappa, tanto che mi sembra un pò su di giri, quasi brilla.
Durante una pausa le chiedo il motivo del suo trasloco e lei mi risponde dicendomi che deve lavorare per un’agenzia pubblicitaria della mia città. E mi rivela anche di avere posato come modella per alcune riviste tempo fa.
Eh, mi sembrava!
All’ennesimo stacco pubblicitario decidiamo che è ora di riposarsi. Io ho passato gli ultimi 30 minuti febbricitante pensando solo al momento in cui dormirò di fianco a questa conturbante donna.
Andiamo in camera da letto, alchè le chiedo ‘Elena non avresti non so, una tuta che puoi prestarmi per dormire? Magari una che ti va un po larga’
‘mmmm no non credo, abbiamo decisamente taglie differenti. E dai ma dormi in boxer su, ormai sei un uomo e dovresti esserci abituato, non dirmi che a casa usi ancora il pigiama’
‘Ah’no no certo però sai visto che dormiamo assieme”
‘eeeh e che male c’è, anche io mica dormo con i mutandoni della nonna. In ogni caso sono tua zia e non un’amica o qualcosa del genere. Potrei anche vederti nudo e non mi scandalizzerei di certo. Su andiamo a fare la nanna’.
La notte è quando la ragion si assenta

Sono nel letto col lenzuolo leggero che mi copre fino all’ombelico e fremo nell’attesa di vedere cosa avrà su Elena per dormire.
Appena la vedo uscire dal bagno rimango allibito. E sento una goccia di liquido denso che mi va a bagnare i boxer.
è in intimo. Calzette, reggiseno e mutandine nere. Ma allora vuole farmi morire! E che mutandine. Sono quelle a vita bassissima’mio dio’mentre la osservo in piedi che traccheggia col cellulare sono sicuro di avere i boxer già umidi. Quel geko che ha tatuato sul lato sinistro del bacino poi mi fa impazzire.
‘Ehi tigre togli quello sguardo bavoso’ mi dice seria ‘Ho solo questo dietro, un vecchio capo che ho indossato per lavoro, quindi non avevo scelta. Vedi di rigare dritto se no ti taglio il cosino mentre dormi!’
Finisce la frase eliminando tutta la libido che avevo in corpo’Uff.
Non mi smentisce neanche nella posa, infatti si mette ben distante da me coprendosi fino al collo.
‘Anche se, da quanto ho potuto vedere’ continua Elena ‘dovrei trovare delle forbici grandi. Complimenti, i boxer bianchi ti rendono molto”
Cosa? Ma…zia!
Aspetto qualche minuto nella vana attesa che lei si giri dalla mia parte, o che magari abbassi il lenzuolo’invece niente. Dopo poco cado in un sonno profondo, sopraffatto dalla stanchezza.

O almeno così credevo, infatti intorno alle 3 di notte un suono mi sveglia all’improvviso.
Non vedo più mia zia al mio fianco, quindi credo sia stato il rumore di una porta che si chiudeva a farmi destare.
Evidentemente è scesa un attimo in cucina a bersi un bicchiere d’acqua.
Nel frattempo noto che il lenzuolo è ormai sceso ai piedi del letto, in effetto fa abbastanza caldo.
Mi accorgo solo ora cosa intendesse la zia prima sui boxer bianchi. la luce soffusa che entra dalla finestra permette chiaramente di vedere la sagoma del mio amico sdraiato sotto la stoffa. Mi vergogno e vorrei coprirmi, ma come finisco di pensare questa frase, sento la porta della camera che si riapre, così istintivamente chiudo gli occhi e fingo di dormire.
Sento il materasso che si abbassa e il dolce profumo della sua pelle mi inebria piacevolmente.
Non mi sembra però si sia sdraiata, che sta facendo?
‘Mmmmhhhh che caldo che fa stanotte, non ce la faccio proprio…’ dice a voce alta.
La sento muoversi, così, vinto dalla curiosità, apro leggermente gli occhi.
Vedo le sue mani dietro la schiena che armeggiano tra i capelli neri…si sta levando il reggiseno.
Con un gesto veloce le sue dita slacciano il gancetto. Fa scendere le spalline e le fa scorrere oltre le mani.
un attimo dopo posso vederla che getta il capo per terra.
La sola vista della sua schiena nuda e dei lati del seno mi fa eccitare un casino, tanto che ora il mio pacco è decisamente gonfio.
Dovrei girarmi per coprire l’eccitazione, ma con questa vista….
D’un tratto Elena si gira di scatto e sono costretto a chiudere gli occhi. Vorrà dire che la osserverò meglio dopo che si sarà addormentata.
Passano diversi secondi e potrei giurare che lei non si sia ancora sdraiata.
‘Mmmmmmhhhhh’ la sento sussurrare ‘allora non mi ero sbagliata, il mio piccolo nipotino sembra davvero ben dotato”
Rimango incredulo ad ascoltarla…
‘Stefano, Stefano’ sento che mi chiama. Ma non le rispondo e continuo a fingere di dormire.
Mi appoggia una mano sulla spalla e mi chiama ancora, ma rimango di granito.
”sembra proprio che dorma pesante’mmmhhh…..’ dice.
Seguono diversi secondi di silenzio, come se mia zia fosse indecisa sul da farsi.
Capisco che mi sta osservando e la cosa mi eccita molto.
Ora ho sicuramente il pene ingrossato, con la testa che sento sta per uscire da sotto i boxer. Manca poco perchè si erga a fare la classica canadere.
Poi’…ho un sussulto’….
sento le sue dita sull’elastico dei miei boxer.
La sua mano scende, e si trova ora proprio sul mio pacco ‘Mmmmmmhhh…..’ la sento mugugnare, mentre me lo massaggia dolcemente col palmo.
Oddio’al solo tocco della sua mano mi si comincia ad indurire.
‘…mmmmhhhh…” continua.
le sue dita si muovono sulla stoffa dei miei boxer. Tentennano sui 3 piccoli bottoncini grigi che fanno da chiusura davanti.
In sequenza sento slacciare quello in alto, quello in mezzo e l’ultimo.
Afferrandomi l’orlo basso mi tira i boxer verso le ginocchia fino a liberare completamente il mio membro, che, seppur eccitato e ingrossato, si trova ancora sdraiato.
“Mmmmhhh ci credo che ti dava fastidio, non poteva stare li dentroh…” sussurra Elena, che, intanto, molto lentamente per non “svegliarmi” mi abbassa sempre più i boxer.
Sento la stoffa che scivola lungo le cosce e i polpacci, e rimane all’altezza delle caviglie.
‘Ecco fatto, ora si che puoi dormire bene nipotino…mmmmhhh hai visto che zia affettuosa hai?’ sussurra a voce bassissima.
Cristo come sono eccitato…ora il mio amico si è decisamente attivato, e svetta verso l’alto.
‘Certo che sei proprio un maialino, guarda come sei eccitato…cosa stai sognando? Mmmmhhh secondo me sogni di essere in spiaggia con una ragazza…da soli…di notte…e che lei te lo prenda in mano…”
sento la sua mano che me lo afferra ed ho un sussulto.
‘Mmmmmmmmmhhhh’ mugugna. la sua mano rimane chiusa attorno al mio tronco, aprendosi e chiudendosi per saggiarne la larghezza.
Poi dopo qualche secondo, timidamente scorre lungo l’asta.
Dapprima molto piano, ma dopo pochi secondi senza pudore sale e scende dalla base alla punta, scoprendomi varie volte la grossa cappella gonfia.
Ormai ho un cazzo duro come il legno che non vede l’ora di scoppiare.
‘aaaaahhh….’ sussurra.
Cristo come sono eccitato. Mia zia mi sta segando in piena notte! Ed è anche mezza nuda davanti a me! Mentre mi lascio coccolare dal dolce movimento della sua presa, corro il rischio e apro di poco l’occhio destro.
Quello che vedo mi eccita a dismisura, tanto che il mio membro ha l’ennesimo sussulto. Mia zia si trova seduta all’altezza delle mie cosce, dandomi la faccia. Finalmente posso vedere il suo generoso e morbido seno, seminascosto da qualche lungo capello nero che copre i capezzoli.
Il suo sguardo è fisso sul mio amico, mentre con la lingua si bagna ripetutamente le labbra, tra un mugolio e l’altro.
Mmmmmhhh che maiala mia zia’.
Le sue mani aumentano decisamente la velocità, ora me lo stanno davvero frustando, tanto da farmi quasi male. Sento tutte e dieci le sue dita attorno al mio tronco.
Ma ad un certo punto smette’che succede?
‘aahhhh non resisto’.’sussurra. dopo pochi secondi, sento una cosa morbida e umida che si sposta sulla mia cappella’ma cosa’
Oh Cristo me lo sta leccando! Ma è impazzita proprio!!
Non resisto e faccio partire anche io un mugolio d’eccitazione’.apro gli occhi e la vedo con la testa china sul mio membro. Sento i suoi capelli sulle cosce e sul bacino.
Mmmmmmmmmmmmhhhh”..sento di scoppiare da un momento all’altro.
E infatti Elena non si fa attendere e finalmente lo accoglie nella sua bocca. è decisamente brava, sale e scende lentamente mentre con la mano mi stringe i testicoli.
Ad ogni passaggio lo accoglie sempre di più nella sua bocca, e anche io spingo per farglielo sentire meglio.
Sono alla frutta, tra poco la inondo’anche lei se ne accorge, così si stacca e me lo riprende in mano.
Rallenta il ritmo…vuole farmi impazzire…e ci riesce perchè sento che il succo torna indietro. Però non ci vuole molto a tornare al punto di prima.
Aumenta di colpo la velocità e bastano pochi secondi per farmi venire.
“MMMMMMMMMMMMMMHHHHHHHH!!!” mi lascio sfuggire.
Un lungo brivido lungo il corpo e ampi schizzi di caldo seme zampillano dalla mia cappella. La vedo con la bocca aperta che beve tutto. Uno schizzo le finisce sul seno, proprio sopra il capezzolo.
‘mmmmmmmmmmmhhhhhhhhhh’ la sento mugulare.
La cara zia però non è ancora appagata, così finisce il lavoretto leccandomi per bene la punta, l’asta e anche alcuni schizzi che sono finiti sulla mia pancia.
‘mmmmmhhh chissà che bel sogno che hai fatto, eh nipotino?’ sussurra. Dopo pochi secondi mi rimette i boxer e li riallaccia.
Mentre lo fa mi massaggia ancora un pò il membro…poi si stacca e si alza per andare in bagno.
Dopo torna dalla sua parte e si riaddormenta.
Non ho mai saputo se mia zia aveva capito che io fingessi di dormire, ma poco importa.

> continua
Provocazione in terrazzo

Passano svariati mesi dall’episodio raccontato in precedenza, ma Stefano non riesce ad evitare di tornarci con la mente, più o meno tutti i giorni.
Non aveva più sentito sua zia Elena in quel periodo di tempo’per questo motivo quando alza la cornetta del telefono di casa, rimane stupito ma piacevolmente sorpreso nel sentirla.
‘Oh’ciao zia come stai?’ le dice con un tono di voce che tradisce una certa allegria.
‘Ciao nipotino, tutto bene, tu?’ gli replica lei.
Esauriti i convenevoli, Elena gli spiega il motivo della chiamata.
Le serviva un altro piacere da parte sua. Avendo appena comprato un paio di mobili per il salotto, aveva bisogno di alcuni utensili per poterli montare.
‘Certo zia, in casa dovremmo averli’se vuoi posso portarteli un salto domani mattina’, le chiede, già oltremodo intrigato dalla possibilità di tornare a casa sua, da solo.
Dopo un certo tentennamento, Elena risponde convinta.
‘Ah..in realtà pensavo di chiedere a tua mamma se poteva fare un salto lei’però forse è troppo impegnata ed è meglio non disturbarla. Va bene dai, grazie, ti aspetto domattina’intorno alle 10 ok?’
Stefano non credeva alle sue orecchie’
‘Ok, certo’a domani!’

L’indomani, puntualissimo, il ragazzo suona al citofono della zia.
Nonostante sia estate, con suo disappunto Stefano nota un abbigliamento decisamente castigato. Pantaloni della tuta e t-shirt chiusa sul collo. Senza la minima scollatura.
In ogni caso, l’invitante seno della sua parente rimaneva ben distinto, sottolineato anche da un reggiseno che, gli sembrava, le donava l’illusione di una ulteriore misura.
Lui, forse per una sorta di scaramanzia inconscia, era tornato vestito esattamente come l’altra volta, con pantaloncini attilati da ciclista e maglietta.
Stefano si aspettava un atteggiamento caloroso, come era successo mesi prima, invece la zia rimane piuttosto freddina nel salutarlo. Niente abbracci, ma solo un veloce saluto e l’invito a entrare in casa.

Dopo averle appoggiato la cassetta degli attrezzi in salotto, Stefano, vedendo la zia così poco interessata alla sua presenza, fa già per andarsene.
Quando lei lo blocca con una domanda.
‘Ste, senti’io non ci capisco molto’ti scoccerebbe darmi una mano a montarli? Ho paura che da sola ci metterei una settimana’ gli dice, sciogliendosi finalmente in un sorriso rilassato.
Il ragazzo non chiedeva di meglio.
‘Si, certo’anche se ti avviso che pure io non sono un drago nel fai da te” replica gaudio.
‘Bè’una frana da sola non ce la farà mai’ma magari in due frane riusciamo a tirarci fuori qualcosa di vagamente simile all’immagine sulle scatole’.

Nonostante le premesse, nipote e zia terminano piuttosto in fretta di montare la libreria. Il vero problema rimane però un mobile cassa-panca piuttosto ingombrante, da montare in salotto.
Ed è ormai ora di pranzo.
‘Il primo è stato piuttosto facile’ora però arriva il bello’è già mezzogiorno e mezzo, ti va di stare qui a pranzo per poi finire nel pomeriggio?’
Ancora una volta il ragazzo non si fa troppo pregare.
‘Va bene’tanto ormai la maggior parte dei miei amici è in vacanza e io non so cosa fare’ le risponde mentendo.
Consumato un frugale pasto, i due si rimettono all’opera, quando Elena si ricorda di un impegno che aveva nel primo pomeriggio.
‘Cavoli Ste, mi son dimenticata di dover andare in banca e poi dal commercialista, se no poi va in vacanza’.
Il nipote rimane deluso da quella frase, immaginando di dover interrompere la giornata dalla zia.
Invece, è ancora lei a sorprenderlo.
‘Senti, in un paio d’ore dovrei essere indietro’non voglio chiederti di montarlo da solo, se puoi aspettarmi, poi dopo continuiamo assieme’.
Stefano, tanto per cambiare, acconsente. Sarebbe disposto a tutto pur di rimanere li più tempo possibile con lei.
‘Nel frattempo fa come se fossi a casa tua” gli dice prima di uscire, ‘ho un terrazzo con una sdraio, prenditi un po’ di sole magari’ci vediamo tra un paio d’ore ok?’
‘Va bene a dopo’
Uscita di casa, Stefano rimane da solo nel suo appartamento.
Vorrebbe reprimere la sua curiosità, ma non resiste alla tentazione di sbirciare nei cassetti della camera di sua zia. Alla vista dei suoi svariati tanga e costumini da bagno piuttosto succinti, Stefano ha un’erezione.
Decide però di ricomporsi, e che il consiglio della sua intrigante zia non è male.
Va in terrazzo, si ficca gli auricolari nelle orecchie, e si sdraia, cercando di abbronzarsi un po’.

Il caldo, in quel pomeriggio di agosto, è torrido e insopportabile.
Stefano si è già tolto la maglietta da un pezzo, ma i pantaloncini gli rendono impossibile evitare di accumulare caldo tra le cosce.
Ricordandosi che sua zia non dovrebbe rientrare prima di due ore, non si fa troppe remore dal toglierli, rimanendo così in boxer.
Mentre è sdraiato, con gli occhi chiusi, non può fare a meno di tornare ancora una volta alla masturbazione notturna che sua zia aveva voluto regalargli, inconsapevole del fatto che lui fosse ben sveglio.
Il ricordo di lei in topless su di lui, che lo stimola fino a farlo venire, gli causa un’altra erezione.
Essere tornato in quella casa, lo sta ulteriormente eccitando.
Avere rivisto sua zia quel giorno, poi, gli rendeva impossibile non pensare a lei, al suo corpo magnetico, e ai brividi che gli fa venire ogni volta che la vede.
Ben presto, l’erezione nei boxer diventa granitica’tanto da dargli decisamente fastidio.
Non resiste all’impulso di accarezzarsi l’asta dura, e si lascia sempre più andare, conscio del fatto di essere da solo in casa e che sua zia Elena ci avrebbe impiegato ore a tornare.
Non è un ragazzo troppo pudico, nonostante tutto, e, per dare un po’ di sollievo al suo amico ben sveglio, ma soffocato, si toglie anche i boxer, rimanendo sdraiato sul lettino del tutto nudo, col cazzone duro decisamente in vista.

Dopo essere partita con la macchina già da diversi minuti, Elena si ricorda di avere lasciato a casa dei documenti fondamentali per il commercialista.
Maledicendosi per la sua sbadataggine, torna immediatamente indietro, facendo una rapida inversione.
Apre il portone del condominio, poi la porta di casa, e si dirige subito verso la cassettiera in salotto per prendere i fogli che aveva dimenticato.
Il terrazzo si apre con due porte finestre proprio sulla parete del salotto, e quando Elena, girandosi per appoggiare la busta sul tavolino vicino la cassettiera, getta lo sguardo fuori, rimane interdetta.
Vede il suo nipotino sdraiato nudo sul lettino. è leggermente di spalle, e ha su gli auricolari, per questo non si è accorto del fatto che è rientrata in casa.
Ma il particolare che la fa arrossire all’istante è, chiaramente, l’evidente stato di erezione in cui si trova il suo pene.
La sua reazione è un misto tra indignazione (era pur sempre a casa sua) e indomabile curiosità.
Avendo capito che Stefano aveva osato mettersi così discinto perché lei gli aveva detto che sarebbe stata fuori per più tempo, cerca di concentrarsi sui documenti, evitando di guardare fuori.
La malizia, però, è troppa. Avendo già potuto saggiare la prelibatezza della mercanzia di suo nipote, nonostante i suoi tentativi di convincersi che fargli un pompino sia stato un errore, vederlo in quelle condizioni, con il cazzone duro in bella vista, non può lasciarla indifferente.
Si ritrova ben presto a guardare svogliatamente i documenti, mentre in realtà la sua attenzione è diretta in mezzo alle cosce del ragazzo.
In particolare si chiede che cosa lo stia eccitando tanto’a cosa sta pensando per essere dritto in quel modo.
Andando in camera per cercare altri documenti, la vista dei cassettini del suo intimo semi-aperti le danno una risposta più che convincente.
Suo nipote si era eccitato per lei’era lei che lo aveva portato in quello stato di tensione sessuale.
Elena finge di non farci troppo caso, ma in realtà si sente piuttosto adulata da quella reazione.

Ritornata in salotto, torna con lo sguardo a suo nipote, incapace di imporsi di cambiare direttrice.
Non riesce a staccargli gli occhi di dosso’sentendosi bagnata per quei minuti da voyeurista che sta vivendo. Sapendo che lui non sa della sua presenza.
Si immagina che faccia farebbe se lei gli apparisse davanti di colpo!
E’ sicura che lui morirebbe di vergogna, e si coprirebbe all’istante.
Convincendosi di volergli fare uno scherzo, quando in realtà sarebbe andata bene qualunque scusa per potersi avvicinare a lui, esce in terrazzo, rimanendogli alle spalle, del tutto invisibile al suo sguardo.
Peraltro Stefano ha gli occhi chiusi, immaginando chissà quali porcate, e quindi in ogni caso non si accorgerebbe della sua presenza.
Da quella posiziona ravvicinata, Elena può contemplare con maggiore accuratezza la vista del suo nipotino eccitato. Il suo cazzo grosso e nodoso è steso sulla pancia eretto. La cappella è libera, rossa, pulsante e traslucida.
Si bagna ancora di più, davanti a quella invitante visione. Cui non aveva saputo resistere già qualche mese prima.
Dopo avere visionato il suo uccello eccitato per svariati secondi, si china verso di lui, appoggiandogli le mani sugli occhi, facendogli lo scherzo del ‘chi è?’.
Stefano trasale, ma la prima cosa che fa è togliersi gli auricolari, rimanendo per il resto immobile.
‘Indovina chi sono?’ gli dice sorniona la zia Elena da dietro, tenendo le mani sui suoi occhi.
Il ragazzo, colto del tutto di sorpresa, si riprende dalla momentanea tachicardia, avendo capito che è ‘solo’ sua zia. Del tutto impreparato ad accoglierla dopo così pochi minuti da che si erano salutati, ha ancora le mani indaffarate con gli auricolari e il lettore mp3, tanto da tergiversare nel coprirsi il pene eretto.
Con una discreta soddisfazione, Elena nota come, forse, il suo nipotino sia meno pudico del previsto.

‘Ah ehm, ciao zia’credevo che” le dice tentennando.
La sua fantasia si era avverata. Stava proprio immaginando che lei dovesse tornare all’improvviso a casa, tanto da trovarlo nudo in terrazzo!
Memore della volta precedente, sapeva bene che sua zia era una discreta porcellina, e che l’attrezzo che aveva tra le gambe aveva esercitato un certo interesse nei suoi confronti.
Nonostante il notevole imbarazzo che stava provando, Stefano trattiene così l’impulso di coprirsi, tergiversa con le cuffiette dando modo a Elena di poter godere appieno della visione del suo cazzone tronfio.
‘Son dovuta tornare indietro perché avevo dimenticato dei documenti” gli dice, meravigliandosi di come suo nipote non si stia facendo troppi problemi nel rimanere esposto davanti a lei.
La sua spudoratezza, del tutto imprevista, la stava facendo eccitare ancora di più.
Gli stacca le mani dagli occhi, e si rialza, mettendosi in piedi al suo fianco.
‘Senti un po”ma ti sembra questo il modo di stare in casa mia’?’ gli dice, guardandolo dritto negli occhi.
Suo nipote la sorprende ancora. Dopo aver sistemato cuffiette e lettore, infatti, si porta le mani dietro la testa’evidentemente per nulla intenzionato a coprire la propria mercanzia, anzi.
‘Bè, sai’sei tu che mi hai detto di prendere un po’ di sole” le dice, in tono di sfida.
Elena è decisamente divertita e intrigata dalla situazione’che nipote sfacciato che stava scoprendo!
Non voleva sembrare troppo scandalizzata dalla situazione, del resto. Lei era la più grande, e doveva dimostrare un certo controllo.
‘Ah si, però potevi anche tenere indosso qualcosa. Sai, questo è un condominio, e non tutti i vicini sono in vacanza’
‘Ma oggi si muore di caldo zia’e poi non sono mica costretti a vedere se non vogliono’, le replica, aizzandola ancora di più.
Elena è davvero basita. Era davvero senza pudore quel monello.
‘Ho capito ma’cavoli’!’ gli dice, stavolta indicando con lo sguardo proprio il suo cazzo eretto e scoperto, ‘guarda qua! Se sei eccitato vai in bagno e’.dacci dentro! Ma non starmi fuori così’
Stefano aveva il comando della situazione, e lo sapeva.
‘Tanto tu adesso stai per uscire no? Non ti do nessun fastidio”
‘Invece si, se ti vede qualcuno che figura ci faccio? Dai su” gli dice Elena, mentre si abbassa cercando i suoi boxer. Una volta trovati, glieli appoggia proprio sopra il cazzone, coprendolo blandamente.
‘Ecco qua’così va meglio”
Fa per rialzarsi, quando Stefano la interrompe”ops’credo mi siano caduti” la provoca il nipote, che, giratosi su un fianco momentaneamente, ha favorito la caduta dei boxer, lasciando così ancora scoperta la propria erezione.
Elena reagisce prontamente.
‘Ma’guarda te che porcello” gli dice, chinandosi ancora per raccogliere il suo intimo.
Stavolta è più decisa.
‘Questi’devono-stare-qua’ replica, scandendo bene le parole.
Colta da un attimo irrefrenabile di lussuria, gli appoggia con più decisione i boxer sull’uccello, stavolta con una modesta forza. Glieli appoggia sopra con voluttuosità, stendendo la mano a diretto contatto con il cazzo duro.
‘Non devono levarsi da qui’ok?’ gli ordina, tenendo la mano ben distesa, sentendo così chiaramente l’asta ingrossata e rigida picchiare contro il palmo e le dita.
Stefano rimane colpito dal contatto, tanto da non riuscire a proferire parola.
Poi riprende un po’ di vigore.
‘Beh..io ci provo, ma non garantisco niente” la stuzzica, godendo di quel contatto inatteso.
Elena sente un brivido di eccitazione percorrerla dai mignoli dei piedi fino ai capelli.
Dio quanto era succulenta l’eccitazione di suo nipote!
‘Torno tra un po”mi raccomando’ gli dice, staccandosi con una certa malavoglia dalla presa.
Esce di casa senza più voltarsi indietro, ancora soggiogata da incestuosi pensieri.

> continua L’amica

Durante il suo giro di commissioni, Elena riesce a dimenticarsi della scena appena vissuta. I problemi bancari e dal commercialista la sommergono. Prima di tornare a casa, però, decide di fermarsi un attimo in un baretto lì vicino, per rinfrescarsi la gola vista la giornata calorosa.
Proprio mentre è intenta a ordinare una lemon-soda, si accorge di avere al suo fianco una sua cara amica, Teresa. Aveva circa quarant’anni, ed era divorziata ormai da quasi 10 mesi. Era sempre stata una persona piuttosto eccentrica, e, da giovani, avevano condiviso diverse vacanze, in cui, Teresa, non si era certo dimostrata una santarellina, tanto che Elena la considerava forse troppo aperta nei confronti del genere maschile. E forse era stata proprio quella la causa della fine del matrimonio.
Essendo nuovamente single, era tornata a curare la forma fisica, tanto che ora poteva permettersi di indossare un vestitino estivo abbastanza attillato. Metteva sinceramente in mostra un bel corpo, con fianchi e glutei da ventenne, particolari che sopperivano ad un seno non troppo pronunciato, ma comunque reso invitante dalla scollatura.
‘Teresa! Ma ciao’!’
L’amica si gira, accorgendosi di lei, ‘Elena! Che ci fai qua?’
Le due amiche si perdono nel raccontarsi gli ultimi fatti, visto che non si vedevano da un paio di settimane. Perdendo la cognizione del tempo, Elena si accorge di aver fatto tardi, e decide di congedarsi da lei.
‘Ora devo lasciarti Tere, vado a casa che mio nipote mi aspetta per montare un mobile’
‘Uhh’tuo nipote? E quanti anni ha?’
‘Ahah, sei sempre la solita’! Ha vent’anni, è troppo giovane per te!’
Teresa non è proprio d’accordo.
‘I tempi sono cambiati, tesoro. Non lo sai che adesso le donne ‘mature’ come me cercano apposta quelli più giovani? Ci fa sentire nuovamente adolescenti” Teresa non era cambiata affatto, dimostrandosi, forse, ancora più ninfomane di prima, ora che non aveva più il vincolo matrimoniale.
Elena non può evitare di tornare a pensare allo stato in cui aveva trovato Stefano a casa sua’e, senza volerlo, diventa rossa. Particolare che Teresa nota.
‘Ele’ma sei diventata un peperone!’ le dice, uscendo dal bar.
‘Ma smettila, non è vero” le replica mentendo.
‘Invece si’non è che mi nascondi qualcosa? Sembri imbarazzata a parlare di tuo nipote’
Elena cerca di scattare sulla difensiva, ma la tentazione di condividere la situazione erotica vissuta poche ore prima è forte.
‘E perché dovrei’? E’ solo che’ahah, no niente!’ le dice, facendo intrufolare una stilla di curiosità nella testa di Teresa.
‘Eddai su, che sarà mai” la stuzzica l’amica, che intuisce come Elena cerchi di nasconderle qualcosa di imbarazzante che le è capitato.
‘Ma niente’è una cretinata ahah’. Elena prova ancora a divincolarsi dall’argomento, ottenendo proprio l’effetto contrario.
‘Uhmmm’sento che c’entra il tuo nipotino’cosa mi nascondi’?’ le risponde Teresa, ora più che mai intrigata dall’argomento.
‘Ma niente’prima sono uscita di casa, ma avevo dimenticato dei documenti. Così sono rientrata un attimo a prenderli e” Elena si prende una pausa sentendosi un po’ in imbarazzo.
”e’?’ la stuzzica Teresa.
Elena entra in macchina, e anche Teresa fa lo stesso, intuendo come l’amica voglia parlarne in un luogo chiuso, per isolarsi dagli sguardi delle persone attorno.
”e’ahah’quando sono rientrata sai come l’ho trovato? Era nudo in balcone, a prendere il sole’
Teresa, adesso, comincia ad eccitarsi.
‘Ma dai?? E’e’com’era’?’ le chiede, avida di dettagli.
‘Guarda’era’diciamo che non era molto rilassato ahah’ continua Elena, ridacchiando per rendere un po’ comica una situazione piuttosto carica di erotismo.
‘Cioè fammi capire’l’hai trovato nudo’e con’col cazzo in tiro’??’
‘Si esatto’! Pensa che sfacciato di nipote che mi ritrovo’
”e tu che hai fatto’??’ continua a tartassarla Teresa.
‘Ma niente, cosa vuoi che ho fatto’gli ho detto di rivestirsi’
”e lui?’
‘Lui si è rimesso i boxer” le risponde mentendo, evitando di riferirle il particolare più piccante, cioè che aveva ceduto alla curiosità di tastare fugacemente la consistenza della sua erezione.
‘Uhmmm ma tu pensa’che porcellino tuo nipote. Se fossi stata al tuo posto non credo avrei resistito’Come si chiama?’
”Stefano”
‘E dimmi’come ce l’ha?…è grosso?’ Teresa non intende mollare l’osso. Le era capitato di leggere racconti erotici sull’incesto’ma era la prima volta che sentiva dal vivo una storia che le ricordasse vagamente quelle situazioni.
‘Ma’Teresa! Che dici?!’ reagisce prontamente Elena, scandalizzandosi per quella domanda così sfacciata.
‘Eddai’era grosso o no? Non dirmi che ti imbarazza parlarne, siamo donne mature’ le chiede ancora Teresa, con gli occhi sbrilluccicanti voluttuosità.
Elena, a quel punto, si scioglie.
‘Che c’entra, è solo perché è mio nipote. Comunque, beh’si’piuttosto grosso devo dire’!’ risponde timidamente Elena, sentendosi anche lei vagamente eccitata per aver confessato cosa aveva visto.
‘Mmmmhh come ti invidio’sai è tanto che non ho un rapporto con un uomo. E la mia micina è bisognosa di una’dose. Sai che mi hai fatta eccitare con questa storia?’ le dice Teresa.
Elena non risponde, limitandosi ad un sorriso.
‘E adesso’? Sarà ancora in balcone’?’ le chiede l’amica.
‘Boh’che ne so’dai ora devo proprio tornare, Teresa, è stato un piacere rivederti’
Teresa rimane in silenzio, con una strana espressione ambigua disegnata sulla faccia.
‘Pensavo di venire un salto da te, adesso. Potrei darvi una mano col mobile” le chiede. Nonostante la neutralità della richiesta, gli occhi e la bocca di Teresa rivelano tutta la malizia che stava nascondendo.
Elena se ne accorge.
”no’non ci pensare proprio!’ le risponde di getto, sorridendolo in ricambio, divertita.
‘Eddai’mi hai messo una curiosità addosso’hai un rampante ventenne tutto eccitato in casa tua. Vengo solo per conoscerlo, tutto qui’
Elena si mostra titubante.
‘Dai tesoro’è tuo nipote, non ci farei mai niente. Vengo un salto da te e basta. Così ne approfittiamo, mica volevi farmi vedere il salotto?’ Continua Teresa, cercando di minimizzare, ora, il suo ormai spinto interesse verso Stefano.
Nella sua testa, la maialina si immagina proprio di entrare in casa dell’amica, e trovare il ragazzo ancora nudo in balcone.
‘E va bene’però non fare la scema eh! E’ il figlio di mia sorella, dopotutto’
Teresa esulta dentro di sé.
‘Massì, non preoccuparti’dai ti seguo con la macchina’ le dice contenta, mentre esce dall’auto di Elena.

Era passata almeno un’ora da quando sua zia era uscita. Aver sentito nuovamente la sua mano toccarle il cazzo aveva fatto eccitare enormemente Stefano, che per niente al mondo avrebbe acconsentito alla sua richiesta di rivestirsi. Si sarebbe fatto ritrovare nuovamente in quello stato, sperando che sua zia si ripresentasse attratta da lui, come era successo prima.
Quando dall’apertura del balcone scorge la macchina di sua zia parcheggiare, Stefano torna a sdraiarsi.
Stavolta indossa i boxer, per far intendere a Elena di averla ascoltata.
Apre, però, la patta, lasciando fuoriuscire il suo membro eretto, ancora una volta, così, in bella vista.
Rimette gli auricolari, fingendo di ascoltare la musica, tenendola ad un volume molto basso. Indossa anche gli occhiali da sole, per fare intendere che sta dormendo quando invece è ben sveglio.
Immagina la chiave girare nella serratura della porta di casa, preparandosi, eccitato più che mai, a rincontrare la zia in quello stato.

Elena e la sua amica entrano dentro. Teresa è più che mai incuriosita dal poter conoscere il suo nipotino.
‘Vuoi un bicchiere d’acqua?’ le chiede Elena.
‘Si certo, grazie” risponde Teresa, che si aggira per il salotto.
‘Stefano sono tornata’c’è anche una mia amica’ dice con un tono di voce piuttosto alto la donna.
Il ragazzo la sente male in balcone, a causa dei suoni che provengono dalla strada. Ha solo la certezza che lei sia entrata, finalmente.
Quando Elena porge il bicchiere a Teresa, questa volge lo sguardo verso il balcone.
Ha un moto di sopresa.
”oddio’!’ sussulta, coprendosi momentaneamente il volto con le mani. Si gira tutta eccitata verso Elena, ”avevi ragione’!’ le dice, indicando fuori.
Ancora una volta, la zia vede il suo nipotino sdraiato. Nonostante indossi questa volta i boxer, come gli aveva chiesto, il suo eccitamento è evidente, visto che il suo cazzone duro fuoriesce dalla patta aperta dell’intimo.
”che porco’dai ma tu non guardare!’ dice rivolta all’amica, dandole uno schiaffetto sulla spalla.
”uhmmm e come faccio a non guardare? Guarda li che roba’è davvero in forma il tuo nipotino” le risponde, senza staccargli gli occhi di dosso. La sua fantasia si era avverata, trovandolo davvero nello stato che aveva immaginato.
‘Si certo’ora vado li e gliene dico quattro’gliel’ho detto di coprirsi che ci sono i vicini” dice Elena, fingendosi iraconda.
‘No, no aspetta” la blocca Teresa. ‘Mmmmhhh che voglia che mi fa venire” continua, sentendosi troppo eccitata per poter controllare quello che dice.
”vado io a dirglielo” le dice Teresa, camminando verso il balcone.
Elena cerca di bloccarla, ma è inutile. ‘Ma’Tere’ferma!’ le sussurra.
Teresa esce in balcone’sfodera un sorriso malizioso a Stefano, che ha gli occhi coperti dagli occhiali da sole. Non capisce se sia sveglio o no.
‘Ciao” gli dice sommessamente, facendo guizzare lo sguardo in continuazione dal suo viso al suo pacco.

Stefano è colto di sopresa’ma chi è questa?? Pensa, vedendo una donna sconosciuta entrare in balcone. Preso dall”imbarazzo, il ragazzo si irrigidisce, non sapendo se reagire o meno.
Si ricorda di avere su gli occhiali, da sole’e che lei non può sapere che lui sia in realtà sveglio. Non ha il coraggio per affrontare la situazione, così decide di continuare a fingere.
La donna lo saluta’ma lui rimane in silenzio, immobile.
Non può fare a meno di notare come la sconosciuta sia piuttosto attraente’

‘Credo che stia dormendo’!’ sussurra Teresa a Elena, rimasta in salotto.
La zia si avvicina all’amica, raggiungendola alla porta finestra. Non riesce a evitare di far cadere lo sguardo sulla mazza eretta del nipote.
‘Si’beh’allora mettiamo almeno un telo o qualcosa per coprirlo’!’ suggerisce all’amica.
‘Mmmhhh non so’è un peccato coprirlo no’?’ risponde vogliosa Teresa.
‘Smettila’è mio nipote” le dice Elena, cercando di limitare la sua libido.
‘Ok’ok” sussurra Teresa.
Che si fa più indomita, sedendosi sulla sdraio, proprio di fianco al bacino di Stefano.
‘Tere’che fai’?!’ le chiede sottovoce Elena.
L’amica vogliosa non risponde, limitandosi ad ammirare ingolosita il tronco di carne che svetta a pochi centimetri da lei.
Si gira verso Elena.
‘Posso provare a rimetterglielo dentro” suggerisce maliziosa.
Elena trasale.
‘No’senti no’! Ora prendo un asciugamano dal bagno e”
Non fa in tempo a finire la frase, che vede la mano sinistra di Teresa andare sul cazzo duro del ragazzo, distendendosi sull’asta gonfia.
‘Mmmhhhh’senti com’è duro’!’ dice sommessamente.
Elena non crede ai suoi occhi.
‘Tere’che fai’sei pazza’!?’ dice all’amica.
La mano di Teresa gioca con l’arnese eretto di Stefano, prendendolo delicatamente tra pollice e indice, come fosse un fragile oggetto di cristallo. Porta l’altra mano sulla patta dei boxer’e con la scusa di cercare di reinfilarlo dentro, ci gioca in maniera sempre più evidente.
‘Uhhhmmm’fa fatica a entrare’è troppo duro’e grosso’ dice, impugnandolo ora con decisione. Stringe la mano e le dita attorno al tronco duro.
”.Tere’!!!’ le dice Elena shockata, ma anche rapita dalla visione della sua amica che stava toccando in maniera così sfacciata suo nipote.
Stefano, dal canto suo, si guarda bene dallo ‘svegliarsi’, godendo di quel contatto inatteso. E sempre più spudorato.
‘Mmmhhh vedi’? Non entrerà mai” continua, cercando ora, con maggior forza, di piegare il cazzone verso il basso’facilitando così una presa ancora più serrata. ‘Bisognerebbe farlo rilassare un po”’.
La mano di Teresa si muove ora lungo l’asta, coprendo e scoprendo il glande rosso e pieno, facendo intendere come voleva farlo rilassare.
Elena vuole fermare l’amica, e si avvicina a lei, sedendosi sulla sdraio dall’altra parte, sempre all’altezza del bacino di Stefano.
”sei tutta matta’cosa stai facendo’?!’ le dice, ponendo l’attenzione proprio sul movimento masturbatorio della mano di Teresa.
”indovina’mmmmhh senti che roba’mi sembra si stia indurendo ancora di più ora”
‘Dai’ma contieniti’! E se si svegliasse ora’?’ le fa notare Elena, afferrando il braccio dell’amica per fermarla, ”se proprio devi, cerca di rimetterlo nei boxer e stop”
”ma come faccio’? Non vedi in che stato è?’ le risponde, senza staccarsi dall’arnese, ”se vuoi prova tu” le dice, provocandola.
‘Piantala’che dici’non potrei mai, è mio nipote’ le risponde bluffando. Nascondendole che aveva già ceduto alla tentazione di sedurlo una notte di qualche mese prima. Solo che lì era diverso’era notte appunto, quando cala il velo della razionalità, e in più era sicura che lui stesse dormendo, mentre quel pomeriggio non poteva non essersi svegliato con loro due lì e stava solo fingendo, ben conscio di cosa stava succedendo.
‘Eddai’non fare la timida’non dirmi che puoi resistere alla tentazione’e poi devi solo infilarlo dentro, mica fargli una sega” la provoca ancora Teresa, dandole tutte le ‘scusanti’ del caso.
Elena è ancora molto tentennante, però la tentazione è forte. Teresa, del resto, aveva in parte ragione, non doveva mica esagerare nel contatto, limitandosi a piegare il ‘pannocchione’ dentro l’intimo.
”ok, ok’ma guarda cosa mi fai fare” risponde Elena, cedendo finalmente alla curiosità.
Finalmente la zia allunga la mano verso il cazzone ritto di Stefano. Come la sua amica, si limita inizialmente ad afferrare pudicamente l’asta tra pollice e indice’ma è davvero troppo duro ed esige una maggior determinazione per essere spostato. Il contatto di Elena diventa così più esplicito, quando stringe le 5 dita intorno al voluminoso tronco.
Un brivido di eccitazione percorre le gambe della zia, che, come Teresa, non riesce proprio a ripiegare l’arnese verso il basso.
”hai..hai ragione’non si riesce’è troppo duro” sussurra voluttuosa, giocando in maniera sempre meno pudica con la mazza di Stefano. Tenendola bene in pugno, la sposta di lato, a destra, a sinistra, verso il basso’godendo della consistenza sotto le falangi.
”ha visto’? Rimane solo una soluzione” la tenta Teresa.
Elena, però, sente di essersi già spinta oltre’lascia, malavoglia, la presa, e si alza, andando verso la porta-finestra del terrazzo.
”si, vado a prendere un asciugamano allora” dice all’amica.
Teresa, però, non è dello stesso avviso.
”non c’è bisogno’ci penso io” le risponde, tornando ad afferrare il cazzone di Stefano.
‘Teresa’piantala dai, abbiamo già esagerato’e se si sveglia??’ le dice.
‘Ma no’non vedi che dorme come un bambino’non si accorgerà di niente” replica sussurrando Teresa, cui importava ben poco se si fosse svegliato o meno. Era troppo presa. E poi chissenefrega, quando mai lo avrebbe rivisto? Erano tanti mesi che non le capitava di avere tra le mani un così invitante sesso maschile, non poteva certo lasciarlo in quello stato eccitato senza contribuire a farlo rilassare.
”sei proprio matta’!’ le dice Elena, senza più la forza di ribatterle. Rimane sulla porta a vedersi la scena, curiosa di vedere fino a che punto si sarebbe spinta Teresa.
Quest’ultima, senza subire più l’ostacolo dell’amica, si concentra sul cazzone di Stefano. Prima ne saggia con gusto la consistenza e la lunghezza, facendo salire e scendere la mano dalla base dell’asta fino al glande, poi porta anche l’altra mano (visto che c’era spazio), segandolo lentamente con dieci dita.
‘Mmmmhhhh siii’.’ Si lascia sfuggire un gemito di eccitazione, sentendosi bagnata in mezzo alle gambe.
Il ‘ceppone’ è ormai al massimo dell’erezione, e Teresa sposta l’attenzione anche sui suoi testicoli decorati da tanti peletti arricciati neri. Li massaggia con dovizia, mentre aumenta il ritmo della sega con l’altra mano.
A quel punto, non resiste alla tentazione. Si scosta i capelli lateralmente, e si abbassa, baciando con dolcezza la punta del rosso glande.
Elena non sa più che dire’e rimane attonita vicino a lei.
‘Mmmmhhh non resisto…mi piace troppo’il calippo” dice Teresa, mentre accoglie nella propria bocca il cazzone di Stefano. Chiude le labbra contro l’asta, saggiandone le vene gonfie. Lo fa uscire, leccandone avidamente la grossa cappella, già intrisa di succhi pre-spermatici.
”Tere’.!!!!’ Scatta Elena, che non si aspettava certo volesse arrivare a tanto, elargendo a suo nipote una fellatio’con lei presente!
Ma Teresa, la ignora ancora. La sua bocca torna a scivolare attorno al tronco, invitando l’arnese a scivolare sempre di più nel suo palato. Aumenta il ritmo del pompino, sentendo di rimando i sussulti eccitati del sesso di Stefano.
Non riesce più a fermarsi’vuole farlo venire dentro la sua gola.
La sua testa si muove sempre più freneticamente, incitando la formazione di succoso e caldo sperma nei testicoli del ragazzo. Si ferma giusto un attimo, per stringere forte le labbra e la lingua contro la cappella’e poi riparte vogliosa. Mentre con la mano torna ad accarezzargli i testicoli pieni.
Il cazzone di Stefano scorre in avanti e indietro nella bocca di Teresa’

Ancora’
E ancora’
E ancora’
E ancora’
Mmmmhhhh’e ancora’

Finchè un brivido impossibile da confondere attraversa le gambe di Stefano, che hanno un sussulto.
Il cazzone del ragazzo freme, anticipando l’impetuoso orgasmo.
Un fremito ancora più forte’
E la bocca e la gola di Teresa vengono inondate da una serie di schizzi di succo caldo e cremoso, che vengono sparati direttamente contro il palato e la lingua.
‘Mmmmmhhh’.!!’ Vagisce Teresa, con la bocca ancora chiusa contro il pene eretto di Stefano.
Rimane in quella posizione ancora un po’, accogliendo ogni stilla di sperma che riesce ad uscire.
Poi si stacca, non prima di aver leccato con dovizia la cappella ancora pulsante’
Inghiotte soddisfatta il succo di Stefano.
”ahhhh’.!! Si lascia andare Teresa ad un commento soddisfatto.
Tra le sue mani, il pene di Stefano perde velocemente consistenza, e Teresa può finalmente infilarlo dentro la patta dei boxer, richiudendone così i bottoni.
Si gira verso Elena, rimasta di fianco a lei ad osservare impotente la scena. Eccitandosi per la scena.
‘Ecco fatto’ora sono riuscita a coprirlo” dice maliziosa all’amica, rialzandosi in piedi.
Senza prendersi neanche la briga di andare in bagno, si dirige verso l’uscita.
”ciao tesoro’ti chiamo io, magari ci facciamo un aperitivo settimana prossima ok?’
Elena, ancora sbigottita, la saluta di rimando, ”o-ok”, le dice, avvicinandosi all’uscio.
”lo sai che mi piace bere” la saluta Teresa, uscendo di casa con un sorriso soddisfatto.

> continua

Leave a Reply