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Racconti erotici sull'Incesto

Lalla, una zia da monta

By 11 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Tante volte mi sono chiesto quale sia il segreto per far godere una donna, come toccare e come rivolgersi alla partner per portarla all’apice del piacere e riuscire a farla schizzare come un uomo, si con la figa che si trasforma in una vera fontana ma, questa probabilmente, è dote solo di pochissime.
Mi sono sempre prodigato, con delle lunghe ed estenuanti penetrazioni, pompando per mezzora di filato quelle bellissime e calde fighette, con degli ottimi risultati.
Per mia fortuna ho una notevole resistenza e soprattutto sono ben dotato e avere un randello lungo e grosso mi agevola, riuscendo a farle sbrodolare con molta facilità ma, cosa gli piaccia realmente per raggiungere orgasmi da mille e una notte, questo non l’ho ancora capito, qualcuno dice che se trovi il loro punto G è fatta, ti sviene ad ogni orgasmo, però un po’ di sperimentazione non guasta, per provare nuove emozioni, per rendere la vita sessuale più eccitante e più appagante per entrambi.
Così da diverso tempo sono alla ricerca di una femmina in calore che sappia insegnarmi l’arte per farle impazzire di piacere ma, comunque ho rinunciato a capire il mondo femminile, morale della favola, ogni volta che mi convincevo di aver trovato la ricetta per rendere felice una donna, ne scoprivo un’altra altrettanto appagante, anche se egoisticamente, spesso penso solo a me stesso.
Con l’esperienza però, una cosa l’ho capita, non tutte le donne sono uguali, per godere, hanno bisogno di tempi e metodi diversi, ognuna ha i suoi punti più sensibili che amano essere accarezzati, solleticati da lingue frenetiche, pizzicati, talvolta maltrattati, chi ha la necessità di lunghi preliminari, chi vuol sentire il sapore dello sperma, chi ama frasi sborrare in faccia, chi sulle tette, chi come Lalla che riesco a far godere come non sono mai riuscito con nessuna, lei è una sodomita e si scatena pigliandolo nel culo, ama mettersi a quattro zampe sul letto e chiederti ad alta voce di venire inculata.
Gode come non so che cosa, si mette a pecora sul letto e mi invita a prepararle il culetto, inizio a slinguazzarlo e con la lingua tra le chiappe cede facilmente, si apre ed entra in profondità, lo esploro con la devozione che quel piccolo pertugio merita, allarga le gambe sempre di più alzando il culo appoggiando la faccia sul materasso, si contorce come un anguilla e urla, urla come una scrofa sgozzata e quando schizza, lo fa come un uomo, infradiciando anche il letto, e solo allora mi chiede di incularla, di sentire il mio bel cazzone che la apra in due, ‘ siii siiiiiiii rompimi il culo, sfondamiiiiiiiii’ che femmina focosa sotto le lenzuola, dalle curve mozzafiato e sessualmente disinibita.
Una donna così, certo non la trovi dietro l’angolo e farla scappare sarebbe imperdonabile, oltretutto è molto bella, due occhi da pantera, verdissimi, dallo sguardo profondo, ipnotico, una cascata di capelli rossi a solleticarle le spalle, qualcuno potrebbe obiettare che è una donna matura, che a quarantasette anni il suo corpo è di sicuro ceduto con l’avanzare dell’età ma, non è vero, il suo fisico è perfetto, bella è dir poco, statuaria, appariscente, sensuale, sexy, ha tutto quello che un uomo può desiderare e poi a letto si trasforma in una mignottona da monta, questo per evidenziare quanto è calda, sensuale e come si scatena con un cazzo tutto da gustare e da consumare.
Ha una quarta piena e soda, da far rabbrividire una ventenne e il suo culetto un sogno su un corpo da venere, due gambe lunghe, dalle caviglie sottili, dai polpacci affusolati alle cosce ben tornite.
Di lei sono innamorato, anche se ho ventiquattro anni di meno, in lei ho trovato la femmina in calore che avevo da sempre cercato e sono gelosissimo quando si concede ad altri uomini anche con me presente, figuriamoci quando mi racconta uno dei suoi incontri, anche se sotto, soto mi eccito tanto.
Devo dire che ora è più bella e seducente di quando aveva quindici anni di meno, la conosco molto bene, lei è mia zia, la sorella più piccola di papà.
Lalla è la mia zia preferita, tra noi, da sempre si è instaurato un legame forte, ci adoriamo e oltre ad essere mia zia, è un ottima amica e pur essendoci una differenza di età notevole, ci confidiamo tutto, senza scendere nei particolari più intimi, su di lei, non ho mai fatto pensieri particolari e non l’ho mai vista come ad una donna da trombare, anche se non nego di essermi spesso beato delle sue curve atomiche e di essermi tirato qualche sega, pensando al suo culetto o le sue tette ma, finiva tutto li.
Lalla è ancora signorina, non si è mai voluta legare affettivamente ad un uomo, pur non mancandogli i corteggiatori e gli spasimanti, una sua scelta da rispettare e poi il cazzo non gli manca, una simile bellezza non ha certo difficoltà a trovare un uomo che soddisfi le sue voglie.
Una bella gnocca solo per pochi, ma non per tutti, una gran mignotta, decisivamente selettiva, nella scelta dei suoi amanti ma, non c’era niente da rimproverarle, d’altronde è single e anche lei ha diritto alla sua vita sessuale.
Ricordo perfettamente la primavera di tre anni fa, era maggio inoltrato e la zietta mi invita per il weekend alla sua casetta al mare, mi avrebbe pagato se le risistemavo il giardino e avessi ripristinato gli assi della recinzione, un po’ di soldini a uno studente squattrinato avrebbero fatto sicuramente comodo, così ho accettato con entusiasmo.
Il sabato mattina mi sono alzato presto e presi gli attrezzi dallo sgabuzzino, falciatore, rastrello, cesoie per potare, ho iniziato immediatamente a tosare il prato tenuto incolto durante i mesi invernali.
Il sole era alto, caldo e faticando ho iniziato a sudare così mi sono levato la maglietta, rimanendo con dei calzoncini corti elasticizzati, devo dire più che attillati.
Lavoravo alacremente senza sosta, volevo sbrigarmi e godermi un po’ di mare, quando è arrivata la zia, bella come sempre, lettino prendisole in mano e la borsa con l’asciugamano, indossava un accappatoio corto, lasciato abbondantemente aperto sul seno con la stupenda visuale di due belle poppe semi coperte, che attiravano lo sguardo, ai piedi due sandaletti dal tacco alto che slanciavano ancora di più le sue fantastiche gambe.
Sistemato il lettino sul prato si è sfilata l’accappatoio, facendolo scivolare morbidamente, sono rimasto a bocca aperta, con gli occhi che mi sono usciti dalle orbite, la zia era nuda, o almeno le zinne erano al vento con i capezzoli che al contatto dell’aria si sono inturgiditi immediatamente, sotto aveva solo uno slippino ma, era talmente piccolo che copriva solo parte del pube, si intuiva che la sua fighetta doveva essere ben depilata e quando si è inchinata per recuperare la crema abbronzante, un filo interdentale, separava le due fantastiche chiappe, lasciandomi intravedere le pieghette più scure del suo buchetto.
Il leggero tessuto di quegli slippini, gli era entrato nella spacca della fregna e ne evidenziava il gonfiore ben pronunciato, delle sue splendide labbra carnose.
Stavo scoppiando dentro i pantaloni, l’erezione è stata immediata, prepotente, cercavo di fare l’indifferente senza riuscirci, il mio sguardo era traboccante di desiderio e non ce la facevo a distoglierlo.
Il corpo della zia era più bello di come l’avevo immaginato e quelle tette sono meravigliose, sembrano le fusoliere di un bimotore pronte al decollo ma, quello che mi ha fatto veramente arrapare è stato il suo culetto, fa sognare e la mia mente, ha elaborato strani pensieri.
Stavo facendo una figura di merda, eccitarmi così davanti alla zia, sarei voluto scappare ma ero in evidente confusione ‘Ti sei messo della crema solare? Se no ti scotti’ con un cenno mi ha fatto capire di avvicinarmi facendomi vedere il tubo dell’abbronzante.
Nel mio sguardo doveva esserci tanta malizia e desiderio ma, anche lei non scherzava, si era accorta del mio stato di eccitazione e i suoi occhi, avidamente si erano appoggiati sul rigonfiamento dei pantaloncini, come la sua mano, che mi stava già accarezzando il pisello.
‘Se è questo l’effetto che ti faccio, devo rimediare e farmi perdonare’ mentre continuava a palpare il mio pisello che svettava da far paura, sono rosso di imbarazzo, sono confuso, turbato ma, eccitato come un cavallo, mi ha tirato giù i pantaloncini e il cazzo, è schizzato fuori come una molla, duro, grosso e lungo, riusciva a fatica a nascondere la sua eccitazione, ‘Che bendiddio’
Le sue mani si sono impossessate del mio cazzo, con una lo stringeva e con l’altra soppesava le palle che lentamente si riempivano di sborra diventando sempre più dure.
Si inginocchia e prende il mio cazzo in bocca, le sue bellissime labbra si sono avvicinate alla cappella e come una mungitrice si sono appiccicate come una ventosa iniziando a succhiarmi il cazzo, ci sa fare la puttana, mi diventa sempre più duro è un pompino tremendamente elettrizzante, la lascio fare e chiudo gli occhi godendomi quella slinguazzata, lo imbocca completamente, sento i coglioni sbatterle nel mento, mi sta risucchiando l’anima.
Ho il cazzo completamente insalivato, la sua lingua lo percorre da cima a fondo, soffermandosi a mordicchiarmi lo scroto e con la mano che lo stringe me lo mena lentamente.
Mi tremano le gambe e sono scosso da scariche elettriche che mi arrivano al cervello, mai nessuna mi aveva fatto un pompino così avidamente e sentivo il piacere salire, stavo per venire, volevo sborrale in bocca ma, la zia da brava troia se n’è accorta dalle contrazioni e afferrato il cazzo stringendolo nel pugno, mi trascina in casa senza mollare la presa ‘Sai che alla zia piace tanto pigliarlo nel culetto? Sborrami nelle viscere’
Messa a quattro zampe sul suo letto, scodinzolava con il culetto già per aria, una visione tremendamente arrapante e tenendo il cazzo in mano, mi sono avvicinato poggiandogli la cappella tra le chiappe, cercando di centrare lo sfintere anale.
‘No amore mio, è molto grosso, non avere furia e preparami, lo voglio gustare da subito’
Ho un bel cazzo, ma niente di straordinario, venti centimetri e abbastanza largo per farlo sentire alle fiche più consumate, sono dotato ma non pensate ad uno storpio e in ogni caso sbatacchiato nel culo a freddo doveva essere doloroso, aveva ragione la zia.
Mi stava chiedendo di leccarele il culetto e per me, era la prima volta che mi avvicinavo con la lingua a quel piccolo e tanto amato pertugio e finalmente con mia grande eccitazione, una donna mi concedeva di sbatacchiarla nel culo.
Timidamente, ho iniziato a leccare i contorni di quello stretto orifizio e ne sentivo il sapore inebriante, afrodisiaco, dal gusto acuto e allo stesso tempo dolciastro, mi piaceva e man mano che ci pigliavo dimestichezza, la mia lingua affondava tra le pieghe spingendosi profondamente.
Sentivo il suo respiro farsi affannoso, il giochetto di lingua gli piaceva e con le dita si accarezzava il clitoride, lo trastullava tra i polpastrelli per poi conficcarsele tutte dentro il figone completamente aperto e grondante di umori.
I gemiti erano sempre più forti, ululava e quando ha iniziato a schizzare il suo primo orgasmo, si è infilata un dito in culo, spingendolo profondamente, cacciandoselo su e giu, furiosamente.
Era pronta per subire penetrazioni più corpose, i suoi muscoli anali erano rilassati, con lo sfintere aperto come un cratere.
Si è allargata le chiappe, supplicandomi di romperle il culo, non ci ho pensato due volte, mi facevano male i coglioni da quanto erano pieni di sborra e afferrato il cazzo, ho puntato l’ano, ottimamente lubrificato e dilatato, ed ho spinto sino a che non ho sentito l’anello anale cedere e risucchiarne la cappella, poi gliel’ho buttato dentro con un unico colpo e privo d’ogni resistenza, il cazzo gli è scomparso nel budello, affondando sino ai coglioni, si è lasciata andare con un urletto e un gemito prolungato di piacere.
Inizio a muovermi lentamente, facendolo scorrere per tutta la lunghezza, avanti indietro, grida mi chiede di spingere più forte, l’accontento sbatacchiandola con più grinta, ma è ancora insoddisfatta, ‘Dai violentami il culo’ ‘Si siiiiiiii dimmi che sono una zoccola siiiiiiiiii’
Il culetto è stretto, mi avvolge il cazzo, lo stringe e ne sento le contrazioni ma, è cedevole più di quanto immaginassi e scivola bene in profondità.
Mi sento come un animale la piglio con spinte poderose, spingendoglielo dentro violentemente ma, era proprio così che voleva godere e martellavo senza tregua cercando di farci entrare anche i coglioni.
Lalla ansimava, era scossa da un tremito continuo, i suoi gemiti, ormai erano latrati e incessantemente andavo avanti e indietro in maniera frenetica, mi sentivo ribollire e tenendola per i fianchi glielo piantavo profondamente con delle vere e proprie bordate.
Il letto è completamente bagnato, infradiciato dai suoi orgasmi che si susseguano uno appresso all’altro, sto impazzendo di piacere, sto per venire e i colpi si fanno sempre più ravvicinati, selvaggi, animaleschi, con la voglia matta di riempirle il culo di sborra, ma la zia un’altra volta mi cambia il programma, ‘Vienimi in bocca’
Sento la sborra salire, sono al culmine e sfilo il cazzo, si gira e mi afferra la nerchia portandosela alla bocca ma, inizio a schizzare che non l’ha ancora imboccato, una pioggia di sperma gli si è riversata sul viso, sulle labbra sino ai capelli.
La sborra mi usciva copiosa e non riusciva a berla tutta, non si fermava più e schizzo dopo schizzo il suo volto ne era una maschera, lasciandola sgocciolare sulle mammelle.
Il primo round si è esaurito con Lalla che mi ha ripulito il cazzo risucchiandomi sino all’ultima goccia, svuotandomi completamente i testicoli.
In Lalla ho trovato la donna che cercavo, riesco a portarla all’apice dell’orgasmo e da come schizza non è una mia illusione, gode, si contorce nel piacere, nella lussuria e oltretutto non è solo bona è un’eccezionale femmina da monta, una vera maiala pronta ad esaudire ogni mio desiderio.
Ho trascorso un weekend da sballo che ricorderò, anche se dopo tre anni la nostra storia continua nella trasgressione e chi se ne frega se l’incesto è considerato da molti immorale, godiamo come pazzi.

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Gio

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