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Racconti erotici sull'Incesto

le schiave cap 1-2

By 18 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Sonia scese i pochi scalini sempre prigioniera della madre poi il padrone disse ‘ legatela alle catene-. Cosi fu condotta a delle catene che penzolavano dal soffitto e terminavano in due manette. Con l aiuto della zia venne ammanettata alle catene con le braccia alzate, poi fu la volta delle caviglie ammanettate a corte catene fissate al pavimento. Cosi messa Sonia non poteva muoversi. Il padrone si avvicino e le tappo i vestiti ciò che non riuscì a strappare fu tagliato. Ora era completamente nuda senza la possibilità di muoversi, umiliata alla merce della mamma e della zia e soprattutto del padrone. La fissarono un attimo sorridendo,poi sparirono tutti e tre, per pochi minuti. Erano andati a cambiarsi Il padrone era completamente nudo ”.e con un pene invidiabile, nonostante la situazione non poté fare a mano di notarlo, la mamma e la zia erano vestite o svestite allo stesso modo tacchi vertiginosi e un corpetto molto stretto stringeva loro la vita non indossavano altro. Sonia osservo il grosso seno cadente e le loro fighe, completamente rasate. La zia poi, era piena di piercing ne aveva due sui capezzoli tre per ogni grande labbro della figa uno sul clitoride. Le grandi labbra erano mostruosamente allungate e penzolavano fra le gambe della zia. Il padrone si sedete su una poltrona di fronte a lei e ordino alle sue schiave ‘cominciamo con la frusta-.
-Quale- chiese sua madre .-Il gatto a venti code entrambe ‘ la schiava apri un cassetto e ne estrasse le due fruste dalle molte code ne diede una alla sorella e comincio a frustare la figlia. Sonia non provava gran dolore aveva la madre davanti e la zia alle spalle riceveva un colpo da una e uno dall’altra, la colpivano ovunque, ma sembrava che la mamma prediligesse le sue piccole tette. Le due donne continuavano a colpirla con studiata lentezza e dopo poco la pelle della giovane donna era diventata tutta rossa ora cominciava il vero supplizio. Sonia sentiva la pelle bruciare dentro grido supplico pianse, ma le due donne non si fermarono finche non lo ordino il padrone, molto tempo dopo. Giuliana aveva il braccio dolorante, quando ricevette l ordine di fermarsi non era abituata a frustare,guardo il corpo della figlia era di un rosso accesso aveva fatto un buon lavoro penso che il maestro fosse contento di lei. ‘Ghiaccio- ordino il padrone. Selene parti immediatamente torno poco dopo con un cestello pieno di ghiaccio ne prese alcuni cubetti e comincio a passarlo sul corpo incandescente della nipote, anche Giuliana prese del ghiaccio e lo passo sulle tette delle figlia lentamente ben sapendo cosa stesse provando Sonia in questo momento lei lo aveva provato decine di volte, al seno che ormai aveva i capezzoli duri come, marmo scese sempre lentamente fino alla figa prese un altro cubetto e lo infilo dentro. A Sonia non sembrava vero un attimo prima la pelle le bruciava terribilmente ora quel ghiaccio era ”..quasi un orgasmo, chiuse gli occhi e senti sua zia, il cubetto saliva e scendeva lentamente sulla schiena arrivava alla base della testa strappandole un brivido scendeva fino ai piedi soffermandosi sulle natiche, contemporaneamente sua madre le passava il ghiaccio sui seni sui capezzoli lentamente, odiava quelle donne per le frustate ma in quel momento le amava con tutta se stessa, il cubetto sul seno prese a scendere sullo stomaco poi l ombelico sul primo pelo ora era sulle labbra e infine ””..lo sentii dentro di se freddo duro come il padrone.
-Ok sì e divertita abbastanza ora sulla poltrona-. Immediatamente le schiave liberarono Sonia dalle catene sua madre la sorresse visto che non si reggeva in piedi la trascino fino ad una poltrona che sembrava uscita da uno studio ginecologico, venne nuovamente legata questa volta a gambe larghe lasciando oscenamente in mostra tutta la sua intimità, che gocciolava del ghiaccio oramai sciolto. Il padrone rovisto dentro un baule e ne estrasse un oggetto strano Sonia ci mise qualche minuto ad identificarlo era una fallocintura ma con tre falli due evidentemente erano per chi la indossava. Passo la cintura a Selene che lubrifico uno solo dei finti peni poi si avvicino alla sorella le infilo il pene lubrificato nell’ culo l atro pene piu grosso nella figa , entro senza nessuna fatica , poi l allaccio intorno alla vita. Sara osservo il pene rimanente quello che sicuramente sarebbe toccato a lei, era il piu grosso che aveva mai preso. Giuliana si sentiva riempita dai cazzi che aveva nel culo e nella figa e terribilmente eccitata perché stava per scopare la figlia , accosto il grosso fallo alle labbra e spinse piano la porca era ben lubrificata dal ghiaccio e il pene finto scivolo dentro senza troppa fatica. Ora lo aveva infilato tutto, la vagina della giovane donna era a contatto del cuoio della cintura.
Sonia se lo sentiva dentro in ogni suo centimetro in un occasione diversa avrebbe goduto come una porca le piacevano le misure grosse per non dire super ma questo non era il momento giusto. Sua madre comincio a scoparla lei cerco di non pensarci , l avrebbe anche supplicata di non farlo ma tanto non sarebbe servito a niente, volto lo sguardo per non vedere la madre che la fissava mentre la pompava sempre piu veloce e cosi vide il padrone con il cazzo in tiro che trascinava sua zia Selene verso catene dove poco prima era stata frustata lei. La lego mani e piedi poi prese un vassoio con dei lunghi aghi le afferro un seno e le conficco un lungo ago dall’ alto verso il basso. Entro abbastanza facilmente a traverso tutta la tetta, ma ad uscire fece piu fatica il padrone dovette fare molta piu forza. La zia urlo di dolore. Il padrone prese un altro ago e ricomincio l operazione, Sonia fu distolta da quella vista da sua madre, si era fermata e con voce incredibilmente dolce vista la situazione disse- Cara il padrone mi ha ordinato di continuare finche non godi quindi e meglio se pensi a qualcosa che ti piaccia e ti faccia venire un orgasmo o devo andare avanti fino a domani ”.Ah amore, che sia un orgasmo vero perché il padrone si accorge che fingi”’.- non cera bisogno di aggiungere altro. Giuliana ricomincio a scopare la figlia.
Sonia torno a guardare la zia, l aveva sentita gridare diverse volte mentre la madre le parlava ,ora aveva 4 lunghi aghi che le attraversavano il seno sinistro entravano da in lato e uscivano dall’ altro il padrone aveva fatto un bel lavoro erano equi distanti fra loro e formavano un stella a sei punte. Il padrone prese ancora un ago sollevo in capezzolo e dove questo si collega alla aureola vi infilo l ago per lungo. Osservo il volto della zia. Aveva gli occhi socchiusi, dolore? Piacere? Non lo capiva, ma la figa della zia era chiarissima su cosa aveva provato, stava gocciolando era tanto bagnata che riusciva a vederlo persino da li. Il padrone comincio a infilare l ago nel seno della zia questa sgrano gli occhi e caccio un urlo. Una cosa simile a lei con la sua misera seconda le sarebbe arrivata al cuore, ma la zia non aveva di questi problemi e accolse l ago per la quasi totalità della sua lunghezza, poi il padrone comincio ad occuparsi dell’ altro seno. Vedere la zia cosi conciata non le dispiaceva per niente quella troia aveva ostato frustarla. Ora pero doveva concentrarsi e avere un orgasmo in maniera chiara e inequivocabile o chissà che le avrebbe fatto il padrone. Chiuse gli occhi e si concentro sulla sua fantasia sessuale preferita un grosso nero ben dotato la rapiva e la violentava su di una meravigliosa spiaggia equatoriale in pieno giorno. Piano piano la cosa comincio a funzionare aveva avuto questa fantasia decine di volte dalla prima volta che si era masturbata ora vedeva ogni dettaglio della scena senti caldo nel basso ventre un urlo della zia ogni tanto l aumentava la sua eccitazione. Sua madre rallento i colpi si chino su di lei le diede un incestuoso bacio saffico e conseguente linguata poi le sussurro nell’ orecchio ‘Vuoi che vada piu piano amore?- Sonia sorpresa da quella gentilezza rispose ‘ No mamma vai piu veloce sto per venire- Giuliana riprese a pompare con piu foga di prima, era sorpresa erano anni che sua figlia si non la chiamava mamma, il suo appellativo preferito era scema o tonta al massimo per nome quando cera gente, felice di essere stata chiamata mamma Giuliana accelero accora dando tremendi colpi alla figlia che cominciava a gemere. Un urlo della zia piu lungo e acuto fece capire a Sonia che il padrone stava infilando un altro ago nel capezzolo della zia, aprii gli occhi per vedere tanto ornai era partita e la fantasia non le serviva piu. I seni della zia erano ora entrambi trafitta da aghi che entravano e uscivano erano molto belli penso Sonia sembrano due corone, il padrone deve essere molto esperto. E, come se l avesse sentita il padrone afferro i due aghi che aveva piantato sotto i capezzoli e li scuote la zia urlo e Sonia ebbe il primo orgasmo. ‘Ti piace e puttanella?- era sua madre che la parlava a voce molto alta in modo che il padrone la sentisse. Non risorse. Le arrivo uno schiaffo, ora il padrone la stava osservando.- Allora amore e brava la tua mamma?-Giuliana era allo stremo delle forze era piu di un’ora che stava pompando la figlia, ma non poteva fermarsi se questa non godeva, le afferro i capezzoli li torse e ripete la domanda. Un altro orgasmo stava montando in Sonia e quasi non sentii il dolore ai capezzoli-ALLORA RISPONDI O TE LI STRAPPO ‘ le disse sua madre questa volta urlando. Sonia rispose da prima con un timido -sii- che aumentava d’intensità ma mano che l orgasmo cresceva ‘Siiiiii mamma piu veloce’..godo”sfondami”.Non ho mai goduto cosi- Giuliana aumento la stretta sui capezzoli che raggiunse l orgasmo piu sconquassante della sua giovane vita. La madre rallento il ritmo fino a fermarsi Sonia visse un attimo perfetto di calma e pace assoluta e pienamente appagata sentiva ancora quella cosa enorme dentro di lei ma visto il piacere che le aveva dato non le dispiaceva, poi il padrone parlo e la magia fini. ‘Libera tua sorella ‘disse. Giuliana estrasse il grosso cazzo finto dal corpo della figlia si tolse la fallo cintura e andò a liberare dalle catene la sorella, intanto il padrone libero Sonia dalla poltrona, questa non riusciva neanche a reggersi in piedi il padrone la trascino per i capelli fino ad una grossa gabbia al centro della sala la butto dentro chiuse con un lucchetto e le ordino di guardare attentamente tutto quello che sarebbe successo, poi prese dei pesi da bilanciere e si diresse dalla zia. Selene aveva i seni che le pulsavano dolorosamente i peggiori erano i due aghi piantati sotto i capezzoli li sentiva dentro di se arrivavano quasi fino al costato, ma aveva anche la figa in fiamme aveva avuto numerosi orgasmi, mentre il padrone si prendeva ‘cura’di lei, ma non era finita ormai conosceva il padrone e quando lo vide con i pesi in mano sapeva cosa l aspettava. Il padrone ordino alla zia di aprire le gambe e aggancio i pesi agli anelli che la zia aveva sulle grandi labbra della figa gia orribilmente allungate. Ora Sonia capiva come avevano fatto a ridursi cosi. Poi fu la volta della mamma, il padrone prese delle corde e le lego strette le tette, queste diventarono immediatamente rosse visto che il sangue non circolava piu, la fece piegare a novanta allungo le braccia fino ad una barra contro la parete e lì le lego i polsi, prese due piccoli ganci da macellaio e senza tanti complimenti li infilo nei capezzoli della mamma poi vi appese dei pesi, le tette si allungarono molto i pesi toccavano quasi terra, la mamma si lamentava anche la zia era un continuo lamento il padrone sembrava fuori di se per l eccitazione. Si piazzo dietro la mamma con il grosso cazzo in tiro ‘cammina- ordino alla zia. Questa comincio a fare avanti e indietro a gambe larghe con quei grossi pesi che le penzolavano dalla figa, Sonia la guardava incredula, mentre camminava e si lamentava sempre piu, era sicura che le grandi labbra le si sarebbero staccate, -HAAAAAAAAAA- l urlo era di sua madre il padrone la stava possedendo a pecorina il pesi che le aveva applicato alle grosse tette sobbalzavano avanti e indietro dovevano farle un cane e piu urlava piu il padrone sferrava colpi potenti per alcuni minuti la cantina divento un girone infernale, la mamma e la zia urlavano come pazze, ma Sonia non era sicura che fosse tutto dolore a guardarle in faccia sembrava che godessero nel soffrire, poi all’improvviso il padrone usci dalla mamma e si diresse verso la gabbia. Sonia capi subito cosa volesse fare non le era mai piaciuto ma oggi non era il caso di fare la schizzinosa. Il padrone arrivo davanti alla gabbia prese Sonia per i capelli lei apri la bocca e lui venne copiosamente costringendola a bere tutto, una volta finito libero giuliana e si fece ripulire per bene il cazzo poi usci dalla stanza dicevo ‘ Vi aspetto in camera fra 15 minuti Sonia per un po’ dormirà nella gabbia ”’..non fatemi aspettare -.

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