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Racconti erotici sull'Incesto

Le vacanze di Simona 2

By 1 Marzo 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando abbiamo detto a mamma e papà che Giulio mi avrebbe anticipato i soldi per uscire furono contenti, ci dissero che erano felici che avevamo capito quanto era importante aiutarci tra fratelli, io e Giulio ci guardammo con un sorriso complice.
Mi preparai con cura per la serata, dovevamo andare in una discoteca li vicino, cercai tra i vestiti che mi ero portata, alla fine scelsi una minigonna azzurra, con una camicia bianca che annodai alla sotto il seno lasciando tutta la vita scoperta, il reggiseno bianco con un fiocchetto azzurro che avevo indossato si vedeva in trasparenza, mi sentivo pronta per fare follie, quando vidi Giulio mi cascarono le braccia, indossava il solito paio di Jeans neri con una maglietta di Dragonball, non sono mai riuscita a farlo vestire un po’ meglio.
La serata fù magnifica, anche se solo per la discoteca io mi sparai la metà di quello che avevo, ballammo fino a dopo mezzanotte, poi uno dei ragazzi che avevamo conosciuto propose di andare in spiaggia, eravamo un gruppo di circa una decina di persone, la proposta fù accolta con entusiasmo da tutti così ci avviammo verso la vicina spiaggia.
La serata era magnifica, il cielo era limpido e le stelle si riflettevano sull’acqua creando un effetto soffuso, io mi ero avvicinata a Luigi, un ragazzo che avevo conosciuto in spiaggia e che per tutta la sera mi era venuto dietro, anche gli altri della comitiva erano già divisi per coppie, iniziamo a passeggiare e finimmo nella vicina pineta che costeggiava la spiaggia, ormai eravamo tutti distanti gli uni dagli altri.
Luigi mi abbracciò cercando la mia bocca, io risposi a quel suo invito baciandolo, lui iniziò a infilare la sua lingua nella mia bocca, le nostre lingue iniziarono a intrecciarsi, stranamente mi venne da fare il paragone con Luca e Giulio, ci sapevano fare di più, scacciai quel pensiero molesto dalla mia testa, Luigi aveva iniziato ad alzare la mia gonna, e la sua mano già cercava di scostarmi le mutandine per cercare il mio sesso, scostò le mutandine con impazienza per toccarmi, la sua mano si muoveva frenetica ma inesperta, io continuavo a succhiare la sua lingua, lui aveva sciolto la mia camicetta e adesso carezzava il mio seno con una mano, mentre con l’altra aveva infilato un dito nella mia fica, mi stavo eccitando stavo già immaginando il momento in cui mi avrebbe penetrata quando con la coda dell’occhio vidi la coppia vicino a noi, all’inizio non li avevo notato, ma adesso vedevo che si trattava di Giulio e di una delle ragazze, un moto di gelosia mi colse, come si permetteva quella sciacquetta di limonare con mio fratello, e lui come poteva farsela con lei, una ragazzetta insipida. Venni colta da frenesia, speravo che mi vedesse per capire cosa si perdeva, scostai Luigi prendendo a condurre il gioco, infilai le mani dentro i suoi pantaloni, trovando il suo pene già mezzo indurito, Luigi mi guardò sorpreso, evidentemente era convinto di dover faticare di più, lo strinsi tra le mani iniziando a segarlo, la reazione non si fece attendere lo sentiì crescere nelle mie mani diventando sempre più duro, continuai a giocarci con le mani ancora un poco, luigi ansimava, quando mi parve che Giulio guardasse verso di me, mi chinai davanti a Luigi iniziando a passare la lingua su quel cazzo che avevo fatto indurire, al contato con la mia lingua Luigi ebbe n sussulto, io iniziai a leccare piano, passando ore da una parte ora dall’altra, mi soffermavo sulla punta scendendo fino a succhiare le palle, sempre guardando cosa facevano accanto a noi con la coda dell’occhio, venni distratta da Luigi che mi prese la testa e spinse il suo cazzo nella mia bocca iniziando a muovere il bacino come se mi stesse scopando, sentivo il suo cazzo sbattermi in fondo alla gola, serrai le labbra, lui era ormai arrivato uno schizzo mi colpi in fondo alla gola facendomi quasi soffocare, lo tirai fuori dalla bocca e venni colpita in faccia da altri schizzi che mi lasciarono tutta impiastricciata, avevo messo troppa foga in quel pompino e Luigi se ne era venuto lasciandomi insoddisfatta, mi ripulii con dei fazzolettini e ci avviammo verso la spiaggia. Passeggiammo per circa un ora fino a che tutte le coppie ritornarono, io ero di umore nero, ma non sapevo se attribuirlo alla scopata mancata, o al fatto di aver visto Giulio che si dava da fare con quella smorfiosetta.
Quando tutti ci fummo riuniti la compagnia si sciolse, io e Giulio prendemmo lo scooter e ci avviammo, ero tesa, e Giulio se ne accorse, era sempre stato bravo a capire i miei stati d’animo fin da piccoli, guidò piano, invece di andare subito a casa deviò ad un bivio e ci trovammo in uno spiazzo che conoscevo, di giorno ci si andava per il panorama che si godeva, ma a quell’ora di notte era deserto, anche con la luna piena aveva una aria un po’ spettrale, Giulio fermò lo scooter, e si sedette su una delle panchine, io lo seguii in silenzio, senza dire niente si accese una di quelle nauseabonde sigarette alla menta che aveva iniziato a fumare, mi porse il pacchetto con una sigaretta mezza uscita, io non fumo, ma presi quella sigaretta con rabbia, lui me la accese, aspirai forte e per poco mi venne da vomitare, la gradevole freschezza della menta mi aveva ingannato, e avevo aspirato tutta una boccata di fummo, tossii piegata in due e buttai quella schifezza, Giulio aspettò che riprendessi fiato.
-Allora Simona, che è successo questa sera? Eri di umore così allegro quando siamo usciti, e sulla spiaggia eri la più musona. Luigi ti ha offeso?- era una delle cose che amavo e odiavo di lui, la capacità di capirmi, ma anche quella di fare una paternale fuori luogo.
-Non si tratta di Luigi, si tratta di altro…-
-e non puoi dirmi cosa è quest’altro? O è un segreto-, il suo tono piatto, il suo fare finta di niente, mi irritarono;
-Non dirmi che non lo sai- sbottai urlando -tu e quella sciacquetta…- non mi lasciò finire la frase
-Ma a te cosa importa di chi mi faccio ?-, la sua frase mi riportò alla realtà, come potevo io sindacare sulle donne con cui si accompagnava, ero sua sorella, non la sua ragazza.
Non sapevo cosa rispondere, la rabbia che mi era salita dentro voleva uscire, stavo per scoppiare, e allora agii senza pensare, diedi una manata alla sigaretta che aveva facendola volare via, presi la sua faccia tra le mani e incollai la mia bocca alla sua, Giulio fu stupito da questo mia iniziativa, lasciò che la mia lingua entrasse nella sua bocca senza fare resistenza, per qualche istante la mia lingua si agitò nella sua bocca senza che lui reagisse, poi senti la sua lingua che cercava la mia, stava rispondendo al mio bacio, succhiai la sua lingua che sapeva di menta e tabacco, le mie braccia lo strinsero forte a me, era mio, lui mosse le sue mani piano verso la mia gonna sposto le mie mutandine e carezzo il mio sesso, i miei umori gli bagnarono le dita, si staccò un attimo da me e mi porse le sue dita bagnate dai miei umori, io mi avvicinai a succhiarle guardandolo negli occhi, muovevo piano la testa come se stessi facendo un pompino, lui stette a guardarmi, poi scese verso il mio seno, slacciò la camicetta e tiro fuori i miei seni, stette una attimo a contemplarli poi iniziò a passare la lingua sui capezzoli, piano facendo girare la lingua attorno al capezzolo, e prendendolo in bocca con piccoli morsi, io mi abbandonavo alle sue carezze, adesso sentivo gli umori che mi colavano dalla fica bagnarmi le cosce tanto ero eccitata, portai una mano verso il clitoride iniziando a masturbarmi, Giulio se ne accorse, e mi fece sdraiare sulla panchina, si calò fra le mie gambe iniziando a leccarmi la fica, sentivo la sua lingua muoversi su tutta la mia fica, ero eccitatissima, ebbi un orgasmo quasi subito, Giulio continuò a leccare inghiottendo i miei umori, io continuavo a godere, l’orgasmo appena avuto non aveva fatto calare la mia eccitazione, mi alzai e feci sedere Giulio, mi chinai tra le sue gambe tirandoglielo fuori, iniziai a baciarlo e leccarlo con cura, sentivo che prendeva consistenza sotto la mia lingua, aprii la bocca prendendolo tra le labbra, iniziai a pomparlo, la sua eccitazione aumentava, io portai una mano verso il mio clitoride, non potevo resistere, iniziai a toccarmi mentre quel cazzo mi cresceva in bocca, continuai a pomparlo finché fu bello dritto, non ce la facevo più, mi alzai e mi posizionai sopra Giulio, guidai il suo cazzo verso la mia fessura, senti una scossa elettrica quando inizio ad entrare, mi calai piano per sentirlo tutto, quando fù tutto dentro andai a cercare la sua bocca, lui infilò la sua lingua nella mia bocca attorcigliandola alla mia, iniziai a cavalcarlo sempre continuando a baciarlo, sentivo il suo cazzo farsi strada dentro di me ogni volta che mi abbassavo su di lui, mi sentivo riempita, la mia fica grondava liquido, ad ogni colposi sentiva uno sciabordio, continuai per qualche minuto, poi Giulio mi fece uscire, mi chino a 90 gradi sulla panchina e mi penetrò da dietro, sentivo il suo corpo sbattere contro il mio ogni volta che entrava, non capivo niente, volevo godere, iniziai a toccarmi il clitoride per aumentare il mio piacere, ebbi un altro orgasmo, mi agitai tutta, facendo anche uscire Giulio, lui mi tenne ferma e mi penetrò nuovamente, mi sentivo la fica in fiamme, Giulio aumento il ritmo della sua scopata, adesso ogni colpo mi faceva sobbalzare, mi sembrava di sentirlo fino allo stomaco, io lo incitavo con parole oscene,-Dai sfondami, sono la tua troia, fammi godere..-, sentii qualcosa di caldo dentro la vagina, Giulio era venuto dentro di me, ma io ero talmente presa dal mio piacere che non me ne ero accorta.
Stemmo sdraiati sulla panchina a riprenderci, io sentivo lo sperma di Giulio colarmi dalla vagina e scendere sulle gambe, ma non mi importava, ero troppo felice dell’amplesso appena consumato, ero così stanca che mi sarei addormentata sulla panchina.
Facemmo ritorno a casa piano, i nostri genitori erano già a dormire, quindi non dovemmo nasconderci troppo, appena arrivata in camera mia mi spogliai e mi buttai sotto la doccia, osservavo l’acqua che lavava via le striature di sperma dalle mie gambe e ripensavo agli orgasmi appena avuti, quando uscii dalla doccia ero di nuovo eccitata, iniziai a toccarmi, ma mi addormentai.
La mattina dopo mi svegliai soddisfatta,avevo ancora la mano poggiata sul sesso, ferma in quella masturbazione lasciata a meta, mi venne da ridere, indossai una maglietta e un paio di pantaloncini e scesi per la colazione, quando arrivai in cucina non c’era nessuno, guardai l’orologio al muro e vidi che erano già le dieci, avevo dormito come un sasso, mi preparai una fetta di pane con la marmellata, mentre mangiavo guardavo fuori dalla finestra, Giulio era in giardino che leggeva fumando una sigaretta, ripensai a quella notte, una calda sensazione mi salì dal basso ventre, ritornai dentro, pensando a cosa fare quel giorno, feci un rapido calcolo di quanto mi rimaneva dei soldi che avevo avuto da Luca, meno della metà, volevo farmeli bastare, finito di mangiare mi spostai in giardino a prendere il sole, mi sdraiai accanto a Giulio, sorridendogli, lui neanche si mosse alzò appena gli occhi dal libro che stava leggendo per vedere chi era;
-Mamma non ce- mi informò -Credo che tornerà tra un oretta-, la notizia non mi stupì, la mamma amava andare in giro da sola, guardai Giulio di nuovo, avrei voluto che mi prestasse più attenzione;
-Cosa facciamo oggi?- chiesi con voce mielata.
-Tu non lo so, io adesso devo andare in paese per comprare delle cose. Ha proposito, hai sentito della mega serata di domani sera? Tu cosa fai ci vai?-, non so se non avesse capito di cosa avevo voglia o se voleva cambiare discorso, ma l’accenno alla festa, mi riportò alla mancanza di fondi, lo guardai speranzosa che lui si offrisse di anticipare, ma questa volta capì perfettamente il mio sguardo, infatti il suo dito indice si mosse a indicare un no, che lui non anticipava, mi girai dall’altra parte offesa.
Giulio non mi calcolò neanche, si alzò e dopo qualche minuto sentii il rumore dello scooter che partiva, stava andando in paese, io rimasi a rimuginare, mi restava poco dei soldi che avevo, mia madre non c’era, lo sguardo mi andò alla casa di Luca, sapevo che a quell’ora era sempre a casa, stetti qualche minuto combattuta tra l’andare e il restare, poi mi dissi;
-Al diavolo, se l’ho fatto ieri….-, L’idea di fare sesso con Luca mi stuzzicava, mi aveva fatto godere tantissimo, ma il fatto di andarci per soldi mi dava una strana sensazione.
Mi avvicinai piano a casa sua, ero ancora indecisa, quindi non mi feci sentire, così potevo andarmene senza che lui se ne accorgesse, arrivai vicino alla finestra della camera da letto, quando sentii Luca che parlava con qualcuno;
-Dai trovano, succhia più forte-, il mio intento era andato in fumo, Luca era già occupato con un altra donna, spinta dalla curiosità mi sporsi dalla finestra accostata per vedere chi si stesse scopando, vidi Luca seduto sul bordo del letto, chinato davanti a lui che dava le spalle alla finestra c’era una donna che stava dandosi da fare sul suo cazzo, la donna aveva un fisico abbastanza piacente, mi piaceva il suo culo rivolto verso di me, era bello sodo, restai lì a guardare, portai una mano dentro le mie mutandine, quella scena mi stava eccitando, iniziai a carezzarmi piano stando attenta a non farmi scoprire, mi stavo eccitando velocemente, la mia mano si muoveva veloce, quando vidi la donna che si staccava e diceva con voce roca;
Adesso lo voglio dentro..-, il suono della voce mi bloccò, quando si girò e la vidi in faccia per poco lasciai scappare un urlo, era la mamma che si stava facendo scopare da Luca, l’eccitazione mi passò in un istante, sentii la mamma che diceva a Luca;
-No, lo voglio dietro, dai sbattimelo nel culo..-, prima che mi scoprissero mi allontanai verso casa.
Ero sconvolta, mia madre era nella casa accanto che si faceva inculare da Luca, non lo avrei mai cerduto possibile, dovevo parlare con qualcuno, trascorsi il tempo guardando dalla finestra sperando di vedere Giulio tornare, trascorsi così un tempo che mi parve infinito, finalmente sentii lo scooter di Giulio arrivare, uscii fuori, e lo trascinai dentro senza dargli neanche il tempo di parlare;
-Vieni Giulio devo parlarti subito..- lo trascinai verso la mia stanza mentre mi guardavo intorno timorosa che la mamma rientrasse, lui mi seguiva stupito, arrivati nella mia stanza lo spinsi dentro e chiusi la porta, rimasi per qualche istante in silenzio, non sapevo come iniziare;
-Giulio, ho scoperto una cosa sconvolgente- lui mi guardava impassibile, capiva che doveva lasciarmi parlare, -ero andata da Luca, ma prima di entrare ho sentito dei rumori dalla finestra della camera da letto e ho visto Luca che faceva sesso con la mamma..- ecco l’avevo detto, mi sembrava di essermi tolta un peso dallo stomaco, guardai Giulio aspettandomi una sua reazione, lui era impassibile, prima di parlare sfilò una sigaretta e se la accese, tiro una boccata di fumo e poi parlò;
-Scusa sorellina, ma non ti avevo detto di avvertirmi quando ritornavi da Luca, perché dovevo dirti una cosa? Beh la cosa che dovevo dirti adesso la sai, e da qualche anno che la mamma e Luca scopano assieme..-
-Ma tu come lo sai, e perché non lo hai detto a papà?-, ero stupita, Giulio sapeva tutto ma soprattutto non gliene importava niente, devo dire che Giulio riusciva sempre a stupirmi.
-Qualche anno fa mentre ero da Luca che giocavo al suo computer mi è capitato di ascoltare una telefonata, sai il modem era collegato sulla stessa linea e io stavo trafficando con la configurazione, avevo messo la modalità chiamata quando squillò il telefono io avevo le cuffie e sentii la telefonata, era una donna che dava appuntamento a Luca per la sera, dalla voce mi sembrava la mamma, ma non volevo crederci, la sera invece di andare in paese come facevo di solito mi appostai vicino alla casa di Luca, tu eri appena uscita quando vidi la mamma che andava a casa di Luca, riuscii ad avvicinarmi quel tanto che basava per vedere e sentire, loro non si accorsero di niente, si erano già buttati l’uno nelle braccia dell’altro, e avevano iniziato a spogliarsi, la mamma gli fece un pompino coi fiocchi, il mio primo impulso fu di uscire per farli smettere, ma poi ho ricordato che le cose vanno sempre conosciute a fondo, e ho fatto bene, perché dell’appuntamento non avevo capito niente, in fatti mentre la mamma continuava a succhiare il cazzo di Luca vidi che era entrato papà, che si stava spogliando e la mamma si attaccava anche al suo cazzo, l’appuntamento non era per la mamma, ma per mamma e papà, stetti qualche minuto a guardarli, quando mi assicurai che papà era d’accordo, mi allontanai e decisi di farmi gli affari miei. Non mi sembrava che facessero niente di male, quindi non ho detto niente a nessuno. Sono adulti quindi lasciali fare. Per questo ti avevo detto che non facevo Luca così marpione, si è fatto la madre e la figlia.-
-E io stupida che pensavo che lui volesse me..- ero arrabbiata, mi sentivo messa da parte, ma ero anche irritata perchè contavo sul fatto che mi pagasse.
-Comunque Simona, se vuoi spillare dei soldi a Luca, aspetta almeno un paio d’ore per farlo riprendere, sempre che si tratti solo di soldi-, Giulio aveva espresso un mio pensiero latente, non ero andata da Luca solo per i soldi, questo suo suggerimento mi lasciò interdetta, non riuscivo a capire se scherzava o se era serio, il mio sguardo dovette esprimere la domanda, perché lui si affrettò ad aggiungere;
-Sono serio, non sto scherzando-, dette queste parole si alzò ed uscì.

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