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Racconti erotici sull'Incesto

Le voglie dello zio

By 9 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Il giorno che lasciai il collegio ero spaventata ed eccitata allo stesso tempo, salutai le mie compagne che mi avevano fatta crescere in quei dolci anni fatti di scoperte che mi avrebbero cambiato la vita…
Avevo passato la notte con Olga e le altre..ci baciammo a lungo sulle labbra…toccandoci sotto la lunga camicia..era la nostra ultima notte insieme..forse ci saremmo riviste fuori o forse no…non so se ero pronta ma di colpo i miei genitori si erano accorti di me e chissà perch&egrave mi rivolevano nel nido paerno.
La mattina mi consegnarono ai miei genitori e nel silenzio mi portarono a casa, per tutto il viaggio mi chiesi cosa ci facevo con quei due estranei e la mia domanda fu presto risolta; arrivammo al podere che mio padre aveva ereditato e che aveva diviso con il fratello, lasciando un appartamento alla vecchia nonna che nemmeno ricordavo, anzi più mi avvicinavo e più mi sforzavo di ricordare che faccia avesse, in effetti non avevo mai chiesto notizie ne’ di lei n&egrave di nessun altro in famiglia, l’unica con cui tenevo dei rapporti epistolari era mia cugina, figlia,
appunto, della sorella di mio padre.
Clementina aveva la mia età, era una splendida diciottenne un pò troppo magra e per niente sveglia..ma tutto sommato simpatica, capelli castano chiaro con un caschetto che metteva in risalto tutte le lentiggini sul viso candido; era molto contenta di vedermi, anche la zia Eva mi accolse con un grande abbraccio, e poco lontano c’era pure la nonna, -“bhe, non &egrave morta allora..” – pensai tra me quasi sollevata, dietro alle mie spalle apparve lo zio Claudio, marito di Eva e padre della Clementina, un uomo alto, brizzolato di aspetto piacente, aveva un completo di lino bianco che risaltava la sua figura possente.
Durante il pomeriggio parlammo di me con tutta la famiglia, poi a sorpresa ci trasferimmo nella casa al mare tutti insieme, probabilmente lo avevano già deciso ma mia madre si era dimenticata di comunicarmelo, non che tra noi ci fosse un grande dialogo, ci limitavamo ad essere educate.
La villetta era in una zona tranquilla e residenziale, con abbastanza stanze per tutti, io avevo la mia proprio vicino al bagno e per fortuna non dovevo dividerla con la cugina, cosi con un costume che mi aveva prestato mi cambiai in bagno lasciando gli slip e dirigendomi an camera…tutti si erano già avviati alla spiaggia che era vicina, si erano dimenticati che c’ero anche io? Bhe poco male sarei andata da sola..nel silenzio della casa sentivo un solo rumore provenire dal bagno..come un alito ansimante..mi avvicinai piano piano credendo fosse chissà quale creatura orribile e spaventosa…la mia sorpresa fu tanta quando trovai lo zio intento ad annusare le mie mutandine con un rigonfiamento nei pantaloni..Ero eccitata da quella vista che decisi di approfittarne, lo spaventai e gli intimai di non muoversi, lui era imbarazzatissimo..chiusi la porta del bagno e lo feci mettere in ginocchio, -“se volevi sentire l’odore della mia fica perch&egrave non me lo hai chiesto?”- gli dissi in tono ironico, poi misi un piede sulla vasca e allargando le gambe gli infilai la testa, e gliela muovevo in faccia, bagnandomi a quel contatto…lui face per dire qualcosa ma gli dissi -” Dai tesoro lo so che la vuoi…lecca….lecca…leccala…”-
Mi tolse il costume e iniziò ad assaporarla, tirando leggermente il clitoride..muovendo dentro la lingua…ben presto fui in estasi, lo guardavo mentre mi mangiava la fica, era cosi eccitante, e a lui stimolava molto il fatto di essere guardato mentre faceva le porcherie..stavo per venirgli in bocca quando si fermò, -“Che fai? Dai continua ti prego”- lo implorai, -“Non resisto mi fa male il cazzo ho bisogno di…”- Non finì la frase che già era senza slip e pantaloni, aveva una nerchia enorme, gocciolante, cosi dritta che sarebbe scoppiata sicuramente, l’istinto fu di prenderlo in bocca, mi sedetti sulla vasca e iniziai a lavorarlo di bocca, succhiando quel paletto di carne, succhiando la cappella e leccando tutta l’asta, poi al momento di farmi penetrare mi girai e me lo feci mettere subito nel culetto..avevo voglia di prendere quel cazzo enorme subito dietro, con sua estrema sorpresa mi lubrificò con la lingua il buco e piano piano me lo fece scivolare dentro tappandomi la bocca con una mano perch&egrave le sue dimensioni mi fecero gridare di dolore, ben presto una lacrima mi scivolo’ dal viso, mi chiese se doveva toglierlo e per tutta risposta mi iniziai a muovere contro di lui scandendo il ritmo dell’inculata.
Il bruciore era forte ma piacevole, intanto mi ero messa due dita nella fica e continuavo a godere mentre lui tenendomi per i fianchi mi trapanava il culetto, emetteva gemiti come fosse stato un animale, era un vero porco e da quando spingeva era anche represso, e oggi gli offrivo la possibilità di sfogare l’animale che c’era in lui.
Un attimo prima di venire, lasciandomi piegata a novanta, mi venne davanti e mi schizzò tutta la sborra in faccia, io continuando a masturbarmi gli ciucciai il cazzo gocciolante e venni con lui..
Ci facemmo la doccia insieme e andammo al mare come niente fosse..eravamo in ritardo di un’ora ma nessuno se ne accorse.
La sera a cena c’erano i vicini di casa che ogni anno ri riunivano da noi per inaugurare le ferie, erano due coppie con altrettanti figli ciuascuno, zio era seduto proprio davanti a me, avevo deciso che sarebbe diventato il mio amante nel tempo che eravamo coinquilini, e forse anche dopo, avevo voglia di giocare, e lui era un giocattolo perfetto..
Avevo una canottierina a V molto leggera che risaltava il seno cresciuto negli ultimi anni, con una gonnellina di cotone, ben presto il suo sguardo divenne insistente su di me che civettavo da brava puttanella con tutti i ragazzi presenti, anche perch&egrave Clementina era praticamente una mummia, poi mentre parlavoallungai una gamba e appoggiai il piede sulla patte dei pantaloni di zio Claudio, lui ebbe un sussulto e un colpo di tosse, io premetti un pò e iniziai a massaggiargli il cazzo, che si gonfiò subito, lui era terrorizzato dall’eccitazione e dalla paura di essere scoperti, fece per toglierlo ma gli strizzai il cazzo con il piede procurandogli una punta di dolore, e continuai a massaggiarlo, succhiando uno spicchio di pesca, in modo molto seducente.
Dopo qualche minuto senti il piede bagnarsi e guardandolo in faccia capì che stava venendo, era sudato e con la scusa di rinfrescarsi uandò a cambiarsi; quando tornò fu incaricato di andare in cantina dei vicini a prendere le due angurie che avevano messo in fresco, e mi offrì volontaria per aiutarlo.
Appena fummo in cantina mi sbatt&egrave al muro sussurrandomi -“sei una puttanella, vuoi farti scopare anche da loro o vuoi fare impazzire solo me..?”- lo baciai e eggrappandomi a lui mi scosto’ le mutandine e mi penetrò con tutta la forza dell’eccitazione procurandomi gemiti incontrollabili, -“Lo vuoi eh..ma quanto ti piace scopare..se sapevo che eri cosi ti avrei portata a casa prima da quel collegio..tieni amore &egrave tutto tuo…”- -“Si spingi…lo voglio…ahhh…lo voglio sentire tutto….daiii….”- scopammo in fretta in quella cantina dandoci appuntamento a più tardi..avev trovato il mio ispiratore del sesso e lo avrei sfruttato in ogni sua voglia..

suggerimenti e opinioni: fragolinagocciolante@libero.it

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