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Racconti erotici sull'Incesto

lLa prima notte con Lisa

By 3 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima notte con Lisa

Mi chiamo Max, vivo a Roma, ho 34 anni e sono sposato da 5.
Tutto &egrave iniziato ad Aprile dell’anno scorso. Avevo un impegno di lavoro a Milano, un noiosissimo corso di aggiornamento. Decisi così di chiamare mia sorella Lisa, che vive e lavora a Milano ormai da diversi anni, chiedendole di trovarmi un albergo decente. Lei &egrave sei anni più piccola di me, mora, single e carina. Lisa non ha voluto sentire ragioni: ‘Vieni da me’ l’appartamento &egrave piccolo ma ci arrangiamo, così ti risparmi i soldi dell’albergo e mi offri una cena fuori!’. Inutile dire che accettai.
Mi venne a prendere a Malpensa lasciandomi subito sbigottito. Erano le otto del mattino ed era già in tiro neanche dovesse andare a ballare al Bilionaire! Era elegantissima, maglia nera, giacca e gonna sopra il ginocchio’ Ci abbracciammo ed il suo profumo mi riempì subito le narici tanto che non potei fare a meno di chiederle se per caso avesse cambiato mestiere ‘Ma dove vai così profumata, a battere?’. Lisa mi guardò perplessa e poi esplose in una sonora risata ‘Sì, come no! Alle otto del mattino!!! Sbrigati a mettere la valigia in macchina che devo scappare in ufficio’ Ti lascio a casa al volo, io rientro stasera; fatti una doccia e chiama un taxi per muoverti’. Ok?’.
Dopo mezz’ora ero sotto casa sua con le chiavi in una mano e la valigia nell’altra, e Lisa era già partita a razzo. Non ero mai stato a casa sua’ soggiorno, cucina microscopica, camera da letto con bagno annesso. Ho solo il tempo di posare la valigia sul letto a due piazze che occupa gran parte della stanza da letto per poi chiamare di corsa un taxi e volare al mio corso che mi tenne impegnato fino alle sette di sera.
Riesco a rimettere piede a casa di Lisa alle otto’ ho le chiavi, entro e mi accorgo subito che lei &egrave già rientrata. ‘Lisa? Sei in casa?’. ‘Sìììì’.’ mi sento rispondere dalla camera da letto, ‘Mi stò finendo di vestire, ti ricordi che hai un impegno, vero? La cena fuori!!!’.Me ne ero dimenticato del tutto! ‘Entra, dai, che ho quasi finito, così ti inizi a sistemare che ho prenotato per le nove.’
Varco quella benedetta porta ed entro in camera da letto: Lisa era seduta sul bordo del lettone, indossava una camicia bianca con reggiseno nero sotto che lasciava poco spazio alla fantasia, una minigonna nera che avrei ben presto scoperto le copriva il minimo sindacale e, cosa che mi lasciò di sasso, stava mettendo su una calza autoreggente nera mentre l’altra faceva bella mostra di sé accanto a lei. ‘Max, sveglia! Non hai mai visto una donna mettere le calze?’. Devo confessare che adoro le calze autoreggenti, mi basta solo vederle per eccitarmi da impazzire. ‘Ehm’ sì, scusa Lisa, sono solo un po’ stanco”. ‘Ok Max, ok’. Ma sbrigati davvero altrimenti ti toccherà mangiare i 4 salti in padella!’. Apro la mia valigia che &egrave ancora sul letto, tiro fuori un cambio mentre Lisa, a mezzo metro da me, finiva di tirare su la seconda calza.
La doccia fù un tormento: ero eccitato e avevo voglia di masturbarmi ma avevo paura di incursioni di Lisa. Con una forza che non pensavo di avere resisto e, finalmente, alle otto e mezza siamo in macchina diretti al ristorante. Altra tortura! Ero seduto accanto ad un paio di gambe mozzafiato, avvolte in calze nere. ‘Lisa, ma questo look? Ti vesti sempre così quando sei a Milano? Vabb&egrave che ci vediamo poco, solo durante le feste da mamma e papà, ma non ti ho mai vista neanche lontanamente vestita così!’. ‘Perché, stò male?’. ‘No no, sei uno schianto, davvero! Anzi, sai che ti dico’ stasera facciamo i fidanzati e faccio morire d’invidia tutti con vicino una bambola come te’ che ne dici?’. Mi rispose in un secondo ‘Sì sì sì! Col mio fratellone faccio un figurone anch’io!’. Sono un bel tipo, dicono’ uno e ottantacinque, ottanta chili ben distribuiti, moro e okki verdi. Per suggellare il nostro patto le diedi una pacca sulla coscia e ridendo le dissi ‘Bella la mia morona, andiamo a fare la pappa che ho una fame da lupi!’. Il contatto della calza sul palmo della mano mi fece sudare freddo.
Tant&egrave, il ristorante era fantastico, il tavolo appartato ed il conto astronomico ma ne valse la pena; mangiammo divinamente pasteggiando con due bottiglie di Brunello. Durante la cena, consumata uno di fronte all’altra, ci aggiornammo sulle rispettive situazioni affettive. Io le descrissi il triste menage coniugale, fatto di litigi e, testuali parole, tristissime e sporadiche scopate. Mentre le raccontavo di come il mio matrimonio si era raffreddato negli anni, Lisa mi guardava con un velo di tristezza negli occhi. ‘Ecco perché il matrimonio non fa per me’ mi disse ‘siamo troppo giovani per buttare via i nostri giorni migliori così, tra mille rimpianti’ dammi la mano.’ La sua era sul tavolo, posai la mia sulla sua, palmo a palmo. Continuò ‘Io non ho legami stabili dai tempi del liceo, e sono felice’ Mi diverto’ fidanzatino mio, faccio male?’ ed un sorriso le si allargò da orecchio a orecchio. ‘Dai, usciamo da qui’ tanto hai già pagato!’. Eccome se avevo pagato, ma mi sentivo bene accanto a lei, non pensavo a mia moglie nel suo pigiamone di flanella che già ronfava da un pezzo, essendo quasi mezzanotte.
Eravamo fuori dal ristorante e Lisa mi abbracciò ‘Ehi, siamo o non siamo fidanzati stasera! Abbracciami!!!’. La strinsi forte a me, sentivo il suo seno contro il mio petto; lei si sollevò sulle punte degli stivali e ci trovammo naso a naso’ mi sorrideva con gli occhi. ‘Max, quando sei con me non pensare a lei’ sei il mio accompagnatore stasera, non te lo scordare!’ ed in un attimo mi schioccò un bacio sulle labbra. ‘Andiamo a casa, dai’ che beviamo qualcosa e poi a ninna!’.
Arrivammo sotto casa sua in dieci minuti e ne impiegammo altri dieci per trovare un parcheggio.
‘Posso salire da te?’ le chiesi sorridendo. ‘Certo’ ma solo per un bicchiere e poi vai via, ok?’.
Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.
Finimmo la serata con un paio di gin tonic ed una sigaretta consumata in silenzio sul divano.
‘Lisa, io mi sistemo qui sul divano, ok?’. ‘Non ci pensare proprio, vieni di là con me’ o hai paura che la tua fidanzatina ti mangi? Guarda che non sono completamente ubriaca!’. ‘Ma neanche lucidissima’ andiamo, dai.’. La presi per mano e l’accompagnai in camera da letto. Fece appena in tempo a togliersi gli stivali e sedersi sul letto che crollò all’indietro addormentandosi di colpo.
Che fare??? Dovevo metterla a letto in qualche modo ma decisi di lasciarla così ancora per un minutino, il tempo di spogliarmi. Rimasi in boxer e maglietta ma dovevo pensare a Lisa. Aprì l’unico comodino della stanza e trovai una vestaglietta corta da notte in seta, quasi impalpabile. La dovevo spogliare. Mi decisi e cominciai. Giacch&egrave era sdraiata le sbottonai la camicia sfilandole le maniche piano piano’ il reggiseno, per fortuna, aveva il gancetto sul davanti e quando lo sganciai il suo seno mi lasciò senza fiato. Duro, rigido quasi, con i capezzoli rosa in evidenza. Mi feci forza e trovai la lampo della gonna. Sfilarla fù facile e lei neanche se ne accorse. Davanti ora avevo mia sorella sdraiata sul letto, ma anche una gran fica con indosso solo autoreggenti nere e perizoma in microfibra nero incollato alle grandi labbra il cui contorno senza peli era evidentissimo. Avevo il cazzo ormai ridotto ad un pezzo di marmo. Dovevo metterle la vestaglietta da notte, dovevo sollevarle il busto. Le presi le mani e la tirai su, col capo penzoloni; riesco a infilarle la vestaglietta della testa e nel farlo mi ritrovo un suo seno nel palmo della mano. Sento il suo respiro tra le mie dita. Lo palpo ed il cazzo esce dai boxer. Mi ritrovo con una mano sul suo seno ed una sul cazzo; mi conosco bene, so che non si placherà se non dopo aver sborrato. ‘Max’.’. Alzo gli occhi verso il suo viso, ha gli occhi chiusi. ‘Max…’ continua a bisbigliare Lisa ‘ho freddo…’. Adesso &egrave quasi sveglia, sento che ha la pelle d’oca; le dico di abbassare le braccia e lei lo fà. Riesco così finalmente a farle indossare del tutto la vestaglietta da notte, la sollevo e la faccio sdraiare sotto il piumoncino.
Nel sentire la sua voce il cazzo era tornato un po’ nei ranghi; tocca ora a me mettermi a letto. Sollevo il piumoncino e nel farlo mi si offre uno spettacolo mozzafiato: Lisa si e rannicchiata dall’altra parte del letto regalandomi lo spettacolo delle sue chiappe, divise dal filino del perizoma, e delle sue cosce ancora avvolte dalle calze autoreggenti. Prendo il libro che avevo messo sul comodino di Lisa, spengo la luce della stanza ed accendo la lucetta piccola accanto al letto per provare a leggere un po’ aspettando il sonno, anche se sono sicuro sarà durissima dormire con cotanta fica accanto… anche se si tratta di mia sorella!
Mi addormento senza rendermene conto… ad un certo punto della notte apro gli occhi di scatto: sento un peso sulla gamba. Sono spaesato per un attimo, dura un secondo; poi ricordo tutto. Sono nel letto di Lisa e la gamba sulla mia &egrave quella di mia sorella. La lucetta &egrave ancora accesa, la camera in penombra. Uno sguardo all’orologio, sono le tre meno qualche minuto. Sollevo un pò il piumoncino. Lisa &egrave sdraiata a pancia in sù, la sua gamba sinistra sulla mia gamba destra, il suo pancino scoperto e appena sotto il nero del perizoma… Ci penso solo per un attimo, la guardo bene, dorme. Poggio delicatamente la mano destra sulla sua coscia, poco sotto la pelle lasciata scoperta dalle calze. E’ una sensazione stranissima; i polpastrelli che scivolano dolcemente nell’interno coscia di Lisa, ora sulla sua pelle ora sulle calze. Sollevo un po’ il ginocchio facendo alzare anche il suo; ora posso vedere bene sia la mia mano che accarezza la coscia che tra le sue gambe, col tessuto del perizoma che racchiude stretta stretta la patata di mia sorella. La mia mano sinistra stringe il cazzo quasi duro attraverso i boxer, mi masturbo piano piano mentre continuo ad accarezzare la gamba di Lisa. Mi spingo sempre più sù, arrivo a sfiorare col taglio della mano il perizoma, mi sembra quasi di sentire l’odore della sua fica. La guardo in viso, dorme ancora. Il suo respiro &egrave più corto, me ne accorgo solo ora. Forse ho esagerato. Tiro via la mano, spengo la luce e rimetto a posto il piumoncino.
La sento muovere accanto a me, trattengo il fiato… la sua gamba non &egrave più sulla mia. Guardo verso la finestra che dà sulla strada, filtra un po’ di luce, mi giro verso Lisa e vedo che la sagoma della sua testa non &egrave più sul cuscino. E’ seduta sul letto, vedo il profilo del seno che si solleva al ritmo del suo respiro… Si avvicina a me, si sdraia accanto a me. Sento il suo fiato nell’ orecchio e la sua voce bassa bassa, quasi un sussurro ‘Non parlare Max… zitto, non dire niente…’ e mentre lo dice mi poggia un dito sulle labbra. Faccio cenno di sì con la testa. Ho il cuore che pompa, lo sento battere all’impazzata. Lisa si rimette seduta, vedo le sue mani che afferrano il bordo della vestaglietta da notte e la sfilano. Si sdraia accanto a me, sento tutto il suo corpo aderire al mio e la sua bocca che cerca la mia. Ci baciamo, prima piano piano, poi sento la sua lingua che cerca la mia, con forza. Sento la sua mano sotto l’elastico dei boxer, il cazzo &egrave durissimo ma lei và più giù; stringe le palle tra le dita, quasi ci gioca mentre le nostre lingue continuano a cercarsi. Mi tiro un po’ più sù, le allargo le gambe e quasi con forza metto la mano sul perizoma e finalmente sento bene il caldo umido della fica di Lisa. Quel contatto quasi mi fa venire. Mi sembra di impazzire. Le accarezzo la coscia e nel risalire infilo la mano dal bordo del perizoma; ho la fica di mia sorella tra le dita… Col medio cerco subito di andare più giù possibile, verso il buchetto, e nel risalire le allargo le grandi labbra sentendo subito un ondata di liquido caldo bagnarmi la mano seguito da un suo sospiro mentre la penetro con le dita. Non mi bacia più, sento solo che la sua mano adesso &egrave stretta sul mio cazzo e lo masturba. Voglio sentirla venire, voglio il suo sapore, il sapore di mia sorella. Mi stacco da lei, sollevo del tutto il piumoncino e lo calcio via, tolgo la maglietta ed i boxer e finalmente sono nudo e con un erezione terribile che mette in mostra tutti i miei 22 centimetri. Prendo il mio cuscino e lo infilo a forza sotto il suo bacino, le sfilo il perizoma allargandole le gambe facendo sì che sollevasse le ginocchia. Metto le mani sotto il suo culo e la sollevo ancora un pò, infilo la lingua tra le sue gambe poggiandola sul buchetto mentre l’odore della sua fica in inonda il cervello. Faccio salire la lingua sorbendo tutti i suoi umori, cercando le piccole labbra e stuzzicandole con la punta. Poi raggiungo il clitoride ed appena lo sfioro con le dita per farlo uscire fuori sento un gemito fortissimo di Lisa… La piccola Lisa, stà quasi per venire… Ho le sue mani sulla testa che mi schiacciano verso il suo bacino. Il suo clitoride &egrave tra le mie dita, poggio la bocca e lo prendo tra le labbra mentre lo tintinno con la lingua. Il suo bacino vibra, la sento, stà venendo. ‘Maxxxxx…..’ riesce solo a dire questo mentre le sue gambe si stringono attorno alla mia testa. Mi sento come un animale che vuole la sua preda. Lascio il clitoride e dò una bella leccata alla fica senza peli di Lisa pensando solo per un attimo a quella frigida di mia moglie che non si &egrave mai voluta depilare completamente. Mi metto seduto con le gambe sdraiate accanto a Lisa che invece &egrave ancora giù e mi guarda; ho il cazzo in mano e la bocca di mia sorella a pochi centimetri dalla cappella. Le poggio una mano sul seno mentre le sue labbra avvolgono la mia punta. Chiudo gli occhi. Inizia un pompino da favola, la sua bocca &egrave un guanto di velluto, la sento andare su e giù mentre la sua lingua scorre sull’asta e quando arriva sù dà dei colpetti che altro non sono se non un invito a sborrare. Dopo qualche minuto l’ho fermata, basta; volevo scoparmela e subito. Sono rimasto dov’ero, lei mi ha capito al volo sedendosi sopra di me. L’ho abbracciata mentre la cappella entrava piano dentro di lei; quando sono arrivato in fondo l’ho sentita irrigidirsi mentre le sue braccia si stringevano alle mie spalle. Ha iniziato a muoversi piano piano, come se assaporasse un piatto prelibato, andando su piano e poi scendendo con tutto il suo peso. Ho fatto condurre a lei il gioco per un pò, gustando i suoi seni in bocca, giocando coi suoi capezzoli. Ma quella posizione non &egrave tra le mie preferite. L’ho fatta girare e mettere a pecorina e subito mi sono sentito padrone della situazione. Avevo il suo culo fantastico davanti e col cazzo in mano mi sono avvicinato facendo scorrere la cappella nel solco tra le chiappe, per due, tre volte. Poi l’ho penetrata con forza. Ho iniziato a pomparla come si deve, spingendo forte fino in fondo. La sentivo mugolare di piacere come una gatta mentre io cominciavo a sentire forte il desiderio di sborrare. Ma lei mi ha preceduto; tra i suoi lamenti l’ho sentita sussurrare ‘Continua… continua…’ mentre il suo orgasmo esplodeva e le pareti della sua vagina stringevano il mio cazzo premuto dentro di lei… Volevo venire, non potevo resistere ancora per molto. Fedele a quanto mi aveva chiesto Lisa non le ho detto niente, sono uscito piano piano dalla sua fica, l’ho fatta girare, ho preso la sua testa tra le mani e l’ho avvicinata al mio cazzo. Lei lo ha preso in mano cominciando a segarmi mentre la sua bocca si avvolgeva intorno alla cappella. Poi ha iniziato a muovere la mano e la bocca allo stesso ritmo e non ho resistito: ho sentito l’orgasmo salirmi quasi dal cervello ed una valanga di sborra venire fuori a schizzi nella bocca di Lisa. La sorellina, espertissima devo ammettere, ha rallentato il ritmo in maniera perfetta, facendomi letteralmente svuotare nella sua gola…
Mi sono lasciato andare giù, sdraiato, mentre Lisa ancora continuava ancora a tenere il mio cazzo in bocca leccandolo dolcemente mentre piano piano si ammosciava. Ha continuato così per qualche minuto mentre io le accarezzavo i capelli. Poi, ahim&egrave, lo ha lasciato, si &egrave sdraiata accanto a me nel posto che un oretta prima era il mio ed ha acceso la lucetta. Mi guardava e sorrideva. ‘Adesso puoi parlare…’. Non sono riuscito a dire niente.’Max… sono la tua fidanzatina, te lo sei scordato?’. Il suo sorriso &egrave contagioso, ci siamo abbracciati, nudi come vermi ad eccezione delle sue calze, e ridevamo. ‘Sono una fidanzatina felice… e tu? Te l’aspettavi questo regalo da tua sorella?’. ‘Stò bene…’ sono riuscito finalmente a dire, ancora un po’ stordito dall’orgasmo incestuoso ‘stò bene e sono felice’ e tu sei una bella puttanella!’. ‘Max! Che dici?….’ e rideva mentre scioglieva il nostro abbraccio ‘per così poco?’. ‘Vieni quà’. Eravamo in ginocchio sul letto, uno di fronte all’altra. ‘Eri sveglia mentre ti spogliavo e, dopo quando ti accarezzavo?’. ‘Sì…’. ‘Ed avevi voglia di fare l’amore, vero?’. ‘Sì…perch&egrave tu no???’. ‘Certo che ne avevo voglia, non te ne sei accorta?’ e dicendo questo mi sono preso il cazzo in mano che già cominciava a gonfiarsi. ‘Ehm, direi di sì… sei stato bravo! E non capisco come faccia tua moglie a non approfittare di te più volte al giorno!’. ‘Dovresti provare a chiederlo a lei’ forse a te lo dirà, anche se non vi parlate mai così tanto’ non ti &egrave molto simpatica, vero?’. Lisa mi guardava e non accennava a rispondere. Dopo qualche secondo mi ha chiesto l’orario. ‘Sono le quattro meno un quarto, perché?’. ‘Ho deciso di non andare in ufficio più tardi’ tu puoi disdire il tuo corso?’. Ci pensai su un attimo ‘Ehm’ sì, credo di sì’ semplicemente non ci vado e poi penso di risolvere la questione direttamente in ditta a Roma’ ma perché me lo chiedi???’. Non me ne rendevo conto, ma continuavo a tenere il cazzo in mano e me lo stavo menando piano piano. ‘Perché? Perché stanotte non voglio dormire’ Ti sei dimenticato che siamo fidanzati?’. Sorrideva. ‘Siamo fidanzati e prima di oggi non te l’ho mai data, non mi dire che già ti basta?’. L’idea di continuare a fare sesso con mia sorella non mi passava proprio per la testa, pensavo che per lei si fosse trattato solo di uno sfogo, della pulsione di un momento, della voglia di peccato’ ed invece no; ne voleva ancora. Ed io ero già pronto. Dopo un minuto nella sua bocca la stavo già scopando. Lisa era stesa sul letto ed io la penetravo tenendole i piedi poggiati sulle mie spalle. Era in piena’ sentivo i suoi umori bagnarmi il cazzo e i suoi rantoli mi riempivano le orecchie ‘Dai’ scopami’ scopami’ fammi venire fammi venire fammi venire”. Il suo orgasmo mi sorprese mentre avevo una suo piede in bocca’ lo stavo leccando e succhiando quando la sorellina si lasciò andare ‘Eccomi eccomi eccomi, vengoooo”. La sorellina! Stava lì, sdraiata col fiato grosso col mio arnese ancora ben piantato nella sua fichetta. Io stavo fermo, tenevo il cazzo duro premuto a fondo dentro mia sorella, lo sentivo pulsare, avevo voglia di affondare ancora dentro di lei. Lisa si divincolò da me, alzandosi e lasciandomi lì come un fesso, a cazzo dritto. ‘Lisa’ che succede?’. Lei era in piedi sul letto, nuda con addosso ancora le autoreggenti ben tirate su. ‘Sdraiati…’ mi disse. L’ho fatto subito tenendo il cazzo ben saldo in mano. Adesso &egrave in piedi sopra la mia faccia, con le gambe aperte. ‘Ti piace la mia fica, Max?’ e nel dirlo si mette una mano tra le cosce e con due dita se la apre facendomi vedere il rosso della sua carne. ‘Ti piace o ti eccita solo la situazione strana… che siamo fratelli??? Dimmelo Max… ‘. Mi stavo masturbando. ‘Lisa… sei bellissima… hai una fica fantastica… e la sai usare anche molto bene… e poi, sì! Te lo dico senza problemi, questa cosa tra noi due &egrave la situazione più eccitante in assoluto che mi sia mai capitata.’. ‘Uhm…. bene… allora vuoi sborrare per me? Dillo alla tua sorella maialina…’. ‘Lisa, se voglio sborrare? Me lo chiedi? Guarda…’. Il cazzo era teso allo spasimo, lo tenevo stretto in mano, avevo paura di venire solo sentendola parlare. ‘Certo che voglio venire… per te. Come vuoi che sborro per te?’. Lisa, per tutta risposta, scende dal letto ed apre l’armadio; la vedo rovistare in un cassetto e tornare verso di me con un profilattico in mano. Lo apre. ‘Adesso metti questo Max’. Non capivo ‘Perch&egrave?’. ‘Max… vieni quì, dai… mettiti seduto quì.’. Nel dirlo era già in ginocchio vicino al bordo del letto. Da buon fratello, ho fatto come diceva lei e dopo un secondo Lisa mia stava spompinando e intanto continuava a tenere il profilattico in mano. ‘Lisa… se continui così vengo…’. Non me lo fece finire di dire che già aveva incappucciato la cappella! ‘Apri un po’ le gambe Max… dai che ti faccio venire…’. Mi ritrovai con la bocca di Lisa che mi pompava e con una sua mano sotto le palle ed un dito che mi stuzzicava l’ano. Durai pochi minuti. Ho sborrato senza dire niente. Ero confuso, non capivo perch&egrave avesse messo in scena tutta questa storia del profilattico. E dopo un minuto mi ritrovai ad essere ancora più perplesso, quando vidi Lisa sfilarmi il preservativo piano piano e posarlo delicatamente sul comodino invece di buttarlo via. Adesso si siede vicino a me sul letto. ‘Max… non ti fare troppe domande, dopo ti spiego tutto, stà tranquillo. Andiamo di là a fumare una sigaretta?’.
Ci ritrovammo seduti sul divano, la sigaretta tra le dita. Lisa aveva tolto le calze e rimesso su la vestaglietta da notte senza indossare niente sotto, io mi ero rimesso i boxer. Siamo stati due minuti in silenzio, poi lei ha rotto il ghiaccio ‘L’idea mi &egrave venuta quando ti visto all’aeroporto… Eri lì, solo soletto, e sapevo che nessuno ti avrebbe cercato per qualche giorno… la situazione era perfetta, io ero pronta da un pezzo…’. Non riuscivo a capirla e glielo dissi. ‘Ero pronta… cio&egrave… un paio di mesi fa… ehm… stavo vedendo un film, un film particolare… hai capito?’. ‘Un film porno???’. ‘Bravo… sì, un film porno… ed una scena in particolare mi ha molto colpita… eccitata…’. Sentivo già qualcosa che si gonfiava nei boxer ‘Lisa, quando non hai niente di meglio da fare fai un salto in videoteca e ti trastulli da sola?. ‘No, non mi trastullo, mi masturbo Max, mi tocco e godo come una pazza se ti può interessare…’ e nel dirlo mi stampò l’ennesimo sorriso per poi prendersi il labbro inferiore tra i denti mentre, mimando una masturbazione, si passava il dito sul clitoride che faceva bella mostra di sé vista la posizione che Lisa aveva sul divano, seduta sui suoi talloni, a gambe incrociate. ‘Ok, ok… diciamo che ti piace giocare con la patatina…. ma stò film? Mi hai incuriosito…’. ‘Solo incuriosito???’ e la sua mano saggiava il vigore che stava tornando tra le mie gambe. ‘Nel film c’&egrave un episodio in cui un ragazzo della mia età và in un centro massaggi… un bordello insomma. Alla tenutaria chiede se ha una ragazza italiana, possibilmente bionda; lei gli dice di andare nella stanza numero 6. Lui ci và e chi trova? Sua sorella! Sua sorella, capito? Per tutti impeccabile studentessa universitaria… Lì invece &egrave quasi irriconoscibile… vestita, anzi svestita da zoccola… in reggiseno, minigonna, calze autoreggenti, stivaloni e basta. Nel film vanno per le vie brevi, e dopo due minuti di chiarimenti scopano e lei non lo fa pagare. La scena finisce con loro due che si incrociano nel corridoio di casa al mattino dopo e lei gli fa un pompino lì, sui due piedi, mentre i loro genitori sono a pochi metri, in cucina a fare colazione…’. Ormai ero di nuovo eccitato, anche perch&egrave la puttanella mentre raccontava non aveva smesso di toccarmi. ‘E questo film… rivelatore, l’hai più noleggiato?’. ‘Noleggiato?… Max, dopo averlo preso la prima volta in videoteca l’ho ordinato su internet e l’ho comprato!’. ‘Mettilo’. Si alzò, tirò fuori il dvd da un cassettino posto nel mobiletto porta TV e lo mise nel lettore. Col telecomando in mano tornò sul divano e si mise seduta come prima, con la fica per aria. Il film iniziò. Lisa saltò due scene ed arrivò a quella che le interessava. Lui entra nella stanza, lei si vergogna poi però si sdraia sul letto, tira su la gonna e gli fa cenno col dito di avvicinarsi indicando la fica. Lui salta sul letto e inizia a leccarla tra le cosce. Preso dal film mi ero scordato di Lisa per un attimo, poi mi giro verso di lei e incrocio i suoi occhi: mi stava fissando. L’ho capita subito: siamo o non siamo fratelli? Mi sono inginocchiato davanti a lei, le ho tolto i piedi da sotto il culo, le ho allargato le gambe ed ho iniziato a leccarla come si deve. ‘Uhmmmm non ci credo… continua Max dai… leccami la fica… Max…. dai…’. Era in piena estasi… la sua fica colava come non mi era mai capitato di vedere. ‘Max… non ti fermare… dai… non sai quanto l’ho sognato… quanto mi sono masturbata pensando a te e guardando stò film.’. Il film… nella foga di leccare la fica di Lisa quasi me n’ero dimenticato, ma lei no: ho sollevato un attimo gli occhi e l’ho vista con lo sguardo sbarrato che fissava il televisore. Era il momento giusto per andare oltre. Le ho sollevato le ginocchia e, aprendole bene le gambe, ho dato una bella leccata al buchetto del culo. Le ho infilato due dita in fica per bagnarle per bene e ho subito iniziato a lavorarle il buchetto. Quando ormai ero preso anch’io dalle immagini che scorrevano sullo schermo ed un mio dito era completamente nel sul culo, Lisa fece risentire la sua voce da gatta in calore ‘Max… amore… mi piace… vienimi dietro, dai… inculami… però vai in bagno amore, nello scaffale accanto allo specchio c’&egrave l’olio satinante… prendilo altrimenti mi fai male… va bene?’ e nel dirlo tirò fuori la lingua facendosela passare sulle labbra. Potevo dirle di no? Dopo un minuto ero di ritorno con la boccetta dell’olio eccitato come una bestia all’idea di inculare mia sorella. La trovai già pronta, completamente nuda e messa a pecorina sul tappeto davanti al televisore. Le versai una buona dose di olio sulla schiena, posai la boccetta e mi misi all’opera… Non faticai troppo a penetrarla; la sorellina la sapeva lunga in fatto di sesso anale! La sentivo solo mugolare di piacere ogni volta che affondavo un po’ di più il cazzo nel suo culo. ‘Li vedi Max…’ mi disse dopo qualche minuto ‘Li vedi… oddio Max… guarda… adesso sono come noi…’. Sullo schermo i due attori erano impegnati, si fa per dire, in una scena di anal. ‘E adesso che vuoi che ti faccia, dimmelo troietta, forza… dimmelo’ le dissi mentre le davo colpi sempre più profondi. ‘Mettiti giù, sdraiati che mi voglio masturbare mentre mi inculi…’. Cambiammo posizione; mi sdraiai sul tappeto sollevandomi un po’ sui gomiti e Lisa si venne a sedere sul mio cazzo dandomi la schiena… doveva continuare a guardare il film! Ormai il suo culo era in fiamme, non so come facesse a non urlare dal dolore. La stavo pompando in maniera forsennata ormai da diversi minuti mentre Lisa si masturbava la fica quasi dolcemente, aspettava il momento giusto per venire… ed il momento giusto arrivò quando nel film che stavamo vedendo la sorella si fà sborrare in bocca dal fratello mentre i due sono a casa a pochi metri dai genitori che prendono tranquillamente il caff&egrave. Lisa rimase seduta, impalata sul mio cazzo duro come il marmo. Si girò verso di me e mi schioccò un bacio sulle labbra ‘Uhm… bravo fratellone… sento qualcosa di duro dentro… ce la fai a resistere ancora un pò? Voglio fare ancora una cosa con te…’. ‘Lisa… ti posso dire di no?’ le risposi mentre l’abbracciavo da dietro palpandole i seni e stringendole i capezzoli tra le dita. Si alzò, mettendo a nudo il mio cazzo che era diventato rosso paonazzo! ‘Vieni di là con me, dai…’. Mi prese per mano e mi portò in camera da letto. Prese dal sul comodino il preservativo che avevamo usato prima ‘Ti chiedevi perch&egrave non l’ho buttato?… &egrave un piccolo gioco che faccio quando sono sola… la variante questa volta &egrave quello che tu ci hai messo dentro…’. Non riuscivo a capirla ‘Cio&egrave? Lisa… che vuoi fare?’. Per tutta risposta Lisa entra in bagno, si siede sulla tazza, apre il preservativo e se lo avvicina alla fica. Io ero davanti a lei, col cazzo in tiro, allibbito. ‘Max… quante cose non sai di me… ma le scoprirai tutte! Guarda…’ e mentre parlava un filo di pipì cominciò ad uscire dalla sua fica. Filo che diventò un getto più forte che Lisa manovrò fino a riempire il preservativo. Con tutta la naturalezza di questo mondo fece un nodo al preservativo gonfio e me lo passò. ‘Me lo reggi un attimo per favore che devo finire di farla?’. Ero eccitato come mai in vita mia mi era successo. Poggiai il preservativo per terra e mi misi in ginocchio davanti a Lisa ‘Finisci di farla e dimmi a che ti serve quello che hai fatto prima…’. Lisa iniziò a parlare mentre la sua piscia tornò piano piano a scendere sulla mano che le avevo messo tra le gambe ‘Max… quando voglio masturbarmi e mi sento particolarmente porca… e mi capita spesso… riempio in preservativo di pipì… ma ti piace?’. Avevo la mano bagnata dalla sua pipì, che continuava a scendere piano piano, in bocca ‘Sei buonissima Lisa… mi fai morire… dimmi, dai, cosa ci fai?…’. ‘Dicevo’ lo riempio, lo annodo e lo prendo in bocca… &egrave caldissimo, mi sembra di avere un cazzo in bocca mentre mi masturbo… ma prima di prenderlo lo buco in punta… così ne esce un pò mentre succhio’ mi eccito come una matta…’. Non ci potevo credere e non potevo resistere ancora; la tirai su di forza, presi il preservativo gonfio da terra e glielo ficcai a forza in bocca. La feci girare e poggiare al lavandino. La penetrai. La vedevo nello specchio, tirò fuori quasi del tutto il preservativo dalla bocca, ne strinse la punta tra i denti fino a farne uscire un filino di pipì mista a sperma che cominciò a colarle dagli angoli della bocca e poi lo rimise dentro; lo succhiava con avidità, con lussuria. Sfilai il cazzo dalla fica e lo infilai con cattiveria nel culo di Lisa. Non mi interessava niente di lei, volevo solo incularla e sborrarle nel culo. E l’orgasmo arrivò, violento. Le versai una buona dose di sperma nell’intestino mentre con forza la tenevo stretta dai fianchi spingendola verso il mio bacino. Ma ancora non mi bastava. Finalmente l’avevo capita, la sorellina. Tirai fuori il cazzo dal suo culo, le tolsi il preservativo ormai quasi completamente sgonfio dalla bocca ed aprì la porta dell’ampio box doccia. Non le dissi niente, la guardai e basta; e lei capì subito. Dopo pochi secondi Lisa era in ginocchio a bocca aperta nella doccia ed io ero in piedi davanti a lei. Ci misi un minuto ma poi ci riuscì: la inondai di piscia completamente, tutto il suo corpo, dai capelli ai piedi. Ne feci tanta quanta non pensavo di poterne fare e Lisa ne buttava giù a sorsate. Gli ultimi schizzi li feci con la bocca di Lisa a due centimetri dalla mia cappella, non se ne voleva perdere neanche una goccia.
Mi misi seduto accanto a lei sotto il getto caldo della doccia. E li rimanemmo circa venti minuti senza mai staccarci, ad insaponarci e masturbarci a vicenda. Ed una volta finito senza esserci detta neanche una parola ci mettemmo a letto che il sole già faceva capolino alla finestra. Nudi sotto al piumone. Vicini. Abbiamo rifatto l’amore ma senza fronzoli, come due innamorati. Lei sotto ed io sopra. Lei &egrave venuta graffiandomi la schiena ed io le ho sborrato in fica abbandonandomi poi sul cuscino mentre Lisa mi sussurrava all’orecchio ‘Adesso dormi Max… amore mio… riposati… che ci aspetta una lunga giornata… di sesso.’

Continua.

Questa &egrave la mia storia, la nostra storia. Vi racconterò il seguito.
Massimoroma5@hotmail.com

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