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Racconti erotici sull'Incesto

Lo zio di mia moglie

By 22 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando arrivai a casa, mia moglie mi venne incontro, sorridendo.
– Sai chi c’è di là? Lo zio Enrico, sì lui! –
Era una specie di giramondo e nell’occasione del nostro matrimonio era stato trattenuto all’estero.
Ero curioso: lo avevo visto in foto e adesso me lo sarei trovato davanti di persona.
Entrai nella sala e trovai ad aspettarmi un omone alto quasi due metri, corpulento e dal viso simpatico.
Mi strinse la mano e quasi la stritolò.
Poi mise un braccio sulle spalle di mia moglie.
– Sei diventata ancora più carina! – la sua voce era baritonale –
– Sei fortunato! – continuò rivolto a me – mi raccomando! trattala bene perché è la mia preferita! –
Mia moglie arrossì.
– Faccio del mio meglio – risposi, leggermente imbarazzato.
La sua stazza fisica m’incuteva soggezione.
– Lo zio si ferma da noi, per questa notte. Dormirà nella camera di Federica – (nostra figlia che era in montagna coi nonni).
Mi chiesi come avrebbe fatto a starci.
Cenammo e devo dire che mia moglie fece un’ottima figura.
Lo zio le fece un mucchio di complimenti, poi volle assolutamente aiutarla a sparecchiare.
Li lasciai fare anche se non capivo perché mia moglie fosse così eccitata.
– Ti ho portato una bevanda speciale – disse lo zio, quando ci sedemmo in poltrona nel salotto – è una ricetta berbera. Fa bene per tutto ma soprattutto calma e rende la mente libera. Io la prendo tutte le sere.Vieni ad aiutarmi – continuò, rivolto a mia moglie.
Si assentarono e li sentii parlare sottovoce, a lungo.
Quando tornò, mi mise la tazza fumante davanti.
– Va bevuto tutto d’un fiato – sentenziò – coraggio! –
Presi la tazza ed avvertii un odore sgradevole. Non volevo berlo ma non potevo farlo davanti a loro.
Cercai di distrarli. Indicai la televisione.
– Guarda zio! – esclamai – ci sono le piramidi! Le hai viste?Sono veramente così gigantesche? –
Mentre si voltavano, vuotai il contenuto in un vaso da fiori poi portai la tazza alla bocca fingendo di bere.
Mi asciugai col palmo della mano.
– Ha uno strano sapore – esclamai, fingendo di assaporare con la lingua.
– E’ il suo unico difetto – mormorò lo zio Enrico, guardandomi attentamente – vedrai! Ti sentirai un altro, domattina! –
Guardò l’orologio.
– Io andrei a letto. E’ dalle quattro di questa mattina che sono in piedi e non sono più un ragazzo –
Lo salutai e sbadigliando dissi che anch’io avevo avuto una giornata faticosa.
Andai a letto ripensando allo zio Enrico.
Mi era sembrato che mia moglie lo guardasse in un modo particolare, ma forse era una mia impressione.
Mi addormentai di colpo senza aspettare che mia moglie mi raggiungesse.
In effetti, avevo avuto una giornata infernale e non vedevo l’ora di riposare.
Mi svegliai in piena notte.
Il silenzio era totale.
Allungai una mano ma mia moglie non c’era!
Guardai l’orologio da polso: erano le due!
Dove poteva essere andata?
Mi prese una folle curiosità.
Mi alzai facendo il più piano possibile e mi diressi verso la camera di mia figlia. La porta era chiusa a chiave ma dal buco della serratura filtrava della luce.
Incuriosito mi chinai e guardai all’interno.
La stanza era illuminata dalla lampada sul comodino.
Lo zio era sotto il lenzuolo e mia moglie era sdraiata accanto.
Lui la teneva stretta e le accarezzava i capelli.
– Quanto tempo è passato! – lo sentii sussurrare – eppure non riesco a dimenticarti! quando mi hai scritto dicendo che ti sposavi, mi è sembrato di impazzire! ma come hai potuto? –
Lei gli prese una mano e la portò alla bocca baciandola.
Ero sconcertato.
– Non potevo fare altrimenti – mormorò – la mamma sospettava e così ho accettato. Ho fatto male perché mio marito, come uomo, non vale niente, ma non avevo scelta! –
 Ero annichilito.
Dunque questa era l’opinione che mia moglie aveva di me?
Lo zio continuò ad accarezzarle i capelli.
– Ho voluto vederti per l’ultima volta…-
Lei si voltò e lo baciò sulla bocca! Sulla bocca lo baciò!
Stavo per urlare ma riuscii a trattenermi. Che cosa stava succedendo?
Mi calmai e tornai a guardare attraverso il buco.
Sentivo il cuore rimbombare nelle orecchie.
– Sei sicuro che lo faccia dormire? – chiese mia moglie, accarezzandogli il viso.
– Stai tranquilla – rispose lo zio – gli ho dato una dose da elefante! –
– Sai zio – riprese lei sorridendo – adesso non sono più vergine! –
– Lo credo! – disse ironico – allora posso finalmente averti?  –
 Lo vidi accarezzare il fianco di mia moglie e sollevarle leggermente il vestito.
– Aspetta – lo fermò – facciamo come quando mi venivi a trovare! –
– Mi vuoi fare impazzire vero? – sussurrò l’omone -ma mi è sempre piaciuto giocare con te! Fai pure! –
Vidi mia moglie alzarsi in piedi, davanti al letto.
Cominciò a muoversi lentamente e notai che si stava slacciando la camicia. La aprì e mostrò all’uomo il petto abbondante.
Lo zio intanto aveva abbassato il lenzuolo e aveva estratto un pene maestoso. Lo guardai e dovetti ammettere che era di una misura eccezionale.
Mia moglie intanto si era tolta la camicia e si era slacciata il reggiseno.
Le sue grandi mammelle scesero un poco sul petto con un movimento ondulatorio.
Si chinò sul letto e prese fra le mani l’enorme pene.
– Zio – mormorò languida – quanto l’ho rimpianto! Lasciamelo accarezzare per bene! –
Con le mani lo scappellò tirando la guaina verso il basso.
Con le labbra avvolse la grande cappella e con la lingua lo bagnò.
Lo zio chiuse gli occhi e sospirò.
– Sei sempre stata brava a farlo, ma sono geloso…l’hai fatto anche con lui? – Mia moglie rise.
– Scherzi? Gli ho detto che mi faceva senso, ed, in effetti, ha un affare così ridicolo! –
Riprese in bocca il pene e lo succhiò alcune volte.
Si fermò e ne saggiò la consistenza.
– Adesso va bene – mormorò.
Lo appoggiò nel canalino fra le sue grandi tette e cominciò a massaggiarlo con i seni morbidi e burrosi.
Io ero inchiodato alla serratura, teso come una corda di violino.
Lo zio la guardava, rosso in viso.
– Che seni fantastici hai messo insieme!  mi fai morire! –
Mia moglie sorrise languida.
– Posso farti venire zio? – chiese con la voce rotta dal desiderio – Riesci a rifarlo dopo? –
– Intendi dire che mi concedi la tua passerina? –
Mia moglie sorrise maliziosa.
– Sei contento? –
– Straordinario!  Non ci speravo proprio! –
Lo zio le accarezzò una coppa e le strinse un capezzolo.
– Sono ancora in gamba tesoro, vedrai! Ma continua, come ai vecchi tempi! – Mia moglie sospirò e continuò a massaggiare il grosso pene con le sue belle mammelle.
Ogni tanto si fermava per prenderlo in bocca e succhiarlo a dovere.
Io guardavo e mi meravigliavo della resistenza di quel grande vecchio.
Poi lo zio cominciò a muoversi e ad ansimare mentre chiudeva gli occhi.
Mia moglie, con gli occhi lucidi, accelerò i movimenti.
Con un grido strozzato il vecchio inarcò il ventre e le inondò il petto di sperma. Mia moglie lo sparse con cura sulle mammelle e sui capezzoli, mentre con la bocca raccoglieva quello che fuoriusciva dal condotto.
– Come è caldo zio! era tanto che lo desideravo! –
Lui intanto le aveva preso le mammelle e le mordicchiava i capezzoli.
– Quando lo vuoi fare zio? prima davanti o come una volta? –
Lo zio le mise una mano fra le gambe.
– Senti come sei bagnata! aspetta! –
 Si tolse i pantaloni rimanendo nudo.
Aveva un torace possente e villoso, due gambe robuste e il pene che pendeva, per il momento, inerte davanti.
Mia moglie si tolse le mutandine, mostrandomi il suo splendido culo.
Alla vista della sua passera il pene dello zio dette segno di vita.
– E’ bastato vederla, che già la vuole! ma non subito!prima ti voglio leccare! – Vidi con raccapriccio mia moglie salire sul letto, offrirgli il sesso e nascondere il viso fra le possenti gambe dell’uomo.
Cominciò a leccargli i grandi testicoli, mentre con la mano strofinava la pelle del membro.
Poi salì lentamente verso la punta mentre l’enorme asta riprendeva la sua posizione verticale.
Lo zio intanto le aveva messo le mani fra le gambe.
– Eccole queste belle labbra. Come sono tumide e rosee! la tua seconda bocca tesoro, a me sempre proibita! quanto ho sperato di poterla penetrare per primo! –
 – Zio non ti lamentare – sussurrò mia moglie – da quando sono sposata l’abbiamo fatto solo le prime tre sere –
– Davvero? – esclamò lo zio – e come hai fatto a convincerlo? –
– Con la paura di rimanere incinta. Vedrai zio, è come se tu mi penetrassi per primo !-
 – Oh questo sì che è un bel regalo! Non vedo l’ora tesoro ma, il tempo passa ed io non resisto!-
Mia moglie sorrise.
– Anch’io zio, non vedo l’ora! sempre come una volta? –
Mise un cuscino sul letto poi si mise sopra con le gambe in alto. Offrì l’interno delle cosce e il buchetto del sedere.
– Così, bene! – esclamò lui posizionandosi davanti, col grosso pene rigido – così ti vedo in faccia! –
Mia moglie prese il pene dello zio e lo portò davanti al buchetto del sedere.
Lo zio le prese i fianchi e spinse.
L’enorme pene entrò per metà.
– Sono stata brava zio? – disse mia moglie – ho continuato a tenerlo aperto, sperando che tu, un giorno o l’altro ritornassi –
– Sei un tesoro!  – esclamò lui muovendosi avanti e indietro con foga – sei sempre stata la mia nipote prediletta! –
Io guardavo mia moglie, rossa in viso ed eccitata, che si massaggiava le grandi tette con lo sguardo brillante e mi rendevo conto di non averla mai conosciuta!
Rimanevo inchiodato al buco della serratura e sentivo che cresceva in me l’eccitazione.
Capii che quello spettacolo mi faceva sentire appagato. Ahimè! Godevo a vedere mia moglie penetrata da un altro uomo!
Lo zio intanto le dava dei violenti colpi che facevano tremare il letto mentre mia moglie ansimava e gemeva.
– Ancora zio! ancora! lo voglio sentire tutto dentro! –
Ad un certo punto l’omone cominciò ad ansimare e con un sussulto si fermò ansante.
– Lo sento zio! sento il tuo liquido nelle mie viscere! com’è bello zio! continua! – Non posso tesoro – rispose l’omone estraendo il pene gocciolante – adesso continuo con le dita –
Le mise due dita delle sue, grosse come quattro delle mie nel buco del sedere e cominciò muoverle avanti e indietro, mentre con l’altra mano faceva la stessa cosa nella vagina. Vidi annichilito mia moglie masturbarsi il clitoride con le proprie dita in modo quasi rabbioso.
– Come sei bella, quando sei così eccitata! – biascicò lo zio – sei una vera femmina in calore ! come ti ho sempre sognato! –
– E tu zio – disse mia moglie – il mio stallone preferito! il mio toro da monta! –
– Vieni! – annaspò l’omone – il tuo toro da monta ti vuole prendere come una vacca!-
Afferrò mia moglie come fosse un fuscello e la mise in ginocchio.
Le aprì le gambe e rimirò le labbra rosse del sesso che lo invitavano ad entrare.
Le allargò, le appoggiò il pene e spinse con forza.
– Ah! zio che male! – gridò mia moglie, con le lacrime agli occhi – ti prego!fai piano! non ce la faccio! –
– Adesso aspetto un poco – disse lo zio – scusami ma non resistevo! finalmente! sono dentro di te! senti che si sta bagnando! aspettiamo un poco! –
Rimasero fermi, poi lo zio si mosse.
– Come va? – chiese trepidante –
– Adesso va bene   – sussurrò mia moglie – ma fai piano! Devo abituarmi a poco a poco –
L’omone riprese lentamente a muoversi.
Sentii mia moglie sussurrare
– Oddio che piacere! Ora va meglio! adesso sento veramente piacere zio! altroché dietro! Non so tu, ma io, mi sembra di impazzire! –
 – Anch’io piccola! anch’io! ecco! adesso scorre bene! ah che passerina adorata! mi sento un leone ora! ecco! adesso cominciamo ad andare bene! –
– Sì zio! – rispose mia moglie con la voce impastata – sono in paradiso! ancora! Ancora zio! fammi godere! non smettere ti prego! –
L’omone ora sembrava veramente un toro alla monta.
Si muoveva avanti e indietro e sbatteva il corpo di mia moglie come un fuscello. Lei ora era in preda all’orgasmo.
Piangeva e rideva e la sentivo farfugliare.
– O zio! come godo! passo da un orgasmo all’altro! non ce la faccio più! dai sfondami! Oh! .vengo! –
Così dicendo si rannicchiò su se stessa mentre lo zio continuava furiosamente a penetrarla. 
Poi lei gridò
– Adesso basta zio! ti prego! mi sento svenire!  –
– Ci sono! – disse l’omone e con un colpo la mandò a sbattere contro la testata del letto.
Ricadde sul corpo morbido e sudato di mia moglie mentre le lenzuola si bagnavano di sperma e umore femminile.
Rimasero così ansanti per alcuni minuti, poi lo zio la baciò sulla bocca.
– Sei stata fantastica tesoro! e domani, mi raccomando! prendi la pillola! –

 

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