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Racconti erotici sull'Incesto

L’officina di papà 03

By 6 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Notte strana. Notte ricca di sorprese. Notte di forti emozioni.

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Dedicato a Noemi. Una dolce fanciulla in fiore che vuole far parte del mondo anticipatamente.

NOTA:
leggete prima i capitoli precedenti.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15430
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15487

Lisa così inesperta della vita, ma dai sogni di giovane donna. Decide di far aprire gli occhi al ragazzo che le fa battere il cuore.

L’officina di papà 03
Cap.03

Dopo aver goduto selvaggiamente sotto i colpi sapienti dell’anziano ‘zio Tom’ li ha osservati che si erano spogliati. Aveva ancora il respiro rotto e si sentiva esausta e ha distolto lo sguardo vergognandosi di avergli visto il cazzo in erezione per seguire il corpo palestrato del suo amato Daniele. Osserva il cazzo puntare verso l’alto con il pube ricciolino e non distoglie gli occhi neppure quando lui si inginocchia fra le gambe ancora oscenamente aperte. Si sentiva inebetita e appagata e vede lui impugnarsi il cazzo.

La cappella scorre in alto e in basso fra le calde e umide labbra vaginali. Daniele si meraviglia e si stupisce nel percepire come queste stessero ancora pulsando e fremendo. Lisa si morde il labbro inferiore per l’intenso piacere che sta provando e non era come le avevano detto le amiche non era per niente duro, ma morbido…

La realtà della situazione le illumina la mente come un fulmine a ciel sereno e spalancati gli occhi cerca di parlare, ma le parole le escono solo come un leggero sussurro. Cerca di stringere le gambe, ma non le è rimasta sufficiente forza e sente la pelle calda di lui.
‘No… Ti prego Daniele. Non voglio arrivare fino a questo punto!’

‘Ma io ti amo Lisa’ Le ha risposto baciandola ancora sapientemente e a lungo.

Con le gambe aperte e il corpo pesante contro il suo, poteva sentire il cazzo premere e scivolare lungo la fessura vergine della figa e questo le dava continui tremolii di piacere. Abbracciato stretto contro a se, le dice in un orecchio. ‘Ok, ma non farmi male.’

Mai avrebbe detto o fatto fare cose come in quel momento. Non era il cervello che parlava, ma la sua irrefrenabile voglia di godere. Era la sua lussuria sfrenata che liberata, desiderava provare tutto. Le voci e i discorsi che ha scuola aveva sentito dalle sue compagne la facevano arrossire, ma che nella tranquillità delle lenzuola la facevano sognare. Ora stava per realizzare tutti quegli agognati piaceri.

Daniele continuava a giocare passando la cappella lunga la fessura della figa. Si meravigliava che la cappella si stesse inumidendo in quel modo e nella fioca luce, potesse tanto brillare. Lisa, esasperata per la lentezza e per l’erotico gioco, decide di allargare ancor più le gambe, ma lui non accenna a penetrarla e anzi, si sofferma a sfregare il clitoride con la calda cappella. Con coraggio e per la prima volta nella sua giovane vita, afferra la punta dl cazzo e se lo dirige in basso verso l’apertura della vergine figa. Non è riuscita a staccare la mano e come lui toglie la sua, ha potuto constatare come fosse duro, ma al contempo liscio e vellutato. Ha potuto percepire le pulsazioni all’interno del suo pugno e non era più in grado di capire. Le contrazioni della vulva erano tali che stava impazzendo e questo era dovuto anche alla lingua dello ‘zio Tom’ che le stava succhiando i capezzoli e pizzicandoli o palpando la tetta a piena mano.

Ancora con la mano stretta attorno al cazzo, lo ha sentito scorrere. Ha potuto percepire chiaramente come la cappella si era fatto largo fra le vergini labbra vaginali per poi fermarsi come questa è arrivata a contatto con l’imene. Lei ha sobbalzato per il lieve dolore che ha sentito e non era più certa di volere che lui continuasse a spingere il cazzo dentro di se. Aveva ancora la mano stretta attorno alla base e poteva sentire i peli del pube di entrambi solleticarle la mano e non solo. Il dito mignolo era premuto contro il duro clitoride e la faceva gemere incontrollatamente.

Ha aperto gli occhi e lo ha guardato dritto nei suoi. Ha letto la perplessità e non la baldanza di prima. L’ha visto alzare la testa e distogliere lo sguardo dal suo e guardare verso l’anziano che a sua volta li stava guardando.
‘Non posso prendere la sua verginità. Non ci riesco. Non mi sento abbastanza uomo per fare una cosa del genere.’

Ha iniziato a indietreggiare e Lisa ha sentito la cappella fuoriuscire da lei. Era grata e dispiaciuta per quello che aveva poc’anzi sentito. La mano era sempre stretta attorno al cazzo caldo e pulsante. Le mani di Tom stringo e palpano una tetta e contemporaneamente afferrano il capezzolo stringendolo fra le dita. L’altro capezzolo è titillato e succhiato fortemente al punto che nuove ondate di intenso piacere la fanno ondeggiare e ansimare.

L’anziano meccanico si solleva su un gomito per avvicinarsi all’orecchio di Lisa. ‘Stringi le gambe.- Le sussurra.- è il tuo amore. Non fartelo scappare.’ La bocca bacia sapientemente il collo della giovane Lisa per poi posarsi sul capezzolo turgido e continuare a succhiare avidamente.

Presa da un impulso irrefrenabile, ha stretto le gambe e ha appoggiato i talloni contro le natiche di Daniele. Lo ha afferrato fortemente per le spalle e lo ha spinto contro di se.
‘Mmmmhhhh… No!- Ha quasi gridato.- Entra in mé. Fallo!’

A quelle parole ogni remora è caduta e Daniele ha spinto in avanti il cazzo che si è fatto largo fra le verginee membrane vaginali.

Il dolore è stato intenso e tale che le ha tolto il respiro per qualche secondo. Non si aspettava una tale fitta e successivamente un bruciore così tanto intenso. ‘Aveva sbagliato tutto. Stava sbagliando tutto.’ Si dice fra se. ‘Non avrebbe dovuto farlo. I suoi genitori l’avevano messa in guardia e avvisata per tanto tempo e ora, il male che sentiva era la giusta punizione.’ Calde lacrime scorrono sui fianchi degli occhi.

‘Tutto bene Lisa?’ Le ha chiesto e poco dopo l’ha baciata dolcemente e delicatamente sulle labbra.

Via, via che il tempo passava, le labbra appoggiate sulle sue si sono aperte e la lingua è saettata nella bocca di lei. Come il dolore scompare, ha risposto al bacio con passione e dopo un tempo per lei indefinito, lo ha sentito alzarsi e il cazzo allontanarsi. Fitte dolorose come lievi punture di spilli accompagnano l’uscita della cappella dal caldo nido in cui si era fatto largo con dolore.
Lisa si sente combattuta fra il ringraziarlo di andarsene o di pregarlo di restare fermo.

Le mani di Tom tornano a serrare i capezzoli e un nuovo dolore e piacere la pervade facendola sussultare. Stringe le gambe e anche se percepisce ancora un leggero dolore provenire dalla piccola ninfa, non desidera che lui si allontana. Non desidera che il suo amore la lasci in quel momento.

Daniele non aveva alcun desiderio di uscire, ma semplicemente prendere la rincorsa e spingere nuovamente più a fondo il suo virile muscolo. Con i fianchi sollevati, ha spinto nuovamente la sua dura consistenza e Lisa ha gemuto. Per Daniele era segno di piacere, di continuare ancora e ancora. Per lei era segno di dolore che imperterrito si faceva vivo ad ogni va e vieni dentro di lei.

Ha gemuto nella consapevolezza che la sua verginità era stata strappata per sempre. Ha mugolato piangendo, per il segno dell’amore che doveva conservare e dimostrare il giorno delle nozze e questo era scomparso per sempre. Lacrime amare cadono dai lati degli occhi per perdersi fra i capelli, mentre il suo amato Daniele spinge ancora la sua dura consistenza in fondo a lei. In fondo alla sua vagina. Ogni volta che lui la penetrava, sobbalzava e mugolava. Cercava di trattenere il fiato per non sentire dolore ed evitava di non muoversi, ma ogni affondo dell’uomo era per lei una pugnalata dato al basso ventre che le faceva trattenere il respiro ogni volta.

‘Mi dispiace… Amore, mi dispiace… Shhh- Le sussurra all’orecchio come per tranquillizzarla.- è tutto ok, ora…’ Sottolineando baciandola sul collo e accarezzandola, ma sempre con il cazzo affondato profondamente in lei.

Con lui fermo, lei ha potuto sentire e percepire come il cazzo le aveva dilatato i muscoli vaginali. Poteva quasi percepirne le pulsazioni e la dura consistenza dentro di sé. Si sentiva piena e tratteneva a stento una voglia incipiente di urinare. La figa tutta bruciava e non era certa se le pulsazioni che sentiva, provenissero dalla figa o dal cazzo del suo amato. Non aveva nessun controllo dei propri muscoli. Questi si contraevano spasmodicamente e ogni volta piccole fitte di dolore si facevano sentire facendola mugolare. Aveva l’impressione come se la figa stesse mungendo il cazzo e sorride alla parola che aveva pensato. Non aveva nessun controllo sul proprio corpo. Era schiacciata sotto a quello del suo amato e non poteva fare nulla al riguardo.

Lui la guardata nel volto e le ha visto il sorriso aprirsi, scambiandolo come un segno di piacere e dandogli coraggio di continuare ancora. Si è piegato in avanti sulle braccia e la baciata con rinnovata passione facendo muovere al contempo anche il bacino e sfregando il clitoride.

Un gemito misto di piacere per la solleticazione al clitoride e di dolore per via della profonda penetrazione del cazzo, le esce dalla bocca andando a perdersi in quella di lui.

Tom esclama. ‘Ora non è più vergine.’

Sempre sopra di lei, Daniele ha iniziato a muoversi lentamente. Il forte dolore che prima sentiva si era trasformato in un pungente fastidio. Ora il movimento del cazzo era continuo. Era un avanti e indietro dentro alla figa. Lei era tutta concentrata nel sentire le nuove emozioni che stavano inondando il suo corpo, mentre lui stava iniziando a spingere sempre più a fondo e sempre più velocemente. Piccoli gemiti inondavano la stanza e Lisa stava pensando ai suoi genitori che dormivano al piano di sopra. Un mugolo più forte ha distratto i suoi pensieri e Daniele ha iniziato a gemere. ‘Io sto… Per… Godere…- Il cazzo entra ed esce con spinte sempre più forti.- Oh cazzo… ‘ La dura consistenza maschile entra ed esce con una spinta più forte e più a fondo.- Godo!’
Lui si è sollevato e il cazzo è uscito dalla calda vagina con un rumore di risucchio e schiacciato fra le due pance, ha eruttato il seme caldo.

è rimasta senz’aria nei polmoni come il cazzo è uscito velocemente da lei. Percepisce chiaramente gli spasmi e il caldo che si spargeva sulla pancia e sapeva bene cosa fosse. Era il seme maschile. Era lo sperma caldo, quasi bollente del suo amato Daniele. Era tanto abbondante che le stava colando sui fianchi. Non stava pensando al divano, stava osservando negli occhi la sua espressione soddisfatta del suo amato e bellissimo Daniele.

‘Cazzo. Dio se è stata magnifica… Brava!’ Le dice sorridente e si è alzato per andarsi a sedere sulla poltrona vicina dove preso un fazzoletto dai pantaloni, si è pulito la pancia.

Lisa ha chiuso gli occhi e nella sua mente si è fermata l’immagine del suo amore con il cazzo ancora dritto e luccicante di umori. Lei è rimasta ferma nella stessa posizione con le gambe spalancate, anche se ora poteva appoggiare i piedi a terra e riposarsi. Ha sentito una lingua solcare lungo la figa e ha gemuto di piacere. La punta umida della lingua ha continuato a leccare le doloranti labbra e pensava che le stesse lenendo il bruciore e che il dolore stesse sparendo.

Lisa ha aperto gli occhi e ha riconosciuto la testa calva del vecchio Tom. Voleva, ma non era in grado di parlare e dirgli di smettere. Si sentiva troppo bene. La lingua scorreva per tutta la lunghezza della figa per fermarsi sul clitoride dove veniva mordicchiato dalle labbra. Le mani hanno corso lungo il corpo per afferrarle le tette e palparle. Raggiunti i capezzoli li ha stuzzicati, mentre ha iniziato ad ansimare e a tremare incontrollatamente. Ha sollevato e divaricato le gambe e fra un gemito e l’altro: ‘Oh sì! Oh sì!’ L’orgasmo più intenso della sua giovane vita è esploso.

Tom sembrava che sapesse esattamente cosa stesse facendo. Aveva appena fatto salire la sua piccola Lisa in paradiso e dopo che i gemiti si erano placati, l’anziano meccanico si concede un meritato riposo sedendosi di fianco a lei sul divano. Come il respiro si è fatto via, via, più regolare, ha osservato il benefattore al suo fianco e lo sguardo è caduto sul cazzo duro che si ergeva sulla pancia prominente. Per la prima volta nella sua giovane vita, aveva l’opportunità di osservare un cazzo in erezione da vicino. Lunghe vene scure solcavano l’asta rigida di carne che puntava verso l’alto e la cappella violacea era circondata da una corona di carne più chiara rispetto alla cappella.

Con la bocca ancora umida in cui esaltava gli umori vaginali da poco bevuti, l’ha guardata e poi si è osservato in basso, esattamente dove lo sguardo di Lisa era diretto. Le ha preso la mano e l’ha guidata verso il cazzo. Come ha sentito la calda asta, le dita si sono serrate strettamente attorno al cazzo. Involontariamente Lisa ha potuto effettuare un confronto. Rispetto a quello di Daniele, era meno lungo, ma decisamente molto più largo. Con la mano stretta nella sua, ha iniziato ad essere guidata in quello che le chiacchiere con le sue amiche veniva definito essere una sega. La mano ha iniziato ad andare su e giù lentamente con sempre maggior pressione sul cazzo. ‘Sei così bella.- Le ha sussurrato Tom accarezzandole i lunghi capelli.- Ti ho desiderato a lungo… Lo vuoi il mio cazzo? Lo vuoi?’

Lei non ha detto nulla e ha preso il suo silenzio come un assenso. Lisa non era in grado di poter muovere un solo muscolo. Aveva la mano stretta attorno alla calda asta e non poteva smettere di stringere il suo pugno.

La sensazione che riceveva era di pura eccitazione e al tempo stesso si sentiva spaventata. Ha gemuto come l’ha visto spostarsi e l’ha costantemente seguito con gli occhi, mentre si sistemava in ginocchio fra le sue gambe e non poteva fare a meno di notare la pancia prominente. Ha sentito chiaramente la punta del cazzo farsi largo fra le labbra umide della figa e come queste sono state dilatate al massimo. è rimasta senza fiato e lo ha sentito entrare e i muscoli vaginali stringersi attorno alla cappella fortemente.

Trema dalla paura e mugola, come la cappella oltrepassa anche la stretta morsa delle piccole labbra per farsi largo nella sua umida e calda figa. Per tutta la lenta penetrazione, è rimasta in apnea e solo allora ha potuto respirare. Poteva sentirlo entrare e seguirlo centimetro per centimetro mentre allargava le mucose interne della vagina.

Continue scosse elettriche la facevano sobbalzare e ansimare, mentre percorrevano tutto il corpo. Si sentiva sempre più allargata con la cappella maestosa che si faceva largo in lei. Aveva l’impressione che fosse ancor più grande di come l’avesse visto e non avrebbe potuto accoglierlo tutto, ma la figa si allargava sempre più e lo sentiva scavare all’interno di lei. Aveva l’impressione che ogni cellula della vagina stesse dandole scosse continue di piacere..

Si sentiva agitata e sempre più difficile le era respirare. Il vecchio meccanico che l’aveva vista crescere e che amorevolmente lo chiamava ‘zietto Tom’ si china in avanti e la bacia dolcemente sulle labbra e l’accarezza su una guancia. ‘Non essere spaventata, Lisa.- Le ha sussurrato.- Non ti farò del male.’

Lei l’abbraccia fortemente, ma sentiva sempre più male. Si sentiva come se fosse divisa a metà, aveva un male pazzesco e desiderava fermarlo ad ogni costo. Non sapeva se si sentiva peggio rispetto a Daniele. Ton ha spinto ancora un poco in avanti il cazzo e aveva una sensazione estrema di essere piena.

Ha spinto ancora un poco e Lisa ha percepito chiaramente la grossa cappella farsi largo penetrandola ancora. Le pareva che il cazzo fosse sempre più grosso ad ogni centimetro che entrava in lei. Ad ogni spinta aveva l’impressione che la stesse divaricando a dismisura. Che si potesse rompere la non più verginea figa. Aveva l’impressione che non potesse più riceverne ancora di cazzo, che non potesse più aprirsi per accoglierne ancora. Ha gemuto e mugolato restando senza fiato come ha sentito il pube sfregare contro il clitoride e si è resa conto che ora stava accogliendo il cazzo dell’anziano meccanico per intero.

Tom si è fermato con l’intento di farla abituare alle grosse dimensioni del suo cazzo. Sapeva bene come poteva sentirsi la sua piccola Lisa. Si è fermato con il chiaro intento di lenire il dolore e le ha sussurrato parole dolci alla piccola e giovane donna dalla figa bruciante e dolorante, impalata completamente attorno al suo enorme cazzo.

Lisa si è guardata in basso e ha visto la pancia prominente di lui e come il proprio pube fosse gonfio. Si sono guardati ed entrambi erano consapevoli che lui era completamente sprofondato nella piccola figa. L’anziano ed esperto Tom, ha passato molto tempo a rassicurarla dicendole dolci parole e lodandola per la sua bravura e il suo coraggio. Poco per volta Lisa ha iniziato a dimenticare il male e si è più interessata al lato piacevole che la presenza dentro di lei le stava dando.

Tom le sorride e guardandola dritto negli occhi. ‘Non voglio farti male.’ Ha incominciato a muoversi spingendo l’enorme cazzo pulsante, dentro e fuori della piccola e stretta figa in modo veramente lento. La sua attenzione era tutta verso le sensazioni che stava donando alla piccola Lisa e lei stessa, aveva l’impressione che si sentiva come quando lui le leccava la figa. Aveva l’impressione che avesse una enorme dura lingua all’interno di lei. Si sentiva come quando poc’anzi lui l’aveva leccata e fatta godere. Si sentiva come non mai e mai aveva goduto così tanto.

Si sentiva sempre più calda ed eccitata. Ansimava sempre più forte e i rumori che sentiva provenire dal basso ventre la erotizzavano sempre più. Le mani del vecchio ‘zio Tom’ hanno iniziato a massaggiare le tette e presi fra le dita i capezzoli, li ha tirati dandole nuovamente forti emozioni di piacere. Stava confrontando la scopata fatta in precedenza con il suo amato Daniele. L’esperto e vecchio meccanico la stava facendo impazzire e amava ogni secondo che stava passando con quel meraviglioso e stupendo cazzo a differenza di quello che era accaduto in precedenza.

‘Oh… Oh! Zietto! Mmmhhh…’ Non era più in grado di ragionare. Le parole uscivano sconnesse dalle labbra.

Tom ha sorriso maliziosamente e ha iniziato a muovere il meraviglioso cazzo dentro e fuori sempre più velocemente. Lisa si sentiva come se ad ogni spinta, il respiro le mancava e il cuore le veniva spinto fino in gola. Aveva l’impressione che la vagina stesse per scoppiare e si muoveva tremando sempre più.

L’ha preso per le spalle tirandolo verso di lei e con la faccia sepolto contro il suo collo ha mugolato restando in apnea e ha urlato. ‘Ohhhh… Siii… Scopami!’ L’orgasmo esplode e involontariamente morde la spalla mugolando e tremando sempre più.

L’incredibile situazione non le è passata per la mente in quel momento. L’animo e tutto in lei era assorbito dall’incredibile orgasmo ricevuto. Stava venendo scopata da un vecchio amico e collega del padre che la vista crescere nel tempo, mentre la vagina si contraeva e pulsava per il piacere che per l’ennesima volta stava ricevendo.

Il vecchio Tom la stava guardando voluttuosamente quando ha iniziato a spingere sempre più profondamente in lei. Lisa sapeva che l’anziano meccanico stava durando ben oltre il tempo di Daniele. Poteva percepire chiaramente le palle sbattere rumorosamente contro il sedere ad ogni spinta che subiva. Il vecchio meccanico le ha preso il sedere con le sue forti mani e l’ha tirata fortemente contro di lui ad ogni spinta, mentre la scopata non più controllata, si era tramutata in una lotta di corpi, in una scopata selvaggia.

Tom è crollato su di lei schiacciandola con il suo peso e con la pancia prominente e il cazzo piantato profondamente nella figa palpitante e grondante di umori. Con un grugnito animalesco, ha dato ancora una spinta più forte e il respiro era sempre più corto e più rapido. Anche Lisa ha iniziato a tremare e ad andare incontro al cazzo dell’uomo spingendo come poteva. Desiderava sempre più cazzo. Ha chiuso gli occhi e ha inarcato la schiena prendendo nei suoi pugni la stoffa del divano, mentre un nuovo e violento orgasmo le esplode selvaggio nelle viscere. Resta senza fiato a lungo e boccheggiante a tremare spasmodicamente. Come l’aria le riempie i polmoni, geme e urla.

Nello stesso istante anche Tom si era fermato con il cazzo piantato profondamente e stava tremando e sudando. Respirava rumorosamente e la guardava immobile tremando ancora.
‘Oh siii…’ Le ha detto come un soffio appena percepibile, mentre il cazzo in lei trema e sussulta profondamente in lei. Si abbassa e le sussurra nell’orecchio. ‘Grazie, grazie, grazie’ Oh Dio Lisa. è stato meraviglioso. Ho sognato tanto questo momento…’

Tom l’ha baciata a lungo contraccambiata da lei per poi voltarsi di lato. Incuriosita, anche Lisa ha osservato ed è rimasta interdetta per qualche attimo. Si era completamente dimenticata della presenza di Daniele. Lui era in piedi a pochi centimetri da loro e si stava masturbando velocemente. Dal meato sono usciti fiotti bianchi di sperma che hanno colpito Lisa sul volto. L’unica cosa che ha potuto fare è stato di tenere gli occhi chiusi, mentre i caldi schizzi la colpivano sulla faccia. Tom è rimasto con il cazzo sepolto nella figa a lungo fintanto che non ha iniziato a diventare morbido e lentamente è scivolato fuori. Un zampillo di liquido è colato dalla figa bagnando il solco fra le natiche e il sedere.

Tom si è seduto sul divano al suo fianco e le ha chiesto sottovoce: ‘Stai bene?

‘Sono stanca.’ Ha risposto con un filo di voce e con gli occhi ancora chiusi.

Tom l’ha tirata a se per un dolce forte abbraccio. Le labbra le hanno accarezzato e le sue per poi posarsi in un tenero e dolce bacio che via, via, è diventato più profondo in cui anche lei insinua la lingua nella bocca di lui. Geme per la sensazione eccitata che il bacio le ha dato nuovamente. Si separano e mentre la guarda negli occhi le accarezza il volto cercando di toglierle dagli occhi un poco di sperma.

‘Faresti bene ad andare a dormire. Io e Daniele rimettiamo tutto a posto e puliamo.’

Le lecca un occhio e le toglie lo sperma liberandolo e permettendo almeno di farla vedere da quello. Daniele raccoglie gli indumenti e glieli mette nelle braccia. La bacia anche lui a sua volta per poi aiutarla ad alzarsi in piedi. Arrabbiata e immusonita, non voleva lasciarli. Lui riconosce lo sguardo e il suo modo di fare e le sorride per poi darle una sonora pacca al sedere.

Tremante si avvia verso le scale. Aveva le gambe molli, come se fossero state di gelatina. Scalare gli scalini sono stati per lei veramente duri in cui ha potuto farlo solo aggrappandosi al passamano.

Nel letto ripensa alla sua prima volta. è stata meglio di come avesse mai sognato. Aveva scopato con Daniele che amava e con l’anziano Tommaso, un vero uomo che l’aveva fatta godere a dismisura.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

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Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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