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Racconti erotici sull'Incesto

MAESTRA DI VITA

By 17 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

L’estate scorsa,alla fine dell’anno scolastico, per non restare in città in attesa delle ferie dei miei genitori andai a trovare mia nonna Ada, la mamma di mia mamma nella sua casa in Toscana.
La villetta non &egrave molto grande ma &egrave circondata da un bel bosco che la nasconde agli occhi dei passanti, non &egrave lontana dal mare ed &egrave provvista di una piccola piscina privata.
L’idea di rilassarmi in compagnia della nonna mi andava proprio a genio, l’anno era trascorso molto lentamente ed in più mi ero lasciata col mio ragazzo ed avevo bisogno di un periodo di riposo.
Mi chiamo Silvia ho 18 anni sono molto carina, anche se non molto alta ma ben proporzionata, ho dei lunghi capelli castani, occhi verdi, un seno della seconda misura coi capezzoli sporgenti e due belle chiappette sode e alte.
La nonna mi venne a prendere alla stazione facendomi grandi feste, non ci vedevamo da alcuni mesi, poi mi portò a casa.
Portammo le borse in camera mia e mi propose di farmi una doccia per rinfrescarmi prima di pranzo.
A tavola parlammo del più e del meno come se ci fossimo viste solo il giorno prima, io e la nonna avevamo un filing speciale.
Dopo pranzo mi disse che se volevo prendere un po’ di sole potevo andare in piscina, salii in camera a mettere il costume, poi andai nel retro della casa.
Giunta a bordo vasca rimasi di stucco, la nonna era sdraiata su di un lettino completamente nuda e si capiva che non era la prima volta perché non aveva nessun segno di costume.
Restai a guardarla, a 57 anni era ancora una donna stupenda e ne dimostrava tranquillamente 10 di meno se non di più, anche lei non molto alta, 1.65 circa, ma perfetta nelle proporzioni aveva le gambe snelle, il ventre piatto senza ombra di ciccia superflua, il seno un po’ più grande del mio si indovinava ancora bello sodo coi capezzoli bruni che si confondevano con l’abbronzatura ed il pube depilato eccettuata una strisciolina di pelo appena sopra le grandi labbra.
Insomma era una fica incredibile.
Mi avvicinai e lei si accorse di me.
‘Vieni Silvia accomodati’ indicando il lettino di fianco al suo ‘Se vuoi puoi prendere anche tu il sole integrale tanto qui non può vederci nessuno, spero che non ti vergogni di farti vedere dalla tua nonna’
‘Assolutamente no’ risposi slacciando il reggiseno’Ti trovo veramente splendida nonna, se non ti conoscessi ti avrei scambiata per una mia coetanea’
‘Ti ringrazio ma non esagerare, piuttosto tu sei veramente molto bella chissà che stragi di cuori’
Tolsi anche il minitanga e mi sdraiai sul lettino
‘Cara sarà meglio che ti spalmi un po’ di crema solare altrimenti ti scotterai, sei così bianca’
‘Hai ragione nonna mi aiuteresti per favore’
‘Faccio io non preoccuparti, però potresti chiamarmi Ada invece che nonna, mi fa sentire vecchia’
‘Certo nonna’. Cio&egrave Ada’
Mi sdraiai supina ed Ada cominciò a spalmarmi la crema solare cominciando dalle spalle per poi scendere verso il culetto e le gambe, aveva delle mani vellutate leggere e forti nello stesso tempo, aveva indugiato sulle mie natiche allargandole con le dita e sfiorando il mio buchino, iniziavo ad eccitarmi.
‘Girati ora’
Mi girai e lei cominciò a massaggiarmi le spalle poi il seno e poi più giù all’inguine completamente rasato, al contatto con le dita i miei capezzoli si indurirono e dalla mia bocca uscì un gemito di piacere mentre la fighetta cominciava a colare.
Non era la prima volta che mi facevo toccare da una donna, io e Gianna la mia migliore amica avevamo sperimentato più di una volta l’amore lesbico con grande soddisfazione di entrambe, ma ora era una donna adulta anzi mia nonna che mi eccitava da morire.
Le sue dita scesero sempre più giù e quando giunse alla figa aprii le gambe quasi senza accorgermi e le sue dita si insinuarono nella fessura fradicia.
‘Sei bellissima Silvia’ così dicendo avvicinò le labbra alle mie che si aprirono in un bacio languido, ci baciammo a lungo mentre le nostre mani esploravano i nostri corpi nudi, Ada scese a lambire un capezzolo con la lingua mentre con le dita esplorava la fighetta, io gemevo sempre più forte sentendo arrivare il momento del massimo piacere, il colpo di grazia arrivò quando sentii la sua lingua roteare sul mio clitoride gonfio di desiderio, esplosi in un orgasmo squassante inarcando la schiena e spingendo con le mani la testa di Ada tra le mie cosce.
Ada continuò a leccare penetrando con la lingua la mia vulva bollente mentre si girava e si metteva su di me portando la sua figa a portata della mia bocca, allargai con le dita le grandi labbra e cominciai a leccare quella figa avita.
Raggiungemmo ben presto un orgasmo travolgente che ci fece urlare di godimento.
‘Silvia, amore mio, sei stata fantastica’
‘Anche tu, non ho mai goduto così intensamente, però non sono lesbica’ mi affrettai a chiarire
‘Neppure io cara, ma ciò non toglie che ci si possa divertire anche fra donne non ti pare?’
‘Devi sapere che io e tuo nonno non ci siamo mai fatti mancare nulla in fatto di sesso, Gianni era un bel mandrillone ben dotato e mi ha insegnato molte cose sul sesso e prima fra tutte &egrave che bisogna godersela senza tabù o vergogna, per questo ho voluto fare l’amore con te anche se sei mia nipote’

Continua

Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com
La vacanza era iniziata sotto i migliori auspici, avevo scoperto di avere una nonna eccezionale, avevamo fatto l’amore e lei l’aveva fatto sembrare la cosa più naturale del mondo, come fu naturale, complice il caldo continuare a stare in casa senza nulla addosso sempre pronte a baci, carezze ed orgasmi travolgenti.
Entrambe però avevamo bisogno di quel qualcosa in più che ci mancava, un bel cazzo che ci stantuffasse le fighette.
Decidemmo quindi una sera dopo cena di uscire per farci rimorchiare da qualche bel maschietto.
Andammo a vestirci e quando fummo pronte guardandoci ci mettemmo a ridere, praticamente senza accordi ci eravamo vestite, se così si può dire, allo stesso modo, gonna corta svasata, un top di cotone che a malapena copriva il seno e sandali col tacco altissimo.
Il trucco appena accennato e l’abbronzatura nascondevano le poche rughe di Ada tanto che sembravamo quasi sorelle anziché nonna e nipote.
Con la macchina ci dirigemmo verso una vicina cittadina di mare e, dopo aver parcheggiato andammo sul lungomare, erano circa le 9 di sera e c’era parecchio movimanto di giovani e meno giovani.
Camminammo per un po’ incrociando gli sguardi con alcuni ragazzi che incontravamo, poi decidemmo di sederci ad un tavolino di un bar ed ordinare da bere.
Non trascorse molto tempo e due ragazzi che avevamo incontrato si avvicinarono.
‘Ciao ragazze, possiamo offrirvi qualcosa da bere?’ disse uno dei due
‘Io mi chiamo Luca e lui &egrave Andrea’
Ada ed io ci scambiammo uno sguardo d’intesa, i due erano due begli esemplari di maschio, Luca biondo Andrea moro entrambi con gli occhi azzurri muscolosi senza essere i classici palestrati, ed abbronzatissimi, indossavano dei pantaloni lunghi leggeri e delle canotte, non potevamo certo deluderli.
‘Con piacere’ Disse Ada ‘Accomodatevi pure, io sono Ada e lei &egrave Silvia’
Andrea si sedette di fianco a me mentre Luca si accomodò vicino ad Ada, credo che avessero deciso in anticipo la divisione della preda senza sapere che le prede erano loro.
‘Siete molto carine, siete sorelle?’ chiesero
Prima che Ada potesse rispondere l’anticipai
‘Si Ada &egrave mia sorella maggiore’
‘Pensavamo foste gemelle, siete vestite uguali’
Si prodigarono in complimenti mentre ordinavamo da bere ed i loro sguardi si perdevano molto spesso tra la nostre cosce generosamente esposte ed i nostri scrutavano i loro pantaloni che si ingrossavano.
Restammo in quel bar quasi un’ora durante la quale i nostri amici cominciarono ad allungare le mani ed accennare qualche bacio che noi ci guardammo bene dal rifiutare.
‘Che ne dite di andare in un locale un po’ più intimo’suggerì Andrea.
L’invito fu subito accettato ed abbracciate ai nostri cavalieri ci avviammo alla macchina di Andrea.
Ada salì dietro con Luca mentre io mi sedetti davanti di fianco ad Andrea che guidava.
Durante il tragitto che fu abbastanza breve diedi un’occhiata dietro e notai che Luca si era già dato da fare baciando Ada ed infilandole una mano sotto la gonna.
Andrea dal canto suo ogni volta che cambiava marcia allungava la mano sulle mie cosce finch&egrave arrivò finalmente alla mia fighetta fradicia.
Luca intanto aveva tolto il perizoma alla sua compagna e la stava masturbando infilandole due dita.
Fortunatamente arrivammo presto a destinazione altrimenti saremmo andati a sbattere perché Andrea aveva più spesso le mani addosso a me che sul volante.
Per non essere da meno di Ada, che era scesa senza riinfilarsi le mutandine, prima di scendere mi sfilai il perizoma appendendolo allo specchio retrovisore.
Il locale era una spece di Club priv&egrave con discoteca e salottini più o meno appartati, il padrone accolse Luca ed Andrea come vecchi amici e ci fece accomodare accompagnandoci in uno dei salotti più nascosti, intanto mi guardai un po’ attorno e notai che vi era parecchia gente che ballava giovani e meno giovani e che in alcuni salottini vi era una certa attività un po’ spinta, infatti vidi una donna inginocchiata con in bocca il grosso cazzo di un’uomo stravaccato su un divano.
Tra me pensavo ‘ Proprio l’ambiente adatto a due troie come me e mia nonna ‘
La tensione accumulata durante il viaggio si era un po’ stemperata per cui decidemmo di darci alle danze coi nostri cavalieri, ma la voglia di sesso ci prese nuovamente e tornammo al nostro salottino.
Subito i ragazzi si diedero da fare e, visto che eravamo senza mutande, cominciarono col leccarci la figa, sdraiate sul divanetto con le cosce spalancate mugolando come cagne in calore cominciammo a baciarci accarezzandoci i seni.
La lingua di Andrea spatolava sulla mia fighetta lappando i succhi che uscivano abbondanti mentre Luca infilava tre dita nella vagina di Ada succhiandole il clitoride gonfio.
Ben presto raggiungemmo l’orgasmo che ci trovò allacciate in un bacio lubrico con le lingue che saettavano all’interno delle nostre bocche.
Intanto i ragazzi si erano spogliati ed ora ci presentavano i loro cazzi duri da succhiare, non perdemmo neppure un secondo e ci gettammo sulle grosse cappelle.
‘Forza troie fateci un bel pompino’disse Luca
‘Non ho mai trovato due sorelle così troie, scommetto che se la leccano tutti i giorni’
‘E’ vero’rispose Ada prima di imboccare il cazzi di Luca
‘Però preferiamo i bei cazzoni come i vostri’ conclusi io.
Il cazzo di Andrea era piuttosto grosso anche se non molto lungo, circa un 20 cm, e mi sforzavo per far entrare la sua cappella gonfia nella mia boccuccia, lui spingeva cercando di farmi ingoiare piu cazzo possibile, quello di Luca invece oltre che grosso era pure un bel cazzone lungo, sui 28 cm circa, con due bei coglioni gonfi che Ada da esperta pompinara riusciva ad ingoiare quasi per intero.
I ragazzi super eccitati da ore non ci misero molto a venire inondandoci le gole con una abbondante bordata di fiotti di sborra calda.
Fu talmente abbondante che non riuscii ad ingoiare tutto e parte di quel nettare mi colò dalla bocca sul mento e sul seno, subito Ada si mise a leccare le mie tettine ingoiando il dolce seme poi venne a baciarmi lascivamente mischiando i sapori dei due uomini.
La scena era piuttosto arrapante e non lasciò indifferenti i due, che nonostante la recente sborrata non avevano perso l’erezione, che ci sollevarono come fuscelli posizionandoci l’una di fianco all’altra alla pecorina ed affondando i loro uccelli nelle nostre fighe fradice.
L’ingresso dei grossi mandrini scatenò in entrambe un altro orgasmo squassante, ci sentivamo piene ed appagate, finalmente un bel cazzone dentro.
I ragazzi durarono a lungo regalandoci altri orgasmi, poi Andrea si sfilò dalla mia vagina sdraiandosi sul divano, gli accarezzai i coglioni poi lo presi nuovamente in bocca, sentivo il sapore dei miei umori misto a quello del suo sperma, lo ripulii poi mi impalai sul suo bastone ed iniziai a cavalcarlo come una valchiria.
Ada da dietro cominciò a leccarmi il buchino del culo inserendo un dito poi un altro nel mio stretto orifizio, leccava allargandomi le chiappe lubrificandomi l’ano che palpitava come una piccola bocca.
‘Vieni Luca’ disse poi ‘Incula questa bella troietta, non aspetta altro’
Non se lo fece ripetere due volte e sfilato il cazzo dalla figa di Ada venne ad appoggiare la cappella sul mio culo, avevo già fatto sesso anale e non mi era dispiaciuto anche se il cazzo che avevo provato non era grosso come quello che si apprestava ad invadermi l’intestino, gli abbondanti succhi di mia nonna sul suo bastone e la lunga leccata che mi aveva prodigato gli permisero di penetrarmi con una certa facilità e ben presto mi trovai piena del suo cazzo che cominciò a limarmi lo sfintere.
‘Che bel culetto stretto, vedrai che poi potrai prenderne quanti ne vuoi troietta’
Impalata su Andrea e col cazzo di Luca nel culo godevo come una cagna in calore mugolando e urlando frasi sconnesse.
‘Siii scopatemi come una vacca”’.. sono piena di cazzo””godoooooo!!!’
‘Godi piccola godi’ mi sussurrava Ada ‘Bambina mia sei stupenda, sei proprio una troietta come la tua mamma’
Non feci caso a quest’ultima frase così enigmatica anche perché i due stalloni mi riempirono figa e culo di sborra bollente quasi in contemporanea, ed io ebbi l’ennesimo orgasmo che mi lasciò sfinita.
Sfilarono i cazzi dai miei buchi dai quali scendeva un rivolo di sperma che Ada si affrettò leccare ingoiando golosa.
Ero a pezzi ma non volevo lasciare Ada senza cazzo e quindi mi affrettai a prendere in bocca i due cazzi per riportarli all’erezione, non mi ci volle molto e presto i due pali svettavano in attesa di sventrare Ada.
Andrea rimase sdraiato sul divano e mia nonna si mise sopra di lui di schiena impalandosi sul grosso cazzo col culo, quindi Luca si mise tra le sue gambe invadendole la figa col suo cazzone.
La scoparono a lungo facendola godere più e più volte poi la riempirono di lava bollente.
Non volendola deludere quando i due si sfilarono andai a leccare lo sperma che colava dalla sua figa e dal culo e poi la baciai.
‘Che scopata ragazzi’ esclamo Luca
‘E che troie le sorelline’ rimandò Andrea
‘Veramente’ disse Ada ‘Non siamo sorelle ma nonna e nipote e per essere troie siamo troie vero Silvia?’ e scoppiò in una sonora risata
‘E’ vero nonna siamo proprio delle belle troione’ risposi ridendo.

Continua

Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com I due giorni successivi all’incontro con Luca ed Andrea, con i quali ci scambiammo i numeri telefonici con la promessa che ci saremmo rivisti, furono dedicati al riposo e ai bagni di sole, anche se non mancarono di certo i baci le carezze e qualche leccatina.
Ogni tanto mi tornava alla mente quella frase di nonna -‘Bambina mia sei stupenda, sei proprio una troietta come la tua mamma’- e mi rodeva dentro come un tarlo.
Cosa centrava la mamma? Non ce la vedevo a fare la troia”’oppure si?
Sapevo, per averli spiati, che scopava regolarmente con papà e l’avevo sentita gemere ed agitarsi in preda all’orgasmo ma non mi sembrava il tipo della troia a letto.
A dire il vero non l’avrei detto neppure di nonna fino a tre giorni prima e tutto sommato neppure di me.
Vuoi vedere che nonna e mamma””
Mi stavo eccitando a quel pensiero e mi tornavano in mente alcuni particolari a cui prima non avevo dato molta importanza.
Capitava spesso, durante l’anno, che mamma venisse a trovare nonna per qualche giorno e quando tornava era sempre allegra e rilassata inoltre lei e papà tre o quattro volte al mese uscivano la sera e mamma era sempre molto elegante e sexy, l’avevo vista indossare calze, reggicalze o guepiere sotto i vestiti, tornavano molto tardi anzi a dire il vero molto presto la mattina dopo stanchi ma felici e mamma era sempre raggiante per tutta la settimana.
Non sono certo prove però”’
Decisi di chiedere ad Ada
‘Senti Ada cosa volevi dire con la frase – sei proprio una troietta come la tua mamma – l’altra sera?’
‘Cara Silvietta ora siamo abbastanza adulte ed in confidenza quindi posso rivelarti alcune cose che prima non potevo dirti’
‘Ti ricordi quando ti dissi che il nonno mi aveva insegnato a vivere il sesso senza tabù?
Il tabù dell’incesto &egrave uno di questi che anche noi in questi giorni abbiamo infranto, così &egrave stato anche per tua madre, quando fu maggiorenne la coinvolgemmo nei nostri giochi erotici e lei si rivelò un’allieva attenta e vogliosa proprio come te’.
‘Allora avete fatto sesso anche col nonno?’ dissi
‘Si amore anche con lui anche se non fu il primo perché Carla aveva già avuto qualche rapporto in precedenza, ma vivere il sesso in famiglia senza inibizioni l’ha aiutata ad essere più libera e consapevole senza sotterfugi e quando conobbe tuo padre non ebbe timore di innamorarsi di lui e di rivelarsi per quella che era, cio&egrave una donna disinibita pronta ad ogni esperienza pur di soddisfare se stessa ed il suo uomo.’
‘Allora quando escono la sera &egrave per andare a scopare con qualcun altro, e quando viene qui da te si diverte con te come abbiamo fatto noi?’
‘Brava vedo che hai capito, quando tua madre viene qui stiamo anche due giorni interi a leccarci, accarezzarci, baciarci e questo rende il nostro legame ancora più profondo’
‘Ada sono eccitatissima vieni facciamo l’amore’
Iniziammo a baciarci poi la sua lingua corse ad impossessarsi dei miei capezzoli duri, le sue dita vellutate andarono in cerca della mia fessura umida giocando tra le piccole labbra raggiungendo il bottoncino del clitoride, il mio respiro si fece sempre più affannoso e le gambe mi cedettero e fui costretta a sdraiarmi sul letto per non cadere chiudendo gli occhi.
Ada si staccò un attimo da me, sentivo che apriva un armadio e subito dopo sentii qualcosa di duro che si faceva strada nella mia figa spalancai le gambe ed aprendo gli occhi vidi Ada con in mano un grosso fallo in lattice la cui cappella era già entrata in me.
Non avevamo ancora sperimentato l’amore saffico con lausilio di falli finti ma accolsi quella novità con entusiasmo come accolsi dentro di me tutto il grosso fallo che Ada faceva entrare ed uscire con un ritmo lento per abituarmi alle grosse dimensioni.
‘Ada dammi la tua figa da leccare ‘ le dissi ansimando, non volevo godere da sola
Subito si mise sopra di me ed il profumo del suo sesso eccitato mi invase le narici inebriandomi.
Cominciai a leccarla indugiando sul clitoride ma anche sul buco del culo, Ada aveva aumentato il ritmo della scopata ed ora il cazzo entrava tutto dentro di me mentre con la lingua martoriava il mio clitoride, stavo per godere ed aumentai il ritmo delle leccate sulla figa introducendole la lingua più in fondo possibile quasi volessi scoparla.
Ada mi venne in bocca un’attimo prima che anche io esplodessi in un orgasmo incredibile.
Crollammo esauste sul letto ed il dildo uscì dalla mia vagina, lo presi in mano per guardarlo meglio, era la perfetta riproduzione di un cazzo vero lungo 25 cm e piuttosto largo con la grossa cappella e le vene gonfie lungo l’asta.
‘Ada &egrave bellissimo questo fallo finto’
‘Ti piace amore mio? E’ la riproduzione di quello di tuo nonno, me lo volle regalare quando seppe della sua malattia, &egrave il mio compagno delle mie notti solitarie’
‘Nonno aveva proprio un bel cazzone!’esclamai
‘Se fosse qui ti sarebbe piaciuto ancora di più l’originale ma ora &egrave come se anche lui ti avesse avuta non ti pare?’
‘Certo mi ha fatto godere tanto’
Ci addormentammo abbracciate poi verso sera arrivò la telefonata di Andrea che chiedeva se volevamo uscire con lui Luca ed alcuni amici che desideravano conoscerci.
Prendemmo appuntamento per le 10 della sera stessa al bar del primo incontro.
Cenammo poi ci preparammo per uscire, doccia, profumo, trucco poi un vestitino corto e leggero con le spalline con una scollatura sulla schiena molto profonda le solite scarpe col tacco alto, indispensabili vista la nostra statura, e naturalmente niente intimo.
‘Chissà se gli amici di Luca ed Andrea saranno all’altezza dei nostri amanti’commentai con Ada.
‘Spero proprio di si, anche perché sono super eccitata e non vorrei restare delusa’
Arrivammo all’appuntamento con qualche minuto di ritardo, come si conviene a delle signore, Andrea e Luca si alzarono aiutandoci a prendere posto attorno al tavolo come perfetti gentil’uomini poi ci presentarono gli amici.
C’erano tre ragazzi di cui uno di colore ed una ragazza
‘Queste sono Ada e Silvia le ragazze incredibili di cui vi abbiamo parlato’ annunciò Luca ‘E questi sono Massimo, Veronica, Stefano e Gianfranco’indicando gli amici.
Gianfranco, il ragazzo di colore la cui madre era eritrea ed il padre italiano, era un bel ragazzone alto e muscoloso di 21 anni aveva i tratti del volto europei a dispetto del colore della sua pelle.
Massimo e Stefano erano fratelli uno di 22 l’altro di 24 anni simpatici, cordiali e molto carini, mentre Veronica, la ragazza di Massimo, di 19 anni era una ragazza molto bella alta 1.70, mora coi lunghi capelli raccolti in una treccia, un bel seno della terza abbondante, era abbigliata con una gonna a tubino corta ed una camicetta sotto la quale si indovinava il seno nudo.
Parlammo del più e del meno per una buona mezzora ridendo e scerzando poi Massimo e Stefano proposero di terminare la serata a casa loro, la proposta fu accettata con entusiasmo da tutti anche perché tutti sapevano come si sarebbe conclusa.
Poco dopo arrivammo a casa dei due ragazzi, un po di musica, qualcosa da bere e subito cominciarono gli approcci.
Io fui presa di mira da Massimo e Gianfranco, Luca Stefano ed Andrea si interassarono di Ada mentre Veronica dopo essersi spogliata si era seduta su una poltrona cominciando a masturbarsi guardando le scene che si svolgevano tutt’attorno
Gianfranco, dopo avermi spogliata, si mise tra le mie cosce e cominciò a leccarmi la fighetta, aveva una lingua larga e lunga che usava come una spatola su tutta la lunghezza della spacca dandomi della sensazioni incredibili, Massimo invece aveva tirato fuori il suo uccellone e me lo aveva dato da succhiare, aveva un bel cazzone sui 23 cm con la cappella che somigliava ad un’albicocca, aveva un buon sapore e quindi mi diedi da fare per succhiarlo al meglio, intanto con la dita mi titillava i capezzoli gonfi di desiderio.
Diedi un’occhiata ad Ada e la vidi impegnata in un triplo pompino inginocchiata tra i tre uomini, già conoscevamo la consistenza dei cazzi di Andrea e Luca e Stefano parve non essere da meno, l’unico ancora misterioso era Gianfranco ma ben presto potei accorgermi delle sue dimensioni.
Infatti dopo avermi ben lubrificata con la sua saliva ed i miei succhi che uscivano abbondanti si inginocchiò davanti a me e aprendomi ancora di più le gambe appoggiò la cappella all’entrata della figa.
Allungai una mano per saggiarne la consistenza e”’. cazzo non riuscivo a chiudere la mano attorno all’asta, tolsi il cazzo di Massimo dalla bocca e guardai giù.
Sgranai gli occhi, il cazzo di Gianfranco era enorme, aveva la cappella grossa come una pesca e l’asta sarà stata almeno 30 cm di lunghezza con due coglioni enormi.
Aveva puntato decisamente al centro della mia figa e spingeva gradatamente l’enorme pistone dentro di me, mi sembrava di essere spaccata in due fino a che sentii la cappella urtare sulla bocca dell’utero e contemporaneamente i suoi coglioni sul perineo.
Mi aveva riempita completamente
‘Che figa che hai!’ esclamò ‘Nessuna finora era riuscita a prenderlo dentro tutto’
‘Ed io non avevo mai preso un cazzo così grosso’ risposi ‘Ed ora scopami per bene che ti voglio sentire tutto’ continuai muovendo il bacino incontro al suo ventre.
Cominciò a fottermi con movimenti lenti estraendo quasi completamente il membro dalla vagina per poi affondarlo fino alla radice, si fermava un’attimo perché le pareti della figa si abituassero e poi ancora fuori e dentro, sentivo l’orgasmo montare come un’ondata di piena.
‘Prendi troia”’prendilo tutto””’.lo senti il mio cazzone come ti sfonda?’
‘Siiii dai spaccami tutta ”’mmmmmmmmm”’ahhhhh”.godo’
Mi ero completamente disinteressata di Massimo che rivolse le sue attenzioni su Veronica, che masturbandosi si era infilata la mano quasi completamente nella figona, le alzò le gambe sopra le sue spalle inculandola con un solo affondo.
Con quel bel cazzo in culo e la mano affondata nella figa Veronica cominciò ad ululare come una cagna in calore.
‘Uahhhh”’.ancora”.tutto dentro””..inculami’
Ada dal canto suo si era impalata sul cazzo di Andrea mentre Luca la inculava, sentivo solo dei sordi mugolii di soddisfazione perché la bocca era occupata a spompinare Stefano.
‘Mmmmmm”””..si.. mmm’
‘Sei piena di cazzi &egrave vaccona”’ti piace farti sfondare’
Misi le braccia al collo di Gianfranco e lo attirai a me per un bacio a tutta lingua e lui mi sollevò come se fossi una bambola tenendomi impalata sul suo grosso randello, gli allacciai le gambe attorno alle reni e cominciai ad andare su e giù sempre più velocemente aumentando il ritmo della scopata, ormai avevo perso il conto degli orgasmi mentre lui sembrava instancabile.
Poi si sedette sul divano e cominciai a cavalcarlo come una valkiria mentre Massimo riempiva di sborra il culo di Veronica ed Andrea Luca ed Ada venivano contemporaneamente.
‘Vengooooo”..ti sborro il culo troiaaaaa’urlò Massimo
‘Ti riempioooo’ disse Andrea ‘ Anche io ti sborro tutta’ aggiunse Luca
‘Fatemi godere bastardi””.daiiiii”’.sono la vostra troia”..il vostro contenitore di sborra’ Ada era impazzita di godimento
Stefano allora mi fece piegare sul petto di Gianfranco e dopo avermi leccato il buco del culo mi inculò non senza difficoltà per la presenza del grosso cazzo nella figa.
‘Dai riempimi il culo”’.. spaccatemi’..vengoooooo!!’
Quando fu tutto dentro non ci mise molto a venire riempiendomi di sperma bollente.
Gianfranco ancora resisteva ma io volevo sentire la sua sborra invadermi le viscere, mi disarcionai e guardandolo dritto negli occhi puntai la sua cappella sul mio buchino del culo.
Mi guardò come per dire ‘Sei sicura?’ ma imperterrita continuai a calarmi sul cazzo fino a che sentii i suoi coglioni sbattermi sulle chiappe mi sentivo completamente sfondata e nello stesso tempo cominciai a godere col culo, non avevo mai provato una sensazione simile.
Le contrazioni di muscoli rettali lo fecero giungere ben presto al punto di non ritorno e mi sentii inondare gli intestini con un mare di lava bollente.
Ero stremata il suo cazzo cominciò a perdere la consistenza e si sfilò dal mio culo che rimase oscenamente aperto mentre un rivolo di sperma ne fuoriusciva, Veronica ne approfittò immediatamente incollando la bocca come una ventosa al buco aspirando ed ingoiando il prezioso nettare.
Eravamo tutti sfiniti ma trovai la forza di fare un’ultima cosa, cominciai a leccare il cazzo di Gianfranco ripulendolo ed assaporando il sapore dei miei succhi misti al suo riportandolo all’erezione, volevo che anche Ada potesse godere di quel cazzone.
‘Ada amore mio vieni a godere di questo ben di dio’
Non se lo fece ripetere due volte impalandosi su di lui cavalcandolo con un ritmo veloce e cadenzato.
‘Porc”.. mi sta mungendo il cazzo con la figa, dai troiona che sborro’
‘Devi venirmi in bocca’ gli dissi
‘Siii dai apri la bocca che ti inondo’ disse disarcionando Ada che se ne era già bella che venuta con un rantolo.
Mi avventai sulla cappella aprendo la bocca il più possibile e i fiotti mi colpirono direttamente in gola, ingoiai per non rimanere soffocata e continuai ad ingoiare una quantità impressionante di sborra.
Erano le quattro del mattino e ci addormentammo abbracciati gli uni agli altri.

Continua

Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com Gli avvenimenti degli ultimi giorni avevano aperto nuovi orizzonti sulla mia vita sessuale.
Intanto avevo scoperto che mia nonna e mia mamma avevano da tempo un rapporto incestuoso, nel quale era stato senza dubbio coinvolto anche nonno ed anche io avevo allacciato lo stesso tipo di rapporto con nonna Ada con la quale avevo sperimentato, in modo molto sereno, anche il sesso di gruppo con grande soddisfazione per entrambe
Il nostro legame si era sicuramente consolidato, avevo poi conosciuto Gianfranco che mi aveva colpito in modo particolare.
Il venerdì mattina arrivarono due telefonate che ci riempirono di gioia, la prima annunciava che nel primo pomeriggio sarebbe arrivata la mamma per trascorrere con noi il fine settimana, la seconda fu di Gianfranco che mi invitava ad uscire con lui quella sera stessa, mi spiaceva lasciare mamma e nonna sole ma accettai con piacere.
‘Non ti spiace Ada se questa sera esco da sola?’
‘Figurati cara, credo che tu abbia fatto colpo su quel ragazzo’ disse sorniona
‘Ed anche lui non ti &egrave indifferente’ continuò notando che ero arrossita a dispetto dell’abbronzatura.
‘Non faccio che pensare a lui e a come abbiamo fatto l’amore, eravamo in tanti ma sembrava ci fossimo solo noi due’
‘Non ha avuto occhi e”’.cazzo che per te tutta la notte, credo si sia innamorato’
‘Non so’. &egrave troppo presto per dirlo’..vedremo’
‘Ora però rilassiamoci un po’ in piscina perché questa sera sarà una serata importante per entrambi’ e si mise a ridere di gusto.
Verso le tre del pomeriggio arrivò mamma, le corsi incontro abbracciandola stretta e le stampai un bacio sulla bocca facendo guizzare per un attimo la lingua sulle sue labbra, volevo che sapesse che sapevo’..
Poi arrivò Ada, si abbracciarono e baciarono e non fu un bacio tra madre e figlia ma tra amanti che non si vedono da tempo.
Mamma sapeva tutto,forse Ada l’aveva informata forse il mio bacio le aveva fatto intuire sta di fatto che a quel punto ci abbracciammo tutte e tre accarezzandoci e baciandoci con le lingue che si intrecciavano golose di esplorare le nostre cavità orali.
Ci mancò un pelo che ci mettessimo a fare l’amore sull’uscio di casa ma una telefonata di papà, che voleva sapere se il viaggio fosse andato bene, ci bloccò.
Trascorremmo il resto del pomeriggio in piscina a prendere il sole, naturalmente anche mamma non indossò alcun costume così potei ammirare la sua bellezza.
Avevo già avuto occasione di vederla nuda ma ora la vedevo sotto un’altra ottica, Carla, questo &egrave il suo nome, &egrave una bellissima donna di 38 anni alta 1.70 circa, in questo ha preso tutto da nonno, coi capelli castani tagliati a carr&egrave, occhi azzurri, un bel seno della terza misura con i capezzoli che guardano all’insù, gambe lunghe ed il pube depila to ma non completamente, un piccolo triangolino di pelo scuro faceva capolino appena sopra le grandi labbra.
Io e Ada raccontammo delle nostre giornate ed accennammo ai nostri nuovi amici senza entrare troppo in particolari.
Quando finalmente giunse il momento di prepararmi al mio incontro con Gianfranco.
Carla mi aiutò nel trucco mentre Ada andò a cercare un suo abito da sera, nero molto aderente appena sopra il ginocchio senza spalline e con una profonda scollatura sulla schiena ed ai piedi un paio di decolt&egrave anch’esse nere col tacco di 13cm, i capelli raccolti in uno chignon completarono l’opera, mi guardai allo specchio mi piacevo Ada e Carla fischiarono di ammirazione.
‘Questa sera il tuo Gianfranco avrà un bel da fare per evitare di saltarti addosso qui fuori’ disse Carla ridendo.
Alle nove in punto arrivò Gianfranco.
‘Wow che meraviglia!!!’ esclamò quando mi vide, mi venne incontro e mi baciò poi con fare galante aprì lo sportello e mi fece accomodare in macchina.
Mi portò in un bel locale con della bella musica di sottofondo dove bevemmo e ci raccontammo un po’ di noi, ad un tratto mi disse:
‘Vorrei portarti a conoscere una persona a me molto cara che muore dalla voglia di conoscerti’.sai’.le ho parlato tanto di te’.penso di essermi innamorato fin dal primo momento che ti ho vista’
‘Non c’entra nulla ciò che &egrave successo dopo, a casa di Massimo e Stefano, penso che sia stata la logica conseguenza di questo sentimento, speravo di incontrare una ragazza bella, dolce ma anche disinibita ed ora ti ho trovata’
‘Anch’io credo di essermi innamorata di te’ risposi semplicemente poi lo abbracciai e lo baciai a lungo.
Uscimmo dal locale abbracciati e ci dirigemmo verso casa sua.
Come si aprì l’uscio rimasi a bocca aperta, mi aveva aperto la porta Naomi Campbell o per lo meno la sua controfigura.
Mi accolse con un gran sorriso.
‘Ciao tu devi essere Silvia, io sono Sara la sorella di Gianfranco’
‘Ciao’ balbettai
Sara era una ragazza bellissima di 23 anni, alta 1.75 circa aveva un viso perfetto di una bellezza solare tipica delle donne Eritree incorniciato da lunghi capelli neri, le gambe lunghissime terminavano con un culetto a mandolino che avrebbe fatto resuscitare un morto, il seno, non molto grosso, doveva avere la consistenza del marmo.
‘Ti prego accomodati’ continuò ‘ non vedevo l’ora di conoscerti, mio fratello mi ha fatto una testa così, Silvia di qua’..Silvia di là”’. Credo che sia pazzo di te anche se vi siete conosciuti da poco’
‘Effettivamente ci siamo visti solo una volta, prima di oggi, ma credo che l’incontro sia stato decisivo per entrambi’ risposi abbracciando Gianfranco
‘Ne sono certa e molto felice, mi ha raccontato proprio tutto”’..noi siamo sempre stati molto intimi’
Ci sedemmo sul divano del salotto con Sara a destra io al centro e Gianfranco alla mia sinistra che mi abbracciava.
Bevemmo ancora un drink mentre Gianfranco cominciava a baciarmi sul collo e sulle spalle scendendo ad abbassare la lampo del vestito.
Mi sentivo sciogliere mentre la mia fighetta cominciava a bagnarsi.
Sara avvicinò le labbra alle mie ed introdusse la sua lingua nella bocca alla ricerca della mia lingua, mi piaceva baciare una donna e con Ada in quei giorni ci eravamo baciate a lungo ma con Sara fu una cosa veramente dolcissima mai provata.
Intanto il mio vestito era sceso lasciando scoperto il seno turgido sul quale pose le sue mani accarezzandolo e titillando i capezzoli già eccitati.
Gianfranco si era portato alle spalle di sua sorella slacciandole il vestito scoprendole il seno, mi apparvero due globi di carne pressoché perfetti con due capezzoli lunghi e duri con le areole molto larghe.
Continuammo a baciarci mentre le mani vagavano sui nostri corpi, in un attimo fummo tutti nudi, lasciai la bocca di Sara e scesi a baciarle il seno poi sempre più giù fino alla figa, spalancò le gambe in un tacito invito che raccolsi immediatamente affondando la lingua nella sua carne fremente.
‘Ahahahah’..siiii”.leccami amore’..succhiami tutta”””siiii brava fammi godere’
‘Mi piace la tua figa”’..&egrave dolce come il miele’ dissi smettendo un attimo di leccare
‘Continua ti prego”’..non smettere”mhmhmhmhm’
‘Come siete belle bambine mie’ disse Gianfranco che ci guardava segandosi l’uccello
‘Vieni voglio assaporare il tuo nettare’ mi disse Sara facendomi girare in modo che la mia figa fosse a portata della sua lingua.
Cominciò a leccarmi aprendo con le dita le grandi labbra per suggere l’interno fradicio.
Aveva una lingua lunga ed appuntita, diversa da quella del fratello, che mi penetrava a fondo, poi cominciò a succhiarmi il clitoride picchiettandolo con la lingua ed io esplosi nel primo orgasmo della serata.
‘Godoooo”..siiiii”’..vengooo”.ahahah’
Le infilai due dita nella vagina facendole scorrere avanti e indietro continuando a leccarle il clitoride poi aggiunsi un terzo ed un quarto dito, la sua figa era larga e bagnata, cominciò a roteare il bacino spingendosi le dita sempre più a fondo finché anche lei raggiunse l’orgasmo, sentivo le pareti della vagina contrarsi sulle mie dita e i suoi succhi uscire a fiotti quasi come un uomo.
Sfilai le dita portandomele alla bocca per assaporare i suoi succhi e poi ci baciammo mescolando i sapori delle nostre fighette.
‘Ed ora che ne direste di occuparvi del vostro uomo’ suggerì Gianfranco
Aveva ragione, sempre baciandoci ci avvicinammo al suo membro cominciando un pompino a due bocche, poi ci dividemmo i compiti io gli succhiavo la cappella mentre Sara si dedicava ai coglioni.
‘Brave ragazze”così succhiate’.mhmhmhm’
‘Tuo fratello’..slurp”. ha un cazzo stupendo”.mhmhm’..starei ore a farmi fottere da lui’
‘Ci credo’.slurp’.. l’altra sera ti ha scopato per due ore consecutive senza che vi siate resi conto del tempo che passava”..slurp’.con me non era mai successo e credo con nessun altra’ disse continuando a leccare le palle del fratello.
Questa frase mi confermò, se mai ce ne fosse stato bisogno, che i due fratelli scopavano da tempo, sentii una punta di gelosia che subito svanì quando Gianfranco mi prese tra le braccia e ,dopo avermi baciato con trasporto, mi adagiò sul divano allargandomi la gambe e strusciando la grossa cappella all’entrata della vagina.
Ero fradicia e gli umori colavano fino al buco del culo, lentamente cominciò a spingere ed inesorabilmente entrò dentro di me dilatando all’inverosimile le mucose interne.
Poi fu tutto dentro, Silvia mi baciava ed accarezzava il seno con una mano mentre con l’altra era scesa a titillarmi il clitoride.
Cominciò a parlarmi in un orecchio ‘Brava Silvia’.l’hai preso tutto dentro’goditi questo cazzone amore mio’..&egrave tutto tuo’
Gianfranco riprese la danza interrotta due giorni prima riempiendo e svuotando la mia vagina col suo grosso pistone, ogni volta sentivo sbattere i coglioni sul culo e la cappella toccare la bocca dell’utero ed ogni volta erano scosse elettriche che arrivavano dritte al cervello.
Cominciai a venire gridando di scoparmi più forte, di sfondarmi.
‘Godo amore mio’..godooooo’..sono tutta tua”fai quello che vuoi ma scopami”oh Sara come mi fa godere!!!’
Le pareti della vagina cominciarono a contrarsi mungendo il cazzo che la penetrava e ben presto anche lui giunse all’apice del piacere, mi prese per i fianchi e con un ultimo affondo mi inondò l’utero di sperma bollente, due, tre’..cinque fiotti abbondanti mi riempirono, sperai che la pillola che prendevo fosse sufficiente ad escludere una gravidanza.
‘Gianfranco amore mio ti amo’
‘Anch’io ti amo’
Nonostante l’abbondante sborrata anche questa volta il suo cazzone non accennava a cedere.
‘Vieni amore fammi vedere come scopi tua sorella’ gli dissi baciandolo
Sara si mise alla pecorina allargando bene le gambe e mentre il mio amore da dietro le infilava il cazzo nella sua grotta d’amore cominciò a leccarmi suggendo lo sperma che ne usciva mescolato coi miei succhi.
Il ritmo della scopata si rifletteva sulle leccate di Silvia alla mia figa e ben presto cominciammo a godere entrambe.
‘Vengoooo”siiii’.mi sfonda’..godoooo’
Silvia fu riempita dalla sborra del fratello che prontamente andai a raccogliere succhiandola direttamente dal suo buco rimasto oscenamente aperto.
Eravamo stravolti dal piacere ma non ancora sazi, il mio culo reclamava la sua parte, quindi ripresi a succhiare il cazzo per indurirlo nuovamente, quando fu pronto mi misi a pecorina aprendo con entrambe le mani le chiappe, Gianfranco cominciò a leccarmi l’ano per lubrificarlo inserendo anche le dita per dilatarlo un po’ poi si prese il cazzo in mano introdusse la cappella nella figa per lubrificarla e finalmente la appoggiò al buco del culo.
Cominciò a spingere, gemetti e cominciai a spingere anche io all’indietro per facilitagli il compito, finalmente l’ano cedette e la cappella sprofondò nel culo, mi sentii aprire come un’ostrica ma continuai a spingere fino a che fu tutto dentro di me.
‘Cazzo Silvia che culo da favola’
‘Inculami tesoro’ dissi ansimando’Spaccami tutta”..fammi godere”.ti sento fino in gola”.mhmhmhmh’..siiii’
Cominciò a scoparmi con forza spingendo sempre più a fondo quasi a voler far entrare anche le palle, Sara ci guardava estasiata masturbandosi.
Continuò per un tempo infinito procurandomi una serie di orgasmi anali e vaginali così ravvicinati che quasi persi i sensi poi si scaricò nel mio intestino.
‘Sborooooo”’amore ti inondo”’..ahahahahaha”’..ti amooooo’
Stramazzammo sul divano sfiniti.
Guardammo l’ora, erano le tre e mezza, facemmo tutti e tre una doccia poi Gianfranco mi riaccompagnò a casa.

Continua

Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com Quella notte rientrai stanchissima, mi spogliai rapidamente ed entrai in camera da letto di Ada, ormai dormivamo assieme, e le trovai nude abbracciate che dormivano profondamente con un’espressione beata sul viso.
Sorrisi, le immaginai mentre si baciavano, accarezzandosi le fighe fradice, poi leccarsi e masturbarsi col fallo finto di nonna fino a sfinirsi di orgasmi.
Mi bagnai a quel pensiero ma mi misi a letto addormentandomi come un sasso.
Non so quanto tempo dormii ma ad un tratto mi accorsi di un dolce languore provenire dalla mia fighetta, aprii gli occhi e, guardando tra le mie gambe semi aperte, vidi mia madre che mi passava la lingua sul clitoride.
‘Buon giorno mamma’ le dissi con naturalezza stirandomi le braccia
Lei alzò il capo ‘Buon giorno amore, dormito bene?’
‘Molto bene grazie, ma il risveglio &egrave ancora meglio’
‘Ti ho svegliata’..mi spiace’..ma non ho resistito alla tentazione”..sei così bella’
‘Sono felice mamma”.ti prego continua’..voglio godere con la tua lingua’
Allargai maggiormente le gambe piegando le ginocchia e Carla affondò la lingua nella mia bollente intimità.
Leccava divinamente esplorando dentro e fuori tutta la spacca alternando sapientemente le leccate al clitoride e al buchino.
Mi faceva impazzire
‘Siiii”.mamma”.così”.dai continua”..così’..godoooo!!’
In un attimo mi fece arrivare all’orgasmo, inarcai la schiena torturandomi i capezzoli con le dita.
Continuò a leccarmi fino a che gli spasmi dell’orgasmo si furono placati assaporando le abbondanti secrezioni che ne erano scaturite, poi venne a baciarmi, sentii la sua lingua guizzare all’interno della mia bocca ed il sapore della mia figa, risposi al bacio con ardore e l’abbracciai stretta, sentii i suoi capezzoli duri contro i miei e cominciai a strofinare il mio seno contro il suo.
Avevo voglia di lei, volevo mangiarle la figa.
‘Mamma ti voglio, ti amo tanto’
Scesi a suggerle i capezzoli succhiandoli come fossero due piccoli cazzi poi ancora più giù e leccare il suo ventre piatto e finalmente cominciai a brucarle la figa.
Era larga con le ninfee molto sviluppate che uscivano dalle grandi labbra, le allargai con le dita e affondai la lingua nel suo buco d’amore, era completamente fradicia.
Allungai la leccata al clitoride, era grosso e duro sembrava un piccolo cazzo, lo scappucciai ed appoggiai le labbra a ventosa accennando ad un pompino.
‘Ohoh’.bambina mia”brava’.lecca”.così”’mhmhmhmhm”..mi’.fai venire’.siiii’
E venne, venne urlando e sbrodolando come un uomo poi si accasciò stravolta.
L’abbracciai baciandole il viso
‘Mamma ti amo tanto’
‘Anch’io tesoro più che mai’
Entrò Ada con un vassoio con la colazione.
‘Che belle le mie bambine, adesso facciamo colazione poi ”.poi si vedrà’
Facemmo colazione a letto ridendo e scherzando poi vollero sapere dell’uscita con Gianfranco, raccontai tutto quello che era successo senza omettere nulla, si vedeva chiaramente che si erano eccitate, i capezzoli duri, stringevano ritmicamente le gambe strofinandosi il clitoride.
Mi avvicinai ad Ada accarezzandole il seno, subito gemette inarcando la schiena, anche Carla cominciò ad accarezzarla scendendo verso il pube, Ada aprì le gambe e la mano scivolò sulla figa fremente.
La baciai guizzando la lingua nella sua bocca e lei rispose con trasporto, Carla si abbassò cominciando a leccare la figa di sua madre.
‘Oh Carla amore”.così’..brava”.Silvia girati fatti mangiare’
Mi girai portando la mia figa sul suo volto e contemporaneamente il mio viso sulla figa di mamma.
Avevamo creato un triangolo perverso dove ognuna brucava la figa dell’altra ricavandone un doppio piacere.
Ben presto giunsero gli orgasmi Ada fu la prima poi toccò a me ed infine a Carla ma fu solo l’inizio, infoiate come porche continuammo a leccarci per un tempo interminabile raggiungendo innumerevoli orgasmi infine ci addormentammo sfinite.
Ci risvegliammo a metà pomeriggio ed andammo in piscina per un bagno e prendere un po’ di sole.
Ad un tratto dissi.
‘Scusate ma con papà come la mettiamo?’
Carla sorrise ‘Papà sarà ben lieto di sapere tutto e se vorrai lo faremo partecipare ai nostri giochi, d’altra parte con tuo padre abbiamo avuto spesso incontri con Ada e qualche anno fa anche con nonno’
Rimasi un attimo in silenzio ormai però non mi stupivo più di nulla.
Mentre parlavamo arrivò una telefonata di papà che ci chiedeva se tutto andasse bene, risposi io e gli dissi che tutto filava a meraviglia e di non preoccuparsi.
Ritornai a sedermi sul lettino e guardando le due splendide donne al mio fianco dissi:
‘Perché non organizziamo una festicciola per domani coi nostri nuovi amici?’
Mamma e nonna si guardarono poi sorrisero
‘Mi sembra un’ottima idea vado subito a telefonare’ disse Ada
‘Benissimo così potrò conoscere il tuo bel Gianfranco’ ribatt&egrave mamma.
Ada chiamò Luca proponendogli di passare la giornata di domenica a casa nostra precisando che saremmo stati in piscina e di portare il costume, inoltre lo pregò di avvisare gli altri e magari di portare qualche altro amico.
Io invece chiamai Gianfranco invitandolo a portare anche sua sorella, fu molto felice di accettare quindi ci demmo appuntamento per le dieci del mattino dopo.
La sera faticai ad addormentarmi avevo il cuore che mi martellava in petto solo al pensiero di rivederlo e di presentarlo alla mamma.
Quando attendi qualcosa o qualcuno che ti sta a cuore il tempo non passa mai, ma finalmente cominciarono ad arrivare gli ospiti.
I primi furono Luca e Andrea che arrivarono con due ragazzi nuovi Alex e Dario, due bei ragazzoni ben messi, li presentai a Carla che subito li prese sottobraccio accompagnandoli al guardaroba perché si cambiassero.
Naturalmente sia io che Ada che mamma indossavamo solo il minuscolo perizoma del costume.
Poi fu la volta di Massimo, Stefano e Veronica che portarono con loro il fratello di Veronica, Filippo.
Infine arrivò Gianfranco con la sorella Sara e due ragazzi di colore provenienti dall’eritrea amici di famiglia, Abdullah per gli amici Abdul e Alì, due bei ragazzi alti e muscolosi.
In totale eravamo cinque donne tutte bellissime e dieci uomini di cui tre di colore, nessuna delle ragazze indossava reggiseno mentre i ragazzi indossavano i classici pantaloncini da bagno.
Ada aveva preparato delle bevande e dei panini in abbondanza ed ognuno degli ospiti aveva portato qualche cosa, torte, vino etc.etc. quindi dopo aver giocato un po’ fatto il bagno, preso il sole e chiacchierato cominciammo a mangiare e a bere.
‘Perché non ci mettiamo tutti più in libertà’ suggerì ad un tratto Carla mentre si toglieva le mutandine ‘Tanto qui non può vederci nessuno’ aveva i capezzoli eretti e le mammelle gonfie sicuramente era parecchio che si era eccitata.
Immediatamente tutti la imitarono gettando i loro costumi in un angolo.
Eravamo tutti nudi e già i cazzi dei ragazzi cominciarono ad ingrossarsi, qualcuno aveva messo della musica e Sara cominciò a danzare subito seguita da mia madre.
Mentre danzavano si toccavano strusciandosi l’una con l’altra in modo molto eccitante, Gianfranco era vicino a me e cominciò a baciarmi accarezzandomi i seni mentre da dietro Alì mi baciava sulla schiena scendendo fino alle chiappe.
Veronica si era impadronita dei cazzi di Alex, Dario e Abdul ed inginocchiata ai loro piedi si stava prodigando in un pompino multiplo segandoli contemporaneamente.
Luca, Andrea, Massimo e Stefano invece avevano circondato Ada e la stavano palpando a piene mani mentre lei accarezzava i loro cazzi.
Carla e Sara intanto erano già partite in un 69 da infarto vedevo le lingue guizzare sui clitoridi turgidi mentre con le dita si frugavano le fighe roride mentre Filippo si segava guardandole.
Alì, da dietro, cominciò a leccarmi il culo e la fighetta mentre ero piegata a spompinare il cazzone del mio amore.
‘Brava amore’..succhialo bene”.fallo diventare bello duro’..ahahah siiii’.che pompinara’
Abdul, il cui cazzo non aveva nulla da invidiare a quello di Gianfranco si era sdraiato su un lenzuolo da bagno invitando Veronica ad impalarsi, cosa che la porca non si fece ripetere due volte.
‘Mhmhmhm”.che cazzone’mettimelo tutto’..mi riempi’.siiii’
Non riuscì a farlo entrare tutto ma si mise comunque a cavalcarlo facendoselo uscire quasi tutto per impalarsi nuovamente, Alex da dietro con un cazzo di tutto rispetto si dava da fare per incularsela, quando fu tutto dentro Veronica urlò tutto il suo piacere
‘Vengoooo”.siiiii’.sfondatemi bastardi”.sono la vostra troia’.ancora’.più forte’
Dario la zittì infilandole il cazzone in bocca ora era proprio piena di cazzi.
Anche Ada era ormai piena di cazzi, impalata sul cazzo di Massimo gli altri tre facevano la spola tra la sua bocca ed il suo culo.
Cominciai a venire sotto i colpi di lingua di Alì che ad un tratto si rialzò puntando la cappella all’entrata della figa, spinse ed in un sol colpo mi fu dentro.
‘Uahhhh’.siiiiiiiii”.riempimi”.mhmhmh che cazzo’
Non era lungo come quello del mio amore ma sicuramente un po’ più grosso soprattutto alla radice, mi scopava con colpi decisi e ritmati che si riflettevano sul pompino che stavo facendo.
Stefano si era allontanato da Ada attirato dal culo di Carla che leccata da Sara sculettava in preda all’orgasmo, si mise dietro di lei ed affondò il suo cazzo nel buco del culo di mia madre che sentendosi riempire cominciò a gridare.
‘Cazzoooo”.inculami dai”..riempimi di sborra”.siiiii’ dai che godo come una troia’
‘Toh prendilo tutto vaccona’..ti faccio un clistere di sborra’
Sara che nel frattempo era stata presa da Filippo si trovò davanti alla faccia i coglioni gonfi di Stefano e cominciò a slinguarli alternando i colpi di lingua dalla figa e il culo di Carla alle palle e al cazzo del ragazzo.
Ormai grida e mugolii di godimento si sprecavano mentre le prime sborrate riempivano i nostri buchi.
Ada si era sfilata da Massimo e messasi alla pecorina si faceva solo inculare ricevendo a turno le sborrate direttamente nel retto.
Anche io volevo sentirmi piena e fatto sdraiare Alì lo cavalcai infilandomi il cazzone in figa mentre invitavo Gianfranco a sfondarmi il culo.
‘Dai amore mettimelo in culo”.ti voglio tutto dentro”..sfondami!!!!’
Ebbe non poche difficoltà nell’infilarlo, causa la presenza del grosso cazzo di Alì nella figa, ma quando fu dentro non si fermò fino a che le palle sbatterono sulle mie chiappette aperte.
Provai un po’ di dolore che subito si trasformò in godimento ed iniziai ad avere degli orgasmi multipli
‘Godooooo”’sono una troia”’piena di cazzo”..mhmhmhm’.vengoooo!!’
Le contrazioni della vagina portarono ben presto Alì a sborrare, cosa che fece inondandomi l’utero e provocandomi l’ennesimo orgasmo.
Luca, Andrea e Massimo dopo aver sborrato in culo a mia nonna ritornarono in erezione dedicando le loro attenzioni a Sara e a mia madre
Stefano sollevò di peso Carla senza sfilarle il cazzo dal culo e si sedette su un lettino mentre Luca la penetrava nella figona fradicia.
Sara intanto spompinava i cazzi di Massimo e Andrea poi si mise alla pecorina.
‘Ed ora sfondatemi il culo voglio sentire entrare anche i coglioni’
Massimo, Andrea e Filippo cominciarono a sfondarla a turno con un ritmo forsennato fino a che le riempirono il buco di sborra, quando l’ultimo si fu sfilato Ada si mise a leccarla bevendo lo sperma che ne fuoriusciva.
Veronica si era fatta sborrare da tutti i suoi maschi in bocca ed aveva ingoiato tutto il loro sperma ed era venuta a baciarmi mescolando la sua saliva con la mia.
Alì si era sfilato dalla mia figa ed ora rimaneva solo Gianfranco ben piantato nel mio culo, mi sollevò continuando ad incularmi offrendo la figa da leccare a Veronica .
Andammo avanti per ore a scopare e non so quanti litri di sborra ognuna di noi prese in ogni buco, alla fine eravamo tutti stravolti ma felici avevamo goduto in piena libertà senza alcuna gelosia.
In ultimo chiesi ancora uno sforzo a Gianfranco pregandolo di scopare anche mia madre, gli presi il cazzo in bocca riportandolo all’erezione poi lo guidai io stessa a penetrare la vagina di Carla.
‘Siiii’..grazie amore”.mhmhmh che cazzo’..sei proprio fortunata’ mugolò mia madre e cominciò a godere.
La scopò a lungo con quel suo ritmo favoloso poi la riempì.
Verso sera, dopo un bel bagno ristoratore, ognuno tornò alle proprie abitazioni.
Chiesi a Gianfranco se voleva restare a dormire con me ed accettò con entusiasmo.
‘Solo a dormire però!!!!’

Continua

Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com Dormimmo fino a tardi, io abbracciata a Gianfranco, la mamma abbracciata ad Ada, quando ci svegliammo il sole era già alto nel cielo.
Scesi in cucina, lasciando il mio amore ancora a letto, dove trovai mamma e nonna che facevano colazione, mamma aveva avvertito in ufficio che si sarebbe fermata ancora qualche giorno, ad un tratto suonò il campanello, indossai la camicia di gianfranco che mi faceva da vestito ed andai ad aprire.
Sulla soglia c’era un uomo che mi guardava sorridendo, lo guardai con fare interrogativo, in quel mentre comparvero Carla ad Ada.
‘Chi &egrave amore?’ chiesero, poi visto lo sconosciuto urlarono all’unisono.
‘Paolo!!!’ e corsero ad abbracciarlo e baciarlo.
Paolo? E chi era
‘Ciao mamma, ciao sorellona come state? E un secolo che non ci si vede’
Ecco chi era, lo zio Paolo quello che quando ero piccina si era trasferito negli Stati Uniti, ci credo che non l’avevo riconosciuto non lo vedevo da almeno 15 anni!!!
‘E questa splendida creatura chi &egrave?’ disse guardandomi
‘Non sarai mica Silvia?’
‘Si sono Silvia’piacere’ dissi porgendogli la mano
Me la prese attirandomi a se ed abbracciandomi.
‘Ciao piccola abbraccia tuo zio’
Lo abbracciai e lui mi schioccò due baci sulle guance
‘Vieni entra, ma potevi almeno avvertirci’ disse Ada
‘Sono in Italia per lavoro non ho avuto neppure un momento libero, ma mi sono preso due giorni di vacanza e sono corso qui, ho chiamato Luigi e mi ha detto che eravate tutte da mamma’
‘Bravo hai fatto bene’
Intanto era sceso Gianfranco ancora tutto assonnato.
‘Questo &egrave Gianfranco il ragazzo di Silvia’ disse Carla presentandolo
‘Piacere, Paolo, caspita signorina hai scelto proprio bene’ mi disse facendomi l’occhiolino.
Andammo al ristorante a mangiare, perché in casa non era rimasto più niente, e durante il pasto Paolo ci raccontò un mucchio di cose sull’America e sul suo lavoro.
Mi accorsi che mentre parlava non aveva occhi che per mia madre, qiu gatta ci cova, pensai tra me, lo zio era un bell’uomo alto, muscoloso, abbronzatissimo, occhi azzurri, aveva due anni meno di mamma, si era trasferito in America 15 anni prima per lavoro ed erano rare le volte che era tornato in Italia e solo per pochi giorni, ma aveva sempre fatto visita a sua madre e guarda caso proprio quando c’era anche Carla.
Finito il pranzo accompagnammo Gianfranco a casa poi rientrammo.
Claudia e Paolo erano seduti nel sedile posteriore mentre nonna guidava, sbirciai dietro e vidi lo zio accarezzare le gambe di mia madre mentre si abbracciavano teneramente.
Giunti a casa Paolo disse che voleva andare a riposarsi un pochino e mamma si offrì di accompagnarlo in camera.
Ada ed io andammo in piscina.
Ma ero troppo curiosa di sapere cosa facevano la mamma e lo zio e quindi con una scusa tornai in casa.
Avevano lasciato la porta della stanza aperta e quindi non ebbi difficoltà a guardare dentro, Carla era nuda inginocchiata tra le gambe di suo fratello con in bocca il suo cazzone spompinandolo con passione, aveva un cazzo bello lungo 25cm circa con le vene in rilievo e con una bella cappella grossa.
‘Cazzo sorellina’sei proprio una gran pompinara’suck, suck me baby..mmmh’
Vedevo il grosso cazzo di Paolo entrare ed uscire dalla bocca avida di mamma.
‘E adesso mio bel fratellino mi devi scopare’ disse Carla mettendosi alla pecorina.
Paolo le andò dietro infilandole tutto il cazzo nella figa umida.
‘Mhmhmhm’..sbattimi’.che bel cazzo’.fottimi!!’
‘Carla che bella figa’.in america non ce ne sono di troie come te’
Mi stavo eccitando da morire vedendo mia madre montata da suo fratello e meccanicamente mi ero portata la mano in mezzo alle cosce che trovai completamente fradice, intanto i due continuavano a fottere.
‘Daiii’..fotti’.mhmhmhm”sono la tua troia daiiii’..rompimi tutta!!’
‘Si.. puttana te la spacco quella figona’
‘Godooo’.aaaah..’vengo’
Carla cominciò a godere spingendo il culo contro il cazzo che la scopava.
‘Adesso preparati che ti rompo il culo’..vaccona’
Lo vidi estrarre il cazzone gocciolante di umori vaginali e puntarlo decisamente sul buco del culo di mamma, in men che non si dica le era entrato fino ai coglioni.
Con tre dita nella figa cominciai a godere mugolando come una cagna, fu allora che Paolo e Carla si accorsero di me.
Per nulla sorpresi mi sorrisero e mia madre mi invitò ad avvicinarmi.
‘Vieni amore’..mmmmh’..vieni a vedere che bel cazzo che mi sto prendendo’..aaaah’
Mi avvicinai e mi sdraiai sotto Carla avvicinando il viso alla sua figona gocciolante cominciando a leccarla, mi trovai così a tu per tu con i coglioni gonfi di mio zio che le sbattevano sulla figa e cominciai a leccare anche quelli.
Mia madre intanto aveva cominciato a leccare anche la mia figa.
‘Che brave le mie puttanelle’leccatevi le fighette’
Il cazzone di Paolo continuava ad esplorare il culo di Carla ed ormai era giunto alla fine, tirò fuori il cazzo un attimo prima di godere e mi sborrò tutto in faccia, velocemente mia madre mi venne a baciare leccandomi lo sperma dal viso ingoiandone una parte mentre una parte lo donava a me, poi entrambe ripulimmo il cazzo di zio che ritornò immediatamente in tiro.
‘Ora tocca a te, nipotina mia, &egrave da questa mattina che ho voglia di ficcartelo in pancia’
‘Accomodati caro zietto, la mia patatina &egrave a tua disposizione’ risposi spalancando le cosce.
Ero fradicia ed il suo cazzo entrò senza fatica fino alla guardia.
‘Che figa profonda’..e stretta’
‘Mmmmmh zio scopami”fammi godere’.mamma guarda come sono troia’
Con le mani mi tenevo aperte le gambe mentre guardavo quel grosso cazzo che mi sbatteva mentre mia madre mi accarezzava il seno.
‘Brava bambina mia prenditelo tutto questo bel cazzone, sai &egrave stato Paolo il primo che mi ha scopata ed il primo che mi ha rotto il culetto’
‘Si quella puttana di tua madre non vedeva l’ora di farsi fare il culo’
‘E tu l’hai già preso vero puttanella’
‘Oh si zio’. E mi piace da morire’
‘Ed allora vediamo com’&egrave’ ed estrasse il cazzo dalla mia fighetta puntandolo sul culo
Abituata come ero al cazzone di Gianfranco non ebbi nessuna difficoltà a prendere quello di mio zio che mi penetrò fino al coglioni in un sol colpo.
‘Eih ma questo culo &egrave sfondato!!!’ esclamò
‘Il tuo negretto deve essere veramente super vero?’
‘E’ enorme e mi ha proprio sfondata”.ma ora ‘.scopami’.inculami’.fammi tutto quello che vuoi’..ma fammi godere’
Cominciò a scoparmi con maggior foga ed ogni tanto alternava cambiando buco, un po’ in culo un po’ in figa, così facendo mi portò all’orgasmo, cominciai a mungergli il cazzo con i muscoli vaginali facendolo ben presto venire, mi sborrò in figa e quando si ritirò mia madre dopo avergli ripulito il cazzo venne a leccarmi estraendo con la lingua la sua linfa vitale dalla mia vagina.
Quella giornata si concluse con una bella cenetta e poi io uscii con il mio amore, ma questa &egrave un’altra storia.

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Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com I giorni successivi trascorsero serenamente, mamma e Paolo facevano coppia fissa poi entrambi partirono ed io e Ada restammo sole.
Non che mi dispiacesse anzi, avevo un po’ trascurato mia nonna ed avevo voglia delle sue esperte carezze.
Mi alzai presto e le preparai la colazione, entrai in camera sua ed il profumo del caff&egrave appena fatto invase la stanza, Ada si svegliò stiracciandosi.
‘Silvia’.amore’mi hai preparato la colazione’..grazie’
Si mise a sedere sul letto, il suo seno spuntò da sotto il lenzuolo, i capezzoli a contatto con l’aria fresca del mattino si irrigidirono.
Mi sedetti accanto a lei e le porsi la tazza di caffé, lei ne bevve qualche sorso guardandomi negli occhi.
‘Ada ho voglia di fare l’amore con te’ le dissi
Mi attirò a se, mi abbracciò baciandomi, era bello sentire la sua lingua nella mia bocca fremente, in un attimo mi spogliai sdraiandomi accanto a lei.
La sua mano scese tra le mie cosce trovandomi già bagnatissima, mi accarezzò il clitoride con un movimento lento e circolare che mi faceva venire i brividi, sentii due dita entrare nella figa e mi sfuggì un rantolo di godimento.
Ada mi succhiava i capezzoli mentre mi masturbava, le sue dita esperte mi frugavano la vagina, aggiunse un altro dito, ero sempre più bagnata, un quarto dito raggiunse gli altri.
‘Aaaaah”siii’..ancora, ancora’
La mia figa accoglieva quell’intrusione adattandosi perfettamente, allargai le gambe il più possibile mentre le sue dita roteavano dentro di me ed il pollice tormentava il clitoride.
Infine anche quest’ultimo dito si unì agli altri e cominciò a penetrarmi con tutta la mano, sentivo i miei succhi scendere fino al culo ero fradicia, le dita lunghe ed affusolate entravano lentamente dentro di me, procurandomi brividi di piacere, poi anche le nocche superarono l’entrata e la mano entrò tutta fino al polso.
Mi sentivo piena, anche col grosso cazzo di Gianfranco mi sentivo piena, ma ora era diverso, era una mano dentro di me.
Ada cominciò a muovere il braccio avanti e indietro scopandomi, la mano usciva quasi completamente per poi rientrare fino in fondo, ero sull’orlo dell’orgasmo, le presi il polso con entrambe le mani dettando il ritmo della scopata finché venni.
‘Godoooooo”..aaagh”..siiiii godo”..scopami’
Le contrazioni della vagina stringevano la sua mano dentro di me, quando mi calmai lentamente estrasse la mano e cominciò a leccarmi.
‘Oh nonna”non avevo mai provato nulla di simile’..neppure con un cazzo’
‘Lo so amore”anche a me capita lo stesso’
‘Ma tu non hai goduto!’ esclamai
‘Non c’&egrave fretta cara abbiamo tutto il tempo’
‘Hai ragione oggi ci dedichiamo a noi due’ le dissi baciandola
Si alzò ed andò ad aprire l’armadio, Ada era sempre piena di sorprese, ne tirò fuori un fallo enorme con dei lacci da agganciare in vita.
‘Mettitelo voglio che mi scopi come un uomo’.devi trattarmi come una puttana!’
Indossai quello strano oggetto, guardandomi allo specchio restai perplessa, erano così i trans? La virilità di un uomo in un corpo da donna.
‘Inginocchiati troia’..succhiami il cazzo’ le ordinai
Inginocchiata davanti a me cominciò a succhiare quel grosso cazzo come se fosse uno vero, forse era la suggestione forse il godimento precedente che non si era affievolito ma cominciai a godere di quel pompino.
Ada succhiava insalivando il membro, le ordinai di mettersi alla pecorina, le andai dietro e la penetrai, il cazzo lucido di saliva non ebbe difficoltà ad entrare nella sua figa fradicia.
‘Siiii’..fottimi’fottimi’..più dentro’..spaccami tutta’ implorò
Cominciai a scoparla con foga con un ritmo sempre più veloce sbattendole i coglioni sul clitoride.
‘Ti scopo troia’..prendilo tutto”puttanona’
‘Nel culo’..mettimelo nel culo”..sfondami’
Lo sfilai dalla sua figa e puntai decisamente sull’ano, si piegò alzando ancora di piu il sedere e con le mani si aprì le chiappe.
Le entrai nel culo come un treno in corsa riempiendola completamente
‘Aaaaaggh”’.mi spacchi”..siii”continua”.godooo’
Mentre la inculavo andai con la mano a cercare il suo clitoride gonfio, stava godendo, un getto di piscio usci dalla figa inondandomi la mano, la parte finale del fallo finto frizionava il mio clitoride ed anche io venni accasciandomi sulla schiena di Ada col cazzo ancora ben piantato nel suo retto.
Eravamo stravolte e dopo essermi sfilata ci addormentammo abbracciate.
Una nuova esperienza si era aggiunta facendomi raggiungere vette del piacere mai sognate, purtroppo i giorni passavano e la vacanza stava per finire.

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Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com Nel pomeriggio io ed Ada eravamo in piscina a crogiolarci al sole quando mi venne in mente di chiederle qualche curiosità sulla sua vita su come aveva conosciuto il nonno ed Ada rispose volentieri
– Io e tuo nonno Gianni ci siamo conosciuti ad una festa tra amici, avevo 18 anni e lui 19, fu praticamente un colpo di fulmine, io ero la più carina del paese lui era un fusto, alto 1.85 fisicamente prestante con due occhi scuri e penetranti, fu quasi inevitabile.
Me ne innamorai subito e lui altrettanto.
Facevamo coppia fissa ormai da qualche settimana ma non eravamo mai andati oltre qualche bacio e qualche palpatina che non mi aveva impedito di notare che il tuo futuro nonno era veramente ben dotato.
Non ero espertissima ma era dall’età di 13 anni che avevo attrazione per il sesso e, pur essendo ancora vergine avevo gia praticato parecchi pompini e seghe a dei compagni e amici, avevo provato anche a prenderlo nel culo provando parecchio piacere, volevo rimanere vergine per l’uomo della mia vita ma non volevo rinunciare al cazzo, avevo poi spiato parecchie volte i miei che scopavano in camera da letto ammirando estasiata il grosso cazzo di mio padre entrare in ogni buco di mia madre, sino alla masturbazione passando minuti ad osservare il cazzo di mio padre dal buco della serratura avevo quindi la possibilità di fare paragoni.
L’occasione venne un sabato pomeriggio, Gianni mi disse di avere la casa libera perché i suoi erano andati da dei parenti e sarebbero rientrati il giorno dopo.
Non ci pensai due volte ed andai a casa sua. Quando suonai il campanello mi tremavano le gambe, venne ad aprire ed io gli saltai letteralmente al collo baciandolo.
Faticò non poco a chiudere la porta mentre lo baciavo e stringevo come un’indemoniata.
I nostri vestiti caddero uno dopo l’altro ed in un attimo fummo nudi, sentii le sue mani accarezzarmi le tette, i fianchi ed il culo mentre mi baciava roteando la lingua nella mia bocca, poi scese a succhiarmi i capezzoli.
‘ Ah siii così ti prego ‘ lo implorai, i miei seni erano due globi duri come marmo ed i capezzoli si erano allungati ed induriti, continuò a leccarmi scendendo verso il mio inguine e finalmente la sua lingua raggiunse la mia figa bollente.
Leccò l’interno delle grandi labbra raggiungendo il clitoride ed io cominciai a tremare in preda ad un orgasmo travolgente mentre lui continuava a leccare tutti i miei succhi.
Non avevo mai provato nulla di simile neppure durante alcune sedute lesbiche con delle compagne.
Appena mi fui ripresa volli donagli le stesse carezze e cominciai a baciargli il petto, appena coperto da una leggera peluria, succhiandogli i capezzoli poi scesi e mi inginocchiai ai suoi piedi, in mezzo alle gambe svettava un cazzo grosso, con un glande grosso come fungo, lo presi in mano e mi accorsi di non riuscire a chiudere la mano attorno all’asta, così rimasi a bocca aperta a contemplarlo.
‘ Amore prendilo in bocca’ mi disse ‘Non aver timore ti prego’
Non ero per niente spaventata solo stupita.
Avevo la figa che colava e palpitava dalla voglia, tirai fuori la lingua e cominciai a rotearla attorno a quella enorme cappella poi spalancai la bocca.
Facevo fatica ma pian piano cominciai ad andare su e giù ingoiandolo sempre di più, non era il primo pompino che facevo e mi ero abituata ad ingoiare il cazzo fino alle palle per sentirlo bene in gola ma con tuo nonno mi fu impossibile.
Il mio lavoro cominciava a dare i suoi frutti infatti con voce roca mi disse.
‘ Amore sei bravissima, come lo succhi bene” dai che vengooooo’
Accelerai il ritmo della pompata mentre segavo l’asta con entrambe le mani fino a che sentii sopraggiungere il suo orgasmo, un potente getto di sborra raggiunse il mio palato seguito subito dopo da un’ altro e un’ altro ancora direttamente in gola, ingoiai in fretta per non soffocare, gli ultimi getti li ricevetti sul viso e sulle tette. Non avevo mai visto tanta sborra.
Gianni mi prese tra le braccia e mi portò in camera da letto dei suoi, ci sdraiammo sul lettone abbracciati,’Amore ‘ mi disse ‘ ti amo da impazzire vuoi essere mia per sempre?’
‘ Anch’io ti amo da impazzire farò tutto ciò che vorrai, si sarò per sempre tua’
‘ Vuoi fare una cosa per me ‘
‘ Dimmi amore’
‘Vorrei che tu ti depilassi la figa ma prima dovresti indossare questo ‘ e mi porse una scatola chiusa con un nastro.
Aprii la scatola con frenesia e curiosità, all’interno c’erano diverse paia di calze da donna un paio di reggicalze uno nero e uno rosso ed una guepiere nera di pizzo, infine un paio di scarpe nere col tacco di 10 cm.
Rimasi un po’ stupita ‘ Vuoi indossarli per me ‘ mi disse ‘ Mi piacerebbe che quando usciamo tu indossassi l’intimo che ti regalo io e solo quello’
‘Accetto amore adoro l’intimo sexy ma non ho mai avuto l’occasione di indossarlo’
Cosi dicendo cominciai a vestirmi, le calze, la guepiere infine le scarpe con dei tacchi vertiginosi, mi accorsi che non vi erano mutandine ne reggiseno.
‘ Quando sei con me non dovrai indossare mai reggiseno ne mutandine ‘
Mi specchiai nel grande specchio davanti al letto, quella che vidi riflessa era proprio un gran bel pezzo di figa ‘ Amore sei la donna più bella che abbia mai visto’
Il complimento mi lusingava ma ancora di più il movimento del suo uccello che si innalzava maestoso in onore della mia bellezza.
Andammo poi in bagno dove mi depilò i riccioli biondi della fighetta, volle farlo lui, fu molto delicato e nello stesso tempo mi manteneva in uno stato di perenne eccitazione dimostrata dall’enorme quantità di succhi che fuoriuscivano dalla vagina e mi bagnavano le cosce.
Non ne potevo più e glielo dissi ‘ Amore voglio essere scopata non ce la faccio più’
Iniziò a leccarmi la figa mentre ero ancora seduta sul bidet poi mi sollevò facendomi sdraiare sul letto e continuò a leccarmi, stavo impazzendo volevo il suo cazzo dentro di me.
Si girò porgendomi il cazzo in posizione di69 ed io cominciai a succhiarlo, baciarlo leccando tutta l’asta fino ai coglioni insalivandolo per bene, era il momento tanto atteso.
Gianni si mise tra le mie gambe spalancate strusciando la cappella tra le labbra della figa lubrificandola con i miei abbondanti succhi poi l’appoggiò all’entrata e spinse. Lentamente ma inesorabilmente l’enorme fallo cominciò a penetrarmi, mi sentivo allargare ma senza alcun dolore, giunto all’imene ancora intatto ebbe un attimo di esitazione ma io gli andai incontro col bacino ed il cazzone superò la soglia.
Sentii un pizzicorino ma nulla di più mentre l’asta entrava sempre più in profondità sino a che lo sentii battere sul collo dell’utero e nello stesso tempo i suoi coglioni sbattere sulle mie chiappe.
Ebbi un orgasmo immediato, era dentro tutto, quasi 25 cm di cazzo erano dentro di me, lui cominciò piano ad uscire per poi rientrare con movimenti lenti del bacino, mi sentivo aperta in due come un’ostrica ma non sentivo alcun dolore anzi il piacere di quell’intrusione si faceva sentire sempre più prepotente e cominciai a spingere il bacino incontro alle sue spinte sempre più veloci ‘ Scopami amore, mi hai rotto la fighetta ed ora scopami’ ‘Più forte fammelo sentire in gola’ cominciai ad implorare che mi sbattesse sempre più forte.
‘ Daiiii sfondami, sono la tua troia riempimi di cazzo’ Gli orgasmi si susseguivano senza soluzione di continuità mi sentivo una grande figa piena di cazzo.
In vita mia non avevo mai detto e provato nulla di simile ma mi sentivo in paradiso.
‘Si vacca ti spacco tutta ti riempio di cazzo e di sborra’
Eravamo al culmine io avevo avuto innumerevoli orgasmi lui stava per venire.
‘ Vengo amore ti inondooooooo, troiaaaaaaaaaaaaaaa’
‘Siiiiiiiiii riempimi fammi godere’
Un ultimo affondo e sentii un fiume di lava bollente riempirmi l’utero, cinque, sei getti di sborra mi riempirono.
Si accasciò su di me baciandomi.
Rimanemmo abbracciati per un tempo infinito accarezzandoci e baciandoci finché la voglia ci prese nuovamente il suo cazzo ricominciò a gonfiarsi e la mia figa a bagnarsi, lo presi in bocca succhiandolo con ardore mentre lui si girava per leccarmi la figa ed il buco del culo.
Ebbi un brivido e gli dissi ‘ Amore inculami fammi sentire il tuo cazzone nel culetto’
‘Cara sei sicura non vorrei farti male ‘ mi disse con un po’ di apprensione ma io ero partita ed ero convinta di quello che volevo.
Mi misi a pecorina ed aprendomi le chiappe con entrambe le mani lo implorai di sfondarmi il culo.
Tuo nonno cominciò una lunga leccata al mio buchino aiutandosi con le dita infilandomene prima una poi due ed infine tre allargandolo sempre di più e riempiendolo di saliva, quella leccata mi parve non finire mai e godetti almeno tre volte prima di sentire l’enorme cappella del mio amore che si appoggiava al buchino.
Cominciò a spingere lentamente ma inesorabilmente il cazzo nel mio culo, sentivo un po’ di dolore ma era sopportabile poi mi accorsi e lui con me che il mio culo si apriva da solo e risucchiava il cazzo all’interno.
In poco tempo il cazzone che mi dilatava lo sfintere fu completamente dentro di me e sentii le palle sbattere contro la figa fradicia, Gianni cominciò allora un lento va e vieni nello stretto budello accelerando il ritmo a mano a mano che lo sentiva allargarsi sempre più, infine cominciò a stantuffarmi il culo come se fosse una figa estraendolo quasi completamente per poi sprofondare nelle mie viscere fino ai coglioni.
‘ Siiiiiiiii inculami rompimi il culo fammi male ‘ dicevo ma di dolore, nonostante la mole del cazzo che mi sfondava, non ne sentivo anzi senza neppure toccarmi la figa, perché tenevo ancora le chiappe ben aperte con le mani, continuavo ad avere orgasmi sempre più potenti. Il cazzo entrava ed usciva come un treno un paio di volte lo estrasse completamente portandosi con la lingua a leccare la voragine oscenamente aperta.
Gianni mi limò il culo per una buona mezzora, era instancabile, poi con un ultimo a fondo mi riempì il retto con un litro di sborra calda e a quel punto ebbi un altro travolgente orgasmo che mi lasciò quasi svenuta.
Quel pomeriggio avevo perso la verginità ma avevo capito che Gianni era l’uomo della mia vita e la mia figa, il mio culo, ed il suo cazzo erano fatti l’uno per l’altro.
Anche lui si rese conto di questo infatti pochi mesi dopo ci sposammo.
‘Ada il tuo racconto mi ha eccitata da morire’
‘Anche a me cara’ rispose baciandomi
Facemmo ancora l’amore con trasporto poi un bel bagno ristoratore.

Continua

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La mia vacanza stava volgendo al termine, ancora pochi giorni e sarei tornata a casa, da una parte mi spiaceva lasciare la nonna ma dall’altra ero curiosa di sapere cosa sarebbe successo al mio ritorno e durante le vacanze coi miei genitori.
Erano anche gli ultimi giorni che avrei trascorso con Gianfranco, non avevo mai provato nulla di simile per un ragazzo al di là dell’aspetto sessuale che peraltro era stupendo, mi ero proprio innamorata di lui.
Mi svegliai di cattivo umore, nonostante la sera prima avessimo fatto l’amore in modo travolgente, avevo succhiato il suo bellissimo cazzo facendomelo entrare fino in gola regalandogli e regalandomi sensazioni incredibili poi mi aveva leccato la fighetta fino a farmi venire per poi scoparmi selvaggiamente.
Era proprio l’idea di non poter stare con lui che mi faceva arrabbiare.
Neppure le carezze di Ada riuscirono a farmi stare meglio.
Nel pomeriggio andammo in piscina a prendere il sole, ad un certo punto suonarono alla porta, mi misi una leggera vestaglia ed andai ad aprire era Sara.
‘Ciao Sara entra’ le dissi abbracciandola e baciandola
‘Ciao Silvia vorrei parlare un po’ con te se non ti spiace’
‘Non mi spiace affatto, entra vieni in piscina con me e Ada’
‘Ma tua nonna’..’
‘Non ci sono segreti tra noi potrai parlare liberamente’
Si spogliò rapidamente ben sapendo che prendevamo il sole nude, la vista del suo splendido corpo mi fece illanguidire e bagnare la fighetta.
‘Ada guarda chi &egrave venuta a trovarci’
‘Sara!!! Ciao bentornata”sei sempre bellissima’ disse Ada alzandosi ed abbracciandola.
‘Ciao Ada anche tu sei splendida come sempre’
Ci sedemmo sui lettini e Sara cominciò a parlare
‘Scusa se ti parlo con franchezza Silvia ma tu mi devi dire che intenzioni hai con mio fratello’
‘In che senso scusa?’
‘Nel senso che vorrei sapere quali sono i tuoi sentimenti nei suoi confronti, voglio molto bene a Gianfranco e non voglio vederlo soffrire ancora’
‘Non mi pare che io l’abbia fatto soffrire’ risposi un po’ alterata
‘No non tu, ma le ragazze che ha avuto prima di conoscerti’mio fratello &egrave molto sensibile e quando queste dopo aver approfittato abbondantemente della sua disponibilità e, parlando chiaramente, del suo cazzone lo hanno mollato &egrave andato in crisi’
‘Lui pensa che il colore della sua pelle sia la causa di tutto e purtroppo in parte &egrave vero, per questo voglio sapere cosa intendi fare quando ritornerai a Milano’
Ada aveva ascoltato in silenzio ma ad un tratto intervenne
‘Vedi Sara per la nostra famiglia il colore della pelle non ha mai contato nulla e sono sicura che anche per Silvia sia così’
Interruppi mia nonna
‘Io amo Gianfranco e mi sto struggendo all’idea di andare via e non poterlo vedere più tutti i giorni, e non &egrave certamente solamente una questione di sesso, forse all’inizio &egrave stata un’attrazione sessuale &egrave un bellissimo ragazzo ed il suo grosso cazzo mi ha attirato moltissimo, ma conoscendolo meglio, frequentandolo assiduamente mi sono accorta che mi stavo innamorando di lui e mi sono lasciata andare senza pensare minimamente alle sue origini, anzi l’averti conosciuta mi ha riempita di gioia e non vedo l’ora di conoscere i vostri genitori, per cui da parte mia non devi preoccuparti di nulla’
‘Non sai quanto mi fa felice sentire queste parole perché mio fratello &egrave intenzionato a seguirti a Milano, ti ama da morire e non vuole perderti ha gia organizzato tutto’
Saltai dalla sedia come una molla
‘Vuole venite a Milano? Sei sicura? Non mi dici una bugia? Mi ama anche lui?Ma &egrave una notizia incredibile’
Abbracciai Sara talmente forte quasi da toglierle il respiro.
‘Voglio vederlo dov’&egrave?’
‘Veramente &egrave qui fuori che aspetta’disse Sara diventando rossa a dispetto della sua pelle scura.
Nuda come ero mi precipitai fuori dalla porta di casa, lo vidi appoggiato alla macchina assorto nei suoi pensieri, gli saltai addosso e cademmo a terra, cominciai a baciarlo dappertutto.
‘Silvia amore mio, ma sei matta?’
‘Si sono pazza d’amore, cosa aspettavi a dirmi che volevi venire a Milano?’
‘Avevo paura della tua reazione, io sono nero e tu”’
Non lo feci finire di parlare.
‘Se credi che mi basti il colore della pelle per amare una persona o non amarla non mi conosci ancora bene’..ma avremo tutto il tempo di conoscerci’..e adesso baciami’
Ci baciammo come non ci eravamo baciati mai, poi ci accorgemmo di essere in mezzo alla strada io nuda e lui vestito scoppiammo in una risata ed entrammo in casa.
‘Spogliati amore andiamo in piscina’
Si tolse i pochi indumenti e mano nella mano raggiungemmo Ada e Sara.
‘Nonna ti presento ufficialmente il mio fidanzato’ le dissi usando la parola nonna per rendere la cosa più ufficiale.
‘Ciao Gianfranco sono felicissima per voi’.siete proprio una bella coppia’ gli disse andando ad abbracciarlo.
Ero eccitatissima feci sdraiare Gianfranco su un lettino e cominciai a baciarlo, le nostre lingue giocavano nelle nostre bocche mentre le mani esploravano i corpi come se fosse la prima volta.
Gli accarezzai l’ampio petto poi scesi a leccagli i capezzoli strusciando le mie tette sul suo ventre scendendo sempre di più arrivai al pube dal quale svettava il suo cazzo già turgido, lo baciai lungo tutta l’asta arrivando ai coglioni gonfi prendendoli in bocca e succhiandoli.
‘Mmmmmh amore siiii’..brava’.’
Risalii lungo l’asta e presi in bocca la grossa cappella, di fianco a noi Ada e Sara non avevano perso tempo ed erano allacciate in un 69 travolgente, vedevo la lingua di Ada saettare sul clitoride di Sara che roteava il bacino mentre affondava la lingua nella calda figa di mia nonna.
Ero al settimo cielo, tre delle persona che amavo di più erano con me e facevano l’amore.
Cominciai a pompare il cazzo facendomelo sparire quasi completamente in gola mentre con le mani accarezzavo i coglioni e mi masturbavo, ero completamente fradicia, le mie dita entravano quasi completamente.
‘Basta amore’..voglio prenderti’..mettitelo dentro’
Anch’io avevo voglia di essere riempita, mi accucciai sopra di lui puntando la cappella all’entrata della figa poi mi lasciai andare lentamente facendomi penetrare centimetro dopo centimetro.
Ero ormai abituata a quelle dimensioni ma ogni volta era un’emozione diversa, mi sentivo completamente piena, le pareti della vagina aderivano perfettamente al grosso palo che mi penetrava.
‘Aaaah’..dentro tutto”.scopami amore’.fammelo sentire tutto’
Intanto Ada aveva fatto posizionare Sara in ginocchio con le gambe aperte e la testa sul cuscino mentre da dietro la leccava penetrandola con due dita.
‘Siiii’..mmmmh’..così”scopami con le dita’.dai ancora’
Alle prime due dita se na aggiunse una terza e poi una quarta, Ada continuava a leccarle la figa ed il buco del culo mentre la scopava con le dita.
Mentre io cavalcavo il mio bel Gianfranco la nonna aveva ormai penetrato la figa di Sara con tutta la mano
‘Sfondami dai’..’..spaccami tutta’
La figa era completamente spalancata ed Ada cominciò a penetrarla anche con l’altra mano, pian piano riuscì ad entrare con entrambe le mani, ormai Sara era completamente fuori di sé e godeva un orgasmo dopo l’altro.
Gianfranco intanto mi aveva sollevata ed adagiata sul lettino alzandomi le gambe sopra le sue spalle e mi trafiggeva sempre più velocemente, ad un tratto estrasse il cazzo.
‘Vieni Ada vieni a scopare tua nipote con le mani che io mi scopo mia sorella’
Ada non se lo fece ripetere ed estratte le mani dalla figa di Sara le affondò senza fatica nella mia che era rimasta completamente aperta mentre il cazzone di Gianfranco riempiva quella di sua sorella.
‘Oooh nonna scopami”fammi godere’..siiii’..vengoooo’
Cominciai a godere così intensamente che cominciai a pisciare sulle mani di mia nonna ancora prigioniere della mia figa.
Ormai anche Gianfranco era arrivato al culmine usci da sua sorella e venne a mettermi il cazzo in bocca rovesciandomi in gola lunghi e densi fiotti di sborra bollente che faticai non poco ad ingoiare.
Subito Ada e Sara vennero a baciarmi per assaporare il seme di Gianfranco misto alla mia saliva.
Stanchissimi ma felici ci tuffammo in piscina giocando come bambini.
Due giorni dopo tornai a Milano, la meravigliosa vacanza dalla nonna era terminata ma era iniziata un’altra vita per me e per la mia famiglia.

Continua

Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com Le vacanze erano terminate e sinceramente non mi dispiaceva ritornare a scuola, ritrovare i compagni, ritrovare Gianna, poterle raccontare le mie avventure, il mio amore per Gianfranco.
Con i miei genitori avevamo trascorso 15 giorni in Sardegna in un villaggio dove la nostra occupazione principale fu quella di oziare più tempo possibile, eravamo tutti stanchi, avevamo bisogno di riposo e poi non c’era Gianfranco ed i miei interessi per i ragazzi che ogni tanto cercavano di abbordarmi erano praticamente nulli.
Con mia madre ci furono solo pochi baci e qualche carezza ma nulla più mentre mio padre fu, come al solito, molto affettuoso e giocherellone ma non fece o disse nulla su quello che era accaduto dalla nonna anche se ero sicura che mamma gli avesse raccontato tutto.
Il primo giorno di scuola cominciò con una novità, dalla Francia, precisamente da Parigi, era arrivata una nuova ragazza Lucille, 18 anni appena compiuti, capelli castani lunghissimi, alta 1.75, occhi verdi, gambe lunghe che terminavano con un culetto niente male ed una terza di seno, aveva tutti i numeri per farsi ammirare dai ragazzi ed odiare dalle ragazze, invece si rivelò una ragazza simpaticissima molto alla mano e diventammo subito amiche.
Parlava abbastanza bene l’italiano e quindi non ci furono molti problemi di comprensione e poi il suo accento francese mi faceva letteralmente impazzire.
Avevo una voglia matta di confidarmi con Gianna e raccontarle tutto quindi la invitai per il pomeriggio a casa mia.
Arrivò verso le 15 indossando un paio di jeans a vita bassa ed una maglietta scollata coi lunghi capelli biondi legati in una coda.
Ci chiudemmo in camera mia e cominciammo a parlare fitto, fitto della nostra estate, naturalmente i miei racconti occuparono quasi tutto il tempo.
‘Caspita Silvia che racconti”.mi hai eccitato da morire’.sono in uno stato pietoso’ disse slacciandosi i jeans rimanendo con un minuscolo tanga completamente fradicio ed i capezzoli gonfi e duri.
‘Anche io mi sono eccitata nel raccontare”.tocca qui sono tutta bagnata’ avevo sollevato la gonnellina mostrandole le mutandine bagnate di succhi vaginali.
Si avvicinò mettendomi una mano tra le gambe accarezzandomi la fighetta sopra gli slip porgendomi le labbra da baciare.
Feci altrettanto infilandole la lingua in bocca cercando la sua, cominciammo a baciarci con foga e desiderio, io e Gianna avevamo già lesbicato durante l’anno precedente ed erano parecchi mesi che non lo facevamo eravamo quindi molto vogliose di esplorare nuovamente i nostri corpi.
In un attimo fummo nude, mi riempii le mani con le tette di Gianna e scesi a succhiarle i turgidi capezzoli facendola fremere, continuai a leccarla scendendo verso il suo inguine le sue gambe scattarono come una molla aprendosi a compasso.
‘Laccami Silvia”..fammi godere”ho voglia della tua lingua’
Le leccai il biondo boschetto poi affondai la lingua nella fessura rorida, aiutandomi con le dita scappucciai il clitoride, quando appoggiai le labbra sul bottoncino cominciò a godere.
‘Siiiii”..aaaaaah”.godooo”leccami’
Volevo farla urlare di godimento, le infilai un dito nella figa bagnata fino alle nocche poi ne aggiunsi un secondo e un terzo mentre col pollice masturbavo il clitoride, volevo che anche lei provasse quello che avevo provato quando ada mi aveva messo la mano dentro fino al polso.
‘Rilassati amore”.ti piacerà vedrai’
Era stretta, non era più vergine da tempo ma sicuramente non era mai stata scopata da un cazzo come quello del mio Gianfranco comunque riuscii a penetrarla con un quarto dito.
‘Aaaaaaah”’mmmmh”..scopami’scopami’ Urlò aprendosi la gambe con entrambe le mani.
Era sempre più bagnata, estrassi le dita e le infilai nuovamente aggiungendo il pollice, cominciai a spingere girando la mano a destra e a sinistra, estraendola per poi affondarla sempre di più con pazienza e determinazione.
Poi finalmente la mano fu tutta dentro la sua figa.
‘Ti sto scopando con la mano Gianna”..ti sto sfondando la figa’
‘Siiiiii’..sfondami’..godoooooooo’
Si buttò all’indietro inarcando le reni ed ebbe un altro devastante orgasmo, mentre io mi masturbavo con l’altra mano venendo contemporaneamente a lei.
Quando fummo più calme ci sdraiammo sul letto abbracciate
‘Non ho mai goduto così tanto’ mi disse ‘Voglio rifarlo al più presto’
‘Abbi pazienza’ le risposi ‘Domani andiamo in un sexy shop a comprare qualche cazzo finto, come quelli di mia nonna così potremo divertirci quando non avremo a disposizione un cazzo vero’
‘Ottima idea’..perch&egrave non andiamo adesso’.&egrave ancora presto’ disse con una luce furbetta negli occhi.
‘Allora vestiti che andiamo!’
Non avevamo la più pallida idea di dove andare quindi guardammo sull’elenco telefonico trovando un negozio abbastanza vicino a casa ma non tanto da rischiare di incontrare qualcuno che conoscevamo.
Quando fummo davanti sexy shop aspettammo quasi dieci minuti prima di deciderci ad entrare, c’era sempre qualcuno che passava, alla fine suonammo il campanello e la porta si aprì.
Eravamo tutte sudate e tese ma quando fummo dentro vedemmo che alla cassa c’era una ragazza e ci rilassammo un pochino, il locale era piuttosto grande, una scala portava alla zona dei video mentre quello che ci interessava era proprio davanti a noi.
La ragazza ci vide molto titubanti e quindi ci venne incontro.
‘Posso esservi utile ragazze?’
‘Vorremmo vedere dei”.cosi’..dei falli”insomma’ dei cazzi finti’ Gianna cominciava a balbettare.
‘Intanto ragazze fatemi vedere se siete maggiorenni’
Tirammo fuori le carte di identità.
‘Ah 18 anni appena compiuti e già volete dei cazzi finti?’
‘Ok vediamo se c’&egrave qualcosa che fa al caso vostro’..Lorenzo ci pensi tu qui’ disse ad un signore che stava riordinando delle riviste poi ci fece cenno di seguirla.
Salimmo al piano superiore dove c’era una specie di salottino, la ragazza chiuse la porta e ci fece cenno di sederci, era una bella ragazza sui 25 anni alta più o meno come me, indossava un paio di jeans a vita bassa, un paio di stivali ed una maglietta senza maniche molto attillata che metteva in risalto il seno piuttosto grosso.
‘Allora ditemi cosa vi serve?’
‘Vorremmo due o tre cazzi in lattice di varie grandezze per divertirci quando i nostri ragazzi non ci sono, io sono abituata ai grossi calibri ma la mia amica no e quindi vorremmo qualcosa di graduale’ dissi mostrandomi spavalda.
La ragazza si alzò andando a prendere alcune scatole dalle quali estrasse altrettanti cazzi, erano perfette imitazioni di quelli veri, come quello di nonna, e di varie misure con una ventosa alla base, il più piccolo era di circa 20 cm il più grosso era un colosso di 35/40 cm con una cappella enorme.
‘Cosa ne dite di questi?’ disse mentre metteva sul tavolino davanti a noi quello da 20 cm, uno da 28 cm e quello più grosso di tutti facendoli aderire con la ventosa al piano del tavolo.
Ci trovammo davanti questi tre cazzoni che svettavano dondolando come se fossero vivi.
Avevo la figa che colava e presumo che anche Gianna fosse nelle mie condizioni, e sicuramente anche la commessa era eccitata.
‘Possiamo”.possiamo provarli?’ chiese Gianna con voce roca.
La ragazza andò a chiudere la porta a chiave e tornando si tolse la maglietta rimanendo con le splendide tette nude.
‘Spogliatevi’
In men che non si dica eravamo nude ed ognuna aveva in bocca uno dei cazzi finti, Gianna si era impossessata di quello di media grandezza, mentre io e Nadia, così si chiamava la ragazza, ci contendevamo quello maxi.
Leccavamo la grossa cappella e le nostre lingue si incrociavano fino a che cominciammo a baciarci.
‘Mmmh”che bel cazzone”slurp’slurp’..mmmmh’
‘Dai Gianna mettitelo dentro’.facci vedere’..dai puttana’
Gianna salì sul tavolino e si accucciò facendosi penetrare dal grosso cazzo, la recente introduzione della mia mano nella figa l’aveva abbastanza dilatata e la sua naturale lubrificazione fece il resto, il cazzone le entrò in figa senza difficoltà e lei cominciò ad andare su e giù scopandosi da sola mentre con le mani si fregava le tette ed i capezzoli.
‘Non mi sembra che la tua amica non sia abituata ai grossi calibri’ commentò Nadia mentre mi accarezzava tra le gambe.
‘Le ho appena messo la mano dentro’ le sussurrai all’orecchio mentre anche io le accarezzavo la figa.
Eravamo entrambe completamente fradice e le mie dita trovarono facilmente un varco sprofondando nella sua caverna.
‘Sei una porca”.così giovane’..chi ti ha insegnato”mmmmh”muovi la mano’daiii’.siiii’..brava’ stava godendo sulle mie dita.
‘E’ stata mia nonna Ada’
Gianna era completamente partita ed il cazzone le entrava quasi tutto dentro, poi lo tirava fuori tutto e si impalava nuovamente.
Anche Nadia aveva messo tre dita nella mia figa.
‘Come sei bella larga”.ti piace prendere il cazzo’.puttanella’
‘Siii’.mi piace tanto’..soprattutto quello del mio ragazzo”..&egrave grosso come questo’ le risposi indicandole il maxi cazzone.
Mi prese la mano aiutandomi a salire sul tavolo, da sotto cominciò a leccarmi la figa poi mi invitò a trafiggermi con quel grosso membro.
‘Se riesci a prenderlo te lo regalo’
Mi abbassai lentamente e la grossa cappella cominciò a dilatarmi la figa, cominciai a roteare il bacino mentre l’asta mi penetrava sempre di più, Nadia mi guardava incredula, continuai ad abbassarmi fino a che i grossi coglioni di gomma aderirono al mio culo, era entrato tutto.
‘Cazzo’..che figona”.che troia”dai scopati’..fammi vedere’
Cavalcai il cazzone per alcuni minuti poi venni, ebbi un orgasmo incredibile simile a quelli provati con Gianfranco.
Quando uscimmo dal negozio Nadia ci salutò con un bacio e mi diede il suo biglietto da visita assieme al pacco con i due falli che avevamo provato.
‘Omaggio della ditta’ ci disse facendo l’occhiolino ‘Ciao ragazze spero di vedervi presto’
‘Ciao Nadia puoi contarci’

Continua

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Su incarico di Gianfranco ero andata nella sua nuova casa per accertarmi di come procedevano i lavori di ristrutturazione, il padre gli aveva comprato un appartamentino qui a Milano, era stato un affare ma era stato necessario ristrutturarlo quasi completamente.
I lavori però andavano a rilento ed io e Gianfranco eravamo impazienti di stare un po’ insieme perché era più di un mese che non ci vedevamo, comunque gli operai promisero di finire entro la settimana, considerato che era martedì ci voleva ancora parecchio tempo.
Tornai a casa delusa, ancora una settimana senza il mio amore!!!
Alle 19.30 entrai in casa, strano le luci erano accese ma non si vedeva nessuno.
‘Mamma? Papà?’ chiamai senza ottenere risposta, un po’ titubante mi avvicinai alle camere da letto e cominciai a sentire dei gemiti e dei sospiri, mi affacciai alla porta della camera dei miei.
La mamma era sdraiata sul letto indossando soltanto un paio di autoreggenti a rete mentre papà nudo anch’egli le stava leccando la figa.
‘Siii”Luigi’..dai leccami”senti come sono bagnata’
Vedevo la lingua di papà saettare sul clitoride e tra le labbra della figona di mamma che agitava i fianchi e si vellicava i capezzoli turgidi sull’orlo dell’orgasmo.
Meccanicamente mi slacciai i jeans infilandomi la mano nelle mutandine già fradice.
Mi vide, non mi sembrò sorpresa, anzi mi fece cenno di avvicinarmi.
‘Ciao piccola”mmmmh’..siii’.vieni amore”baciami’
Mi avvicinai mettendole le mani sul seno baciandola sulla bocca, papà smise un attimo di leccarla e guardandomi negli occhi mi sorrise poi ricominciò il suo ‘lavoro’.
Ci baciammo intensamente con voluttà mentre mamma godeva una prima volta.
‘Spogliati tesoro’ mi sussurrò all’orecchio
Mi misi seduta sul letto per togliermi i jeans e mio padre mi venne in aiuto, mi tolse anche il perizoma e rimase un attimo a contemplare la fighetta di sua figlia col clitoride gonfio e completamente fradicia di umori.
Mamma mi tolse il resto e mi trovai nuda tra i miei genitori.
Papà mi aprì le gambe cominciando a baciarmi il monte di venere scendendo poi a lambire il clitoride mentre mamma si dedicava alle tette, una scossa elettrica mi fece venire la pelle d’oca e cominciai a gemere.
‘Mmmmmh”.siii’..papà’..dai leccami”aaah che lingua’
‘Godi amore mio’.godi’..leccala Luigi’.leccala bene’..così’.bravo’
‘Vengo mamma”vengoooo’..siiiii”.godoooo!’
Ebbi un orgasmo quasi immediato ed intenso inarcai la schiena stringendo le cosce imprigionando la testa di mio padre.
Quando le contrazioni vaginali si quietarono entrambi vennero a baciarmi.
‘Bambina mia sei bellissima quando godi’ mi disse papà
‘Ora però dobbiamo far godere anche te’vero mamma’
Lo facemmo sdraiare e ci dedicammo al suo cazzo che svettava in piena erezione, imboccai la grossa cappella mentre mamma si dedicava ai coglioni gonfi di sperma, poi le nostre lingue si unirono ricamando arabeschi sull’asta turgida e fremente.
Papà aveva un bel cazzo di 25 cm grosso con le vene in rilievo.
‘Che bel cazzo papà”.slurp’proprio bello’slurp’..slec’
‘Brave’.siiii’..che puttane’..dai’.succhiatemi il cazzo”..troie’.siiii’
‘Ti voglio papà’.mettimelo dentro’
Mi sdraiai a mia volta mentre mio padre mi saliva sopra, appoggiò la cappella all’entrata della mia figa strofinandola sulle labbra fradice poi spinse entrando nella vagina bollente.
‘Uaaaaaaah”’dentro”’tutto”.siiiiii”scopami papà’scopami’
‘Sbattila Luigi’.sbattila bene”falla godere’
Cominciò un lento va e vieni affondando il cazzo fino alle palle aumentando il ritmo portandomi sull’orlo dell’orgasmo per poi rallentare nuovamente, papà resisteva scopandomi con esperienza.
‘Cazzo papà”mi fai impazzire”.scopami’..fammi venire”sbattimi’
Aumentò il ritmo quel tanto che bastò a farmi esplodere in un orgasmo incredibile senza che lui godesse.
Rimase dentro di me mentre le contrazioni della vagina si attenuarono poi si sfilò.
‘Nooooo!!’ esclamai.
‘Voglio il tuo culetto amore”girati’
In un lampo mi girai sollevando il culo più in alto possibile aprendomi le chiappe con le mani, mia madre mi leccò il buchino e poi prese il cazzo di papà e me lo spinse nel culo.
Il mio buco era ormai sfondato dal cazzo di Gianfranco e quindi non ci fu alcuna difficoltà ed il cazzo entrò fino ai coglioni.
‘Che culo amore”sei sfondata”ma che goduria’
‘Ti inculo Silvia”.figlia mia”.sto godendo”ti sborro in culo’
‘Siiiii”..godi papà”’riempimi di sborra’..riempi la tua puttana’
Sentii la cappella che si gonfiava ed un fiume di lava bollente mi riempì l’intestino mentre mio padre si accasciava su di me.
Il cazzo perse di consistenza uscendo dal mio buco portandosi dietro un fiume di sborra che mia madre raccolse con la bocca per poi venire a baciarmi facendomi gustare il sapore dello sperma paterno.
Così il cerchio si era chiuso, nonna, io, mamma, papà e zio Paolo eravamo un’unica famiglia senza alcuna inibizione.

Continua

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La settimana era trascorsa senza che i lavori fossero finiti, forse un’altra settimana!!!!
Nel frattempo avevo invitato la mia nuova compagna Lucille a trascorrere il pomeriggio a casa mia per conoscerci meglio.
Lucille accettò con gioia e nel primo pomeriggio si presentò a casa.
Indossava stivali col tacco a spillo, calze nere sicuramente autoreggenti, una gonna corta a vita bassa ed una magliettina nera così attillata che i capezzoli sembrava che dovessero uscire da un momento all’altro.
Il problema era che lei era sempre abbigliata in modo così provocante ma lo faceva senza veramente rendersene conto, semplicemente le piaceva vestirsi così e sua madre appoggiava le sue scelte.
Era comunque simpaticissima ed era molto piacevole stare con lei, parlammo soprattutto di Parigi, mi raccontò che sua madre lavorava presso il Consolato Francese a Milano, che non era sposata aveva 33 anni ed era rimasta incinta di lei quando aveva solo 15 anni e che il padre era sparito subito dopo aver saputo che lei aspettava un figlio.
‘Mia madre &egrave una donna bellissima’ mi disse ‘Capelli biondi e lunghissimi, gli occhi azzurri, una dolcezza e signorilità di modi che affascina chiunque la conosca e soprattutto un corpo stupendo, alta 1.70 la carnagione chiara, due belle cosce lunghe che terminano con un culetto a mandolino alto e sodo ed il seno della quarta misura’
‘Mi piacerebbe conoscerla’
‘Certamente ti piacerà, vedrai e anche tu piacerai a lei’
Continuammo a chiacchierare fino a che arrivammo a parlare inevitabilmente di sesso, vi assicuro che non sono solo i ragazzi che hanno in mente solo quello!!!!!
Le raccontai a grandi linee la mia vita sessuale del rapporto che c’era con la nonna ed i miei genitori e del mio grande amore per Gianfranco senza omettere che era di colore.
Sembrò non essere assolutamente turbata dai miei rapporti incestuosi e ne ebbi la conferma subito dopo.
‘Anche io e mia madre abbiamo un rapporto molto speciale ed anche il mio primo uomo era di colore, era il mio professore di storia e filosofia, avevo 16 anni, lui era bello, affascinante, quando parlava ti incantava, aveva 40 anni divorziato e senza figli.
Mi presi una cotta incredibile, cercai di faglielo capire in tutti i modi, ma lui sembrava non accorgersi neppure di me, quando sapevo di essere interrogata mi vestivo sempre in modo molto provocante, ma lui nulla’
‘Non credo che tu ti sia lasciata influenzare da questo suo disinteresse, vero?’
‘No certamente, era diventata una questione di principio, un giorno mi presentai a casa sua con una scusa, non si aspettava certamente di vedermi mi aperse la porta in canottiera e pantaloncini e per poco non gli venne un colpo, ero praticamente quasi nuda infatti indossavo una mini così ridotta che per strada avevo ricevuto commenti di ogni tipo rivolti al mio culetto, ed una camicetta sbottonata quasi completamente dalla quale si intravedevano i seni liberi, un paio di scarpe con un tacco vertiginoso completavano l’opera.
Non feci in tempo ad entrare in casa che mi fu addosso, mi attirò a se cominciando a baciarmi, sentivo la sua lingua vorticare nella mia bocca ed io risposi al bacio con foga.
In un attimo fui nuda, si sorprese un attimo nello scoprire che non portavo le mutandine ‘ Sei una porca ‘ mi disse.
Mi prese in braccio sollevandomi come un fuscello portandomi in camera e facendomi sdraiare sul grande letto, si tolse i pochi indumenti che indossava e cominciò nuovamente a baciarmi, sentivo il suo membro durissimo premere contro le mie cosce, le sue mani sembravano tentacoli sul mio corpo, accarezzavano, stringevano, mentre con la bocca cominciò a scendere versi i miei seni a leccare i capezzoli turgidi, continuò a scendere vellicando il ventre poi il monte di venere ed infine affondò la lingua nella mia fighetta fradicia ‘ Siiiii”.mhmmmm’..godo ‘
Ero talmente eccitata che il contatto con la sua lingua sul clitoride mi fece avere un orgasmo immediato, non per questo si fermò continuò a leccarmi introducendo un dito nella vagina ‘ Ma tu sei vergine!! – – Si, voglio che sia tu il primo ‘
Non si fermò portandomi ad un secondo orgasmo, ero al settimo cielo e volli ricambiare, lo spinsi sul letto baciandogli il petto glabro poi mi impossessai del suo scettro, non era il primo cazzo che vedevo e che toccavo avevo spiato mia madre fare l’amore con i suoi amanti e mi ero cimentata in alcuni pompini a dei compagni di scuola fin dai primi anni del liceo, ma questo era il cazzo più grosso che avessi mai visto, la cappella di un colore più chiaro assomigliava ad una grossa albicocca, mentre l’asta era coperta di grosse vene pulsanti, avvolsi con le labbra il glande mentre con la lingua tambureggiavo sul meato, non riuscivo a chiudere completamente la mano attorno al cazzo ma cominciai ugualmente una lenta sega mentre cercavo di ingoiarne il piu possibile ‘ Brava succhia bene’..siiiii’..così’..mettilo tutto in bocca’..mhmmm’sei una troia ‘
Accelerai il ritmo,volevo sentire il suo sapore e poco dopo esplose nella mia gola, ingoiai in fretta i primi fiotti per non soffocare ma il resto lo trattenni in bocca per assaporarlo poi continuai a pomparlo per farlo rimanere duro, volevo che mi scopasse e glielo dissi ‘ Scopami ti prego’..ho voglia di cazzo ‘
Mi fece sdraiare ricominciando a leccarmi la passerina poi prese il cazzo e, dopo aver strusciato la cappella tra le labbra bagnate puntò decisamente all’entrata della vagina.
Il cazzo scivolò dentro senza difficoltà mentre col bacino gli andavo incontro, non sentii alcun dolore solo una sensazione di pienezza che si tramutò immediatamente in godimento, le pareti della vagina mai violata aderivano perfettamente a quel palo di carne che stantuffava con un ritmo lento e regolare, non so quanti orgasmi ebbi quel giorno so solo che alla fine quando finalmente mi riempì del suo nettare quasi svenni dal godimento, sentivo i potenti fiotti di sborra bollente riempire l’utero mentre gli spasmi dei muscoli vaginali spremevano la linfa vitale.
Molto spesso ci si immagina come potrà essere la prima volta e devo dire che fu meglio di qualsiasi aspettativa’
‘Sono molto felice per te’ le dissi ‘Purtroppo per me la prima volta fu un disastro e ho dovuto attendere di conoscere Gianfranco per conoscere queste sensazioni’
‘La nostra relazione durò quasi un anno durante il quale gli donai anche la mia verginità anale poi fu trasferito e tutto finì’
‘Adesso stai con qualcuno?’
‘No in questo momento sono single anche perché tra i ragazzi che conosco non c’&egrave nessuno che mi interessi, preferirei un uomo più grande, secondo me sono più esperti’
‘Forse hai ragione’
Intanto si era fatto tardi e Lucille dovette rientrare a casa, sull’uscio ci salutammo con un bacio e mi sorprese sentire la sua lingua guizzare un attimo all’interno della mia bocca, poi mi sorrise in modo malizioso e se ne andò.

Continua

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Finalmente!!!!
I lavori sono terminati e Gianfranco mi ha telefonato annunciandomi l’arrivo per sabato mattina, non vedevo l’ora, ero talmente eccitata che non riuscii a chiudere occhio tutta la notte, mia madre venne in camera mia per cercare di calmarmi, ci siamo baciate ed accarezzate un po’ ma non riuscivo a concentrarmi.
Verso mezzogiorno del sabato &egrave arrivato accompagnato da sua sorella Sara, Gli saltai al collo riempiendolo di baci.
‘Amoreeee, finalmente sei qui, come &egrave andato il viaggio? perché ci hai messo tanto? come stanno i tuoi?’ lo tempestai di domande
‘Ciao amore calmati, tutto bene, adesso sono qui, i miei stanno bene grazie’
‘Ciao Sara, sono felice di rivederti’ le dissi abbracciandola e baciandola
‘Ciao Silvia, anch’io sono felice, sapessi che rompiballe che &egrave il tuo Gianfranco, ci ha fatto una testa così, sembrava che fosse percorso da energia nucleare, se avesse saputo cosa fare sarebbe venuto lui a fare i lavori in casa’
‘Ciao Gianfranco, ciao Sara’ disse mia madre abbracciandoli e baciandoli
‘Ciao Carla, sei sempre più bella’ disse Gianfranco con galanteria
‘Non hai bisogno di fare la corte a mia madre per avere me’ gli dissi in tono scherzoso
Dopo i convenevoli entrammo in casa dove presentai Gianfranco e Sara a mio padre
‘Papà, questo &egrave Gianfranco e quella &egrave sua sorella Sara’
‘Questo &egrave Luigi mio padre’
‘Piacere, finalmente posso conoscerti”caro Gianfranco tu non sai in che guaio ti sei cacciato’
disse ridendo strizzandogli l’occhio
‘Posso immaginare ma il gioco vale la candela’
‘Così io sarei il gioco’
‘Un bellissimo gioco amore mio’
Poi papà si rivolse a Sara
‘Cara Sara mi avevano preannunciato l’arrivo di una bella donna, ma non pensavo di trovarmi davanti ad una dea’
Vidi Sara arrossire a discapito del colore della pelle.
Nel pomeriggio dopo aver pranzato accompagnai Gianfranco e Sara al nuovo appartamento. Situato all’ultimo piano del palazzo, era formato da un ampio salotto al quale si accedeva direttamente dalla porta d’entrata poi una cucina non molto grande ma provvista di tutti gli elettrodomestici, due camere da letto e due bagni infine attraverso una scala a chiocciola si accedeva ad un terrazzo molto ampio dal quale si aveva un’ottima vista sulla città.
A parte la cucina già arredata il resto lasciava un po’ a desiderare, c’era un letto matrimoniale un armadio, due brande nell’altra camera ed un divanetto in salotto ma per il momento poteva bastare, ci avremmo pensato più avanti.
Sistemammo i vestiti nell’armadio poi ci dedicammo a dare una pulita alla casa, infine tutti sudati decidemmo di fare una doccia.
‘Vai prima tu amore, io ti raggiungo subito’
Mi spogliai e mi infilai sotto l’acqua, era una doccia enorme, con il piano all’altezza del pavimento con una fessura tutt’attorno per la raccolta dell’acqua ed era provvista di idromassaggio e sauna.
Poco dopo venni raggiunta da Gianfranco e Sara, cominciammo ad insaponarci a vicenda giocando con l’acqua e spruzzandoci come bambini anche se la tensione erotica continuava a salire, da troppo tempo io e Gianfranco non facevamo l’amore e la presenza di sua sorella aumentava il desiderio.
Gianfranco era già eccitato ed il suo cazzone svettava come un siluro,mentre con le mani ci frugava le fighette fradice.
Scivolai tra le sue gambe godendomi la visione del suo cazzone poi tirai fuori la lingua percorrendo tutta l’asta insalivandola, con un movimento circolare leccai tutta la cappella poi lo imboccai spingendomelo tutto in gola stringendo le labbra intorno all’asta con dolcezza mentre Sara si dedicava alle palle gonfie di sperma.
Le nostre bocche si incontrarono scambiandoci un lungo bacio poi ritornammo a dedicarci al cazzo di Gianfranco, sentivo il desiderio salire sempre più pressante e la mia figa colava bagnandomi le cosce nonostante lo scrosciare dell’acqua della doccia sui nostri corpi.
‘Prendimi Gianfranco non ne posso più”ti voglio dentro’ lo implorai
Mi fece alzare e girare appoggiando le mani alla parete di vetro, cominciò ad accarezzarmi le spalle da dietro poi il seno stuzzicando i capezzoli gonfi, inarcavo la schiena sporgendo il culo e finalmente sentii la grossa cappella bussare all’entrata della figa, Sara lo teneva con la mano indirizzandolo nella mia intimità.
Gianfranco cominciò a spingere lentamente riempiendomi tutta
‘Siiiiiiiii””’mhmmmm”finalmente”.tutto dentro’
Diede inizio alla sua danza d’amore e ad ogni affondo sentivo il glande urtare il collo dell’utero e le palle sbattere sul clitoride
‘Sii’..si’si’dai’..scopami”..scopami’..vengo”.mi fai morire’
‘Bella”che figa”.mi stai succhiando con la figa”’mhmmm’..siii’.ti sento’
Contemporaneamente Sara accarezzava e baciava i nostri corpi.
‘Sbattimi’..così’più forte’dai’daiiiii’
Accelerò il ritmo, i colpi erano potenti e cadenzati, sentivo montare l’orgasmo come un’onda che alla fine si infranse.
‘Godoooooo”.vengoooo’siiiiiiiii”aaaaah’
‘Vengo’.ti riempio”prendilo tutto’
Il suo uccello, saldamente conficcato nel ventre, veniva spremuto dalle contrazioni della vagina mentre eruttava un fiume di lava nel mio utero.
Ci vollero parecchi minuti prima che l’orgasmo si placasse durante i quali nessuno dei due si mosse poi Gianfranco riprese a muoversi dentro di me lentamente.
‘Amore non smetterei mai’ mi sussurrò ad un orecchio
‘Non smettere allora’ ribattei
Eravamo stati troppo tempo lontani ed ora dovevamo recuperare.
‘Andiamo di là’ suggerì Sara
Estrasse il cazzo accompagnato da un mio ‘Nooooo’.’ di disappunto ed ancora bagnati ci buttammo sul letto.
‘Vieni amore voglio mangiarti tutta’ mi disse facendomi mettere a cavallo del suo viso
Sentii la sua lingua esplorare le labbra della figa risucchiando contemporaneamente i miei succhi misti al suo sperma mentre Sara gli succhiava il cazzo con lunghi e profondi movimenti della testa con le labbra strette sull’asta, solleticando la cappella con rapidi colpi di lingua e massaggiandogli le palle con una mano mentre con l’altra si masturbava freneticamente. .
‘Leccami’..così’più dentroo”mmmmmh’.fammi sentire la lingua”così sul clitoride e tu Sara mettitelo dentro”’.amore scopa tua sorella’fammi vedere’
Sara si mise a cavallo del fratello facendosi scivolare il cazzo nella figa, le presi il volto tra le mani affondando la lingua nella bocca ingaggiando con la sua lingua una dolcissima battaglia.
Sara saliva e scendeva su quel palo di carne mugolando il suo piacere nella mia bocca poi esplose il suo orgasmo
‘Godooooo”..siiii”.mmmmh”.cazzo vengo”si’si’..ancora’
La lingua di gianfranco intanto si era spostata sul mio buchetto del culo che boccheggiava come un pesce fuor d’acqua.
Quando la sorella si sfilò da lui mi fece sdraiare mettendosi le mie gambe sulle spalle, aveva così la visione della figa e del culo a sua disposizione, affondò il cazzo prima nella fighetta stantuffandola per qualche attimo poi lo tirò fuori lucido di umori puntandolo decisamente sul culo.
‘Siiii’..amore inculami”rompimi”.dai’fammelo sentire in gola’
‘Sei una troia Silvia’
‘Siiiiii”una troia rotta in culo”la tua troia”dai stronzo inculami’
Dalla figa colavano talmente tanti succhi che il culo era fradicio e quindi il glande non ebbe troppa difficoltà a violare lo sfintere e quando fu dentro affondò fino ai coglioni.
Mi sentivo felice mentre un nuovo sconvolgente orgasmo si affacciava alla ribalta.
‘Sara vieni sopra di me’ le dissi
Si accovacciò sul mio viso fino a che ebbi la sua splendida figa a portata di lingua.
Mi diedi subito da fare leccandola in ogni anfratto mentre i due fratelli si baciavano languidamente.
Era un trio stupendo, col cazzo profondamente conficcato nel culo leccavo una figa stupenda godendo come una vacca e facendo godere i miei partner in modo sublime.
Eravamo tutti ormai sull’orlo dell’orgasmo che ci prese contemporaneamente.
Tra urla di piacere e mugolii Gianfranco mi riempì l’intestino di sborra, Sara colava i suoi succhi nella mia bocca mentre io rinnovavo l’orgasmo godendo col culo.
Stremati ci accasciammo sul letto l’uno sull’altra e ci addormentammo.
Fu mia madre a svegliarci annunciandoci che saremmo usciti a cena e che dovevamo prepararci, facemmo un’altra doccia questa volta uno alla volta e ci recammo al ristorante prenotato dai miei.
Sara indossava un vestito corto che faceva risaltare le sue lunghe gambe, un paio di calze autoreggenti e le scarpe col tacco alto mentre io una minigonna a tubino, autoreggenti, una camicetta senza maniche e le immancabili scarpe col tacco alto.
Carla indossava un vestito lungo con un profondo spacco laterale e la schiena nuda che evidenziava la mancanza di reggiseno, le calze nere e le scarpe, anche queste col tacco a spillo completavano l’opera.
Eravamo tre gran belle fighe.
Quando entrammo nel locale gli occhi di tutti gli uomini ci squadrarono in segno di apprezzamento e di invidia nei confronti dei nostri uomini, anch’essi elegantissimi, quelli delle donne con mal celata indifferenza.
La cena fu squisita come la conversazione Gianfranco e Sara erano ragazzi molto intelligenti e colti i miei non erano da meno per cui non ci limitammo ai soliti discorsi sul tempo.
A fine cena mio padre suggerì di andare a bere il bicchiere della staffa in un locale un po’ fuori mano ma molto intimo e accogliente.
Accettammo subito di buon grado.

Continua

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Erano ormai trascorse un paio di settimane dall’arrivo di Gianfranco, sua sorella era tornata in toscana, ed io trascorrevo più tempo possibile col mio amore.
Come due sposini eravamo andati a scegliere l’arredamento per la nuova casa, cose essenziali ma di buon gusto, l’unica cosa che ordinammo,ad un falegname amico di papà,fu il letto, viste le nostre inclinazioni sessuali lo volevamo molto più grande del normale in modo che potesse ospitare tre persone comodamente.
L’occasione per provarlo, in tre si intende, venne qualche giorno dopo che l’ebbero consegnato.
Avevo promesso a Lucille di farle vedere la casa, un giorno che ci eravamo trovati tutti ed avevo presentato Gianfranco agli amici e alle amiche, e quella mattina a scuola ci mettemmo d’accordo per andare subito dopo le lezioni, avremmo mangiato qualche cosa al volo.
Verso le 15 arrivammo a casa, sapevo che Gianfranco non ci sarebbe stato ma che sarebbe tornato presto, quindi feci io gli onori di casa portando Lucille a visitare le stanze.
Lasciai volontariamente per ultima la camera da letto per vedere che effetto le avrebbe fatto vedere questo enorme lettone.
‘Caspita che lettone’ disse sgranando gli occhi
‘Non ho mai visto nulla di simile”posso’ e senza attendere la risposta ci si buttò a tuffo.
‘Che bello”&egrave comodissimo’ continuò allargando le braccia e le gambe.
Come al solito era vestita in modo molto provocante con una gonna corta, le autoreggenti ed un maglioncino di cachemire e così buttata sul letto la gonna le era salita maggiormente mostrando le belle gambe ed il minuscolo tanga.
‘Ti piace veramente?’ le chiesi sdraiandomi a fianco.
‘Silvia &egrave una meraviglia”..chissà cosa combinate tu e Gianfranco”..&egrave porcellina’
‘Effettivamente”..lo abbiamo fatto fare apposta”per stare comodi”.anche in tre’ le sussurrai ad un orecchio insinuando una mano sotto il maglioncino.
‘Sei proprio una porcona”ma mi piaci’ si girò verso di me incollando la sua bocca alla mia ed introducendo la lingua tra le mie labbra.
La mia mano sotto il maglione aveva raggiunto il seno coperto da un leggero reggiseno, insinuai le dita sotto il pizzo raggiungendo un capezzolo, lo sentii irrigidirsi sotto il tocco delle mie dita.
Mentre le lingue esploravano le nostre cavità orali le mani esploravano i nostri corpi, in breve fummo nude con le sole autoreggenti, nere le sue bianche le mie.
Mi misi a cavalcioni del suo ventre continuando a baciarla mentre con le mani le impastavo le mammelle turgide, poi scesi con le labbra sui suoi capezzoli sfiorandoli con la punta della lingua, Lucille inarco il busto offrendomi il seno da baciare cominciando a gemere.
Insinuai un ginocchio tra le sue gambe costringendola ad aprirle e con una mano mi impadronii della sua fighetta, trovai subito il clitoride masturbandolo coi polpastrelli, era un lago ed in quel lago volli tuffarmi.
Senza smettere di baciare il suo splendido corpo scesi verso la figa glabra ed immersi la lingua tra le grandi labbra che si erano schiuse.
‘Siiiii”..leccami”.sto godendo”siiiii’ gemette
Era già sull’orlo dell’orgasmo quindi insistetti con la lingua sul clitoride gonfio succhiando il nettare che usciva abbondante dalla vagina, sentivo la mia figa colare bagnandomi le cosce, mi misi una mano tra le gambe immergendone le dita nella mia caverna bagnata.
Lucille godeva inarcando la schiena stringendomi le gambe attorno al viso ed ansimando sempre più.
‘Godoooo’.Silvia’.godoooo”.ahaahhg”..vengoooo’
Aumentai il ritmo delle leccate e delle dita dentro la mia figa e venni assieme a lei
‘Anch’ioooo”.siiiii”vengooooooo’
Lucille mi attirò a se baciandomi con foga poi crollammo sfinite, solo allora ci accorgemmo della presenza di Gianfranco che ci guardava appoggiato allo stipite della porta.
‘Amore”..da quanto sei lì’ dissi guardandolo un po’ sorpresa
‘Abbastanza cara”…abbastanza””..siete meravigliose””’..’..due meravigliose puttanelle’..ed ora cosa ne direste se partecipo anche io?’
Guardai Lucille che con gli occhi mi fece capire che non aspettava altro e risposi
‘Diremmo che sei ancora vestito!!!’
Si spogliò in un attimo salendo sul letto ed insinuandosi tra i nostri corpi mostrando una prepotente erezione frutto della visione della nostra performance.
Sia io che Lucille cominciammo ad accarezzagli il petto coprendolo di baci e succhiandogli i capezzoli poi Lucille si impadronì del membro durissimo cominciando a segarlo lentamente mentre si avvicinava con la bocca.
La lasciai fare dedicandomi a baciare la bocca del mio amore mentre lui mi accarezzava le mammelle gonfie di desiderio poi lo sentii irrigidirsi guardai Lucille e vidi che lo stava succhiando roteando la lingua sul glande.
‘E’ brava amore?’ gli chiesi sussurrandogli in un orecchio
‘Ohoo’siiii’.&egrave bravissima”.continua’..così’..prendilo in bocca’..di piùuu’
Lucille ingoiava il più possibile spalancando la bocca arrivando fino alle tonsille mentre con le mani continuava la sega ed accarezzava i coglioni.
Ad un tratto smise di succhiare e si mise sopra di lui
‘Adesso scopami”.dammelo dentro’..ho voglia’
Senza attendere una risposta, che comunque non era necessaria, si calò sul cazzo di Gianfranco facendosi penetrare lentamente dal grosso palo.
Guardai la mia amica impalarsi sul cazzo del mio ragazzo e la figa ricominciò a colare, imitandola mi misi a cavalcioni del viso di Gianfranco invitandolo tacitamente a leccarmi, cosa che fece immediatamente, mentre le accarezzavo i seni che sobbalzavano al ritmo della cavalcata.
Lucille, prossima all’orgasmo, aumentò il ritmo facendosi penetrare il più possibile dal grosso membro mentre Gianfranco ansimava, anch’egli vicino all’imminente orgasmo, affondando la lingua profondamente nelle mia vagina.
Fu incredibile, l’orgasmo ci colse contemporaneamente, Lucile scuoteva la testa a destra e a sinistra urlando il suo piacere mentre Gianfranco le veniva in fondo all’utero riempiendola di sperma bollente ed io inondavo il suo viso del mio godimento.
‘Oh Silvia”..ho goduto da morire”..era tanto che non scopavo così bene’ mi sussurrò Lucille abbracciandomi ancora impalata sul cazzo di Gianfranco ‘Poi non l’avevo mai fatto in tre’..&egrave stato superbo’
‘Anche per noi &egrave stato bellissimo’ risposi interpretando anche il pensiero di Gianfranco che annuì.
Ma il cazzone del mio amore non accennava a perdere vigore ancora racchiuso dalla vagina della mia amica, quasi senza sforzo si alzò, prendendola in braccio senza sfilarsi, adagiandola poi supina sul lettone ricominciando a scoparla lentamente in quel modo sublime che conoscevo bene.
Lucille ricominciò a gemere seguendo il ritmo della penetrazione
‘Siiii”siiii’.scopamiiii’.siiii’.siiii’
Io me ne stavo un po’ in disparte godendomi la scena con le dita infilate profondamente nella figa.
‘Lo voglio nel culo Gianfranco”’dai”sfondamelo”lo voglio’ implorò ad un tratto
Gianfranco, che mi aveva confessato di desiderare parecchio il culetto di Lucille, non si fece pregare e sfilato il cazzo dalla figa le alzò le lunghe gambe sopra le spalle puntando la cappella sull’ano.
‘Un attimo amore’..altrimenti la sfondi’ gli dissi infilando le dita nella figa di Lucille estraendone un po’ di umori misti allo sperma della precedente scopata per usarli come lubrificante per il culo.
Spalmai quella crema sul buchino inserendone parte anche dentro poi presi il grosso membro alla base e lo puntai sul buco
‘Ed ora spingi!’
Lo sfintere così sollecitato e lubrificato cedette quasi subito ed il cazzo sprofondò nelle viscere della mia amica.
Un lungo ululato misto di dolore e piacere accolse la penetrazione poi si udirono solo gemiti di piacere uscire dalla bocca di Lucille
‘Uhaaaa”.mhmmmm”.siiii’..dai’.dai’..che cazzo”siiiii”.ahgggg’
‘Anche io lo voglio amore’ dissi mettendomi sopra al corpo di Lucille col culo rivolto verso Gianfranco.
In quel modo il mio amore aveva a disposizione tutti i nostri palpitanti buchi d’amore.
Cominciò una scopata simile ad una catena di montaggio (scusate il gioco di parole) Gianfranco infilava il cazzo nel mio culo, dava qualche sbattuta poi cambiava infilandolo nella figa di Lucille, quindi nella mia e poi ancora nel culo della mia amica mentre noi non smettevamo di baciarci mugolando come cagne in calore.
Fu veramente incredibile il piacere che provammo tutti quanti, Gianfranco durò un tempo infinito poi anche lui dovette cedere
‘Ragazze vengooo”.sborro”prendetelo in bocca’.daiiiii’
Ci sdraiammo una di fianco all’altra, abbracciate con i visi vicini, le bocche spalancate e ricevemmo il succo del suo orgasmo, i fiotti di sperma si susseguirono, alcuni colpendo direttamente le nostre lingue, altri imbrattandoci le guance, gli occhi, il naso.
Ingoiammo per poi baciarci e leccarci pulendoci il viso a vicenda mentre Gianfranco ci guardava estasiato.
Poi mi abbracciò stretta
‘Ti amo Silvia”..più di qualsiasi altra cosa al mondo’
‘Anch’io ti amo’
‘Anch’io vi amo’ disse allora Lucille ‘Saremo amici per sempre’
‘Amici per sempre’ rispondemmo in coro Gianfranco ed io poi ci mettemmo a ridere come matti.
Una bella doccia concluse quel pomeriggio di sesso che aveva consolidato il nostro amore e l’amicizia con Lucille.

Continua

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Questa mattina, a colazione, mia madre mi venne vicino mi diede il solito bacio e poi si sedette accanto a me.
Era una cosa piuttosto insolita e quindi le chiesi se c’era qualche cosa che non andava.
‘No, amore mio, non c’&egrave nulla che non va, solo che sono un po’ imbarazzata’
‘Imbarazzata? Con me? Sono tua figlia abbiamo fatto l’amore anche in gruppo e sei imbarazzata’ le dissi con tono di rimprovero.
‘Hai ragione sono una stupida’ poi proseguì ‘Tu sai che io e tuo padre ogni tanto andiamo a qualche festicciola particolare’
‘Più che altro l’ho intuito dai racconti di nonna’ interruppi sorridendo.
‘Ci farebbe piacere che anche tu e Gianfranco partecipaste al prossimo incontro, che ne dici?’ continuò facendo finta di nulla.
‘Mi piacerebbe moltissimo e credo che anche Gianfri (ormai lo chiamavo così) ne sarà entusiasta’
‘Allora vorrei che nel pomeriggio venissi con me a fare un po’ di compere, hai bisogno di un bel vestito da sera e della biancheria intima’
‘Perfetto, dove ci troviamo?’
‘Ci troviamo in San Babila davanti all’obbrobrio (chiamava così la fontana) per le 15.00′
Arrivai a scuola tutta eccitata e raccontai tutto a Lucille e Gianna che si prodigarono in consigli sull’abbigliamento da scegliere.
All’orario stabilito mi trovai con Carla, andammo a bere una buona cioccolata con panna visto che faceva un freddo cane, poi ci recammo in un negozio di intimo la cui proprietaria era un’amica di mamma.
Guardammo un po’ la vetrina dove era esposta della biancheria veramente sexy poi entrammo.
‘Ciao Carla come stai?’ esclamò una bellissima donna, non molto alta, più o meno come me, rossa di capelli, coetanea di mamma, e con una quarta di seno appena nascosta dalla camicetta, la gonna corta mostrava delle belle gambe con le immancabili scarpe col tacco a spillo.
‘Ciao Lucrezia, tutto bene e tu?’
‘Benissimo, ma che &egrave questa meraviglia?’ disse rivolgendosi a me
‘Sono Silvia sua figlia’
‘Sei veramente molto carina, allora in che cosa posso esservi utile?’
‘Avremmo bisogno di qualche cosa di veramente sexy per Silvia, vorrei che facesse proprio colpo venerdì prossimo’ disse Carla portando l’accento sulle ultime parole
‘Ho capito, venite con me’ Lucrezia mise un cartello alla porta del negozio con scritto torno subito e ci disse di seguirla nel retro.
Il retro aveva due cabine per la prove ed un salottino, sembrava un atellier di alta moda e lo era ma di alta moda sexy.
Lucrezia cominciò a portare alcune scatole con calze, reggicalze, corpetti in pizzo o pelle, guepiere di ogni colore, tutine complete a rete o con pizzi e merletti dicendomi di provarli con comodo.
Io ero in jeans e scarpe da ginnastica e quindi mi prestò anche un paio di scarpe col tacco a spillo per vedere l’effetto che faceva l’intimo che indossavo.
Cominciai col provare un paio di calze nere con la riga ed il pizzo alto una quindicina di cm. ed un reggicalze molto ridotto, indossai le scarpe e cominciai a fare passerella, inutile dire che non indossavo nient’altro.
Carla e Lucrezia sedute sul divanetto commentavano il mio abbigliamento.
‘Le calze sono perfette ma quel reggicalze &egrave troppo ridotto’
‘E’ vero…..ci vuole qualche cosa che modelli un po’ di più’ disse Lucrezia e mi porse un’altro reggicalze che copriva completamente la pancia ed arrivava appena sotto il seno e doveva essere chiuso con dei lacci sulla schiena.
Ovviamente mi cambiavo tranquillamente davanti alle due donne senza usare i camerini e Carla mi aiutò ad allacciare quella specie di bustino.
Il risultato fu senza dubbio più sexy, il busto mi stringeva la vita mettendo in risalto sia il seno che il mio bel culo.
Decidemmo di metterlo da parte per acquistarlo, ma le prove non erano finite, indossai una guepiere anch’essa molto stretta in vita con le coppe che sostenevano il seno ma lasciavano in vista i capezzoli che cominciavano a diventare sempre più duri e sensibili, anche Carla e Lucrezia cominciavano ad eccitarsi, si vedeva da come sfregavano le gambe l’una con l’altra, mamma si era tolta il maglioncino rimanendo con la camicetta dalla quale puntavano i capezzoli già duri e Lucrezia si era slacciata quasi completamente la camicia dalla quale spuntavano i seni rigogliosi.
‘Perch&egrave non provi qualche cosa anche tu’ propose Lucrezia a mamma
‘Perch&egrave no’ e in un attimo fu nuda indossando un completo a rete che le modellava tutto il corpo lasciando scoperta solo la parte del pube.
‘Sei sempre bellissima e molto arrapante’
La temperatura cominciava a salire
‘Lucrezia spogliati anche tu…..facci vedere come sei bella’ le ordinai
Non aspettava altro e subito fu nuda se si eccettuano le autoreggenti, mi venne alle spalle cominciando a baciarmi sul collo mentre con le mani andava ad accarezzarmi i seni, Carla si era inginocchiata davanti a me ed aveva cominciato a baciarmi il monte di venere scendendo verso la fighetta già bagnata, allargai le gambe facilitandole il compito e sentii la sua lingua sul clitoride.
Le grosse tette di Lucrezia premevano sulla mia schiena e ne sentivo la durezza dei capezzoli, poi cominciò a scendere continuando a baciarmi la schiena fino ad arrivare alle natiche.
‘Che bel culo!! Hai un corpo fatto per l’amore’ con le mani dischiuse le chiappe e con la lingua cominciò a leccarmi il buchino.
Mia madre davanti giocava con la mia fighetta da dietro Lucrezia col mio culo
‘Siiii……porche……leccatemi…..siii……mmhmmhm…….mi fate godere……siiii’
Non ci misi molto a godere come una vacca urlando il mio godimento.
‘Godooooo……troie……godooooo’
In piedi con le gambe larghe tremavo di piacere mentre le due donne non smettevano di leccarmi.
Poi cominciarono a baciarsi tra di loro, mia madre fece sdraiare Lucrezia sul divanetto mettendosi sopra di lei in posizione di 69 cominciando a leccarsi le fighe fradice.
Per un po’ contemplai le due donne che si davano piacere mentre lentamente mi masturbavo, poi volli partecipare anche io, mi avvicinai alla figa di Lucrezia e, mentre mamma la leccava, introdussi un primo dito, la carne era morbida e cedevole completamente bagnata, ne introdussi quindi un secondo poi un terzo scopandola con le dita.
‘Mhmmmmm……..siii……scopami con la mano…….daiii….cosa a spetti’
La vagina si allagava sempre di più e quindi le introdussi le restanti dita chiudendole a mazzetto, non feci molta fatica ad entrare con tutta la mano fino al polso in quella figona, all’interno riuscii a chiudere il pugno e cominciai a scoparla con forza, Lucrezia non smetteva di leccare mamma mugolando come una cagna in calore e ben presto ebbero entrambe un orgasmo travolgente.
‘Non togliere la mano……continua…cosiiii’ mi implorò Lucrezia mentre si alzava sedendosi sul divano.
Carla si era alzata anch’essa sedendosi di fianco a Lucrezia.
‘Silvia ti prego scopa anche me con la mano’ disse allargandosi le gambe con entrambe le mani.
Allora mentre avevo una mano dentro la figa di Lucrezia cominciai a penetrare quella di mamma senza alcuna difficoltà per tanto che era bagnata, ben presto ebbi entrambe la mani prigioniere di quelle fighe e diedi il via ad una scopata multipla delle due troie.
I gemiti si fecero sempre più intensi ed il godimento raggiunse nuovamente l’apice, Lucrezia mentre veniva cominciò a pisciare bagnandomi tutto il braccio mentre si divincolava come un’anguilla, mamma non fu da meno urlando di godimento.
Eravamo tutte e tre completamente distrutte.
‘Chi ti ha insegnato il fisting in questa maniera divina’ mi chiese Lucrezia
‘Nonna Ada’ risposi
‘Devi proprio farmela conoscere’
‘Non credo che ci saranno problemi, ora però dobbiamo andare, dobbiamo ancora comprare qualche cosina’ disse mamma
Ci rivestimmo e poi uscimmo dal negozio con un po’ di pacchetti il cui contenuto avrebbe fatto arrapare anche un morto.
Finimmo il pomeriggio comprando un abito da sera e un paio di scarpe col tacco a spillo per me.
Tornate a casa trovammo papà seduto in poltrona che guardava la tv, mamma cominciò a raccontare quanto ci era capitato senza tralasciare alcun particolare.
‘Brave le mie troiette…..vi divertite anche senza di noi’ alludendo anche a Gianfranco
‘Adesso dovete farvi perdonare’ aggiunse tirandosi fuori il cazzo già bello duro.
Io e mamma ci guardammo negli occhi ed inginocchiateci davanti a lui cominciammo un doppio pompino che ben presto lo portò a godere nelle nostre avide bocche.
Lo aspirammo come idrovore per poi scambiarci un bacio lascivo gustandoci lo sperma come fosse una crema prelibata.

Continua

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In settimana parlai con Gianfranco della proposta dei miei genitori per il venerdì sera e lui, come avevo previsto, ne fu entusiasta, lo abbracciai e baciai con tutto il mio amore.
Il giovedì sera decisi di telefonare ad Ada per raccontarle gli ultimi sviluppi.
‘Pronto!!’
‘Ciao Ada….sono Silvia’
‘Ciao amore….nipotina bella….come stai?’
‘Una meraviglia nonna, la scuola, gli amici, i genitori e l’amore vanno alla grande’
‘Ne sono felice…..il tuo Gianfranco &egrave sempre innamorato?’
‘Tanto, ed anche io lo sono’
‘Sai chi ho incontrato ieri sera? Luca e Andrea’
‘Dai? Come &egrave andata racconta’
‘Mi annoiavo sola a casa ed ho deciso di andare a fare un giro, poi mi ricordai di quel locale dove ci portarono la prima volta….ricordi?’
‘Si si ricordo benissimo!!!’
‘Allora andai proprio lì….il padrone mi riconobbe subito e mi invitò ad entrare dicendomi che i miei amici erano in un salottino appartato, gli dissi che non volevo disturbarli ma lui insistette dicendo che non c’erano assolutamente problemi.
Luca e Andrea erano in compagnia di una ragazza più o meno della tua età, molto carina, bionda, occhi azzurri, un bel seno abbondante e già i due porcelli avevano allungato le mani tra le gambe della giovane.
Appena mi videro balzarono in piedi e si precipitarono ad abbracciarmi, poi mi presentarono la loro amica, Lorenza che nel salutarmi ci tenne a precisare di avere 19 anni……secondo me ne avrà avuti al massimo 17 ‘
‘Però!!…Continua Ada….sono curiosa!!!’
‘Mi hanno fatto accomodare vicino a lei, abbiamo bevuto un po’ ricordando i nostri incontri estivi e questo ha aiutato la ragazza a sciogliersi e rilassarsi permettendo a Luca, che era seduto di fianco a lei, di cominciare a darsi da fare con le mani e la bocca, insomma cominciò a baciarla ed accarezzarla e lei rispondeva ai baci con trasporto’
‘E tu cosa facevi con Andrea?’
‘Io?…..Ma niente…….per chi mi hai presa’ rispose ridendo
‘Hai ragione NONNA’ risposi ridendo e rimarcando la parola nonna
‘Ah nipotina irrispettosa…….io avevo già tirato fuori il suo cazzo e lui aveva le dita che frugavano la mia figa fradicia’
‘Mi pareva…….dai, dai racconta’
‘Per fartela breve in poco tempo Lorenza fu spogliata da Luca e devo dire che la troietta non aspettava altro perch&egrave sotto il vestito aveva un bel reggicalze, le calze ed un reggiseno a balconcino di pizzo nero che le sosteneva le belle tette ma lasciava scoperti i capezzoli, quindi era uscita preparata!!!!
Luca la baciò tutta leccandole i capezzoli turgidi poi scese a leccarle la fighetta appena velata da un leggero pelo biondo, Lorenza spalancò le gambe invitandolo a farla godere, puoi ben immaginare come Luca si diede da fare portandola in breve all’orgasmo’
‘Ricordo bene la sua lingua’
‘Io invece mi stavo gustando il bel cazzo di Andrea, lo sentivo fremere nella mia bocca che saliva e scendeva lungo tutta l’asta, poi con la lingua giocavo coi suoi coglioni gonfi per poi farmelo scivolare nuovamente in gola’.
‘Cazzo mi sarebbe piaciuto essere lì…..mi stai facendo eccitare’
‘Silvia anche io mi sto eccitando a raccontarti la serata……facciamo così…..mentre racconto ci masturbiamo al telefono’
‘Mmmh Ada sei una vera porca’ ero già bagnata ed avevo già infilato un paio di dita nella mia fighetta ma la proposta di nonna mi fece rabbrividire di piacere, misi il viva voce e mi preparai ad ascoltare il resto.
‘Andrea però voleva scoparmi e mi disse di fermarmi e mettermi in ginocchio perch&egrave mentre mi scopava voleva vedermi leccare le tette di lorenza.
Devo dire che quelle tettone mi avevano attirato fin da subito e quindi mi affrettai ad eseguire.
Andrea, da dietro, mi scopava sbattendomi dentro il suo cazzone fino alle palle mentre io leccavo i capezzoli della puttanella che gemeva e mugolava come una porca.
Luca allora si mise in ginocchio tra le sue gambe puntando i suoi magnifici 28 cm sulla fighetta e spinse, la bella era così bagnata che quel cazzone non ebbe difficoltà ad entrare tutto’
‘Siiii Ada……mi sembra di sentirlo……mmmh’ cominciavo a godere gemendo sempre più forte.
Ad un tratto mamma si affacciò alla porta di camera mia e mi vide a gambe larghe sul letto con le dita infilata nella figa.
‘Silvia…amore credevo stessi male’ poi sentì la voce di Ada al telefono
‘Mamma….Ada mi sta raccontando una sua serata con Luca ed Andrea….te li ricordi?’
‘Si li ricordo benissimo…e ti sei eccitata’
‘Si tanto’ poi si rivolse a sua madre
‘Ciao Ada continua pure a raccontare…mi piacerebbe sentire anch’io’ così dicendo salì sul letto mettendosi tra le mie gambe
‘Dunque…dove ero rimasta?….Ah si…..Luca iniziò a scoparla con profondi e lenti movimenti mentre la fighetta cominciava a tremare tutta in preda agli orgasmi.
Anche io avevo già goduto col cazzo di Andrea e volli cambiare posizione, mi misi sopra a Lorenza mettendole la figa davanti al viso, volevo vedere cosa avrebbe fatto, mentre io cominciavo a leccarle il clitoride intanto che Luca la scopava’
Carla sostituì le mie dita con le sue aggiungendo la sua abile lingua mentre Ada continuava il suo racconto con voce chiaramente alterata dall’eccitazione.
‘Lorenza capì subito cosa doveva fare, probabilmente non era neppure la prima volta, ed iniziò a leccarmi la figa con abilità raggiungendo anche il mio buchetto del culo, Andrea non rimase inoperoso e mi infilò il cazzo nel culo già lubrificato.
Io e la ragazza godevamo continuamente e finalmente anche i nostri maschioni arrivarono alla fine, Luca uscì dalla figa sborrandomi direttamente in gola mentre Andrea fece altrettanto in bocca a Lorenza’
‘Mmmmh….Ada…….godoooo……Carla mi sta leccando divinamente……siiiii’
‘Cazzo….che fortuna……io mi devo accontentare delle dita….mmmmh’
‘Continua Ada….racconta come &egrave finita?’
‘E’ finita…..che la piccola maialina non era ancora soddisfatta……..mmmh……e ricominciò a succhiare i cazzi……..dei ragazzi facendoli diventare subito belli duri……..aaaaaah………poi si mise sopra Luca impalandosi sul suo cazzone pregando Andrea di prenderla da dietro….siiii…….sto venendo Silvia…….insomma l’hanno scopata e inculata…….mmmh…….mentre lei mi leccava la figa……..ragazze non ce la faccio più….vi saluto……ci sentiamo……aaaah’
‘Ciao nonna…….godiii’
Ada chiuse la comunicazione ma Carla non smise di leccarmi, volli restituirle il piacere che mi dava e mi girai in posizione di 69 affondando la lingua nella figa fradicia di mia madre, ci leccammo per un tempo infinito raggiungendo parecchi orgasmi poi esauste ci infilammo sotto la doccia.

Continua

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Finalmente venerdì!!!!
Gianfranco, tutto elegante venne a cena da noi, poi io e mamma ci ritirammo per prepararci, indossai quel reggicalze che copriva la pancia ed arrivava appena sotto il seno chiuso con dei lacci sulla schiena e le calze col pizzo che avevamo appena acquistato, poi le scarpe col tacco alto con i lacci tipo schiava ed il vestito da sera lungo con una profonda scollatura sul davanti ed uno spacco sul fianco, mamma invece indossò un paio di autoreggenti a rete ed un vestito allacciato al collo ed una profonda scollatura sulla schiena, così profonda che quasi si vedeva il solco tra le natiche, ed infine le classiche scarpe col tacco alto, nessuna delle due aveva indossato mutandine!
Verso le 22 partimmo dirigendoci fuori città, ero eccitata da morire, durante il viaggio papà ci spiegò a grandi linee dove saremmo andati.
‘Questa sera andremo in un Club Priv&egrave dove io e mamma siamo soci, entrando vi sembrerà una normale discoteca con gente che balle e chiacchiera, ma nelle stanze adiacenti c’&egrave la possibilità di fare sesso con chiunque uno desideri, sempre chiaramente nel rispetto reciproco, senza gelosie ed in piena libertà.
Ci sono delle persone che partecipano attivamente altre che si limitano a guardare, voi sarete liberi di fare ciò che più vi aggrada.
Tutti avranno i visi coperti da delle mascherine nere tranne i nuovi arrivati che avranno una mascherina rossa.
Non che le mascherine nascondano completamente l’identità delle persone, anche perch&egrave dopo qualche tempo ci si conosce comunque tutti ed anzi alcune persone sono nostri carissimi amici anche al di fuori del Club, ma danno un non so che di misterioso e sexy’
Dopo circa una mezz’ora arrivammo davanti al cancello di una vecchia fattoria ristrutturata, papà mostrò alla telecamera di controllo una tesserina ed il cancello si aprì.
Sembrava di essere sul set di un film porno che avevo visto assieme a Gianna, parcheggiammo nel cortile dove notai la presenza di una trentina di auto.
Entrammo in quella che doveva essere un tempo la casa padronale e fummo accolti da una donna di circa 30 anni molto bella con una cascata di capelli biondi che le incorniciavano il viso, gli occhi verdi dal taglio quasi orientale ed un fisico mozzafiato.
‘Buona sera signori’ disse con un accento sudamericano ‘Benvenuti! Vi prego di indossare le mascherine e buon divertimento!!’
Su un tavolino c’erano delle mascherine nere e rosse che prontamente indossammo prima di entrare nel locale che assomigliava in tutto e per tutto ad una normalissima discoteca con l’unica eccezione che tutti erano vestiti con abiti eleganti e che la musica, benché moderna e classica da discoteca aveva un volume decisamente più basso del solito in modo che le persone potessero anche parlare tra loro.
Notai che la maggior parte delle persone presenti erano uomini, diciamo due terzi, inoltre oltre a me e a Gianfranco con la mascherina rossa vi erano altri tre uomini e due donne una delle quali molto giovane mentre l’altra doveva avere una quarantina d’anni ma portati magnificamente.
Ci sedemmo in un divanetto attorno alla pista da ballo e papà ordinò lo spumante poi Carla mi invitò a ballare.
Mentre ballavamo Carla mi disse che quello era il modo di mettersi un po’ in mostra e nello stesso tempo di guardarsi in giro alla ricerca di un eventuale partner.
Ero eccitata e curiosa e continuavo a guardarmi attorno e più di una volta incrociai lo sguardo su un uomo interessante non molto alto ma perfettamente proporzionato con un viso sorridente ed un’età che potevo immaginare tra i quaranta e i quarantacinque anni.
Dopo la terza volta che ci guardavamo alzò il bicchiere in cenno di saluto ed io gli sorrisi, dopo pochi istanti me lo trovai davanti.
‘Buona sera signorina mi chiamo Massimo’
‘Buona sera massimo sono Silvia’ risposi
‘Vedo che &egrave nuova del locale…..se permette le farei da cicerone’
Esitai un attimo voltandomi verso mia madre
‘Tranquilla amore……lo conosco……&egrave ok……vedrai!!’ mi sussurrò la mamma in un orecchio sorridendo.
‘Mi farebbe piacere’ risposi, mi guardai in giro e vidi papà e Gianfranco circondati da tre belle signore tra le quali una delle due nuove, sorrisi tra me, il mio bel Gianfranco aveva colpito.
‘Se mi vuoi seguire ti mostro il resto del locale’ era passato al tu ma non mi dispiaceva, lo presi sottobraccio e lo seguii.
‘A parte la discoteca ci sono alcuni locali interessanti’ mi disse aprendo una porta in fondo alla sala.
Entrammo in un lungo corridoio appena illuminato da lampade rosse sul quale si aprivano diverse stanze.
‘In queste stanze i soci si ritirano per fare sesso o anche solo per guardare o essere guardati’
Ci affacciammo alla prima stanza arredata principalmente da un grande letto rotondo sul quale una bella bionda con un seno enorme si stava esibendo in uno spettacolo di masturbazione con un grosso fallo finto a beneficio di tre uomini che la guardavano segandosi lentamente seduti su alcune poltroncine.
Cominciavo ad eccitarmi ed il braccio attorno alla vita di Massimo cominciava a trasmettermi calore.
‘Andiamo avanti…..vediamo se c’&egrave qualcosa di più interessante’
La stanza successiva anch’essa arredata con un grande letto rotondo e poltroncine, come del resto erano tutte le stanze, era occupata da un uomo completamente nudo sdraiato sul letto e da due donne ‘vestite’ con calze reggicalze e scarpe che si stavano occupando del grosso cazzo dell’uomo l’una succhiandogli la cappella l’altra le grosse palle.
Sentivo l’eccitazione crescere di minuto in minuto anche perch&egrave Massimo abbracciandomi da dietro mi faceva sentire la consistenza del suo cazzo che premeva tra la mie natiche.
Comunque proseguimmo nel giro trovandoci in un’altra stanza dove una morettina era alle prese con tre uomini che la stavano prendendo in ogni buco, si vedevano i grossi cazzi lucidi di secrezioni entrare e uscire dalla figa e dal culo della donna ad un ritmo forsennato mentre lei mugolando come una cagna non smetteva di spompinare il terzo uomo.
Mentre guardavamo fummo affiancati da una donna sui trenta anni, castana coi capelli raccolti, le labbra carnose senza essere volgari con un filo di rossetto e gli occhi azzurri, che cominciò ad accarezzarmi le spalle nude.
‘Ti andrebbe di venire con me assieme al tuo amico’ mi sussurrò ad un orecchio ma con un tono abbastanza alto da farsi sentire anche da massimo ‘Mi chiamo Simona’
‘Silvia e Massimo….piacere’ risposi poi guardai Massimo che mi fece un cenno di assenso, quindi ci spostammo in una stanza al momento vuota.
Ci spogliammo in fretta e potei notare la bellezza di quella donna che indossava un reggicalze, un paio di calze e le scarpe rosse con il pube completamente depilato ed un seno della terza misura con i capezzoli bruni che puntavano decisi verso l’alto, Massimo mostrava un corpo muscoloso senza essere gonfiato, tipico di chi frequenta una palestra, senza un filo di grasso ed in mezzo alle gambe un fallo semi eretto di dimensioni ragguardevoli.
Ci sdraiammo sul letto e Simona venne subito a baciarmi, aveva delle labbra sensuali ed una lingua guizzante con la quale cominciai a giocare accarezzandole nel contempo le grosse mammelle, massimo invece si era inginocchiato tra le mie gambe iniziando a leccare la mia fighina già colma di umori.
Simona scese a succhiarmi il seno ed i capezzoli inturgiditi e lentamente continuò verso il pube sostituendo poi la sua lingua a quella di Massimo che a sua volta fece il procedimento inverso salendo a baciarmi i capezzoli.
‘Aaahg….siiii…..mhhh……..così…….leccatemi……..mi fai godere……s..siiii’
Allungai una mano a strinsi il cazzo di Massimo, era grosso e duro, cominciai a segarlo accorgendomi che era anche molto lungo.
‘Dammelo in bocca’ gli ordinai
Si inginocchiò di fianco al mio viso dandomi il cazzone da succhiare, avvolsi con la lingua il grosso glande scappellato giocando col filetto poi spalancai la bocca.
Faticai ad ingoiare la grossa cappella ma, tutto sommato ero piuttosto abituata ai grossi calibri date le grosse dimensioni del cazzo di Gianfranco, riuscii nell’intento e cominciai a spompinare quel grosso pene.
‘Siiii……così….brava……..succhia…..così tutto dentro…….brava troietta’
Intanto Simona continuava a leccarmi la figa ed il buco del culo infilandomi nel contempo un paio di dita nella vagina.
‘Mhh……such….slurp…….mmmh…….che fighetta……..slurp……dolcissima’
Mi tolsi il cazzo dalla bocca.
‘Scopami adesso…….siii….mettimelo dentro tutto…..dai porco’
Massimo non si fece pregare e, mentre Simona si spostava venendo ad accarezzarmi il viso e i seni, si piazzò tra le mie gambe spalancate penetrandomi lentamente, il cazzone scivolava senza ostacoli nella mia accogliente vagina fino a riempirmi tutta, percepii i grossi coglioni sbattere sul mio culo.
‘Ohhh siii……tutto………così……dentro……scopami!!!’
‘Che figa calda!!! Mhhm………tutto dentro……..troia…..sentilo che cazzone………prendilo tutto’
Cominciò a scoparmi mentre io gli andavo incontro col bacino per farmi penetrare meglio.
‘Brava………………così…………………fatti scopare……………..senti il suo cazzone…………….bella troietta……fottilo………….prendilo tutto il cazzone di mio marito’ disse Simona
Scoprii così che erano marito e moglie ma non mi importava, anzi la cosa mi intrigava ancora di più.
Allacciai le gambe attorno ai fianchi di Massimo e lo costrinsi a girarsi su un fianco e poi a sdraiarsi sempre col suo cazzo piantato nella mia figa.
Ora ero sopra di lui e lo cavalcavo come un’esperta amazzone, Simona ne approfittò per sedersi sul viso del marito che cominciò a laccarle la figa che ormai era un lago.
Mentre andavo su e giù su quel palo mi accorsi che attorno a noi si era formata una piccola folla di spettatori, la maggior parte maschi, che si masturbavano guardando lo spettacolo.
Uno di questi si avvicinò, aveva un bel cazzo duro non lunghissimo ma piuttosto grosso,
gli feci cenno di avvicinarsi di più e quindi salì sul letto dandomi il cazzo da succhiare.
Simona ne addocchiò un’altro invitandolo a partecipare e si trovò il suo cazzo in bocca, mugolavamo entrambe come maiale con la bocca piena di cazzo.
Percepii una lingua che si insinuava tra le mie natiche andando a leccarmi il buco del culo e le palle di Massimo.
Mi tolsi il cazzo di bocca e mi girai per vedere chi fosse e riconobbi, anche se portava la mascherina la ragazza che ci aveva accolti all’inizio serata.
Continuò a leccarmi riempiendomi il culo di saliva ed inserendovi un paio di dita poi si alzò prendendo il posto dell’uomo che stavo spompinando dandomi il suo cazzo da succhiare!!!
Era un trans, un bellissimo trans, con un corpo stupendo da donna ed un grosso cazzo tra le gambe, era la prima volta che avevo a che fare con un trans, non che non ne avessi mai visti, Milano era piena di personaggi come quello ed ogni tanto con gli amici si faceva il classico puttan tour, ma mai avevo avuto occasione di succhiargli il cazzo!!!
Intanto si rivolse all’uomo.
‘Dai…..incula questa bella zoccoletta………rompile il culo’
L’uomo si mise dietro di me inserendo il suo cazzo nel mio buco ben lubrificato, mi sentivo piena e continuavo a godere.
L’uomo super eccitato non ci mise molto a riempirmi di sperma grugnendo come un porco allora la trans prese il suo posto infilandomi il suo bel cazzo nel culo, fu una sensazione incredibile non tanto per le misure del pene, comunque notevoli, quanto per il fatto che sentivo il suo seno coi capezzoli eretti strusciarsi sulla schiena, una ‘donna’ mi stava inculando con un cazzo vero!!!!
Mi stavo proprio godendo la serata ma Gianfranco e i miei genitori? Chissà cosa stavano combinando?

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Gianfranco mi aveva vista uscire dalla sala con Massimo e mentalmente si era congratulato con me per il mio coraggio, nel frattempo si era trovato praticamente circondato da tre donne, due sui quaranta anni ed una sui venti che indossava la mascherina rossa, che, certamente attirate dal fatto che fosse un nuovo socio ma soprattutto dal colore della sua pelle, lo avevano espressamente invitato a seguirle.
Non si fece pregare e, poco dopo la mia uscita, si avventurò anch’egli lungo il corridoio dove si affacciavano le camere.
Le tre donne lo portarono in una camera vuota appena successiva a quella da me occupata e nel passare non poté fare a meno di ammirarmi all’opera con Massimo e sua moglie, rimase qualche attimo a guardarmi poi fu trascinato via dalle donne.
Nella camera si spogliarono, la più giovane aveva un bel corpo snello e nervoso con un seno piccolo ma sodo, la fighetta depilata ed un bel culetto a mandolino, delle altre, che indossavano entrambe delle guepiere nere con le calze e le scarpe con un tacco vertiginoso, una era piuttosto appesantita con un seno enorme, la figa pelosissima ed un po’ di pancia appena nascosta dalla guepiere, l’altra invece alta 1.75 somigliava nel fisico a quella più giovane con un seno un po’ più grosso.
Gianfranco si sdraiò sul letto invitando le tre ad occuparsi del suo cazzone che già svettava impaziente, le due più anziane cominciarono subito a leccarlo ed insalivarlo scambiandosi nel contempo anche alcuni baci mentre la più giovane guardava masturbandosi.
Gianfranco la invitò ad avvicinarsi e la baciò, la ragazza timidamente rispose al bacio e le loro lingue si intrecciarono lascivamente, poi con le mani Gianfranco cominciò ad accarezzarle il piccolo seno i cui capezzoli al tocco delle sue dita subito si irrigidirono allungandosi.
Il suo cazzo era diventato quello splendido bastone che ben conoscevo e la signora con le tettone enormi me approfittò per impalarcisi facendoselo entrare nella figona bagnata.
La troia aveva una figa larga, sicuramente abituata a grosse penetrazioni, e Gianfranco non ebbe difficoltà a penetrarla completamente.
‘Mhhhm……che cazzone………aaaaah…..siiii…..scopami……..bel cazzone…….che troiona che sono’
‘Aaahhh…….siii….troia……prendilo tutto………sei sfondata………puttanona’
L’altra intanto si era posizionata tra la gambe della ragazza cominciando a leccarle la fighetta.
‘Ooooh…..siiiii…….mamma…….siiiii…..leccami……daiii’
La donna col cazzone piantato nella figa già godeva come una cagna mentre dalla figa uscivano fiotti di umori come se fosse un uomo poi si accasciò sfilandosi per poi uscire dalla stanza.
Rimasero le altre due che erano madre e figlia che si stavano leccando a vicenda allacciate in un 69 incestuoso, Gianfranco allora si mise alle spalle della giovane che si trovava sopra appoggiando la grossa cappella all’entrata della vagina.
‘Amore…..adesso ti scopa……..sentirai che bello………un bel cazzo in figa’ disse la madre prendendo il cazzo alla base spingendolo nella fighetta della figlia.
‘Ahha…..&egrave grosso……..mmmmh…….siiiii’
La ragazza aveva una figa strettissima ma fortunatamente le abbondanti secrezioni e la saliva della madre l’avevano ben lubrificata ed il cazzone entrò fino a raggiungere il collo dell’utero senza però entrare completamente.
‘Ohhh……..mi riempie tutta………..siii……lo sento tutto dentro………scopami…….rompimi’
‘Si scopala……..questa troietta ha voglia di cazzo………non ne ha presi molti’
Gianfranco cominciò a scoparla lentamente svuotando e riempiendo quella stretta fessura col suo cazzone provocandole gemiti di piacere sempre più acuti.
‘Siiii….ooooh……..godooo…vengoo…..mmmmmh……oh si mamma….sbrodolo’
‘Vieni…vieni…puttanella……..vienimi sulla lingua’
La ragazza cominciò a dimenare il culo andando incontro ai colpi di cazzo urlando il suo godimento.
Il mio uomo era quasi sul punto di godere ed accelerò il ritmo poi dopo un ultimo affondo estrasse il cazzo puntando la cappella al viso della madre riempiendolo di sperma mentre la donna con la bocca spalancata cercava di raccoglierne il più possibile andando successivamente a baciare sua figlia rovesciandole in bocca il nettare.
Mentre accadeva tutto ciò mia madre Carla si era appartata con due nuovi arrivati in un’altra stanza.
Erano entrambi piuttosto giovani e prestanti ed appena si furono spogliati Carla si inginocchiò davanti a loro brandendo i loro uccelli con le mani e portandoseli a turno alla bocca per spompinarli.
‘Brava pompinara……succhia……mmmmh….succhia……fallo diventare bello duro……dai troiona………dai che ti rompiamo il culo’
Quando furono pronti fecero mettere Carla in ginocchio sul letto e a turno cominciarono ad incularla.
Mentre uno la penetrava l’altro si faceva succhiare poi dopo un po’ si scambiavano il posto, alla fine uno dei due si sdraiò sul letto attirando su di se mia madre infilandole il grosso cazzo nel culo da sotto, l’altro inginocchiatosi dietro puntò anch’egli il cazzo sul culo di mamma spingendole dentro la cappella.
‘Ahhhh…..siiii…..dentro…due cazzi in culo……siiiii….bastardi……scopatemi….sfondatemi’
Carla con due grossi cazzi nel culo godeva come una vacca mentre attorno alcuni altri uomini si masturbavano arrivando a sborrarle in faccia.
I due sembravano instancabili e continuarono a scopare il culo di mamma per un tempo infinito facendole avere una quantità di orgasmi poi però anche loro dovettero cedere e la riempirono di una quantità impressionante di sborra bollente.
Atri uomini comunque presero il loro posto infilandole i loro cazzi nel culo, in figa ed in bocca.
Nello stesso momento mi trovavo impalata sull’enorme cazzo di Massimo mentre il trans che si chiamava Andressa mi stava inculando e Simona moglie di Massimo si faceva leccare da suo marito e succhiava il cazzone di un uomo.
Avevo gli occhi chiusi assaporando il godimento estremo di quella situazione e non mi ero accorta che l’uomo che si stava facendo succhiare da Simona era mio padre, quando li riaprii lo riconobbi ed egli mi sorrise.
‘Mmmh…..papà……che goduria……..che posto meraviglioso……aaah..godooo….siiii’
‘Ti piace amore?…….sei bellissima…..godi gioia godi’ mi disse guardandomi negli occhi
La trans cominciò ad affondare i colpi più velocemente segno che stava per sborrare ed io la incitavo a riempirmi di sborra.
‘Daiii…più forte….siii….inculami….dai…..sborra troia’
‘Siii ti sborro in culo…..puttanella…….cazzo….vengoooo….sborrooo’
Mi sentii riempire gli intestini con potenti getti poi si abbatté schiacciando le grosse tette sulla mia schiena, quando estrasse il cazzo un rivolo di sperma uscì dal culo andando ad impiastricciare i coglioni di Massimo che ormai era anch’egli sul punto di non ritorno.
Bastarono pochi movimenti del bacino perch&egrave la mia figa fosse inondata dal suo sperma.
Simona abbandonò il cazzo di mio padre e venne a leccarmi entrambi i buchi assaporando i liquidi che ne fuoriuscivano mettendosi in ginocchio tra le mie gambe, allora papà ne approfittò per infilarle il cazzo nella vagina sbrodolante scopandola con colpi tremendi.
‘Tieni…..puttana tieni……..lecca la mia bambina……..e prendi il mio cazzone……dai troiona’
‘Daiiii porco…….scopami…….siiii….godoooo…….cazzo come godoooo’
In breve anche mio padre si scaricò nella vagina di Simona.
Avevamo goduto tutti come porci ed avevamo perso la cognizione del tempo, quando infine ci ripulimmo e rivestimmo trovandoci poi all’uscita erano quasi le cinque del mattino!!!!

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L’esperienza al Club con Gianfranco ed i miei genitori fu incredibilmente eccitante per tutti cementando ancora di più il nostro rapporto d’amore e complicità.

Qualche giorno dopo ci trovammo tutti e quattro a casa di Gianfranco a commentare quella serata.
‘Amore sei stata magnifica……..sei una donna stupenda’ mi disse il mio amore accarezzandomi il viso.
‘Anche tu….sono orgogliosa di te…e ti amo ancora di più’
‘Anch’io ti amo tanto….non potevo essere più fortunato a conoscerti’
‘E’ stata un’esperienza stupenda…….anche se mi sarebbe piaciuto averti vicino’
‘Anche io avrei voluto esserti vicino ma in pratica lo ero perch&egrave sentivo i tuoi gemiti di piacere……li avrei riconosciuti tra mille’
‘E’ la stessa cosa che capita tra me e Carla, anche se siamo lontani riusciamo a sentirci molto vicini’ aggiunse mio padre.
‘I vostri amici sono veramente eccezionali soprattutto Massimo e quel trans……come si chiama….Andressa’ continuai
‘Massimo e Simona li conosciamo da parecchi anni……&egrave per quello che ti ho suggerito di andare con lui’ rispose mia madre.
‘Ma vi incontrate anche fuori dal Club?’
‘Si…..lei &egrave una mia collega di lavoro e ci siamo conosciuti prima di andare al Club….anzi lo abbiamo deciso assieme…..quando eri ancora piccola andavamo a casa loro ma ora potremmo anche invitarli a casa nostra che ne dite?’ continuò mamma.
‘Dico che &egrave una splendida idea’ rispondemmo quasi all’unisono io, papà e Gianfranco poi scoppiammo in una sonora risata.
‘Potremmo anche invitare Gianna e Lucille……credo che sarebbero molto interessate……soprattutto Lucille perch&egrave credo che uno come Massimo potrebbe proprio piacerle’ aggiunsi.
‘Alla porcellina piacciono gli uomini maturi…….e cazzuti’ ridacchiai.
‘Potremmo organizzare una bella festa l’ultimo dell’anno….cena e……sesso!!’ propose papà’
‘Perfetto’ rispondemmo in coro
Mentre chiacchieravamo arrivò Gianna che voleva conoscere Gianfranco visto che ne aveva solo sentito parlare.
‘Ciao Gianna’
‘Buon giorno a tutti….spero di non disturbare’
‘Gianna tu non disturbi mai…….e poi stavamo giusto parlando anche di te……ci staresti a fare una bella festa…..particolare……l’ultimo dell’anno?’
‘Contate pure su di me…….spero solo di trovare un compagno per allora’
‘Una bella ragazza come te non dovrebbe avere problemi’ le disse mamma abbracciandola.
Poi l’argomento ritornò ad essere la serata al Club e Gianna volle sapere per filo e per segno quello che era successo.
Il risultato del racconto fu che ci eccitammo tutti moltissimo, Gianna era seduta sul divano tra Gianfranco e papà mentre io e mamma sulle poltrone.
‘Ragazzi sono tutta bagnata!!!’ esclamò Gianna con la mano infilata nel perizoma e la gonnellina sollevata a mostrare le gambe velate dalle autoreggenti.
Sia papà che Gianfranco allungarono le mani ad accarezzarle le cosce mentre lei le apriva ancora di più mostrando il perizoma completamente fradicio.
Anche io e mamma intanto avevamo cominciato a masturbarci lei sollevandosi il vestito io slacciandomi i jeans.
‘Tirate fuori i cazzi…….dai fatemeli vedere……ho voglia!!’ implorò Gianna.
I due maschi non si fecero pregare ed in un attimo si spogliarono di pantaloni e mutande esibendo i cazzoni già in tiro e ricominciarono ad accarezzarle le cosce avvicinandosi sempre di più alla fighetta.
Gianna impugnò entrambi i cazzi cominciando a segarli come la più consumata delle troie.
‘Mmmmh che cazzi……..belli…..grossi……..aaaah……..sto già godendo!’
Carla si alzò dalla poltrona spogliandosi completamente, si inginocchiò tra la gambe di Gianna, le tirò via il perizoma e si mise a leccarle la figa.
La lingua di mia madre picchiettava sul clitoride per poi leccare le labbra tumide e penetrare all’interno della vagina suggendone le abbondanti secrezioni.
‘Ooooh…siii…….leccami…….godoooo…….mmmmh’
Gianfranco si era alzato portando il cazzo all’altezza della bocca di Gianna che immediatamente spalancò le fauci accogliendo la grossa cappella tra le labbra.
‘Brava…succhia bene…….mmmmh….così……….che bocca!!!’
Anche papà salendo sul divano aveva portato il suo cazzo all’altezza della bocca della mia amica che cominciò ad alternarsi nel succhiare i due cazzi.
La scena che avevo davanti era arrapantissima, non volevo intervenire ma gustarmi lo spettacolo, mi spogliai in fretta e con le gambe spalancate ricominciai a masturbarmi facendo scivolare le dita sempre più velocemente all’interno della mia fighetta fradicia
carezzando nel contempo i capezzoli turgidi.
‘Gianfranco adesso voglio che la scopi………voglio che le fai sentire il tuo bel cazzone….devi farla urlare di piacere!!’ urlai.
A queste parole Carla si spostò lasciando il posto al mio bel maschione che, inginocchiatosi tra la cosce di Gianna cominciò a sfregare la cappella all’entrata della vagina senza penetrarla portandola al parossismo.
‘Dai stronzo……mettimelo dentro…..cazzo….cosa aspetti……daiiiii’ Gianna era al massimo dell’eccitazione e spingeva il bacino verso quel cazzo che indugiava poi quando finalmente la cappella cominciò ad entrare iniziò a tremare tutta in preda ad un orgasmo fulminante.
‘Siiiiiii……vengooooo……aaaaaah……siiiiiiiiii!!!!’
Gianfranco si fermò in attesa che i fremiti dell’orgasmo si placassero poi ricominciò a penetrarla fino a raggiungere la bocca dell’utero lì si fermò nuovamente per poi iniziare quel meraviglioso movimento di fuori e dentro, che tanto mi ha fatta godere e che ha contribuito al mio innamoramento, che potrò ben presto la mia amica a raggiungere nuovamente l’acme del piacere.
Carla contemporaneamente si era inginocchiata tra le mie gambe cominciando a leccarmi la figa sostituendo le sue alle mie dita, con la lingua aveva raggiunto il clitoride gonfio e sensibile avvolgendolo poi con le labbra e succhiandolo come un piccolo cazzo.
‘Siiiiii……aaaaah…….mammaaaa……..godoooo!’ mi fece subito venire mentre suggeva i miei succhi.
Papà a sua volta si era posizionato dietro a mamma infilandole il cazzo durissimo nella figa grondante muovendosi dentro di lei con colpi lunghi e cadenzati che si ripercuotevano sulle leccate alla mia figa.
Gianfranco era sul punto di esplodere e sfilato il cazzo dalla figa di Gianna le rovesciò sulla pancia e sul seno un’abbondante sborrata che la troietta si apprestò a raccogliere per portarsela alla bocca e gustarne il sapore acre.
Infine anche papà sborrò nella figa di mamma mentre anche lei aveva il suo orgasmo.
Ormai si era fatto tardi e i miei genitori dovettero andare a casa offrendosi di riaccompagnare Gianna.

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Una settimana con L’influenza!!!!!
Niente scuola, niente amici, niente Gianfranco!!!!
Quando guarii ed era ora di tornare a scuola, chiamai Lucille e Gianna, perch&egrave venissero a portarmi i compiti e le lezioni e per poter chiacchierare un po’ tra di noi.
Arrivarono assieme verso le tre del pomeriggio, jeans a vita bassa, stivali col tacco, e golfino di cachemire Gianna gonna corta a vita bassa, autoreggenti scarpe col tacco e magliettina tipo dolce vita Lucille.
‘Ciao bella’
‘Ciao belle, allora che mi raccontate?’
‘Nulla di speciale, a scuola la solita rottura di palle’
‘E fuori?’
‘Pare che Gianna abbia trovato un tipo’
‘Ma dai? E com’&egrave, bello? Quanti anni ha?’
‘Carino’ disse Lucille
‘Carino? E’ un fusto della madonna ha 20 anni ed &egrave alto 1.80′
‘Caspita e dove l’hai conosciuto’
‘Veramente ci siamo visti un paio di volte a casa sua…..’
‘Sei già andata a casa sua?’
‘Si i suoi sono amici di famiglia, siamo andati a cena da loro’
‘Allora non ci hai fatto ancora nulla’ la incalzai
‘No solo un paio di baci…..’
‘Ho capito sei ancora all’asciutto’
‘Ragazze ho una voglia di cazzo che non avete idea!!!’
‘Io un’idea l’avrei……tu che dici Lucille’ le dissi strizzandole l’occhio e prendendo dal cassetto i due cazzi finti presi nel sexy shop.
‘Direi che &egrave un’ottima idea’ rispose Lucille cominciando a spogliarsi
‘Ah puttanelle…..scommetto che l’avete già fatto tra voi……e senza di me’
‘Vedrai Gianna la lingua di Lucille ti piacerà quanto la mia!!!’
In breve fummo tutte nude tre splendide fighe pronte a darsi piacere.
Ci abbracciammo baciandoci, le lingue si intrecciavano esplorando le bocche ingaggiando dei dolci duelli mentre, coi seni schiacciati l’uno sull’altro, le nostre mani vagavano sui nostri corpi, una mano di Lucille si era impadronita del clitoride di Gianna e l’altra accarezzava la mia schiena, Gianna mi accarezzava l’ano e la figa da dietro mentre con l’altra mano stringeva tra le dita un capezzolo di Lucille, a mia volta accarezzavo il culo di Gianna e la figa di lucille.
I nostri respiri cominciarono a farsi affannosi ed il piacere farsi sempre più intenso, scesi con la lingua a sfiorare i capezzoli turgidi di Gianna mentre Lucille giocava con la lingua sulla sua schiena scendendo verso le belle natiche.
‘Mmmmmh ragazze…….siiiii…….leccatemi tutta’
La feci sdraiare continuando a succhiarle i seni e Lucille le raggiunse il clitoride con la punta della lingua poi cominciò a leccarla suggendone i succhi che uscivano abbondanti.
‘Siiiii….godooo……..ooooh………mmmmh…….leccaaa……..oh siii’
Gianna godeva alzando il bacino verso la bocca di Lucille ed inarcando la schiena offrendomi le mammelle durissime.
‘Vieni su…..dammi la figa……’ mi disse Gianna.
Prontamente mi sedetti sul suo volto offrendole la figa fradicia, sentii la sua lingua farsi strada nella mia fessura e le sue labbra incollarsi al clitoride provocandomi brividi di piacere, Lucille continuava a leccarla aiutandosi con le dita con cui le penetrava sia la figa che il culetto.
Vidi Lucille che con l’altra mano si masturbava furiosamente e volli aiutarla a godere, mi chinai quindi verso la sua figa sostituendo la mia lingua alle sue dita, ci trovammo così a formare un triangolo nel quale ognuna aveva la bocca incollata alla figa dell’altra.
La stanza era piena di mugolii di piacere ed il profumo dei nostri sessi eccitati aveva impregnato l’aria aumentando la nostra euforia.
Muovendo una mano mi imbattei col cazzo di 28 cm.
‘Lucille prendi l’altro cazzone e ficcalo nella figa di Gianna mentre ti scopo con questo’ le dissi mentre la penetravo col grosso fallo.
La francesina si guardò un attimo in giro ed afferrò l’enorme dildo e, dopo averlo lubrificato con la lingua lo puntò decisamente verso la figa spalancata di Gianna.
‘AAAAH……siiii……un cazzooo…….daiii……scopami’
La troietta non aspettava altro e cominciò a dimenarsi spingendo il bacino per farsi penetrare più a fondo, la grossa cappella era sparita in quella voragine pulsante e pian piano anche buona parte dell’asta le entrò nella vagina.
Gianna e Lucille arrivarono ben presto ad un ennesimo orgasmo che le lasciò senza fiato con i cazzi infilati nelle fighe pulsanti.
Ci abbracciammo nuovamente strette, strette poi ci assopimmo l’una nelle braccia dell’altra.
Il sonno non durò molto a lungo perch&egrave fummo svegliate da una chiamata sul telefonino di Gianna.
‘Pronto?’
‘Ciao Marco (é lui ci disse sottovoce)’
‘No sono da un’amica….stiamo facendo i compiti’ tutte tre sghignazzammo
‘Questa sera? A cena? Ok…… mi vieni a prendere alle otto?’
‘Ciao un bacio anche a te….ciao’
‘Allora? Cosa ti ha detto?’ le chiese Lucille
‘Mi ha invitata questa sera a cena’
‘A cena? Romantico!!!!’
‘Sarà meglio che ti prepari sono già le sei…vai a farti una doccia’ le suggerii
‘Mi raccomando poi ci racconti tutto!!!!’
Poi anche io e Lucille facemmo la doccia e ci lasciammo con la promessa di rivederci l’indomani pomeriggio a casa di Gianfranco.
Quando le mie amiche se ne furono andate mi sdraiai sul letto ancora nuda e mi riaddormentai.
‘Mmmmmh….siiii….papà…siiii’ stavo sognando mio padre che mi leccava la fighetta sentivo un gran calore tra le gambe ed avevo i capezzoli duri, poi aprii gli occhi.
Mio padre aveva il viso affondato tra le mie cosce e con la lingua mi titillava il clitoride gonfio.
‘Papà…ti stavo sognando……aah…..lecca…lecca!!’
‘Ciao bambina……ti stavo osservando…….sei bellissima….non ho resistito’
‘Hai fatto bene….ma ora continua’
Continuò a leccarmi introducendo la lingua nel profondo della vagina risucchiando i miei abbondanti succhi finché cominciai a godere.
‘Siiiii….godooo………ancora….dai…..più dentro….mmmh che lingua papà’
Cominciai a tremare in preda ad un violento orgasmo, mio padre smise di leccarmi e venne a baciarmi, accolsi la sua lingua ingaggiando una piccola schermaglia d’amore gustando la sua saliva impregnata delle mie secrezioni.
Lo spogliai in fretta, il suo cazzo svettava in piena erezione.
‘Prendimi papà……ho voglia….scopami……fotti la tua bambina’ non si fece pregare e mi infilò il cazzo nella figa grondante.
‘Aaaaah..siiiii…….sfondami!!’
Lo accolsi tutto fino alle palle stringendo le gambe attorno ai suoi fianchi e cominciammo a scopare muovendoci all’unisono l’uno incontro all’altra con colpi sempre più forti e profondi.
‘Ooh Silvia…….ti scopo……..ti riempio……..muoviti…siii…cosììììì……aaaah….brava’
‘Daiiii….papi…..scopami….dai….dai………cosìììììì………godooooo!!!!’
‘Anch’io…..godo…..sborooooo!!!’
Con un ultimo affondo mi riempì di sborra bollente mentre con le pareti della vagina gli mungevo il cazzo venendo un’altra volta.

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eravamo proprio curiose di sapere come era andata la serata di Gianna col suo nuovo ragazzo.
Quando arrivò capimmo al volo che era andato tutto bene perch&egrave aveva un sorriso che le illuminava il volto e gli occhi le brillavano.
Non fece in tempo ad entrare che subito la tempestammo di domande.
‘Ciao Gianna…..come &egrave andata?’
‘Allora?…..Dai racconta’
‘Dove siete andati?…..Cosa avete fatto?’
Lucille andò giù piatta ‘Avete scopato?’
‘Calma ragazze….fatemi respirare……ora vi racconto’ rispose sorridendo.
Inizia il racconto di Gianna.
– Come potete bene immaginare, dopo il nostro bel pomeriggio e la telefonata di Marco, tornai a casa super eccitata e mi preparai con cura, calze autoreggenti nere velate, perizoma veramente ridotto pure nero e sopra un corto vestito di seta nero con una bella scollatura sia sul davanti che sul dietro e le maniche lunghe col cordoncino da infilare nel dito medio, un paio di decolt&egrave nere col tacco di 12 cm, la pelliccia di visone di mamma coi lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle completavano il quadro.
Alle otto puntualissimo arrivò Marco, ero già pronta ma lo feci attendere una decina di minuti, non volevo dare l’impressione di essere impaziente.
Quando mi vide rimase un attimo a bocca aperta.
‘Gianna sei stupenda!!!’
‘Grazie…dove mi porti?’
‘Andiamo in un piccolo ristorante in un paese vicino a Pavia ti va?’ mi disse accompagnandomi verso l’auto.
La cena fu deliziosa, Marco si dimostrò un ragazzo colto e simpatico, sicuro e dolce nel contempo, volle sapere la mia storia poi mi raccontò di se.
Ad un tratto mi prese una mano tra le sue.
‘Mi piacerebbe uscire più spesso con te……..mi piaci un sacco e vorrei che stessimo insieme…..ci conoscessimo meglio’
‘Anche tu mi piaci…….speravo che me lo chiedessi…….non vedo l’ora di conoscerci meglio!!’ gli risposi con aria maliziosa.
Ero eccitata, avevo i capezzoli talmente duri che si vedevano spuntare dal vestito come se volessero bucarlo.
Al termine della cena mi chiese se mi andava di andare a casa sua a bere qualche cosa, naturalmente accettai entusiasta.
Per arrivare alla macchina c’era un breve tratto di strada poco illuminato e lì mi abbracciò e baciò.
Ragazze non aspettavo altro, lo abbracciai stretto e le nostre bocche si unirono in un bacio infuocato, sentivo la sua lingua esplorare la mia bocca mentre rispondevo colpo su colpo, fu un bacio lungo, languidissimo mentre le sue mani raggiunsero i miei seni sotto la pelliccia.
‘Marco portami a casa ti prego………mmmmh ti amo!!’ gli sussurrai
‘Vieni amore mio’ mi rispose prendendomi la mano.
Arrivammo alla macchina quasi correndo e quando fummo entrati ci baciammo ed accarezzammo nuovamente, le sue mani si insinuarono sotto il vestito ad accarezzarmi le cosce arrivando a sfiorarmi il sesso attraverso il velo del perizoma ormai zuppo.
Anche io non fui da meno, volevo sentire il suo sesso e portai la mia mano sulla patta dei pantaloni dove sentii tutta la sua eccitazione.
Il viaggio di ritorno durò il doppio di quello d’andata perch&egrave fummo costretti a fermarci ogni tanto per baciarci e toccarci e saziare un pochino i nostri sensi.
Fortunatamente Marco abita in una villetta appena fuori Milano che i suoi gli hanno comprato un paio d’anni fa, perch&egrave praticamente arrivai quasi nuda cio&egrave indossando le calze e le scarpe!!!.
La villetta, a due piani, ha le stanze da letto al piano superiore ma vi assicuro che non ci arrivammo se non a notte inoltrata e per dormire!!!!!
Entrammo in casa abbracciati, Marco mi fece accomodare sul divano poi si inginocchiò tra le mie gambe.
‘Dio quanto sei bella……..’ mi disse mentre mi sfilava il perizoma, la mia figa luccicava di umori, cominciò ad accarezzarmi la gambe velate dalle calze poi mi prese una gamba, tolse la scarpa dal piede accarezzandolo e baciandolo continuando a risalire verso l’inguine quando ebbe raggiunto la carne nuda al di sopra del pizzo delle calze si fermò rifacendo lo stesso con l’altra gamba.
Ragazze non avevo mai provato nulla di simile…….poi finalmente si avvicinò con la bocca alla mia figa pulsante, le diede una lunga occhiata ma subito si allontanò risalendo a baciarmi, non sapevo più cosa pensare avevo la figa in fiamme con una voglia incredibile di godere, riprese a baciarmi in bocca ,in viso, poi sul collo scendendo a lambire i capezzoli ormai ingrossati e duri, avevo la pelle d’oca ed i seni gonfi.
‘Siiiiii…..leccami le tette……….mmmh…..dai…..oooh’
E finalmente ritornò alla fighetta, mi leccò tutto il vello biondo poi allargando con le dita le grandi labbra raggiunse il clitoride leccandolo con la punta della lingua, ero arrivata, con un urlo cominciai a godere stropicciandomi la tette inarcando la schiena.
‘Godoooooo………siiiiii……vengoooo………………aaaaaaah sii’
Fiotti di liquido mi uscivano dalla vagina che Marco leccava senza perderne una goccia.
‘Mmmmmh…..come sei dolce……..slurp..slurp……..godi amore godi’
Proseguì a leccarmi insinuando la lingua nel buco fremente fino a che si calmarono gli spasimi dell’orgasmo poi si alzò spogliandosi.
Appena mi fui ripresa lo aiutai slacciandogli i pantaloni, li abbassai assieme ai boxer e finalmente potei ammirare il suo grosso cazzo.
Lo presi in mano, era caldo e fremente, lungo 25 cm circa aveva la cappella relativamente piccola rispetto all’asta che cresceva di diametro fino a raggiungere delle dimensioni ragguardevoli.
Lo masturbai un po’ e poi avvicinai le labbra accogliendolo nella mia bocca vogliosa.
‘Uaaaaah………siiii…….succhia…….siiii….così…dai puttana’
Lo feci scivolare fino in gola un paio di volte poi lo estrassi andando con la lingua a titillare il filetto e a leccare l’asta fino a raggiungere i coglioni gonfi di sborra.
‘Cazzo…..che bocca…..che lingua……che bella troia….siiii daiii’
Li presi in bocca succhiandoli poi tornai verso la cappella congestionata imboccandola disegnando ghirigori con la punta della lingua.
‘Siiiii…..ancora….cosiiii….sborro…….daiiii sborroooo……..bevi tutto puttanella!!’
Un potente fiotto di sborra mi colpì il palato subito seguito da altri potenti getti che ingoiai in fretta per non soffocare mentre trattenni in bocca gli ultimi due per gustarne il sapore acre ma gradevole, non smisi comunque di succhiare quel bel cazzo, non volevo che perdesse consistenza, lo volevo dentro.
Mi sistemai in ginocchio sul divano mostrandogli il culo e la figa fradicia.
‘Adesso la devi scopare la tua puttana…..mettiglielo dentro tutto’ gli ordinai seguendo il suo modo di esprimersi che mi faceva arrapare.
‘Troia lo vuoi il mio cazzone?……adesso ti sfondo la fighetta e il culetto’
Così dicendo puntò la cappella all’entrata della vagina spingendo il cazzo dentro fino alle palle, finalmente!!!!
La vagina abbondantemente lubrificata accolse la grossa mazza senza difficoltà, mi sentivo veramente piena, ma nella maniera giusta, quando ho scopato con Gianfranco, per esempio, mi &egrave piaciuto moltissimo ma non sentivo quella sensazione di completamento che ho avuto con Marco. –
‘Ti capisco benissimo’ le dissi ‘E’ stato così anche per me quando ho fatto sesso per la prima volta con Gianfranco’
‘Il suo cazzo e la mia figa sembravano fatti proprio l’uno per l’altra’
‘Gianna, Silvia…..cazzo……mi avete fatto arrapare’ disse Lucille con la mano nelle mutandine mentre si accarezzava la fighetta fradicia.
‘Anche io sono eccitatissima’ incalzai anch’io con la mano nelle mutandine
‘Allora via le mutande e sgrillettiamoci in compagnia mentre racconto’
Ci spogliammo in fretta e a gambe larghe masturbandoci freneticamente Gianna continuò il suo racconto.
– Ebbe inizio una scopata fantastica, Marco si muoveva veloce dentro di me, selvaggio e dolce nello stesso tempo spingendo con forza mentre io davo spinte all’indietro per farmi penetrare più a fondo.
‘Prendi troia……toh…..toh……..tutto dentro……….gustatelo tutto sto cazzone’
‘Siiiiii…..dai…….fottimi bastardo…….fotti la tua vacca……..falla godere’
Ogni tanto mi dava qualche pacca sul culo mentre affondava i colpi poi si sdraiò sulla mia schiena abbrancandomi le tette con entrambe le mani ed usandole come maniglie aumentò il ritmo della cavalcata.
‘Siiii…….mmmmmh…….dai…..scopa……scopa……godooo….vengooooo’ raggiunsi l’orgasmo in men che non si dica e continuai a godere per un tempo interminabile.
‘Godi amore…..dolce puttana…….godi’ poi mi sussurrò. ‘Preparati….apri bene le chiappe che ti inculo’
Portai subito le mani sul culo allargando le chiappe il più possibile, il mio ano boccheggiava in sincrono con gli spasimi della vagina in attesa di essere penetrato.
Marco sfilò il cazzo lucido di secrezioni dalla figa incollando la bocca al mio buco del culo inondandolo di saliva.
Ero pronta e lo pregai di prendermi
‘Lo voglio……dai…….inculami…….spaccami……mettimelo dentro daiiiii’
Non si fece pregare oltre cominciando a spingere il cazzone nel mio sfintere, cazzo se era grosso, sentivo l’ano dilatarsi fino all’inverosimile poi d’un tratto l’anello cedette e Marco sprofondò nel profondo delle mie viscere.
‘Aaaaah…….siiiiii…….mmmmmh……..piano…siii…così……..dai’
Lentamente iniziò ad andare avanti e indietro ed ogni volta sprofondava sempre di più fino a che sentii i coglioni sbattere sulla figa, mi aveva riempito totalmente.
Continuò a scoparmi il culo un tempo interminabile facendomi godere come non mai poi cominciò ad alternare i colpi un po’ alla figa un po’ al culo raddoppiando il mio godimento ed il suo perch&egrave poco dopo mi riempì gli intestini di una cascata di sborra bollente.-
‘Mmmmmh……godo……aaaah…vengo!!!’ urlò Lucille
‘Anch’io……anch’io………vengooooo!!! urlai
Infine anche Gianna venne con le dita infilate profondamente nella vagina.
‘Ragazze vi assicuro che &egrave stata la scopata migliore della mia vita e non si &egrave conclusa lì, dopo esserci riposati ricominciammo variando le posizioni continuando fino alle quattro del mattino poi ci addormentammo sfiniti’
‘Brava la nostra Gianna!!! Finalmente ha trovato il suo uomo!!’
‘Sono proprio contenta’ disse Lucille ‘Ora però tocca a me trovarne uno tutto mio!!!!’
‘Sono sicura che arriverà presto…..intanto ti puoi godere i nostri vero Silvia’
‘Sicuramente….ma……Marco sa che noi…….insomma &egrave al corrente delle nostre scopate?’
‘Si perch&egrave credo di essermene innamorata e volevo essere sincera con lui quindi la mattina dopo gli ho raccontato tutto’
‘E come l’ha presa?’ ribattei
‘Mi ha detto ‘ Sei proprio la troietta che cercavo ‘ e poi mi ha scopata di nuovo’
‘Direi che l’ha presa bene ah ah ah’ ridacchiò Lucille ‘Quindi presto lo conosceremo anche noi’
‘Più presto di quanto pensi……Sabato sera siete tutte invitata a casa mia, Gianfranco compreso ovviamente, ho organizzato una festicciola sarà una sorpresa!!!’

Continua

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Questa mattina, a scuola, Lucille si &egrave avvicinata con un’aria strana.
‘Ciao Silvia vorrei fare due chiacchiere con te’ mi disse senza troppi preamboli
‘Sono a tua disposizione’ le risposi sorridendo ‘ ma c’&egrave qualcosa che non va?’
‘No, anzi, ma volevo parlarti di mia madre, con lei ho sempre avuto molta confidenza, sia io che lei ci siamo sempre detto tutto’
‘Penso che sia una cosa meravigliosa!!’
‘Certamente! Ma ultimamente mi sono accorta che &egrave molto triste, da quando sono nata mia madre non ha mai avuto una storia con nessuno, anzi credo che non abbia mai più fatto l’amore, ed ora che io le racconto della mia vita sessuale e di quello che faccio con le mie amiche la vedo turbata, non tanto dai racconti ma soprattutto dal fatto che si eccita parecchio, a tal punto che ieri l’ho sorpresa a masturbarsi freneticamente, cosa che non era mai capitata.’
‘Mi sembra tutto normale!!!’
‘No, perch&egrave quando sono entrata in camera sua non ha smesso ed anzi mi ha pregato di avvicinarmi……..insomma abbiamo fatto l’amore!!’
‘Mi sembra una cosa bellissima……con quello che facciamo e quello che sai della mia famiglia non credo che ci sia da scandalizzarsi’
‘Si, si…..io ne sono felicissima….solo che volevo sapere se ti andava di coinvolgerla e farla conoscere ai tuoi genitori in modo da farla rivivere &egrave ancora così giovane e d &egrave un peccato che non si diverta un po’…..cosa ne dici?’
‘Che sarà un piacere per tutti noi conoscere tua madre e farla partecipe della nostra vita, anche sessuale’ le risposi con enfasi.
‘Anzi, ti dico di più, questo pomeriggio io e Carla andiamo in centro per compere, sarebbe bello che ci trovassimo, magari facendo finta che sia per caso, così potremo conoscerci ed invitarla a cena, ti va?’
‘Silvia sei una vera amica’ mi rispose abbracciandomi e schioccandomi un bacio sulla bocca.
Tornata a casa ne parlai con mia madre che fu entusiasta del piano ne parlò a papà che propose di invitarle anche a cena e che lui avrebbe portato un paio di amici, mangiamo un boccone poi uscimmo, io e Lucille eravamo in contatto tramite sms e riuscimmo ad incontrarci nel posto stabilito nel giro di mezz’ora.
‘Ciao Lucille!!!’ Esclamai con finta sorpresa ‘Non mi avevi detto che saresti venuta in centro!’
‘Ciao Silvia, ciao Carla, abbiamo deciso all’ultimo momento……mamma questa &egrave la mia compagna di scuola Silvia e sua madre Carla’ disse presentandoci
‘Piacere di conoscervi, io sono Geneviéve’ disse con quell’accento francese che mi faceva venire i brividi.
Quando Lucille mi aveva descritto sua madre non aveva certo esagerato, era una donna veramente stupenda alta, un corpo armonioso, ed un viso luminoso con quegli occhi azzurri e quella cascata di capelli biondi.
Le stringemmo la mano e lei continuò.
‘Mia figlia mi ha parlato molto di voi soprattutto di te Silvia……..sono molto contenta che siate diventate amiche’
‘Sua figlia &egrave molto simpatica e non abbiamo avuto alcuna difficoltà’ le risposi
‘Ti prego di darmi del tu fa così vecchio il lei’
‘perch&egrave non andiamo tutte a prenderci una bella cioccolata con panna……così per conoscerci meglio?’ propose mia madre.
L’idea fu condivisa da tutte così passammo quasi tutto il pomeriggio a chiacchierare sedute ad un tavolino di un bel caffé del centro.
Quando fù quasi l’ora di cena mia madre intervenne ancora.
‘Cara Geneviéve mi piacerebbe proprio che tu e tua figlia veniste a cena da noi……abbiamo invitato un paio di amici e sarebbe una bella occasione per conoscere un po’ di gente…..allora……vi va?’
Geneviéve guardò sua figlia poi guardò noi infine sorrise sorniona.
‘Bien, però dobbiamo tornare a casa a cambiarci………ci vediamo più tardi tanto Lucille sa dove abitate no?’
Era fatta, Geneviéve non era affatto stupida ed aveva capito tutto e non si era tirata indietro.
Tornate a casa trovammo papà e Gianfranco davanti ai fornelli, papà era un ottimo cuoco, ed apprendemmo che gli amici invitati erano Davide e Marcello due colleghi di papà molto carini e simpatici.
Alle 20.30 arrivarono Lucille e Geneviéve, la prima, come al solito, era vestita in modo semplice ma molto provocante, gonna corta e maglietta aderente, calze velate autoreggenti ed un paio di scarpe col tacco, la madre era un vero schianto con un vestito rosso lungo con uno spacco laterale inguinale e senza spalline che mettevano in evidenza il generoso decolt&egrave.
Poco dopo arrivarono anche Davide e Marcello, il primo era un uomo di 38 anni alto 1.80 circa, abbronzato con occhi e capelli neri molto affascinante, Marcello 42 anni non molto alto 1.75, con occhi azzurri, molto simpatico.
Ci sedemmo quindi a tavola facendo in modo che questi si sedessero ai fianchi di Geneviéve.
La cena fu squisita ed abbondantemente innaffiata con il vino, Geneviéve si rivelò una donna molto simpatica, colta ma anche alla buona e la conversazione fu molto piacevole, nel frattempo mi ero accorta che Davide era molto impegnato a corteggiarla e lei non ne era affatto dispiaciuta.
Verso la fine della cena qualcuno introdusse l’argomento sesso ed i miei genitori raccontarono alcuni aneddoti piuttosto piccanti seguiti a ruota da Davide e Marcello, l’atmosfera si stava surriscaldando
Ci trasferimmo in salotto e papà mise un po’ di musica e Davide invitò Geneviéve a ballare, si formarono le coppie, mamma con Gianfranco, Lucille con papà ed io con Marcello, dopo qualche musica veloce cominciarono i lenti durante i quali cominciarono i primi approcci veri e propri.
Geneviéve si incollò al suo cavaliere il quale non perse tempo cominciando ad accarezzarla e a baciarla sul collo, anche Marcello si fece intraprendente cominciando a toccarmi sotto la corta gonnellina.
Ben presto il clima si fece incandescente, Geneviéve si fece spogliare ed apparve in tutta la sua prorompente bellezza, i grossi seni di una quarta abbondante erano alti e sodi ed i capezzoli dalla grosse areole svettavano verso l’alto duri ed invitanti, il culo a mandolino era un inno al piacere mentre la figa, appena coperto da una leggera peluria bionda, colava come una fontana, mio padre Luigi intanto stava spogliando Lucille accarezzandole e leccandole i seni mentre lei armeggiava coi suoi pantaloni per tiragli fuori il cazzo già congestionato, io a mia volta ero sdraiata sul divano a cosce aperte mentre Marcello mi leccava la passera con lunghe e profonde leccate, Carla inginocchiata davanti al mio Gianfranco si era impossessata della grossa mazza segandola e succhiandola con gran perizia.
Davide si era impadronito dei grossi seni di Geneviéve impastandoli succhiando i duri capezzoli.
‘Mmmmh…..uoi……..lécher moi……….aaaah……siiii’
Presto la stanza si riempì di gemiti e sospiri di piacere.
Lucille si era impadronita del cazzo di papà facendoselo sparire in bocca iniziando un pompino grandioso, vedevo la lingua roteare sulla cappella mentre con le labbra stringeva l’asta aspirando come un’idrovora.
‘Succhia…….brava…..così…..mmmmh che bocca…….siii…….dai fallo diventare bello duro che poi ti scopo’
Anche mamma si era spogliata mentre spompinava Gianfranco il cui cazzo lucido di saliva era pronto a scoparla.
Marcello continuava la sua opera sulla mia fighetta insistendo sul clitoride gonfio di desiderio portandomi ad un passo dall’orgasmo senza però concludere, era un gioco dolce e crudele nel contempo, infine, inginocchiatosi ai miei piedi puntò il cazzo all’apertura della mia vagina fradicia penetrandomi in un solo affondo.
‘Aaaaaah siiiii………scopami……..tutto….dammelo tutto….così…..spingi!!’
Gianfranco si era seduto su di una poltrona e mamma gli era salita sopra infilandosi il grosso cazzo nella figa cominciando ad andare su e giù penetrandosi sempre più profondamente.
‘Dai bello……scopami……dai…….spingi……..aaaah siii…….mmmmh……che bello!!!’
Anche Davide aveva adagiato Geneviéve su una poltrona allargandole le gambe ed affondando la lingua nella sua figa fradicia.
‘Oui mon cher…….lécher ma chatte…….uoi…….mmmmmh……uoiiii je viens !! ‘
Geneviéve cominciò a godere sbattendo la testa da un lato e dall’altro, inarcando il bacino ed eruttando una quantità enorme di succhi vaginali che Davide si affrettò a ad assaporare poi si sfilò i pantaloni e le mutande mostrando una prepotente erezione.
Aveva un bellissimo cazzo circonciso, lungo 27/28 cm un cilindro quasi perfetto con le grosse vene in rilievo e la cappella violacea.
Geneviéve riavutasi dal travolgente orgasmo rivolse la sua attenzione a quel grosso cazzo.
‘Prendilo in bocca…….dai…..succhialo’
Non se lo fece ripetere ed imboccò la cappella, leccava ed aspirava cercando di ingoiarne il più possibile come un affamato che si può saziare dopo tanto tempo di digiuno.
Ma la donna voleva essere scopata quindi si mise alla pecorina col culo ben alzato e le tettone penzolanti.
‘Scopami……vite………combler ma chatte…….vite…….prestò’
Davide impugnò il cazzone facendo sfregare la cappella tra le grandi labbra della sua figa unendo la saliva alle abbondanti secrezioni per lubrificarlo mentre lei roteava il bacino spingendo all’indietro per farsi penetrare, infine l’appoggiò all’entrata della vagina spingendolo e ritraendolo con un movimento lento ma inesorabile dilatando le pareti vaginali.
‘Mmmmmh come sei stretta……….che bella fighetta………adesso te la sfondo tutta’
‘Aaaah uoi………ooooh……cherì………..daiiii………pénétrer moi…….ancore……..siiiii’
Lucille si era avvicinata a sua madre e le si era affiancata in ginocchio e, mentre mio padre la prendeva da dietro, la baciava giocando con la sua lingua e le accarezzava il seno gonfio.
Papà affondava il suo cazzo nella fighetta fradicia di Lucille con colpi veloci e profondi mentre con le dita le allargava il buchetto del culo.
Carla impalata sul cazzone di Gianfranco reclamava un’altro cazzo che le riempisse il culo.
‘Siiii…….godo……voglio un’altro cazzo……..mmmmh…….inculatemi’
Io avevo già goduto intensamente e quindi ordinai a Marcello di obbedire a mia madre, lo stallone si rivolse quindi verso di lei e, dopo averla fatta piegare appoggiando le tette sul petto di Gianfranco, le introdusse il cazzo nel culo.
‘Prendi troiona…..allargati il culo che ti sfondo……..aah che culo’
‘Siiiii…….piena……dai bastardi sfondatemi….fatemi godere’
Ad un tratto Geneviéve lanciò un urlo subito strozzato dalla bocca di sua figlia incollata alla sua, Davide aveva sfilato il cazzo dalla figa e l’aveva decisamente puntato sul culo della bella penetrandola con la grossa cappella, l’ano dopo poco aveva ceduto ed il cazzone era entrato quasi completamente nelle viscere della donna.
A quel punto mi intrufolai tra le sue gambe cominciando a leccarle la passera grondante mentre Lucille si dedicava alla mia figa, usando la lingua come un piccolo cazzo mi penetrava più in fondo possibile suggendo i miei succhi.
Ormai l’orgia era giunta al suo culmine, Carla presa a sadwich da Gianfranco e Marcello non contava più gli orgasmi mentre i due uomini erano giunti al limite ed inondarono i rispettivi buchi con un mare di sperma, Geneviéve stravolta dal godimento, mentre le leccavo la figa, riceveva il gran cazzo di Davide nel culo andando incontro ai colpi che riceveva fino a farsi riempire con una quantità incredibile di sborra mentre mio padre, giunto anch’egli al punto di non ritorno veniva nella figa di Lucille irrorandole l’utero di sperma bollente facendole raggiungere un ennesimo orgasmo, infine io godevo nella bocca della mia carissima amica imbrattandole il viso della mia sborra.
Sfiniti ma felici ci accasciammo l’uno sull’altro per un tempo incalcolabile.

Continua

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Dopo quella stupenda serata, Lucille mi raccontò che finalmente la madre si era lasciata andare ed aveva cominciato ad uscire don Davide, il bel moro siciliano, ed una notte era rientrata con lui ed avevano fatto l’amore coinvolgendo anche lei.
‘Ha un cazzo favoloso ed abbiamo goduto veramente tanto tutti’
‘Non stento a crederci’ risposi ricordando il grosso cazzo dell’uomo piantato nel culo di Geneviéve.
‘Ed anche tra me e maman si &egrave instaurato un rapporto molto più intimo’
‘Ora però tocca a te trovare un bel ragazzo…….sicuramente domani, alla festa di Gianna, ne troverai parecchi tra cui scegliere’
‘Speriamo’ sospirò ‘Anche se a dire la verità non ho mai goduto così tanto in vita mia da quando ti conosco…….a proposito, tuo padre scopa veramente bene…..mi ha fatta godere un casino…….fagli i miei complimenti!!’
‘Non mancherò……..i complimenti fanno sempre piacere agli uomini’ ridacchiai
L’indomani pomeriggio ci preparammo per la festa, non c’era bisogno di vestirsi eleganti ma comunque indossammo entrambe delle gonne corte plissettate a vita bassa autoreggenti colorate ed un maglioncino molto sexy.
Gianfranco ci passò a prendere ed all’orario stabilito ci trovammo a casa di Gianna.
Aveva fatto le cose in grande, aveva invitato una cinquantina di persone, molti compagni e compagne di scuola, qualche amico e amica ma ciò che non mi aspettavo fu di trovare Nadia, la ragazza che conoscemmo al porno shop, accompagnata da un amico Bruno molto affascinante sulla trentina, ma soprattutto Roberto 22 anni, il fratello maggiore di Gianna, del quale mi ero invaghita quando ero più giovane ma che non mi aveva mai filato, si era arruolato nei Carabinieri ed ora era stato trasferito qui a Milano era un fusto di quasi 1.90 con due spalle così, coi capelli biondi tagliati a spazzola.
Poi finalmente conoscemmo il famoso Marco che si dimostrò molto simpatico.
‘Così tu saresti la celebre Silvia’ mi disse ‘La tua amica non fa che parlare di te…..quasi ne sono geloso!!!’
‘E tu il famosissimo Marco……..sai Gianna ci ha raccontato tutti i particolari………e devo dire che &egrave stata molto esauriente!!!….Vero Lucille!……….Lucille?’ Lucille si era distratta.
‘Cosa?….ah si ci siamo proprio godute il suo racconto’ sorrise poi si voltò nuovamente.
‘Benissimo vorrà dire che presto ci conosceremo meglio tutti quanti!!!’
‘Contaci……..Lucille mi sembri un po’ distratta cosa c’&egrave?’
‘Silvia vedi anche tu quello che vedo io?’ mi chiese indicandomi Roberto.
‘Chi?…Roberto?…….Si &egrave il fratello di Gianna’ dissi con finta indifferenza, volevo vedere dove voleva arrivare.
‘Roberto?….Il fratello di Gianna?…….Lo conosci?……E non mi hai mai detto nulla?’
‘Si lo conosco da quando eravamo piccoli…..due anni fa si &egrave arruolato nei Carabinieri e non l’avevo più visto……Gianna mi ha detto che &egrave stato assegnato ad una caserma qui a Milano…….perch&egrave ti piace?’ le dissi ironicamente, si vedeva lontano un miglio che le piaceva.
‘Nooo!……cio&egrave si…un casino….dai presentami’ intanto ci avvicinammo a Roberto che stava parlando con alcune ragazze.
‘Ciao Roberto ti ricordi di me?’
‘E come potrei scordare la scimmietta più carina che conosca……ciao Silvia’ mi aveva sempre chiamato scimmietta fin da piccola e mi faceva una rabbia!!!!
‘Sempre gentile!!!….Vorrei presentarti una mia cara amica, viene da Parigi, sai dov’&egrave Parigi vero carabiniere?’ lo canzonai ‘Si chiama Lucille’
In quel momento Roberto si accorse di Lucille che, nonostante fosse più alta di me, si era nascosta alle mie spalle e rimase a bocca aperta come folgorato.
Lucille era effettivamente una delle ragazze più belle che avessi mai visto e sapevo l’effetto che faceva su tutti gli uomini perciò non mi stupii più di tanto della sua reazione.
Si guardarono negli occhi per alcuni interminabili secondi poi Roberto si scosse.
‘Ciao Lucille…..sono Roberto molto piacere’
‘Bon jour Robertò’ rispose Lucille ‘Molto piascere’ (Ricordate sempre l’accento molto francese di Lucille)
Li lasciai e mi tuffai nella festa, ballammo, bevemmo e ci divertimmo per tutto il pomeriggio poi pian piano i compagni e le compagne cominciarono ad andarsene a casa.
Alla fine restammo io e Gianfranco, Gianna e Marco, Roberto e Lucille, che erano rimasti tutto il pomeriggio sempre assieme a parlare, e Nadia e Bruno.
Fu proprio Nadia che, dopo aver messo un CD di lenti, si avvicinò a Gianna e si mise a ballare con lei in modo molto sensuale cominciando a baciarla sul collo ed accarezzarla attraverso il vestito, Bruno mi prese tra le braccia invitando anche gli altri a ballare.
Naturalmente Roberto e Lucille ne approfittarono per cominciare a limonare alla grande, Marco si mise alle spalle di Gianna prendendola in mezzo tra se e Nadia mentre Gianfranco fece lo stesso con me che mi trovai stretta tra due bei maschioni.
Non ci volle molto perch&egrave Lucille e Roberto cominciassero a fare sul serio e quest’ultimo si trovò stravaccato su una poltrona coi calzoni abbassati e la mia bella amica inginocchiata tra le gambe con in bocca il suo cazzo, non lo avevo mai visto prima e rimasi piacevolmente sorpresa, il suo membro già turgido aveva delle dimensioni veramente notevoli sia in lunghezza, circa 28 cm. , sia in larghezza.
Ero contenta per Lucille che accarezzava quel grosso cazzo leccandolo dalla punta fino allo scroto e viceversa insalivandolo abbondantemente per poi prenderlo in bocca ed ingoiarlo il più possibile.
‘Cazzzo che bocca………siiii……..leccalo…si così……..prendilo tutto…..brava….si amore siiiii’ gemeva Roberto.
Nadia e Marco intanto avevano spogliato Gianna ed adagiatala sul divano si erano impadroniti del suo bel corpo e mentre Nadia le leccava la figa con lunghe e profonde leccate, Marco succhiava avidamente i capezzoli turgidi impastandole le tettone.
Io a mia volta eccitata nel sentire sul ventre e sul culo le erezioni dei miei uomini mi ero inginocchiata ai loro piedi e, dopo avergli slacciato i pantaloni, avevo preso in mano i loro cazzi già turgidi segandoli contemporaneamente ed alternandomi nel succhiare le grosse cappelle.
Gianna gemeva di piacere mentre Nadia le leccava il clitoride ed infilava le dita nella vagina completamente fradicia, Marco spogliatosi a sua volta aveva avvicinato il suo uccello alla bocca della sua donna che subito lo accoglieva spalancandola per iniziare un delizioso pompino.
Lucille sempre imboccando il cazzone di Roberto si era spogliata e, quando il grosso uccello fu pronto, gli si mise a cavallo facendosi penetrare lentamente la figa fino ad impalarsi completamente.
‘Uaaaah…siii…….mmmmmmmh……….bello…….tutto dentro……..oh amore……riempimi’
‘Amore sei stupenda…….siii…….che figa……dai…dai…..prendilo……&egrave tutto tuo’
Lucille iniziò una cavalcata degna della migliore amazzone mentre Roby la stringeva a se baciandola con ardore.
Bruno si sdraiò sul tappeto invitandomi ad impalarmi su di lui cosa che feci non appena mi tolsi i vestiti, aveva un bel cazzo sui 25 cm con i coglioni gonfi e pelosi e grosse vene in rilievo, la mia figa completamente allagata non ebbe alcuna difficoltà ad accogliere il suo cazzo fino alle palle e, mentre andavo su e giù su quel palo, Gianfranco si dedicava al mio culetto leccandolo e masturbandolo con le dita per lubrificarlo poi quando fu pronto appoggiò la sua grossa mazza al mio ano spingendomi la cappella nello sfintere.
L’abitudine al suo calibro facilitarono il compito ed il naturale iniziale dolore si trasformò ben presto in travolgente piacere, presa davanti e dietro mi avvicinavo a grandi passi all’orgasmo che non si fece attendere.
‘Godo….siii….godooo……vengo……mmmmmmh…….aaah siiiii…….cazzooooo…..vengoooo!!’
‘Dai troiona…..godi dei cazzoni che ti sfondano……..dai puttana’ mi urlava Bruno
‘Sei meglio di una porno star……dai che ti sborro tutta’
‘Ti piace il cazzo…….&egrave troia………siiii……..fammi godere!!’ continuava
‘Si mi piace il cazzo…….ne voglio tanto…..duro e lungo……..mmmmmh…….vengo ancora’
‘Amore sei meravigliosa……..goditi il mio cazzone nel culo………aaah….siii’ Gianfranco mi sfondava il culo con colpi potenti e profondi.
Marco con il cazzo durissimo si era messo dietro a Nadia penetrandole la figa fradicia mentre Gianna si girava sistemandosi sotto di lei in posizione di 69 cominciando a succhiarle il clitoride.
La stanza era piena di grida e sospiri di godimento.
Roberto venne irrorando l’utero di Lucille con una quantità enorme di sborra bollente che fece scattare anche in lei la scintilla dell’orgasmo che la squassò tutta facendola tremare quasi in preda a convulsioni.
Marco scopava Nadia ma ogni tanto estraeva il cazzo per farsi succhiare dalla sua donna per poi tornare a stantuffare la figona aperta.
Bruno mi chiese di cambiare posizione ed io acconsentii, Gianfranco estrasse il cazzo dal mio culo ed io mi alzai facendo uscire quello di Bruno dalla figa poi mi girai dandogli la schiena ed abbassandomi nuovamente introdussi il suo cazzo nel mio culetto.
A quel punto Gianfranco affondò il suo pistone nella mia figa.
‘Ragazzina sei proprio un’artista del cazzo, faresti un figurone sul set di qualche bel filmetto hard assieme al tuo compagno’ mi disse Bruno pistonandomi il culo da sotto.
Intanto i due nuovi amanti continuavano a darsi da fare e Roberto, il cui cazzone si era subito ripreso, mise Lucille alla pecorina scopandola da dietro mentre con le dita le apriva le belle chiappe per titillarle il buchino del culo.
‘Amore siiii…….scopami….siii…….lo voglio….daiii………nel culo daiiii…..mmmh’ gemeva Lucille.
Marco ormai era giunto all’acme del piacere ed estraendo nuovamente il cazzo dalla figa di Nadia sborrò in viso a Gianna che aprì la bocca per accogliere la maggior parte di quel nettare per poi andare a baciare in bocca la stessa Nadia e farle assaporare il caldo sperma.
La scena fu molto eccitante e così Bruno e Gianfranco vennero quasi contemporaneamente inondandomi gli intestini e l’utero del loro piacere regalandomi un ennesimo sconvolgente orgasmo.
Lucille implorò il suo Roberto di incularla e lui non si fece pregare molto, estrasse il cazzo dalla sua figa puntandolo decisamente sullo sfintere della giovane che lo accolse con un sospiro di godimento.
Nadia, Gianna,io, Marco, Gianfranco e Bruno momentaneamente appagati ci sistemammo attorno ai due godendoci la scena di quell’inculata.
Roberto la pistonava sempre più in profondità mentre Lucille spingeva il culo all’indietro rispondendo colpo su colpo, questo movimento sincrono li portò ben presto a raggiungere nuovamente l’orgasmo per il quale la bella si sentì riempire gli intestini di lava bollente e lui si sentì mungere il cazzo dai muscoli dello sfintere fino a che si accasciarono sfiniti.
A quel punto scattò spontaneo un lungo applauso da parte degli spettatori.
‘Bravo fratellino……hai trovato la donna che fa per te’ disse Gianna abbracciandoli e baciandoli entrambi.
Eravamo tutti stanchi e affamati quindi ci sistemammo per mangiare qualche cosa e riposarci in attesa di ricominciare.

Continua

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La festa in casa di Bianca si era trasformata in una bellissima orgia ed ora stanchi ed affamati ci stavamo rifocillando.
Abbracciata al mio Gianfranco mi risuonavano in testa le frasi che Bruno aveva pronunciato durante l’atto sessuale, cio&egrave che sembravo una porno star e che avrei fatto un figurone sul set di un film hard.
Mi accorsi che non conoscevamo nulla di questo Bruno che era anche molto più anziano di noi.
‘Senti Bruno ma tu oltre ad essere amico di Nadia cosa fai nella vita?’
‘Dai raccontaci qualcosa di te’ Mi fece eco Bianca.
‘Avete ragione non mi sono neppure presentato……io sono Bruno xxxxxx e faccio il produttore di film hard e sono sempre in cerca di nuovi talenti…….la mia amica Nadia mi ha molto parlato di voi e quindi ho voluto conoscervi di persona.
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla vostra disinvoltura e partecipazione.
Siete tutti fantastici ma soprattutto Silvia mi ha stupito, non capita tutti i giorni di trovare una ragazza giovane e bella che riesca a farsi penetrare completamente davanti e dietro da un cazzo come quello di Gianfranco, e soprattutto a cui piacciano gli uomini di colore.’
‘Per noi tutti il colore della pelle non ha alcuna importanza’ Disse Lucille un po’ stizzita
‘Certamente non mi riferivo a voi in particolare, d’altra parte vi ho visti in azione!!’ rispose Bruno
‘Comunque mi piacerebbe che Silvia prendesse in considerazione la proposta di partecipare a qualche film da me prodotto……se ti interessasse mi puoi chiamare a questo numero, naturalmente anche Gianfranco &egrave il benvenuto’ così dicendo mi diede un biglietto da visita col numero telefonico e l’indirizzo di una casa di produzione cinematografica in vero mai sentita.
Ormai si era fatto parecchio tardi e tutti decidemmo di tornare a casa, solo Lucille rimase a dormire con Roberto.
Qualche giorno dopo a casa di Gianfranco dopo aver fatto l’amore cominciammo a parlare di ciò che ci aveva proposto Bruno.
‘Amore….secondo te dovremmo accettare la proposta di Bruno?’ gli chiesi
‘Non credo che sia una buona idea, il mondo del porno non &egrave proprio rose e fiori come vorrebbero farci credere…….e noi non abbiamo bisogno di soldi, lo faremmo solo per libidine ma anche le occasioni di divertirci non ci mancano’ mi rispose.
‘Hai ragione…….ed anche se sono curiosa da morire………rinuncio volentieri’
Nel frattempo era arrivata Lucille con la quale dovevo andare a fare compere, mi preparai in fretta ed uscimmo lasciando Gianfranco a studiare.
Ci aggirammo tra le vetrine alla ricerca di qualche idea regalo per il prossimo Natale quando mi accorsi che una coppia mi guardava con insistenza e poi parlottavano tra loro, inizialmente feci finta di nulla ma poi, visto che questi insistevano, mi avvicinai.
‘Scusate ma noi ci conosciamo?’ chiesi un po’ scocciata.
‘Veramente era la stessa cosa che ci chiedevamo anche noi’ rispose la donna.
‘Quando ti abbiamo vista abbiamo pensato che ti avevamo vista da qualche parte ma non ci ricordiamo dove’ continuò l’uomo.
Non ci misi molto a riconoscere la voce dell’uomo era Massimo quello del Club e l’altra era certamente sua moglie Simona la collega di mia madre, non li avevo mai incontrati prima e quindi non era facile riconoscerli.
‘Mi sono ricordata dove ci siamo visti……….più facile sarebbe se fossimo……..mascherati’
‘Ma certo……Silvia!!! Una ragazza come te &egrave difficile da scordare……..ma vestita……..’
Ci mettemmo a ridere mentre Lucille non capiva cosa stesse succedendo.
‘Lucille questi sono Massimo e Simona’ le dissi ‘Ti ho parlato di loro in merito al Club ricordi?’
‘Si ricordo……..Lui sarebbe quel superdotato e lei &egrave sua moglie!!! Molto piacere!!!’ disse stringendo la mano ai due esibendo una faccia da porca che non le avevo mai visto.
‘Il piacere &egrave tutto nostro………che ne dite di venire a bere qualche cosa a casa nostra……abitiamo qui vicino……….tanto per fare quattro chiacchiere?’
Lucille si disse disponibile ed io non mi opposi, dopo pochi minuti eravamo nel loro appartamento, ci fecero accomodare in salotto offrendoci un drink.
Lucille che come al solito era vestita in modo molto provocante si sedette accanto a Massimo offrendo alla sua vista una buona porzione delle sue bellissime tette e delle cosce che essendo accavallate lasciavano vedere il pizzo delle autoreggenti dallo spacco della gonna, non cortissima per la verità ma proprio per questo sexy.
Io mi sedetti su una poltrona e Simona si accomodò su un bracciolo alla mia destra, nel sedersi la gonna le si alzò mostrandomi le calze sorrette dal reggicalze e la figa in tutta la sua nudità già gocciolante di umori.
Durante la serata al Club non avevo avuto occasione di assaggiarne la figa e quella era l’occasione buona tanto più che Lucille e Massimo avevano già cominciato le danze ed erano avvinghiati con un palmo di lingua che esplorava le rispettive bocche, mi abbassai di quel tanto che mi permise di incollare la bocca alle labbra gonfie della sua figa.
‘Mmmmmmh……..brava……..leccami bene……siiiiii…..così………aaaah puttanella’
Con le dita le allargai le grandi labbra raggiungendo il clitoride picchiettando con la lingua su quel sensibile bottone poi scesi a leccarle l’interno cercando di penetrarla il più possibile.
‘Cazzo……..come lecchi bene……….siiiiiii………brava più dentro!!!’
Si era tolta il vestito restando in reggicalze, calze e scarpe, la feci alzare e poi sdraiare sul tavolino del salotto con le gambe spalancate, mi spogliai anche io, avevo i capezzoli lunghi e duri d’eccitazione, presi tra le mani un seno e cominciai a strofinare il capezzolo lungo tutta la spacca.
Brividi di piacere percorrevano la schiena di Simona che con le mani si masturbava le tettone torturandosi i capezzoli con le dita.
Lucille nel frattempo dopo essersi spogliata si era impadronita dello scettro di Massimo segandolo lentamente mentre dalla grossa cappella cominciava ad uscire il liquido precoitale, poi guardandolo dritto negli occhi avvicinò le labbra tirando fuori la lingua ed iniziando dalle palle gonfie di sperma cominciò a leccare senza tralasciarne un centimetro.
‘Ragazza mia che lingua superba…………oooooh…..siiii……….lecca, lecca…….così…..si le palle così……..mmmmh’
La figa di Simona era completamente fradicia e si schiudeva come un’ostrica ai miei colpi di lingua, non mi fu difficile infilarle due dita fino alle nocche muovendole avanti e indietro velocemente.
‘Aaaaah…..s.siiii……….scopami………mmmmmh’ continuava ad urlare.
Allora aggiunsi altre due dita e subito dopo il pollice, che prima titillava il clitoride, si aggiunse alle altre, lentamente con movimenti rotatori della mano cominciai a penetrarla completamente finché tutta le fu dentro fino al polso.
Con la mano chiusa a pugno la scopavo lentamente rigirandola nella vagina bollente ed umida.
‘Siiii….allargami la figa…….sii…..tutta dentro………cazzoooooo……..godoooo!!’
Il cazzone di Massimo spariva quasi completamente nella bocca avida di Lucille che, sempre guardandolo negli occhi, andava su e giù su quel palo bagnandolo completamente di saliva mentre con una mano si masturbava freneticamente.
‘Dai puttanella……….succhiami il cazzo…………così………………brava……………che faccia da troia…..siiiii…guardami….puttana!!’
La figona di Simona era sempre più larga e bagnata quindi decisi di infilarle anche l’altra mano.
Sfilai un poco la mano che la penetrava schiudendo il pugno ed allargando le dita dentro di lei e quindi cominciai ad inserire le dita dell’altra mano, pian piano feci entrare la mano sinistra estraendo la mano destra e viceversa alternandole dentro la voragine che ormai era quella figa fino a che entrambe furono dentro fino ai polsi.
Simona ansimava come un mantice in preda ad orgasmi multipli spalancando le gambe a compasso fino all’inverosimile.
‘Godoooo….siiiiii…….fottimi, fottimi………aaaah’
Massimo col cazzo lucido di saliva e duro come il ferro fece alzare Lucille mettendola a pecorina sul divano per penetrarla da dietro, la grossa cappella congestionata si fece strada nella figa grondante senza difficoltà mentre la ragazza spingeva il culo all’indietro.
L’uomo la pistonava con movimenti lunghi e profondi urtando con la cappella la bocca dell’utero strappandole grida e mugolii di piacere.
‘Dai…..porco…..sfondami………dai scopami………siiii….di più….ancora!!’
Simona stravolta dagli orgasmi ansimava mentre le pareti della vagina si contraevano spasmodicamente, pian piano le tolsi le mani dalla figa accarezzandole il clitoride.
‘Silvia mi hai fatto godere come una porca…..adesso però tocca a te……..aspetta!!’
Andò in camera da letto ritornando poco dopo con un doppio fallo di dimensioni enormi, si infilò una estremità nella figa, ancora dilatata dalla doppia penetrazione manuale, allacciandosi in vita i lacci per mantenerlo fermo, in questo modo poteva scoparmi ed essere scopata contemporaneamente.
Avevo la figa fradicia e fremente perch&egrave scopandola con le mani mi ero eccitata ma non avevo raggiunto l’orgasmo ero quindi in uno stato pietoso, mi avvicinai a Lucille mettendomi in ginocchio di fianco a lei, cominciammo a baciarci mentre Massimo la scopava sempre più in profondità e Simona si apprestava ad infilarmi il grosso cazzo finto in figa.
La puttana appoggiò il glande all’entrata e con un colpo solo lo fece penetrare nella mia intimità.
‘Aaaaaaah……..siiiiii………tuttooo………scopami, scopami………come una cagna!!’
‘Si siete due cagnette in calore….sempre pronte a farvi fottere da grossi cazzi’
Lucille continuava ad avere orgasmi che la squassavano tutta e Massimo era giunto anch’egli al limite e dopo pochi colpi estrasse il grosso cazzo e facendo girare la mia bella amica le sborrò sul viso mentre lei apriva la bocca per accogliere il delizioso nettare.
Simona mi fotteva quasi con rabbia affondando il cazzone sempre più a fondo e contemporaneamente facendoselo penetrare nella figona slabbrata fino a che entrambe raggiungemmo un orgasmo incredibile che ci fece crollare a terra sfinite.
Ci riposammo un poco coccolandoci a vicenda ma proprio queste coccole fece rinascere la voglia a Massimo che si ritrovò nuovamente col cazzone in tiro, noi donne cominciammo allora un triplo pompino alternandoci nel succhiargli la cappella ed i coglioni gonfi.
L’uomo sdraiato sul tappeto si godeva le nostre bocche poi sua moglie si mise sopra e scendendo lentamente si fece penetrare quel cazzone nel culo mentre Lucille continuava a leccare le palle di Massimo e contemporaneamente la figa della moglie.
Simona raggiunse presto un ennesimo orgasmo e sfilatasi dal cazzo mi lasciò il posto, senza pensarci due volte anche io mi impalai su quella spada di carne fremente facendomela penetrare nel culo fino all’elsa.
‘Mmmmmh brava……..dai cavalcalo………fatti rompere il culo………troia mi fai godere’
Lucille non smetteva di leccare lui e me e in breve anche io arrivai all’orgasmo.
Ora era la volta di Lucille che non vedeva l’ora di sentire il cazzo nel suo culetto abituato ai grossi calibri e come noi si sistemò sull’uomo lasciandosi cadere quasi di peso facendoselo sparire tutto in culo.
Fu un’inculata bestiale ed alla fine Massimo riempì l’intestino di Lucille con un mare di sborra bollente mentre lei urlava il suo orgasmo anale.
Il pomeriggio si concluse con una doccia rigenerante ed io e Lucille tornammo a casa promettendo ai due che ci saremmo rivisti presto.

Continua

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Una mattina a scuola arrivò la nuova insegnante di matematica, era una bella donna di circa 40 anni coi capelli e gli occhi neri, bel fisico, alta 1.75 circa un bel seno della terza misura e delle lunghe gambe che terminavano con un bel culo a mandolino.
Tutti i maschi della classe se la mangiavano con gli occhi e le sue lezioni erano sempre molto seguite soprattutto quando si alzava per andare alla lavagna e mostrava abbondantemente le gambe indossando sempre delle gonne corte o che comunque avevano degli spacchi notevoli.
Inoltre i ragazzi ed anche noi ragazze facevano a gara per farsi interrogare per poter sbirciare da vicino le cosce e le tette della prof.
Lei, il cui nome era Emma, era consapevole del fascino che aveva sui ragazzi e ne approfittava per insegnare bene la sua materia lasciandosi ammirare come premio per il loro impegno.
Si rivelò anche molto simpatica e disponibile per cui io e le mie inseparabili amiche cominciammo a parlare con lei, ci disse di essere divorziata e di avere una figlia, Maira di 19 anni, che però frequentava un’altra scuola, di essersi trasferita a Milano da poco e di non conoscere molte persone, fino ad allora avevano vissuto a Bologna.
La scoperta che Emma aveva una figlia 19 enne mi mise una pulce nell’orecchio, mi ricordai che Gianfranco mi aveva raccontato che durante la serata al club era stato avvicinato da tre donne, due sui 40 anni ed una molto giovane che si era poi rivelata la figlia di una delle due, ed aveva fatto l’amore con la ragazza sotto gli occhi della madre ed entrambe avevano la mascherina rossa dei novizi.
Sarebbe stata una incredibile coincidenza ma anche una grande città come Milano poteva rivelarsi piccola come un paesino dove tutti si conoscono.
Chiesi quindi a Gianfranco di venirmi a prendere a scuola, cosa che del resto faceva spesso, per vedere se riconosceva in Emma la donna che gli aveva fatto scopare la figlia.
Alla fine delle lezioni uscimmo dalla classe assieme alla prof. chiacchierando e ci avviammo all’uscita.
‘Ciao Silvia’ mi disse Gianfranco baciandomi
‘Ciao amore…….ti presento Emma la nuova prof. di matematica’
Emma strinse la mano a Gianfranco mentre si guardavano negli occhi, la stretta durò un po’ più del necessario, sicuramente lei aveva riconosciuto Gianfranco se non altro per il colore della sua pelle e sicuramente lui aveva riconosciuto lei.
‘Piacere…..Silvia mi ha molto parlato di te……..sono contenta di conoscerti…!!’
‘Il piacere &egrave mio’ rispose Gianfranco ‘ E’ incantevole conoscere una bella donna come lei…….’
‘Ti prego di darmi del tu come del resto fanno anche i miei allievi’
‘Ok Emma…….ho saputo che hai una figlia più o meno della nostra età…faremmo felici di conoscerla e magari farla uscire con noi……che ne dici?’
‘Ne sarei felice….Maira non si &egrave ancora abituata al cambiamento…….anche se ho cercato di farle conoscere gente nuova……….qualche settimana fa siamo andate ad una bella festa con una nostra amica……..dove ci siamo divertite parecchio…soprattutto lei!!!!’
Praticamente ci aveva fatto capire che era stata con la figlia al Club e che aveva riconosciuto Gianfranco.
Ci accordammo per invitare Maira a casa mia per il pomeriggio successivo ed in seguito invitare anche Emma per conoscere le nostre famiglie.
Alla sera telefonai ad Maira con la quale chiacchierai amabilmente trovandola molto simpatica e cordiale anche se un po’ triste per aver perso tutte le sue amiche ed amici, fu molto felice di accettare l’invito.
L’indomani pomeriggio arrivò Maira, accolta da mia madre, che era stata messa al corrente di tutto e che era stata ben felice di organizzare per il sabato un pranzo per conoscere Emma, che la accompagnò nella mia stanza.
La ragazza era molto carina un bel corpo snello, era alta quasi come la madre e come lei aveva i lunghi capelli e gli occhi neri che contrastavano con la pelle molto Emma, aveva delle belle gambe ed un bel culetto, indossava una mini con gli stivali ed un maglioncino di cachemire.
Carla ci lasciò sole.
‘Vieni Maira…..accomodati fai come se fossi a casa tua…….ti posso offrire qualche cosa?’
‘No grazie……..che bella stanza…….e che bel lettone’ disse ammirando il mio letto matrimoniale ‘Ma ci dormi sola?’ aggiunse in tono un poco malizioso.
‘Mi piace dormire comoda…….comunque spesso sono in compagnia del mio ragazzo’
‘Ma dai? E i tuoi non dicono nulla?’
‘Nulla……anzi ne sono contenti…….e tu hai il ragazzo?’
‘No avevo un amico a Bologna col quale ho fatto qualche cosa… soprattutto pompini ma poi ci siamo trasferiti qui…..e poi……..’
‘E poi?’ la incalzai
‘Non so se posso dirtelo….sai mi vergogno un po”
‘Ti assicuro che con me non dovrai mai vergognarti di nulla…….e se potrò aiutarti lo farò molto volentieri’
‘A me piacciono tanto le ragazze………non sono proprio lesbica ma……..direi bisessuale anche se ho una netta preferenza per le donne non disdegno qualche bel maschio’ si era rassicurata ed ora si lasciava andare ‘Sai con mia madre ho un rapporto molto speciale……da quando si &egrave separata dormiamo insieme…..e……si insomma abbiamo cominciato a fare sesso……..lei era triste per consolarla ho cominciato a farle un po’ di coccole e dalle coccole siamo passate ai baci e poi…….’
‘Continua….anche io e mia madre…….abbiamo un rapporto speciale per cui ti capisco’
‘E poi abbiamo cominciato ad accarezzarci e siamo finite a leccarci la figa a vicenda….&egrave stato bellissimo…….avevo già avuto qualche esperienza ma con la mamma &egrave stato stupendo’
‘Non puoi immaginare quanto ti capisco’ le dissi ripensando alla prima volta con nonna Ada.
‘Insomma si &egrave instaurato un bel clima di complicità ed una sera mi ha portata, assieme ad una sua amica in un Club dove abbiamo fatto sesso con un ragazzo di colore veramente stupendo……..aveva un cazzo enorme….mi ha fatta godere un casino…….scusa se parlo così ma al pensiero mi si bagna la patatina’
‘Ti credo perch&egrave quel ragazzo &egrave il mio ragazzo’ dissi puntando l’accento sul mio.
‘Il tuo ragazzo? Scusami non sapevo……….io…..io….scusami’
La abbracciai ‘Non c’&egrave nulla da scusarsi, anch’io ero a quel Club con lui e mi ha raccontato di aver fatto sesso con una bella ragazza molto giovane e con sua madre e di essersi divertito molto’
La baciai sul collo e la sentii fremere, continuai a baciarla mentre le accarezzavo la schiena insinuandole le mani sotto il maglioncino, quando raggiunsi il piccolo seno percepii sotto le dita il capezzolo che si induriva.
‘Mmmmmmmh…….siiiii……..Silvia ti prego……mmmmmh’
Avvicinai la bocca e le sfiorai le labbra, rispose al bacio con trasporto socchiudendo la bocca e lasciandosela penetrare dalla mia lingua.
Cominciammo a giocare con le lingue guizzanti assaporando le nostre salive, le sue mani si fecero più audaci inserendosi sotto la maglietta artigliando il mio seno turgido accarezzandone i capezzoli ingrossati.
Le sfilai il maglioncino mentre lei freneticamente mi slacciava i bottoni della camicia, in breve restammo con il solo perizoma e ci sdraiammo sul letto, le sue tettine puntute sode con le areole piccole ed i capezzoli eretti furono come una calamita per la mia bocca per cui cominciai a leccarli.
‘Mmmmmh…siii……..mi piace……..leccami le tette….siii!!’
Continuai a baciarle il seno poi scesi sempre più giù, le tolsi le mutandine e lei allargò le gambe, la sua fighetta implume si aprì come una piccola ostrica ed io raggiunsi il clitoride eretto ed umido, poi affondai la lingua nel suo nido rorido di umori, era dolce e profumata.
‘Aaaah……..mmmmh…..siiii…..oh Silvia’
‘Hai una figa stupenda….slurp…..slek…….slurp’
La leccai allargando le grandi labbra con le dita ed immergendo la lingua sempre più a fondo in quel lago profumato poi introdussi un dito, la sentii gemere più forte, era stretta ed i suoi muscoli si stringevano attorno al dito, fortunatamente era veramente fradicia di umori e pian piano riuscii ad aggiungere un secondo dito.
Pensai a come avesse potuto il mio Gianfranco penetrare col suo grosso cazzo quella fighetta e poi a come dovevano aver goduto entrambi per quella scopata.
‘Oooh…………..siii………………..aaah……….mmmh…………dammi la tua figa…………….dammela da leccare………mmmh……..ti prego!!’
Senza smettere di leccarla mi girai mettendo la mia figa all’altezza della sua bocca, Maira si sistemò in modo da avere le braccia libere e con entrambe le mani mi aprì le grandi labbra svelando il mio buco d’amore completamente gocciolante di piacere.
‘Anche tu hai una figa stupenda’ mi disse, poi immerse la lingua nel mio lago e cominciò a leccarmi muovendo la lingua con abilità ed esperienza senza tralasciare un solo millimetro, dosando l’intensità della leccata a seconda delle mie reazioni, per poi intervallare le attenzioni al clitoride gonfio, per dedicarsi infine alla rosellina del mio buco del culo.
‘Maira sei un diavolo…….siiii……..mmmmmh..aaaah…cazzo…..mi fai godere!!’
I nostri mugolii di piacere riempivano la casa e mia madre, che ci aveva lasciate sole, si stava eccitando e quindi si affacciò alla porta di camera mia trovandoci nella classica posizione di 69 con le bocche incollate alle nostre fighe.
Si avvicinò e cominciò ad accarezzare le cosce di Maira per poi scendere a titillarle il buchino del culo che a quel contatto cominciò a palpitare aprendosi e chiudendosi come una piccola bocca, Carla allora si mise in ginocchio e cominciò a leccare quell’ occhiello pulsante.
Maira si accorse allora che un’altra persona la stava toccando ed ebbe un sussulto.
‘Chi &egrave……….Silvia…….c’&egrave qualcuno?’
‘Non preoccuparti amore……..&egrave mia madre…….vedrai ti piacerà’
Immediatamente si rilassò ricominciando a gemere e a leccarmi.
L’intervento di mia madre, che ogni tanto univa la sua lingua alla mia nel tormentarle il clitoride; portò ben presto la ragazza al culmine del piacere che si manifestò con grida acute e la colata di una quantità incredibile di liquidi densi quasi fosse la sborra di un uomo.
‘Godoooo………aaaaah…..siii……..aaaaah!!’
Quasi contemporaneamente anch’io raggiunsi l’orgasmo.
‘Aaaaaah…..mmmmmh……Maira siiii…..godo siii!!’
Mi girai per baciarla e al bacio si aggiunse mia madre, mentre eravamo allacciate in questo bacio a tre sentimmo aprirsi la porta di casa, erano mio padre e Gianfranco che rientravano assieme.
‘Eih c’&egrave nessuno?’ gridò papà.
‘Siamo qui…….in camera di Silvia…….venite’ rispose Carla
Un attimo dopo arrivarono e notarono la presenza di Maira.
‘Ciao ragazze…….vedo che state bene’
‘Ciao papà, benissimo direi…….questa &egrave Maira la figlia della prof. di matematica’
‘Ciao io sono Luigi’ disse papà
‘Ed io sono Gianfranco……..però mi sembra di averti già conosciuta…..’
Maira diventò rossa come un peperone
‘Penso di si…….ne abbiamo parlato anche con Silvia……..&egrave stato in quel Club’
‘Certo ricordo benissimo….&egrave stata una bella esperienza’
‘Ragazzi perch&egrave non vi spogliate anche voi e venite a farci compagnia?’ intervenne mia madre.
I due uomini non si fecero pregare e in un batter d’occhio furono nudi con i cazzi quasi pronti.
Carla prese Maira per mano e l’accompagnò vicino a Gianfranco, si inginocchiarono davanti a lui e gli presero in mano il grosso cazzo portandoselo alla bocca, cominciarono quindi un pompino a due bocche che lo fece impazzire.
Intanto mio padre mi si era avvicinato ed aveva iniziato a leccarmi la figa succhiando i miei abbondanti succhi.
‘Aaaaaah siiiii…….papà……..leccami……..leccami…..mmmmh’
‘Adesso me lo devi mettere dentro……poi ti scoperai questa piccola troietta’ urlò quasi mia madre mettendosi a quattro zampe e sollevando il culo.
Gianfranco puntò la cappella all’entrata della figa e la spinse con lentezza esasperante nella caverna palpitante mentre Maira gli accarezzava i coglioni e contemporaneamente i seni di mamma.
‘Siiiii……cosiiii….daiii……..mmmmmh….scopami…….dai porco……….sfondami la figa!!!’
‘Dai puttana……prendilo tutto…….aaah….ti sento tutta….ti riempio’
‘Sbattimi…..aaaah….mmmmh….siiii godo…godooooo!!!’
Carla era già partita in preda ad un orgasmo folgorante mentre Gianfranco la riempiva col suo cazzone, Maira intanto si masturbava freneticamente.
Mio padre smise di leccarmi e puntò il cazzo tra le mie gambe.
‘Adesso ti scopo bambina mia…..ti riempio di cazzo’
‘Ah papà…..scopami……..lo voglio…siii……anche in culo’
‘Si bambina ti scopo tutta……..ti apro il culo troietta di papà’ così dicendo mi penetrò con un sol colpo riempiendomi completamente fino ai coglioni alzandomi le gambe sopra le sue spalle, cominciò a scoparmi velocemente facendo entrare ed uscire il cazzo quasi completamente poi lo estrasse dalla vagina puntandolo verso il mio culetto, ero talmente bagnata che il cazzo era lucido di umori e talmente lubrificato che, appena il glande si appoggiò al buco vi si immerse senza difficoltà.
Iniziò così una doppia scopata in culo ed in figa fino a che mio padre si scaricò completamente nel mio intestino ed io venni urlando.
‘Siiiii…..aaaaah….godo….ti sborro il culo…..siiiii’
‘Vengo papà …vengoooo……riempimi……’
Maira era impazzita e si masturbava con tre dita nella fighetta.
‘Cazzo…come godo…..lo voglio dentro….scopatemi……vi prego….voglio un cazzo in figa……in culo…in bocca…..riempitemi di sborra!!’
Gianfranco non si fece pregare, la prese in braccio e, dopo averla adagiata sul letto, le infilò la fighetta col suo bastone.
‘Mmmmh come sei stretta……..adesso ti allarghiamo per bene…io e Luigi….davanti e dietro’
Io e Carla nello stesso tempo le succhiavamo i capezzoli duri mentre papà le infilava il cazzo in bocca.
In breve la fighetta di Maira fu piena del cazzone di Gianfranco che cominciò a scoparla con le sue movenze speciali, lente e profonde poi col cazzo infilato ben dentro la sollevò come un fuscello e giratosi si sdraiò sul letto facendosi cavalcare.
In quella posizione il culo di Maira era a completa disposizione di papà che si precipitò a leccare quel buchino.
‘Siiiii…..mmmmh…godo……..leccami il culo……oooh….scopatemi….godooooo……..nel culo….si lo voglio in culo………aaah due cazzi dentro!!’
Gianfranco la prese per le spalle facendo aderire le tette al suo petto bloccandola in modo da facilitare la penetrazione anale da parte di papà.
Non fu un’impresa facile e, nonostante il cazzo di Luigi fosse più piccolo di quello di Gianfranco era pur sempre un bel cazzone, ci vollero parecchi minuti ed un po’ di dolore perch&egrave il retto di Maira fosse riempito ma alla fine papà le fu dentro fino ai coglioni e cominciò ad incularla con forza mentre da sotto veniva scopata.
Cominciò ad urlare e a godere a ripetizione fino a che entrambi gli stalloni non la riempirono di sborra calda.
‘Oooooh……..cazzo…..non ho mai goduto così tanto…….aaaah…che bello……vi amo tutti…..che bella famiglia……voglio che scopiate anche la mamma’
‘Ma certo piccola sabato siete invitate a pranzo e vedrai che ci divertiremo’ le disse Carla.

Continua

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Mia madre non riuscì ad organizzare la cena per quel sabato e tutto fu rimandato alla settimana successiva.
Il martedì, dopo la lezione pomeridiana, Emma mi chiese se mi andava di accompagnarla a casa per aiutarla a riordinare le copie di una dispensa che aveva preparato per noi.
Accettai con piacere anche perch&egrave questo mi permetteva di rivedere Maira con la quale mi ero sentita spesso per telefono diventando buone amiche.
Dopo circa un quarto d’ora di strada arrivammo a casa sua.
‘Entra Silvia….accomodati’ mi disse appena entrati indicandomi il divano ‘Vado a preparare una tazza di t&egrave’ e sparì in cucina.
Dalla porta si accedeva direttamente in salotto, da un lato una vetrata occupava quasi completamente una parete al di là della quale si vedeva un ampio balcone, mentre dall’altro si aprivano due porte, una della cucina, dove era entrata Emma, e l’altra si apriva su un corridoio dove immaginavo ci fossero le altre stanze.
Erano quasi le cinque del pomeriggio, l’ora giusta per il t&egrave, mentre ero comodamente seduta sul divano sentivo Emma che trafficava in cucina ed attesi il suo ritorno col vassoio delle tazze.
Cominciammo a bere il t&egrave accompagnato con dei biscotti.
‘Sai Silvia, sono molto contenta che Maira ti abbia conosciuta, era molto tempo che non la vedevo così felice’
‘Anch’io sono contenta di averla conosciuta….&egrave una ragazza molto simpatica e non abbiamo avuto alcuna difficoltà a diventare amiche, a proposito pensavo di vederla’
‘Arriverà tra poco, &egrave andata a nuoto’ poi continuò
‘Mi ha raccontato dello splendido pomeriggio trascorso con la tua famiglia e di come i tuoi genitori ed il tuo ragazzo si siano presi cura di lei!!!!’
‘Per noi tutti &egrave stato un vero piacere perch&egrave Maira, oltre ad essere una splendida ragazza, si &egrave rivelata molto simpatica ed aperta’ le dissi sorridendo.
Entrambe giravamo attorno all’argomento senza approfondirlo, ci guardammo negli occhi poi scoppiammo in una sonora risata.
Fui io a rompere il ghiaccio
‘Cara Emma tua figlia lecca la figa in maniera deliziosa…….penso che sia merito della maestra!!’
‘Devo ammettere che da quando sono sola spesso ci dedichiamo al nostro piacere leccandoci e masturbandoci per ore…..però non volevo che si fossilizzasse sul sesso lesbico…..per quello l’ho accompagnata a quel Club…ricordi, &egrave li che ha conosciuto il tuo ragazzo’
‘Mi ha accennato alla sua predilezione verso le donne, ma mi sembra che abbia dimostrato ampiamente di godere intensamente anche con gli uomini…..una vera bisex…..come tutte noi del resto’ mentre parlavo mi avvicinavo a Emma cominciando a sfiorarle le gambe, appena coperte da una corta gonna che nel sedersi era abbondantemente risalita mostrando il pizzo delle autoreggenti.
Istintivamente divaricò le cosce in un muto invito a continuare.
‘Hai ragione il sesso &egrave bello in tutte le sue forme e sarebbe un peccato non approfittarne…..spero che la tua amicizia e quella della tua famiglia possa giovare a Maira e…….anche a me!!!’ così dicendo si avvicinò a sua volta mettendomi una mano sul seno ed avvicinando le labbra alle mie.
Ci baciammo come se ci conoscessimo da sempre, le nostre lingue si intrecciarono ed esplorarono le nostre bocche assaporandone i sapori, mentre le nostre mani vagavano sui nostri corpi denudandoli.
In breve fummo entrambe nude se si eccettuano le calze autoreggenti e le scarpe di Emma, potei quindi ammirare il suo splendido corpo di quarantenne, le lunghe cosce ben tornite e curate, il seno ancora alto e sodo con due capezzoli grossi come ciliegie col le areole larghe, un poco di pancetta che finiva in un monte di venere ben curato ed un triangolo di pelo nero dal quale spiccavano le grandi labbra ed il clitoride già eccitato.
Ricordava tanto il bel corpo di mamma e cominciai ad accarezzarla e baciarla prendendo tra le labbra i capezzoli induriti.
‘Mmmmmmh Silvia sei bravissima’.siiiii”continua’
Le mie dita intanto avevano raggiunto il suo clitoride.
‘Siiii’così’.toccami”..scopami con le dita”daiiii’
Iniziai a penetrarla prima con due dita poi, scoprendola completamente fradicia, le infilai pian piano le altre dita, infine fu la volta del pollice, chiusi la mano ad imbuto e, mentre con l’altra le stuzzicavo il clitoride, spinsi la mano dentro quella caverna vogliosa.
‘Dai’dai”.siii’cosìììì”.dentro’più dentro”..ho voglia di cazzo”.scopami Silvia scopami’..allargami la figa’
‘Emma hai una figa stupenda”..adesso ti chiavo con la mano’
Cominciai ad entrare ed uscire dalla sua figa facendo penetrare sempre di più il braccio dentro di lei fino a che i ritrovai affondata fino quasi al gomito, aveva una figona larga e profonda.
‘Che figa larga!!!’
‘Siii’.ti piace”..la mia collega Carlotta’mi ha fatto provare’.mmmmmh’.siiii’..il suo cazzo finto”.dai continua”.metti anche l’altra”.sai la prof di chimica’..’
Cominciai ad infilarle anche l’altra mano, era così lubrificata che entrava senza fatica, intanto pensavo alla prof di chimica una bella donna distaccata e altera sembrava non essere minimamente interessata al sesso ed invece”.
‘Siiii”&egrave una lesbicona”..ma le piace farsi sfondare da dei”.aaaaah’.ancora dai’..grossi cazzi finti”sia davanti che in culo”’godoooo Silvia godoooooo!!!’
Stava venendo come una fontana ed io affondai la lingua nella sua figona assaporando tutto il suo nettare senza sfilare le mani.
‘Cazzo’siii’brava”’brava’..cazzo godo ancora!!’
Quando si fu calmata dagli spasmi del godimento le sfilai le dita dalla figa che rimase oscenamente aperta.
‘Vieni con me”.adesso tocca a te’voglio farti godere come una porca’
Mi portò incamera da letto, mi fece sdraiare sul suo lettone, poi aprì l’armadio da cui prese un grosso e lungo fallo doppio con delle cinghie che si allacciò alla vita dopo aver fatto penetrare una parte nella sua figa.
‘Me l’ha regalato Maira per il mio compleanno’.quella ragazzina &egrave proprio una puttanella !!!’ disse ridendo.
Intanto io mi ero preparata alla penetrazione sollevando le gambe e masturbandomi il clitoride, dalla mia fighetta uscivano abbondantissimi succhi.
Emma però cominciò a leccarmi e baciarmi su tutto il corpo senza tralasciare un centimetro della mia pelle.
‘Mmmmh’siii’.leccami’.dai fammi godere’..Emmaaaa!!’
Infine appoggiò la punta del cazzone all’entrata della mia figa e spinse piano estraendolo subito dopo lucido di umori per poi ricominciare a penetrarmi sempre più profondamente fino a che tutto il cazzo fu dentro di me.
‘Siii’tutto dentro’.dai ‘..scopami, scopami’
‘Puttana’hai una figa enorme”.senti come entra questo cazzone!!’
‘Siiii’mi piacciono i cazzi enormi’come quello di Gianfranco!’
Emma cominciò a scoparmi con forza affondando i colpi che si ripercuotevano all’interno della sua figa facendoci godere come cagne in calore.
I nostri gemiti erano così alti che non ci accorgemmo che Maira era tornata, la porca si era spogliata, aveva preso un’altro cazzo finto, allacciandoselo in vita e si apprestava ad inculare sua madre.
Solo quando Emma sentì il grosso glande appoggiarsi al suo buco del culo si accorse che sua figlia era arrivata, e , per nulla sorpresa, si fermò un attimo piegandosi per favorire la penetrazione.
In pochi istanti si trovò tutto quel cazzone in culo e riprese a stantuffarmi.
‘Mmmmmh’..siiii’..Maira sei una troia”dai inculami”.cazzo godooo!’
‘Aaaah mamma”ti scopo il culo”..come sei puttana!!!’
Nel frattempo i colpi che maira dava nel culo di sua madre si ripercuotevano nella mia figa facendomi avere orgasmi a ripetizione.
Andammo avanti per un tempo che sembrò infinito poi, stravolte dagli innumerevoli orgasmi, crollammo una sull’altra baciandoci ed accarezzandoci teneramente.
Fu Maira a rompere il silenzio.
‘Silvia, mamma siete fantastiche’&egrave un periodo meraviglioso per me.. sto imparando a godere appieno del mio corpo e voi siete delle maestre favolose’
‘Non vedo l’ora che mamma conosca i tuoi genitori e tutti gli amici’..magari potrà trovarsi un uomo tutto per lei!!!!’
‘Piccola mia anch’io non vedo l’ora ‘penso che sarà una splendida esperienza e”per l’uomo vedremo’ disse Emma ridendo
‘Ragazze! Venerdì sera siete entrambe invitata ad una piccola festicciola a casa mia, mia madre ha già organizzato tutto, mi raccomando sexy e disponibili a tutto”poi per l’ultimo dell’anno papà sta organizzando una mega festa’spero che partecipiate anche voi!’
‘Ne saremo lusingate’intanto ci prepareremo per venerdì sera’
Ormai si era fatto tardi e mi congedai con un bacio e mi recai a casa di Gianfranco”..avevo voglia del suo bel cazzo!!!

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Sono estremamente graditi, consigli, suggerimenti o critiche fanserver07@gmail.com Quello che era accaduto a casa di Emma e Maira mi era piaciuto veramente tanto ma mi aveva lasciato il desiderio di ricevere in me il bel cazzo del mio fidanzato, nulla &egrave più bello di un cazzo vero.
Mi recai perciò quasi di corsa a casa di Gianfranco e quando mi venne ad aprire non gli lasciai neppure il tempo di salutarmi che lo abbracciai baciandolo con trasporto.
Naturalmente egli ricambiò il bacio e subito sentii il suo cazzone prendere consistenza, come un’affamata mi inginocchiai davanti a lui gli slacciai i pantaloni estraendo il lungo bastone per ficcarmelo in gola il più dentro possibile.
‘Che foga amore’.sembra che non lo prendi da 10 anni!!’
‘Mmmh”’.slurp”’.’.succh”’..sono stata”….succch””.da Emma e Maira”..slurp”’.mmmmh”’…abbiamo fatto sesso”..mmmmh che cazzone”..slurp”’succh”.ho goduto come una troia’..mmmmh”.’slurp”..ma abbiamo usato dei cazzi finti”..mi &egrave venuta voglia di te’
‘Capisco’..siiii’.dai succhia’.siii’.cosiii’dai che te lo metto’
‘Emma &egrave una vera troia ha una serie di cazzi finti che usa con sua figlia e con la prof di chimica’
Intanto Gianfranco era pronto ed io mi misi sul divano a gambe larghe invitandolo a prendermi, si avvicinò e dopo aver strusciato ben bene la cappella sul clitoride facendomi impazzire si decise a penetrarmi.
‘Siiiiii’.aaaaah”.ooooh”dai amore mettimelo tutto’dai scopami’
Gianfranco non ebbe alcune difficoltà ad accontentarmi e poco dopo mi trovai tutto il suo bel cazzone nella figa”fino alle palle.
La magia dell’incontro dei nostri sessi si compì nuovamente, la mia figa accoglieva per intero l’enorme cazzo di Gianfri che mi riempiva completamente, mentre il cazzo era stretto in una dolce morsa nella quale i miei muscoli vaginali lo massaggiavano incessantemente.
‘Ooooh Silvia la tua figa &egrave meravigliosa”’mmmmmh”’mi fai godere’
‘Siiii’..anch’io’..siii”godooo”.mmmh’che cazzo meraviglioso’
Gianfranco mi scopava con forza ritraendosi quasi completamente per poi reimmergere il suo bastone in quel lago che era diventata la mia figa.
Infine l’orgasmo ci prese contemporaneamente facendoci urlare di piacere.
‘Aaaaaaah”siiiii’.godoooo’..siii’riempimi’
‘Godooo’.sborro’..ti riempio tutta”ti annegooooo!!’
Fu proprio un quel momento che in un barlume di lucidità vidi il volto sorridente di nonna Ada che si affacciava alla porta del salotto.
‘Gianfranco’.potevi dirmi che c’era nonna!!’
‘Veramente non sono riuscito a spiccicare una parola’..mi sei piombata addosso come una furia del sesso!!!’
‘Ciao bambina mia”&egrave sempre bellissimo vederti fare l’amore col tuo Gianfranco’.siete una coppia esplosiva’.quasi ti invidio’ disse Ada avvicinandosi.
Mi sciolsi dall’abbraccio del mio uomo e le corsi incontro abbracciandola.
‘Oh Ada sei meravigliosa”ma che bella sorpresa’da quanto sei arrivata’..che novità ci sono?’
‘Piano’.piano bambina’.quante domande’.ora vai a farti una doccia poi ci racconteremo le novità’
Felice ed appagata feci una doccia veloce perché volevo al più presto chiacchierare con la nonna.
‘Eccomi Ada, raccontami tutto’
‘Sai che avrei dovuto venire a Milano per le feste natalizie ma ho deciso di anticipare di qualche giorno perché ho una bella novità!!’
‘Dai non tenerci sulle spine!!’
‘Ti ricordi che ti raccontai che ero tornata in quel club con Massimo e Stefano ed avevo trovato quella troietta”’
‘Si ricordo benissimo’.ricordo una telefonata molto eccitante!!’
‘Infatti!! Comunque ci sono ritornata perché avevo notato un bell’uomo che si era avvicinato a noi quella volta, che si era masturbato senza intervenire, e poi aveva chiesto di me al padrone del locale che, amico dei due giovani, li aveva avvertiti dell’interessamento dell’uomo’
‘La cosa mi aveva incuriosita e, poiché non mi era sfuggita la sua potente erezione, non volevo lasciarmelo scappare’
‘Brava Ada’ gridò Gianfranco ridendo
‘In breve ci siamo subito riconosciuti anche se vestiti!!! Ed abbiamo cominciato a chiacchierare, ho scoperto che aveva 65 anni ed il suo nome era Gianni!!! Come tuo nonno!!
Abbiamo parlato e ballato tutta la sera e poi mi ha portato nel suo appartamento, appena entrati si &egrave gettato su di me baciandomi con passione mentre io rispondevo colpo su colpo, in breve ci siamo spogliati ed ho potuto ammirare il suo bel cazzone, non lunghissimo come quello del tuo bel Gianfri, ma grosso proprio come piace a me.
Mi ha preso in braccio come un fuscello e dopo avermi fatta sdraiare sul divano ha cominciato a leccarmi la figa in maniera divina, con una lingua larga e carnosa mi leccava proprio tutta la figa soffermandosi sul mio clitoride ormai completamente turgido.
Mi ha fatta godere un paio di volte ma poi ho voluto ricambiare ed ho ingoiato il suo cazzone, non senza fatica sono riuscita a farmelo scivolare fino in gola regalandogli un pompino da concorso, come poi mi ha rivelato lui.
Lo volevo sentire in figa e gli dissi di scoparmi, Gianni non si fece pregare ed affondò il cazzo nella mia vagina bollente.
Fu una cavalcata travolgente che ci fece raggiungere vette altissime del piacere e poi un orgasmo simultaneo come non mi succedeva da molto tempo’.
‘Nonna ma &egrave stupendo’ esclamai mentre mi toccavo la fighetta eccitata.
Anche Gianfranco era già pronto e notavo la sua erezione sotto i boxer.
‘Sono contenta che tu sia così entusiasta perché gli ho parlato molto di te e domani arriva per conoscerti, ti piacerebbe venire con me alla stazione a prenderlo?’
‘Scherzi? Verrò senz’altro, sono proprio curiosa.’

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Ormai le vacanze natalizie si avvicinavano ed ognuno di noi si affrettava per le ultime compere per gli immancabili regali.
A scuola i rapporti con Emma erano sempre molto buoni e l’amicizia con sua figlia si consolidava sempre di più.
Un giorno mi chiese se ero disponibile ad un incontro con la sua amica Carlotta che aveva espresso il desiderio di conoscermi meglio infatti, benché fosse una professoressa della scuola, non insegnava nella mia sezione.
Risposi subito che non ci sarebbero stati problemi anche per quel pomeriggio stesso.
Così per le 16.00 mi recai a casa della prof. Carlotta.
La prof. era una bella donna sui 42 anni alta quasi 1.80 aveva dei lineamenti piuttosto duri che le conferivano un’aria molto austera ed il suo fisico, appena abbondante ma ben curato e tonico le dava l’aspetto di una Giunone dei giorni nostri.
Non vi erano dubbi che il nostro si sarebbe risolto in un incontro di sesso ma non avevo la benché minima idea di cosa sarebbe successo in realtà.
Dopo pochi minuti arrivò anche Emma.
‘Bene ragazze , ora che ci siamo tutte direi di non perdere tempo e cominciare subito’ disse Carlotta ‘Ora andiamo di la e ci cambiamo’ continuò invitandoci a seguirla in camera da letto.
Aprì un armadio nel quale c’era ogni sorta di fallo finto e di ogni dimensione, dal più piccolo ad alcuni di dimensioni veramente mostruose, sembrava di essere in un sexy shop come quello in cui eravamo andate io e Gianna.
‘Emma mi ha detto che sei bravissima a leccare la figa e ad usare le dita per dare piacere’ mi disse senza mezzi termini ‘Ho voglia di godere come una troia e voi due mi dovete sbattere come una puttana’.d’accordo!!’ sembrava di sentire Wanna Marchi e quasi mi venne da ridere.
Comunque ci spogliammo ed indossammo gli indumenti che ci pose la padrona di casa, io indossai un paio di stivaloni in pelle col tacco a spillo di 15 cm, alti fin sopra al ginocchio, ed un bustino, anch’esso in pelle nera, che lasciava scoperti solo i capezzoli che nonostante tutto si erano già induriti, Emma indossò un paio di calze autoreggenti, le scarpe col tacco alto ed un doppio fallo la cui parte interna fece entrare nella figa prima di allacciarlo in vita.
La nostra ospite invece si spogliò completamente restando nuda, si sdraiò sul letto e disse che potevamo farle tutto ciò che volevamo.
Emma, che già conosceva i gusti della puttanona, prese un grosso cuneo e, senza neppure lubrificarlo, le alzò le gambe spingendoglielo dentro il culo in un colpo solo.
‘Aaaah”troia”.lo sai che mi piace”.mmmmmh’.sfondami il culo!!’ fu la risposta di Carlotta ‘Vieni bambina fammi leccare la tua fighetta’ riprese invitandomi a salire sul letto.
Mi accovacciai sulla sua bocca ed immediatamente la sua lingua cominciò a frullare sul mio clitoride, cercando di penetrare il più possibile dentro la mia figa già bagnata.
Emma continuava a masturbarle il culo col cuneo allargandolo sempre più.
‘Che fighetta dolce’.mmmmh’.buona”.fammi sentire la tua piscia”..pisciami in bocca’..voglio sentirne il sapore”.dai Silvia!!’ mi pregò.
Ero stata avvertita da Emma che la prof. era amante del pissing ed adorava bere la pipì delle sue amanti e quindi non mi impressionai più di tanto e, con un po’ di concentrazione, lasciai andare la vescica e cominciai a pisciarle in bocca.
I primi schizzi la colpirono sul viso poi riuscii a dirigerli direttamente nella sua avida bocca che si riempiva della mia pioggia dorata e, cercando di non perderne neppure una goccia, la troia deglutiva bevendo il mio ‘nettare’.
Quando ebbi finito incollò la bocca alla mia figa pulendola completamente con la lingua regalandomi un orgasmo mai provato.
‘Siiiii’..godoo’.porca’leccami’..fammi godere!!’
Dopo di me fu il turno di Emma che si mise con la figa davanti alla faccia dell’amica lasciando andare una pisciata lunghissima che la colpì sul viso, sugli occhi e naturalmente in bocca.
La troia si faceva riempire la cavità orale fino all’orlo poi deglutiva degustando il sapore acre della pipì schioccando la lingua.
‘Aaaah porche mi avete fatto bere tanta di quella piscia che ho goduto solo per questo’.
Infatti aveva la figa completamente fradicia.
Emma che la conosceva bene:
‘Troia adesso ti leghiamo ti mettiamo in questa figa slabbrata un cazzo enorme ed io e la bella Silvia ci facciamo un 69 come si deve e tu non devi rompere il cazzo!!’
Infatti legammo Carlotta e le infilammo in figa un cazzo di una quarantina di centimetri di lunghezza per 10 di diametro e mettemmo in funzione la vibrazione mentre il culo era ancora occupato dal grosso cuneo, poi ci allontanammo e cominciammo a baciarci e toccarci.
Presto sentimmo Carlotta gemere e godere e noi ci mettemmo l’una sull’altra a mangiarci reciprocamente le fighe grondanti.
Infilai per intero la mano nella figa di Emma e lei fece altrettanto con la mia e ci masturbammo così, leccandoci i clitoridi gonfi per un tempo infinito.
Alla fine tutte e tre sfinite dagli orgasmi andammo sotto la doccia per rinfrescarci, poi dovetti salutare perché dovevo andare con nonna Ada alla stazione a prendere il suo uomo.

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Ada sembrava impaziente, camminava su e giù lungo la banchina in attesa del treno che era leggermente in ritardo.
Finalmente il treno giunse in banchina ed iniziarono a scendere i passeggeri.
Dopo pochi minuti sentimmo una bella voce che chiamava Ada.
‘Ada!!….Adaaa!!’
‘Gianniii!!’
Non avevo mai visto mia nonna così felice.
Gli corse incontro abbracciandolo riempiendogli il viso di baci.
Lui la strinse a se ricambiando.
Sembravano due ragazzini innamorati.
Una volta terminate le effusioni mi avvicinai ai due.
‘Tu devi essere Silvia”’.Ada mi ha tanto parlato di te!!’ mi disse dandomi la mano.
‘E tu devi essere Gianni”’.Ada non fa che parlare di te!!’ gli risposi, avvicinandomi e baciandolo a mia volta.
‘Che ne dite di andare a casa”mamma e papà ci aspettano per cena!!’
‘Ottima idea”.ho una certa fame!!’ ribatté Gianni ‘E non solo di cibo”.!!’ concluse baciando affettuosamente Ada.
A casa c’erano già i miei genitori che ci attendevano in compagnia di Gianfranco.
‘Benvenuto!!’ gli disse Papà stringendogli la mano cordialmente ‘Accomodati’questa &egrave mia moglie Carla e questo &egrave il fidanzato di Silvia”.Gianfranco!!’
‘Piacere”molto piacere!!’ rispose Gianni altrettanto cordialmente.
‘Siamo quasi pronti’.Ada ti accompagnerà in camera”’se vuoi rinfrescanti prima di cena!!’
‘Grazie’.!!’
Ada e Gianni si avviarono verso la camera degli ospiti dove avrebbero alloggiato per il periodo della loro permanenza a Milano.
‘Mi sembra una persona simpatica e gentile!!’ commentò mio padre
‘Ed anche un bell’uomo!!’ aggiunse Carla.
‘Ada ne &egrave proprio innamorata’.avreste dovuto vedere che scena alla stazione!!’ mi guardarono curiosi ‘Gli &egrave saltata al collo come una scolaretta’.così!!’ dissi saltando al collo del mio bel Gianfri riempiendolo di baci.
Scoppiammo tutti a ridere.
‘Avanti signore andate a prepararvi per la cena”vi voglio sexy ed eleganti mi raccomando!!’
Io e Mamma ci guardammo sorridendo e ci eclissammo per prepararci.
Mentre ci preparavamo entrò Ada che indossava una guepiere color perla e le calze in anuances, un mini perizoma ed un paio di scarpe col tacco 12.
‘Allora’..che ne pensate!!’
‘Su cosa?’ chiese mia madre fingendo ingenuità.
‘Ma di Gianni!!!’
‘AH”Gianni”’un bell’uomo’..sembra simpatico!!’ rispose con noncuranza.
‘Solo?!’
‘Ma Ada”..lo ami vero?……….ed allora &egrave perfetto”non preoccuparti’.siamo tutti con te!’ rispondemmo entrambe abbracciandola.
‘Grazie sapevo di poter contare su di voi!!’
‘Adesso però dobbiamo prepararci’.la cena &egrave pronta ed il dopocena si preannuncia bollente”.siamo curiose di conoscere meglio il tuo Gianni!!’
‘Sbrigatevi”’non vedo l’ora che accada!!’
Mia madre indossò un bustino con reggicalze che le strizzava le tette lasciando scoperti i capezzoli, perizoma e calze nere con un paio di stivali a mezza coscia rossi.
Io invece optai per una guepiere nera, di pizzo, coi ferretti sotto il seno che sostenevano senza coprire nulla, un paio di calze velatissime ma con una balza in pizzo di 20cm e le immancabili decolté nere col tacco 12.
Indossammo poi dei miniabiti che a malapena nascondevano la lingerie e così facemmo il nostro ingresso in sala da pranzo dove ci attendevano i nostri uomini.
Papà, Gianfranco e Gianni.
‘Ci avete fatto attendere ma ne valeva la pena!!’ esclamò papà.
‘Siamo degli uomini molto fortunati!!’ aggiunse Gianni che sembrava a suo agio nonostante fosse la prima volta che era in famiglia.
Probabilmente Ada gli aveva già spiegato la nostra situazione.
A tavola facemmo in modo di tenere Gianni tra me e mamma mentre Ada era circondata da papà e Gianfri.
Fu un pasto allegro e ben annaffiato da buon vino che aiutò sicuramente Gianni ad integrarsi nella famiglia.
Non perdemmo occasione sia io che mamma di allungare le mani sul suo pacco e lui, dopo un primo istante di perplessità, volle stare al gioco e, a sua volta, allungò le mani sulle nostre cosce fino ad arrivare alle mutandine che trovò sicuramente bagnate.
La stessa cosa capitava a Ada che in mezzo a due bei maschi dedicava le sue attenzioni ad entrambi ricevendone il doppio da loro.
Verso la fine mio padre fece un brindisi.
‘Diamo il benvenuto in famiglia a Gianni e gli facciamo i nostri migliori auguri!!’
‘Grazie”siete tutti molto gentili”sento già di volervi bene come ne voglio a Ada!!’
Alzammo il bicchiere e brindammo euforici e pronti a concludere degnamente la serata.
Approfittammo del brindisi per baciare Gianni in modo tutt’altro che fraterno.
Mamma gli mise una mano dietro la nuca posando la bocca sulla sua e poi giocare con le lingue, mentre io, subito dopo, feci altrettanto accarezzandogli nel contempo la patta dei pantaloni, che si era già deformata dalla evidente erezione.
Nonna Ada dal canto suo era stata baciata lascivamente dai due uomini che la corteggiavano ed ormai erano già alla fase successiva.
Il mio bel fidanzato si era intrufolato tra le sue gambe e, dopo aver scostato il perizoma già zuppo, aveva cominciato a leccarle la figa mentre mio padre la baciava e le accarezzava il seno.
Un attimo dopo sia io che Carla eravamo inginocchiate davanti a Gianni slacciandogli i calzoni che caddero ai suoi piedi immediatamente seguiti dai boxer.
Ci trovammo così davanti ad un bel cazzo, grosso e duro e la cappella paonazza.
‘Wow ragazze”mi state facendo impazzire!!’ sospirò l’uomo non appena sentì le nostre lingue guizzare sul meato e sui coglioni gonfi di sborra.
Carla leccava i coglioni succhiandoli ad uno ad uno mentre la mia bocca era incollata a ventosa sulla cappella.
Mentre io e mamma ci davamo il cambio su quel bel palo di carne pulsante anche Ada era passata al contrattacco ed ora teneva saldamente nelle mani i cazzi dei suoi due uomini succhiandoli a turno.
‘Mmmmhhh’..Ada’.hai una bocca superba”..ho capito da chi ha preso Silvia!!’ commentò Gianfri mentre Ada ingoiava il suo maestoso cazzo fin quasi alla radice.
Quando i due uomini furono pronti, coi cazzi lucidi di saliva, Ada disse loro di scoparla quasi fosse un ordine.
‘Scopatemi ora’..riempitemi coi vostri cazzoni’..fatemi godere!!
Vidi Gianni guardare la sua donna,, con uno sguardo pieno d’amore nonostante questa fosse tra le braccia di altri due uomini e la cosa mi riempì di gioia così raddoppiai il mio impegno per farlo venire, cosa che accadde poco dopo.
Incapace di sopportare oltre le doppie attenzioni che riceveva si lasciò andare al piacere riempiendomi la bocca del suo caldo seme.
‘Godo”..Silviaaaa’.siii’.vengoo’sborroooo!!’ urlò inondandomi il palato.
Ingoiai alcuni schizzi e poi trattenni il resto per poi andare a baciare mia madre e riversarlo nella sua bocca.
Dopo il bacio lascivo ci dedicammo ancora al suo cazzone mantenendolo in erezione.
Volevamo che ci scopasse, che ci godesse e che noi godessimo di lui.
Nel frattempo Gianfri si era sdraiato sul divano ed aveva attirato a se Ada facendola impalare sul suo cazzone mentre papà, da dietro, le leccava abbondantemente l’ano per lubrificarlo e renderlo cedevole ed accogliente per il suo cazzo.
‘Mmmhhh’.sii’sii”inculami’.dai che aspetti’o senti che ti voglio!!’ gli disse Ada mentre cavalcava Gainfranco.
Luigi non si fece pregare ed appoggiò la grossa cappella al buco spingendo il cazzo nel retto di nonna fino alla radice facendola mugolare di godimento.
A quel punto mi misi a pecorina davanti a Gianni e lo invitai ad usare i mio culetto.
‘Dai Gianni’.mettimelo nel culo’.sfondami col tuo cazzone!!’
Anche Gianni non si fece pregare e in un battibaleno mi sentii riempire completamente.
‘Aaaah sii’..scopami ora’.fotti la tua nipotina’.scopami tutta!!’ in questo modo avevo sancito, se ancora ci fosse stato bisogno, il suo ingrasso in famiglia.
Mentre mi scopava con lunghe e profonde pompate, Carla si era sistemata sotto di me a 69 ed aveva iniziato a leccarmi il clitoride facendomi subito andare in orbita.
Urlai il mio godimento e poi tuffai la lingua nella sua figona fradicia leccandola e succhiandola abbeverandomi alla sua fonte di piacere.
Dopo la prima sborrata Gianni si rivelò molto resistente e, dopo avermi fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo anale volle scopare anche mia madre.
‘Voglio scopare anche Carla”.dai bella troiona mettiti a pecora che ti sfondo!!’
Fu sufficiente ribaltarci su un fianco perché il bel culo di mia madre fosse alla sua portata e, mentre continuavo a leccarla vidi il glande di Gianni farsi strada tra le grandi labbra e scomparire dentro di lei.
Ada era venuta ormai non so più quante volte e finalmente Luigi si decise ad irrorarle l’intestino con la sua sborra.
‘Godoo’sborro’ti riempio il culoooo!!’ urlò affondando definitivamente il cazzo nel culo di nonna tenendola saldamente per i fianchi.
‘Siii’inondami’.aaaahh’vengo ancora””’siiiiiiii!!’ urlò a sua volta Ada in preda all’ennesimo orgasmo.
Gianfranco invece, sembrava che avesse appena cominciato e continuava a pistonarla da sotto.
Mi sfilai da sotto mamma e mi presentai ai due.
‘Ehi Ada che ne dici se lo finisco io!!’
‘Ma certo cara”..mi sta sfondando!!’
La nonna si sfilò lasciandomi campo libero col mio bel fidanzato.
‘Vediamo se sai resistere alla mia fighetta!!’ gli dissi in tono di sfida lasciandomi quasi cadere sulla cappella.
‘Mmmhhh’.lo sai che non so resisterti’..la tua figa &egrave la sede naturale del mio cazzo!!’ mormorò mentre la sua possente mazza spariva completamente nel la mia vagina.
L’abbracciai mentre lo cavalcavo schiacciando le tette sul suo petto mentre mi sfilavo ed infilavo sul suo membro durissimo finché entrambi raggiungemmo l’orgasmo contemporaneamente.
Ada intanto era andata vicina al suo uomo e lo accarezzava mentre si scopava sua figlia baciandolo ed incoraggiandolo finché anch’egli irrorò il ventre di Carla, riempiendolo di sborra bollente.

Continua

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