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Racconti erotici sull'Incesto

Maldive

By 8 Giugno 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Tutta sua madre’ steso sul letto, nella ovattata penombra delle tendine parasole osservavo Lia sotto la doccia per quanto permetteva la trasparenza del semicristallo ‘forse le mammelle sono un po’ più grandi di quelle della madre, ma sempre a pera, e proporzionate al corpo..1.75 x 60 kg, bella creatura, spero che qui si diverta..i suoi diciannove anni meritano più di un salto alle Maldive, col padre, per giunta..’. In uno dei soliti concorsi di supermercato avevamo vinto 10 giorni alle Maldive e mia moglie ed io ne eravamo ben felici, ma il giorno prima della partenza lei fu bloccata dal suo ufficio e, non potendosi rimandare il viaggio, fu sostituita da nostra figlia, Lia. Il viaggio fu estenuante per il caldo e per la durata prolungata, dovuta a cause metereologiche.Arrivammo nel primo pomeriggio ci sistemammo nel monolocale: per prima cosa mi feci una doccia ristoratrice e mi sdraiai in boxer nel lettone matri moniale, sperando in un sonnellino prima di cena. Lia andò a sua volta a rinfrescar si. La mia curiosità vinse il mio sonno: non avevo visto nemmeno in trasparenza mia figlia nuda da quando era bambina ed ora ne rimiravo le forme, seguendo i suoi movimenti mentre si insaponava: belle le gambe, lunghe e snelle..belle le braccia.. bello il profilo della mammella..bello il pancino’ora doveva stare ad insaponare la patatina’ ma quanto tempo ci mette.. sentii il mio sesso cominciare a ribollire..Lia uscì dalla doccia, si avvolse in un asciugamano’mi voltai dall’altra parte’.. ‘buon riposo’. Asciugatasi, Lia indossò una canotta ed un tanga e venne a coricarsi anche lei. La vicinanza di quel giovane corpo..chissà quale colonia si era versata’ così fragrante..non mi faceva addormentare..rivoltai sull’altro fianco..Lia mi dava le spalle..ben tornite..il mio sguardo scese lungo la schiena..la canotta lasciava scoper to il culetto..un nastrino nero tra le natiche..sentii il mio cazzo che andava in tiro e mi voltai di nuovo, il mio cervello in fiamme..ti arrapi anche con tua figlia..sei un maiale..vergogna..sentii due delicate carezze sulla nuca..’non dormi, papa?..nemme no io..ora ti faccio un massaggino rilassante..non stare su un fianco..mettiti pancia in giù’. Come mi ebbe steso, le sue mani leggere come farfalline scesero lungo la spina dorsale”via questo’ e mi sfilò il boxer, continuando il massaggio alle natiche ed alle gambe’si mise a cavalcioni del mio culo,continuando a risalire con le sue carezze la schiena, e la nuca. Se da un lato il massaggio era estremamente rilassante dall’altro mi pareva di sentire una calda umidità sul mio culo, e sentivo qualcosa frullare nei miei coglioni’.’voltati ora, e passiamo davanti’..mi rivoltò, e..non potei nascondere il mio uccello trionfante:in un attimo si sfilò la canotta e il tanga, e si impalò’.’ti ho sempre sognato..come ora..col tuo sesso nel mio utero..ti ho sempre amato’ ebbe un violento bollente orgasmo..si chinò a baciarmi avvitando la sua lingua alla mia, e poi succhiandomi le labbra ‘ti ammiravo a montare la mamma, quasi tutte le sere..e la sentivo mugolare..e in quel momento anche senza toccarmi arrivavo anche io..e quando era indisposta imparai che ti doveva fare un grande pompino..e con gioia ingoiava tutto..e ti ringraziava..ma io sarò meglio di lei..’

I suoi baci e forse anche più le sue parole ebbero un effetto devastante: il mio cazzo era ancora in tiro..e tirandola a me la invitai a riprendere lo smorzacandela ‘questa volta però mi attaccai alle sue tette, che mordicchiavo e mungevo”godi quando tu lo vuoi, amore..non aver timore..prendo la pillola..inondami del tuo seme..vieni nel mio ventre..&egrave tuo..godi con me..vengoo” godemmo simultaneamente..si attaccò di nuovo alle mie labbra’si staccò da me.. ‘che bel pisello! Ora lo lecco un po’ e vediamo se ti piacciono i miei baci”mi risvegliai da quella specie di nirvana con le sue labbra attaccate alla mia capella..la sua lingua lungo la mia asta, a levare gli umori del nostro godimento ‘che bel sughetto che abbiamo fatto!’ prova ad assag giarlo”e mi portò la passera sulle labbra..non persi tempo, e mi attaccai alla sua fi ca..che buoni sapori! Lia, dondolandosi, offriva sempre nuovi luoghi da succhiare’ ‘sii..&egrave tutto tuoo..sono tua’siii..amore, bevi, bevi il nostro godimento..tuooo..tuaa’: la scostai, la adagiai supina..le succhiai le labbra..e la mia lingua scese tra le sue mammelle..sui capezzoli..le leccatine divennero bacetti, i bacetti morsicini, le mie mani sui suoi fianchi’..’aspetta, amore..non ricominciamo ora..fammi prender fiato”.mi staccai..e per la prima volta potei ammirarla: il suo corpo era slanciato come quello della madre: meraviglioso il seno, leggermente a pera..capezzoli rosei contornati da rosee areole..ventre piatto..grandi labbra rosee contornate da una leg gera pelurie bionda..cosce lunghe..piedi proporzionati. Mi stesi affianco che lei an cora ansimava..’tuaaa..lo ho sempre sognato..mi vuoi tua per sempre? Ti piaccio? Ti spiace se ho voluto interrompere il nostro amore?’ si rivoltò e si impadronì della mia lingua..’mi vuoi ora? Mi hai fatto morire..fammi riposare’ ‘tra non molto si va a cena, facciamoci una doccia’ mi alzai, la feci alzare, ed entrammo nella doccia. ‘ti insapono io’ la attirai tra le mie braccia, insaponandola dolcemente su tutte le sue curve, in tutte le sue pieghe, nella sua vulva che scolò per alcuni minuti il nostro godimento..sotto l’acqua tiepida i nostri corpi si avviluppavano..’ora tocca a me insaponarti..ma sei un toro..non ti ho soddisfatto?’ ‘si, bambina mia ma la vici nanza del tuo corpo mi fa quest’ effetto: ti spiace?’ si strinse ancora a me,e scam biammo una lunga limonata: ci asciugammo e ci rivestimmo. Lia sembrava troppo giovane: per come si era vestita non poteva sembrare mia moglie, e perdemmo un po’ di tempo per cambiarne il look: comunque uscimmo dall’albergo, ed andammo in paese, dove le acquistai un paio di mise locali ed un paio di costumi monopezzo: non avrei sopportato che altri godesse della visione delle sue meravigliose tette.
Avevo deciso che, dato che il voucher era intestato a me + uno, Lia poteva ben esse re mia moglie. Cenammo in un localino sulla spiaggia come due innamorati e dopo cena Lia volle rientrare, passeggiando lentamente, teneramente abbracciati sotto il chiaro di luna.

Una volta in camera ci sbarazzammo velocemente dei nostri abiti e Lia si stese sul letto. Alzai la tendina parasole e nella stanza si diffuse la luce lunare, intensa ma morbida. Mi avvicinai a Lia, e le succhiai le labbra e la lingua..lei era un solo fremi to..scesi alle mammelle con mille dolci morsicini..e poi scesi a succhiarle l’ombeli co’le aprii le cosce, dischiusi le grandi labbra, baciai le piccole labbra e mi attac cai al clitoride, leccandolo e succhiandolo..era abbastanza grossicello..in pochi istan ti ebbe un prolungato orgasmo, ma non scostò la mia testa dalla sua vulva..’ancora. .ancora, amore..voglio morire così’ quando sentii la sua fica seccarsi mi scostai, e mi stesi al suo fianco.’grazie, amore..non ho mai amato tanto..ma ora ti debbo resti tuire il godimento”.il mio cazzo era già in tiro..Lia lo scappellò, e cominciò a baciarlo dal glande..all’asta..ai testicoli..avvolgendo l’asta con le sue mani gentili..e la sua bocca simulava il coito..la sua lingua con leggeri colpetti mi carezzava il sesso..mi montò un fiume di sperma che scaricai nella sua bocca..non ne perse una goccia..lo ingoiò, passandosi la lingua sulle labbra, a non perderne niente ‘buono!’
Si stese accanto a me ‘dormiamo, papà? Mi fanno male i fianchi’ la baciai sulle tempie, e dormimmo.
Verso le quattro del mattino mi svegliai per la luce e abbassai le parasole..tornato a letto mi misi ad osservare quella meravigliosa creatura, che dormiva beata: che bel le tette! Che bel pancino! Che bel culetto! Scacciai l’idea che era mia figlia, e che queste cose non si fanno in famiglia’carezzandole i capelli mi riaddormentai. Mi svegliai sentendo un fresco bacio sulle mie labbra..una lingua birichina che le schiu deva”Buongiorno amore!’ e mi abbracciò, strofinando il suo seno sul mio..andai in tiro..’ma allora ti piaccio? Mi ami davvero? Non mi abbandonerai?’ e si mise supina, aprendo le cosce..’mi dai il buongiorno?’ mi passò le cosce intorno ai fianchi e si penetrò nella vulva bollente..’ti piace così? O..come fai con mamma, preferisci così?’ e mi passò le cosce sulle spalle, il suo ano contro il mio glande ‘fai piano..non l’ho mai fatto, ma voglio esser tua anche col culo..ti prego..non esitare lo voglio!..vaiii’ il mio uccello era già bagnato della sua sborra..con il pollice ne spostai dalla vulva, al perineo, all’ano un po’, e..poggiai il mio glande sul suo buchino, con una leggera penetrazione ‘fattelo penetrare tu’..un colpo di reni..ed il culetto venne penetrato..fino alle palle..le posi la lingua in bocca, e me la succhiò vivamente, anche se due lagrimoni le scendevano lungo le gote .. ‘ Tutta tua, gioia, grazie..grazie amore per quel che mi dai’ ed ebbe un primo orgasmo come le toccai la vagina”grazieee.godimi dentro..dentro..lo voglio..&egrave tutto mio..miooo..amore.. vengoo..vienii’ Le scaricai un fiume di sborra, e rimasi nel suo culetto, il suo ano che si rifiutava di far uscire il mio uccello, lungamente mentre ci baciavamo. Dopo una doccia, andammo a fare il bagno

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