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Racconti erotici sull'Incesto

Mamma!

By 7 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

#introduzione

Ciao a tutti gli amanti dell’incesto, il mio nome &egrave Mattia, ho trent’anni, castano, occhi marroni. Abito in una piccola cittadina della provincia di Varese. Pur adorando l’incesto e racconti che parlano dell’argomento non avrei mai creduto di diventarne io stesso il protagonista. Vi state chiedendo chi &egrave la protagonista femminile? B&egrave, &egrave mia madre. Si avete capito bene, proprio lei.
Mamma, nonostante l’età ‘cinquantaquattro’ &egrave ancora una bella donna. Bionda, occhi verdi, alta un metro e sessantaquattro, una quarta abbondante di seno &egrave soprattutto un sedere e delle gambe da sogno. Pur, come detto, anche se amo l’incesto, non avevo mai visto mamma come una possibile preda sessuale, il mio sogno era di scopare con una mia zia, per questo questa storia &egrave stata una vera e proprio sorpresa.

#testo

Era un giorno come tanti, in questo periodo non ho un lavoro quindi mi svegliai abbastanza tardi, ‘circa le undici’ mi alzai dal letto, e dopo aver fatto colazione ed essermi lavato mi connessi a internet con l’intento di spedire via email qualche curriculum. Dopo circa un’ora, fui accolto da una terribile eccitazione ed entrai in un sito di racconti erotici che parlavano d’incesto, scelsi un racconto e dopo averlo iniziato a leggere, incomincia a spararmi una sega, non mi ero accorto che dell’orario, era mezzogiorno passato, e proprio sul più bello, mentre stavo per venire, sentii aprirsi la porta d’ingresso:
– Mattia, sono a casa.
Era mamma.
Misi in standby il computer, e andai incontro a mamma. Andai in cucina e lei era già intenta a preparare il pranzo, aveva indossato un paio di jeans chiari, e un maglioncino di color rosso, entrambi gli indumenti mettevano in risalto le sue curve e il suo prosperoso seno. Mi avvicinai a lei e abbracciandola da dietro le diedi un bacio sulla guancia:
– Ciao mamma, com’&egrave andata al lavoro?
– Oggi sono abbastanza stanca.
– Che stai preparando di buono?
– Un po’ di pasta col sugo. Anzi a proposito, oggi siamo da soli, tua sorella rimane dal fidanzato e papà &egrave in viaggio per lavoro e non rientrerà prima di due, tre giorni.
– D’accordo.
Il tempo di cuocere la pasta e ci sedemmo a tavola a mangiare, chiacchierammo un po’, e dopo averla aiutata a sparecchiare andai in salotto per guardare il tg sportivo.
Erano circa le due quando il tg finì, spensi la televisione e mi recai in camera mia, quando aprii la porta, vidi mia madre seduta alla scrivania intenta a usare il pc, mi bloccai, non riuscivo a ricordarmi se avevo chiuso il sito d’incesti o se lo avevo lasciato aperto, mamma si voltò verso di me:
– Scusa Mattia, avevo bisogno di guardare una cosa su internet, me ne vado subito.
Tirai un sospiro di sollievo, avevo chiuso la pagina del sito, ‘o almeno cosi pensavo’:
– Figurati mamma, fai pure con calma, mi sdraio un po’ sul letto.
Dopo essermi sdraiato, mi misi ad ascoltare un po’ di musica e per rilassarmi chiusi gli occhi, li riaprii poco dopo e mi accorsi che mamma si era voltata a guardarmi, ma quando vide che ero sveglio si rigirò verso il computer. Fece questa cosa per alcune volte in pochi minuti, come se non potesse farne a meno.
Mi addormentai.
Passò all’incirca mezz’ora, mamma si era alzata dalla scrivania e si era seduta accanto a me, mi toccò leggermente con la mano per svegliarmi:
– Mattia, io ho finito, se non ti serve, spengo il pc.
– No, no. Lascialo pure acceso, voglio riguardare un po’ le offerte di lavoro.
‘in realtà volevo finire quello che avevo iniziato prima di pranzo’
– D’accordo, allora io vado di là.
Credo che la risposta che le diedi fosse proprio quella che voleva sentirsi dire, perché fece un leggero sorriso.
Mamma uscì dalla stanza ed io dopo essermi alzato dal letto mi misi al computer. Quando tolsi lo standby, rimassi sconvolto, internet era aperto proprio sulla pagina del sito d’incesto, ma questa volta, il racconto non era quello che avevo aperto io, il mio raccontava di un incesto tra padre e figlia mentre questo descriveva l’avventura di una madre con il figlio. Pensai, ‘cavolo non ho chiuso il sito, ora che faccio?’. Con il passare dei minuti però, fui accolto da un altro dubbio, ‘perché la mamma non mi aveva detto nulla?, e perché aveva aperto proprio quel genere di racconto e voleva che io lo vedessi?’.
Non avevo il coraggio di andare a parlare di questa cosa con mamma, decisi quindi che la storia doveva chiudersi li, e che non avrei dovuto pensarci più.
Il tempo passò velocemente, si era fatta quasi sera, decisi di andare a farmi una doccia. Proprio mentre mi recavo in bagno, passai davanti alla stanza da letto dei miei, una volta vicino alla porta, sentii dei piccoli suoni provenire dal suo interno, mi avvicinai di più, appoggiai l’orecchio alla porta e capii che i suoni erano dei gemiti di piacere. La mia mente s’immaginò subito la scena, mamma nuda sul letto a masturbarsi. Il cazzo si rizzò immediatamente. Non riuscivo più a controllarmi. L’eccitazione e la curiosità erano troppe. Aprii leggermente la porta della stanza cercando di non fare il pij piccolo rumore. La aprii quel tanto che bastava per dare una sbirciata all’interno della camera. La scena che si presentò davanti a me andava al di sopra mia qualsiasi immaginazione. La mamma era sdraiata sul letto, i piedi appoggiati su di esso, le gambe leggermente divaricate, i collant color carne abbassati fino alle ginocchia, i jeans che aveva indosso prima erano appoggiati al bordo del letto, il maglioncino tirato su, fino al collo, una parte del reggipetto di pizzo bianco tirato sotto il seno. I collant posti in quella maniera m’impedivano di vedere chiaramente cosa stesse facendo, ma non era di certo impossibile immaginarlo. Aveva portato un braccio verso il bassoventre, la mano spariva tra le gambe e si muoveva velocemente, i gemiti si facevano sempre più forti e il viso di mamma aveva un’espressione di pieno godimento. L’altra mano era sul seno e con le dita si pizzicava il capezzolo.
Iniziai a toccarmi, il cazzo mi esplodeva nei pantaloni, slacciai il bottone, abbassai la cerniera e lo tirai fuori, volevo segarmi ma per farlo dovevo aprire un po’ di più la porta per evitare di sbatterci contro e fare rumore. Delicatamente la aprii leggermente, avevo paura che mamma mi vedesse, ma l’eccitazione era troppa. Incominciai a segarmi, nel farlo sempre più velocemente sbattei una mano contro la porta, mi tirai velocemente indietro, continuando però a vedere nella stanza in modo da capire se mamma si fosse accolta di qualcosa. Passarono alcuni secondi ma mamma continuava a darsi da fare. Ripresi coraggi e mi riaffacciai di nuovo e ripresi a segarmi. Mamma smise di masturbarsi, ma solo per qualche istante. S’inginocchiò sul letto per poi mettersi carponi, il viso era rivolto verso la testiera del letto, il sedere verso l’armadio a specchio, con una mano abbassò ancora un po’ le calze in modo da poter divaricare le gambe, scostò le mutande e infilò prima una, poi due e infine tre dita all’interno della figa e riprese a masturbarsi. Ripresi anch’io, la scena era talmente piacevole che venni in pochi minuti. La sborra finì tutta per terra, ero preso dal panico, dovevo assolutamente pulirla prima che mamma se ne poteva accorgere, mi abbassai e facendo più piano possibile la pulii con la maglietta per poi rialzarmi, chiudere la porta e andare in bagno a fare la doccia come mi ero ripromesso.
Una volta in doccia però non potetti fare a meno di tornare con la mente a quello che avevo appena visto. Il ricordo di mia madre che si masturbava me lo fece tornare duro nuovamente. Mi masturbai ancora una volta. Una volta finito mi lavai, vestii e tornai in camera mia.
Passai ancora una volta davanti alla stanza da letto, ma stavolta la porta era aperta e mia madre non era dentro. Qualche istante dopo mi sentii chiamare:
– Mattia. Vieni in cucina.
Andai.
Mamma aveva indossato la vestaglia da notte, però non aveva rindossato i jeans, perché sotto la vestaglia si vedevano i collant.
– Eccoti. Che cosa vuoi per cena?
– Non so, fai tu.
– Che ne dici se andiamo a prendere cinese? Tanto tua sorella non torna manco stasera, rimane a dormire dal fidanzato.
– Certo si può fare.
Ci sedemmo a tavola e scegliemmo da mangiare. Io presi, un involtino primavera, tagliolini con misto di pesce alla piastra e gamberetti in salsa piccante. Lei, ravioli al vapore, e gamberetti in nido di rondine.
Mi misi il giubbotto e andai a ritirare il cibo che avevamo prenotato.
Al mio ritorno quando entrai in casa, mi accorsi che mamma si era cambiata, aveva indossato una tuta di color blu, non indossava più le calze, me ne accorsi perché indossava le ciabatte e riuscivo a vedere la pelle nuda.
Ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare. Iniziammo anche a parlare:
– Allora mamma, sei riuscita a riposare un po’ oggi?
– Sì, un po’ sì. Tu?
Feci finta di nulla e risposi anch’io di sì.
Finimmo di mangiare, stavo per alzarmi da tavola ma mamma mi fermò:
– Non lo vuoi il caff&egrave?
– Si dai.
Mi risedetti. E una volta preparato il caff&egrave iniziammo a berlo. Lo stavo ancora bevendo quando mamma mise una mano sotto il tavolo e la appoggiò sulla mia coscia per poi portarla sul mio cazzo. Feci un sobbalzo dalla sedia e mi misi in piedi:
– Mamma, ma che stai facendo?
– Non so più come fartelo capire.
– Capire cosa?
– Secondo te? Ho aperto un racconto che parla di sesso tra madre e figlio, ho messo su uno spettacolino tutto per te, e tu non riesci a capire cosa voglio?
Non mi aspettavo una frase così.
– Ah si?
Mi feci più intrepido.
– Allora, mi hai visto che ero fuori dalla porta? Se lo hai fatto apposta, perché non mi hai invitato a entrare?
– Aspettavo che lo facessi di tua spontanea volontà.
– Comunque non ha importanza. Non possiamo. Siamo madre e figlio. &egrave una cosa che non si può fare.
– E questo chi lo dice? Io lo voglio, se anche tu lo desideri, chi c’&egrave lo impedisce?
– Ma mamma! Perché vuoi una cosa del genere?
– Perché quando ho aperto internet e ho visto quel racconto di sesso tra un padre e una figlia, mi sono eccitata e voglio scoprire cosa si prova.
– Ma mamma!
Mi zitti.
– Ma, ma, ma, niente ma.
Più mamma si avvicinava a me più io indietreggiavo, mi ritrovai spalle al muro, mamma oramai mi era addosso, allungo una mano e la appoggiò sui pantaloni sino ad arrivare al cazzo che si drizzò immediatamente. Io avevo ancora qualche remora e cercai di divincolarmi. Mamma a quel punto si staccò e andò verso il tavolo, appoggiò una mano a esso, mi dava di spalle, con l’altra mano si abbassò leggermente i pantaloni della tuta in modo da mettere bene in vista il suo magnifico sedere coperto da una mutanda di pizzo nera. A quella visione io non resistetti più e mi avvicinai a lei. Una volta giuntogli accanto m’inginocchiai e avvicinai la mia bocca al suo sedere, le diedi un primo bacio a labbra aperte, poi con la punta della lingua incominciai a leccarlo. Poco dopo abbassai di più i pantaloni in modo da poterle allargare le gambe, scostai le mutande in modo da mettere bene in vista la sua figa e senza indugi iniziai a leccarla. Mamma incominciò ad ansimare, poi mi mise una mano sulla testa e iniziò a spingermela contro il sedere:
– Bravo amore lecca la figa della mamma. &egrave stupendo.
Non risposi e continuai nell’atto. Mamma mi fece smettere e mi spogliò completamente. Si avvicinò a me e iniziammo a guardarci negli occhi, non resistetti e iniziai a baciarla. Un bacio lungo e appassionato. Le nostre lingue di muovevano velocemente. Mentre la baciavo, allungai una mano in mezzo le sue cosce e dopo avergli infilato un dito in figa, presi a masturbarla. Mamma iniziò a muoversi, seguendo i movimenti della mia mano. Poco dopo mi portò verso la sedia, mi fece sedere e m’invitò a segarmi. Si spogliò completamente, si appoggiò al tavolo e allargò le gambe in modo da permettermi di vedere chiaramente cosa volesse fare. Sul tavolo c’era un cesto con della frutta, prese una banana e dopo averla, umidita con la saliva la portò all’imbocco della figa, con un movimento deciso la infilò al suo interno e inizio a masturbarsi con essa. Era una visione paradisiaca, il cazzo mi esplodeva tra le mani, non posso nemmeno descrivere la sensazione che provavo in quel momento:
– Oh mamma quanto sei bella. &egrave una meraviglia quello che stai facendo per me.
Mamma non rispose. S’inginocchiò e senza togliere la banana dalla figa gattonò verso di me. Con una mano prese il mio cazzo e lo portò vicino alla bocca. La aprì. Il cazzo scomparve in un baleno. Mamma tolse la mano e prese a spompinarmi. Non potevo crederci, mia madre mi stava facendo un pompino, e che pompino, il più bello che mi avessero mai fatto. Mentre mi spompinava, aveva ripreso in mano la banana e aveva ripreso a masturbarsi. Alzò lo sguardo e mi guardava negli occhi, quando lo fece, l’eccitazione, aumentò esponenzialmente. Quegli occhi grandi e verdi erano piani di piacere. A volte faceva uscire il cazzo dalla sua bocca per poterlo leccare incominciando dalle palle, e per dare dei dolci baci alla cappella.
La feci smettere. La afferrai per una mano e dopo averla fatta alzare da terra la feci mettere seduta sul tavolo. Mi misi davanti a lei, le allargai le gambe, presi il mio cazzo con una mano e lo portai alla figa, con un colpo deciso la penetrai, e incominciai a muovermi dolcemente. Mamma poggiò la schiena sul tavolo, allungò le braccia indietro e avvolse le gambe al mio corpo. I miei movimenti si facevano man mono sempre più veloci e intensi. Mamma urlava di piacere sempre più forte:
– Siiiii. Bravo si scopami cosi. Mattia scopa ancora la tua mamma, non smettere ti prego.
Non avevo nessuna intenzione di farlo e continuai. A un certo punto mamma mi fece smettere e mi disse:
– Seguimi, andiamo in sala.
La seguii. Una volta in sala mamma si sedette sul divano, appoggiò un piede su di un tavolino di vetro posto davanti a esso e m’invitò a riprendere. Io mi misi davanti a lei, e dopo aver trovato la posizione ideale ripresi a scoparla. Mamma appoggiò anche l’altro piede sul tavolino. Le sue mani erano appoggiate al mio sedere e seguivano i miei movimenti.
La figa di mamma era cosi calda e umida, una vera e propria meraviglia. Lei urlava sempre di più, avevo paura che i vicini di casa ci sentissero e quindi misi una mia mano davanti alla sua bocca. Mamma staccò una mano dal mio sedere, prese due dita della mano che avevo posto davanti alla sua bocca e le portò all’interno e prese a leccarle e succhiarle. I miei movimenti si erano fatti cosi decisi che si sentiva il rumore del mio corpo che sbatteva contro il suo. Mi fermai, la presi e la feci inginocchiare sul divano. Mamma capì immediatamente che intenzioni avevo. Piegò leggermente il corpo in avanti, ‘il suo seno era appoggiato allo schienale’, allargò le gambe, allungò una mano verso il mio cazzo, e dopo averlo impugnato, lo portò nuovamente alla sua figa, o almeno cosi avevo pensato io, ma con mio grande stupore mamma appoggiò la cappella sul buchetto del culo:
– Mamma, sei sicura?
– Certo amore, lo voglio nel culo.
Non me lo feci ripetere due volte. Il cazzo era così ben umidito dagli umori della figa di mamma che non fece per niente, fatica a penetrare. Mamma emise subito un urlo immenso:
– Ahhhhh. Oh my God. Mio Dio quanto e bello, continua, continua.
Stavo impazzendo. Una sensazione fantastica. Mamma mi pregava ed io non potevo credere a quello che stavamo facendo, non potevo credere che stavo scopando con mia madre e che lei se lo stava facendo mettere nel culo. Passarono alcuni minuti ed io stavo quasi per venire:
– Mamma, sto per venire.
– Allora esci. Voglio che mi sborri in faccia.
Lo tirai fuori dal suo meraviglio culo, lei si voltò e si sedette sul divano proprio davanti a me. Lo prese tra le mani e prese a segarmi. Non ci volle molte prima che venissi. La mia sborra schizzò sul suo viso, coprendolo totalmente. A quel punto mamma, con le dita, prese la sborra dal suo viso e le portò alla bocca leccandola via tutta. Ripeté il gesto per un po’ di volte in modo da ripulire bene il volto. Finito, si alzò dal divano e avvicinandosi a me, mi baciò, poi mi disse:
– Sei stato fantastico amore, non immagini neanche quanto hai fatto godere la tua mamma. Ora vado a farmi una doccia.
– Ok mamma, io vado in camera mia a riposare.
– Amore ma non dormiamo assieme? Cosi magari stanotte lo rifacciamo? Tanto siamo soli.
‘Cavolo mia madre era insaziabile’ pensai tra me e me.
– Certo, mamma, come vuoi.
– Allora inizia ad andare, io mi lavo e poi ti raggiungo.
Mamma andò in bagno, io prima di recarmi nella stanza da letto di mia madre, mi fermai ancora un paio di minuti in sala a ripensare a cosa era appena successo. Ero ancora incredulo, avevo appena finito di fare l’amore con mia madre e da lì a poco lo avremmo rifatto, il sogno di praticare l’incesto era appena diventato realtà, l’eccitazione era ancora forte e le sensazioni amplificate a mille. Ho fatto tanto sesso nella mia vita, con molte ragazze, ma una sensazione del genere non l’avevo mai provata. To be continued’..

Per tutti coloro che praticano l’incesto, vorrebbero praticarlo o per scambiare opinioni con me e la mia cara madre, scriveteci a diamond.incest@outlook.com. Oppure su Twitter mattia_e_santa. Su Facebook non ci siamo.

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