mani(mami)

MANI (MAMI) SECONDA PARTE

DURANTE L’ESTATE MIA MADRE MI IMPOSE DI ANDARE A LAVORARE COME CAMERIERE DAI XXXXX CHE AVEVANO UNA GRANDE PENSIONE E MOLTO PERSONALE, NONSTANTE IO FOSSI ADULTO, OBBEDII LO STESSO ANCHE PERXCHE’ AVEVO TUTTO DA GUADAGNARE; MIA MADRE CONOSCEVA LE ABITUDINI ED I GUSTI SIA DELLA PADRONA CHE DELLE DONNE DEL PERSONALE, QUINDI MI DISSE AMMICCANDO CHE UN BEL GIOVANOTTO COME ME AVREBBE AVUTO DA DIVERTIRSI’..NEL FRATTEMPO LEI NON MI FACEVA MANCARE NULLA, PROSCIUGANDOMI I TESTICOLI E SPEGNENDO OGNI MIO DESIDERIO DI CERCARE ALTROVE, NESSUNA MIA COETANEA POTEVA COMPETERLE, PER LE COSE CHE MI FACEVA, PER LE COSE CHE MI DICEVA MENTRE ERO SOTTO LE SUE MANI, SEMBRAVA CHE CONOSCESSE OGNI MODO PER FARMI GODERE.
MA L’ESTATE COINCISE ANCHE CON L’ARRIVO DI MIO CUGINO, E SAPEVO CHE MIA MADRE NON SE LO SAREBBE LASCIATO SFUGGIRE, ANCHE PERCHE’ NICOLA, APPENA PIU’ GRANDE DI ME DAL PUNTO DI VISTA ANAGRAFICO, AVEVA UN CAZZO DELLE DIMENSIONI DI UN ASINO, E SE MIA MADRE LO VENIVA A SAPERE ERA PACIFICO CHE NON SE LO FACEVA DI CERTO SCAPPARE’SPERAVO SOLO CHE ACCADESSE TUTTO IN MIA ASSENZA, OCCHIO NON VEDE CUORE NON DUOLE’..

LA PADRONA DELLA PENSIONE ERA UN DONNONE ROBUSTO, PASSATI I CINQUANTA IL SUO CORPO FLORIDO DIVENTAVA PESANTE E LENTO, MA RIMANEVA NEL SUO SGUARDO UNA LUCE DI MALIZIA E DESIDERIO.
LEI FACEVA MOLTO LA DONNA DI CLASSE E A NOI CI TRATTAVA CON MOLTO DISTACCO, A SOTTOLINEARE IL FATTO CHE NON POTEVA ESSERCI NESSUNA FORMA DI INTESA, L’UNICA ATTIVITA’ SESSUALE CHE SI CONCEDEVA CON ME, CHE RAPPRESENTAVO LA PLEBAGLIA, ERA QUELLA DI TOCCARMI ILCAZZO (PROLETARIO, MA TOSTO E GROSSO, COME E’ TUTT’ORA)E DI PORTARMI A SBORRARE USANDO LE MANI.
ERA, DEBBO AMMETTERLO, UNA SEGAIOLA ANCHE MIGLIORE DI MIA MADRE, CHE ERA CONTENTA QUANDO VENIVO A FONTANA ED ERA PIUTTOSTO VELOCE NELLA SUA ESECUZIONE.
LA SIGNORA INVECE ERA LENTA E METODICA;
DI SOLITO, DOPO CENA, QUANDO IL MARITO SI RITIRAVA NELLA CAMERA DA LETTO LEI ASPETTAVA SI ADDORMENTASSE, IO ERO IN SALONE CHE MI ATTARDAVO NEL FINGERE DI METTERE IN ORDINE, PASSAVA E CON UN CENNO DI INTESA MI DICEVA DI VENIRE NEL BAGNO DI SERVIZIO; ASPETTAVO UN PAIO DI MINUTI E POI MI RECAVO NEI BAGNI DELLA SERVITU’, LA TROVAVO NASCOSTA DIETRO LA PORTA DEL BAGNO E COME ENTRAVO LA CHIUDEVA DIETRO, NON SI FACEVA BACIARE NE’ TOCCARE, ERA LEI CHE CONDUCEVA IL GIOCO, SI TIRAVA SU LA MANICA, MI APRIVA LA PATTA E MI TIRAVA UNA SEGA STANDO ALL’IMPIEDI’.L’UNICA GRAZIA CHE MI CONCEDEVA ERA POGGIARE LO SGUARDO SUI SENI ENORMI E PALLIDI CHE LEI SCOPRIVA SLACCIANDO I DUE BOTTONI DELLA PETTORINA E CHE PER ME AVEVANO UNA FORZA ENORME, GUARDAVO QUELLE MASSE DI CARNE TREMULA MENTRE IL SU E GIU’ DELLA SUA MANO AGGRAZZIATA CON LE UNGHIE CURATISSIME SUL MIO PALO ERA LENTO’. ALLORA ERO SICURO CHE LE PIACESSE SENTIRE IL MIO GROSSO UCCELLO IN MANO VIBRARE DI PIACERE, MI GUARDAVA FISSO NEGLI OCCHI,SEVERA E TROIA, MOSTRANDO LA LINGUA E INCORAGGIANDOMI A SBORRARE’ E QUANDO CAPIVA CHE STAVO PER VENIRE MI GIRAVA VERSO L’ACQUAIO E MI FACEVA SBORRARE LI’ DENTRO SENZA CAMBIARE RITMO, IMPLACABILE MI SEGAVA FINO A PROSCIUGARMI COMPLETAMENTE, POI SI STROFINAVA LE MANI E MI FACEVA RIPULIRE L’ACQUAIO, USCIVA DAL BAGNO, PERFETTAMENTE VESTITA.
LA SIGNORA NON ERA L’UNICA IN CERCA DI UN DIVERSIVO, ANCHE LE ALTRE SIGNORE DEL PERSONALE, AVENDO MODO, NON DISDEGNAVANO FARSI UNA SVELTINA, SPECIALMENTE CON UN GIOVANOTTO CARINO CAZZUTO E TRANQUILLO COME ERO IO’IO DEL RESTO MI SCEGLIEVO QUELLE MATURE, GROSSE DI DIDIETRO, CHE NON LA TIRAVANO TANTO PER LE LUNGHE SUL SIGNIFICATO DELLA FACCENDA’.MI RICORDO DI UNA DONNA DELLE PULIZIE, UNA 40ENNE SCIATTA E PESANTE CHE SE LO FACEVA METTERE NEL CULO DENTRO LO STANZINO DELLA LENZUOLA E SCHIACCIAVA LA FACCIA SU UN CUSCINO PER NON GRDARE, QUANDO FACEVO VISITA AI SUOI INTESTINI'(continua)

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