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Racconti erotici sull'Incesto

Mia madre Concetta

By 13 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve sono Adolfo e sono un segaiolo minidotato.Ho un cazzetto da 4 cm da moscio e 6 cm in erezione.

I fatti che vado a raccontarvi si svolsero nel lontano 1983 quando avevo 18 anni e hanno come protagonista principale, oltre me naturalmente, mia madre, che all’epoca aveva 36 anni.

Già allora ero un ragazzino piuttosto basso (ora sono alto 1.63 cm) allora ero circa 1.60cm ed inoltre ero piuttosto grassottello pesavo già 75 kg.

Naturalmente anche il cazzetto era delle dimensioni attuali e sopraindicate.Però avevo tutti i capelli, cosa che ora non posso più affermare.

Mia madre Concetta, al contrario di me, era ed &egrave una donna veramente bella: mora con lunghi capelli, alta 1.74 cm peso intorno ai 59-60 kg un seno pieno e sodo (4^ misura di reggiseno) due gambe lunghe ed affusolate e un culo veramente spettacolare, in strada , spesso gli uomini si voltano a guardarla.Non &egrave magra ma evidenzia un fisico opulento quanto basta, senza esagerare.

Inoltre veste spesso con abiti aderenti, anche se non volutamente appariscenti, che le fasciano il corpo in maniera molto conturbante.Mentre la biancheria intima &egrave sempre molto ricercata (non ho mai visto mia madre indossare dei collant) e le scarpe, sempre provviste di altissimi tacchi molto sottili , la cui altezza può variare dai 10 cm ai 13-15 cm , le donano un andatura molto ancheggiante o per meglio dire la fanno sculettare in maniera maestosa.

Il viso &egrave molto grazioso, labbra molto carnose, occhi grandi e neri ma &egrave tutto l’insieme ad attrarre, infatti ha quell’aria che gli uomini spesso sintetizzano in due semplici parole : FACCIA DA TROIA.

All’epoca dei fatti era la titolare di una ditta che aveva una ventina di dipendenti ed ad esclusione di una vecchia segretaria, erano tutti uomini ed era gia divorziata da mio padre che non viveva più con noi.

Abitavamo in una bella villetta all’interno dello stabilimento (casa e bottega).

Io ero un ragazzino complessato sia dall’aspetto fisico più evidente , grasso e piccolino , che da quello più nascosto: il mio pisellino ridicolo.

Avevo già da qualche anno iniziato a confrontare i miei ‘attributi’ con i miei compagni ed il confronto mi vedeva sempre perdente ed umiliato.

Inoltre anche alcuni comportamenti della mamma avevano contribuito ad accrescere i miei complessi. Era, infatti capitato, che la mamma mi sorprendesse a menarmi il pisellino e alla vista del cazzetto esclamasse :

– Piccolo segaiolo, &egrave meglio che impari bene a menartelo, perché piccolo com’&egrave , sarà difficile che riuscirai a scopare qualche donna-

oppure

– che pisellino minuscolo che hai sembri quasi una femminuccia ‘

– se mai riuscirai a sposare una donna, questa ti riempirà di corna, &egrave meglio che inizi ad abituarti all’idea fin da ora. ‘

Mi diceva queste frasi sempre con un tono a volte scherzoso e a volte sprezzante e spesso sprezzante e scherzoso allo stesso tempo.

Io ero molto attratto da lei ma era una attrazione particolare, infatti non desideravo scoparmela , ma avrei preferito di gran lunga guardare mentre altri più maschi e virili di me , lo facevano.

Mi era capitato di sentire, di nascosto, pesanti apprezzamenti da parte di miei compagni di scuola o anche dai professori :

– guarda che faccia da troia la madre di Adolfo ‘

– ha due labbra da pompinara, sembra una pornostar ‘

– che culo, beato chi se lo fotte ‘

avevo sentito , sempre non visto, anche operai dell’azienda fare pesanti apprezzamenti :

– gliela farei passare io quell’aria da primadonna : a colpi di cazzo ‘

– quando viene in officina a 90 gradi la metterei e poi nel culo gli ficcherei sta bella minchia –

– che faccia da succhiacazzi che ha la signora ‘

– vorrei averla per le mani anche solo per un’ora ,vedi come gli farei perdere quell’aria da contessa ‘

Questi commenti invece di farmi arrabbiare o ingelosire , mi eccitavano a dismisura e spesso ero costretto a menarmi il cazzetto tanta era l’eccitazione.

Così iniziai a cercare per casa le foto delle vacanze e quando ne trovavo qualcuna dove la mamma era ritratta in costume da bagno la usavo per ispirare le mie seghe.

Arrivai a farmi anche 10 seghe al giorno.

E proprio durante uno di questi maneggi fui scoperto dalla mamma :

– ma bravo il piccolo segaiolo ti fai le seghe sulle mie foto in costume da bagno ? ‘

– sei proprio un pipparolo senza ritegno ‘

– se vai avanti su questa strada ti ritroverai a farti le seghe spiando tua moglie che si fa trombare –

Comunque oltre a questi commenti apparentemente mamma non prese nessun provvedimento.

Però aveva iniziato a cambiare alcune abitudini, infatti iniziò ad essere meno riservata infatti girava per casa spesso poco vestita.Ad esempio, spesso in casa, manteneva calze e reggicalze e scarpe e coperta solo da reggiseno e mutandine mi sculettava davanti con aria indifferente. A volte lo faceva togliendosi anche mutandine e reggiseno.

In queste occasioni io correvo di corsa a chiudermi in bagno per ammazzarmi di seghe.

Finché un giorno venne a bussare alla porta del bagno e mi disse :

– piccolo segaiolo &egrave inutile che continui a masturbarti al cesso &egrave meglio che tu lo faccia qui fuori davanti a me , tanto ormai sei un segaiolo senza speranza, così potrò addestrarti a diventare un bravo segaiolo cornuto, perché questo &egrave il tuo destino ‘

– vedrai che poi la tua futura moglie me ne sarà grata ‘

Sentite queste parole uscii di corsa dal cesso ed in piedi davanti a lei ,mentre mi fissava sprezzante negli occhi , mi menavo il cazzetto fino a quando sborrai sui suoi piedi .

La cosa la fece incazzare parecchio, tanto che mi prese a sberle .

– Lurido segaiolo come ti permetti , ti ho detto che puoi farti le seghe davanti a me ma non ti ho dato il permesso di sborrarmi addosso ‘

– Adesso ti inginocchi e pulisci con la lingua ‘

Comunque, da allora, quando eravamo soli , sculettava nuda per casa ed io mi ammazzavo di seghe per lei.

Poi un giorno mi disse :

– Adolfo ho invitato 3 tuoi amici e compagni di classe qui per sabato pomeriggio(lo stabilimento sarebbe stato vuoto) , se vuoi potrai nasconderti in casa e spiarci ‘

– Sai , perché , farò cose che una signora per bene non dovrebbe fare in nessuna occasione e soprattutto con gli amici di suo figlio ‘

Il tono della sua voce, mentre diceva ciò, era molto risoluto e pacato ed aggiunse :

– così vediamo una volta per tutte se sei veramente quel segaiolo cornuto che prometti di essere ‘

I tre che aveva invitato erano, si miei compagni di classe, ma certamente non li potevo certamente annoverare tra i miei migliori amici . Anzi erano tra quelli che mi davano maggiormente il tormento ,sia per il mio aspetto fisico da barilotto che per il mio cazzettino che avevano potuto ammirare nelle docce dopo le ore di ginnastica.

Al contrario di me loro avevano un fisico molto appariscente, infatti erano molto alti (circa 1.85 cm) e muscolosi, le loro nerchie, che io avevo per ora solo in stato di riposo sembravano promettere molto bene .

Li avevo sentiti più volte vantarsi di avere cazzi di circa 25 cm, cosa che avevo sentito confermare anche da qualche signorina.

Anche lo sviluppo ormonale era in loro era giunto al culmine, infatti avevano già una barba da uomo che si radevano regolarmente.Anche perché , essendo più volte ripetenti ,avevano per lo meno 20 ’21 anni.

I tre ,due mori e l’altro biondino, in classe spesso mi canzonavano :

– Ciccio se dovresti qualche volta trovarti con una ragazza e ti accorgeresti di non essere in grado di soddisfarla , con il tuo pisellino, chiamaci pure che ci pensiamo noi –

– Che faccia da troia che ha tua madre, chissà come &egrave in grado di far divertire un uomo le sue labbra sono tutto un programma ‘

– Dille pure che se vuole tre bei cazzoni noi siamo a disposizione –

Altre volte avevano scritto frasi ingiuriose nei confronti di mia madre sui muri dei cessi della scuola , tipo :

‘ LA SIGNORA CONCETTA Z. SUCCHIA IL CAZZO A TUTTI I SUOI DIPENDENTI ‘

” LA MADRE DI ADOLFO Z. SI FA INCULARE NEI CESSI DELLA STAZIONE ‘

‘ LA SIGNORA CONCETTA Z. E’ UNA GRANDISSIMA TROIA ‘

Tutte queste cose in realtà invece di farmi arrabbiare, mi provocavano una grande eccitazione, che per sfogare ero costretto a sfinirmi con una serie infinita di seghe.

I giorni che precedettero l’evento furono un vero tormento, da un lato ero eccitatissimo e dall’altro lato ero preoccupato per le possibili conseguenze.

In casa seguivo la mamma come un cagnolino menandomi l’uccelletto mentre l’ammiravo sculettare per casa. A scuola i tre non avevano comportamenti anomali che facessero presagire quanto sarebbe avvenuto da lì a pochi giorni, tutto si svolgeva in un atmosfera di normalità veramente irreale.

E finalmente era arrivato il grande giorno.

La mamma la mattina si era preparata molto accuratamente era andata anche dal parrucchiere si era truccata in maniera appariscente ma non volgare, leggero trucco agli occhi e sulle labbra un rossetto rosso fuoco e smalto dello stesso colore sia sulla unghie dei piedi che in quelle delle mani.

Indossava un vestitino blu aderentissimo sopra il ginocchio con una cerniera lampo sulla schiena, sotto non indossava biancheria intima, solo un paio di calze blu anch’esse e con la riga.

Calzava un paio di sandaletti blu e beige con un vertiginoso tacco di 13 cm, che la facevano incedere con degli ancheggia menti che facevano resuscitare i morti.

Aveva un aspetto nello stesso tempo austero e provocante , una vera troiona ma di classe.

Prima che arrivassero i tre ragazzotti mamma mi disse che li avrebbe ricevuti nel salone ed io avrei potuto ammirare le sue gesta spiandola dalla finestrella in alto, sicuro di non essere visto dai tre.

Finalmente i tre maschioni giunsero a casa nostra , la mamma li andò subito a ricevere mentre io mi appostavo alla finestrella.

Li condusse immediatamente nel salone sculettandogli davanti agli occhi e li fece accomodare sull’ampio divano.

Le chiesero dove fossi io e lei gli rispose :

– non preoccupatevi l’ ho mandato via per tutto il giorno siamo soli in casa ed anche in azienda ‘

– bene, perché tu ora non sei più la signora Concetta Z’. ma solo la nostra troia e abbiamo in mente di fare parecchi giochini con te e anche molto particolari , ti daremo tanto di quel cazzo da farti fare indigestione ‘

– bene ragazzi.Questa &egrave musica per le mie orecchie vedrete la sarò la vostra troiona, farò tutto quello che vorrete, sarò molto ubbidiente ‘

Aveva un tono di voce così remissivo e molto acuto ,più che parlare sembrava che cinguettasse, contrariamente al solito tono sprezzante che era solita avere, sembrava quasi un’altra persona.

– D’accordo troiona ora togliti il vestito e per cominciare servici da bere ‘

La mamma si avvicino ai ragazzi, gli volto le spalle e chiese di aiutarla con la lampo e si denudò,rimanendo solo con le calze sorrette dalle giarrettiere e gli altissimi sandaletti.

I ragazzi alla visione del suo fantastico culo rimasero letteralmente attoniti e solo dopo qualche secondo iniziarono a palpeggiarla tutta e commentando:

– cazzo sta bagascia &egrave nuda sotto il vestito ‘

– ragazzi questa &egrave più troia di quanto potessimo immaginare

Mia madre divincolandosi dai loro abbracci uggiolò :

– calma ragazzi fatemi prendere i bicchieri ‘

e tutta sculettante si recò verso il mobile bar prese tre bicchieri e versò del Martini bianco a cui aggiunse qualche cubetto di ghiaccio.Pose i tre bicchieri su un vassoio e sculettando nuovamente si recò dai ragazzi, gli porse i bicchieri assumendo posture che avevano il solo scopo di mettere in risalto il suo maestoso culo bianco.

Mentre sorseggiavano le loro bevande, i giovanotti ,iniziarono ad impartire ordini alla mamma :

– dai troiona borghese vai sulla poltrona di fronte mettiti alla pecorina , allargati le chiappe e facci vedere il buco del culo ‘

– guarda che buco stretto ha la puttanona , non deve essere abituata a ricevere grossi calibri ‘

– adesso girati e facci vedere la fica ‘

– guarda Marco, guarda che bella fessura rosa e come risalta in mezzo a quel bel pelo nero ‘

– Brava ora prendi quelle bottiglie mignon e ficcatele due in fica e l’altra in culo ‘

Mamma prese le tre bottigliette se le ficco, una alla volta, prima nella fica in modo da lubrificarle perbene e poi se le introdusse due in fica e l’altra nel buco del culo, come le era stato ordinato.

– bene ora grandissima troia, vieni qui e portaci le bottigliette ‘

Li raggiunse sul divano si girò e piegandosi sulle ginocchia gli porse le bottigliette. I tre mascalzoni ridendo gli estrassero dai suoi segreti buchi le tre bottigliette mignon e ridendo , insultandola

e dandole sonore pacche sul bel culo :

– brava troia sei proprio una brava servetta se apriamo un bar ti assumiamo come cameriera ‘

poi ,ormai al eccitatissimi estrassero il loro maestosi cazzi, naturalmente in erezione.

Erano veramente più lunghi di 25 cm erano impressionanti anche per il diametro e per le enormi vene che ne solcavano la superficie, sembravano proprio dei nodosi bastoni.

L a mamma li guardava estasiati e con gli occhi lucidi e la voce rotta dall’emozione cinguettò :

– che cazzi meravigliosi , voglio essere la vostra troia, sarò la vostra schiava ma datemi questi cazzoni meravigliosi ‘

Si era letteralmente buttata in ginocchio ai piedi dei maschioni e come un’indemoniata iniziò a toccare con tutte e due le mani i cazzoni, se li sbatteva violentemente in faccia , dava delle lunghe leccate partendo dalle palle lungo tutta l’asta e fino alla cappella, dove con dei veloci col pettini dati con la punta della lingua solleticava il filetto.Li annusava allargando a dismisura le narici e tentando, naturalmente senza riuscirci, di ficcarci i cazzoni.

I ragazzi mostrarono di gradire molto il trattamento tanto che la coprirono con un notevole campionario di insulti irripetibili .

Arrivati ormai al culmine dell’eccitazione presero in mano la situazione.

Per meglio dire , presero in mano la testa della mamma e impugnandola per le orecchie le infilzarono a turno, i cazzi in bocca , spingendola oscenamente sulle loro aste imperiose.

Se la stavano letteralmente scopando in gola e mentre le scaricavano ,uno alla volta, un enorme quantità di sborra sull’ugola le gridavano :

– buttana industriale, sucaminchia, ti anneghiamo con la nostra sborra , quando avremo finito di riempirti lo stomaco a forza di sborrate , all’ospedale per la lavanda gastrica dovrai andare, così tutti sapranno che razza di puttanone sei.

– Zoccolona non ho mai visto una vacca innamorata del cazzo come te ‘

Quando ebbero tutti e tre sborrato, finalmente si quietarono un attimo. Anche io,che dietro la mia finestrella avevo subito iniziato a menarmi l’uccelletto, ancor prima che mamma e i tre energumeni comparissero nel salone , procurandomi durante la spettacolare visione, almeno 3 orgasmi e tutti nel mio fazzoletto, altrimenti mamma si sarebbe arrabbiata se sporcavo per terra.

L’unica che non aveva ancora goduto, era proprio la mamma .Da quanto era eccitata ci mancava poco che si mettesse a piangere, sembrava in preda ad una crisi di nervi.

Se ne accorsero anche i ragazzotti che le rivolsero la parola canzonandola un po’ :

– su troiona stai tranquilla che adesso ti facciamo godere ‘

– Vi prego ragazzi inculatemi, chiavatemi fatemi qualunque cosa , ma vi scongiuro fatemi godere

Era letteralmente in calore , il suo volto era stravolto dall’eccitazione, gli occhi sembravano quelli di una pazza , il suo corpo trasudava libidine , una libidine densa e palpabile.

– calmati troia, prima di donarti i nostri bei cazzoni, devi deliziaci ,sculettando a quattro zampe , come quella cagna che sei , per questo bel salone ‘

La troia inizio a sgambettare come un brava cagnolina , trotterellava per il salone mentre i suoi aguzzini infierivano assestandole sonore sculacciate o più discrete bacchettate sulle chiappe. Poi ,dopo averla fermata e fatta mettere in posizione ginecologica sulla poltrona, con le gambe divaricate sui braccioli, hanno iniziato a percuoterla con una bacchetta sulla fica fino ad arrivare progressivamente a colpire il clitoride, il tutto mentre le infilavano un dito roteante nel buco del culo.Ciò scatenò una serie di orgasmi multipli , iniziò a godere rumorosamente e continuò ininterrottamente per oltre un minuto, gridando oscenità di ogni genere roteando gli occhi come un a pazza indemoniata, tremando tutta ed alternando risate isteriche a crisi di pianto.

Poi finalmente si placò ed i ragazzi dissero :

– hai visto la zoccolona ? non solo &egrave una scrofa ma pure masochista &egrave ‘

– se gode così con una bacchetta sul clitoride , quando le diamo le minchie che fa?

– Lo scopriremo subito, giratela che me la voglio inculare ‘

Mamma ormai era una marionetta nelle loro mani la rivoltavano ed usavano come volevano.

I loro cazzi svettavano nuovamente impetuosi e maestosi ed il ragazzo che si era proposto di incularla, le puntò la violacea cappella sul culo e la penetrò, destandola dallo stato di torpore in cui era sprofondata dopo l’orgasmo.

– tieni troia ti limo il culo con la minchia ‘

– sei contenta ora con sto cazzone nel culo?

– Goditelo con calma perché ora, io e i miei amici ti daremo tanto di quel cazzo in tutti i tuoi buchi che ,quando avremo finito neanche le forze per camminare avrai ‘

A questo punto intervenne un secondo maschione che le piazzò il cazzo nella figa, iniziandosi ad esibire una doppia penetrazione in cui i tre maschioni si alternarono mentre la mamma subiva gli assalti , con docile rassegnazione ed in un continuo stato di orgasmo.

I tre maschioni si alternarono per due ore, sborrandole più volte in culo,figa e perfino in faccia.

Alla fine dell’ingroppata la troia era una maschera di sborra ed i ragazzi dopo essersi fatti pulire i cazzi con la lingua le dissero :

– troia succhiacazzi ora vatti a dare un ripulita e a rifarti il trucco, che sei ridotta proprio uno schifo-

– poi torna e facci qualcosa da mangiare , che poi si ricomincia.

Io nel frattempo avevo continuato a riempire il fazzoletto con le mie sborratine infatti vedere, quei tre arroganti ragazzotti, trattare la mamma in quella maniera mi aveva eccitato in tale maniera, che anche appena finito di sborrare ,continuavo a menarmi il cazzettino e nelle 3 ore circa che era durato finora l’incontro, non avevo mai smesso. Insomma, vedere lei di solito cosi altera , subire e farsi umiliare mi arrapava come mai mi era successo nella mia vita fino ad allora.

I tre ragazzotti una volta uscita mia madre dal salone iniziarono a commentare ad alta voce :

– ve l’avevo detto che era una troiona ‘

– cazzo hai ragione, sotto quell’aria da donna irreprensibile e autoritaria ,si &egrave vista la sua vera natura di troia perfino masochista ‘

– credo che ormai &egrave completamente in mano nostra , credo che potremo esaudire grazie a questa vacca borghese ogni perversione che ci passa per la mente .

– si, brindiamo alla zoccola e alle future chiavate.

Queste parole erano musica per le mie orecchie , infatti già mi pregustavo le innumerevoli seghe che mi sarei fatto in futuro spiando la mamma con i suoi giovani amanti.

E proprio mentre fantasticavo la mamma rientrò nel salone.

Era splendida nuda solo con le calze mantenute dalle giarrettiere e i suoi sandaletti con quei tacchi vertiginosi.

Si era anche cambiata le calze in quanto quelle di prima nella foga dell’orgia si erano smagliate.

Si avvicinò al divano e si chinò per raccogliere il vestito (per cucinare credeva di potersi rivestire) quando uno dei ragazzi tirandole un sonoro schiaffone sul culo le disse :

– troia cosa pensi di fare ‘

– mi vorrei rivestire per cucinare ‘ rispose lei

– no cocca hai sbagliato a capire tu in nostra presenza dovrai sempre stare cosi svestita ,al massimo ti consentiremo di indossare un succinto grembiulino da cameriera.

– Anzi vai a prendere quelli della tua cameriera che li provi e poi decidiamo

Portò 2 grembiulini molto piccoli tipo quelli che le cameriere portano sopra i vestiti. Erano molto piccoli e per il taglio completamente uguali mentre differivano per il colore : uno era bianco l’altro era giallo.

Glieli fecero provare tutti e due , facendole improvvisare un improbabile defil&egrave , infatti le dissero di sculettare in lungo ed in largo per salone.La mamma collaborava ottimamente coi maschioni atteggiandosi proprio come una modella e facendo anche un po’ la troietta .

Naturalmente il tutto si svolgeva tra palpeggiamenti e sonore pacche sul culo.

Alla fine fu scelto il grembiulino bianco e devo dire che mamma così agghindata faceva la sua superba figura.Il fiocchetto con cui se lo era allacciato dietro , le faceva risaltare il culo, che veniva ad essere così impudicamente esposto o per meglio dire incorniciato tra il bordo delle calze ed il fiocchetto del grembiulino.

Gli portò da mangiare dei piatti freddi che aveva fatto comprare in gastronomia e che teneva nel frigo , tra questi cera del vitello tonnato.

Durante la cena si divertivano a fargli assaggiare la crema del vitello tonnato direttamente dai loro cazzi, dopo averli intinti nella crema.Oppure la penetravano con vari oggetti o con le dita stesse , gli percuotevano il clitoride con una bacchetta o glielo pinzavano con una molletta e così agghindata e con l’aggiunta di una carota nel culo la facevano passeggiare, casomai dandole anche qualche nerbata sulle chiappe. E proprio li in piedi nel centro del salone e così agghindata ebbe un altro violentissimo orgasmo, che la fece cadere in ginocchio.

– minchia più la picchi e più gode la troia ‘

– Alzati puttana e vieni a succhiarci il cazzo , che ti scarichiamo in gola l’ultima dose di sborra e poi cene andiamo ‘

– Comunque poi ci rivedremo presto, perché ormai sei la nostra troia privata.

Quindi gli fece un pompino a testa e dopo avergli pulito il cazzo, sempre nuda e con la carota nel culo li accompagnò all’uscita.

I tre ragazzotti si accomiatarono dandogli l’ennesima pacca sul culo e ripetendogli che ormai era la loro puttana e che si sarebbero presto fatti vivi.

Allora mia madre venne da me e mi chiese :

– allora segaiolo ti &egrave piaciuto ?

– si mamma credo che quella di segaiolo cornuto &egrave la mia vera natura ‘ risposi

– bene vedrai che troveremo anche una bella ragazza troia come me ed insieme ti renderemo un cornuto felice.

Poi aggiunse che avrebbe cambiato atteggiamento anche in azienda e di stare attento, che in ogni momento da ora in poi , avrei potuto ammirarla come l’avevo ammirata in quel pomeriggio.

Sono sempre Adolfo il segaiolo minidotato e continuo a raccontarvi dei fatti accaduti nel lontano 1983 .

Protagonisti di queste storie siamo io, allora diciottenne, e mia madre Concetta allora trentaseienne.

Come vi ho già detto nel precedente racconto, la mamma era ed &egrave una donna veramente bella: mora con lunghi capelli, alta 1.74 cm peso intorno ai 59-60 kg un seno pieno e sodo (4^ misura di reggiseno) due gambe lunghe ed affusolate e un culo veramente spettacolare.Io invece non le assomigliavo per nulla ero piccolo 1.60 cm grasso almeno 75 kg oltre che minidotato, pisellino da

4 – 6 cm.

Dopo l’avventura con i miei compagni di classe, cominciò ad avere un comportamento molto audace in azienda, anche davanti ai dipendenti.

Era il mese di maggio ed erano iniziati i primi caldi, quando la mamma decise di andare a prendere il sole. Fino a qui niente di strano , se non fosse stato per il fatto che, invece di andare sul terrazzino ubicato,praticamente sul tetto, e dove sarebbe stata al riparo di sguardi indiscreti, decise di andare nel prato in fondo alla azienda. Se poi aggiungiamo, che aveva già un abbronzatura integrale , ottenuta con le lampade e quindi non aveva alcun bisogno di prendere dei bagni di sole,il quadro &egrave completo.

Per chi non avesse letto il primo racconto , mia madre &egrave titolare di una azienda di venti dipendenti, tutti uomini (ad esclusione di una vecchia segretaria) e viviamo solo io e lei (&egrave divorziata da mio padre) in una villetta che si trova all’interno dell’azienda stessa.

La vidi prepararsi , indossava un bikini bianco le cui mutandine molto sgambate, davanti gli coprivano a malapena il pelo pubico e dietro le lasciavano completamente scoperte le splendide chiappe (era poco più che un tanga)e anche il reggiseno era molto generoso, infatti delle tette erano coperti a ma la pena i capezzoli, di cui però se ne intuiva forma sotto il tessuto.

Calzava dei vezzosi sandaletti sempre bianchi, che le lasciavano il piede completamente scoperto e che erano dotati un tacco sottilissimo ed estremamente alto ,circa 12-13 cm.

Inoltre aveva in testa un cappello sempre bianco e con una tesa larghissima , il tutto era completato da un paio di occhiali da sole e da un nastrino,con un cammeo in mezzo,che le fasciavano l’esile collo.

Probabilmente se fosse stata nuda , sarebbe stata meno provocante.

Mi chiamò e mi disse :

– Adolfo portami il lettino da spiaggia nel prato in fondo ed aspettami li poi vedi di non perdermi di vista , perché oggi potrai menarti il pisellino spiando quella maialina della tua mamma fare la vacca con qualche dipendente ‘

– Subito mamma ‘ risposi io felice ed eccitatissimo.

Per accedere a questo prato &egrave necessario attraversare tutto il capannone della produzione (lungo più di 100 m) e per giunta dall’interno,quindi sotto lo sguardo di tutti gli operai.

Quindi, eseguendo quanto ordinatomi, portai il lettino da spiaggia nel prato infondo al capannone lo

sistemai e li aspettai l’arrivo di mia madre, sbirciando da una finestrella , l’interno del capannone.

Dopo pochi minuti , la vidi scendere le scale che dagli uffici portano nel capannone della produzione.

Avanzava ancheggiando a piccoli passi, a testa alta guardando diritto davanti a se, sicura ed altera, lo stesso medesimo sguardo severo, che aveva quando si recava in produzione per lavoro e soprattutto vestita in un altra maniera. E’ inutile dire che i dipendenti appena la videro rimasero completamente basiti.

A mano a mano che arrivava all’altezza di qualche macchina come se quella, fosse una situazione normale , si fermava e intratteneva un discussione con gli addetti alla macchina medesima :

prima in maniera professionale

– buongiorno signor DIGIOVANNI , tutto bene ?-

– mi raccomando stia attento a quei cuscinetti &egrave necessario che siano fatti con cura altrimenti ce li contestano ‘

poi verso la fine del tragitto in maniera molto vezzosa e come una consumata puttana

– non trova che oggi faccia proprio caldo ? ‘

– non ho saputo resistere e ho deciso a farmi un bel bagno di sole ‘

– solo per questioni di decenza ho tenuto questi straccetti addosso, ma se fosse per me, starei tutta nuda.

A questo punto un operaio più intraprendente degli altri gli rispose :

– signora Concetta si denudi pure, noi non ci scandalizziamo , anzi la cosa ci farebbe molto piacere ‘

poi rivolgendosi agli altri

– vero ragazzi ‘

– si , nuda – risposero tutti in coro.

Quindi la mamma riprese a parlare e rivolgendosi a tutti in maniera molto civettuola quasi in falsetto :

– allora io mi spoglio eh ?

– non &egrave che dopo cambiate idea e mi denunciate per atti osceni ? O andate a dire a tutti che giro nuda per la fabbrica ? Oppure vi mettete qualche idea strana in testa ?

– no, non si preoccupi signora , saremo muti come una tomba e per la testa non ci passa nessuna idea strana, basta che adesso ci fa vedere la fica.

Era una situazione veramente surreale e molto eccitante ed io mi ero già preso il pisellino in mano e naturalmente avevo iniziato a menarmelo.

La mamma, finito di parlare, si avvicinò ad un operaio gli porse la schiena e gli chiese :

– per favore mi sgancia il reggiseno ? ‘

Questi con mano tremante apre il gancetto del reggiseno, la mamma fa un passo in avanti e con fare più troiesco di una spogliarellista si tolse il reggiseno mettendo in vista il resto delle splendide mammelle.Intanto gli operai si erano stretti in cerchio intorno a lei.

Quindi, piegando il busto in avanti afferra le mutandine e le accompagna giù fino alle caviglie, offrendo a quelli alle sue spalle la visione del suo meraviglioso culo in tutto il suo splendore, poi sollevando un piede alla volta si libera delle mutandine lasciandole li per terra .

Una volta nuda il silenzio fu rotto da un fragoroso applauso e ad urli di acclamazione.

Fece qualche giro su se stessa , per farsi ammirare da tutti ed esclamo :

– ecco fatto sono nuda, contenti ? Adesso fatemi passare che vado a prendere il sole ‘

E come se fosse la cosa più normale di tutte, riprese a camminare verso il portone d’uscita del capannone.

Nel frattempo gli operai iniziarono a fare osceni commenti anche a voce alta in modo che la mamma potesse sentire.

– guarda che culo ha la troia ‘

– e le tette , la mungerei come una vacca ‘

– hai visto che pelo nero e folto , sembra velluto ‘

– ce l’ ho duro come un mandrillo la trapanerei fino a farle chiedere pietà ‘

Incurante di tutto , uscì dal capannone e mi raggiunse nel prato dove io le avevo portato il lettino da spiaggia.

Mi vide proprio mentre con il cazzettino in mano stavo godendo e mi sborravo nella mano.

– ma bravo il figlioletto segaiolo , hai già iniziato a godere ‘

– ora però ti conviene nasconderti altrove , perché ti garantisco che ho appena cominciato e prima che la giornata finisca , avrai l’opportunità di vedermi altre volte comportarmi da troia.-

Quindi mi andai a nascondere nel capanno che c’era in fondo al prato da dove, avrei potuto ammirarla indisturbato, prima prendere il bagno di sole tutta nuda e poi, chi sa.

Infatti, non dovetti attendere troppo, perché mentre ammiravo lo splendido corpo di mia madre che nuda ad esclusione di cappello,sandaletti occhiali e nastrino intorno al collo era mollemente stesa sul lettino da spiaggia , come Paolina Bonaparte mentre posava per la celebre statua, fece la sua comparsa ai limiti del prato, il responsabile di produzione.

Questi era un bell’uomo sui 35 anni molto alto (1.85 cm ) con muscoli possenti, bruno di carnagione e di capelli , con due baffoni che gli davano un’aria molto severa e molto autoritaria. Inoltre. da quanto avevo potuto intravedere sotto la camicia aveva un petto molto villoso.

Appena la mamma lo vide, si alzò e gli sculetto in contro , con un atteggiamento così ruffiano che pareva scodinzolasse.Tutto il contrario dell’ atteggiamento serioso ed autoritario che lei era solita avere in azienda nei confronti di tutti i dipendenti.

Giunta ad un metro da lui , cinguettò :

– salve ingegnere, visto che bella giornata ? L’ideale per prendere il sole vero? ‘

– Signora lei &egrave solo una grandissima troia ? Le sembra il modo di stare in azienda? In reparto sembra sia passato un tornado, ho dovuto intervenire molto severamente per restaurare l’ordine e soprattutto riprendere il lavoro ‘

poi a con un tono molto sprezzante:

– visto che &egrave diventata una troia in calore ho pensato che &egrave meglio incanalare le sue intemperanze.

– Prima ho visto che gli operai hanno fatto pesanti apprezzamenti sul suo corpo e so che

questo avveniva anche prima che si facesse quella passeggiata per il reparto, anche se in

maniera più velata.Quindi visto che &egrave una bella donna e che &egrave diventata così

troia instaureremo un nuovo premio di produzione : il suo corpo.

Chi alla fine di ogni settimana raggiungerà degli standard produttivi ottimali , secondo il

mio insindacabile giudizio, avrà diritto a farle quello che vuole nei limiti della sua

incolumità fisica. Naturalmente i vincitori del ‘concorso’ potranno essere anche più di uno

e fino ad un massimo di 5.

E poi aggiunse

– durante la settimana , io deciderò dei giorni ,in cui dovrà stare in azienda nuda come sta adesso e tutti i dipendenti avranno libertà di fare apprezzamenti, anche scurrili, e di assestarle qualche sonora pacca sul suo bel culo.Loro sapranno, che possono insolentirla ed insultare da un chiaro segno di riconoscimento che lei indosserà, e non dal fatto che &egrave nuda e questo segno di riconoscimento sarà un nastrino che porterà al collo. Solo in questa occasione potranno mancarle di rispetto,mentre in tutti gli altri casi, lei continuerà ad essere la stimata signora CONCETTA Z. ‘ titolare e presidentessa della nostra azienda, anche se si trovasse nuda a girare per la fabbrica.

– Mentre io potrò esigere da lei prestazioni di carattere sessuale ogni volta che lo vorrò a cominciare da ora

Poi, passando improvvisamente al tu:

– Quindi ora inginocchiati e succhiami il cazzo troiona e mi raccomando la sborra la dovrai ingoiare tutta.

Io solo a sentire queste parole avevo avuto un altro orgasmo ma continuai comunque a menarmi il cazzetto.

Intanto la mamma si era inginocchiata davanti all’ingegnere e toltasi occhiali e cappello gli abbassò i pantaloni estraendone il cazzo.

Un cazzo veramente stupendo lungo non proprio come quello dei miei compagni di classe ma quasi,sarà stato circa 22-23 cm,in compenso era più grosso di diametro ed anche la borsa dei coglioni era enorme.Le cosce erano possenti e pelosissime insomma, l’ingegnere sprizzava mascolinità da tutti i pori e la mamma era estasiata.

Aveva il viso affondato nel pube dell’ingegnere, gli annusava il cazzo, gli dava ampie leccate dalle palle alla cappella, lo impugnava a due mani e lo menava, spalancava la bocca e lo ingoiava fino a posare le labbra sui peli pubici e mentre lui la insultava molto pesantemente:

– si grandissima troia che non sei altro e dal giorno che mi hai assunto che sognavo di farti questo.

– Dalla prima volta che ti ho vista, ho pensato che altro non eri che una troia succhiacazzi.

– Adesso qui inginocchio e con il mio cazzo in bocca non hai quell’aria superba e altezzosa,vedrai d’ora in avanti che bel trattamento ti sarà riservato.

Poi al culmine dell’eccitazione :

– adesso basta giocare col cazzo troia

E impugnando la testa per le orecchie, inizio a chiavarla in bocca e dopo pochi secondi , di questo su e giù ,le scaricò in gola tutta la sua sborra naturalmente continuando ad insultarla.

– bevi lurida troia , bevi tutta la sborra e poi puliscimi per bene il cazzo con la lingua

Pulito il cazzo la mamma si alzò e l’ingegnere dopo esseri ricomposto la salutò,assestandole una sonora pacca sul culo e mentre si allontanava, gli ricordò che oggi avrebbe dovuto mantenere quell’abbigliamento e soprattutto quel nastrino sul collo per tutta la giornata.

Quindi rientrò nel capannone, probabilmente a spiegare la nuova situazione agli altri dipendenti.

Naturalmente anche io nel capanno ebbi un altro orgasmo e sempre con il pisellino in mano uscii e andai verso la mamma che si era nuovamente sdraiata sul lettino.Questa vedendomi mi sorrise,io le feci notare che aveva una chiazza di sborra sopra le labbra.Lei allora mi invito a pulirgliela con la lingua.

– dai segaiolo leccami la sborra dalla faccia così impari ad apprezzare la sborra degli uomini

veri e quando sarai sposato con una brava troia come me saprai apprezzare lo sborra dei

suoi amanti e la farai felice ‘

Eseguii con gioia e la mammina dopo che ebbi pulito ,con un solo colpo di lingua , la sua faccia,

mi premiò.

Infatti prese il mio cazzettino tra le dita e mi fece una bellissima sega portandomi per l’ennesima volta all’orgasmo e permettendomi di sborrarle in mano.

Poi fissandomi negli occhi con una leccata si pulì la mano dalla mia sborra.

A questo punto mi invitò a rimettere il pisellino nelle braghe e aggiunse che fra una mezz’oretta avrebbe fatto un’altra passeggiata tra gli operai e quindi dovevo trovare un nascondiglio sicuro per poterla spiare. Per ora le sue performance le avrei potute ammirare solo nascondendomi e solo in un secondo tempo mi avrebbe consentito di palesarmi mentre mi smanettavo guardandola fare maialate.

Dopo circa mezzora la mamma si alzò e nuda come si trovava si incammino verso il capannone, lasciando sul lettino occhiali e cappello.

Gli unici indumenti che indossava ,se indumenti si possono chiamare , erano il famoso nastrino e i sandaletti con gli altissimi tacchi.Era veramente splendida e avanzando a piccoli passi sculettava meravigliosamente.

E mentre lei rientrava nel capannone io ripresi la mia postazione di guardone , sulla scala fuori dalla finestrella.

Era ormai mezzogiorno e gli operai avevano appena spento le macchine e si trovavano assembrati nella corsia centrale del capannone pronti a recarsi a mensa e proprio in quel momento mamma comparve nel capannone e gli sculettò incontro.

Si accorsero subito che aveva ancora il nastrino al collo ed iniziarono a commentare .

– guarda la troia ha il nastrino , adesso ce la spassiamo ‘

– dai scrofa avvicinati ‘

– guarda come gli ballano, quelle tette da vacca che si ritrova –

Quindi uno che sembrava essere il loro capo usando un tono di scherno, le rivolse la parola :

– signora, si &egrave dimenticata di vestirsi stamattina eh ?

– o aveva troppo caldo alla fica ?

– no , forse &egrave solo diventata una grandissima troia ?

– forse &egrave meglio che c’&egrave lo dica lei come mai &egrave in giro per il conciata come una battona.Allora troia parla,spiegaci tutto!

– non so cosa mi stia accadendo signor Osvaldo ‘ rispose lei fingendosi meravigliata

– bene, &egrave da quando lavoro per te che ho sempre detto che ti avrei messo a 90 gradi , oggi &egrave arrivato il momento ah-ah-ah

La fece avvicinare e la fece piegare con il busto in avanti e mentre faceva ciò ne approfittava per palpargli le tette , dargli pacche sul culo o ficcargli dita sia in culo che in fica .Poi con tono professionale chiese una livella (quegli strumenti che i muratori usano per verificare i piani) e la pose sulla schiena della mamma e iniziò a modificare la posizione della schiena della mamma.Per farlo le dava dei colpi sul culo , seguiti da un più giù o da un più su , fino a quando disse :

– ferma troia, non ti muovere ‘ e proseguì rivolto agli altri operai .

– &egrave in bolla ,visto ve l’avevo detto che primo o poi la mettevo a 90 gradi sta troiona ?

E qui tutti si misero a ridere, mentre mamma era in quella posizione oscena e i suoi aguzzini presero prima a palparla un po’ dovunque , poi proseguirono ficcandogli vari oggetti sia nel culo che nella figa.

Dopo che glie ebbero ficcato in culo un cacciavite dal manico molto grosso gli dissero di passeggiare .

Mentre camminava con il cacciavite nel culo, uno la colpiva ripetutamente sulle chiappe con un tubo di gomma ed un altro iniziò a ficcargli il medio nella fica mentre con l’indice le percuoteva il clitoride.Il tutto si svolgeva in una atmosfera molto concitata e tra insulti e commenti irripetibili.

Ed in questa situazione e a causa di tutti le manipolazioni e intrusioni che stava subendo, mamma si piegò sulle ginocchia in una posizione sconcia e ridicola nello stesso tempo , iniziò a godere senza ritegno davanti a tutti.

– ah si godo si che belloooo godo, godo,godooo ‘

– si, sono una troia , una vacca ohh come godo si godoo ‘

I suoi aguzzini meravigliati del fatto, che per un simile trattamento lei arrivasse godere iniziarono a commentare :

– si baldracca, godi, ti piace il cacciavite nel culo eh?

– Che faccia da troia, si vede proprio, che hai una faccia da troia.

– Hai finito di fare la padrona ,troia, lo sai che hai finito di fare la padrona ?

– Si puttanone godi che poi ,quando ti vinco ,vedi che festa che ti faccio.

Questa &egrave solo una piccola parte degli insulti che le venivano rivolti e proprio mentre la scenetta era giunta al suo epilogo, arrivò sul luogo il responsabile di produzione.

Il quale invitò subito gli operai ad andare a mensa , perché lui non avrebbe tollerato nessun ritardo quando alle 13,30 avrebbero dovuto riprendere il lavoro.Poi rivolgendosi alla mamma mentre gli vibrava una forte pacca sul culo :

– e tu vacca precedimi in ufficio, che poi andiamo a casa tua a divertirci e levati quel cacciavite dal culo, che serve ad altro, solo una troia come te può pensare di farne un uso del genere.

Lei se lo tolse senza fiatare e si mise a sculettare davanti all’ingegnere precedendolo verso casa.

Lui la seguì ammirando con soddisfazione il bel culo e iniziando a pregustare il trattamento che gli avrebbe riservato.

Io a questo punto mi precipitai a casa per andarmi ad appostare dietro la finestrella che dava nel salone, sperando che la mamma conducesse proprio li il suo amante.

Dopo 5 minuti di appostamento i miei desideri furono esauditi, infatti mamma comparve in tutto il suo splendore seguita dall’ingegnere , che nel frattempo si era spogliato pure lui e già esibiva una fantastica erezione, d’altronde la mamma lo avrebbe fatto tirare anche a un impotente figuriamoci ad un maschione come l’ingegnere.

Appena giunti nel salone l’ingegnere si sedette sul divano mentre mamma rimane in piedi dinnanzi a lui.

– allora troia prima mi sono limitato a farti succhiare il cazzo perché avevo fretta , ora invece ho tutto il tempo che vuoi e ho intenzione di godermi le tue arti , con tutta calma.

– Per cominciare preparami da bere , un bel martini ghiacciato e vedi di scattare quando di chiedo qualcosa , cara la mia baldraccona.

– Sappi che sono molto esigente ed ho intenzione di addestrarti a diventare la mia puttana personale.Mi sei sempre piaciuta ed ora finalmente potrò spassarmela con te in piena libertà.

Nel frattempo la mamma aveva preparato la bevanda e messala su un vassoio e gliela porse inchinandosi generosamente , praticamente sbattendogli le tette in faccia .

Dopo essersi sollevata civettando gli chiese :

– desidera che le serva da mangiare ingegnere ?

– si troiona prima portami da mangiare poi ci divertiamo.

– Va bene qualcosa di freddo ?

– Si – rispose lui

A questo punto la mamma si allontanò per andare in cucina a prendere nel frigorifero dei piatti freddi già pronti e li mise su un vassoio e tornò nel salone.Appena fu dentro nel salone si aprì la porta e comparve la cameriera una donna di circa 40 anni.La signora Lucia rimase attonita, in effetti le si presentava davanti agli occhi uno spettacolo molto particolare : un uomo seduto sul divano, completamente nudo e con un cazzo enorme in erezione, poi mia madre pure lei nuda in piedi davanti all’uomo solo con le scarpe come unico vestiario e con in mano un vassoio con del cibo dentro.

A questo punto intervenne l’ingegnere che disse :

– Lucia non si preoccupi, a servirmi ci penserà quella troia della sua padrona, e lei può andare la signora le da il pomeriggio libero.

Questa allibita, guarda in faccia la mamma ed ad un suo segno di assenso si allontana ed esce di scena.

– allora puttana, che aspetti servimi da mangiare –

Quindi la mamma lo servì e si accucciò ai suoi piedi , così mentre lui mangiava lei era pronta ad esaudire i suoi ordini.

– troia portami una birra.

la mamma servizievole e sculettando rapidamente torna in cucina e dal frigo preleva una birra e la porta al suo amante.Dopo aver mangiato e bevuto l’ingegnere dice a mia madre che deve pisciare.

La mamma si alza e sculettando verso l’uscita :

– mi segua ingegnere che mostro dove &egrave il bagno ‘ ma lui &egrave di tutt’altro avviso

– troia che hai capito ? Non ho intenzione di pisciare in un cesso, portami un bicchiere molto capiente ‘

Mamma gli porto un bicchiere tipo quelli da birra e lo avvicinò al suo cazzo e lui ci pisciò dentro.

Fu una pisciata interminabile , infatti riempì il bicchiere fino all’orlo.

– bene troia, ci voleva proprio questa pisciata , adesso mi sento proprio bene ‘

– ora sai cosa devi fare ? ‘

– vuole che le faccia un pompino ,ingegnere? ‘

– no ! adesso ti bevi tutto quel quarto di litro di piscia e in fretta lurida troia , se no scaldo il culo a nerbate-

– ma ingegnere lei sta esagerando ‘

– muoviti troia , sto per perdere la pazienza ‘

mamma vincendo la repulsione si attaccò al bicchiere e tutto di un fiato bevve il bicchiere di piscio.

Guardò l’ingegnere negli occhi e gli disse stavolta dandogli del tu:

– hai visto come sono ubbidiente ?

– non mi merito un premio amore ?

e si pose a quattro zampe a terra sul tappetto e scodinzolando come una cagnetta espose il suo splendido culo, alla vista dell’uomo ,il quale con il cazzo nuovamente in tiro , gli pianto il cazzo in un sol colpo nel culo-

– te lo sfondo tutto il culo troia-

– si amore, spaccami tutta , limami il culo con il tuo splendido cazzone, sono la tua troia ubbidiente e farò sempre quello che vuoi , ma dammi sempre il tuo splendido cazzo fammene fare una indigestione.

– Si troia, ci voglio morire con il mio cazzo nel tuo culo.

La limò in culo e pure in figa, sempre alla pecorina , alternandosi per quasi un ‘ora e procurandogli orgasmi a ripetizione .Quando al culmine del godimento la giro gli andò sopra e puntandogli il cazzo in faccia lo smanettò e gli fece una sborrata industriale sulla faccia coprendogli completamente il viso di sperma.

Quindi si alzò e senza dire una parola uscì dal salone.

Mamma rimase qualche minuto sdraiata per terra , poi guardando verso la finestrella dove io ero appostato e mi chiamò.

– segaiolo vieni giù e vieni a pulire la mamma, che ha la faccia piena di sborra ‘

– si mamma , scendo subito ‘

E felice come mai , scesi nel salone e corsi ad abbracciare la mamma e poi la pulii , leccandola dalla sborra di quel maschione .

– bene figliolo stai imparando ad essere un bravo cornuto ed anche un po’ frocetto-

– grazie mamma-

E così anche questa avventura era finita ma chi sa quante altre ancora ci aspettavano.

Dopo la notte con i professori ed il preside la mamma si calmò per qualche giorno.Infatti si limitò ad aggirasi nuda per l’azienda, ma senza indossare il nastrino di sottomissione.

Faceva questo per attizzare maggiormente gli operai, in modo che quando l’avrebbero vinta o quando avrebbe indossato il nastrino indicante la sottomissione, questi le avrebbero fatto pagare con gli interessi le sue provocazioni.

Il lunedì successivo verso le 4 del pomeriggio squillò il telefono, andai io a rispondere,era Mario uno dei tre mie compagni di classe :

– ciao barilotto , ti voglio parlare di quella troia di madre ‘

– cosa vuoi dirmi di lei ?-

– voglio raccontarti che io Riccardo e Antonio ce la scopiamo regolarmente vieni a casa mia che ti facciamo vedere un filmato dove dimostra tutta la sua troiaggine, inoltre ci sarà anche un’altra una sorpresa per te ‘

Mi recai immediatamente a casa di Mario.Appena giunto suonai il citofono e Mario mi fece subito entrare.

Li trovai la mia fidanzata Lauretta (la sorpresa).

– Sei contento della sorpresa, pisellino ?’ mi chiese lui

– Ciao Lauretta, come mai sei qui ?’ risposi io

– Primo sono cazzi miei e tu devi imparare a non chiedermi mai nulla, comunque sono qui perché io e Mario scopiamo regolarmente e sono rimasta qui perché volevo che tu lo sapessi.

– ciccione basta dire cazzate e spogliati e goditi lo spettacolo, che Lauretta mi ha detto che razza di segaiolo sei ‘ disse Mario facendosi una risata

Mi fanno spogliare nudo e naturalmente non perdono l’occasione di deridermi , poi mi dicono di stare in piedi davanti al televisore pronto a menarmi il pisellino.

Quindi fanno partire il videoregistratore :

Nelle prime immagini si vede mamma che cammina scortata da 3 uomini in un azienda agricola.

E’ completamente vestita , infatti indossa una pelliccia di visone un paio di guanti e calze e scarpe con tacco a spillo ad 13 cm ,la pelliccia &egrave piuttosto lunga ed inoltre la tiene chiusa, quindi non si vede se sotto indossa un vestito o meno , si vedono solo le calze nere con la riga.

La fanno entrare in una stalla e le tolgono la pelliccia.Sotto la pelliccia &egrave nuda ad esclusione di calze scarpe e guanti.

E’ veramente molto eccitante in quella mise , i guanti sono quelli lunghi infatti , le arrivano oltre il gomito.

– &egrave proprio una gran bella figa quella troia di tua madre ‘ disse Mario rivolgendosi a me

– allora troia, sei pronta per la prova – esclama uno dei tre uomini del filmato

– si sono pronta anche se non capisco cosa devo fare ‘

– lo capirai tra un attimo ‘ dicono mentre la spingono verso un box

nel box c’&egrave un cavallo.Questo cavallo &egrave imbracato per tutte e quattro le zampe in modo che non possa far danno a chiunque si metta sotto il suo corpo.

– adesso cara la mia troia , tu ti accucci sotto la pancia del cavallo e con mani e bocca vedi di fare godere il cavallo-

– quando sta per godere la sborra vedi di farla cadere in questo contenitore –

– ma voi siete pazzi , per chi mi avete preso ‘ protestò la mamma

– per quella grandissima troia che sei, quindi non fare troppe storie e accucciati sotto la pancia del cavallo ‘

la mamma rassegnata e anche eccitatissima dalla situazione si accuccia sotto la pancia del cavallo e inizia da prima ad accarezzare il ventre dell’animale poi a toccargli i genitali.

In pochi secondi il cazzo dell’animale sguscia come una spada dal suo fodero.

E’ veramente enorme e la mamma lo brandisce con tutte e due le mani.Lo abbraccia, lo annusa prende anche l’enorme cappella in bocca , il cavallo inizia a nitrire e tenta, per quanto gli &egrave possibile (visto che &egrave legato) di spingere il suo enorme cazzo nella bocca di mamma e mentre i tre uomini commentavano :

– che lurida troia e pensare che faceva pure storie ‘

– già quando camminava per la strada sterrata si lamentava del fango e adesso &egrave li inginocchio che succhia il cazzo ad una bestia ‘

– neanche l’ultima delle battone e per nessuna cifra, sarebbe disposta a fare certe schifezze ‘

– che troiona –

mentre davanti alla televisione :

– ma che brava troia la mia futura suocera , dovrò veramente impegnarmi per diventare troia come lei ‘ disse la mia ragazza

– però sei sulla buona strada e te lo dice uno che se le spassata sia con te che con quella troia che sta sul video ‘ rispose Mario

– e tu segaiolo chi dici che &egrave più troia tra la tua ragazza e tua madre ?

– non lo so ‘ risposi io mentre mi menavo il cazzettino davanti a quelle immagini

Coda dell’occhio vidi che Mario aveva estratto il cazzo e afferrata Lauretta per la coda dei capelli gli sbatté il cazzo il bocca dicendogli :

– suca troia, tanto tu il filmato l’ hai già visto. E tu cornuto non staccare gli occhi dal video ,che siete fidanzati da troppo poco tempo , perché tu possa già vedere la tua ragazza succhiare il cazzo ad un altro, ah-ah-ah-ah.

Io girai di scatto la testa e fissai intensamente lo schermo senza più distogliere lo sguardo di la.

Nel mentre la mamma continuava a segare l’enorme cazzo a due mani , lo prendeva in bocca , lo leccava, se lo passava tra le tette, sulla fica e perfino tra le chiappe.

Dopo 10 minuti di queste macchinazioni il cavallo iniziò ad eruttare la sua sborra dall’enorme cazzo.

Il primo schizzo colpi mamma in pieno volto , imbrattandola completamente, poi lei riuscì in qualche maniera a indirizzare gli schizzi di sborra nel contenitore (un grosso bicchiere di vetro),

Fino a riempirlo quasi completamente (1/4 di litro).

– che puttanona &egrave riuscito a farlo venire ‘ disse uno degli uomini e poi aggiunse

– zoccolona ora alzati da li sotto e beviti tutta la sborra che c’&egrave nel bicchiere ‘

La mamma con un sguardo da pazza (il solito sguardo che aveva quando era troppo eccitata) e con tutto lo sperma dell’animale che gli colava dalla faccia, imboccò il bicchiere e fece colare nella sua laida bocca tutto il seme della bestia.

E poi fissando i tre uomini esclamò :

– sono stata brava ? adesso mi merito un premio, dai scopatemi che sono in calore ed ho voglia di cazzi dappertutto ‘

– te lo scordi troiona che ti scopiamo , ci fai troppo schifo ‘

– inginocchiati qui davanti a noi ‘

Quando la mamma &egrave in ginocchio davanti a loro , questi estraggono i loro cazzoni e iniziano a segarsi davanti alla sua faccia. Eccitati com’erano in pochi secondi esplodono , riempiendo ulteriormente di sborra il viso, il collo ed i capelli della mamma, mentre lei aveva iniziato a sditalinarsi selvaggiamente.

I maschioni finito di sborrare, una volta che i cazzi si sono smosciati, iniziano a pisciare colpendo sul volto la mamma, che apre la bocca e seguita a sditalinarsi.Finiti i getti di piscia l’inquadratura scende fino a alla mano di mamma che si scopa in fica e poi sale nuovamente fino a riprendere il volto lordato di lei, che si apre lentamente in un sorriso, dissolvenza e poi FINE.

E proprio sul volto sorridente di mamma sento Mario esplodere:

– si troia bevi tutto , cazzo a questa scena non riesco a resistere , si puttanona beviti tutto ‘ rivolgendosi alla mia ragazza ‘

Finito di sborrare rivolgendosi a me :

-Cazzo come gli ho riempito di sborra la bocca a questa troia della tua ragazza ‘

– brava troia sei proprio la regina delle succhiacazzi ‘ disse stavolta a lei e poi nuovamente a me

– rivestiti , prendi la cassetta portala a quella troia di tua madre e poi sparisci che io e la tua ragazza abbiamo da fare ‘

Il con il cazzettino in tiro (non avevo ancora goduto) mi rivestii , estrassi dal videoregistratore la cassetta e mi apprestai ad uscire , quando la mia ragazza mi venne incontro.

Pure le sue labbra e la sua faccia erano imbrattate di sborra. Mi sovrastava di buoni 25 cm(tra i tacchi e tra che era 13 cm più alta), quindi si chinò e presami la testa tra le mani mi bacio sulla bocca appassionatamente Le nostre lingue si intrecciarono in un vortice frenetico (almeno per me) e così lei mi passo, tutta la sborra che aveva in bocca, tra le labbra ed anche in faccia, mentre con una mano mi aveva preso, da sopra i pantaloni, il cazzetto.

Così eccitato da tutta quella situazione e dai palamenti della mia ragazza godetti nelle mie braghe mentre ero tra le sue braccia. Lei se ne accorse e mi sussurro in un orecchio :

– bravo pisellino così segaiolo e cornuto mi piaci ‘

– adesso rimango qui a cornificarti ancora con quel maschione del tuo amico, poi stasera vengo a trovarti e mentre ti racconterò tutto tu potrai menarti il pisellino davanti a me ‘

Mi dette un bacio sulla fronte ed uscii dalla casa mentre i due amanti si preparavano per un altro incontro bollente.

Andai verso casa e appena giuntovi mi recai da mia madre.

Trovata le raccontai, dandole la cassetta, degli accadimenti di quel pomeriggio.

Mi ascoltò con molta attenzione mi spiegò che quel film l’aveva girato 6 anni prima.

– Avevo appena divorziato da tuo padre e mi servivano dei soldi per liquidarlo e per ingrandire l’azienda. Allora la ditta era molto più piccola di adesso(2 dipendenti più tuo padre) ed inoltre navigava nei debiti , infatti tuo padre amministrava l’azienda nella stessa maniera di come sapeva usare il suo insignificante pisellino.

Quindi andai in banca e chiesi un prestito dopo aver illustrato al direttore il mio piano di rilancio.

– Il direttore mi disse che mi avrebbe fatto avere il prestito ad interessi 0 solo ad un patto,cio&egrave se avessi acconsentito a girare 5 film di genere pornografico.Inoltre aggiunse che avrei potuto restituire i soldi in 5 anni-

– La cosa mi sembro interessante e dopo che fui rassicurata del fatto che i film sarebbero stati destinati ad un circuito extraitaliano accettai.

Dopo una breve pausa aggiunse :

– Però tre anni fa mi sono accorta che questi filmini circolavano in Italia.Per meglio dire fui convocata dal Direttore della banca .Questi mi disse, che i film giravano liberamente anche in Italia e che non aveva potuto farci nulla perché così, aveva deciso la casa che aveva prodotto il film e comunque questa casa produttrice aveva disposto di farmi avere, a titolo di indennizzo, la cifra di duecento milioni, che mi consegnò subito.

Dopo avermi spiegato questa storia mi disse che aveva le cassette di tutti e 5 i film che aveva girato e che ora potevo anche vederli mentre mi menavo il pisellino.

Le chiesi se non aveva paura di subire ricatti. Lei mi tranquillizzo subito dicendomi che non era disposta a subire nessun ricatto, perché grazie al prestito prima e ai duecento milioni poi era diventata una donna molto ricca, perché quei soldi li aveva fatti fruttare 100 volte tanto ed era per questa sua ricchezza, una donna molto temuta.

Infatti l’azienda era solo una piccola parte delle attività economiche sotto il suo controllo.

– vedi figliolo io posso ed amo farmi trattare come la peggiore delle troie da chiunque , ma poi se decido che devono smettere ,si rassegnano e torno ad essere la rispettabile signora Concetta Z.-

– i tuoi compagni di classe si stanno ora divertendo da più di un anno a ricattarmi per quei filmini ed io sto reggendo il gioco fingendomi spaventata del possibile scandalo e accentando così i loro ricatti sessuali –

– ma quando passeranno il segno o quando mi stuferò , ad esempio chiedendomi dei soldi o esagerando con l’invadenza della mia vita privata , allora li farò smettere in un momento ‘

– Questo perché, sono una donna molto temuta, infatti sono in affari con tutti e tutti direttamente o indirettamente hanno bisogno di me.Inoltre non sono minimamente interessata al giudizio della gente.

Passarono tranquillamente alcuni giorni dove mamma non si esibì in nessuna particolare performance sessuale.

Arrivò finalmente il fatidico giorno dove il direttore di produzione doveva scegliere la miglior squadra di operai degli ultimi 15 giorni.

Furono scelti Antonio D. , Felice S. e Giuseppe P.

Erano 3 giovani operai avevano circa la stessa età : 25 anni.

Inoltre avevano un fisico da palestrati , altezza media 1.75-1.80 cm e come avrei visto poi , potevano vantare ognuno un cazzo veramente notevole 24-25 cm.

I tre avevano vinto il diritto di poter usufruire delle prestazioni di carattere sessuale della mamma per l’intero sabato pomeriggio successivo.

Il sabato mattino precedente l’incontro mamma ,come era sua consuetudine prima di ogni incontro, andò dal parrucchiere e poi pure dall’estetista.

Tornata a casa si preparò accuratamente.Per ricevere i vincitori, indossava solo delle calze nere con la riga e delle scarpe dello stesso colore con un tacco di 14 cm oltre che al nastrino al collo indicante la sua totale sottomissione.

Alle 14 in punto arrivarono i tre operai e furono fatti accomodare nel salone, dove mamma fece il suo ingresso trionfale 5 minuti dopo, abbigliata come sopradescritto.

– buongiorno signori sono qui a vostra disposizione per tutto il pomeriggio ‘ cinguetto la mamma

– bene grandissima troia , abbiamo lavorato duro per poterti fare la festa e adesso vogliamo sollazzarci proprio con quella gran vacca che sei ‘ risposero gli uomini

– inginocchiati a facci un bel lavoretto con la lingua , tanto per cominciare ‘

– certo ragazzi , con vero piacere ‘ rispose la troia

Quindi si inginocchio e con studiata lentezza estrasse i tre splendidi cazzoni e poi inizio a leccare uno ad uno molto lentamente dalle palle alla cappella , insistendo in modo particolare sul filetto.

I tre ragazzi erano estasiati da tanta troiaggine, solo 3 settimane prima, non si sarebbero mai immaginati neanche nei sogni più fantastici, di avere li inginocchio la propria padrona a sbocchinarli come una troia .

– si puttana continua così , lentamente e senza fretta ‘

– si così carichiamo il cazzo ben bene di sborra e poi te la spariamo tutta in gola ‘

– ti piace la sborra vero troia ? ‘

– si ragazzi mi piace tantissimo , affogatemi con il vostro sperma.

Dopo non molto uno alla volta i tre iniziarono a sborrare nella bocca aperta di mamma

– si lurida troia mi fai godere , apri bene la bocca che ti faccio il pieno di sperma , godoooo ‘

– sborro bevi vacca che sborro ‘

– si troia ti annego nello sperma ‘

Una volta quietati i bollenti spiriti i tre operai finirono di spogliarsi e ordinarono a mamma di pulirgli per bene i cazzi con la lingua.

– cara la mia zoccolona ora che ci siamo calmati un attimo inizia la fase 2 ., la vendetta.

– Si puttanona adesso ci vendichiamo di anni di angherie da parte tua , ti sei divertita a farci lavorare come negri, adesso vedrai cosa ti faremo fare ‘

– Adesso troiona andiamo in reparto e tu sculettaci davanti e ricordati che siamo i tuoi padroni –

Mamma sculettando molto sensualmente li precedette in reparto mentre loro ammiravano il suo splendido culo

– minchia che chiappe che ha sta troia me la inculerei subito ‘

– sta tranquillo, adesso prima la umiliamo un po’ poi ci sarà tutto il tempo di fargli ogni cosa ‘

– allora puttanona che ne dici di un bel clisterone ? dai mettiti a quattro zampe vicino a quel banco ‘

– no per favore , tutto ma questo no ‘ li pregò mamma

– zitta troia decidiamo noi cosa fare –

Mamma con un’espressione molto spaventata, ubbidì , mentre loro preparavano l’armamentario.

Esso consisteva in un bottiglione da 4 litri collegato ad un tubo di gomma che come terminale aveva una cannula con valvolina.

Inserirono nel bottiglione 4 litri di piscio che avevano precedente preparato ed inserirono la cannula nel culo della mamma,quindi aprirono i rubinetti iniziando a riempire l’intestino della mamma con l’immondo liquido.

Mamma aveva il volto tirato dallo sforzo mentre i suoi tre aguzzini si divertivano commentare :

– ha abbassato le arie la troia, ora che le stiamo lavando le budella con il piscio ‘

– già guarda che faccia ? ‘

– ti piace allora troia, il nostro trattamento ?-

– vi prego,vi scongiuro basta , non ne posso più ‘

– buona troia ancora l’ultimo litro e sei bella piena, sai sono 2 giorni che conserviamo la piscia per riempirti tutta e sarebbe un peccato sprecare questa specialità ‘

Tra i lamenti della mamma e le risate dei ragazzotti il bottiglione fu svuotato completamente nell’intestino di mamma.

Quindi estratta la cannula le tapparono il buco del culo con un tappo di gomma e la fecero alzare.

– dai troia adesso cammina ‘

– ti si &egrave gonfiata la pancia , puttana ‘

– vi prego non resisto, abbiate pietà ‘

– zitta troia e vieni qui ‘

La appesero per le braccia ad una putrella del capannone e la lasciarono penzolare, quindi presero delle cinghie e iniziarono a fustigarla sulle chiappe , dopo essersi così divertiti per una ventina di minuti, smisero di fustigarla.

– facciamo una pausa ‘ disse uno di loro

– si andiamo a prendere un caff&egrave ‘

– tu aspetta li troia ah-ah-ah-ah, non ti muovere ah-ah-ah ‘

E cosi si recarono alla macchinetta del caff&egrave lasciando la mamma appesa per le braccia , con un pancione pieno di piscio e con un tappo di gomma nel culo.

Se la presero con molto comodo e tranquillamente tornarono dalla mamma, che ormai sempre più sofferente, penzolava dalla trave.

La tirarono giù e la fecero camminare per il reparto, mentre si dilettavano a dargli sonori schiaffoni sulle chiappe ormai rosse.

– adesso baldracca vai su quel tombino , levati il tappo dal culo e svuotati ‘

La sotto lo sguardo dei tre maschioni si scaricò l’intestino

– guarda piscia dal culo la scrofa ‘

Finito di scaricarsi le fecero un altro clistere, questa volta di acqua (per pulirla dissero). Poi più arrapati che mai i maschioni le saltarono addosso e iniziarono a penetrarla da tutti le parti.

La scoparono e incularono senza soluzione di continuità per le successive due ore, riempiendole di sperma tutti buchi più di una volta.

La lasciarono esausta su un banco di lavoro e la salutarono dandogli appuntamento al lunedì successivo.

Dopo essersi ripresa tutta sculettante ed imbrattata di sborra venne sopra in casa :

– allora pisellino quante seghe ti sei fatto guardandomi ?

– tre mamma ‘ risposi io

– bene ma ora basta perché domani saranno qui la tua fidanzata e sua madre e dovrai far vedere anche a loro che segaiolo sei , quindi non ti stancare troppo oggi ‘

Il giorno dopo , come mi aveva anticipato mamma, vennero a trovarci Lauretta e la signora Lucia (sua madre).

Appena arrivate la mamma mi obbligo a spogliarmi completamente nudo.

– o come &egrave piccolo il pisellino di suo figlio – disse Lauretta a mia madre e prosegui

– inoltre &egrave anche un tappetto ciccione , proprio un cornuto ideale , sarò molto felice di sposarlo un giorno ‘

– e io sono contenta che lui sposi una bella ragazza e tanto troia ,come te ‘ rispose mamma

– e te lo sto addestrando ad essere un bravo cornuto e pure un ottimo segaiolo ‘

Poi tutte e tre si spogliarono rimanendo solo con le scarpe, naturalmente con dei tacchi altissimi.Erano veramente bellissime io avevo iniziato a menarmi il pisellino mentre le ammiravo.

Loro iniziarono a deridermi ed ad insultarmi , ma questo non faceva che accrescere la mia eccitazione.

– signora posso sverginare il mio fidanzato ‘ disse Lauretta a mia madre , mentre indossava un cazzo finto-

– certo mia cara fallo tuo , davanti a me e a tua madre ‘

– si figlia mia sverginalo prima che qualche tuo amante lo faccia prima di te ‘ disse la signora Lucia.

Mi misi a 90’ e Lauretta dietro di me mi punto il cazzo finto nel culo e con una decisa spinta me lo introdusse per più di metà,diede poi un’altra spinta e mi penetrò del tutto.

Il cazzo finto era molto grosso, almeno 23 cm x 4 di diametro.

Appena mi fu introdotto io cacciai un urlo mentre la mamma e la signora Lucia applaudirono l’avvenuta deflorazione.

Lauretta dopo essere rimasta ferma per qualche attimo per farmi abituare alla penetrazione , iniziò ad assestare violente spinte pelviche , stantuffandomi violentemente in culo.

– bravo pisellino adesso si che sei mio , dai da bravo menati il cazzetto e godi da bravo frocetto ‘

– si amore inculami così forte che sto per venire, si godoooo, che bello godoooo ‘

Cosi godetti nelle mie mani mentre la mia fidanzata mi inculava con il fallo di plastica.

La mia futura suocera e mia madre commentarono che eravamo proprio una bella coppia , tanto troia lei e tanto minidotato,segaiolo e frocio io.

Quindi dovetti trascorrere la serata con il cazzo di plastica piantato nel culo mentre loro tre pianificavano da chi si sarebbero fatte scopare nei giorni a venire.

Naturalmente in quella serata mi ammazzai letteralmente di seghe ammirandole in tutta la loro bellezza e mentre continuavano ad umiliarmi ricordandomi il mio stato di pisellino,segaiolo e frocetto.

Oramai ero cosciente del mio stato ed avevo imparato a goderne.

Salve sono ancora Adolfo il segaiolo minidotato e continuo a raccontarvi degli eventi accaduti nel lontano 1983 , e riguardanti me (allora diciottenne) e la mia dolce mammina (allora trentaseienne).
Questa volta tralascio le descrizioni fisiche e per queste vi rimando ai racconti precedenti.
Dopo aver pulito il viso di mia madre dalla sborra dell’ingegnere, mia madre mi comunicò che la situazione che gli aveva imposto il responsabile di produzione andava un pochino modificata e che l’indomani mattina glielo avrebbe spiegato.
Quindi la mattina, convocò l’ingegnere a rapporto e lo ricevette in casa nel solito salone.
Per l’occasione si era vestita in maniera molto sexy : aveva indossato un paio di calze blu con la riga sostenute da 2 giarrettiere anch’esse dello stesso colore, un paio di ciabattine blu e bianche con tacco a spillo lungo 12 cm , un reggiseno a balconcino blu , che gli lasciava gran parte del seno scoperto, un paio di mutandine, molto sgambate e del medesimo colore del reggiseno.Sopra tutto questo una vestaglietta trasparente di color celeste.
Alle sette e trenta del mattino bussa alla porta di casa l’ingegnere e va ad aprire la signora Lucia :

– Buongiorno ingegnere , la prego entri pure la signora la sta aspettando di la –
– Cosa vuole la troia ? – rispose lui molto autoritariamente

Nel frattempo era giunto alla porta del salone ed entrò, appena vide la mamma ripeté la domanda fatta alla cameriera stavolta rivolgendosi direttamente a lei :

– cosa vuoi troia ?
– volevo appunto parlarle di quanto accaduto ieri ingegnere e più precisamente volevo modificare leggermente il nostro accordo in questa maniera : rimane la clausola che il mio corpo e le mie prestazioni siano concesse come premio ai dipendenti più meritevoli secondo il suo insindacabile giudizio ingegnere,però modificheremo la frequenza di questa gara , essa non sarà settimanale ma quindicinale.Inoltre varrà la regola che quando al collo indosserò il nastrino, sarò disponibile ai palpeggiamenti e agli insulti da parte degli operai e sarò oggetto sessuale a sua completa disposizione, ma rispetto a prima sarò io che deciderò quando indossare il nastrino e non lei. I mi impegno a garantirle, che indosserò questo simbolo di sottomissione almeno una volta alla settimana.Lei invece mi deve garantire il più completo rispetto da parte sua e dei suoi sottoposti , quando non indosserò questo simbolo di sottomissione, anche se girassi per la fabbrica nuda e su quest’ultimo punto non sono disposta a tollerare nulla.
– Spero che le sia tutto chiaro, ingegnere.
– Certo signora e lo spiegherò subito anche agli operai.

Chiarita la questione la mamma congedò l’ingegnere mi disse di scendere a fare colazione e di recarmi a scuola.Questa ultima notizia (andare a scuola) non mi entusiasmava molto.Non tanto per la scuola ma per i tre miei compagni di classe, che il sabato precedente, si erano scopati e molto di più la mamma (vedi racconto 1).Infatti temevo che questi ragazzi ,che già mi infastidivano parecchio, adesso che si erano fatti la mamma , avrebbero rincarato la dose.
La mamma sentite le mie rimostranze , mi disse che anche questo faceva parte al mio addestramento di segaiolo-cornuto.Poi aggiunse che quella di sabato non era stata la prima volta che si era intrattenuta con i miei compagni di classe.

– inoltre caro figliolo devi imparare ad essere felice quando gli uomini fanno apprezzamenti pesanti su di me , così ti sarai pronto quando questo accadrà con tua moglie in futuro.

Ed aggiunse :

– Sai ,forse ti ho trovato la fidanzata , &egrave la figlia di Lucia (la cameriera), e va allo stesso liceo dove vai tu. E’ una bellissima ragazza alta e con un bel corpo e ha tre anni meno di te.
Lei e la madre sono disponibili al fidanzamento , naturalmente tu la dovrai rispettare mentre lei sarà libera di fare le sue esperienze sessuali con chi gli pare.

– sei contento ?
– si mamma sono contento e mi sono pure eccitato.
– Allora per premio ti permetto di masturbarti qui davanti a me e Lucia .

Quindi chiamò la cameriera

– Venga signora Lucia che le faccio vedere mio figlio che razza pisellino-segaiolo che &egrave

La signora Lucia quando mi vide con i calzoni alle caviglie con il cazzettino in mano si mise a ridere ed esclamò :

– Signora Concetta suo figlio ha proprio un cazzettino piccolo-piccolo, penso che sarà proprio un bravo cornuto per mia figlia Lauretta , che nonostante la giovane età &egrave gia una discreta troietta.Sono certa che già non &egrave più vergine, credo che l’abbia sverginata uno di quei tre ragazzotti che sabato le hanno fatto la festa.
– Hai sentito , segaiolo , la tua fidanzata ha già provato il cazzo di un tuo compagno di classe,
se non addirittura di tutti tre, adesso si che sei un vero cornuto – ribatté mia madre.

A sentire queste parole e mentre guardavo le cosce di mia madre e della signora Lucia che per favorirmi la sega si era sollevata la gonna , sborrai tutto il mio sperma nella mia mano.
Poi mi madre mi disse che appunto nel pomeriggio, sarebbe venuta a casa Lauretta per fare la mia conoscenza.Dopo tutte queste notizie uscii di casa e mi recai a scuola.
Qui trovai i tre ragazzotti che discutevano animatamente tra di loro e facendo finta di niente mi misi ad ascoltarli di nascosto :

– ti dico che &egrave vero, &egrave proprio una puttanella io e Mario ce la siamo già fatta, si chiama Lauretta , dice che vuole provare a succhiare tre cazzi contemporaneamente e che se oggi ci facciamo trovare in palestra durante l’intervallo ci fa un pompino a testa.
– Tra l’altro &egrave pure una bella figa e devi vedere che labbra sembrano quelle della madre di quel barilotto di Adolfo.

Suonò la campanella ed entrammo in classe.
Io ero rimasto folgorato, avrei visto la mia fidanzata per la prima volta e l’avrei vista mentre spompinava quei tre.Cinque minuti prima che suonasse l’intervallo chiesi di uscire e ottenuto il permesso , mi recai di corsa in palestra. Appena giunto trovai un buon nascondiglio e aspettai.
Dopo cinque minuti arrivò lei , era bellissima . Alta, quasi quanto mia madre (1.73 cm), capelli lunghi e neri raccolti in una coda di cavallo, due belle tette almeno una terza e con un culo da favola ( assomigliava un casino a mia madre). Indossava un miniabito bianco molto aderente e calzava un paio di sandaletti molto scollati e con dei tacchi di almeno 10 cm , senza calze.
Aveva dei grandi occhi neri e delle labbra carnose che erano un reclame del pompino.
Dimostrava molto di più dei suoi 15 anni.
Appena arrivata si sfilò il vestito rimanendo nuda solo con le scarpe (non indossava biancheria intima).Poco dopo arrivarono i tre ragazzi che appena la videro nuda la salutarono così :

– ciao troietta ti sei già spogliata non vedevi l’ora eh ?
– no &egrave che non vorrei sporcarmi il vestito – rispose lei
– ma che brava donnina di casa – incalzò uno dei ragazzotti
– comunque siamo qui per un altro motivo , che discutere di abiti e di economia domestica,siamo qui per farti succhiare i nostri bei cazzoni –

E detto questo estrassero le loro tre minchie di oltre 25 cm , la ragazza si inginocchio ai loro piedi e afferrò 2 cazzi con le mani e uno lo mise in bocca quindi inizio a segare e spompinare contemporaneamente. I ragazzi prima la lasciarono fare per un po’ ,poi le afferrarono la testa ed iniziarono a scoparla in gola .Gli ficcavano, alternandosi, cazzi in bocca con cattiveria e la insultavano pesantemente :

– grandissima troia sucaminchia volevi tre cazzi insieme –
– bene ora che ce li hai ,suca , che ti riempiamo di sborra –
– dai succhiacazzi adesso ti faccio bere lo sciroppo di cazzo –

Dopo un po’ di questa musica i tre ragazzotti uno dopo l’altro iniziarono a sborrare , il primo gli riempì la bocca di sborra mentre gli altri due finirono segandosi sulla sua faccia e ricoprendogliela completamente di sborra.Si fecero nettare per bene i cazzi con la lingua si ricomposero e se ne andarono senza dire una parola.
Lei rimase sdraiata sui materassi , si passava le dita sulla faccia per raccogliere lo sperma e portarselo alla bocca.Io nel frattempo nel mio cantuccio continuavo a segarmi il cazzettino quando nella foga dell’ennesimo orgasmo scivolai facendo un gran casino.Lei si alzo di scatto e venne verso di me. Mi trovò per terra e col cazzettino in mano e mi disse :

– brutto segaiolo ti piace fare il guardone
– ma che pisellino sembra quello di un neonato, non ti vergogni ?
– scusa Lauretta – blaterai io
– come cazzo sai il mio nome brutto segaiolo ciccione ?

Gli spiegai chi ero e che ci saremmo dovuti conoscere nel pomeriggio a casa mia per poi fidanzarci ufficialmente.Lei a questo punto mi fece alzare e mi venne accanto.Ero molto ridicolo , gli arrivavo a stento alla spalla e avevo un cazzettino mignon, mi guardò e disse:

– tirati giù i pantaloni alle caviglie

esegui immediatamente l’ordine e lei scoppiò a ridere e mi rivolse la parola :

– anche come ometto fai schifo, sei uno schifoso tappetto adiposo con pisellino mignon
– comunque piacere di conoscerti , spero che ti piaccia essere cornuto, perché io ti riempirò di corna e se farai il bravo ti permetterò di farti tante seghe guardandomi, questo però solo quando avrò compiuto 18 anni.Quindi adesso non mi devi spiare più quando faccio porcate con qualche maschione. Ti &egrave tutto chiaro pisellino ?
– Si Lauretta, mi &egrave tutto chiaro tesoro , posso chiamarti tesoro?
– Si basta che non lo fai in pubblico

Ci rivestimmo e tornammo nelle nostre rispettive classi, nel salutarmi mi diede un bacetto sulla fronte mentre mi diceva che ero un pisellino segaiolo.
Arrivato in classe non riuscii a seguire nessuna delle lezioni perché non facevo che pensare a quanto successo in palestra.
Finalmente suonò la campanella dell’ultima ora ed io potetti andare a casa.
Arrivato in casa andai a cercare la mamma e vidi che era nel capannone era nel capannone era nuda ad eccezione delle calze e delle ciabattine che indossava stamattina per ricevere l’ingegnere. Pero a differenza di quanto accaduto nella mattinata , non indossava mutandine,reggiseno e neanche la vestaglietta trasparente.
Vidi , comunque che non aveva al collo il nastrino indicante la sottomissione, infatti gli operai pur guardandola con cupidigia , non osavano insolentirla.
Quando si accorse della mia presenza affretto il passo e tutta sculettante mi raggiunge a casa.
Prima di uscire dal capannone salutò tre operai li vicini e questi le risposero con un educatissimo buongiorno signora.(evidentemente quello che aveva detto all’ingegnere la mattina era stato recepito).
Appena la vidi iniziai a raccontargli con molto entusiasmo quanto successo a scuola la mattina.

– bene sono felice che ti piaccia la tua fidanzata , ma ricordati che devi imparare ancora molto per diventare un bravo segaiolo-cornuto –
– perché ,vedi Adolfo, lei adesso gode solo dei cazzoni dei suoi amanti , quando sarai completamente addestrato lei godrà anche dell’idea di cornificarti e quindi, anche tu sarai parte integrante del suo piacere.Tu dovrai imparare a godere soffrendo per i suoi tradimenti.
Solo così con il pisellino ed il fisico che ti ritrovi la potrai fare felice.

L’effetto di questo discorso e il suo abbigliamento fu un nuovo stato di eccitazione che mamma notò subito.

– ti sei di nuovo eccitato eh ? togliti il pantalone , ma non toccarti il pisellino , riceverai così la tua fidanzata – e dopo una breve pausa aggiunse .
– La signora Lucia diventerà tua suocera , quindi ho deciso di promuoverla, per cui da cameriera passerà a governante e avrà sotto il suo controllo 2 camerieri uomini uno bianco ed uno nero.Questi signori saranno scelti anche in base alle loro caratteristiche fisiche e alle loro capacità sessuali , in modo che possano soddisfare me e la signora Lucia.
– Inoltre tu dovrai rispettare la signora Lucia come rispetti me , quindi le dovrai obbedire in qualunque occasione.

Mentre mamma mi catechizzava a riguardo della mia nuova condizione suonò il campanello :

– &egrave mia figlia Lauretta – disse la signora Lucia
– &egrave già pronto Adolfo ? Concetta posso farla salire ?
– Certo Lucia falla salire pure –

Mia madre e la signora Lucia erano ormai passate a darsi del tu.
Entrarono tutte e 3 nel salone e la mamma mi disse di raggiungerle che era arrivata la mia fidanzata.
Io entrai nel salone con i calzoni alle caviglie ed il cazzettino in tiro (6 cm ,un dito mignolo) e le vidi al centro del locale in piedi e bellissime.
Anche la signora Lucia era abbigliata come mamma (solo scarpe e calze) mentre Lauretta aveva il medesimo miniabito bianco di stamattina.Erano bellissime alte quanto mia madre e grazie ai notevoli tacchi le loro figure erano ancora più slanciate,io confronto a loro sembravo un nanetto ciccione, appena mi videro cominciarono a ridere poi mia madre, fece le presentazioni:

– questa &egrave la tua fidanzata Lauretta , visto che bella ragazza che &egrave ? Vedi di comportarti come si deve con lei – e poi rivolgendosi ad essa
– Questo &egrave il tuo fidanzato Adolfo, come vedi &egrave un tappetto, grasso, minidotato e segaiolo però &egrave umile e servizievole tu sarai libera di cornificarlo liberamente e lui sarà contento.
– Certo signora questo l’ ho constatato con i miei occhi questa mattina , suo figlio sta venendo su un bravo cornuto segaiolo e io sarò contenta di sposarlo in futuro ed riempirlo di corna naturalmente-
Quindi brindammo per festeggiare l’evento poi Lauretta disse che doveva andare perché aveva un appuntamento con un suo amante salutò sua e mia madre e poi avvicinandosi a me , mi prese la testa tra le mani , si chinò in avanti e mi baciò sulla fronte , come una mamma con il suo bambino e ad alta voce mi disse :

– vado a farti le prime corna da quando siamo fidanzati, unisco l’utile al dilettevole, mi diverto con un bel maschione e miglioro la mia situazione scolastica , si perché lui , &egrave un mio professore – quindi aggiunse,
– se vuoi, potrei andare a letto anche con qualche tuo professore , in modo da migliorare anche la tua situazione scolastica , pensaci e ciao-

Dopo che se fu andata ,mamma mi disse, in tono sarcastico, che probabilmente sarei diventato il primo alunno della scuola .Questo perché già lei andava a letto con i miei professori ed il preside se ci sarebbe andata pure la mia fidanzata , io avrei avuto solo 10 in pagella e proseguì

– Anzi giovedì sera verranno a cena qui il professore di matematica , quello di filosofia ed il
preside.Dopo cena farai finta di andare su a dormire e dalla solita finestrella mi vedrai
all’opera.Fino ad allora ti proibisco di toccarti , che tutte queste seghe rischiano di farti
male-

Tentai di protestare facendogli vedere il pisellino in erezione , mi guardo con aria severa mi girò le spalle e tutta sculettante usci dalla mia vista.
I due giorni seguenti furono per me un vero tormento , sia mia madre che la signora Lucia mi scorazzavano davanti praticamente nude, i capi che indossavano le rendevano più conturbanti e sconce, che se fossero state completamente nude.Le telefonate di Lauretta dove mi narrava qualche sua avventura o mi descriveva qualche suo amante che aggiunti alla proibizione, che mi aveva imposto la mamma,di non tirarmi le mie amatissime seghine, mi stava facendo letteralmente impazzire.
Finalmente arrivo il fatidico giovedì sera.
Mamma si era vestita o per meglio dire era svestita , in maniera molto succinta.
Indossava un paio di calze nere con la riga, sorrette da due giarrettiere nere con una bordatura rossa,
un paio di scarpe nere con un tacco a spillo di 12 cm e un grembiulino che le copriva appena il pelo pubico, la cui pettorina lasciava debordare le sue generose tette .Dietro era allacciato con un bel fiocco, che incorniciava il suo bel culo facendolo apparire come un grosso pacco regalo.
Inoltre era stata dal parrucchiere e aveva raccolto i suoi splendidi capelli neri in uno chignon, un leggero trucco le incorniciava i neri occhioni e un sensualissimo rossetto di colore rosso sangue le adornava le splendide labbra.
Alle otto in punto i tre signori arrivarono insieme a casa nostra.
La mamma fece andare me a riceverli alla porta.Ci andai con uno stato d’animo contrastante, infatti da una parte ero eccitato e teso come una corda di violino dall’altra ero preoccupato per come la mamma era “vestita “ per ricevere i signori professori.

– ciao Adolfo , ci fai entrare ?
– dov’&egrave la mamma ?
– &egrave di la in cucina , mi ha detto di farvi accomodare nel salone che poi ci raggiunge pure lei –

Anche loro avevano un’aria abbastanza eccitata ,chi sa , forse già sapevano del dopocena che li attendeva, quello che sicuramente non si aspettavano, era il particolare abbigliamento che mamma aveva scelto per la prima parte della serata. Infatti dopo che li feci accomodare sul divano del salone
Fece ingresso nel salone sculettando peggio di una troia da strada , la mamma, lasciando lor signori letteralmente basiti.
Arrivata al centro del locale fece un paio di giri su se stessa, per meglio farsi ammirare e cinguettò :

– buonasera signori , spero che il mio abbigliamento non vi metta in imbarazzo –
– ho pensato che tra amici non ci sarebbero stati problemi –
– ma certo signora Concetta , si lasci pure ammirare – rispose il preside
– lei &egrave un’opera d’arte e come tale va ammirata –

Tutta la cena si svolse in questo clima surreale dove la mamma civettava come una puttanella in calore, non perdendo occasione di esporre il proprio corpo, ai lubrici sguardi dei tre signori.
I quali invece, se non fossero stati traditi dagli occhi , che erano veramente spiritati e guardavano la mamma con una cupidigia degna di un maniaco sessuale, sarebbero potuti sembrare , per le poetiche esternazioni che facevano, dei nobili signori quasi indifferenti ai piaceri della carne.
In realtà si vedeva chiaramente la loro insofferenza , tanto che mentre sorseggiavano il caff&egrave, iniziarono a fare strani discorsi sulla necessità per gli adolescenti di andare a letto presto la sera e sostenendo senza mezzi termini dei numerosissimi vantaggi di questa disciplina.
La mamma si divertiva a torturarli, mentre gli serviva le portate , ponendogli una tetta in faccia o mettendo ben in vista le sue splendide chiappe o addirittura facendo far capolino da sotto il grembiulino, il pelo o lo spacco della fica stessa.
Quando ritenne di essersi divertita abbastanza si rivolse a me e disse :

– basta Adolfo, adesso &egrave ora di andare a dormire , dai la buonanotte ai tuoi professori e al signor preside e vai a nanna da bravo figliolo –

Diedi al buonanotte e salii sopra, dove mi appostai dietro la mia finestrella pronto a non perdermi una virgola di quanto sarebbe accaduto da li a poco e con il cazzetto turgido in mano.
Infatti appena rimasti soli con mamma i tre uomini cambiarono completamente tono :

– lurida troia ti sei divertita tutta sera a provocarci e adesso vedi che bella festa abbiamo in serbo per te –
– per prima mettiti a quattro zampe sul pavimento poi inizia scodinzolare come un cagna, come ti abbiamo insegnato a fare.

La mamma sembrava che seguisse un copione , infatti i suoi movimenti era proprio quelli di una cagnetta che giocava con i propri padroni: trotterellava allegramente sulle zampette, ad un loro cenno si alzava sulle ginocchia (le zampette posteriori) e sollevando le mani proprio come una cagnetta quando si tira su due zampe tirando fuori la lingua e con il respiro affannoso tipico dei cani quando puntano.Rimaneva li immobile in quella posizione, finché uno dei tre uomini non gli lanciava un oggetto da riportare, a questo punto con uno scatto sgambettava verso l’oggetto e lo prendeva in bocca e con la bocca lo riportava nelle mani dei suoi padroni.
Questi quindi le carezzava la testa o gli dava una pacca sul culo come premio per il lavoro.
Fecero questo giochino tre o quattro volte e i commenti si sprecavano :

– ma che brava cagna &egrave la “signora Concetta “-
– hai ragione dovremmo usarla a scopi didattici nei laboratorio di scienze –
– fa la parte della cagna ma sembra sempre una troia ah ,ah,ah,ah –

Poi iniziarono un nuovo giochino un poco più cruento infatti comparvero in mano ai tre aguzzini ,quasi come per incanto,tre frustini da fantino ed iniziarono a colpirla vigorosamente sulle chiappe .
Il culo della mamma venne solcato da innumerevoli striature rosse , poi la fecero alzare in piedi e con il busto chinato in avanti, in modo da avere il culone esposto in fuori . Quindi ripresero
a colpire e sempre sulle chiappe. Dopo si fermarono e mentre tutti e tre le giravano intorno il signor preside gli mise la mano nella figa :
– cazzo &egrave bagnata , noi la torturiamo e questa gode – disse
– una troia come questa non l’avevo mai vista –

Gli insulti continuavano a abbattersi sulla mamma mentre i tre uomini che si erano nel frattempo spogliati e la invitarono a succhiargli i loro cazzi.
Erano dotati di tre cazzi di buone dimensioni ma non eccezionali (18-20 cm)
Loro stavano comodamente seduti sul divano e la mamma in ginocchio ai loro piedi passava da un cazzo a l’altro.Se la contendevano afferrandola per lo chignon ed infilandogli violentemente i cazzi in gola.Lei si affannava per riuscire a soddisfare tutti e tre i maschioni mentre loro si dilettavano a coprirla di insulti :

– dai datti da fare troiona schifosa vedi di farmi sborrare –
– zoccola di ti sei divertita ad attizzarmi per tutta la serata , adesso ho i coglioni cosi pieni di sborra che quando te la sparo tutta in gola ti faccio affogare-
– si leccami pure i coglioni e il buco del culo lurida vacca

Due finirono segandosi nella sua bocca aperta , lei sdraiata in terra e loro intorno con i cazzi i mano che gli dirigevano i getti di sborra diritti in bocca. Riuscì a fatica ad ingoiarla tutta dopo qualche colpo di tosse.Il terzo invece gli fece serrare la bocca con le labbra in fuori , come quando si da un bacio con lo schiocco, poi sempre segandosi diresse gli schizzi di sborra sulle labbra protese , lordandole tutte di sborra e poi usando il cazzo come un cucchiaio raccolse lo sperma e glielo fece cadere nella bocca ora aperta.
Naturalmente lo chignon era completamente disfatto , quindi si fecero ripulire i cazzi con la lingua e poi dissero che ora potevano continuare a giocare , prima di iniziare a scoparla.
Le chiese se poteva andarsi riassettare e ottenuto il loro assenso andò in bagno dove rimise in sesto lo chignon e rinfrescò il trucco.
Quando rientrò era più bella che mai . E sculettandogli in contro arrivo dinnanzi a loro , qui iniziò a girare su se stessa come per farsi ammirare, fermandosi con il culo proteso verso di loro e con una vocina molto civettuola quasi in falsetto gli disse :

– l’agnellina &egrave pronta per essere sbranata da voi lupi cattivi –

La fecero accovacciare a terra come se dovesse pisciare , gli dissero di impugnare le caviglie con le mani e con del nastro adesivo saldarono questa impugnatura intimandole poi , di camminare .
Sembrava uno strano animale era veramente molto goffa nel suo incedere , gli uomini la incitavano con insulti vari e ridevano veramente divertiti. Quando uno di loro tirò fuori due aggeggi : un vibratore di plastica rossa, lungo 22 cm e con 3 cm di diametro e un radiocomando. Ovviamente quest’ultimo azionava il vibratore.

– vieni qui troia – disse il preside

la mamma camminando in quella goffa maniera (sembrava l’incedere di un ragno gigante), raggiunse il preside, che con aria molto divertita, gli infilò quasi per intero il vibratore in figa .

– e adesso spostati verso il centro della sala troia –

Lei si mise in moto come le era stato ordinato ed il preside aziono il radio comando.
Vista la posizione a gambe larghe della mamma cio&egrave con la figa aperta, lo stato di lubrificazione della fica stessa e aggiuntesi poi le vibrazioni del cazzo artificiale , il vibratore schizzo fuori dalla fica di mamma.

– cazzo bisogna bloccarlo dentro , questa troia &egrave troppo bagnata –
– ho un’idea ,prendi ancora il nastro adesivo –

La fecero ritornare sui suoi passi , le ficcarono nuovamente il vibratore in fica , poi con del nastro adesivo le chiusero la fica in modo da evitare la fuoriuscita del vibratore quindi azionarono il vibratore per una trentina di secondi poi lo spensero e poi lo riaccesero di nuovo alternando continuamente le fasi vibrate con quelle non vibrate.
La mamma nel frattempo doveva continuare a camminare.Era in una situazione molto particolare era, oscena,eccitante e ridicola al tempo stesso e credo che anche lei si sentisse eccitata, provocante e umiliata nel medesimo momento.
Uno degli aguzzini ancora non soddisfatto andò in cucina e ve ne tornò con una carota, che ficco nel buco del culo di mamma.
Dopo qualche minuto la mamma inizio a godere, cadde su un fianco e inizio proprio ad ululare, mentre i suoi amanti , avevano messo il radiocomando sulla posizione di acceso definitivamente.
Ebbe un orgasmo lunghissimo e spettacolare che diverti moltissimo i suoi torturatori.

– ma guarda come gode la troia – dissero i tre tra una risata e l’altra

In effetti mamma era presa da strane convulsioni per non parlare delle strane espressioni del suo viso ed erano proprio queste, a divertire maggiormente i tre signori.
La mamma rimase li spossata in terra ,con le mani legate alle caviglie ed i buchi pieni.
I tre ormai estremamente eccitati , le strapparono il nastro adesivo liberandole sia le mani che i buchi ed iniziarono a scoparla ed incularla contemporaneamente , stavolta con i loro cazzi.
La mamma stravolta dall’orgasmo appena avuto reagiva appena, quindi loro utilizzandola come una bambola gonfiabile , eccitati com’erano , le scaricarono nel giro di pochi minuti la loro sborra in corpo.
Finito di godere i tre signori si rivestirono fecero alzare la mamma e le ordinarono di andarsi a dare un’altra volta una rinfrescata .
Tornata fresca come una rosa chiese cosa volessero ancora.

– andiamo a fare un giro troia –
– visto che sei una cagna come tale ti trattiamo –
– infatti ti portiamo cosi svestita a un paio di chilometri da qui e come una cagna ti abbandoniamo , saranno poi cazzi tuoi riuscire a tornare a casa –

Si fecero qualche risata e la strattonarono fuori.
Io a questo punto corsi in garage presi il motorino e a fari spenti, per non essere visto, li segui.
A circa 5 chilometri da casa , non un paio come avevano detto, la lasciarono in mezzo alla strada e se ne andarono, salutandola con un ciao troiona , tanto qualcuno che ti riporta a casa lo trovi.
La lasciarono in una strada buia alle 2 di notte , a piedi, praticamente nuda (aveva solo le scarpe e le calze ) e a 5 chilometri da casa.
Quando fui certo che se ne fossero andati, mi avvicinai a mamma e visto che al buio non mi aveva riconosciuto, tentò di nascondersi nei campi ai bordi della strada.

– mamma vieni fuori sono io Adolfo –
– sei tu figliolo grazie al cielo –

Così la caricai sulla moto e nella notte tornammo a casa.
Quando giungemmo in garage , lei scese dalla moto e notammo sulla sella una chiazza mista di sperma e umori vaginali .
Lei mi sorrise e disse :

– Adolfo caro, adesso da bravo segaiolo, con la lingua pulisci quella macchia –

Pulii con molta solerzia e con la lingua naturalmente la macchia e stanchi ma felici ce ne andammo a dormire.

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